lunedì 31 agosto 2015

Forza Italia!!! #silverstonemotogp2015

Ci voleva il maltempo per rimescolare un pò le carte in MotoGp, perchè in condizioni d'asciutto la musica sarebbe stata la solita. Invece la pista bagnata di Silverstone ci ha reso il campionato con un protagonista in meno, Marquez, il primo podio di Danilo Petrucci (secondo), la vittoria di Rossi e il terzo gradino del podio di Dovizioso dopo un fine settimana travagliato. Tre italiani nuovamente sul podio grazie anche a condizioni molto diverse rispetto alle prove libere ma che ci hanno regalato lo sventolar del tricolore. Rossi su tutti dopo una gara in testa con il solo Marquez a impensierirlo mentre Lorenzo sin da subito non è mai stato della partita complice un casco bizzoso (è la seconda volta) e un tamponamento di Espargarò nelle prime battute. Intanto dalle retrovie, partito 18 esimo, Petrucci rimontava come una furia fino ad arrivare un secondo e mezzo da Rossi, quando ha pensato bene di accontentarsi per il suo primo podio in MotoGp. Nelle retrovie succedeva un po di tutto come l'eliminazione del team LCR complice una manovra azzardata di Miller che atterrava Crutchlow. Come dicevo carte rimescolate in una pista dov'è l'incognita ha regnato sovrana, rendendo questo finale di stagione sempre più interessante e incerto.
In Moto2 invece tutto come da copione dove neanche l'acqua ferma il solito Zarko sempre più padrone di questo mondiale e conferma un sempre più maturo Rins in seconda piazza e Rabat che chiude il podio.
E nel diluvio di Silverstone la Moto3 ritrova il suo indiscusso leader Kent il quale, senza farsi impressionare dall'acqua amica, rimette le cose a posto allungando sul secondo in classifica Bastianini, anche lui in netta sofferenza con il clima e cadute.
Prossimo round Misano Adriatico per una verifica su quanto sia effettivamente successo in Inghilterra e capire lo stato di salute di questo sport gestito e commentato in maniera troppo faziosa e commerciale.  

lunedì 17 agosto 2015

Salto mortale (all'indietro), #brnomotogp2015

Vorrei partire dal bel gesto atletico di Zarko il quale, una volta vinto la gara della Moto2, si è presentato sui bordi del muretto del Motodrome di BRNO e si è permesso di fare un salto mortale all'indietro davanti al pubblico dopo una bellissima gara condotta quasi sempre in testa, segno di uno stato di forma notevole che sicuramente gli darà il suo primo titolo mondiale della Moto2. Una gara, a detta dei telecronisti marchettari, poco interessante perchè non c'era un italiano, ricca invece di spunti per l'appassionato motociclista che ha potuto godere della costanza sul giro dei protagonisti (e vi assicuro che non è facile) dall'inizio alla fine. Sul podio con il francese un coriaceo Rabat che non è riuscito a colmare quel secondo di gap ed un sempre più maturo e convincente Rins che si è portato dietro un Marquez ancora in cerca del risultato pieno. 
Salto mortale in avanti in Moto3 anche per la prima volta di Niccolò Antonelli autore di una bella gara, intelligente e matura, che lo ha visto precedere al traguardo anche il nostro Bastianini e Binder su il resto del gruppo come sempre in battaglia dal primo all'ultimo giro. Anche se settimo Danny Kent ha dimostrato tutta la sua maturità nella gestione della gara che alla fine non gli ha fatto perdere tanti punti in campionato proprio sul nostro Enea Bastianini.
In MotoGP hanno invece seguito il copione di highlander dove al traguardo ne è restato soltanto uno, Jorge Lorenzo da Maiorca, autore di un'imperiosa gara che lo ha portato a infliggere 5 secondi a Marquez (secondo) e 10 secondi a Rossi (terzo). Vittoria con doppio premio in quanto ad oggi è in vetta alla classifica del mondiale, pari punti con Rossi ma con un numero maggiore di vittorie. Benino le Ducati quarta con Iannone e sesta con Dovizioso, mentre Pedrosa si è accontentato di un quinto posto lodevole viste le sue condizioni fisiche. Il resto del gruppo come sempre a una quaresima compresi i due ufficiali Crutchlow (caduto) e Redding  che sulla carta avrebbero dovuto stare la davanti almeno in questa fase della stagione. 
Con un Lorenzo così difficile ipotizzare cosa accadrà nelle prossime 7 gare, sicuramente speriamo che DORNA non cada nel tranello di "aggiustare" le cose favorendo l'uno o l'altro pilota per rendere il mondiale più interessante, vedi ad esempio la scelta delle gomme. A noi appassionati ci piace ancora credere nello sport e applaudiamo sempre al migliore che ha vinto, anche se non è italiano, anche se non è simpatico, lasciando ai prezzolati e venduti di turno (anche ex piloti) i commenti di bassa lega che niente hanno a che fare con il nostro sport.
Ci vediamo dunque a Silverstone con la speranza di un meteo clemente e di una gara "pulita".

lunedì 10 agosto 2015

Duello al sole (nuvoloso) #motogpindianapolis2015

Far West terra di duelli all'ultimo sangue. I pistoleri si sfidano l'uno contro l'altro addirittura spavaldi nel chiedere all'avversario di sparagli al cuore e così ha fatto Marquez a Lorenzo nel catino di Indianapolis quando, dopo aver condotto la gara fino agli ultimi due giri, il piccolo diavolo ha "uccellato" uno Jorge in splendida forma, ma non abbastanza per resistere al suo connazionale. Una gara che neanche a tavolino l'avevano prevista così veloce, tanto è che il terzo e il quarto, Rossi e Pedrosa hanno preso 6 secondi, ed il resto oltre, ... parecchio oltre. Indianapolis ci ha confermato ancora una volta che la MotoGp è una gara corsa ai vertici solo da 3 piloti + 1 (Pedrosa). Gli altri pur ufficiali (Crutchlow e Redding) mai una volta li davanti, le Ducati altalenanti (Iannone quinto e Dovizioso in rimonta), il resto semplici comparse. Rossi ancora una volta ha dimostrato la sua maturità e furbizia, facendo pretattica il Venerdi, sapendo comunque che al peggio sarebbe arrivato quarto. Peccato per Pedrosa che si è lasciato incantare da Rossi per la battaglia del terzo posto che a mio avviso era alla sua portata. Classifica riaccorciata con Lorenzo a -9 e Marquez a -56 non ancora fuori dai giochi finali. 
In Moto2 bella prova di Alex Rins alla sua prima vittoria mondiale seguito da un sempre ottimo Zarko che consolida la sua leadership nel mondiale, e con un Morbidelli (unico italiano) ottimo terzo, dopo una gara intelligente e grintosa. Segnali positivi per il Team Italtrans che sembra aver trovato la quadra vista anche la prima fila di Kallio. 
In Moto3 è veramente successo di tutto tanto che a vincere è stato il belga Livio Loi, seguito da altre due new entry sul podio McPhee e Oettl. La gara era partita con wet race, ma in realtà è sembrata più una decisione politica che altro. Infatti quasi tutti si sono presentati in griglia con la rain tranne che i primi tre che hanno poi gestito la corsa senza essere dei fulmini perchè il resto del gruppo aveva già perso più di un minuto abbondante per il cambio gomme, compreso il leader Kent oggi ventunesimo.
Da segnalare lo strano comportamento dei piloti del Team VR46, un pò troppo sopra le righe per essere dei "giovani", con Fenati (oggi quarto) al cambio gomme che sembrava essere impossessato da Pasusu e Migno un pò troppo sgargiante nelle dichiarazioni sul contatto avuto con il debuttante Dalla Porta. Penosi come sempre gli speaker, ieri in grado di darci ricette sul tartufo, invece di parlare di motociclismo. Prossimo round nelle vera università della moto: BRNO!!!!!!

lunedì 3 agosto 2015

BiaggiKan, #SBKMalesia2015

Non mi interessa se il titolo è di parte, ma ieri mattina io ho goduto! Fate quello che vi pare, dite, scrivete, ma rivedere Biaggi in pista è sempre un piacere e in queste due occasioni una bella variabile in gara. Di invecchiare non se ne parla e lo ha dimostrato in maniera egregia in Gara1 dove ha atteso che gli altri consumassero (male) le gomme presentandosi affamato nei sorpassi che lo hanno portato al terzo posto. Solo Rea e Davies, i piloti più in palla del momento, erano un pò troppo distanti, ma per il resto della compagine solo le briciole. L'unico a "resistergli" è stato un altro bravo pilota, quel Sylvan Guintoli che ha saputo portare la sua Honda fino al quarto posto, guarda caso anche lui di "vecchia scuola". In Gara2 purtroppo non c'è stata la possibilità di vedere quanto Max oggi poteva fare la differenza, perchè un nervoso Sykes ha deciso di percorrere traiettorie diverse venendo a collisione con il romano di fatto escludendolo dalla lotta. Meglio così? L'amaro c'è anche visto l'andamento della gara ma ringraziamo lo stesso Biaggi per tutto il lavoro fatto nel week end viste anche le sue condizioni fisiche "nascoste" per non trovare scuse alla fine (se non fosse andato bene). Protagonisti assoluti come già detto Rea e Davies, diversi nella guida e nel mezzo meccanico ma capaci di risolvere la corsa all'ultima curva, con il ducatista più freddo e calcolatore nella staccata che ha impedito a Rea di vincere anche Gara2. Oramai per il pilota Kavasaki manca solo 1 punto per la consacrazione a Campione del Mondo che avverrà sicuramente il prossimo round a Jerez. Alla fine gare un pò "noiose" uccise dallo strapotere della coppia Rea-Kawasaki con il solo Davies a sparigliare un pò le carte con una Ducati ancora in rincorsa. L'aprilia si salva grazie a Biaggi e a Torres, terzo in gara2, mentre Haslam è risultato un pò troppo opaco. 
In supersport prima vittoria americana di Jacobsen un ragazzo da tenere d'occhio per la sua guida e gestione della gara, nonostante una vetusta Honda che ha trovato solo due gare fa (complice il cambio di team). Bello il duello con Cluzel, ma il francese oggi è stato più attendista del solito per non buttare via punti preziosi, visto anche che Soufoglu è rimasto per un pò dietro di lui per poi finire quarto passato proprio dal compagno di squadra del francese, Zanetti, autore di una bella gara. Classifica accorciata a tre e sicuramente ogni round sarà una vera battaglia.

sabato 1 agosto 2015

Se telefonando (o messaggiando)

La canzone di Mina ai suoi tempi (ed anche oggi) era molto bella ma nell'epoca della globalizzazione qualcuno ne sta veramente abusando. In particolare mi riferisco a quella cattiva e pericolosa abitudine di "spippolare" continuamente sul telefono quando si è alla guida di qualsiasi mezzo. Io che sono un motociclista ho il vizio di osservare sempre i conducenti dei veicoli anche per capire se stanno guardando la strada oppure no (tipo agli incroci). Ultimamente vedo un sacco di gente col telefono in mano intenta a navigare su internet o più semplicemente a scrivere messaggi. Il dramma è che lo fanno anche tanti scooteristi che guidano il mezzo con una mano sola. Forse non vi è ben chiaro una cosa: le auto o gli scooter (le moto sono più difficili a guidarle con una mano) col pilota automatico ancora non le hanno inventate, e anche una piccola variazione di traiettoria può causare un incidente frontale, per esempio. Tra le tante multe "stupide" che vengono elevate nelle città, la guida con il telefono in mano mi sembra una delle migliori e una delle più "utili" socialmente e mi stupisco che ci sia ancora tanta gente che si lamenti di questo fatto, com'è successo recentemente in una discussione su facebook. Eppure gli incidenti aumentano in maniera esponenziale per questa casistica, come per i semafori rossi, e almeno per queste due gravi infrazioni dinamiche dovremo essere più contenti dei controlli effettuati. Esistono i bluetooth, gli auricolari, esiste anche il comando vocale per dettare i messaggi, quindi non vedo perchè scandalizzarsi se fanno i verbali per la guida col telefono. L'errore è anche delle amministrazioni le quali oggi sformano centinaia di multe "inutili" solo per fare cassa quando dovrebbero concentrarsi (e spendere) di più per la tutela e la prevenzione di chi circola su strada. Certo pensando ad un paesino sperduto che mette un autovelox trappola per fare cassa, la cosa fa un pò....arrabbiare.... ma ben vengano i controlli per tutte quelle infrazioni che possono causare incidenti gravi (semaforo rosso, mancata precedenza, guida con telefono, guida in stato di ebrezza, tanto per citare le più "famose"). Vedere elevare una multa per le casistiche di cui sopra dovrebbe farci sentire un pò più sereni e "tranquilli" e non perennemente incaz...ati con chi, almeno in quel momento, sta facendo un favore anche a noi.

venerdì 31 luglio 2015

Marte e Venere

Le differenze tra il mondo maschile e quello femminile sono ampiamente documentate in una miriade di "trattati" più o meno seri dove l'uomo viene raffigurato come titolare di 2 neuroni mentre la donna ne avrebbe un esercito. Tale manifestazione la possiamo già vedere da bambini con le femmine più avanti rispetto ai maschi più inclini al gioco e al fancazzismo puro piuttosto che avere già degli schemi di vita o idee precise. Nel proseguo degli anni i due emisferi si intersecano sempre più ma anche si confondono e allontanano, trovandosi per poi perdersi a più riprese. Come tutte le cose non c'è ne un vincitore ne un vinto ed ognuno difende strenuamente quanto fino a quel punto conquistato senza preoccuparsi troppo delle altrui posizioni che nel contempo si possono essere modificate per una miriade di motivi. Ma ancora una volta la differenza sostanziale la fanno gli individui ognuno con un suo pensiero, ognuno con il suo carattere. Chi media, chi discute, chi si arrabbia, chi prova indifferenza eppure il conflitto rimane sempre acceso e aperto senza mai fermarsi e cercare di capire, rimanendo in posizioni equidistanti come i pianeti e il più delle volte come due rette parallele. Essendo però lo scrivente maschio (con qualche tendenza omosessuale.... scherzo!!) patteggio più per il mio pianeta anche se gli riconosco dei limiti molto accentuati. Grazie ai nostri pochi neuroni viviamo vite sicuramente più serene, con pochi ragionamenti ma essenziali  diversamente da "loro" dove la troppa democrazia neuronale gli impedisce anche le più semplici risposte quale il SI e il NO. Per non parlare di quando viene sfiorata la sfera affettiva dove i vari concetti del bene e dell'amore vengono elevati alla massima potenza. L'uomo più furbo (e io non sono tra quelli) dice alla donna quello che vuole sentirsi dire e la conquista, magari per un giorno, una notte, o per un periodo di tempo. Lei si sente regina e degna di attenzioni fino a quando... L'uomo meno furbo (in realtà più sincero) sciolina i sentimenti in maniera meno marcata, meno plateale ma forse più sincera raccogliendo però "meno" o venendo continuamente frainteso. Le cose sono poi peggiorate con l'avvento dei telefoni cellulari dove l'amore, quello epistolare, quello del gettone e della cabina telefonica è stato sostituito dagli sms, uozzupp, faccialibro, quelle trappole di messaggistica istantanea che in molti l'attuano anche quando sono alla guida dei veicoli. Miliardi di messaggi, faccine e foto per conclamare minuto per minuto l'amore, il flirt, il tentativo di imbrocco e nei peggiori casi per "mettersi insieme" o addirittura per lasciarsi. Quello che una volta succedeva in due tre giorni oggi viene consumato nell'arco di un'ora, perchè oggi siamo connessi, siamo 2.0 abbiamo internet. Ma tutto ciò non ha fatto altro che marcare la distanza tra i due pianeti invece di avvicinarli perchè le sensazioni, quelle che provengono dal sentimento, dallo spirito, da quel filo sottile composto dall'anima e non da una serie di bit, non si possono scrivere su di uno schermo o stampare su un foglio, ma si devono scrivere sulla carta, a mano, senza nessun correttore ortografico, dettate dal cuore. Forse un domani l'essere umano costruirà un mezzo per poter andare e venire tra i due pianeti per conoscersi un pò meglio, magari scoprendo che bastava parlarsi un pò...

lunedì 29 giugno 2015

De ja vu, #motogpassen2015

Difficile iniziare un post dopo aver letto la lettera del dottorcosta (qui) sulla gara di MotoGp di Assen 2015. Il dottore come sempre ha centrato il problema e lo ha affrontato con le sue parole, quelle che per tanti possono essere superflue, ma che in realtà rivelano la vera essenza del motociclismo fatto di passione, sacrificio e lealtà verso l'avversario.
Dal mio punto di vista sono totalmente d'accordo con Claudio e vorrei aggiungere un pensiero in maniera meno filosofica ma molto più pratica da appassionato e non da tifoso. Nel motociclismo ci sono sempre stati episodi discutibili che hanno portato a diatribe accese tra noi motociclisti, come ad esempio il sorpasso di Capirossi su Harada, anche se quello fu un episodio limite perche eravamo a due curve dalla fine del campionato del mondo. Vogliamo anche ricordare Rossi che si è reso protagonista nel 2004 della famosa spallata a Gibernau a Jerez. In tempi più recenti Rossi su Stoner a Laguna Seca nel 2008 suscito' un grande scalpore perchè, regolamento alla mano, chi taglia una curva e ne approfitta per sopravanzare l'avverrsario deve poi cedere la posizione. Lo stesso Biaggi ha sempre affermato che le corse non sono una gara di ballo e che i contatti sono all'ordine nel giorno delle gare, ma l'episodio di Assen va a toccare quelle regole scritte che in teoria andrebbero rispettate. Purtroppo oggi il marketing si è impossessato del nostro mondo e i guerrieri e gli eroi citati da Costa oggi indossano armature firmate e piene di sponsor che pagano svariate migliaia (se non milioni) di euro che servono poi anche per la sopravvivenza dell'intero ciurcus. Rossi ancor oggi rappresenta la gallina dalle uova d'oro perchè è riuscito a veicolare tantissimi tifosi dentro gli autodromi di tutto il mondo trasformando le colline erbose degli appassionati, che ancor oggi si vedono nel GP di Inghilterra, Assen e Australia, in tribune di tifosi che non applaudono più il vincitore ma lo fischiano se non è il loro beniamino. 
Sabato Valentino Rossi ha ancora una volta sancito la sua suupremazia mediatica infischiandosene del fair play nei confronti dell'avversario ma più semplicemente uscendo al naturale, quel naturale che lo ha reso un icona del motociclismo moderno. La stampa ignorante e becera ha poi fatto il resto elogiandolo a prescindere perchè è molto più difficile (e poco renumerativo) criticare un campione che elogiarlo. Lui si salverà sempre anche se evadesse il fisco.... 
Rossi quest'anno deve vincere il suo decimo titolo perchè nell'era moderna nessuno è stato (ancora) come lui. Ma quando Rossi smetterà cosa rimarrà delle corse, chi saranno i futuri spettatori? In una recente dichiarazione Ecclestone, a seguito della vittoria di Rosberg a Montecarlo, ha detto che il pilota (Rosberg) non fa audience, non è un personaggio mediatico e in questo pensiero (parola grossa) c'è tutta l'essenza del motorsport moderno. Tony Cairoli, anche lui vincitore di 9 titoli mondiali, non viene neanche preso in considerazione perchè il suo sport è brutto, fangoso, sabbioso e non ha un seguito popolare. 
Prendiamo la SBK priva di un campione italiano (con il rispetto per l'acerbo Giugliano e gli altri italiani). E' stato Biaggi a rientrare per risollevare una categoria che non sta passando un bel momento. Eppure le gare sono sempre belle, combattute, ricche di sorpassi, cibo per gli appassionati ma non per i tifosi che esultano se un avversario cade in terra. All'inizio del campionato mi avrebbe anche fatto piacere vedere vincere il decimo titolo mondiale a Rossi (comunque quest'anno in ottima forma) ma sinceramente adesso spero non riesca nel suo intento perchè non è più un mondiale vinto sull'asfalto ma solo vinto ad un tavolo come fu anche per la sua avventura in Ducati (ma li per fortuna emersero i limiti del pilota). 
Il giorno che Rossi smetterà di correre sarà un brutto giorno per il motociclismo ma un bellissimo giorno per lo sport perchè i giornalai torneranno a vendere i giornali e i tifosi torneranno negli stadi e torneremo ad apprezzare i duelli dei piloti nei limiti dei regolamenti scritti dagli uomini e non da un munifico sponsor. 

martedì 23 giugno 2015

Corsari a Misano, #sbkmisano2015

E' inutile negarlo ma la presenza di Max Biaggi al round di Misano ha avuto un suo perchè. Per noi appassionati ha rappresentato la classica ciliegina sulla torta non perchè il mondiale non sia interessante, ma perchè comunque Max rappresenta quella nostra recondita voglia di non invecchiare mai sopratutto per noi motociclisti. Rispetto al mitico Bayliss Biaggi vantava più allenamento, nonostante quel che si dica, e in pista lo ha dimostrato a pieni voti combattendo (con margine) come se il tempo non fosse mai passato. A me è anche piaciuto il backstage, forse non da ripetere ad ogni gara, ma sicuramente una formula da approfondire magari con diversi piloti a turno coinvolti. Il round comunque ha rappresentato l'ennesimo crocevia che porta al primo mondiale di un fantastico pilota, quel Johnny Rea uscito da quel letargo dorato che era l'Honda. 133 punti di vantaggio su Sykes, secondo in gara 1 e primo in gara 2 questi sono i numeri che fanno di lui il vero colpevole dell'omicidio del mondiale SBK. Sykes ci ha provato, sua la pole position, sua la prima maches ma... Della partita anche il nostro Giugliano che ha trovato nel secondo posto di gara 2 una buona conclusione di un fine settimana iniziato col botto al Venerdi. Ottima anche la prestazione del suo compagno di squadra Davies a cui va il premio per la combattività ottenendo un terzo e quarto posto. Le Aprilia si sono fermate al quinto posto in gara uno e al terzo in gara due sempre con Haslam e con i due sesti posti di Biaggi sempre a ridosso comunque dei primi. Meno bene Torres caduto in gara uno e messo dietro in gara 2 da Biaggi. Lodevole anche la prova di Michele Pirro in perenne crisi di identità motociclistica passando dalla MotoGp alla Panigale con differenti pneumatici, finendo due volte ottavo. 
In Supersort invece è successo di tutto ad iniziare dalla caduta di Soufoglu all'ultimo giro nel tentativo di resistere dagli attacchi di un ottimo Zanetti poi terzo. Vince Cluzel con una gara accorta e studiata mai infastidito dagli attacchi del buon Jacobsen passato da Kawasaki a Honda senza neanche accorgesene troppo. Mondiale riaperto dunque con la speranza che MV supporti il suo forte pilota.
Inutile soffermarsi ancora sulla presenza di Biaggi in griglia e sulla evidente "crisi" del motosport, specialmete quello più di "nicchia" com'è la SBK. Il mondiale comunque è sempre bello anche se qualche casa gioca un pò a nascondersi vedi Honda, un altra che minaccia l'uscita verso dove non si sa (Aprilia) e Kawasaki che raccoglie (spendendo meno rispetto a MotoGp) degli ottimi risultati. 

lunedì 15 giugno 2015

Fino alla fine, MotoGp #Barcellona2015

Week end intenso quello spagnolo per il motomondiale. Tre gare e tre risultati incerti fino alla fine. Ha aperto le danze come sempre la Moto3, sempre ricca di piloti al vertice che si sono avvicendati nelle prime posizioni com'è oramai tradizione. Partito dalla pole, Bastianini avrebbe voluto concludere anche conquistando il gradino più alto del podio se non avesse trovato sulla sua strada un pilota, bravo, intelligente, furbo e veloce, quel Danny Kent che ieri ha fatto capire di voler questo mondiale più che mai. L'inglese sembrava un lupo con le pecore, a tratti leader, poi remissivo in coda, per arrivare all'ultimo giro con lucidità per battere tutti tranne l'ottimo Enea. I commentatori bulgari avevano voglia ad esultare quando una moto celeste del Team Leopard è finita per le vie di fuga, ma non era Kent bensì il suo compagno di squadra Ono. Bene anche Antonelli quarto "uccellato" da un sempre verde Vasquez sulla linea del traguardo.
Nel monomarca Moto2-Honda anche Zarco si è preso la vittoria sul finale all'ultimo giro dopo che Rabat, Rins e Lowes avevano comandato i 3\4 della gara fino a che dalle retrovie è arrivato il francese in splendida forma. Zarco vince e aumenta il suo distacco in classifica lasciando ad un ottimo rookie-Rins un bel secondo posto e a Tito Rabat uno stretto terzo. Degli italiani solo Morbidelli e Baldassarri si sono visti nella top 10 con il "Morbido"autore di una partenza fulminante ma dotato di una moto non molto a posto (vedi Kallio dodicesimo).
In MotoGp invece Lorenzo è stato "solo" dall'inizio alla fine, conducendo una gara accorta viste anche le numerose cadute lungo tutto il circuito. Il week end era partito in maniera "anomala" con l'uno due delle Suzuki prime e seconde (complice anche la gomma extra soft) ma Lorenzo era già davanti in prima fila. Scattato subito davanti Jorge ha avuto subito in Marquez un ombra che lo ha seguito anche fin da troppo vicino tanto da rischiare la collisione che poi lo ha portato ad assaggiare i sassi spagnoli. Perso uno dei protagonisti rimaneva Dovizioso tra lui e Rossi, ma la moto dello svizzero-forlivese non era così performante come al solito tanto da indurlo ad una strana caduta. A quel punto tra Rossi e Lorenzo uno spazio sottile che è passato dal secondo e mezzo ai due per poi concludere con un margine di otto decimi che il maiorchino ha detto di averlo gestito con qualche timore. Sul podio di rivede Pedrosa, senza troppi traversi, ne tantomeno staccate funamboliche, forse la giusta chiave per guidare oggi quest'Honda. Certo è che qualcosa non sta funzionando nella casa dell'Ala Dorata o forse nella testa del giovane pilota ma, anche se siamo a 1\3 del mondiale, il duo Yamaha sta suonando un assolo che sta rischiando di uccidere il campionato, perchè fino ad adesso nessuno dei due ha realmente "steccato". 18 secondi presi da Pedrosa sono un enormità, così come per il resto del gruppo con dei promessi protagonisti che ancora stentano ad uscire fuori (Redding e Cructhlow su tutti). Iannone si conferma buon quarto "di conserva". Bene Bautista nella top 10 anche se....
Fischi spagnoli ancora una volta all'insegna di Lorenzo reo di cosa non c'è dato saperlo...
Prossimo round Assen nella ex università della moto ora relegata ad un semplice liceo.   

lunedì 8 giugno 2015

Porti-mao? No, prendo-Rea!!! #SBK2015Portogallo

L'hanno definito cannibale e, non a torto, comanda il mondiale con quasi 5 manches di vantaggio. Lui si chiama Johnny Rea e fino a che cavalcava l'Honda non si riusciva a capire chi dei due fosse lo scarso, ma adesso i risultati parlano chiaro e Rea sta per azzannare definitivamente il mondiale SBK. Troppa è la sua voglia di "vendetta" inespressa da anni e in Kawasaki ha trovato un'arma vincente. Perfino il suo compagno di squadra Sykes, che tanto un fermo non è, non è riuscito ad arginare questa furia, mai sazia di vittorie. E anche in Portogallo lo ha fatto per due volte, con acqua, con l'asciutto e con entrambi. Il resto della compagine ha tentato di duellarci un pò ma la manopola del gas di Johnny girava troppo in fretta per loro. In gara 1 Sykes e Davies completavano il podio, anche se Sykes (sono tutti inglesi) ha avuto qualche problema sulla verdona al penultimo giro, mentre in gara 2 un più maturo Giugliano ha concretizzato un buon fine settimana davanti ad un Haslam leggermente altalenante. Sinceramente oltre al pilota anche il divario tecnico sembra sia un pò troppo eccessivo tra le Kawasaki e il resto del gruppo, ma questo alla fine fa parte di chi ha lavorato meglio e di chi si lamentava dei troppi vantaggi (vedi Honda). 
Nella Supersport invece abbiamo assistito al più classico dei duelli stile Highlander dove al grido "ne rimarrà soltanto uno" rispondono solo i due capoclassifica ovvero (in ordine) Sofuoglu e Cluzel che girano le piste di tutto il mondo a darsi carenate. Ieri l'ha vinta di forza il francese con un ultimo giro al cardiopalma rilanciando per il prossimo round a Misano tentando di accorciare lo svantaggio di 40 punti in classifica.
E pensando a Misano non può altro che venire in mente se mai ci sarà la soluzione del giallo di Biaggi Wild Card che porterebbe un valore aggiunto a questo campionato ucciso (con affetto) da Rea. 

lunedì 1 giugno 2015

Veni, vidi, vici: MotoGp #Mugello2015

Una delle più belle soddisfazioni di Jorge Lorenzo targato Mugello, non è stata la quaresima che ha dato ai suoi avversari, guidando come non mai, ma i fischi ricevuti sul podio dall'orda di canarini gialli, ai quali ci sarebbe stata bene una risposta (non troppo elegante) con un bel doppio dito medio alzato. Fischiare uno come Lorenzo significa non essere appassionati di moto ma solo tifosi, e questo sarà un bene quando il loro idolo si ritirerà dalle corse (purtroppo). La stella di Jorge ha brillato luminosa come lo aveva già fatto anche le due volte precedenti, dimostrando una ritrovata competitività con la moto, il suo team e se stesso. Ai box Biaggi lo ha abbracciato come un figlio perchè in pista lo ricorda molto. Un piccolo step in avanti lo ha fatto anche Andrea Iannone autore di una bella pole position il sabato (seguendo Lorenzo) e una gara intelligente la domenica, "accontentandosi" di un ottimo secondo posto lottando prima con Marquez e a distanza (un secondo circa) con Rossi. Valentino ha fatto una gara furba e accorta, dopo aver preso una non ottima partenza (dovuta sempre a qualifiche strane) è risalito fino al gruppo che seguiva Lorenzo superando dapprima Pedrosa poi mettendo Iannone nel mirino senza poi raggiungerlo. Bene anche Pedrosa ottimo quarto e non lontano dalla seconda posizione segno che il pilota ha ritrovato quel giusto feeling in sella alla Honda. Stesso discorso non si può dire di Marc Marquez sempre alle prese nel domare la sua focosa moto non trovando ancora il bandolo della matassa. Partito dalla tredicesima casella è stato autore di una spettacolare rimonta che lo ha portato fino al secondo posto, lottando prima con se stesso poi con Iannone fin quando alla Poggiosecco ha perso l'anteriore finendo nella via di fuga. Più sfortunato Dovizioso che ha dovuto abbandonare la compagnia per un guasto tecnico. Peccato perchè il secondo posto poteva essere suo. 
In Moto2 salutiamo il ritorno alla vittoria di Rabat su di un sempre più convincente Zarko (leader della classifica) e un ritrovato Aegerter che ha regolato il leader delle qualifiche Lowes. Malino gli italiani salvati da Baldassarri decimo.
Nella Moto3, sempre spettacolare, a dominare è stato Oliveira motivato come non mai a portare a casa la prima vittoria portoghese  nel motomondiale, e lo ha fatto in maniera egregia lasciando sfogare il gruppo per poi costruire la vittoria percorrendo la Bucine a velocità fotonica impedendo agli avversari di prendergli la scia. Più bravo di lui però (vista anche la sua leadership in classifica) è stato Kent che a metà gara si è messo alla fine del gruppone per poi uscire allo scoperto all'ultimo giro portando a casa un secondo posto che vede aumentare il suo vantaggio in classifica. Ha tentato di fare lo stesso Fenati (terzo) che l'ha spuntata per un non nulla su Bagnaia al fotofinish.
Brutte e marchettare ancora una volta le telecronache le stesse che poi alla fine sono quelle che generano i fischi dei canarini.
Prossimna tappa Barcellona!

lunedì 25 maggio 2015

La capanna dello zio Tom (Sykes), #DonigtonSBK2015

Con la sesta vittoria consecutiva a Donington Park, Tom Sykes si è di fatto arrogato il diritto di poter costruire una casetta all'interno del circuito. E quale meglio posto per farlo se non un circuito amico come quello inglese. Ieri Sykes andava decisamente più forte e nemmeno un coriaceo Rea ha potuto resistergli. Bella la bagarre nella prima manche, maschia, rude ma corretta, con i due inglesi che si sono letteralmente presi a sportellate fino a quando Rea non ha deciso che contro questo Sykes oggi poco si poteva fare. Bella alla fine anche la stretta di mano e gli onori all'avversario con tanto di dichiarazioni non scontate ma sincere. Avversari si ma con rispetto, senza troppi fronzoli e leccatine varie, come avviene invece spesso in altri campionati. Due manches quasi fotocopia con un Davies ottimo terzo e Haslam quarto. Bene Badovini in gara 1 quinto. Un pò altalenante e non ancora troppo in forma Giugliano che ha lamentato forti problemi di grip. Disfatta totale Honda con VDMark ritiratosi due volte e un Giuntoli alle prese con una moto inferiore (non doveva crescere con il nuovo regolamento?). E parlando del Campione del Mondo non si può che Aprilia brilli come l'hanno passato ma chi è causa del suo mal...
In gara 2 copione leggermente diverso, con Sykes che saluta tutti sin dall'inizio mentre nelle retrovie succedeva un pò di tutto anche un high side di REA che gli ha fatto giocare tutti i jolly possibili per rimanere in sella. Comunque, nonostante tutto, bella rimonta e ottimo secondo posto che gli permette di avere ancora due gare (4 manches) di vantaggio sugli inseguitori. A dispetto dei regolamenti e limitazioni, la SBK di ieri ha ancora una volta battuto il record della pista e ha confermato che Kawasaki ha veramente lavorato bene lasciando agli avversari solo le briciole.
Avvincente anche la Supersport con una gara più tattica che fisica con Soufoglu in palla che lascia sfuriare Cluzel all'inizio per poi prendersi la testa fino alla fine. Nulla il francese ha potuto contro il turco, faticando anche un pò con la wild card Ryde su Yamaha (vintage) che alla fine è arrivato terzo facendo impazzire perfino l'ottimo Zanetti quarto. Anche qui oramai il campionato è cosa a 2 con la speranza che MV riesca a dare una moto più "facile" ai sui piloti. 

lunedì 18 maggio 2015

Sinfonia francese, Le Mans MotoGp 2015 #lemans2015

E cosi, come un consumato conquistadores Jorge Lorenzo si prende anche la Francia dopo essersi imposto nella terra natia. Lo ha fatto alla sua maniera, ridisegnando il circuito come un pittore, controllando gli avversdari dagli specchietti retrovisori. A nulla sono valse le resistenze di Dovizioso prima e di Rossi poi, perchè entrambi si sono dovuti confrontrare con l'implacabile cronometro. E nella giornata delle conferme è arrivata anche quella che l'Honda non è più la moto da battere neanche con il suo funambolico pilota, ieri quarto, ma visibilmente in difficoltà. Per fortuna si sono affacciate le Ducati la davanti, altrimenti il mondiale sarebbe una noia, tanto è il divario tra i primi ed il resto del gruppo. Se poi ci mettiamo anche le cadute di qualche papabile protagonista, Crutchlow e Pedrosa (al rientro) non restano più tante le moto la davanti. Si è rivisto Smith sesto, dietro un acciaccato ma ancora poco convincente Iannone (quinto) anche se ha avuto un bel guizzo nel confronto con Marquez (chissà perchè poi verso la fine gara e non prima). Lorenzo sembra aver ingranato la marcia giusta? Ancora non lo sappiamo, però sappiamo che se al Mugello Marquez non li mette dietro il mondiale diventa parecchio in salita per l'Honda e il suo pilota, lasciando la lotta fratricida in casa Yamaha. 
In Moto2 splendida vittoria di Luthi, un pò alla Lorenzo, che ha regolato a colpi di giri veloci un redivivo Rabat e un ottimo Zarko che si è accontentato di un terzo posto, buono per i punti mondiali. Quarto Lowes, mentre il rookie Rins non è andato oltre l'asfalto. Superbene invece Morbidelli, l'unico italiano a mostrarsi ancora la davanti, con una guida sempre più matura e redditizia.
In Moto3 la giornata è stata costellata dalla bandiera tricolore con il ritorno alla vittoria di Fenati, seguito da un sempre più convincente Bastianini e da un bravo Bagnaia, dopo dei bei duelli per tutto l'arco della gara. Vero vincitore morale e comunque sempre più leader in campionato è stato Danny Kent partito dalla ultima casella e quarto poi alla fine e, secondo me, accontentandosi della posizione visto che i primi tre al momento non rappresentavano una minaccia per la classifica. Prossimo round il Mugello a casa di Rossi e di Dovizioso alla ricerca di una vittoria che manca da diverso tempo. 

lunedì 11 maggio 2015

Piadina Rea-magnola, Imola SBK 2015

6 anni a candire su di una moto che non era una vera moto da corsa, ma un clone della moto vista dal concessionario. Poi la svolta sulla verde Kawasaki e da li non c'è ne stato più per nessuno. Johnny Rea, a meno di clamorosi risvolti, sarà il nuovo campione SBK 2015 avendo già in tasca due Round di vantaggio. E' brutto fare già una previsione, ma il Rea di ieri a Imola ha espresso tutto il suo potenziale "inespresso" di quando correva per la Honda. Tutto perfetto, anche troppo, come sportivamente ha ammesso il suo compagno di squadra Sykes. Gli altri suoi diretti avversari hanno rotto due volte (Davies) e sono caduti (Haslam, gara 2), troppo per uno che il peggio che ha fatto è stato arrivare fino ad oggi secondo. Nella giornata di Rea ha comunque brillato Davide Giugliano in rietro dallo stop di 90 giorni, firmando la pole position un terzo e un quarto posto con due gare accorte. Speriamo che si ricordi di Imola anche in futuro perchè i mondiali si vincono anche accontentandosi e non gettando il cuore sempre oltre l'ostacolo. A proposito di chi si accontenta: L'Aprilia ha trovato solo un terzo posto in seconda manche grazie al bravo Torres, ma non era meglio riconfermare il campione del mondo Guintoli, visti i soldi buttati per l'ingaggio e i risultati di Melandri l'anno scorso? Nella giornata di ieri ottimi anche Badovini, Baiocco e il ritorno di Fabrizio, nono in Gara 2. Bella come sempre la SBK e sempre comunque in crescita nonostante le restrizioni regolamentari che non hanno impedito di battere il record sul giro del 2013. Un pò meno bella Imola, pista "strana" e poco sicura dove ancora non è stata creata una strada di servizio che non ha infatti impedito la Red Flag sulla caduta di Salom in Gara 1. 
In Supersport ci sono invece 2 piloti che hanno un altro passo rispetto agli altri: Soufoglu e Cluzel, che ieri, nella loro personalissima battaglia, hanno girato oltre un secondo al giro rispetto agli altri, dimostrazione di una superiorità notevole. Ieri poi il turco ha veramente guidato sopra le righe, forse per dimenticare il dramma familiare che lo sta affliggendo. Finalmente terzo Zanetti sulla pista amica, sperando in una crescita anche per Donington. Bravo come sempre Max Biaggi dietro il microfono anche se tutti lo vorrebbero vedere impugnare una bella manopola del gas. 

lunedì 4 maggio 2015

Il ritorno dell'Ispanico, Jerez 2015

Ai tifosi (i soliti) che avevano dato Lorenzo per spacciato e bollito, rispondo che nel motociclismo i fattori sono tanti che influenzano la prestazione dei piloti. Jerez infatti doveva essere un punto di svolta e così è stato. Jorge Lorenzo ha voluto tornare prepotentemente sulla scena a modo suo, in maniera maniacale, conquistandosi la vittoria alla sua maniera ovvero sin dall'inizio. A nulla è valsa la resistenza di Marquez che dal canto suo ha dimostrato stoicità e abnegazione portando a casa un ottimo secondo posto. Terzo, un pò sugli scudi, Rossi che alla fine ha preferito portare a casa punti preziosi che lo lanciano a +15 su Dovizioso in piccola crisi con la sua Ducati, nono al traguardo dopo una furibonda rimonta dall'ultima piazza. Cosa possiamo leggere da questo fine settimana? Che Yamaha ha fatto un salto in avanti e ha due piloti in stra-forma mentre Honda sembra vivere solo su Marquez e sulle sue "magie", anche se il quarto posto di Cructhlow potrebbe fargli valere un mezzo "più ufficiale", viste anche le scarse prestazioni di Hayoama (caduto). Bene i due fratelli Espargarò in terra natia e bene anche la Suzuki in netta crescita. Iannone ha vanificato quanto di buono fatto in qualifica con una partenza sbagliata arrivando sesto al traguardo.
In Moto2 gara tattica e molto tirata sin dalle prime battute con Rabat, Folger in fuga da subito seguiti da Luthi e Rins mentre nelle retrovie succedeva di tutto. Una sbavatura di Rabat ha aperto le porte a Folger che ha cavalcato in solitario mentre da dietro tornava su Rins e Zarko in splendida rimonta. Alla fine, alla fatidica curva 13, Rins tentava un sorpasso su Rabat colpendolo e cappotandosi nella via di fuga lasciando a Zarko una porta aperta per il secondo posto e la testa in campionato. Bene Morbidelli sesto e Corsi ottavo. 
In Moto3 vince per la terza volta consecutiva Danny Kent aiutato da un tentativo di sorpasso garibaldino all'ultima curva (la 13) di Quartararo che ha un pò sparagliato le carte favorendo il secondo posto di Olivera e il terzo di Binder. Italiani sesto e settimo con Fenati e Bagnaia nono Bastianini dopo un errore ai primi giri. 
Prossimo round Le Mans dove verifiche e conferme la fanno ancora da padrone su questo interessante inizio campionato.