lunedì 28 maggio 2018

La prima volta dell'olandese volante, #SBK Doningthon 2018

Va beh! il titolo era facile ma doveroso visto che stiamo parlando della prima vittoria, anzi due, di un olandese un SBK. Forse una vittora un pò tardiva viste le premesse ma comunque il lungo Michael si merita tutti gli applausi di questo fine settimana e con lui il Team Yamaha che gli ha fornito un ottima moto. Ma il problema resta sempre quello: chi fermerà Rea? Infatti nel giorno del trionfo Yamaha le Ducati sono letteralmente scomparse con Melandri non pervenuto e un Chaz Davies ottavo e quinto ma mai in partita, che adesso paga un gap dalla vetta della classifica di 65 punti (quasi un round e mezzo oppure 3 manches). Anche ieri il Cannibale ha lottato come un leone portando a casa un secondo e un terzo posto in maniera grintosa che neanche Mr.Pole Sykes è riuscito a fare. L'unico che si è distinto è stato il turco Raztatioglu (non mi ricordo mai come si scrive!) con la Kawasaki privata del Team Puccetti che si è tolto una bella soddisfazione di un secondo posto in gara 2 davanti proprio a Rea. 
Da segnalare la buona prestazione di Salvadori in gara 2 rimasto col gruppetto dei primi per un bel pò di giri, con una guida conservativa ma molto redditizia su di un Aprilia dal futuro incerto. 
Tutto sommato gare abbastanza piacevoli ma mondiale che va chiudendosi di round in round sempre a favore del "solito" Rea capace di gestire una super Kawasaki che ha saputo plasmarsi nonostante le restrizioni imposte. Adesso a tenere banco saranno i rinnovi dei contratti non più così tanto scontati come potrebbe sembrare e sopratutto capire in che direzione sta andando il campionato delle derivate di serie.

lunedì 21 maggio 2018

La legge di MM93, Le Mans 2018 #MotoGP

Doveva essere un anno interessante, combattuto, equilibrato viste le premesse dello scorso anno, eppure sembra che oramai sia già tutto finito. Dovizioso dice che la strada è ancora lunga ma intanto l'unica cosa che si allunga sempre di più (evitiamo i facili rimandi sessuali) è la distanza che c'è nella classifica generale. Se l'anno scorso Marquez partì in affanno quest'anno ad arrancare sono gli altri vittime di errori, scelte sbagliate, poca lucidità (forse) e strategie misteriose. Non hai a che fare con uno qualsiasi, ma hai a che fare con il numero uno, forse uno dei più forti nella storia del motociclismo. E così mentre le altre squadre cercano il bandolo della matassa in ogni settore, piloti, moto, reparto tecnico, ingaggi, Honda ha subito pensato di "bloccare" il suo pilota fornendogli un buon pacchetto che in mano sua diventa micidiale. Poche parole ma tanta sostanza: bravi! Quella che è mancata in Ducati, a mio avviso, forte di un buon pacchetto (forse il migliore) ma gestito in maniera un pò approssimativa. Dovizioso e Lorenzo una squadra vincente (anche senza gli acuti del maiorchino) nel 2017 ed oggi "turbata" da troppi discorsi da bar. In Yamaha addirittura stanno peggio con Rossi che chiede di essere ascoltato e Vinales che non riesce più ad essere quel top gun degno del suo nome. Con il massimo rispetto per la figura di Rossi, in Yamaha hanno preferito il marketing a risultati concreti dato che l'ultimo a vincere è stato proprio Lorenzo. A Valentino non puoi chiedere certamente di più ed anche il terzo posto di ieri vale oro colato. Menzione a parte merita Zarko che dopo una stratosferica pole position ha buttato via la gara a pochi giri dall'inizio, complice anche una troppa voglia di vincere, nel suo caso più che mai giustificata. Chi invece sta ancora battendo la testa sullo spigolo è Andrea Dovizioso, vittima di un errore "stupido" ma nel momento sbagliato. Ora però i margini di errore di Andrea si sono assottigliati tantissimo perchè Marquez è a oltre due gare di vantaggio. Bene invece il Team Pramac con un ottimo Petrucci (secondo) e un buon Miller (quarto) autori di due gare "mature", tanto è che in classifica mondiale entrambi i piloti sono avanti ai due ufficiali. Uno dei due sarà la futura guida ufficiale Ducati? Gara alla fine noiosa con l'unica menzione d'onore a Crutchlow che dopo il colpo di Sabato si è portato a casa uno stoico ottavo posto.
Il futuro pilota Ducati Bagnaia invece brilla in Moto2 con un'altra gara imperiosa che ha stroncato sul finale la resistenza di un Alex Marquez "segugio" ma mai veramente in partita. Sul terzo gradino troviamo Mir, scalpitante come non mai sin dalle prime battute, da tenere d'occhio per il prosieguo. Ma il premio più grande, oltre al vincitore, va a Vierge partito ultimo e arrivato quinto in una bella e grintosa rimonta.
La Moto3 invece (a mio avviso) ci ha riservato una brutta pagina sulla gestione della corsa da parte della direzione gara. E' vero che in Moto3 gli spiriti sono bollenti e che in branco sembrano uno sciame d'api, ma non puoi sanzionare un pilota per 1.3 secondi durante la gara per poi farli riscontare alla fine quando questi (erano più d'uno) sono in bagarre per la vittoria. In questo modo si crea un gruppo che non è un gruppo e i piloti si trovano a battagliare con un pilota che virtualmente non è li. L'unica cosa sensata è di far cedere una posizione o di far fare un passaggio dai box, oppure prendere una decisione a fine gara. Se poi a Le Mans il problema è il taglio delle varianti converrebbe (visto che sono asfaltate) di creare dei "percorsi obbligatori" obbligando il pilota ad una manovra "più stretta". Stratosferico il decollo di Kornflei sulla moto del povero (e bischero) Bastianini. Numero da annali!
Ultima considerazione sulle scimmie fischianti e ululanti sotto al podio (sempre i soliti) sinonimo di un mal costume sapientemente gestito dai soliti: mi raccomando fischiate tanto anche al Mugello, almeno Marquez andrà ancora più forte! Ciao belli, ci si vede al Mugello!

lunedì 14 maggio 2018

Rea come il maggiordomo: colpevole!!! #sbk Imola 2018

Cosa altro aggiungere? Nonostante una Superbike noiosa di base gli appassionati non possono non emozionarsi ad una gara 2 come quella del round di Imola. 2 avversari, forse 2 piloti simili, ma solo uno in grado di uccidere il mondiale nonostante l'organizzazione faccia di tutto per fermarlo. Lui è il Cannibale, verso il quale Max Biaggi disse una cosa molto profetica: "quando Johnny scenderà dalla Honda le vincerà tutte!". E così è stato. Bello anche lo sforzo di Kawasaki che ha saputo reagire ad una "castrazione" stupida fornendo ugualmente una moto performante che nelle mani di Rea diventa un arma micidiale. Guardatevi la danza tra le curve del Santerno e confrontatela con gli altri. Niente a che vedere con le bizze di una Ducati guidata magistralmente da un Chaz Davies ieri per la prima volta deluso dalla sua rossa. Il sorpasso e il contro sorpasso al Tamburello nonchè l'infilata maschia alla Tosa ci hanno regalato belle emozioni ma sono durate poco perchè il Cannibale ne aveva di più. Rea ha gia raggiunto King Carl Fogarty nel numero di vittorie e siamo certi che questo limite è destinato ad essere battuto e difficilmente eguagliato. Il resto della compagine ha fatto un pò da cornnice. Sykes un buon secondo e un buon terzo, così come Melandri terso in gara uno, e abbattuto poi da un ingenuo Van DerMark in gara 2. Bello comunque il gesto dell'olandese che si è andato a scusare con Marco ben accolto dal Team Ducati senza troppi inutili rancori o scenate varie. Mi è piaciuto anche il gesto di Michael Rinaldi che è partito come un razzo in gara 2 con un Davies che gli rampava alle costole, quando prima del Tamburello ha fatto un cenno al gallese di sfilarlo alla sua sinistra. Non è un gesto di sottomissione ma una dimostrazione di umiltà degna di chi vuole imparare. Spero che in futuro abbia la possibilità di rifarsi battendo sul campo i grandi campioni. Bravo! Curiosa anche la situazione di Honda colpita forse da un malocchio visto che non riesce a concludere un fine settimana senza che un suo pilota non si infortuni. Il fine settimana ha visto anche l'addio alle corse di Kenan Soufoglu, 5 volte campione del mondo di categoria, fermato dagli infortuni. Un campione che comunque il sabato prima aveva conquistato il terzo posto in griglia sinonimo di un gran manico nonostante gli acciacchi. 
Breve e personale riflessione su Rea e Davies degni di una sella ufficiale in MotoGp, specialmente il ducatista (Kawasaki non è presente) a fronte (forse) di qualche partenza illustre e di ritorni stantii...  

lunedì 7 maggio 2018

Tutti giù per terra, tranne uno... #MotoGPJEREZ 2018

Prima tappa europea e prima forte scossa al mondiale della MotoGp. Per carità niente di irreparabile, ma degli indizi sul prosieguo si possono già avere. Il primo è che Marquez è arrabbiato, molto arrabbiato, talmente arrabbiato che non sopporta più nessuno accanto decidendo di vincere in solitaria, non come Austin però... L'indizio più grande è stato il suo sliding alla penultima curva, quando l'elettronica della moto non ha assecondato la manciata di gas che ha dato per iniziare a scrollarsi di dosso gli avversari, della serie "chi mi ama mi segua". Essendo non tanto amato dietro hanno pensato bene di sdraiarsi tutti, Lorenzo, Dovizioso e Pedrosa, come nel più classico dei girotondi. La colpa? Delle gare e dell'agonismo senza puntare troppo il dito su nessuno altrimenti finiremmo per parlare del nulla (come accade ai tifosi del calcio sui rigori). Peccato perchè a fronte di un Marquez incontenibile potevamo avere almeno una Ducati sul podio e una classifica ancora ristretta. Spettatore non pagante e non colpevole un buon Zarko che si è ritrovato in seconda posizione con uno score dei tempi non male vista la moto che cavalca. Chi invece si è attenuto alle dichiarazioni successive al Gp di Argentina è stato il duo Yamaha il quale aveva espresso chiaramente che correre contro Marquez fa paura: infatti lo hanno visto da lontano, molto lontano, come la vecchia Yamaha del francese. Crisi? Chissà! Sul podio al terzo posto ritroviamo anche Iannone che è riuscito a regolare un gruppetto di scalmanati composto da Petrucci, Rossi e Miller (in quest'ordine). Che dire? Le Mans potrà essere un buon croce via per verificare l'andamento del mondiale (tempo permettendo) per capire se Ducati ha veramente fatto un balzo in avanti, se Marquez sarà ancora spietato, se Yamaha Factory sarà ancora della partita. Vedremo.
La Moto2 non l'ho vista perchè non ho beccato lo streaming giusto, mentre la Moto3 è stata come sempre combattuta e spettacolare dove ha visto trionfare per la prima volta Oettl con una gara accorta e ben gestita su di un ottimo Bezzecchi (ora in testa alla classifica). Bravi entrambi sopratutto nell'ultimo giro, molto corretti al contrario di Canet che ha pensato bene di stendere altri 3 piloti tra cui Martin e Bastianini che erano in lizza per la vittoria. Peccato perchè il finale sarebbe stato da cardiopalma! A bientot mes amis vous voient en France con la speranza di vedere ancora i tre moschettieri e il cattivo Richelieu.

lunedì 23 aprile 2018

Mondiale annacquato, Assen #WorldSBK 2018

Difficile valutare il fine settimana di SBK di Assen. Bello, brutto? Se partiamo dalle gestione direi pessimo ad iniziare dalla griglia invertita, con i nuovi regolamenti e le moto "livellate" non ha più senso una regola del genere. Se diamo un'occhiata alla starting grid notiamo solo 18 partenti, un pò pochini direi anche se manca il Team Honda al completo. Non era col livellamento delle prestazioni che sarebbero dovuti aumentare i partecipanti e i protagonisti in testa? Una sola cosa non cambia nel mondiale SBK, il nome del vincitore: Johnny Rea, anche ieri primo e secondo e già in testa al mondiale con una gara di vantaggio. Nessuno come lui! Solo Sykes in gara 2 riesce a stargli davanti con un ottima gara (avvantaggiato dall'inversione di griglia però). E gli altri? In terra d'Olanda Van Der Mark fa l'olandese e si porta a casa un secondo e un terzo posto mentre Davies un terzo e un quinto che sa un pò di amaro. Fores rimane stazionario con due buone prestazioni (quarto e quinto) mentre Melandri naufraga un pò con tutta una serie di problemi irrisolti. Gare abbastanza piacevoli sulle quali pende sempre la spada di Damocle della "poco sportività" nei confronti di Kawasaki e Rea, ma d'altronde quando uno è forte....è forte e i risultati parlano da soli.
Bella la Supersport dove ha visto trionfare Clusel sul vincitore morale della giornata Krummenaker partito da ultimo e arrivato ad insidiare il forte francese. Senza Soufoglu Yamaha si è ripresa lo scettro del mondiale che comunque resta più avvincente di campionati più blasonati.
Prossimo round Imola, terra di motori e piadine. Vedremo chi la mangerà o stara a guardare. 

Fars West MotoGP, #AmericasGP 2018

Più che un Far West questa MotoGp sta diventando una farsa e neppure comica, dove a parlare sono più i fatti esterni alle corse che le corse stesse. Del GP d'Argentina abbiamo già abbondantemente parlato e la questione si sarebbe dovuta chiudere li. Il problema è che alcuni non l'hanno fatta chiudere anzi, hanno tirato il sasso e levato il braccio senza porre fine a tutto ciò, tant'è che oggi c'è la caccia alla strega-Marquez rea (o reo) di essere costantemente under investigation ... perchè è semplicemente Marquez! Con queste premesse siamo giunti alla gara americana, in un bel circuito, flagellato dalle buche, nonostante i vari reclami, rifacimenti e rasamenti del caso. Ancora una volta la pista ha parlato e dal cilindro l'unico nome che è uscito è quello di Marc Marquez che in barba a tutto e a tutti (fischi partigiani compresi) si è permesso di vincere a mani basse. Gara impeccabile quella dello spagnolo che regola sul traguardo un redivivo Vinales e un riapparso Iannone con una Suzuki sempre più convincente. Quarto Rossi che ha portato a casa un buon risultato, davanti al ragioniere Dovizioso che per l'occasione si è preso la testa della classifica. Sesto un poco convincente Zarko davanti ad uno stoicissimo Pedrosa autore di una bella gara nonostante una vite nel polso destro. Bravo Dany! Gara noiosetta comunque senza grossi spunti o acuti che pone molti punti interrogativi sul motorsport, sul come viene gestito e sul come viene veicolato. 
In Moto2 rispunta il nome di Bagnaia che vince regolando Alex Marquez e un rientrante Oliveira. Pasini (Quinto) non ce l'ha fatta a rimanere la davanti complice anche una scelta strana della gomma posteriore. Da segnalare il quarto posto di Mir pilota interessante da non perdere d'occhio.
La Moto3 ci regala un doppio sorriso con un Bastianini buon secondo e un ottimo Bezzecchi terzo a conferma quanto fatto di buono in Argentina. Primo su tutti Martin anche lui autore di una gara matura lasciando intravedere che per vincere il mondiale si dovrà fare i conti con lui e il suo ottimo team.
Il prossimo round si torna in europa in quel di Jerez, pista particolare, dove inizieremo a vedere dei valori forse un pò più reali con qualche news di mercato e, speriamo, con una direzione più lucida e attenta che restituisca alle corse quel sano fascino che hanno sempre avuto prima che il cinema entrasse nel paddok.

giovedì 19 aprile 2018

Gioventù bruciata (ma non solo)

Alzi la mano chi di voi genitori non abbia il quasi "controllo" dei vostri figli. Ordine e disciplina dovrebbero essere scritti sulla porta di casa e ripetute ogni sera prima di cena quando facciamo un resoconto della giornata. E' così per tutti vero? Oppure c'è ancora qualche genitore che crede che i propri figli siano dei santi ai quali va perdonato tutto? A vedere i fatti credo che una buona parte di queste famiglie la pensi proprio così perchè è incredibile che ancor oggi siamo a commentare (e vivere) i fatti successi a Lucca ma anche da altre parti d'Italia. La mia domanda è: cosa fareste voi genitori di fronte a questi esempi di "violenza" gratuita, sia verso i coetanei sia verso i professori? Ora non mi veniate a dire "ma io non credevo una cosa così!". Non osservate i vostri figli? Ci parlate almeno una volta al giorno? E' vero che le istituzioni italiane non danno prova di un gran rigore, ne tanto meno che alcuni professori siano delle cime, ma esiste un corpo docente preparato che le istituzioni in primis dovrebbero tutelare. Vi vorrei ricordare che il professore è un ADDETTO A PUBBLICO SERVIZIO pertanto tutelato da una precisa legislazione. Le mele marce ci sono sempre state ma oggi mi sembra che si sia superata un pò la misura. Un ragazzo quando entra in classe deve sapere che non occupa un banco ma fa parte di un meccanismo che lo porterà dal banco ad un luogo di lavoro con gli stessi diritti e doveri nei confronti del futuro datore di lavoro. Ma mentre nel settore lavorativo hai la facoltà del libero arbitrio, potendo scegliere se smettere quel lavoro o meno, nella scuola devi avere l'obbligo di comportarti bene e accettare (tuo malgrado) un giudizio dell'insegnante. Ci sono le sedi opportune per contestare tali decisioni e non in classe spalleggiato da 4 repressi come te che poi impunemente filmano tutto. Chi di noi (grandi) non ha avuto almeno un professore che l'avesse preso in antipatia? Eppure nessuno di noi si sarebbe sognato di aggredirlo. Cos'è cambiato allora? Il pesce puzza sempre dalla testa, ricordatevelo! Aspetto con curiosità i provvedimenti che prenderanno le istituzioni nei confronti di questi sbandati, ma sopratutto sarei curioso di vedere cosa diranno i genitori (a telecamere spente). La colpa non è solo dei ragazzi....  

lunedì 16 aprile 2018

Nuovi regolamenti, vecchi attori. #WorldSBK Aragon 2018

Potete levargli i giri, una marcia ma i protagonisti della Superbike sono sempre loro, i 2 piloti più in forma da qualche tempo a questa parte. Il primo è il Cannibale Rea (che si legge RIA) ma lo pronunciano Ray, il Re di questa categoria che in sella alla verdona formano un binomio micidiale pur con tutte le castrazioni del caso. Un primo e un secondo posto la dicono lunga sulla voglia di vittoria che ha ancora nel polso, forse più di ogni altro anno e il confronto con il suo compagno di squadra da la reale misura di quanto ci metta del suo. Ancora una volta, a parte un inizio tra alti e bassi, l'unico a saper stare davanti a Rea è Davies, il generoso ragazzone inglese che in sella alla Panigale riesce a fare cose strabilianti. E' vero che con una Kawasaki "azzoppata" la Ducati sembra la moto da battere, ma Chaz ha sempre spinto oltre il 100% portandolo, purtroppo, a commettere qualche errore. Un discorso a parte va fatto per Melandri, autore di una doppietta ad inizio stagione, ma subito ridimensionato nei due round successivi. Sinceramente la condotta di gara del ravennate non mi ha mai convinto, ritenendola "infantile" e poco matura per un pilota della sua esperienza. Grande spreco di energie in sorpassi e contro sorpassi a centro gara per poi arrivare in fondo senza più risorse perdendo posizioni importanti come in gara 1. Chi invece ha fatto un fine settimana da elogio è la terza Ducati affidata a Rinaldi che ha portato a casa un ottavo e un settimo posto che ha il sapore dell'impresa. Pista amica ma anche una lucidità della gestione gara inficiata solo dall'inesperienza di una gestione del mezzo così lunga. Chi continua a stupire è la ducati del Team Barni con un ottimo Fores terzo in gara 1 e caduto in gara 2 quando era al comando. Oramai il pacchetto "privato" sembra aver imboccato la strada giusta per le posizioni di vertice aggiungendo un protagonista ad un sempre risicato numero di pretendenti. Il fine settimana ha visto anche il ritorno di Giugliano al posto dell'infortunato Laverty e una brutta caduta di Camier che lo ha portato ad essere ricoverato per un trauma toracico. Speriamo che Leon si possa riprendere per il prossimo round ad Assen. Gare comunque belle e combattute sotto il profilo dello spettacolo, un pò meno conoscendo i retroscena del regolamento ma questa oramai è una storia già trattata e all'orizzonte non mi sembra neanche che ci sia una volontà per fare qualcosa di concreto e di più "sportivo".

lunedì 9 aprile 2018

Anarchia MotoGp, #ArgentinaGP 2018

Da dove iniziare? Potrei parlare di Bezzecchi (Diggia terzo) e Pasini (Baldassarri terzo) che hanno vinto con estrema classe le loro categorie Moto3 e Moto2 in due belle gare ricche di sorpassi e controsorpassi in una pista umida/asciutta che ha reso tutto molto avvincente. Poi però il tutto si è "spento" alla gara della MotoGp, che dovrebbe essere la massima espressione del motociclismo in ogni sua componente. La DORNA ancora una volta ha dimostrato la sua totale inefficienza sotto ogni punto di vista. Un organismo che dovrebbe essere garante delle regole scritte, applicate invece alla carlona in base alle esigenze del momento. Il primo errore madornale di ieri è avvenuto alla partenza quando 23 piloti su 24 hanno deciso di rientrare ai box per il cambio moto. L'unico (unitamente alla squadra) che è rimasto in griglia è stato Miller che aveva già fatto la sua scelta nei modi e nei tempi stabiliti. Punto. Se tale scelta fosse stata fatta da un pilota quest'ultimo sarebbe dovuto partire in fondo alla griglia, invece l'hanno fatta tutti allora ci si è inventati una partenza posticipata dalla quarta fila in poi. La gara ieri l'ha vinta Miller a tavolino senza se e senza ma.
Come se non bastasse poi ci si è messo di mezzo anche Marquez a mettere a dura prova la capacità decisionale di Dorna dapprima con la moto spenta in griglia (il regolamento prevede l'introduzione della moto in pit lane con partenza dai box) poi con un sorpasso su Espargarò troppo garibaldino. Entrambi gli episodi comunque sanzionati (più o meno regolarmente). Ma è sul comportamento durante la gara che sono riemerse tutte le problematiche della DORNA MAI gestite in passato o almeno, gestite sempre con 2 pesi e 2 misure. Il fatto: durante la sua furibonda rimonta Marquez (sempre nel solito punto alla curva 13) sportella Rossi (in Rossi-Style) e lo accompagna largo tanto è che Valentino tocca l'erba con l'anteriore e cade (per fortuna quasi da fermo). Facendo un passo indietro di qualche giro la stessa cosa l'ha fatta Zarko su Pedrosa anche lui finito a terra mentre Zarko alla fine è arrivato secondo. Decisione della DORNA, una volta tagliato il traguardo in quinta posizione, a Marquez gli vengono tolti 30 secondi per guida scorretta. E gli altri? Faccio presente che in quello stesso punto anche nelle altre gare sono successe cose simili eppure solo a Marquez è stata inflitta la penalità. Giusto, sbagliato? Anche qui esiste un "regolamento" che però viene interpretato a seconda dei casi. Vogliamo ricordarli (quelli un pò più clamorosi)? 1998 Capirossi su Harada (nessuna sanzione), 2005 (Jerez) Rossi su Gibernau (nessuna sanzione), 2008 (Laguna Seca) Rossi su Stoner (nessuna sanzione), 2011 (Jerez) Rossi su Stoner (nessuna sanzione), 2011 (Le Mans) Simoncelli su Pedrosa (3 giornate a Simoncelli), 2015 (Sepang) Rossi su Marquez (sanzione inventata a Rossi), 2016 (Argentina) Rossi su Marquez (nessuna sanzione) e l'anno scorso sempre nel solito punto Iannone su Dovizioso. Questi solo alcuni dei fatti che hanno quasi sempre come protagonista Rossi (d'altronde corre da quasi 25 anni) e che tra i tifosi l'hanno reso leggendario. Ma c'è un detto: chi di spada ferisce di spada perisce e non vedo il perchè della sanzione combinata ieri a Marquez che ha fatto "il Rossi" di sempre. O si sanzionano TUTTI o non si sanziona nessuno. Su Espargarò la decisione è stata giusta in quanto è stato palese l'errore del pilota (Marquez) ma sul resto mi sembra che si siano prese decisioni "di pancia" come sempre avviene quando c'è di mezzo Rossi. Ancora una volta giusto o sbagliato? Quelli elencati sopra sono fatti tutto il resto è accademia o pure considerazioni da bar. Fatto sta che ancora una volta da oggi abbiamo una nuova gogna mediatica nata dall'interpretazione del regolamento ma che servirà a riempire le bocche ed i giornali del popolo urlante. Io piango invece per questo bellissimo sport che aveva un sapore antico, fatto di uomini e cavalieri, fatto di sfide in singolar tenzone, il tutto per la conquista di un ambito trofeo. Per fortuna alla fine c'è stato l'episodio cavalleresco di Uccio che ha difeso l'onore del proprio "cavaliere" dal malefico Marquez...
P.S. L'amore vince sempre sul male....

Ci vediamo ad Austin terreno di caccia per Marquez e speriamo anche per Dovizioso.

mercoledì 4 aprile 2018

Il mio pensiero va a loro

Avrei potuto usare il mio blog "politico" per scrivere questo post, ma siccome sono amareggiato e non so bene cosa uscirà dalle lettere di questa tastiera, utilizzo il mio blog di cazzeggio generico. Ho fatto questa riflessione (non che l'avessi mai scordato) quando ho visto una puntata di Cucine da Incubo svoltasi in un ristorante colpito dal sisma nell'Italia centrale. Una puntata un pò diversa dal solito in quanto la location è un ristorante che è stato una "base" per chi era giunto in zona per gli aiuti e ora luogo per soffermarsi per una pietanza. Durante la puntata la troupe si sposta per "copione" all'esterno dove sembra che il terremoto abbia colpito ieri. La mia domanda è: MA COME SI FA a lasciare degli italiani in quelle condizioni? Come può uno stato di diritto permettere che ci siano ancora edifici pericolanti (pur messi in sicurezza)? Come possono dei politici (tutti, o almeno chi è al governo) non pensare a quella parte d'Italia ferita, quell'Italia che ha perso tutto, ma non la dignità impressa nei loro volti? Mi sono commosso di fronte a quei volti delle ragazze del ristorante e devo fare un applauso a Cannavacciuolo per aver comunque ironizzato senza scendere nel patetico. Le maglie dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile e di tutti i corpi che si sono avvicendati in quelle zone, sono appese dentro il ristorante, che ha servito pasti dalla mattina a sera in una vera solidarietà umana, fatta di persone e non di chiacchere. Quelle stesse chiacchere che hanno farcito i palazzi romani della politica, ma non hanno risolto i problemi degli italiani. Facile andare a 30 miglia dalle coste della Libia per recuperare persone quando hai un intera popolazione ITALIANA da recuperare, da rimettere in piedi, da aiutare materialmente e non con i discorsi. Mi fate schifo, e mi fanno schifo le lacrime di coccodrillo versate davanti alle telecamere. Ed oggi l'europa ci chiede di versare le tasse non pagate a seguito del terremoto del 2009? L'EUROPA?!?!?!?!?!?!?!? Chi cazzo sei tu europa? Oppure l'europa a suo tempo ci ha dato degli aiuti per la ricostruzione che sono andati poi "perduti"? Fatto sta che c'è un Italia ferita, un Italia che ancora vive nel disagio e voi parrucconi non avete fatto nulla!!!! In passato qualcuno ha fatto molto più di voi anche se state tentanto di nasconderlo... Buffoni, siete solo buffoni!

venerdì 30 marzo 2018

Predicare bene e razzolare male

Giusto una riflessione con il popolo web, senza voler fare il predicatore o imbonitore, ma solamente una riflessione a tastiera aperta. Tempo fa scrissi di Bono Vox il cantante degli U2 che anni fa, dal palco di Sanremo, insieme a Jovanotti cantarono all'ora presidente del Consiglio Berlusconi, la famosa canzone "cancella il debito". Peccato che il Sig.Bono, è di questi tempi la notizia, abbia tanti, ma tanti danari nei famosi paradisi fiscali (sembra che possa davvero cancellare il debito di uno stato africano). Ma come Bono ce ne sono tanti altri che in televisione predicano bene. Pensando alla scuola italiana ho visto paladini sostenere la scuola pubblica come Santoro e Veltroni citando due nomi famosi. Peccato, che questi soggetti mandino i loro figli nelle scuole estere come nel caso di Santoro in Francia o Veltroni a New York. Un pò come l'allora ministro (parola grossissima) della salute Rosy Bindi che andò a farsi curare in Svizzera. E così è anche il caso di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che cantava "Il mio nome è mai più" contro la guerra, contro gli americani "cattivi". Peccato che Lorenzo Cherubini abbia preferito mandare sua figlia in un college di New York (qui la notizia) e non in una bella scuola italiana come chi vive in questo paese, un pò come il "noto" giornalista Zucconi che parla dell'Italia quando lui vive (o viveva) a Washington, ovviamente insieme a tutta la sua famiglia. In Italia è tutto bello, la scuola, la sanità e tutti in televisione sono a decantare di quanto siamo bravi e di quanto siamo belli, peccato che gli stessi poi fuggano da questo paese e con i danari intascati vivano in altri posti. Per l'amor di Dio ognuno è libero di fare quello che vuole nella vita ma mi piacerebbe sapere quale sono le motivazioni di queste emigrazioni, visto che da noi è tutto più bello e "più migliore".

lunedì 26 marzo 2018

Ombrelline, zero alcool e tradizioni, @valeyellow46

Non mi sono pronunciato sulla faccenda delle ombrelline bandite dalle griglie della formula 1, visto che il mio interesse per quella categoria è pari allo zero, ma ho storto parecchio il naso leggendo questo articolo (qui) sulle accuse a Valentino Rossi per aver "schizzato" le ragazze sul podio in Qatar. E' vero c'è un regolamento (musulmano) che impedisce di "annaffiare" le donne con lo spumante, ed è anche vero che i breafing vengono fatti apposta per informare i piloti. E' anche vero che Rossi non ci è andato (dopo 23 anni di carriera ne avrà sentiti qualcuno?) ma resta il fatto che la stampa spagnola poteva evitare questo sterile teatrino. Certo pensando ai fischi sotto il podio del Qatar viene anche da dire chi semina vento raccoglie tempesta, ma sinceramente non avrei preso a pretesto questo episodio. Se la stampa spagnola volesse fare uno scoop non dovrebbe vedere quanto spumante (non alcolico) viene versato addosso ad una ragazza ma la considerazione che gli arabi danno alle donne. In questa prostrazione collettiva verso l'islam ci dimentichiamo dei nostri valori e delle nostre tradizioni rappresentate anche da ragazze stupende che reggono l'ombrello ai piloti, in fondo il detto Donne & Motori non nasce a caso. Sono stufo del politicamente corretto specialmente nello sport. Schizzare le ragazze fa parte del gioco del podio e lo è sempre stato, cara stampa spagnola. Rossi mi sembra si sia scusato  e la cosa dovrebbe finire li. Sull'uomo e sul pilota possiamo parlarne ma evitiamo le cazzate visto che la visibilità mediatica non mi sembra che gli manchi.

Rea e Davies son tornati? #WorldSBK 2018

Fine settimana afoso quello tailandese che ha visto di nuovo in pista le derivate di serie. Contrariamente ai pronostici le Kawasaki (e Rea) non l'hanno fatta completamente da padrone anzi, il fine settimana delle verdone è stato positivo e negativo. Eppure in gara 1 Rea è tornato al successo alla sua maniera con classe e grinta nonostante una Kawasaki "castrata" davanti alla rivelazione di questo avvio di campionato Fores e un più attento Davies. Bella anche la gara di Camier, quarto, su di una moto che sembra aver trovato il suo giusto equilibrio. In evidenza anche le due Yamaha le quali, nonostante la differenza dei due piloti, viaggiano sempre come due caccia in volo. Ma è stata gara 2 che ci ha offerto molte più emozioni con un Rea scatenato nell'intento di passare un pò tutti, molto arrembante e meno lucido del solito tanto è che che dalla bagarre è uscito un Davies pulito che ha stroncato la bella resistenza di Van Der Mark seguito dall'altra Yamaha di Lowes. Rea invece si è dovuto "accontentare" di un quarto posto alle prese con una moto non a posto in frenata che ha visto il compagno di squadra Sykes ritirarsi dopo pochi giri. Fores non è riuscito nell'impresa di un altro podio ma il Team Barni può considerarsi soddisfatto dell'ottimo fine settimana. L'altra faccia del box Ducati, quella di Melandri, vede non solo la perdita della leadership in classifica, ma il fine settimana tailandese ha fatto emergere limiti strutturali moto-pilota piuttosto evidenti. Non è possibile infatti vedere una moto che a 300 km/h serpeggi come una biscia con il pericolo reale di far disarcionare il pilota. Melandri è stato bravissimo a non fermarsi ma non so se il gioco ne sia valso la candela. Il prossimo round è ad Aragon e il rettilineo è ancora più lungo... Spavento per la caduta di Laverty travolto da Torres per fortuna finita con una forte contusione all'anca per l'inglese. 
Considerazioni sulla SBK 2018? In gara 2 solo 14 piloti sono arrivati al traguardo ma i partenti erano (e sono) 18 (forse 19 se Jezek decide di dargli un pò più di gas). La limitazione "elettronica" ha in effetti fermato Rea ma da ieri è di nuovo in testa al mondiale. Forse non farà come gli altri anni ma le premesse ci sono tutte visto anche come ha combattuto in gara 2. Per il resto una serie che non convince ancora il grande pubblico ma solo i veri appassionati. Limitare una moto è spettacolare ma poco sportivo? Vedremo i prossimi round a partire da Aragon magari con qualche altro outsider...  

lunedì 19 marzo 2018

Dovi & Marc, la strana (e rinnovata) coppia, #QatarGP 2018

Ci avreste scommesso? A dire il vero le premesse c'erano tutte dopo i test invernali ma ripartire da dove avevamo lasciato non era così scontato. Eppure ieri Dovizioso e Marquez hanno ancora fatto la differenza ognuno per lo stile che lo caratterizza. Marc combattivo, grintoso e talentuoso come sempre, Andrea calcolatore, stratega, meno funambolo ma terribilmente concreto. Ancora una volta si sono presentati all'ultima curva insieme e ancora una volta ha vinto l'astuzia contro il talento. Semplicemente BRAVI!!!! Se sia questo l'andamento del mondiale o meno al momento poco importa. Fatto è che Dovizioso e Marquez all'appello hanno risposto: PRESENTI! C'è da dire che un po tutto il gruppo ieri ha stupito perchè fino ad oltre metà gara sono stati 11 piloti ristretti in 4 secondi. Il primo su tutti l'highlander Valentino Rossi che ieri ha dato sfoggio della sua rinnovata giovinezza (e del rinnovato contratto) con una gara perfetta e intelligente. Oltre non possiamo chiedere al veterano della MotoGp come inizio stagione. Quarto un riflessivo Crutchlow che non ha saputo cogliere il traino offerto da Rossi per lo sprint finale. Bene anche Petrucci, dopo le ottime qualifiche, seguito da un Vinales partito malissimo autore di una bella rimonta. In ombra Pedrosa settimo che ha preceduto uno Zarko leader per quasi tutta la gara fino a quando, complici le gomme e cambio di passo del Dovi, ha perso lentamente terreno. Da segnalare lo "strano" guasto tecnico di Lorenzo (ancora da accertarne le cause) che lo ha portato ad effettuare una caduta per non andare contro il muretto alla curva 4.
In Moto2 primo successo di Bagnaia in una gara condotta dall'inizio alla fine "disturbato" solo all'ultimo giro dall'amico Baldassarri che ha voluto fare il Marquez della situazione. Peccato per il fratello di Marc che ha avuto un problema al freno posteriore che lo ha relegato ad un terzo posto "forzato" davanti ad un arrembante Pasini partito dalle retrovie.
Anche la Moto3 è ripartita da dove l'avevamo lasciata con un Martin vincitore su Canet dopo aver duellato per tutta la gara insieme a Bastianini tradito poi da una caduta "ingenua". Terzo quindi il compagno di squadra di Enea, Dalla Porta districatosi da un gruppo piuttosto "rissoso" fino alla fine che ha visto prevalere Antonelli su tutti.
Dunque un buon inizio per tutti in attesa della seconda gara che inizierà a delineare i valori in campo di questo mondiale che al momento si preannuncia interessante. 

venerdì 16 marzo 2018

Sembra ieri...

Sembra ieri che salivo le scale della scuola, con la mia cartella rossa, il grembiulino nero e tanta voglia di imparare. Tu eri li come sempre nei primi anni della mia vita. Un genitore c'è sempre per il proprio figlio in tutte le epoche che percorrono la vita di ognuno di noi. C'eri e ci sei sempre, energico e forte. Ma gli anni passano. La cartella è diventata una 24 ore o una borsa degli arnesi, e oggi sono io ad accompagnare i miei figli a scuola. Eppure non sembra neanche la mia vita perchè io ho ancora voi. Oggi però quel vigore da genitore è sbiadito per causa di un tempo che passa inesorabile per tutti. Pane, vino e zucchero non lo prepari più ed oggi sono io che cerco di darti una mano. Le rughe scavano il tuo volto e l'andamento si fa sempre più incerto anche per salire due scalini dell'ingresso di casa. Il mio braccio si fa forte per sorreggerti ma non so se sarò altrettanto capace di esserlo un domani. Forse è il destino degli uomini passare questo testimone, un continuum di vite che in molti non hanno neanche la fortuna di provare. Sembra ieri che vi vedevo giovani e operosi ed oggi seduti sul divano con un bastone appoggiato al tavolo. Se mi guardo intorno è così per quasi tutti, sono pagine di un libro che via via si chiudono per lasciare il posto alle altre che stanno per aprirsi. Spero di avere la forza di affrontare ancora questo cammino e spero che da lassù siano clementi e buoni come lo sono stati fino ad ora. Forse non ti ho mai abbracciato abbastanza o forse l'ho fatto. Affido questo mio pensiero ad un mondo che non esiste, ma di sicuro esiste nel mio cuore. Un grande abbraccio a voi e... grazie!