lunedì 10 giugno 2019

Jerez con interessi, SBK Jerez 2019

Fine settimana interessante quello spagnolo per la Superbike. Dopo Imola il mondiale si presentava ricco di spunti interessanti anche dopo i test di Misano ma chi pensava di trarre qualche novità si è ritrovato sempre un uomo solo al comando: Alvaro Bautista. Indipendentemente dalla caduta di gara 2 il pilota Ducati ha dimostrato che per quest'anno non ce n'è per nessuno stroncando le velleità degli avversari sin dai primi giri. La caduta ci può stare, vista la facilità con la quale riesce a gestire un pacchetto che, se fosse in MotoGp, arriverebbere tranquillamente nei primi 10. Chi invece deve fare i conti con gli "anni" del suo materiale è Rea l'unico in grado di trarre il 110% da quello che passa il convento anche se Ratzatioglu, con una moto "clienti" ha avuto un bellissimo fine settimana che si è concluso con un podio in Gara2. Chi sale è sicuramente Yamaha con Van DerMark finalmente rivisto nelle posizioni che contano dopo Assen. Non bene invece per Lowes caduto in tutte e tre le prove. A proposito della caduta di gara 1 innescata da Rea, ancora una volta la direzione gara ha manifestato totale incompetenza nel giudicare il comportamento di un pilota e la relativa sanzione. Va ricordato infatti che quella curva (l'ultima di Jerez) è stata teatro sempre di duelli accesi (ci hanno fatto un DVD La Spallata) ma mai nessuno sanzionato. Anche Gibernau si fece male al ginocchio contro Rossi (pur non cadendo) eppure fu descritto come un incedente di gara. Rea in effetti è stato un pò garibaldino ma una doppia sanzione dopo 4 ore anche no. Totale incompetenza nella massima espressione motociclistica e questo non va bene. Peggio ha fatto Melandri su Davies in una curva da terza marcia. Un errore da novellino ma non da chi è nelle moto da tanti anni. Dicevamo dunque, se mai ce ne fosse bisogno, che Bautista esce comunque da Jerez più forte che mai mentre il suo diretto avversario si dovrà inventare qualcosa per non soccombere anche agli attacchi del Team Yamaha e dei suoi alfieri. 
Gare un pò vuote cosi come le colline prive di spettatori. Non so quale possa essere il futuro della serie ma il presente è un pochino triste. Prossimo round Misano. Stay tuned!

lunedì 3 giugno 2019

La prima volta di Petrucci, Mugello 2019

Ci sono tanti piloti che hanno vinto almeno una gara nella classe regina per "fortuna" e congiunzioni astrali varie, ma non è il caso di Danilo Petrucci. Nella vita di un pilota italiano uno dei sogni è vincere al Mugello in MotoGp, ma non per un caso fortuito, ma combattendo con il più grande pilota degli ultimi 20 anni (e non solo), un compagno di squadra cazzuto, e un outsider che non ha regalato neanche un cm ai tre davanti. Questa è stata la vittoria cristallina, intelligente, studiata e anche un pò folle di Petrucci, un anno esatto dopo dalla vittoria di Lorenzo su quella stessa moto con un numero 9 in meno. Riempirsi la bocca chiamandolo outsider del mondiale mi pare eccessivo anche perchè gli orgasmi e titoloni giornalistici cambiano nell'arco di un giorno, vedi Quartararò, pertanto lasciatelo godere di questa sua impresa lasciando al futuro quel che è del futuro. Vincere contro Marquez oggi non è semplice perchè se c'è uno che non lascia un metro quello è proprio lui e averlo dietro non deve essere piacevole. Eppure nella splendida vittoria di Petrucci io intravedo ombre scure sul cammino Ducati, perchè se Rins avesse avuto più cavalli il terzo posto di Dovizioso non sarebbe stato così al sicuro. 12 punti di distacco in classifica non sono molti ma bisogna ringraziare lo zero dello spagnolo... Dicevo di Rins supermaturo per stare la davanti con una Suzuki che gira più stretta delle altre e se poi trovassero anche qualche cavallino... Crisi nera un pò per tutti, tra gli italiani caduti, la Yamaha che non va oltre alle qualifiche del Sabato, ed un Lorenzo sempre più ai ferri corti con HRC che non vuole sentirsi dire che la moto è buona solo per uno. Marquez gli risponde per le rime ma la realtà è che senza Marquez l'Honda sarebbe settima in campionato e tra settimo e quattordicesimo non c'è tanta differenza. Leggendo tra le righe le dichiarazioni di Gigi Dall'Igna di Le Mans e quelle di Lorenzo ieri (che andrà in Giappone per parlare coi vertici Honda) vuoi vedere che... Chissà. Pertanto non resta che aspettare gli sviluppi di queste vicende anche in vista del mercato piloti e godere della vittoria di Danilo evitando di offuscarla con illazioni da bar che servono solo per telecronache sterili. Prossimo round Barcellona, pista molto simile al Mugello, dove un ulteriore passo indietro in classifica da parte degli inseguitori darebbe a Marquez solide certezze.

giovedì 30 maggio 2019

10, 100, 1000 Gattuso!

Personalità come Rino Gattuso non ce ne sono molte ed è forse anche questo uno dei segreti del suo successo. Dove è andato ha lasciato un segno sia come sportivo ma anche come uomo. L'uomo Gattuso potrebbe ricoprire qualsiasi ruolo perchè alla base c'è l'onestà, l'onore e l'attaccamento ai valori, aggettivi sconosciuti ai giorni nostri. A fronte del vil danaro Ringhio ha preferito la parola, la stretta di mano, l'attaccamento a quella maglia che gli ha dato tutto nella vita, roba che non si compra con i soldi. Ve lo immaginate un politico cosa non farebbe per quella valanga di danaro? Da Rino dovrebbero prendere esempio anche gli artisti, quelli che oggi fanno una dichiarazione e domani ne fanno un'altra giusto per essere politicaly correct. Gattuso è l'esatto contrario di Ibrahimovic, anche se il serbo svedese conserva una logica nel suo comportamento "vendendosi" al miglior offerente. Gattuso andrebbe insegnato nelle scuole nell'ora di educazione civica affinchè i ragazzi tornino ad apprezzare il valore della parola e della stretta di mano ma sopratutto il valore di un ideale senza per forza dovergli dare un prezzo. Gattuso Presidente, Gattuso ministro, potrebbe fare 1000 volte meglio dei politici odierni, potrebbe anche essere capo dell'opposizione senza mai sfigurare di fronte alla pletora di bandieruole che ci sono oggi in Parlamento. Sicuramente ci sarà chi lo taccerà di una scarsa eleganza e forse anche di ignoranza, ma non c'è peggior ignorante di chi si cela dietro una maschera fingendosi agnello per poi essere il peggio degli sciacalli. Grazie Rino per questo tuo messaggio che tutti i tifosi del Milan hanno accolto con soddisfazione, ma spero anche che lo abbiano accolto tutti, indistintamente, perchè è un messaggio tangibile, vero e reale.

lunedì 20 maggio 2019

Semplicemente Magic Marc, #FrenchGP 2019

Mi sembra che non ci sia da aggiungere altro se non il fatto che quest'anno il mondiale è già delineato nonostante il risicato vantaggio di Marquez su Dovizioso in classifica generale. Pioggia, umido, asciutto a chiazze lui è sempre li, se non primo è secondo ma è sempre li, dove gli altri "faticano". Anche Dovizioso, ieri secondo, ha perso lo smalto del combattente (anche se non lo è mai veramente stato) "graziato" da un buon Petrucci ieri in veste di guarda spalle. Dall'Igna ha detto che per battere Marquez ci vorrà un'altro Marquez. Se la rifaccia con i vertici Ducati che hanno mandato via malamente Lorenzo, ancora in forte difficoltà con il suo apprendistato. Sono partiti per suonare ma fino ad adesso sono stati suonati ed anche di misura. C'è chi dice che Marquez è per Honda quello che è stato Stoner per Ducati vero, ma ciò che conta alla fine è la vittoria e non una pletora di secondi posti (anche se ultimamente anche i secondi posti sono diventati vittorie). Nella giornata di ieri oltre al duo Ducati ha brillato anche Miller, molto più incisivo nella sua azione che ha regolato un sempre presente Rossi (un quinto posto dignitoso) seguito da un ottimo Espargaro su KTM ai suoi primi vagiti in alta classifica. Bene le due Yamaha Petronas con un Morbidelli di conserva e un Quartararo sempre più convincente. Malino Rins (partito dalle retrovie) e un Lorenzo ancora fuori dalla top ten ma rinfrancato dai nuovi dati. Vedremo. Premio per la sfortuna Vinales ieri centrato da Bagnaia.
In Moto2 l'altro Marquez vince e convince davanti a Navarro e Fernandez. Ecatombe italiana tranne che un costante Bastianini ieri settimo ed al jolly Pasini che ha regalato al Team Petronas delle ottime qualifiche per poi essere steso in gara da un altalenante Baldassarri anche se ieri in Moto2 ci sono state ben 12 cadute, compresa quella di Corsi quando era secondo.
Team Petronas invece che vince in Moto3 con McPhee davanti a Dalla Porta e ad un Canet sempre più al vertice visti gli errori dei suoi avversari che, come in Moto2, sono caduti in diversi.
Prossimo round Mugello, pista Ducati per le sue caratteristiche, ma a questo punto la curiosità si sposta su cosa possa fare Marquez.  

lunedì 13 maggio 2019

Marziani e piste pericolose #WorldSBK #ImolaSBK

Indipendentemente dalle 11 vittorie di Bautista su Ducati adesso la Superbike ha due problemi: Bautista e Rea. Lo spagnolo, catapultato nelle derivate di serie, con quella moto e giri liberi potrebbe benissimo stare nei primi 5 in MotoGP. Rea ha dimostrato di essere un super campione che alla prima occasione disponibile ha fatto capire che lui c'è, con tutta la sua classe e cattiveria. Due piloti fantastici che avrebbero meritato altri lidi lasciando la scusa dell'età agli altri, visto che Rossi corre ancora a 40 anni... in MotoGP. Rea è stato fermato solo dal tempo e da una pista molto discutibile. Io ho girato ad Imola molti anni fa e devo dire che il tracciato è molto bello. L'unico neo (che poi tanto neo non è) è la vicinanza dei muretti che non è mai cambiata vista anche la collocazione del circuito penso alla Rivazza e alle Acque Minerali tanto per citare 2 esempi pericolosi. Figuriamoci poi con il bagnato. Al di la dell'Appennino, non molto distante, ci sarebbe il Mugello ma evidentemente la paura di far sfigurare la MotoGP è molto alta anche se il direttore dell'autodromo Marazzi si illude il contrario, ovvero di poter portare la MotoGp a Imola. Certo è anche vero che a parte i due piloti dietro non esiste nessuno in grado di avere prestazioni così, tranne Davies che dopo aver trovato il bandolo della matassa, la sua Ducati ha pensato bene di lasciarlo a piedi in Gara 1. A parte la gara corta della domenica tutto il resto è lasciato alle immagini del trattore con il soffione nel vano tentativo di spazzare via l'acqua da un circuito che non riesce a drenarla. C'è anche un altro aspetto da analizzare in questa sparuta griglia di piloti: gli infortuni. Laverty si è rotto due polsi, Camier una brutta botta sommato ad un Honda ancora lontana, rendono la griglia ancora più scarna. Meno male che Bridewell, chiamato a sostituire Laverty, non ha sfigurato, ma 15 piloti all'arrivo sono veramente pochi. Sinceramente non riesco a vedere la luce in fondo al tunnel per questa Superbike viste anche le prestazioni stratosferiche di Bautista e Rea. Si può solo dire che la "forma" delle moto è uguale a quelle che trovi dal concessionario ma per tutto il resto... Vedremo i prossimi round cosa ci riserveranno, anche se a Jerez....

martedì 7 maggio 2019

Motociclismo, stampa, giornalisti, giornalai e affini @lorenzo99 #MotoGP @maxbiaggi

E' un vero peccato vedere il motociclismo in mano a certi pseudo giornalisti, pseudo commentatori, pseudo intenditori che da molto tempo a questa parte non hanno fatto altro che generare un pubblico tifoso, becero e ignorante, annientando quello che per gli appassionati è sempre stato uno sport "diverso" dagli altri. Sarebbe stato utile per molti andare ad Imola il fine settimana scorso alla rievocazione della 200 Miglia dove magicamente il tempo ci ha riportato indietro a quella dimensione che rappresenta e rappresentava il vero motociclismo. Ogni appassionato ha sempre avuto un pilota o una moto nel cuore ma ha sempre avuto anche grande rispetto per gli avversari perchè comunque facenti parte del solito meccanismo di bellezza di questo sport. Per fare un esempio concreto possiamo analizzare il caso Jorge Lorenzo, da diversi anni sulla bocca un pò di tutti ad iniziare dal 2015, passando dal non facile rapporto con Ducati fino al suo nuovo rapporto con Honda. Indipendentemente dalla simpatia per l'uomo Lorenzo, bisogna ricordare che Jorge è un 5 volte campione del Mondo, un ragazzo che si è messo in discussione svariate volte e volente o nolente è sempre riuscito nel suo intento. Essere campioni del mondo non significa vincere una gara o fare sempre un buon risultato, ma significa essere costanti nell'arco di una stagione con avversari tosti dove ogni cosa va analizzata in ogni sua parte. Lorenzo per vincere ha bisogno di tutto ciò e quando si trova nelle sue condizioni, vince. Punto. Altri piloti fanno secondo, terzo, cadono, ma al momento non sono ancora campioni del mondo. Quando Domenicali a Le Mans l'anno scorso palesò tutta la sua "frustrazione" nei confronti di un pilota che stava pagando 12 milioni di euro a stagione fece un grandissimo errore perchè da li a poco sarebbero arrivati i risultati ma sopratutto una sinergia con la moto che nessun altro prima di lui aveva raggiunto in così poco tempo dopo Stoner. Questi sono i fatti. Così com'è un fatto che Marquez si rallegrò del passaggio in Honda di Jorge vista la sua competitività. Così com'è un fatto che Yamaha non vince più un mondiale dal 2015. Leggere articoli sui non risultati di Lorenzo per consolarsi sui non risultati di altri fa un pò ridere quando basterebbe semplicemente scrivere "prova opaca dell'altro pilota Honda" giusto per il gusto della narrazione. Siamo arrivati a contare i secondi posti di un certo pilota quando fino a 10 anni fa i "secondi sono i primi degli ultimi". Si parla di piloti gestiti da manager "divini" che non toccano pallino da diverso tempo, quando un semplice ragazzotto di buona volontà è secondo nel mondiale con una moto ancora non al top. Quando Giò Di Pillo commentava la Superbike di Bayliss, Haga, Chili, Fogarty, si emozionava per tutti i piloti, magari con qualche preferenza Ducati, ma alla fine non c'era faziosità nelle sue parole. Oggi le telecronache sono asettiche, prive di sentimento se non per trovare scuse su scuse se un pilota o un team non fanno risultato. E questo si riscontra anche negli articoli del giorno dopo scritti con la solita vena malinconica se l'ordine di arrivo non è quello previsto o desiderato e allora giù una sequela di analisi su chi ha fatto più schifo. Cari giornalisti, caro Domenicali, Jorge Lorenzo (ma in passato anche altri Biaggi in primis) è un 5 volte campione del Mondo che sta cercando di tornare a vincere con il suo metodo e prima o poi lo farà perchè alla fine un quarto posto vale come un dodicesimo. L'unica cosa che vale è la vittoria finale. Come nel 2015 per lui e come nel 2007 per voi.

lunedì 6 maggio 2019

Magie & Maghi #MotoGP #SpanishGP 2019

Contrariamente al solito oggi voglio iniziare dalla Moto3 e dalla bellissima vittoria del Team SIC 58 che ha piazzato i suoi piloti primo e secondo. Una magia nello stesso circuito dove nel 2004 Marco Simoncelli otteneva la sua prima vittoria. Coincidenze? Può darsi, ma noi motociclisti, quelli romantici, quelli appassionati pensiamo sempre ai ragazzi che non ci sono più ma che da qualche parte assistono anche loro ai gran premi. Il Team SIC 58 nasce da un dolore immenso, quello stesso dolore che spesso ha il potere di annientare gli uomini ma che ieri si è trasformato in gioia, quella vera e sincera, quella gioia attesa da tanto tempo e che da domani permetterà a Paolo di vedere più luce all'orizzonte. Sul podio de la Frontera ieri sono tornati a sventolare i riccioli grazie a Niccolò Antonelli e al suo compagno di squadra giappo-riccionese Suzuki e per tutti noi è tornato a sventolare quel vessillo che era calato nell'Ottobre 2011. Grazie ragazzi!
La MotoGp invece ci ha regalato la cronaca di una morte annunciata di quel mondiale tanto annunciato come "livellato" ma che in realtà ancora una volta ha un solo Re: Marc Marquez. La classifica pare dica il contrario ma senza lo zero di Austin (per guasto tecnico) Marc sarebbe già "oltre" e lo sta facendo a dispetto di una moto non perfetta anzi (la caduta nel warm up è ancora da chiarire). E così mentre fiumi di inchiostro scorrono per parlare dei problemi delle moto, dei set-up, di quanto valgono i secondi posti, di titoli mondiali che mai arriveranno ma sopratutto di avere fatto scelte azzeccate, Marquez si diverte anche a dire che così si "diverte" poco segno di una superiorità umana imbarazzante. Non mi stancherò mai di dirlo ma l'unico pilota in grado di poter arginare questo potere è stato mandato via (malamente) da Ducati e che ore si trova, ancora una volta, a dover imparare tutto da capo. Tanto è che la moto "migliore" del lotto non riesce neanche a salire sul podio "battuta" dalla piccola Cenerentola Suzuki e da una "indecifrabile" Yamaha. Ecco, Suzuki e Rins sono le uniche belle novità di questo inizio campionato, dove una moto ancora non all'altezza e un pilota old style (busto sempre eretto e poche acrobazie) stanno facendo sognare molti appassionati, me per primo. Così come un Team satellite ha fatto sognare un pò tutti con una bella pole di Quartararo e una gara interrotta soltanto da uno stupido guasto tecnico. Nel Team Petronas c'è gente che lavora e parla poco, gente come Forcada, "parcheggiato" li da Yamaha nonostante abbia vinto il titolo nel 2015. Campionato finito dunque? Le premesse ci sono tutte e l'unica speranza è che la Honda risolva i misteriosi problemi più tardi possibile. Tutto il resto sono ancora chiacchere da bar come sempre buone per scrivere qualche sterile articolo. Ci leggiamo alla prossima in quel di Francia!

lunedì 15 aprile 2019

La legge del più forte, Assen 2019 #NLDWorldSBK

1.34.5 il best lap di Bautista in gara 2 solo 3 decimi più piano di quello di Vinales in MotoGp nel 2018. Ne vogliamo parlare? Doveva essere la gara di riscatto del Cannibale Rea invece è diventata una Caporetto per l'alfiere Kawasaki. Se nella prima manche poteva invocare una partenza da lontano, nella seconda ha fatto tutto nella maniera migliore possibile ma quando il 19 della rossa lo ha passato lo ha letteralmente frantumato, cuocendolo a fuoco lento, tanto è che perfino Van DerMark gli ha soffiato il secondo gradino del podio. Una prova di forza dello spagnolo così netta tanto da mettere alle corde un pilota come Rea e conosciamo tutti il talento del nord irlandese. Bautista danza con la sua Ducati, scivola nelle curve, frena, mai una sbavatura. 250 giri in meno non sono bastati perchè i veri giri da togliere sono quelli al polso visto che senza di lui sarebbe ancora Rea il dominatore. Ducati ha fatto una super moto che potrebbe davvero essere messa in MotoGp arrivando nei primi 10 costantemente. Ma allora perchè Bautista non è rimasto nel team ufficiale accanto a Dovizioso? Il resto del gruppo sempre altalenante ad iniziare da Davies che, al netto delle sue prestazioni, conferma che è Bautista a fare la differenza. Bene le Yamaha con un ritrovato Van DerMark ma solo in terra olandese. Grigie ancora le BMW con un Reitemberger più attivo ma sempre calante nel finale. Tra la moltitudine di delusioni, Melandri in primis, spiccano invece il Team Puccetti e il Team Pedercini entrambi al parco chiuso come migliori privati con Torres e Ratzatioglu.
Il prossimo round sarà in quel di di Imola, pista sconosciuta per il capo classifica, ma non per il suo inseguitore che ci ha vinto diverse volte. Riuscirà la Kawasaki a mettere in mano a Rea una moto vincente, oppure nessuno può farcela contro il binomio Ducati-Bautista? 

La prima di Alex Rins, #AmericasGP 2019

Houston abbiamo un problema! In realtà sembra più Honda abbiamo un problema. Nel giorno del meritato trionfo di Rins e della Suzuki stona un pò vedere le tre Honda ufficiali "rimanere" a terra, e la Ducati arrivare a podio con il team satellite. Alla fine meglio così ne giova sicuramente il campionato, però la gara di ieri è vissuta su parecchie singolarità tranne che il duello tra il giovane spagnolo e l'inossidabile vecchio Rossi. Nella delusione Honda permettetemi l'azzardo ci infilo anche una Ducati da decifrare, vista la ghiotta occasione di poter allungare in campionato. Il primo posto in classifica lo ritengo più un risultato di costanza che di un forte binomio uomo macchina. Mentre per Rossi alla fine il suo compito da quarantenne è rimanere sempre li, sfruttando ogni singola falla della concorrenza, D&D (Ducati e Dovizioso) ieri dovevano fare di più. L'attenuante è un circuito che non su può vedere con i piloti impegnati nei sobbalzi degni di una strada di Firenze. Austin diciamo che non ha fornito una rampa di lancio per Marquez e tutto viene rimandato allo sbarco in Europa a Jerez dove i valori reali prenderanno forma. Una considerazione sul tempo gara di Rins e Rossi: entrambi hanno concluso 7 secondi in meno rispetto allo scorso anno il che ci fa notare che comunque i due piloti non hanno lesinato di dare gas nonostante le condizioni della pista.
Brevi considerazioni di inizio campionato. Honda sinceramente da decifrare alla luce delle "disgrazie" dei loro tre piloti. Yamaha regolare con un sempre ottimo Rossi e un pasticcione Vinales che ancora non è riuscito a mettere in ombra il suo anziano collega. Suzuki una bella sorpresa insieme a Rins un ragazzo che a me è sempre piaciuto. Miller-Pramac una bella realtà, di contraltare al Team Ducati che spero vivamente di ritrovare a battagliare nelle posizioni di testa (e comunque insisto sul grave errore di aver "allontanato" Lorenzo). Bene anche Petronas con Morbidelli e Quartararo. Il resto al momento non pervenuti.
Prossimo round Jerez terra di scontri leggendari... Vedremo.

domenica 7 aprile 2019

Bautisterminator Aragon SBK 2019 #AragonSBK

Da dove vogliamo partire? Rispetto all'anno scorso entrambe le manches vinte da Bautista hanno avuto più o meno la stessa durata, secondi più secondi meno quindi che significa? Che la differenza la fa il solo Bautista capace di guidare la Ducati che ha sfornato una (quasi) MotoGp stradale. La colpa? Di nessuno o di tutti dipende. Se prendiamo il regolamento del BSB troviamo che il massimo dei giri che si può ottenere con una moto è pari a 16.000 compreso il bonus di 750 giri. Quindi se una marca ha un regime di serie di 15.250 giri può arrivare ai 16.000. La V4 nasce già con tale regime pertanto non usufruisce del bonus. Certo è che nessuno poteva pensare ad una simbiosi cosi perfetta pilota moto tanto da permettersi vantaggi abissali. Nove gare e nove vittorie con una facilità imbarazzante anche al cospetto di Johnny Rea il quale quest'anno sembra soffrire più del solito anche se ha fatto sempre secondo. La conclusione è che le corse sono anche queste quando dal cilindro viene pescato un jolly di tale portata. A questo punto le limitazioni alle altre moto diventano superflue oppure qualcosa nel regolamento va rivisto. Io credo che Bautista + V4 siano in grado di vincere tutto comunque, riesumando la vecchia diatriba fra chi sono i piloti più forti tra Superbike e MotoGp? Qualcosa di simile potrebbe accadere proprio nel BSB dove Redding disponde di una V4 anche lui anche se li, alcuni circuiti sono meno "performanti" rispetto a quelli mondiali. Solo le prossime gare tipo Imola ci potranno dare una misura completa della supremazia uomo-macchina fin'ora mai messa in discussione.
La prova del 9 la possiamo verificare con Davies e Laverty, felici possessori di V4 anche loro, arrivati (sembra) a capirci qualcosa proprio nel round di Aragon anche se, facendo un confronto sulla guida, sembra che il lavoro da fare sia ancora tanto.

lunedì 1 aprile 2019

Tango solitario #ArgentinaGP 2019

Avevo chiuso il post sul GP del Qatar dicendo: "vediamo le prossime gare in condizioni normali". Se l'Argentina ci ha fornito questi parametri il mondiale mi sembra già segnato. Ieri Marquez non ha vinto, ha stravinto dopo 3 curve arrivando al traguardo con un vantaggio di 12 secondi (ma potevano anche essere di più) permettendo agli avversari di vedere solo la sua ombra. Nessuna sbavatura, nessun duello. Ma è la seconda gara direte voi. Purtroppo spesso il buondì si vede dal mattino e la preparazione alla gara di Marc è stata impeccabile. Gli inseguitori ieri si sono plafonati a 8/9 decimi di gap al giro comprese le Ducati in lotta con Yamaha ufficiali e clienti più l'Honda di Crutchlow prima del ride through. Che significa? Che Yamaha ha fatto uno step in più? Ducati uno in meno? Tra questi emerge un buon Miller e la Suzuki con Rins autore di una bella gara che si è anche permesso il lusso di rimontare arrivando a quel pacchetto di piloti che si sono giocati le posizioni sul podio. Della partita è stato anche Morbidelli fino al disastroso finale dove ha tirato giù l'incolpevole Vinales. Un ottimo secondo Rossi (che ci ha messo una bella pezza) ha dunque relegato Dovizioso alla terza piazza che a mio avviso lascia un pò l'amaro in bocca a Ducati anche se Petrucci è arrivato subito dopo. Personalmente mi ritornano in mente le parole di Marquez l'anno scorso: "è una fortuna che Lorenzo abbia lasciato Ducati". A parte le sfortune personali del maiorchino a mio avviso l'unico pilota in grado di metterci qualche pezza poteva essere lui insieme a Ducati visto che con Honda deve ripartire da zero, se poi ci aggiungi che è mezzo "rotto"... Un brutto segnale per il campionato pensando anche al prossimo round Austin dove mi sembra di ricordare che fin'ora c'è sempre stato un solo vincitore... 
In Moto2 grande riconferma di Baldassarri nella sua gara più matura che ha saputo resistere ad un ottimo Gardner dopo un bel duello con Marquez, Schrotter e un "impossesato" Binder. Bene anche Marini e i rookie Bastianini e Locatelli.
La Moto3 come sempre è stata spettacolare e questa volta sono stati in 15 a lottare per il vertice. Sembrava la giornata di Canet e invece è spuntato Masia, dopo una bella pole anche una bella vittoria seguito dall'altro impossessato Binder (fratello) e dal primo podio di Arbolino. Gara comunque super avvincente visto che 17 piloti sono arrivati nell'arco di 2 secondi!
Prossima gara ad Austin città di grandi concerti con la speranza di non rivivere un altro "assolo"
   

giovedì 28 marzo 2019

Si chiama destino

Recentemente è venuto a mancare un giovane ragazzo di 14 anni deceduto per un incidente in pista con la sua moto da corsa. Come ogni volta l'orda barbarica dell'opinione pubblica si scaglia sul senso delle corse, delle gare, e di tutto ciò che ruota intorno al motorsport. L'equazione motori e rischio sembra sia un demone che aleggia ogni qualvolta succede qualcosa eppure i decessi in ambito sportivo sono molteplici anche senza un motore "tra le gambe". Uno dei più grandi piloti di tutti i tempi giace su di un letto da svariati anni per un banalissimo incidente a sciare, altra disciplina "pericolosa" in fatto di incidenti. Volendo possiamo puntare il dito sulle Road Racers come ad esempio il TT o la North West fino ad arrivare alla "macelleria" di Macao, tutte pratiche a rischio elevato ma che la gente, i piloti, ogni anno non esitano a frequentare pur sapendo di andare incontro all'ignoto. "Ma loro sono grandi, un ragazzo di 14 anni no". Un ragazzo da 14 anni può andare in moto alla stessa stregua di uno che può sciare, giocare a calcio, fare equitazione ne più e ne meno. Ogni sport comporta un rischio come un rischio lo corrono tutti i giorni i ragazzi che vanno in motorino a scuola nelle nostre caotiche città. Eppure fanno più morti le strade che le piste ma ogni qual volta che succede subito siamo pronti a puntare il dito dimenticandosi dell'unica variabile che non possiamo controllare: il destino. Negli anni 80 conoscevo un ragazzo di nome Massimo che sfrecciava in lungo e in largo per le vie di Firenze a velocità "smodate". E' morto in un circuito a Varano de Melegari per un banale incidente come quello che ha coinvolto il piccolo Marcos Garrido. Oggi correre in moto è molto più sicuro di tanti anni fa ma non esiste nessuna protezione contro il fato e contro il destino. Marco Simoncelli in una delle sue ultime interviste ha detto che la sua vita non poteva essere diversa dal guidare una moto da corsa, 1000 volte meglio che di stare dietro una scrivania come un impiegato qualunque. Marco è volato via inseguendo i suoi sogni e non a causa di un ago in vena, perchè anche quelle sono le realtà. Quando da lassù parte la "cartolina" è difficile non riceverla. Evitiamo quindi condanne e diti puntati e prendiamo esempio da quei genitori che "vanno avanti" e impariamo da loro ad apprezzare quello che "abbiamo", imparando da quel dolore che mai sarà cancellato ma che più saggi, forse, ci farà diventare... 

lunedì 18 marzo 2019

Quale futuro per la Superbike?

Vi è piaciuta la "nuova" SBK 18 moto in griglia, e una mini gara tra Gara 1 e Gara 2? Intanto chi pensava di aver "azzoppato" il Cannibale Rea se ne ritrova un altro, forse anche peggio visto che nemmeno il nord irlandese è riuscito a contenerlo. 6 gare 6 vittorie e per un certo verso abbastanza noiose se escludiamo Gara 1 in Thailandia. Chi sta uccidendo il mondiale quest'anno? Ducati ha senza dubbio partorito un missile terra aria ma Bautista ci ha messo del suo confrontando il risultati delle altre V4, ma Rea che arriva così lontano non è solo frutto della differenza tra piloti. Ma queste sono le corse direte voi. Intanto mentre una griglia strabuzza di piloti, il BSB inglese, un'altra si svuota tanto da arrivare a 18 partenti, un pò troppo poco per un mondiale con una gran voglia di rilancio. Il pubblico SBK non è quello della MotoGp e lo è sempre stato e poco digerisce i grandi stravolgimenti che si sono succeduti. Sicuramente i giornali contribuiscono in maniera negativa, visto che dovrebbero essere i deputati a veicolare una giusta informazione verso che di moto ne capisce meno, come un pò si assiste oggi in MotoGp. Autodromi pieni di tifosi e pochi appassionati, ma che però fanno tanto merchandising e spalti gremiti. Infatti è solo la MotoGp a "tirare" perchè delle classi minori importa poco basti vedere gli ascolti durante una domenica di gara dove solo la MotoGp registra dati importanti. Certo una collocazione interessante potrebbe essere l'SBK al posto della Moto2 ma così avremmo troppi galli in un pollaio e forse spazi risicati nei paddok. Ingaggiare grossi nomi? Meglio di Rea che ha vinto più di tutti non ne potevamo avere ma è stato detto che è "poco personaggio" quindi? Una risposta proviene dalle tribune affollate della Thailandia quindi la logica conseguenza all'apertura dei circuiti asiatici spostando l'indotto in oriente. Vedremo la prossima tappa ad Aragon con (speriamo) la limitazione di qualche cavallo in meno per Ducati sperando in un duello più ravvicinato nelle curve e nelle staccate rispetto ad accelerazioni varie o velocità supersoniche che fanno poco SBK. Chissà, nel frattempo tanto di cappello a Ducati e Bautista e a Johnny Rea che ancora una volta ha dimostrato di essere un vero combattente! 

domenica 10 marzo 2019

Tutto cambia, niente cambia #MotoGp #gpqatar2019

Marquez e Dovizioso oppure Dovizioso e Marquez, a voi la scelta. Alla fine, anche se era la prima gara farcita di diverse incognite, sono stati i protagonisti degli ultimi 2 anni a darsi ancora una volta battaglia. Una bella battaglia sempre con il solito copione: Marquez il gatto, Dovizioso calcolatore. Che sia questa ancora una volta la trama del 2019 non lo sapremo ma intanto Dovi 1 - Marquez 0. E' vero che per avere un quadro completo bisognerà aspettare il Gp del Mugello o forse la prossima gara, perchè di variabili ne abbiamo viste parecchie ad iniziare da Suzuki, penalizzata dal lungo rettilineo ma un fulmine nelle curve. Bravi entrambi i piloti con un Rins battagliero e un Mir studioso cosi come sono felice per Cecchinello che ha visto Crutchlow arrivare al podio. Ancora da decifrare le Yamaha quinta con Rossi e settima con Vinales, dietro ad un troppo "chiaccherone" Petrucci. All'appello è mancato Lorenzo mai così tanto a terra nel senso letterale del termine. Tre cadute per lui nel fine settimana lo hanno sfiancato fino a relegarlo al 17esimo posto.
Una considerazione però va fatta: la gara è stata bella solo per 2, 3 giri visto che per tutto il tempo si è girato un secondo più piano per paura dell'usura delle gomme. Tutto questo fa parte del nuovo show business? Molti più sorpassi è vero, ma si vedeva lontano un chilometro che il ritmo non era quello, ed i tanti sorpassi stile Moto2 ne sono la prova. I reali valori in campo si vedranno alla prima gara "normale"senza l'incubo di una pista scivolosa o della troppa usura DEI (no degli!) pneumatici.
In Moto2 il debutto del nuovo propulsore Triumph ha sancito un notevole abbassamento dei tempi mantenendo sempre il medesimo appeal. Bene Baldassarri che vince e convince in una gara d'attacco difendendosi sul finale da un certo Luthi sempre molto incisivo nella sua azione. Terzo sul podio Shrotter. Bene i nostri rookies con Bastianini nono e il Diggia subito dietro.
Moto3 spettacolare come sempre che ci ha regalato una bella carrellata di sorpassi dei soliti noti ma con un nuovo vincitore, il giapponese Toba che sinceramente mi è sembrato molto concreto che ha battuto in volta un ottimo Dalla Porta davanti a Canet. Ottimo il ritorno di Fenati che ha fatto un pò il bello e il cattivo tempo ma ci fa piacere vederlo di nuovo in pista combattente come sempre.
Vorrei fare un plauso a Mattia Pasini e perchè no al suo compagno di viaggio Triolo al momento abbastanza neutri nel commento a tratti anche divertente. Prossimo round Argentina, magari davanti ad un bel manzo della pampa.     

lunedì 4 febbraio 2019

Faccia a faccia

Vi è mai capitato di pensare di incontrare il voi bambino? Una sorta di faccia a faccia con il voi delle elementari, quel periodo di prima formazione dove fatti più o meno traumatici si mescolano ad esperienze di vita tipiche dei bambini. Ho utilizzato la parola fatti "traumatici" perchè spesso non abbiamo idea di cosa accade nelle scuole o nelle interazioni esterne, magari fatti banali agli occhi degli adulti, ma importanti per i bambini che li subiscono. Ma senza dover scavare nei traumi cosa direste o suggerireste al voi bambino per essere un domani un uomo o donna migliore, o vi piacete così come siete?
Eppure noi adulti siamo frutto di quelle esperienze primordiali che all'epoca sembravano solo situazioni ludiche ma che in realtà erano i primi mattoni della nostra personalità che poi ci avrebbe segnato la strada di quello che siamo oggi. Leggendo la biografia di grandi personaggi della storia troviamo sempre delle strade segnate dal destino che, a mio avviso, recita sempre la parte fondamentale, eppure per tanti non sembra che sia stato il destino ma semplicemente una scelta "umana". Ma allora è destino anche quello? Noi siamo veramente il frutto di quello che abbiamo seminato? Io non ho grossi ricordi delle elementari, ricordo vagamente qualche episodio, qualche volto, qualche scena di famiglia. Ricordo sicuramente un grande benessere e una grande gioia perchè ho avuto la fortuna di avere una famiglia "completa". Forse uno dei traumi più grossi è stata la nascita di mio fratello più che altro dovuta al fatto che mia mamma soffriva... Ma cosa potrei suggerire al me stesso bambino? Col senno di poi forse avrei cambiato il mio presente, forse avrei fatto scelte diverse, ma alla fine la mia odierna vita non è poi così male, certo se poi ci ripenso... Ma non posso saperlo e non voglio neanche suggerirlo ai miei figli perchè alla fine siamo frutto delle nostre scelte. E voi cosa suggerireste al vostro voi bambino?