domenica 25 ottobre 2015

Calcio di rigore, #motogpmalesia2015

Ho iniziato questo post una decina di volte ma non sono mai riuscito ad avere un buono spunto per partire. Valentino Rossi è stato un grande campione...punto. Altri lo sono stati meno. Punto. Quindi? Io che seguo il motociclismo da 30 anni ho visto diversi campioni, anche se poco pubblicizzati, ma nessuno ha avuto la furbizia di Rossi che alla fine ha fatto come Vodafone dove tutto è girato intorno a lui. Oggi però Rossi ha dato un calcio ad un avversario ed anche a se stesso, com'è stato per il periodo Ducati dove in molti hanno capito che il mezzo secondo nel polso e "guido sopra i problemi" era solo un'ottima manovra di marketing. Oggi Marquez ha messo in pratica esattamente la tattica che il suo idolo ha fatto tante, tantissime volte, stuzzicando gli avversari fino a sfinirli, ma nessuno si è mai ribellato con un tale gesto di stizza così plateale. La rissa è iniziata Giovedi con una dichiarazione fatta da lui stesso contro la condotta di Marquez in Australia, tacciandolo di favoritismi a favore di Lorenzo. Il resto è stata storia recente culminata con il brutto gesto che ha poi eliminato Marquez dalla gara. In Argentina Rossi era stato bravo e Marquez un pollo. Ad Assen la direzione gara ha lasciato correre un taglio che per regolamento andava sanzionato. Eppure, dopo un gesto che ad un altro sarebbe costato la bandiera nera, a Rossi gli è stata inflitta una penalità sulla sua patente sportiva, che solo grazie ad il punto già preso a Misano, la gara prossima partirà in ultima fila, relegando il gesto ad un semplice incidente di gara. Di sorpassi maschi ci ne sono stati come anche di duelli epici, Raney con Shwantz, Bayliss con Edwars, Fogarty con Haga, Biaggi con Doohan, ma nessuno si è mai permesso di tirare un calcio all'avversario. Lo ha fatto Stoner ai danni di De Punet in prova a Le Mans (e il francese si addosso anche sportivamente la colpa) e tutti i soloni dell'epoca si scagliarono contro il Canguro Mannaro. Sempre lo stesso Stoner ha dato l'addio alle corse denunciando una gestione troppo faziosa del burattinaio Ezpeleta e questi di oggi ne sono i risultasti. Avevo scommesso che questo anno avrebbe portato a Rossi il suo ottavo titolo mondiale della classe regina, e se lo sarebbe perfino meritato per gli ultimi due anni fatti con intelligenza e classe. Ma l'applauso del suo amico intimo Uccio ai box, dopo la caduta di Marquez, mi ha fatto capire che signori si nasce e non si diventa e che la sportività è oramai un miraggio riservato solo agli appassionati di uno sport che è destinato a scomparire. Già le prime avvisaglie di minacce (anche di morte) a Simoncelli (quando atterrò Pedrosa) e quelle su Iannone e Marquez recentemente dovevano farci capire che il circo è cambiato, e oggi ne abbiamo finalmente le prove. Anni fa gli appassionati avrebbero fischiato i piloti per gesto così (gli australiani fischiarono Doohan dopo la bandiera nera a Biaggi). Oggi i social network ci insegnano che il motociclismo è diventato un terreno per i faziosi che però portano i soldi nelle tasche degli organizzatori. 
La gara? Ha vinto un grande Pedrosa che ha regolato un Lorenzo attento e guardingo. Il resto come sempre dietro e un bravo a Petrucci sesto. A Valencia Rossi partirà ultimo ma arriverà al peggio quarto vista la concorrenza. Lorenzo dovrà invece vincere altrimenti dovrà dare un calcio a questo mondiale. Calcio che qualcuno ha già dato, ma non solo al mondiale.

lunedì 19 ottobre 2015

Down Under, #motogpaustralia #sbkqatar 2015

Bella giornata di motociclismo ieri, degna di essere rimasti a casa in piedi, sdraiati o supini sul divano. Visto il mondiale SBK già assegnato partiamo con la gara della MotoGp una delle più belle degli ultimi anni per intensità e grinta. Menzione d'onore a Andrea Iannone che ha occupato il terzo gradino del podio ma virtualmente vincitore di una gara combattuta accanto a Marquez, Lorenzo e Rossi. Suo il sorpasso più bello della gara e forse del mondiale ai danni di Marquez e di Rossi, sorpasso degno di essere citato anche negli anni a venire, pensando anche che ad inizio gara il buon Andrea si sera preso anche una "gabbianata" nello stesso punto del sorpasso. A Marquez invece, oltre al primo posto, va anche la Palma d'Oro per non essersi ricordato che l'ultimo giro non era delle qualifiche ma della gara, stampando il record proprio sotto la bandiera a scacchi dopo aver recuperato a Lorenzo 7 decimi in un giro. Dal canto suo Lorenzo ha fatto una gara intelligente e solo il piccolo diavolo gli ha rovinato la festa e 5 punti che fino a due curve dalla fine erano già in tasca. Rossi invece ha fatto una gara alla Rossi con la consapevolezza che i mondiali si vincono anche accontentandosi, guardando gli altri davanti nell'intento di prendersi a carenate e sfruttando ogni loro singolo errore. All'appello è mancato Pedrosa quinto ma a distanza altrimenti poteva davvero essere una gara stile Moto3. Adesso i punti di divario tra Rossi e Lorenzo sono 11 e la Malesia sarà un bel crocevia per capire se il mondiale si giocherà all'ultima curva di Valencia. 
In Moto3 è ancora una volta successo di tutto dove l'unico vincitore possibile doveva essere Olivera (e cosi è stato) mentre a Kent sarebbe bastato controllare la situazione a distanza. Distanza che si è ridotta ai minimi termini quando Antonelli ha preso la ruota posteriore dell'inglese facendolo decollare e con lui altri 2 piloti tra cui il nostro Bastianini che matematicamente saluta i sogni mondiali. 
Nella notte Qatariana invece, in presenza dei nipoti di Bin Laden, si sono svolte 2 bellissime manches della Superbike con due vincitori a sorpresa dopo dei bellissimi corpo a corpo. In Gara1 trionfa Torres alla sua prima vittoria iridata dopo una gara intelligente avendo regolato niente meno che il fresco campione del mondo Rea alla ricerca del record di punti. Terzo un Sykes veloce ma calante sul finale. Nella seconda manche Haslam regola uno spettacolare Davies all'ultima curva dopo che il pilota Ducati ci ha emozionato per tutta la gara con delle staccate da cardiopalma sopperendo alla scarsa velocità nel rettilineo della sua moto. Terzo ancora una volta Sykes, mentre Rea si è dovuto ritirare per un guasto alla sua velocissima verdona. All'appello è mancato Biaggi per infortunio ma vedendo la prestazione dell'Aprilia forse lo spirito aleggiava...
Brevi considerazioni sulla telecronaca, sempre più pietosa quella di Sky, mentre quella di Italia 1 ai limiti del patetico con le solite domande sulla pseudo scorrettezza del sorpasso in Gara1 di Rea ai danni di Sykes. I piloti sono piloti "peggio" se sono inglesi più abituati ai fatti che non alle parole...

venerdì 16 ottobre 2015

BMW R1200 RT Usata, prova su strada.

E' consuetudine da parte delle riviste specializzate provare una nuova moto e recensirla svelandone i pregi e i difetti da dare poi in pasto al consumatore. Ma c'è anche un altro mercato, forse più vasto che del nuovo, che è quello dell'usato e l'unico riferimento per l'acquisto di una "vecchia" moto sono le prove di qualche anno fa. Ma allora perchè non recensirne una usata adesso? Recentemente un amico mi ha affidato un BMW R 1200 RT del 2006 chiedendomi pareri sul mezzo da lui comprato e capirne se il tempo potesse averne alterato in maniera sostanziale le caratteristiche tecniche. Il mezzo in questione ha avuto solo un proprietario e la distanza percorsa sono 26.000 km che abbiamo cercato di certificare informandosi presso la rete dei concessionari BMW. Come ogni moto con qualche anno i vari graffi e graffietti sono all'ordine del giorno considerato anche che il mezzo è stato usato molto in città e tangenziali varie. Contrariamente al suo aspetto "fisico" l'RT risulta una moto-scooter in quanto sin dal primo momento che ti siedi sopra risulta confortevole e poco grande a dispetto di un avantreno ricco di carenatura. La moto della prova aveva al posteriore un Metzler Roadtech del 2010 leggermente appiattito sul centrale, mentre all'anteriore un Pirelli Diablo del 2015 sostituito da poco. All'avvio il boxer parte subito bene senza troppi "scampanellii" e rumoretti vari sinonimo di una buona manutenzione (anche se il gioco delle valvole sarà da verificare) e sin dai primi metri abbiamo veramente la sensazione che l'RT è la moto che non ti aspetti, molto maneggevole anche tra il traffico cittadino. Spingendosi sul misto verso Fiesole, pur non avendo portato in temperatura le gomme, la moto risponde subito bene ai cambi di direzione con qualche inerzia all'avantreno dovuta forse a una sospensione anteriore da regolare. Anche il posteriore in fase di compressione e rilascio ha fatto venire un pò fuori gli anni sopratutto se utilizzato per ammortizzare le buche della città. Comunque una moto molto coerente e precisa nell'inserimento anche se il lieve appiattimento della gomma posteriore si fa sentire quando si scende in piega. Abituato ai suoni marcati delle moto da corsa la rumosità dello scarico del BMW risulta quasi assente tanto da sembrare una moto elettrica e solo dai 4000 giri in su si ode il tipico rombo del bicilindrico. In frenata prima della curva la sospensione anteriore non ci da troppa confidenza laddove ci piacerebbe essere più frenati di idraulica in compressione. Dei buchi in apertura gas mi fanno capire che forse la moto non ha fatto i richiami previsti dalla casa madre per l'aggiornamento del software. Mi fermo dopo 5 km di curve e controllo la temperatura delle gomme e vedo che l'anteriore ha lavorato bene mentre il posteriore (nonostante la trazione) ha fatto più fatica ad entrare in temperatura. Stranamente non sono riuscito a ripulire fino alla spalla la gomma e questo mi ha fatto nutrire qualche dubbio sulla scelta del 180/55 al posto di un 170/60 a mio avviso più confortevole e meglio calzante sul cerchio da 5.5 pollici, peraltro non previsto sul libretto. Comunque nonostante i 10 anni la moto è molto gioviale e pensando anche al prezzo, prima di comprare uno scooterone, un pensierino ce lo farei volentieri sopratutto se al diporto cittadino ci unisco le gite fuoriporta e qualche viaggio. Come sempre belle e sontuose le borse dedicate che ricalcano il profilo della moto anche se a mio avviso potevano farle come quelle del GS 1200R che si allargano e si stringono, perchè comunque nel traffico si rischia di rimanere agganciati a qualche paraurti. Bello anche il bauletto tipico BMW style un pò troppo grande rispetto alla capacità, con il risultato di "ingoffire" un pò la moto. Un ultima considerazione sul cruscotto che prevede l'alloggiamento di due casse per la radio (opzionale). Magari nel vano degli altoparlanti sarebbe stato possibile ricavare due tasche per riporre un cellulare o i documenti. Non mi hanno fatto impazzire gli specchi retrovisori ben incastonati nella carena ma un pò di difficile lettura. Comunque con un buon tagliando, cambiando anche i liquidi dei freni, la moto non ha niente a che invidiare alle moto "moderne" e pensando anche al prezzo del nuovo sicuramente un buon affare e duraturo nel tempo. 

lunedì 12 ottobre 2015

Dalle stelle alle stalle, #motogpmotegi2015

Nove giri dal termine. Lorenzo con tre secondi di vantaggio controllava Rossi a 3 secondi inseguito da un arrembante Pedrosa in forte rimonta. Sorpassato l'italiano, se la gara finiva così, Lorenzo nel campionato si sarebbe portato a -5 da Rossi. Otto giri dal termine. La rimonta di Pedrosa non era un fuoco di paglia ma bensì una cavalcata verso la testa della corsa, complice un calo di gomme di Lorenzo. Sette giri dal termine. Pedrosa agguanta Jorge e lo lascia in balia di Rossi che si era accodato alla Honda dello spagnolo trovando fiducia nelle sue traiettorie. Il resto è storia con il bravo pilota Honda che lascia la compagnia e va a tagliare il traguardo con 8 secondi di vantaggio (dopo averne presi lui stesso 8 a inizio gara!) su Rossi e su Lorenzo capitolato in pochi giri a -18 in classifica dall'italiano. Le gare sono anche queste, evitando di parlare di fenomeni o di piloti ultrasensibili sull'acqua. Nelle 3 gare in condizioni "miste" abbiamo avuto 3 vincitori diversi, segno che la pista bagnata o umida rendono il risultato incerto fino alla fine. Le congiunzioni astrali parlano da sole: questo sarà l'anno del decimo titolo di Rossi perchè sembra che sia scritto nelle stelle (e anche in regolamenti male interpretati, vedi Assen). Comunque questo Valentino è il migliore di sempre (come lo è stato anche l'anno scorso) visto anche il livello degli avversari, cosa che in passato si limitavano a un nome o forse due. 75 sono ancora i punti in palio, forse pochi o forse tanti. Lorenzo dovrà vincere, e in condizioni d'asciutto non ce n'è per nessuno, ma gli altri due piloti Honda dovranno mettersi nel mezzo, peggio se invece gli finiranno davanti. Jorge potrebbe sperare anche in Ducati ma ancora si fanno molti discorsi e pochi fatti. 
Chi invece ha chiuso la stagione con la Marsigliese in cuffia è stato Zarko che con il ritiro di Rabat per infortunio ha vinto "a tavolino" il suo primo titolo mondiale. Ma essendo in una stagione stratosferica si è preso anche la gara con una condotta magistrale da vero campione. Bravo!!!
In Moto3 l'unica stella che ha brillato nella pioggia giapponese è stato il nostro bravo Antonelli che a testa bassa si è portato a casa una vittoria difficile e matura che da segni di speranza per il futuro. I due contendenti al titolo, dopo gli svarioni di Aragon si sono controllati a vicenda senza fare troppi danni anzi, Kent ieri ha rosicchiato un altro punto sul nostro Bastianini portando il gap a +56. 
Prossimo round a casa di Stoner con la speranza di una gara full dry o full wet perchè comunque alla fine, a noi motociclisti, ci piace la prestazione assoluta sia del mezzo meccanico sia del pilota.

lunedì 28 settembre 2015

Highlander di Aragon #aragonmotogp2015

Ne resterà soltanto uno recitava il noto film sugli immortali, e sicuramente solo uno potrà vincere questo titolo mondiale. Però nella lettura di questa stagione possiamo affermare che Jorge Lorenzo quest'anno è stato il più forte e il più veloce e ieri lo ha ampiamente dimostrato. Senza le variabili del tempo che rimescolano le carte Lorenzo ha mostrato una netta superiorità anche rispetto ad un ottimo e mai domo Marquez sempre al limite per poter stare li davanti. Limite invece che non ha mai passato Rossi, pilota furbo e attento che non ha mai gettato il cuore oltre l'ostacolo ma si è "accontentato" di quanto la gara poteva offrire. Radio paddok dice che sembra di rivivere il mondiale 2006 con Lorenzo al posto di Rossi e Rossi al posto di Hayden. Può darsi, ma con ancora 4 gare da correre sicuramente il mondiale, a meno di clamorosi colpi di scena, se lo giocheranno a Valencia con le variabili Marquez e Pedrosa. Proprio quest'ultimo ieri ha interpretato una delle sue migliori gare duellando ad armi pari con Rossi, battendolo sul suo stesso campo ovvero il corpo a corpo, una dote che rende il pilota di Tavullia forte ma non imbattibile, peccato che diversi piloti se ne siano accorti troppo tardi. Marquez ieri non avrebbe mai impensierito Lorenzo perchè la differenza sul passo gara era di 2 decimi al giro e la caduta ne è la riprova. Adesso i punti che separano i due contendenti sono 14 e se il tempo sarà clemente ne vedremo delle belle. Un lieve segnale di ripresa si è visto anche in Ducati con Iannone che annusava a 2 secondi gli scarichi del terzo posto e Dovizioso risalito fino alla quinta posizione.Tutto il resto come sempre Game Over. 
In Moto2 l'acrobata Zarko non è riuscito nel colpaccio di chiudere i conti con il campionato, complice una non buona messa a punto e forse un pò d'ansia ma è solo un rimandare tanti sono i punti che lo separano dagli inseguitori Rabat e Rins ieri in ottima forma. I due spagnoli infatti hanno dato vita a un duello interessante fino alla bandiera a scacchi con Tito vincitore di una spanna su un sempre più maturo Rins. Terzo l'ottimo Lowes che continua il suo apprendistato in vista del mondiale 2016.
La Moto3 invece ci ha offerto una pagina folle del campionato dove i due leader Kent e Bastianini hanno pensato bene di rendere il mondiale ancora incerto. Enea all'ultimo giro tampona (clamorosamente) il povero Binder gettando alle ortiche un ottimo piazzamento, Kent un curva e mezzo dopo, invece di accontentarsi di un'ottima terza piazza, decide di aprire anticipatamente il gas all'ultima curva finendo vittima di un brutto high side (senza conseguenze) gettando alle ortiche la chiusura del campionato. Al traguardo un sempre ottimo Olivera su Navarro e un fortunato Fenati.
Da segnalare il brutto comportamento del popolo dei canarini gialli (parte di esso) che ieri ha impestato la pagina facebook di Pedrosa con le peggio nefandezze reo di aver ostacolato il loro beniamino.
Prossima tappa Giappone in casa Honda con la speranza di un finale campionato asciutto. 

lunedì 21 settembre 2015

Johnny Rea Campione del Mondo!!

Ci sono piloti e piloti. Quelli che non sai mai se sbocceranno o quelli che pur non avendo un mezzo all'altezza sai che prima o poi mostreranno il loro valore. Questo è sicuramente Rea un ottimo pilota vissuto un pò troppo sotto l'ombra dell'Ala Dorata (Honda) che non gli ha mai fornito un mezzo tecnico per poter stare li davanti. Ci ha pensato però la Kawasaki che lo ha accolto e lo ha guidato verso il suo primo titolo mondiale, e non lo ha fatto giocandoselo all'ultima gara ma molto prima segno di un dominio impressionante. Con 2 round ancora da disputare Rea potrà scrivere ancora qualcosa in questo suo anno fantastico e noi siamo lieti di aver assistito alle sue imprese. Niente ha potuto il suo compagno di squadra che non ha trovato la quadra del cerchio con il cambio di regolamento pur con una moto identica. In terra spagnola il duo Kawasaki ha vissuto un week end non al top, dove ha visto Rea mai sul podio e Sykes prima vincitore e poi quinto, cosa che invece è riuscita al sempre ottimo Davies (secondo e primo) ora sempre secondo in classifica iridata. Benino le due Aprilia seconde e terzi in gara due, mentre l'Honda si è dovuta accontentare di un Guintoli oramai con la testa in Yamaha e Van DeMark terzo in gara uno. Un super applauso se lo merita invece l'eroe dei due mondi, quel Michele Pirro che guida tutto ciò che si chiami Ducati, forse meritevole di più che di qualche comparsata. Adesso non resta che goderci questo finale di stagione con la lotta per il secondo posto tra Davies e Sykes e capire cosa farà Aprilia l'anno venturo, viste le voci che la danno in ritiro. Certo è che la SBK dovrà essere trattata un pò meglio dal padre padrone Ezpeleta ad iniziare dell'assurdità del mese e mezzo di stop tra la Malesia e la Spagna. 
Anche in Supersport, a meno di un clamoroso errore, con l'uscita di scena di Cluzel per frattura, il mondiale rimane saldamente in mano al turco volante Soufoglu, che anche ieri ha messo il suo sigillo in una gara dominata dall'inizio alla fine. Bene il sempre più maturo e spettacolare Jacobsen (secondo) davanti al nostro Zanetti sempre più a suo agio sull'MV. Agio che ha trovato anche Terol sedutosi al posto di Cluzel il sabato e quinto la domenica dopo un bel duello con Faccani (sesto) e Smith (quarto). Come sempre dispiace che una formula come la Supersport non sia valorizzata a dovere, sicuramente molto più interessante del monomarca Honda Moto2.
Prossimo round in terra francese dove i titoli da assegnare sono ancora 2 Superstock 1000 e Supersport. 

lunedì 14 settembre 2015

La corrida, #motogpmisano2015

Inizierei con le gare dei professionisti della Moto3 dove finalmente Enea Bastianini ha centrato la sua prima vittoria iridata e lo ha fatto davanti al pubblico amico. La voglia di vincere era tanta ma per fortuna Enea si è saputo accontentare fino a ieri e il suo secondo posto in classifica lo conferma. L'ostacolo ieri si chiamava Olivera, un bel pilota ma che nulla ha potuto contro la voglia di vincere del pilota del Team Gresini, che lo ha battuto in volata seguiti da un sempre più maturo Antonelli alla sua terza presenza sul podio. Fuori dal podio invece Fenati e Binder dopo una gara a 6 (prima della caduta di Vasquez). Il leader del mondiale Kent è arrivato sesto dopo una strana penalizzazione arrivata dalla direzione gara che lo ha "incolpato" di aver sfruttato troppo le vie di fuga rosse, quando in realtà dietro di lui un nutrito gruppo di piloti stava facendo la stessa cosa. L'inglese comunque ha sempre due gare di vantaggio sul mondiale e l'unico che può realmente impensierirlo è proprio il nostro bravo Enea.
In Moto2 Zarko non finisce mai di stupire e vincere anche quando gli avversari lo sgomitano in rettilineo, come ha fatto l'impossessato Aegerter prima che uno "strano" Rins non lo stendesse a terra. Lo svizzero infatti era partito col pungolo di voler vincere e ha reso i primi giri molto interessanti duellando col francese mentre dietro un manipolo di piloti cercava di consolidare le proprie posizioni. Caduti Rins e Aegerter il nostro Corsi si portava in seconda posizione in cattiva compagnia di Nakagami, Folger mentre dalle retrovie stava rientrando Rabat. Alla fine Zarko vince (con tanto di backflip dal guardarail!!!!) davanti a Rabat e Nakagami. Corsi quarto.
Dilettantesca e approssimativa invece la MotoGp complice un tempo "stronzo" che ha rovinato la festa e quindi una bella gara. Partiti con le slick i piloti hanno dovuto fare il primo cambio dopo pochi giri, in quanto la pista si era realmente bagnata, con i primi tre (Lorenzo, Marquez e Rossi) a marcarsi stretti, già comunque abbondantemente in vantaggio sul resto del gruppo. Mentre la pioggia rallentava, in pista già si stava formando l'asciutto sulla traiettoria ideale, cosa che non è sfuggita a Marquez che prontamente rientrava per un nuovo cambio moto con Rossi (passato in tersta) e Lorenzo intenti a studiarsi da vicino nonostante le gomme rain e le segnalazioni dai box di rientrare. A quel punto il giovane spagnolo aveva già iniziato a girare 10 secondi più veloce con Lorenzo che finalmente rientrava per il cambio. Rientrato in pista però lo spagnolo si faceva tradire dal sorpasso di Redding, il quale era partito con le slick e non aveva effettuato il cambio di moto (è anche caduto), quindi logicamente più veloce e rodato, pensando di essere troppo cauto decideva di accelerare a gomme fredde finendo mestamente nella ghiaia. Contestualmente alla caduta, Rossi rientrava per il cambio ma oramai la frittata era fatta. Sul podio quindi un bravo Marquez, Smith (anche lui senza cambio) e Redding davanti a Baz. Bene ancora una volta Petrucci, sfortunatissimo invece Pirro mai partito dalla quinta casella. Sicuramente il buon Michele non aveva salutato Padre Pio prima di partire da casa. Bravo comunque!! Un Rossi fortunato quinto riesce ad allungare in classifica a +23 su Lorenzo che butta alle ortiche un fine settimana partito come sempre al top. 
Brutta, bruttissima la cornice degli spettatori trasformati in canarini gialli che hanno esultato quando Lorenzo è finito nella ghiaia. Anni fa dagli stessi spalti di Misano avrebbero applaudito il pilota caduto. Oggi lo fischiano. Siete mediocri e meschini e non avete neanche a che fare con il pilota che state tifando, come non hanno a che fare con lo sport chi commenta le corse. 
Prossimo round Aragon crocevia per capire chi vincerà questo titolo (sperando nel meteo)... 

lunedì 31 agosto 2015

Forza Italia!!! #silverstonemotogp2015

Ci voleva il maltempo per rimescolare un pò le carte in MotoGp, perchè in condizioni d'asciutto la musica sarebbe stata la solita. Invece la pista bagnata di Silverstone ci ha reso il campionato con un protagonista in meno, Marquez, il primo podio di Danilo Petrucci (secondo), la vittoria di Rossi e il terzo gradino del podio di Dovizioso dopo un fine settimana travagliato. Tre italiani nuovamente sul podio grazie anche a condizioni molto diverse rispetto alle prove libere ma che ci hanno regalato lo sventolar del tricolore. Rossi su tutti dopo una gara in testa con il solo Marquez a impensierirlo mentre Lorenzo sin da subito non è mai stato della partita complice un casco bizzoso (è la seconda volta) e un tamponamento di Espargarò nelle prime battute. Intanto dalle retrovie, partito 18 esimo, Petrucci rimontava come una furia fino ad arrivare un secondo e mezzo da Rossi, quando ha pensato bene di accontentarsi per il suo primo podio in MotoGp. Nelle retrovie succedeva un po di tutto come l'eliminazione del team LCR complice una manovra azzardata di Miller che atterrava Crutchlow. Come dicevo carte rimescolate in una pista dov'è l'incognita ha regnato sovrana, rendendo questo finale di stagione sempre più interessante e incerto.
In Moto2 invece tutto come da copione dove neanche l'acqua ferma il solito Zarko sempre più padrone di questo mondiale e conferma un sempre più maturo Rins in seconda piazza e Rabat che chiude il podio.
E nel diluvio di Silverstone la Moto3 ritrova il suo indiscusso leader Kent il quale, senza farsi impressionare dall'acqua amica, rimette le cose a posto allungando sul secondo in classifica Bastianini, anche lui in netta sofferenza con il clima e cadute.
Prossimo round Misano Adriatico per una verifica su quanto sia effettivamente successo in Inghilterra e capire lo stato di salute di questo sport gestito e commentato in maniera troppo faziosa e commerciale.  

lunedì 17 agosto 2015

Salto mortale (all'indietro), #brnomotogp2015

Vorrei partire dal bel gesto atletico di Zarko il quale, una volta vinto la gara della Moto2, si è presentato sui bordi del muretto del Motodrome di BRNO e si è permesso di fare un salto mortale all'indietro davanti al pubblico dopo una bellissima gara condotta quasi sempre in testa, segno di uno stato di forma notevole che sicuramente gli darà il suo primo titolo mondiale della Moto2. Una gara, a detta dei telecronisti marchettari, poco interessante perchè non c'era un italiano, ricca invece di spunti per l'appassionato motociclista che ha potuto godere della costanza sul giro dei protagonisti (e vi assicuro che non è facile) dall'inizio alla fine. Sul podio con il francese un coriaceo Rabat che non è riuscito a colmare quel secondo di gap ed un sempre più maturo e convincente Rins che si è portato dietro un Marquez ancora in cerca del risultato pieno. 
Salto mortale in avanti in Moto3 anche per la prima volta di Niccolò Antonelli autore di una bella gara, intelligente e matura, che lo ha visto precedere al traguardo anche il nostro Bastianini e Binder su il resto del gruppo come sempre in battaglia dal primo all'ultimo giro. Anche se settimo Danny Kent ha dimostrato tutta la sua maturità nella gestione della gara che alla fine non gli ha fatto perdere tanti punti in campionato proprio sul nostro Enea Bastianini.
In MotoGP hanno invece seguito il copione di highlander dove al traguardo ne è restato soltanto uno, Jorge Lorenzo da Maiorca, autore di un'imperiosa gara che lo ha portato a infliggere 5 secondi a Marquez (secondo) e 10 secondi a Rossi (terzo). Vittoria con doppio premio in quanto ad oggi è in vetta alla classifica del mondiale, pari punti con Rossi ma con un numero maggiore di vittorie. Benino le Ducati quarta con Iannone e sesta con Dovizioso, mentre Pedrosa si è accontentato di un quinto posto lodevole viste le sue condizioni fisiche. Il resto del gruppo come sempre a una quaresima compresi i due ufficiali Crutchlow (caduto) e Redding  che sulla carta avrebbero dovuto stare la davanti almeno in questa fase della stagione. 
Con un Lorenzo così difficile ipotizzare cosa accadrà nelle prossime 7 gare, sicuramente speriamo che DORNA non cada nel tranello di "aggiustare" le cose favorendo l'uno o l'altro pilota per rendere il mondiale più interessante, vedi ad esempio la scelta delle gomme. A noi appassionati ci piace ancora credere nello sport e applaudiamo sempre al migliore che ha vinto, anche se non è italiano, anche se non è simpatico, lasciando ai prezzolati e venduti di turno (anche ex piloti) i commenti di bassa lega che niente hanno a che fare con il nostro sport.
Ci vediamo dunque a Silverstone con la speranza di un meteo clemente e di una gara "pulita".

lunedì 10 agosto 2015

Duello al sole (nuvoloso) #motogpindianapolis2015

Far West terra di duelli all'ultimo sangue. I pistoleri si sfidano l'uno contro l'altro addirittura spavaldi nel chiedere all'avversario di sparagli al cuore e così ha fatto Marquez a Lorenzo nel catino di Indianapolis quando, dopo aver condotto la gara fino agli ultimi due giri, il piccolo diavolo ha "uccellato" uno Jorge in splendida forma, ma non abbastanza per resistere al suo connazionale. Una gara che neanche a tavolino l'avevano prevista così veloce, tanto è che il terzo e il quarto, Rossi e Pedrosa hanno preso 6 secondi, ed il resto oltre, ... parecchio oltre. Indianapolis ci ha confermato ancora una volta che la MotoGp è una gara corsa ai vertici solo da 3 piloti + 1 (Pedrosa). Gli altri pur ufficiali (Crutchlow e Redding) mai una volta li davanti, le Ducati altalenanti (Iannone quinto e Dovizioso in rimonta), il resto semplici comparse. Rossi ancora una volta ha dimostrato la sua maturità e furbizia, facendo pretattica il Venerdi, sapendo comunque che al peggio sarebbe arrivato quarto. Peccato per Pedrosa che si è lasciato incantare da Rossi per la battaglia del terzo posto che a mio avviso era alla sua portata. Classifica riaccorciata con Lorenzo a -9 e Marquez a -56 non ancora fuori dai giochi finali. 
In Moto2 bella prova di Alex Rins alla sua prima vittoria mondiale seguito da un sempre ottimo Zarko che consolida la sua leadership nel mondiale, e con un Morbidelli (unico italiano) ottimo terzo, dopo una gara intelligente e grintosa. Segnali positivi per il Team Italtrans che sembra aver trovato la quadra vista anche la prima fila di Kallio. 
In Moto3 è veramente successo di tutto tanto che a vincere è stato il belga Livio Loi, seguito da altre due new entry sul podio McPhee e Oettl. La gara era partita con wet race, ma in realtà è sembrata più una decisione politica che altro. Infatti quasi tutti si sono presentati in griglia con la rain tranne che i primi tre che hanno poi gestito la corsa senza essere dei fulmini perchè il resto del gruppo aveva già perso più di un minuto abbondante per il cambio gomme, compreso il leader Kent oggi ventunesimo.
Da segnalare lo strano comportamento dei piloti del Team VR46, un pò troppo sopra le righe per essere dei "giovani", con Fenati (oggi quarto) al cambio gomme che sembrava essere impossessato da Pasusu e Migno un pò troppo sgargiante nelle dichiarazioni sul contatto avuto con il debuttante Dalla Porta. Penosi come sempre gli speaker, ieri in grado di darci ricette sul tartufo, invece di parlare di motociclismo. Prossimo round nelle vera università della moto: BRNO!!!!!!

lunedì 3 agosto 2015

BiaggiKan, #SBKMalesia2015

Non mi interessa se il titolo è di parte, ma ieri mattina io ho goduto! Fate quello che vi pare, dite, scrivete, ma rivedere Biaggi in pista è sempre un piacere e in queste due occasioni una bella variabile in gara. Di invecchiare non se ne parla e lo ha dimostrato in maniera egregia in Gara1 dove ha atteso che gli altri consumassero (male) le gomme presentandosi affamato nei sorpassi che lo hanno portato al terzo posto. Solo Rea e Davies, i piloti più in palla del momento, erano un pò troppo distanti, ma per il resto della compagine solo le briciole. L'unico a "resistergli" è stato un altro bravo pilota, quel Sylvan Guintoli che ha saputo portare la sua Honda fino al quarto posto, guarda caso anche lui di "vecchia scuola". In Gara2 purtroppo non c'è stata la possibilità di vedere quanto Max oggi poteva fare la differenza, perchè un nervoso Sykes ha deciso di percorrere traiettorie diverse venendo a collisione con il romano di fatto escludendolo dalla lotta. Meglio così? L'amaro c'è anche visto l'andamento della gara ma ringraziamo lo stesso Biaggi per tutto il lavoro fatto nel week end viste anche le sue condizioni fisiche "nascoste" per non trovare scuse alla fine (se non fosse andato bene). Protagonisti assoluti come già detto Rea e Davies, diversi nella guida e nel mezzo meccanico ma capaci di risolvere la corsa all'ultima curva, con il ducatista più freddo e calcolatore nella staccata che ha impedito a Rea di vincere anche Gara2. Oramai per il pilota Kavasaki manca solo 1 punto per la consacrazione a Campione del Mondo che avverrà sicuramente il prossimo round a Jerez. Alla fine gare un pò "noiose" uccise dallo strapotere della coppia Rea-Kawasaki con il solo Davies a sparigliare un pò le carte con una Ducati ancora in rincorsa. L'aprilia si salva grazie a Biaggi e a Torres, terzo in gara2, mentre Haslam è risultato un pò troppo opaco. 
In supersport prima vittoria americana di Jacobsen un ragazzo da tenere d'occhio per la sua guida e gestione della gara, nonostante una vetusta Honda che ha trovato solo due gare fa (complice il cambio di team). Bello il duello con Cluzel, ma il francese oggi è stato più attendista del solito per non buttare via punti preziosi, visto anche che Soufoglu è rimasto per un pò dietro di lui per poi finire quarto passato proprio dal compagno di squadra del francese, Zanetti, autore di una bella gara. Classifica accorciata a tre e sicuramente ogni round sarà una vera battaglia.

sabato 1 agosto 2015

Se telefonando (o messaggiando)

La canzone di Mina ai suoi tempi (ed anche oggi) era molto bella ma nell'epoca della globalizzazione qualcuno ne sta veramente abusando. In particolare mi riferisco a quella cattiva e pericolosa abitudine di "spippolare" continuamente sul telefono quando si è alla guida di qualsiasi mezzo. Io che sono un motociclista ho il vizio di osservare sempre i conducenti dei veicoli anche per capire se stanno guardando la strada oppure no (tipo agli incroci). Ultimamente vedo un sacco di gente col telefono in mano intenta a navigare su internet o più semplicemente a scrivere messaggi. Il dramma è che lo fanno anche tanti scooteristi che guidano il mezzo con una mano sola. Forse non vi è ben chiaro una cosa: le auto o gli scooter (le moto sono più difficili a guidarle con una mano) col pilota automatico ancora non le hanno inventate, e anche una piccola variazione di traiettoria può causare un incidente frontale, per esempio. Tra le tante multe "stupide" che vengono elevate nelle città, la guida con il telefono in mano mi sembra una delle migliori e una delle più "utili" socialmente e mi stupisco che ci sia ancora tanta gente che si lamenti di questo fatto, com'è successo recentemente in una discussione su facebook. Eppure gli incidenti aumentano in maniera esponenziale per questa casistica, come per i semafori rossi, e almeno per queste due gravi infrazioni dinamiche dovremo essere più contenti dei controlli effettuati. Esistono i bluetooth, gli auricolari, esiste anche il comando vocale per dettare i messaggi, quindi non vedo perchè scandalizzarsi se fanno i verbali per la guida col telefono. L'errore è anche delle amministrazioni le quali oggi sformano centinaia di multe "inutili" solo per fare cassa quando dovrebbero concentrarsi (e spendere) di più per la tutela e la prevenzione di chi circola su strada. Certo pensando ad un paesino sperduto che mette un autovelox trappola per fare cassa, la cosa fa un pò....arrabbiare.... ma ben vengano i controlli per tutte quelle infrazioni che possono causare incidenti gravi (semaforo rosso, mancata precedenza, guida con telefono, guida in stato di ebrezza, tanto per citare le più "famose"). Vedere elevare una multa per le casistiche di cui sopra dovrebbe farci sentire un pò più sereni e "tranquilli" e non perennemente incaz...ati con chi, almeno in quel momento, sta facendo un favore anche a noi.

venerdì 31 luglio 2015

Marte e Venere

Le differenze tra il mondo maschile e quello femminile sono ampiamente documentate in una miriade di "trattati" più o meno seri dove l'uomo viene raffigurato come titolare di 2 neuroni mentre la donna ne avrebbe un esercito. Tale manifestazione la possiamo già vedere da bambini con le femmine più avanti rispetto ai maschi più inclini al gioco e al fancazzismo puro piuttosto che avere già degli schemi di vita o idee precise. Nel proseguo degli anni i due emisferi si intersecano sempre più ma anche si confondono e allontanano, trovandosi per poi perdersi a più riprese. Come tutte le cose non c'è ne un vincitore ne un vinto ed ognuno difende strenuamente quanto fino a quel punto conquistato senza preoccuparsi troppo delle altrui posizioni che nel contempo si possono essere modificate per una miriade di motivi. Ma ancora una volta la differenza sostanziale la fanno gli individui ognuno con un suo pensiero, ognuno con il suo carattere. Chi media, chi discute, chi si arrabbia, chi prova indifferenza eppure il conflitto rimane sempre acceso e aperto senza mai fermarsi e cercare di capire, rimanendo in posizioni equidistanti come i pianeti e il più delle volte come due rette parallele. Essendo però lo scrivente maschio (con qualche tendenza omosessuale.... scherzo!!) patteggio più per il mio pianeta anche se gli riconosco dei limiti molto accentuati. Grazie ai nostri pochi neuroni viviamo vite sicuramente più serene, con pochi ragionamenti ma essenziali  diversamente da "loro" dove la troppa democrazia neuronale gli impedisce anche le più semplici risposte quale il SI e il NO. Per non parlare di quando viene sfiorata la sfera affettiva dove i vari concetti del bene e dell'amore vengono elevati alla massima potenza. L'uomo più furbo (e io non sono tra quelli) dice alla donna quello che vuole sentirsi dire e la conquista, magari per un giorno, una notte, o per un periodo di tempo. Lei si sente regina e degna di attenzioni fino a quando... L'uomo meno furbo (in realtà più sincero) sciolina i sentimenti in maniera meno marcata, meno plateale ma forse più sincera raccogliendo però "meno" o venendo continuamente frainteso. Le cose sono poi peggiorate con l'avvento dei telefoni cellulari dove l'amore, quello epistolare, quello del gettone e della cabina telefonica è stato sostituito dagli sms, uozzupp, faccialibro, quelle trappole di messaggistica istantanea che in molti l'attuano anche quando sono alla guida dei veicoli. Miliardi di messaggi, faccine e foto per conclamare minuto per minuto l'amore, il flirt, il tentativo di imbrocco e nei peggiori casi per "mettersi insieme" o addirittura per lasciarsi. Quello che una volta succedeva in due tre giorni oggi viene consumato nell'arco di un'ora, perchè oggi siamo connessi, siamo 2.0 abbiamo internet. Ma tutto ciò non ha fatto altro che marcare la distanza tra i due pianeti invece di avvicinarli perchè le sensazioni, quelle che provengono dal sentimento, dallo spirito, da quel filo sottile composto dall'anima e non da una serie di bit, non si possono scrivere su di uno schermo o stampare su un foglio, ma si devono scrivere sulla carta, a mano, senza nessun correttore ortografico, dettate dal cuore. Forse un domani l'essere umano costruirà un mezzo per poter andare e venire tra i due pianeti per conoscersi un pò meglio, magari scoprendo che bastava parlarsi un pò...

lunedì 29 giugno 2015

De ja vu, #motogpassen2015

Difficile iniziare un post dopo aver letto la lettera del dottorcosta (qui) sulla gara di MotoGp di Assen 2015. Il dottore come sempre ha centrato il problema e lo ha affrontato con le sue parole, quelle che per tanti possono essere superflue, ma che in realtà rivelano la vera essenza del motociclismo fatto di passione, sacrificio e lealtà verso l'avversario.
Dal mio punto di vista sono totalmente d'accordo con Claudio e vorrei aggiungere un pensiero in maniera meno filosofica ma molto più pratica da appassionato e non da tifoso. Nel motociclismo ci sono sempre stati episodi discutibili che hanno portato a diatribe accese tra noi motociclisti, come ad esempio il sorpasso di Capirossi su Harada, anche se quello fu un episodio limite perche eravamo a due curve dalla fine del campionato del mondo. Vogliamo anche ricordare Rossi che si è reso protagonista nel 2004 della famosa spallata a Gibernau a Jerez. In tempi più recenti Rossi su Stoner a Laguna Seca nel 2008 suscito' un grande scalpore perchè, regolamento alla mano, chi taglia una curva e ne approfitta per sopravanzare l'avverrsario deve poi cedere la posizione. Lo stesso Biaggi ha sempre affermato che le corse non sono una gara di ballo e che i contatti sono all'ordine nel giorno delle gare, ma l'episodio di Assen va a toccare quelle regole scritte che in teoria andrebbero rispettate. Purtroppo oggi il marketing si è impossessato del nostro mondo e i guerrieri e gli eroi citati da Costa oggi indossano armature firmate e piene di sponsor che pagano svariate migliaia (se non milioni) di euro che servono poi anche per la sopravvivenza dell'intero ciurcus. Rossi ancor oggi rappresenta la gallina dalle uova d'oro perchè è riuscito a veicolare tantissimi tifosi dentro gli autodromi di tutto il mondo trasformando le colline erbose degli appassionati, che ancor oggi si vedono nel GP di Inghilterra, Assen e Australia, in tribune di tifosi che non applaudono più il vincitore ma lo fischiano se non è il loro beniamino. 
Sabato Valentino Rossi ha ancora una volta sancito la sua suupremazia mediatica infischiandosene del fair play nei confronti dell'avversario ma più semplicemente uscendo al naturale, quel naturale che lo ha reso un icona del motociclismo moderno. La stampa ignorante e becera ha poi fatto il resto elogiandolo a prescindere perchè è molto più difficile (e poco renumerativo) criticare un campione che elogiarlo. Lui si salverà sempre anche se evadesse il fisco.... 
Rossi quest'anno deve vincere il suo decimo titolo perchè nell'era moderna nessuno è stato (ancora) come lui. Ma quando Rossi smetterà cosa rimarrà delle corse, chi saranno i futuri spettatori? In una recente dichiarazione Ecclestone, a seguito della vittoria di Rosberg a Montecarlo, ha detto che il pilota (Rosberg) non fa audience, non è un personaggio mediatico e in questo pensiero (parola grossa) c'è tutta l'essenza del motorsport moderno. Tony Cairoli, anche lui vincitore di 9 titoli mondiali, non viene neanche preso in considerazione perchè il suo sport è brutto, fangoso, sabbioso e non ha un seguito popolare. 
Prendiamo la SBK priva di un campione italiano (con il rispetto per l'acerbo Giugliano e gli altri italiani). E' stato Biaggi a rientrare per risollevare una categoria che non sta passando un bel momento. Eppure le gare sono sempre belle, combattute, ricche di sorpassi, cibo per gli appassionati ma non per i tifosi che esultano se un avversario cade in terra. All'inizio del campionato mi avrebbe anche fatto piacere vedere vincere il decimo titolo mondiale a Rossi (comunque quest'anno in ottima forma) ma sinceramente adesso spero non riesca nel suo intento perchè non è più un mondiale vinto sull'asfalto ma solo vinto ad un tavolo come fu anche per la sua avventura in Ducati (ma li per fortuna emersero i limiti del pilota). 
Il giorno che Rossi smetterà di correre sarà un brutto giorno per il motociclismo ma un bellissimo giorno per lo sport perchè i giornalai torneranno a vendere i giornali e i tifosi torneranno negli stadi e torneremo ad apprezzare i duelli dei piloti nei limiti dei regolamenti scritti dagli uomini e non da un munifico sponsor. 

martedì 23 giugno 2015

Corsari a Misano, #sbkmisano2015

E' inutile negarlo ma la presenza di Max Biaggi al round di Misano ha avuto un suo perchè. Per noi appassionati ha rappresentato la classica ciliegina sulla torta non perchè il mondiale non sia interessante, ma perchè comunque Max rappresenta quella nostra recondita voglia di non invecchiare mai sopratutto per noi motociclisti. Rispetto al mitico Bayliss Biaggi vantava più allenamento, nonostante quel che si dica, e in pista lo ha dimostrato a pieni voti combattendo (con margine) come se il tempo non fosse mai passato. A me è anche piaciuto il backstage, forse non da ripetere ad ogni gara, ma sicuramente una formula da approfondire magari con diversi piloti a turno coinvolti. Il round comunque ha rappresentato l'ennesimo crocevia che porta al primo mondiale di un fantastico pilota, quel Johnny Rea uscito da quel letargo dorato che era l'Honda. 133 punti di vantaggio su Sykes, secondo in gara 1 e primo in gara 2 questi sono i numeri che fanno di lui il vero colpevole dell'omicidio del mondiale SBK. Sykes ci ha provato, sua la pole position, sua la prima maches ma... Della partita anche il nostro Giugliano che ha trovato nel secondo posto di gara 2 una buona conclusione di un fine settimana iniziato col botto al Venerdi. Ottima anche la prestazione del suo compagno di squadra Davies a cui va il premio per la combattività ottenendo un terzo e quarto posto. Le Aprilia si sono fermate al quinto posto in gara uno e al terzo in gara due sempre con Haslam e con i due sesti posti di Biaggi sempre a ridosso comunque dei primi. Meno bene Torres caduto in gara uno e messo dietro in gara 2 da Biaggi. Lodevole anche la prova di Michele Pirro in perenne crisi di identità motociclistica passando dalla MotoGp alla Panigale con differenti pneumatici, finendo due volte ottavo. 
In Supersort invece è successo di tutto ad iniziare dalla caduta di Soufoglu all'ultimo giro nel tentativo di resistere dagli attacchi di un ottimo Zanetti poi terzo. Vince Cluzel con una gara accorta e studiata mai infastidito dagli attacchi del buon Jacobsen passato da Kawasaki a Honda senza neanche accorgesene troppo. Mondiale riaperto dunque con la speranza che MV supporti il suo forte pilota.
Inutile soffermarsi ancora sulla presenza di Biaggi in griglia e sulla evidente "crisi" del motosport, specialmete quello più di "nicchia" com'è la SBK. Il mondiale comunque è sempre bello anche se qualche casa gioca un pò a nascondersi vedi Honda, un altra che minaccia l'uscita verso dove non si sa (Aprilia) e Kawasaki che raccoglie (spendendo meno rispetto a MotoGp) degli ottimi risultati.