sabato 22 febbraio 2020

Santa Cruz Heckler, divertimento e sicurezza allo stato puro!


E così dopo la mia prima Pantera GT Hardtail, passando per la Specialized Turbo Levo Expert e finendo sulla attuale Focus Sam2 oggi mi sono ritrovato tra le mani (e le gambe) la Santa tra le Sante ovvero l’ultima nata in casa Santa Cruz, l’ebike che mancava come dicono in molti. Grazie ai miei personali “spacciatori” di ebike di ProBike Firenze ho avuto l’occasione di testare questa nuova bici che sulla carta si dimostra veramente al top, ma che sul campo non avevo avuto ancora modo di provare. Il rider del test un bel manzo di oltre 100kg (102 per l’esattezza) al suo secondo anno sulle ebike ma con un bagaglio di esperienza quasi trentennale sulle moto da corsa. Il perché del peso è presto detto: visto che il vero ciclista è anoressico e attento ad ogni tipo di alimentazione, l’utente medio, quello che alla carbonara associa un bel bicchiere di vino, quello del tiramisu della casa, quello del grappino per digerire, va ben oltre gli 80 kg e potete capire subito a quali sforzi e torsioni sono soggette le povere bici che al massimo pesano 25 kg… Se poi pensiamo che la Santa arriva ai 21kg circa...

La bike della prova è la Hecker modello S, uno step in più del modello base, ed anche se tutte condividono lo stesso telaio in carbonio, ovviamente la differenza la fanno le dotazioni che fanno lievitare il costo dai 7300 dollari fino agli abbondanti 13,000.
Bene, fatte le dovute regolazioni, salgo in sella ed inizio a pedalare per cercare il giusto feeling con il mezzo e subito devo dire che ho l’impressione di pedalare una bici normale, tanta è la fluidità della pedalata anche a motore spento. Motore che, tendo a precisare, nonostante sia uno Shimano 8000, “fischia” meno del fratello montato sulla Focus. Che i ragazzi di Santa abbiano chiesto a Shimano specifiche diverse? Finito l’obbligato nastro di asfalto che ci porta in collina, inizio subito con un bel sentiero in salita condito da pietroni e radici e già sento la “magia” del posteriore della Santa dove ad ogni compressione e rilascio dell’ammortizzatore sembra (ed è prorpio così) che la ruota non perda mai di trazione anzi, da la sensazione di spingere in avanti. Certo è che anche con un e-bike bisogna sempre pedalare in salita (e durare parecchia fatica) però questo “aiutino” la rende meno faticosa, specialmente sui gradoni o sulle cuspidi rocciose quando le altre bike tendono a subire un po' di più le asperità. Ovviamente il mio pensiero, mentre faticavo nell’irta salita, era la curiosità nel vederla in azione in discesa su tratti a me noti, visto che in questa zona disponiamo di una bella varietà di terreni.
Finalmente ecco l’agognata discesa, con un primo tratto di strada bianca per infilare su un percorso ricco di sassi per finire su un single track prima stretto e poi largo, molto flow. Beh, che volete che vi dica… la strada bianca (con le fosse per il drenaggio dell’acqua) è passata in un attimo, tanto è che ho pensato che l’avessero spianata. Il tratto con i sassi smossi l’ho sentito più per le sollecitazioni sull’anteriore perché il posteriore sembrava che fosse sollevato da terra. Le asperità avvertite da una normale bike, vengono completamente digerite dal posteriore, evitando che il rebound si trasmetta alla forcella creando quella sorta di fastidiosa instabilità tipica dell’andare sullo sconnesso. Incredibile! Quelle che un tempo erano discese che “odiavo” sono diventate magicamente strade serene, dedicate a contemplare la natura circostante e ad osservare gli altri riders impegnati nell’arrivare sani in fondo alla discesa ;-)
A questo punto non rimaneva che un bel flat morbido e scorrevole ma tanto la risposta la sapevo già. Sullo stretto la Santa gira senza problemi ed anche li è il posteriore che facilità l’ingresso in curva ed i cambi di direzione. Una volta poi aperta la strada e aumentato la velocità, non sembra più di avere una bici ma una moto che ti permettere di spingere forte senza problemi.
Vorrei poter scrivere di più ma questo breve articolo non potrebbe rendere bene l’idea se non provare la Santa, comparandola con i nostri mezzi. Attenzione però, compreso nel prezzo non ci sono i soldi dell’avvocato per la separazione dalla moglie!!
La conclusione finale è una sola: “amazing”!, per una bike che ti permette tutto in ogni situazione, spinta da un ottima unità quale lo Shimano 8000 (uguale per tutte) e comunque con una buona dotazione di serie anche sul modello “base”. Non mi piace l’offerta dei colori, solo due, un giallo apprezzabile e un nero/marrone un po' funereo, quando magari un po' di grafica non avrebbe fatto male, specialmente per gli amanti del genere.
Il prezzo è elevato? Se la mettete al confronto con gli altri marchi in carbonio è perfettamente in linea. Forse manca un entry level sui 6000 euro ma realizzabile solo con un telaio in alluminio (credo). Una cosa sulla quale penserei è l’aumento della capacità per la batteria dove in questo caso Focus è stata più lungimirante costruendo una bike con batteria principale da 375Wh fornendo una batteria di riserva, sempre da 375Wh, da applicare su di una slitta al posto della borraccia, ottenendo una bici “leggera” per giri di 25 km circa aumentandone la capacità per le lunghe escursioni.
Chiudo qui il post perché ho appuntamento dall’avvocato per avere un preventivo Santa Cruz + separazione…. 

venerdì 31 gennaio 2020

Il ritorno di Lorenzo e l'oblio Ducati

Non ho mai creduto all'abbandono definitivo di Lorenzo dalle corse. Certo il danno alle vertebre sofferto dopo la rovinosa caduta lo ha fatto riflettere molto, unito poi al mancato feeling con l'Honda, l'unica strada da percorrere era la recessione del contratto fino a fine 2019 per poi svincolarsi da tutto e da tutti. Se escludiamo Marquez, Lorenzo è il pilota più forte in griglia, l'unico che sa prendere una moto e di renderla "guidabile" per poi vincerci. I fatti parlano chiaro. Di certo non avrei mai pensato ad un ritorno in Yamaha. Ero più propenso per un ritorno in Ducati oppure (ancora più fantasioso) in KTM con Dall'Igna nel 2021. Invece, ora che è ritornato all'ovile qualcuno si dovrà preoccupare molto, perchè Yamaha ha due piloti "abbastanza" simili a Jorge, se poi la moto la sviluppa Jorge stesso ne vedremo delle belle. Non solo, ma se Lorenzo starà bene e clinicamente avrà l'ok di un "tutto risolto" a livello vertebrale, potrà fare qualche wild card per testarsi per poi rientrare nel 2021 con una moto che ha sviluppato per un anno. E Ducati? In Ducati a mio avviso si drogano, o almeno assumono sostanze non buone. Già le dichiarazioni di Domenicali fanno veramente ridere (meglio arrivare secondi con due piloti che primi con uno, cit.) e poi cosa credono di fare? All'operaio Dovizioso non puoi chiedere di più perchè quello è il suo limite, ed è già tanto quello che ha fatto con Ducati. Petrucci? Simpatico e guascone ma niente più. Miller? Buono per qualche gara e una birra. Bagnaia? Se era buono avrebbe dovuto già far vedere qualcosa. Zarco? Al momento un'incognita. E per il futuro? Vinales già blindato come Quartararo, Rins? Non credo. E poi c'è la variabile Ducati, moto che Lorenzo ci ha impiegato più di un anno per farla vincere. L'unica strada percorribile per tornare a lassù in alto era di riprendere almeno Lorenzo per poi puntare a Marquez, ma con le ultime notizie già il 2020 è compromesso e il 2021 non si annuncia per niente roseo. Certo pensando che a Domenicali basta anche il secondo posto va tutto bene. Ma la mia domanda è: ma in AUDI non dicono niente, loro che sono abituati a vincere, oppure gli basta avere soltanto la moto più bella del mondo in vendita? Ma sopratutto, gente come Domenicali, si sentono quando parlano o danno fiato soltanto alla bocca?  

lunedì 18 novembre 2019

MotoGp 2019, considerazioni finali parte seconda

Finito anche questo 2019 con lo scossone più grosso dell'annuncio del ritiro di Jorge Lorenzo dalle competizioni. Annuncio del quale io non sono ancora molto convinto perchè le variabili che si sono palesate successivamente sono avvolte nel mistero. Il primo indizio è stato al Ducati Week di Misano l'anno scorso quando Jorge disse "non è finita qui" (eppure aveva già firmato con Honda). Poi l'arrivo di don Carmelo a caldeggiare una sua decisione in merito al prosieguo della sua carriera visti gli scarsi risultati (con altri non lo ha fatto però). Ed infine la voce che vorrebbe Alex Marquez in MotoGp quando in realtà "avrebbe" già firmato la sua permanenza in MarcVDS per un altro anno. Due fratelli campioni sotto il solito tetto, foraggiati da uno sponsor spagnolo (Repsol) sarebbe una ciliegina sulla torta troppo golosa per rinunciarvi vista la carenza di avversari contro Marc. Se poi i risultati arriveranno (dubito fortemente) è una questione secondaria. L'unico a mettersi un pò di traverso, per tattica o meno, è stato proprio Marc che è nettamente consapevole dei problemi di Honda, tanto è che anche ieri sia Zarko che Crutchlow sono finiti a terra di anteriore, cosa abbondantemente denunciata dallo stesso Lorenzo.
Ducati dal canto suo per scelte più che discutibili, anche ieri Miller ha dato paga sia a Dovizioso, che aveva il dovere di arrivare almeno secondo, sia a Petrucci mestamente finito nella ghiaia, si ritroverebbe un pilota molto gradito al padre della desmosedici a svilupparla per un anno senza la pressione delle gare e con un occhio alla completa guarigione fisica e magari qualche wild card giusto per testarsi un pò, arrivando al 2021 con una moto pronta per un top rider senza per forza chiamarsi Marquez.
Il 2020 a meno di grandi sconvolgimenti sarà ancora un anno di Marquez visto che anche ieri ha vinto, senza lunghi rettilinei, ma infilando magistralmente Quartararo all'interno e cucinandolo a suon di decimi segno che per batterlo qualcuno dovrà inventarsi qualcosa di diverso oltre i pettegolezzi.
Domani i test e forse altri annunci di mercato... 

domenica 3 novembre 2019

Motomondiale 2019, Considerazioni finali

Con il titolo assegnato anche in Moto2 la gara di Valencia sarà soltanto una passerella e quindi riassumerei gia oggi, per sommi capi, questa stagione di motorsport non scordandosi dell'ennesimo lutto che ha colpito il circus, un ragazzo indonesiano che correva inseguendo i suoi sogni come quelli di tutti i ragazzi che praticano questo meraviglioso sport.

MotoGP. Tutti contro Marquez era l'imperativo, invece lo spagnolo si è incattivito e li ha asfaltati peggio che degli altri anni. Nessuna flessione, nessuna smorfia solo tanto gas a dimostrazione che per batterlo ci vogliono idee più chiare quelle che mancano un pò dappertutto. Ciabatti si consola con l'ennesimo secondo posto ma fossi in AUDI farei un bel pulito all'interno del reparto corse lasciando solo Gigi Dall'Igna e i ragazzi del box. Confermare Petrucci non fa altro che prolungare l'agonia di un altro anno e non me ne voglia il buon Dovizioso ma una volta partito Lorenzo si è trasformato in un pilota quasi "normale" viste anche le super prestazioni della Ducati. E visto che ci siamo, vista la gara di Vinales oggi a Sepang, ci sarebbe solo un uomo al momento in grado di battere Marquez, e quello è proprio Lorenzo sia su Yamaha che su Ducati, altrimenti perchè una casa come la Honda si terrebbe un 5 volte campione del mondo per vederlo arrivare esimo? Fate due conti e capirete perchè. Parliamo di Yamaha, ma non quella descritta dai giornalisti prezzolati, ma quella moto che risulta essere sempre la più equilibrata tanto è che sono sempre nei primi dieci, sia con il team ufficiale sia con Petronas. Petronas che ha saputo portare in evidenza un ragazzo niente male quel Fabio Quartararo che tutti già cercano ma che ancora deve vincere. La frenesia di un pilota veloce a volte fa accecare e gridare al fenomeno, ma la strada è ancora lunga per il giovane francese come Vinales insegna, ancora all'asciutto di titoli. Su Valentino Rossi evito il giudizio non per demeriti ma perchè oramai ha già dato e preso tutto da questo sport e giudicarlo sarebbe poco elegante. Oltre 400 Gp, le tribune sono sempre gialle, Yamaha vende ancora bene quindi di cosa stiamo parlando? Bene Suzuki meno bene l'altalenante Rins, che a me piace parecchio, ma ancora poco costante e comunque ancora in lotta per un terzo posto in campionato. Bene Ducati Pramac con il chiaccherone Miller meno bene con la promessa Bagnaia portata agli apici con un pò troppo cinema così come Morbidelli. KTM ancora lontana dalle posizioni che contano così come l'Aprilia. Ultima nota per Zarco il francese catapultato nel team di Lucio Cecchinello ed oggi protagonista di una buona gara prima dello scontro con MIR. Zarco ha per le mani il modello 2018 quello con il motore più docile e subito ha dimostrato grande feeling. Che sia (anche) quella la strada da seguire visto l'ennesima caduta di Crutchlow? In attesa di una notizia bomba per quanto riguarda il mercato vi lascio alle vostre (e mie) elucubrazioni da bar!

Moto2 Finalmente il fratello di Marquez, Alex è arrivato al suo sigillo in Moto2. Un parto un pò lungo ma voluto fino in fondo, prima di fare troppi salti di categoria, e questo gli fa comunque onore vista anche la presenza di un fratello ingombrante. Bravo il team Marc VDS ancora una volta sul tetto del mondo e sopratutto bravo Alex a rimanere ancora un anno per cercare di riconfermare quel numero uno evitando di bruciare le tappe per essere poi esimo nella massima categoria. Doveva essere l'anno di Luthi al rientro ma lo svizzero non ha saputo cogliere i passi falsi dell'avversario così come si è svegliato tardi Binder o meglio KTM vincitore delle ultime gare con una moto che l'anno prossimo non ci sarà più. Anche in Moto2 ci sono state numerose esaltazioni pre campionato ma il primo degli italiani è settimo, quel Luca Marini ancora da maturare, forse lontano dai riflettori

Moto3 Con la vittoria di oggi Lorenzo Dalla Porta ha messo il sigillo su una stagione da incorniciare vinta con grande maturità da quella squadra che sta fornendo campioni uno ogni due anni segno che gira tutto alla perfezione (i quasi 100 punti di vantaggio la dicono lunga). E' mancato sul finale Canet nel novello team di Max Biaggi, forse un pò il limite del pilota catalano ma sappiamo che il campione romano saprà di nuovo scegliere il pilota giusto per ritentare la scalata al titolo. Bene anche Arbolino e bene il team di Simoncelli che è riuscito a fare delle buone gare sia con Antonelli sia con Suzuki anche se la strada da fare è ancora tanta, la vittoria di Misano rimarrà nei nostri cuori.

Per il momento è tutto, grazie a tutti voi che avete sempre la pazienza di leggermi, di commentare, di scambiare anche 4 chiacchere dal vivo. Buon Valencia a tutti e buon EICMA se ci andrete!!! 

lunedì 28 ottobre 2019

Lorenzo Dalla Porta Campione del Mondo Moto3 2019!


Lorenzo Dalla Porta Campione del Mondo!!! 14 anni dopo Andrea Dovizioso e tanti (troppi) dopo l’ultimo campione toscano, quell’Alex Gramigni che portò in cima al mondo per la prima volta l’Aprilia. Una stagione da incorniciare quella di Lorenzo fatta di costanza e attesa quella che non ha avuto Aaron Canet, anche se incolpevole della caduta thailandese. Lorenzo comunque ha vinto vincendo e questo da una dimostrazione del carattere che lascia presagire qualcosa di buono. Ma Dalla Porta non ha solo vinto un titolo ma ha dimostrato che con l’impegno e il sacrificio si possono ottenere risultati pregevoli senza essere iscritti a nessuna accademia “privata” concessa solo a chi “dice si”. L’accademia dovrebbe essere quella stessa Federazione Motociclistica Italiana che dovrebbe impedire quote di iscrizione esose per un campionato che vale sempre di meno tant’è che i nostri ragazzi se si vogliono mettere in mostra “emigrano” nel CEV dove il trampolino di lancio è sicuramente garantito. Un vivaio di pochi piloti non può generare talenti o fenomeni quando in realtà di ragazzi ce ne sarebbero tanti da osservare e dare loro una possibilità. Dalla Porta ha vinto grazie ai sacrifici della famiglia ed ha battuto di gran lunga quelli che provengono dall’accademia con tutto il cinema, sponsor e telecronisti prezzolati al loro seguito.
Quindi bravo Lorenzo e ti auguro di proseguire su questa strada e che tu possa anche essere d’esempio ad altri come lo dovresti essere per la Federazione stessa che oggi si gongolerà per il suo pilota anche se non veste Dainese o AGV.

lunedì 14 ottobre 2019

Il Joker della porta accanto

Chi si aspettava il classico fumettone della DC si è sbagliato di grosso ed alcuni genitori avrebbero dovuto evitare di portare i bambini a vederlo perchè Joker è un film che scava dentro la psicologia degli esseri umani quel lato oscuro che alberga in ognuno di noi pronto a venir fuori al primo segnale di debolezza o di rifiuto da parte di una società che a volte guarda la pagliuzza e non la trave. Il contesto in cui nasce Joker non è poi tanto distante da quelli che a volte possiamo trovare anche accanto a noi, come il compagno di classe di nostra figlia, il collega di lavoro, l'ubriaco sulla panchina. Arthur Fleck nasce chiedendo aiuto, chiedendo ascolto, ma il suo destino era già profondamente segnato da una madre violenta, una madre non madre che adotta un figlio per poi trattarlo come una valvola di sfogo. E nel chiedere aiuto ad una società cieca, Arthur gira per le strade venendo preso a calci da qualche ragazzino balordo o da qualche colletto bianco viziato, storie riscontrabili tutti i giorni nei nostri presenti. Joker nasce nel momento in cui l'uomo Arthur uccide chi ha riso di lui, nell'esatto momento in cui la pietà svanisce per fare posto alla soddisfazione di un gesto estremo ma necessario. La parabola poi prosegue in maniera esponenziale senza più freni arrivando ad uccidere sia la madre sia un compagno di viaggio risparmiando un amico nano che mai lo aveva deriso. L'omicidio poi in diretta di un noto presentatore (Robert De Niro) diventa l'apice della spettacolarizzazione del personaggio, dato in pasto al telespettatore medio, che alla fine lo assurge ad idolo di quella parte di popolo che non arriva a fine mese e che è in perenne conflitto con la classe più abbiente. Joker dovrebbe far riflettere sul presente che circonda ognuno di noi, sul nostro collega di lavoro che sta sempre in silenzio, sul bambino "bullizzato" e non ascoltato, sulla bambina che manda messaggi strani a tua figlia.
E' decisamente un film crudo con un ottima fotografia ed un ottima interpretazione di Joaquin Phoenix che si discosta dal premiato e compianto Heat Ledger senza perderne però le caratteristiche psicotiche del personaggio anzi, Joaquin ha avuto modo di farlo nascere a sua immagine al contrario del Joker già "confezionato" per Batman e lontano anni luce da quel Commodo vigliacco e meschino ne Il Gladiatore. Credo che la DC al contrario della Marvel punterà molto su questi spin off rivisti in chiave "più reale" anche se in fondo quasi tutti i cattivi dei fumetti sono un pò tutti Joker. 

domenica 6 ottobre 2019

L'ottava meraviglia del mondo 2019, Re Marc e la sua palla magica

Ogni anno gli avversari partono per batterlo con un sacco di propositi e un sacco di discorsi, tra piloti più motivati, piloti che si credono campioni, piloti sopravvalutati, rookie che promettono faville. E Marc che fa? Il mondiale lo vince ancora prima del Giappone, ancora prima dell'ultima gara, umiliandoli tutti anche chi ha appena detto "che il mondiale del 2015 me lo hanno fatto perdere" (cit post gara). Il più forte senza se e senza ma, indomito, mai arreso, e quando il dolore di una caduta si fa sentire lui tira giù la visiera per non mostrare il lato debole agli avversari. Marquez quest'anno ha giocato a biliardo e li ha mandati tutti in buca, tutti in analisi, ma quella da poltrona dello psicologo non quella inventata come fecero con Stoner. Nella giornata di Marc il Marziano troviamo una piccola luce, una scintilla che porta il nome di Quartararo, per tanti già un vincente, per me, al momento, un ottimo pilota, ma che ancora deve dimostrare di vincere. Stare in testa tutta la gara (la seconda dopo Misano) con dietro Marquez non è facile e questo lo potremo considerare il suo esame di ammissione. Restano 4 gran premi di passerella dove potremmo far partire un nuovo campionato, giusto per divertirsi un pò, così potremo vedere chi ha fame o chi aspetterà gli avanzi.
Su queste premesse è ipotecato anche il 2020 ma nel 2021 qualcuno piangerà lacrime amare se non cambierà direzione. Sto parlando di Honda che dovrà ascoltare i suoi piloti se non vorrà fare la fine del 2004, quando chiuse la porta in faccia a Biaggi che diceva le stesse cose che oggi dicono Lorenzo e Crutchlow. Un campionato già scritto dicevo perchè Ducati non sarà mai della partita, così come non lo sarà Yamaha, al momento l'unica moto più equilibrata. Perdere il mondiale all'ultima gara ci può stare ma perderlo con 5 gare di anticipo significa che qualcuno non ha fatto bene i conti.
Noi appassionati aspetteremo volentieri chi avrà il coraggio di sfidare Marquez per tutta la stagione e tiferemo sicuramente per lui, ma tiferemo anche per il fenomeno perchè non apprezzarlo nel suo gesto sportivo significa solamente essere dei ciechi tifosi che cinguettano e basta.
Bravo Marc, tra 2 settimane sarai in Australia dove c'è la Stoner Corner. Magari ci farai qualche slider giusto per farci divertire ancora!

lunedì 30 settembre 2019

Il più grande, Rea 5 volte World Champion

Il più grande di tutti i tempi, (in SBK) nessuno come lui. Questo è Johnny Rea, 5 volte campione del mondo Superbike, un signor pilota paragonabile benissimo a Marquez per il tipo di approccio alle corse. A mio avviso con una moto buona sarebbe forte anche in MotoGP ma di questo ce ne hanno privato gli organizzatori con la scusa dell'età o "del poco simpatico". 5 volte campione con numeri impressionanti e quest'anno forse ancora più grande perchè ha battuto un binomio ex MotoGp ovvero la Ducati V4 (di derivazione GP16) e Bautista. Io stesso non credevo fosse possibile ma Rea ci ha dimostrato che con l'abnegazione e l'impegno si può vincere. Alla grandezza del binomio Rea-Kawasaki si contrappone la "pochezza" del Team Ducati-Aruba per la brutta gestione di un campionato già vinto ma che evidentemente non vogliono vincere. Si attaccheranno alle cadute di Alvaro ma in realtà, alla fine, sono venute fuori frizioni che potevano benissimo essere evitate. Rea e Provec hanno dimostrato che per vincere ci vogliono i fatti, non parole, quelle che invece scorrono un pò troppe in Ducati, MotoGp compresa... 
Il mondiale ci lascia con la prima vittoria di un pilota forte, quel Ratzatioglu gestito (a mio avviso) male dall'ex campione delle Supersport Soufoglu che lo ha dirottato in Yamaha per uno pseudo sgarbo subito da Kawasaki. La casa dei tre diapazon si è dimostrata forte sia nel mezzo sia nei piloti ma il Team Puccetti stava facendo un ottimo lavoro e le promesse di Kawasaki per l'anno prossimo potevano essere allettanti per il turco. 
Chi è decisamente mancato è stato Davies pur avendo raggranellato qualche vittoria ma il confronto con Bautista lo ha lasciato un pò all'angolo. 
Benino BMW con un "operaio" Sykes, malino Honda alla ricerca di una moto che ancora non soddisfa i piloti, infortuni permettendo com'è successo al buon Camier.
Altro da dire non c'è se non salutare Melandri che appende il casco al chiodo e il ritorno di Savadori per tenere alta la bandiera italiana.
Ancora tante selle devono essere occupate ma sopratutto gli organizzatori dovrebbero fare qualcosa di più per questo campionato che comunque è bello, forse più "motociclistico" di altri, ma lasciato un pò a se stesso ad iniziare da una sparuta griglia di partenza.

lunedì 23 settembre 2019

Dicevamo? AragonGP 2019

Se qualcuno ha ancora qualcosa da aggiungere che non sia una banalità o una marchetta lo dica adesso, altrimenti possiamo tranquillamente chiudere il discorso qui. C'è chi dice che senza Marquez Ducati e Dovizioso avrebbero vinto già 3 mondiali di fila ma quest'anno, come non mai, il secondo arrivato sembra il primo dei bambini rispetto al gigante spagnolo. Lui è semplicemente il più forte di tutti che ha come avversario solo se stesso e l'eventuale cambio di moto nel futuro, perchè tanto lo farà. Al momento solo Lawson, Rossi e Stoner (recentemente) hanno vinto titoli con moto diverse, Lorenzo sta provando a vincere qualche gara, ma Marc farà ancora di più. L'ottavo titolo è già suo e se tanto mi da tanto lo sarà anche il nono. A quel punto raggiunto Rossi nel palmares si divertirà a vedere fino a dove si potrà spingere gettando il moto mondiale in un vero Luna-Marc (cit). Se poi a tutto questo ci mettiamo le scelte sbagliate dei team, vedi Ducati, la frittata è fatta. Io mi chiedo ancora quale sia stata la logica di confermare Petrucci quando in casa hanno Miller che ha dimostrato molta più costanza del ternano. Non sarebbe stata la panacea di tutti i mali ma almeno una Ducati in più la davanti ci poteva essere. Il buon Dovi ieri è arrivato per l'ennesima volta secondo ma per vincere i mondiali bisogna cercare almeno di arrivare primi, cosa che sembra che non freghi più nulla a nessuno. Se osservate bene le espressioni dai box c'è solo una persona che ha la convinzione di poter riuscire ad insidiare Marquez ed è Gigi Dall'Igna che sicuramente ha in testa un idea meravigliosa esattamente all'opposto dei responsabili del Team Ducati. Bene le Aprilia ieri, un pò meno la Yamaha che ha sofferto il motore Ducati nel rettilineo più lungo portando Vinales e Quartararo al quarto e quinto posto. Si rivede Crutchlow (sesto) e si rivede un Rins in ottimo spolvero che fa di tutto per non stare la davanti, dapprima tamponando il povero Morbidelli (poi scusatosi nei box) poi facendo il long lap ripartendo dalla 19 ima posizione arrivando nono soffiando il terzo posto in classifica a Petrucci. Altro da dire non c'è (purtroppo) con ancora 125 punti in palio e un divario di 98 il mondiale può essere chiuso a Motegi proprio in casa Honda lasciando le ultime 3 gare ad una passerella per Marquez.
In Moto2 si consolida la leadership del fratello di Marc che ieri ha fatto una gara intelligente visto che i suoi diretti inseguitori si sono un pò persi, vedi Luthi già "assente" da tre gare, vedi Fernandez che cade per la troppa foga. Chi tiene botta è Navarro con la SpeedUp  ma che niente ha potuto contro un granitico Binder su KTM che l'anno prossimo si ritirerà dalla Moto2.
La Moto3 ci consegna una vittoria imperiosa di Canet che  ha deciso di andarsene evitando "scontri" diretti con gli avversari specialmente con Arbolino e Dalla Porta ieri un pò sottotono, ed oggi ancora appaiati in testa al mondiale.
Prossimo round Thailandia con 2 rettilinei importanti magari utili per qualcuno... chissà.... Stay Tuned! 

lunedì 16 settembre 2019

Bla, bla, bla e ancora bla, Misano GP 2019

Chiacchere, solo chiacchere, nient'altro che chiacchere. Per battere Marquez bisogna smettere di chiaccherare e fare fatti concreti, altrimenti ce lo ritroviamo vincitore ancora per diversi anni. Purtroppo nel patinato mondo dello pseudo giornalismo del motorsport, tende sempre a far notizia una scaramuccia tra piloti, come quella del sabato tra Rossi e Marquez, rispetto alla grandezza di un pilota che vuole stravincere anche quando basterebbe un secondo posto. Dovrebbe far notizia la debacle della Ducati, cosi come quella della Honda che non avrà un ricambio di pilota a meno che non inizino a capire cosa Lorenzo (e anche Critchlow) chiede realmente, al netto della sua condizione fisica. Scrivono che la Yamaha non va quando ha piazzato 4 moto nei primi 5 posti forse per giustificare il "non arrivo" di qualcuno? Screditare un campione come Lorenzo non è giornalismo è "faziosismo". Cara Ducati lavorare per un ennesimo secondo posto è una sconfitta che si ripeterà anche l'anno prossimo. Quindi di cosa dovremmo parlare? Di Quartararo è già stato scritto di tutto anche se ancora non ha vinto nulla. Chiamarlo futuro mi sembra eccessivo, certo è che ha fatto più di tanti piloti, quelli che dovevano essere promesse e che ancora sono nel limbo. Una tirata d'orecchie andrebbe fatta a Rins che passa dalle stelle alle stalle nel giro di un week end e solo grazie al suo compagno di scuderia Suzuki ci ha potuto mettere una pezza. Bene la KTM più concreta del solito da quando Pedrosa si è messo a girare il gas. Lo so che queste cose non interessano ai tifosi ma servono per generare fenomeni di isterismo collettivo quando al bar vedono la gara e tutti tifano per Quartararo e non per il nemico Marquez reo di aver dato pan per focaccia al loro beniamino Rossi, quando in realtà sono due facce della stessa medaglia. Marquez ha vinto a Misano con la grinta dei numeri uno rimandando i fischi al mittente con gli interessi, quello stesso popolo tifoso foimentato da un cattivo giornalismo che gli ha resi gialli di bile, mai colore fu più appropriato. 93 sono i punti di distacco dall'operaio Dovizioso, 150 i punti ancora in palio con l'unica incognita di capire quando Marquez vorrà porre fine alle sofferenze altrui.
Domenica prossima Aragon aspettando altre perle di giornalismo.

lunedì 26 agosto 2019

...alla fine arriva Rins, MotoGP Silverstone 2019

Per noi appassionati moto e piloti fanno parte di un universo che va oltre il tifo. L'appassionato vero non tifa necessariamente per il pilota della bandiera ma più semplicemente per quel pilota che gli suscita simpatia o altro. Tifare Marquez sarebbe oggi banale pur essendo il re del motociclismo moderno come da stupidi sarebbe negarlo, ma oggi se c'è un pilota che suscita la mia curiosità è proprio Rins, forse per il suo old style quando è in sella, o forse anche per i riccioli che ricordano un pò il Sic comunque ad oggi un signor pilota in grado di uccellare (come Dovizioso) all'ultima curva sua maestà Marquez. Nella gara più tattica di sempre da parte di Marc (la chiusura della traiettorie negli ultimi due giri è da antologia) Rins ieri ha letto esattamente la strategia di Marquez e lo ha battuto sul suo stesso terreno, nonostante, come gli è già successo in passato, avesse confuso la fine della gara un giro prima. Gara di nervi dunque, condotta magistralmente da entrambi che solo un buon Vinales ha potuto seguire a un secondo e mezzo circa, ma senza mai essere della partita. Bravo Alex e brava la Suzuki nella persona di Davide Brivio e del suo staff capaci di creare un ottimo team che ieri ha visto anche un bel dodicesimo posto di Guintoli, al posto dell'infortunato Mir. Chi aveva altre aspettative era Rossi partito dalla seconda casella poi arrivato quarto, sempre però meglio di altri "fenomeni" tipo Miller e Crutchlow grandi chiaccheroni fuori della pista ma scarsamente presenti nei primi cinque. Una menzione speciale merita Andrea Dovizioso incolpevole protagonista di una brutta caduta innescata dalla caduta di Quartararo che lo ha fatto letteralmente decollare dove la peggiore delle conseguenze sono i 78 punti di distacco da Marquez in classifica. Una nota positiva va data a Lorenzo rientrato dopo l'infortunio e ieri arrivato al traguardo pur con tutti i dubbi (e le paure) che una frattura del genere possono lasciare.
Più ridicole sono state le aperture degli articoli sui vari giornali on line dove hanno visto un Marquez "sconfitto per la seconda volta" quando si dimenticano che stiamo parlando di un campionissimo che mai si accontenta nonostante un primato in classifica che lo potrebbe portare a più miti ragionamenti. Ma oramai lo sappiamo tutti che il giornalismo vero fa parte di un lontano passato così come le telecronache...
Prossimo round Misano nel tempio dei fischi e dei fischioni, terra dell'italico ittero... (passatemi la battuta)

venerdì 16 agosto 2019

Nella merda fino al collo

Fino a poco tempo fa avevo un blog dove parlavo di politica locale ed anche un pò italiana, pur non essendo un politico puro (ma d'altronde oggi chi lo è). I risultati delle elezioni del 26 Maggio mi hanno portato ad abdicare in quanto credo che governare gli italiani (e i fiorentini) sia perfettamente inutile. Politicamente credo in una "dittatura illuminata" preferibile ad una democrazia che esiste solo nei dizionari che porta a situazioni grottesche come quelle che stiamo vivendo in questi giorni. C'è un popolo che il 4 Marzo 2018 ha sancito una volontà popolare in un plebiscito Lega - M5S sfociato poi in una "strana" collaborazione governativa, un ibrido dove i punti di contatto si possono (o potevano) contare sulla punta di una mano. Giusto o sbagliato è comunque il risultato della democrazia "applicata". Nel 2019, precisamente un anno dopo, alle urne emerge che un partito di governo, la Lega, surclassa l'altro partito di governo, il 5 Stelle, relegandolo al ruolo di comprimario avendogli eroso parte dei consensi e rafforzandosi dal lato del centro destra. Questi sono i fatti di quest'ultimo anno e mezzo. Tralasciando le mere questioni politiche che non starò certo qui ad elencare, oggi ci troviamo di fronte alla cronaca di una morte annunciata, ovvero quel "divorzio" di un matrimonio mai consumato tra la Lega e i M5S. Democrazia vorrebbe di ridare la parola al popolo sovrano affinchè con un voto popolare si possa dare ed esprimere nuovi consensi per la formazione di un esecutivo che guidi il paese senza se e senza ma. Ma nel paese "democratico" questo non avviene perchè un gruppo di trombati, umiliati alle urne, siano ancora in grado di poter dire la loro anche quando parte del popolo (la più numerosa) li ha fatti fuori. Lupi travestiti da agnelli che cercano di sovvertire un voto popolare in nome della democrazia. 
Come vedete ho usato diverse volte la parola democrazia perchè è quella che mi hanno insegnato a scuola, quella parola per la quale "sono morte tante persone" (come amano dire alcuni), quella parola che sancisce la totale rottura con il ventennio tanto odiato e che non passa giorno fatto riaffiorare dagli stessi detrattori. Ma se il futuro ci porterà un governo dei pochi allora dov'è la tanto sbandierata democrazia? Io vedo più un ritorno ad una dittatura che sovverte una volontà popolare chiara e palese, qualunque essa sia, perchè come potete leggere sopra, qui non si parla di partiti ma di semplice volontà popolare che piaccia o no. E allora dico che siamo nella merda perchè a questo punto non esiste più una volontà popolare ma solo una volontà di pochi. E penso ai miei figli che si troveranno in mano un paese senza arte ne parte, un paese governato da fantocci che sistematicamente occupano sedie che non sono loro. Quella X impressa con il lapis nella cabina elettorale dovrebbe ancora essere una garanzia su qualsiasi segno essa venga impressa senza poi dire che chi vota quello ha la terza media e chi vota l'altro è laureato. Queste sono le regole ad oggi e siamo nella merda se non venissero rispettate, perchè da li ad arrivare ad una dittatura "non illuminata" il passo è veramente breve e il 2022 non è troppo lontano.

lunedì 12 agosto 2019

La vittoria più bella, AustrianGp 2019

Sono passati un bel pò di anni da quella prima vittoria del 2011 a Donington Park, quando Andrea Dovizioso vinse la sua prima gara. Anni di sacrifici di un buon pilota "sbocciato" 2 anni fa sulla tanto difficile Ducati. Ieri il Dovi ha vinto la sua gara più bella contro il pilota più forte dell'era moderna e ieri per nulla intenzionato a perdere. Non varrà un titolo mondiale ma nella mente degli appassionati sarà un bellissimo ricordo. Una bella gara di nervi contro un Marquez che a oltre metà gara si è fatto passare dall'avversario per osservare la sua gomma posteriore e per capire quanto potesse averne ancora. Poi l'epilogo all'ultima curva già teatro di beffe per Marc e quella di ieri forse la peggiore. Però il bello di Marquez è proprio questo: provarci fino in fondo perchè è così che fanno i campionissimi. Negli annali rimarranno le imprese dello spagnolo ma senza grandi avversari non saranno mai così grandi e di questo Andrea dovrebbe andarne fiero. Zeltweg ieri ha anche tirato fuori della grandi contraddizioni come la presenza di 3 Yamaha dietro i due "marziani" primo dei quali Fabio Quartararo alla sua prima vera gara da protagonista che ha avuto il lusso di mettersi dietro i due ufficiali Rossi e Vinales scortati da Rins. Quindi dov'è realmente la crisi se su un circuito dove il motore conta Yamaha arriva davanti? Il resto della compagine dietro come sempre (o nella ghiaia) ad eccezione di un ottimo Bagnaia e Oliveira autori di una buona gara (finalmente).
La vittoria più bella l'ha ottenuta anche Brad Binder nel giorno dell'addio di KTM alla Moto2 (e sul circuito di casa) in una gara costellata da diverse cadute (alcune anche stupide) dove ha visto allungare in campionato un sempre più maturo Alex Marquez ai danni di uno spento Luthi.
E visto che siamo a festeggiare le belle vittorie ci metto dentro anche quella di Fenati a digiuno dal 2017 e ieri ritornato a vincere dopo aver passato tante vicissitudini "umane" che lo avevano quasi annientato dalle quali è risorto ed è tornato lassù grazie anche ad un bravo team manager. Bravo Fenny!
Adesso rimane da vedere quando e dove Marc vorrà vincere il suo titolo e cosa rimarrà in Ducati e in Dovizioso di questa sbornia austriaca visto che 58 punti da recuperare non sono pochi ma neanche tanti. Per i prossimi giorni a tenere banco sarà il mercato piloti con Zarko che si è svincolato da KTM e con i malumori interni a Pramac visto che Miller non ha gradito la voce riguardante un ritorno di Lorenzo. I contratti sono blindati? Si possono recedere? Vedremo. A tal proposito però vorrei gettare una provocazione: sarà un caso che soltanto il sentir pronunciare il nome di Lorenzo, Dovizioso abbia fatto una gara di grinta come nei due anni passati?
Prossimo round Silverstone con la speranza di una gara asciutta visto che l'asfalto non è migliorato poi così tanto.

lunedì 5 agosto 2019

Il mentalista, #CzechGP #ducati #honda

La strategia era molto semplice: non fare arrabbiare Marquez. Non solo avete fatto delle scelte folli (Ducati) ma avete svegliato dal torpore uno dei più forti piloti di tutti i tempi. Quindi ha preso una moto e in condizioni di umidiccio ci ha messo le slick e ha fatto la pole position umiliando il resto della compagine ancora alle prese con i pannolini. "Ma domani sarà asciutto...." meglio per lui così avrà ancora più gusto nel cucinarvi a dovere! La cosa più triste di tutto è aver visto festeggiare il secondo posto nel box Ducati invece di cercare di capire il per che e il per come, su come si possa aver preso 63 punti di svantaggio (2 gare e mezzo) quando ad inizio campionato sembrava una lotta all'ultima gara. Caro Tardozzi, Ciabatti & Co non si festeggia un secondo posto viste le pompose premesse. Può festeggiare Pramac ieri terza con Miller ma non voi! Marquez è un marziano ma un atteggiamento più combattivo mi piacerebbe vederlo invece che accontentarsi... Ah già, Marquez è in scadenza di contratto nel 2020, magari... Quindi anche l'anno prossimo vi divertirete a festeggiare i secondi posti (forse)... Contenti voi. 
Sulla gara di ieri c'è poco altro da aggiungere se non che il paddok sta sempre più diventando una copertina di una rivista che non una fucina di piloti e scuderie vere, visto che in pista hanno poco da dire.
E nella Moto2 assistiamo ad un altro campionato targato Marquez, Alex, che si sta dimostrando sempre più maturo sia per il salto di categoria sia per la gestione delle gare, e visto che il motore Triumph è un pò più "simile " ad una MotoGp le premesse ci sono tutte. Ieri finalmente si è visto un ottimo DiGiannatonio buon secondo ma meglio di lui ha fatto Enea Bastianini molto positivo in quasi tutte le gare e ieri autore di una bella rimonta. Delusione Luthi che si attera lasciando una voragine tra se e Marquez.
Bella come sempre la Moto3 con una bella prova di orgoglio da parte di Canet che si è ripreso la leadership in campionato ai danni di un bravo Dalla Porta che ha saputo regolare un sempre più maturo Arbolino. Menzione d'onore a Antonelli partito dalla pit lane e arrivato quinto!
Che dire? Conclusioni e considerazioni ce ne sarebbero ma oramai i giochi sono fatti e Zeltweg sarà un altro appuntamento per vedere se Magic Marc riuscirà a vincere nel feudo Ducati o vorrà accontentarsi. Secondo me a qualcuno gli ci vorrà una buone dose di Maalox. Vedremo!
P.S. Chi si sdegna per i gesti di irriverenza di Marquez ha la memoria corta!!!!!! 

domenica 16 giugno 2019

Filotto mondiale, MotoGP Barcellona 2019

Scrivo partendo da una considerazione fuori dal coro, ma condivisa (a distanza) da Rossi: ma perchè la curva 10 non è stata utilizzata sul disegno originale e non quello da Formula 1? Il problema era la curva 13 dove è morto il povero Salom ma la 10 si può benissimo utilizzare quella ad ampio raggio evitando quelle staccate "isteriche" controproducenti alle moto. Chi è stato il genio che l'ha voluta così? Analizzando poi il fatto posso anche dire che Lorenzo è stato un bel "bischero" ma tutto sommato un normale incidente di gara come ne sono successi tanti anche a piloti blasonati. La caduta di stile poi nelle dichiarazioni di Meregalli fa capire la tristezza di certi individui e di certa stampa nonchè della faziosità del canale che ne detiene i diritti. Rossi alla fine è stato più signore e più "onesto" definendolo un normale incidente di gara. Purtroppo l'episodio di Lorenzo ha letteralmente tagliato la testa alla classifica eliminando un pretendente al titolo (Dovizioso) due papabili vincitori di gara (Vinales e Rossi) lasciando un vantaggio abissale a chi in realtà non ne ha bisogno. 37 punti di vantaggio sul secondo in classifica sono un eternità se chi comanda si chiama Marc Marquez, bravo con la fortuna dei campioni come lo è stata nei confronti di Rossi anni orsono e prima di lui per Giacomo Agostini. Adesso per tutti diventa una corsa in salita ad iniziare da Ducati che ha trovato in Petrucci un ottimo terzo posto ma non del tutto così convincente come ci si aspettava. La sorpresa del giorno porta il nome di Quartararò finalmente al traguardo dopo un bella pole position e dopo una gara più che convincente. Chi invece era tra i favoriti ma si è spolmonato per passare Petrucci è stato Rins l'unico amio avviso in grado di poter insidiare Marquez. Gli altri (a parte quelli della carambola) o finiti nella ghiaia o arrivati esimi in gare piuttosto anonime.
C'è un altro Marquez che svetta sul mondiale di Moto2 alla sua terza vittoria consecutiva in solitaria, sinonimo di una maturazione che presagirebbe oltre al titolo un suo passaggio in MotoGP, che ha regolato un ottimo Luthi e un Navarro sempre più costante. Bene Bastianini quinto, male invece Baldassarri ancora una volta a terra e non più leader di classifica.
In Moto3 Ramirez fa la sua prima vittoria facendo dimenticare al Team Leopard l'amarezza del guasto tecnico a Dalla Porta, vincendo su un ottimo Canet, sempre più leader, ed a un Vietti che partiva dall'oscurità delle retrovie. Anche in Moto3 una sequela di cadute ha falcidiato la gara facendo diventare una lotteria ogni volta il risultato finale.
Brutto come sempre il commento (salvo solo quello di Pasini) che rende quasi stancante la visone delle gare. Prossimo round Assen nell'ormai liceo delle moto ma vedrete che la strada che porterà in Olanda sarà costellata di titoli infamanti e scusometri infiniti, quando basterebbe guardare le gare e ricordare, non solo un sorpasso "eroico" ma anche le cazzate che per l'occasione vengono sempre dimenticate. Ciao belli!!!