lunedì 22 maggio 2017

Sinfonia francese con delitto, Le Mans 2017 #FrenchGP

Indubbiamente il Gp di Francia ci ha lasciato stupiti un pò tutti ad iniziare dal meteo capriccioso che non ha permesso dei setting ottimali per la gara. Le conferme? Mir e Morbidelli. Le new entry? Bagnaia. I dubbi? Michelin. Com'è possibile che a Jerez il team Yamaha Factory Racing abbia subito una grande debacle mentre a Le Mans no? L'unica certezza è stata Zarko ma lui al momento non fa ancora parte del "giro grosso". Prima fila Yamaha e anche i primi tre posti in gara (caduta di Rossi a parte). Non solo ma la moto di Valentino sul finire sembrava su un binario. Coincidenze? Staremo a vedere al Mugello. Stranezze a parte la gara ci ha offerto spunti interessanti ad iniziare dal primo vero duello Vinales-Rossi finito male per l'italiano. Rossi da metà gara in poi è stato il più incisivo tanto è che Vinales ha ammesso di aver faticato non poco per regolare il compagno di squadra. Valentino dal canto suo dopo una bella gara è stato un pò vittima di se stesso e di qualche provocazione esterna che lo accusava di essere in testa alla classifica senza vittoria alcuna. Diciamo che nonostante l'errore Rossi ha dimostrato di tenere a questo suo decimo titolo e per fortuna la classifica rimane ancora corta ma sopratutto incerta. Se un pilota cade un altro arriva secondo ma non con demerito e così è stato per Zarko che ha portato la sua Yamaha privata ad un bellissimo podio dopo aver anche condotto la gara per qualche giro. Bene anche Pedrosa ieri terzo. Partito dalla tredicesima casella è rimontato fino alla quarta posizione diventata terza dopo la caduta di Rossi. Giù dal podio Dovizioso dopo l'ennesimo fine settimana finito in gloria solo in gara. Bene anche Crutchlow giunto quinto al traguardo (per la gioia di Cecchinello). Sesto Lorenzo dopo delle prove in ombra e "dissapori" con Tardozzi. 
La Moto2 vede il ritorno alla vittoria di un ottimo Franco Morbidelli dopo lo stop di Jerez. Franco ha saputo fare sua una gara dapprima lottando con lo svizzero Luthi poi tenendo a debita distanza un sempre più matura Bagnaia che lo ha seguito fin sotto la bandiera a scacchi. Da segnalara un'altra bella gara di Pasini ieri quarto.
La Moto3 ieri ci ha offerto anche una gara di biliardo con caduta collettiva che ha messo in crisi un pò tutti, tranne il vincitore (caduto anche lui) Mir che ha dimostrato di essere l'uomo da battere. Peccato per Fenati scivolato. Bene invece DiGiannantonio terzo dopo una bella bagarre col gruppo. Benino Bastianiani male Antonelli caduto anche ieri (occhio perchè in squadra c'è già Kent).
Prossima gara Mugello dove capiremo se dietro il mondiale c'è una regia oppure le cose stanno realmente così. Stay tuned!!! 

Suzuki GSX R1000, Ready to race!!!! #SuzukiGSXR1000

Quattro anni mi hanno separato dalla mia ultima volta al Mugello. Ieri, grazie a Suzuki e alla sua iniziativa Demo Ride, ho avuto l'occasione di fare un turno in pista con la nuova nata di casa Hamamatsu, la splendida Suzuki GSX R1000. Compito facilitato visto che la moto che mi ha accompagnato per tanti anni nei circuiti di tutta europa era proprio la mamma, quel GSXR1000 K5/6 che vinse anche un mondiale con Corser. Evitando tutta la lista delle ottime innovazioni introdotte su questo nuovo modello la prima cosa che salta all'occhio è la potenza che è passata dai 185cv ai 202 rispetto al modello precedente e che ha visto aumentare il range dei giri da 13500 ai 14500. Numeri che fanno impressione ma in linea con le supersportive attuali. Il layout estetico ricalca i modelli precedenti con la doppia bocca d'aspirazione, il faro romboidale e il codone slanciato e filante. Dopo una bella introduzione motoristica di Andrea che ci ha spiegato le novità del propulsore, siamo finalmente pronti per il nostro turno in sella alla "Gixxer".
Bella la dashboard ricca di informazioni che andrebbero lette prima di dare gas vista la numerosa quantità di parametri settabili, specialmente nel controllo di trazione ma, visto il tempo tiranno, sono dovuto uscire dalla pit lane e, per mia "sfortuna", il turno nella quale eravamo inseriti era quello dei veloci, pertanto seguendo l'esperto apripista, ho dovuto subito cercare un feeling che mi permettesse di non fare errori senza leggere troppe informazioni. Che dire, alla prima esse, la Luco-Poggiosecco ero già a mio agio sia come posizione di sella che come lunghezza (considerando che sono 1,85 per 100kg) quindi non proprio un pilota sui generis. La cosa più buffa l'ho provata alla esse successiva, la Materassi-Borgo San Lorenzo quando "cispando" sulla strumentazione mi sono accorto di essere in quarta, ma la moto tirava quasi come aver messo la seconda. Incredibile, cambio stradale (lungo), marcia alta, ma moto con un gran tiro, tipico di questa generazione di GSXR, Visto che una marcia alta mi permetteva di stancarmi meno ho deciso di affrontare le curve del Mugello in terza quarta all'uopo della seconda terza come avviene normalmente. Gli interventi al motore per renderlo fruibile in un maggiore arco di giri si sono fatti subito sentire, ed anche se in quarta, durante la percorrenza delle Arrabbiate, mettendo mano al gas la risposta è stata pronta e potente senza la necessita di cercare una terza sicuramente più cattiva. La sensazione più bella si ha durante la percorrenza della Bucine (in terza) quando arrivi a riaprire il gas. Nonostante l'assetto "stradale" e un pilota poco filiforme, la moto non si è mai scomposta più di tanto portandoti verso il cordolo esterno con tutta sicurezza, tanto è che mettendo la quarta ti senti dare un calcio dietro e un tiro fuori dal comune. Infatti poco dopo sei già in sesta prima del traguardo con la moto che sembra non finire mai. Come arrivi alla massima velocità in fretta la nuova Suzuki frena anche in fretta con i nuovi dischi maggiorati, che hanno inglobato un nuovo sistema per la dispersione del calore. Le staccate a vita persa alla San Donato sono un lontano ricordo tanto facile è frenare per poi introdursi nel primo quarto di curva in tutta tranquillità. Nuovo giro e passo ancora aumentato ma la situazione non cambia. La Suzuki urla di più ma rimane facile nella guida, quasi imbarazzante dalla confidenza trasmessa. C'è da dire che il tutto ci era permesso da coperture Pirelli SC1 intelligentemente messe su per una pista impegnativa come il Mugello. Nonostante la mia stazza la moto ha offerto una buona protezione aerodinamica ed è risultata, alla fine degli 8 giri, poco stressante nella guida. L'elettronica non l'ho mai sentita, certo non ero in grado di metterla alla frusta da farla intervenire, però viste le specifiche mi sono sentito più sicuro, come se, qual'ora avessi fatto qualcosa di sbagliato, la moto correggesse il mio errore. Questo è un consiglio che mi piace dare sempre agli amatori: l'elettronica deve essere un extrema ratio di quando guidiamo e non la normalità, come succede tra i professionisti. Conclusioni? Bella, bella, bella, come ho sempre detto da svariati anni, la moto ideale per un ready to race. Solo le carene vanno cambiate per la pista. Il resto veramente tutto di ottima fattura e professionale. Una moto da comprare indipendentemente dai risultati in pista di Suzuki. Tra le impressioni "rubate" sentivo la critica sulla mancanza del cambio elettronico nella versione "base", acquistabile in kit separato. Sinceramente la moto è già pronta per la pista così com'è e prima di passare alla RR sappiate che già così com'è va veramente ma veramente bene.

mercoledì 17 maggio 2017

Genitori e non donatori di semi

Il mondo è un luogo strano. In passato si pensava che il progresso avrebbe colmato i limiti che la vita di un centinaio di anni fa non avrebbe potuto offrire. Penso alle scoperte in campo medico, alla tecnologia, alla comprensione di tutto ciò che ci circonda. Ma più che vado avanti in questa mia vita e sempre più penso: ma ci siamo realmente evoluti? Oggi ognuno di noi è in contatto con il mondo o almeno il mondo che vediamo attraverso i nostri monitor. Ma che mondo osserviamo in realtà? Oggi le persone ostentano sempre un apparente felicità attraverso i social network facendosi ritrarre sempre in atteggiamenti sorridenti oppure in luoghi lontani che stanno visitando. Ma in questo mondo "evoluto" c'è anche tanta tristezza e tanta solitudine forse perchè non ci fermiamo più a vedere come stanno le persone che camminano accanto a noi ma ci preoccupiamo di chi non conosciamo neanche. Mentre noi "vecchi" abbiamo vissuto in entrambe le epoche i nostri figli nascono già connessi, già multimediali, già pronti per il futuro. Sapranno scrivere un algoritmo premendo i tasti di una tastiera ma non sapranno usare un cacciavite. 
............................ Il post doveva proseguire con una riflessione relativa al gioco della morte Blue Whale ma quando ho scritto il pezzo l'ho cancellato subito, troppo il dolore e troppa l'incredulità nei confronti di queste "nuove mode social" (se volete potete guardarvi un video qui) . Il messaggio verso voi genitori che in questo momento vi siete imbattuti in questo blogger, è di stare più vicino ai vostri figli, dovete parlare coi vostri figli. Vi dovete alzare la notte per vedere come dormono e cercare di entrare nei loro sogni. I nostri figli vanno seguiti e non lasciati al tavolo di un ristorante con un telefono in mano per farli stare buoni. Il mondo evoluto ha portato con se nuove medicine ma anche nuove malattie, nuovi sistemi per controllare la mente delle persone sin da adolescenti. Fatevi sempre la domanda se ogni giorno avete fatto tutto per i vostri figli. Nessuno gli ha chiesto di venire al mondo. Per noi cristiani i figli sono un dono di Dio e come tutti i doni vanno rispettati e onorati. E' vero che ognuno sta solo nel cuor della terra ma che quel raggio di luce che ci trafigge sia l'amore di un genitore. Non lasciamo che per i nostri figli adolescenti sia subito sera... 

domenica 7 maggio 2017

Qualcosa è cambiato, #SpanishGP 2017

Sicuramente a Jerez qualcosa è cambiato. In primis il ritorno alla vittoria di un gran bel pilota, senza titoli MotoGp è vero, ma di Pedrosa si può che parlarne solo bene. Ha vinto alla sua maniera, martellando giri su giri del solito passo lasciando ad un secondo e mezzo (poi un secondo) il suo compagno di squadra Marquez, non l'ultimo della compagnia, senza permettergli di attaccarlo. Per un pò Marc ci aveva anche creduto nella rimonta ma Pedrosa lo ha tenuto li fino all'ultimo giro quando poi ha preferito accontentarsi della seconda piazza. Un duello alla distanza poco spettacolare ma ricco di contenuti tecnici, quegli stessi che hanno portato Lorenzo al suo primo podio Ducati facendolo alla maniera di Lorenzo. Che sia un nuovo inizio lo sapremo nelle prossime gare ma sicuramente dietro c'è un gran lavoro di squadra in barba ai soliti ben pensanti che si sono scatenati dopo il gestaccio argentino. In fondo oggi al parco chiuso ha anche baciato la sua moto. Sono contento di poter celebrare anche il quarto posto di Zarko bravo nel saper portare la sua Yamaha la davanti nel giorno piu nero per la casa di Iwata. Bene anche il Dovi dopo gli strali lanciati durante tutta la settimana è riuscito ad esseri li ancora una volta con impegno e fatica. Solo sesto Vinales davanti ad un ottimo Petrucci. Rossi oggi soltanto decimo in forte crisi di assetto e gomme (40 secondi più lento che l'anno scorso). Classifica accorciata dunque in 10 punti quattro piloti.
In Moto2 Morbidelli getta alle ortiche il suo vantaggio in classifica con una caduta "strana" o forse provocata dalla voglia di arrivare prima del suo compagno di squadra Marquez. Fatto sta che il fratellino di Marc oggi ha vinto la sua prima gara. Se un italiano cade un altro arriva da rookie secondo sul podio e questa volta Bagnaia ha fatto tutto alla perfezione. Terzo ancora una volta un sempre più maturo Olivera mentre quarto si rivede Pasini autore di una bella gara. E se parliamo di fratelli bene anche Marini quinto.
La Moto3 come sempre ci ha regalato una gara entusiasmante che ha visto trionfare Canet dopo che Ramirez l'aveva un pò fatta da padrone per tutta la gara. La davanti ancora una volta Fenati secondo davanti a Mir. Si rivedono anche altri italiani con Diggià quinto, seguito da Migno Bulega e Bastianini.
Prossima tappa Le Mans dove (tempo permettendo) ci auguriamo di vedere ancora una gara ricca di contenuti interessanti come quella di oggi.

martedì 2 maggio 2017

Rea? Colpevole!! Assen SBK 2017

Di solito è sempre il maggiordomo il colpevole, ma nel mondiale SBK il colpevole è Johnny Rea reo di aver ucciso per il secondo anno consecutivo il mondiale SBK. Forse è un pò presto direte voi, ma la condizione in cui sta viaggiando il pilota assieme alla sua verdona è veramente al top. Il problema è che se Rea è al top solo altri due piloti possono seguirlo (a volte a fasi altalenanti) e sono sempre Davies e Sykes. Il resto naviga ancora nelle retrovie e neanche Melandri (al momento) è riuscito a stare la con lo loro. Molto sportivamente il ravennate ha ammesso che senza la rottura di Davies non avrebbe fatto il podio, ma il passo gara è ancora lontano dal suo compagno di squadra che Sabato ha dato dimostrazione di grande generosità. La griglia invertita (male) ha portato qualcosa in più, ma a seconda dei circuiti, dopo pochi giri i protagonisti vengono sempre fuori. Non so cosa possa servire alla SBK per riportare qualche altro pilota la davanti. Forse seguire il regolamento del British SBK? Non saprei ma è certo che Rea è un pilota forte e gli anni con Honda lo hanno solo fatto "arrabbiare" di più. E' proprio dal colosso nipponico che ci si aspettava un bel rientro con due forti piloti quali Hayden e Bradl ma la loro condizione e quella della moto mi pare ancora un pò troppo lontana. Guardando la classifica ad Assen è emerso ancora un forte divario fra i primi tre ed il resto del gruppo che perde terreno da un terzo di gara in poi. 
Un pò è così anche in Supersport dove è bastato il rientro di Re Kenan per ristabilire subito gli equilibri che fino ad oggi avevano avuto molte incertezze e poche conferme. Ci piace vedere in alto in classifica Mahias spavaldo nel transitare la linea del traguardo su una ruota con Cluzel a un soffio. Per gli italiani ancora una volta Caricasulo è il migliore (sesto) mentre si è un pò perso Rolfo.
Prossimo round Imola, altra tappa cruciale per cercare le conferme di Rea leader ma anche per vedere se in Ducati riusciranno a mettere qualche moto la davanti per cercare di accorciare una classifica fortemente compromessa. 

lunedì 24 aprile 2017

Captain America, MotoGp Austin 2017

Titolo facile dopo la quinta vittoria di Marc Marquez sul tracciato americano. Facile ma non scontato viste le premesse delle due gare passate. Eppure Marquez ha fatto tutto secondo copione lasciando agli avversari solo le briciole di un fine settimana perfetto. Ci voleva questa vittoria allo spagnolo per ridisegnare il suo campionato e lo ha fatto nella maniera migliore possibile portando il suo avversario diretto (al momento) Vinales ad una caduta. Troppa la superiorità del pilota Yamaha in questo inizio campionato, eppure anche lui è caduto nella trappola del connazionale che non gli ha lasciato nulla in tre giorni. Con questa vittoria Marc ha anche dimostrato una maturità che forse in pochi si aspettavano. Maturità che ha sicuramente ereditato dall'ormai "vecchio" Rossi che è salito sul secondo gradino del podio ed è balzato in testa alla classifica mondiale. Il campionato di Rossi dovrà essere questo visto anche 'ottimo pacchetto a disposizione confermato anche dalle prestazioni del team satellite Tech3. Zarko infatti non si è limitato a seguire Valentino ma ad un certo punto lo ha anche punzecchiato facendogli commettere un piccolo errore sanzionato poi alla fine. Sinceramente una penalizzazione piu' politica che nel merito perchè comunque Rossi ha mantenuto la sua seconda piazza. Terzo un redivivo Pedrosa che ha guidato un pò la compagnia per poi fare i conti con l'usura del pneumatico anteriore. Quarto un sempre piu' maturo Crutchlow (per la felicità di Lucio) davanti ad uno Zarko che ci è piaciuto molto. Male le Ducati visti i risultati passati, con un Dovizioso deluso ed un Lorenzo "felice" per aver portato a casa un nono posto. Vedremo a Jerez.
In Moto2 Morbidelli cala il suo tris, il primo della categoria, e lo fa ancora una volta da pilota di classe regolando un fastidiosissimo Luthi che lo ha pressato per mezza gara. Vai Frankie continua così!
Ma è dalla Moto3 che arriva l'ottima notizia della vittoria di Fenati dopo il suo esonero dallo Sky Racing Team l'anno passato. Le vere motivazioni della questione forse non le sapremo mai ma ieri Fenati si è levato un sassolino dallo stivaletto, anche se lui dice il contrario. Bravo Romano e bravo il Team Gresini con Martin secondo e DiGiannantonio terzo. Nei primi 5 si rivede anche Bastianini.
Prossimo round Jerez prima tappa europea dove un pò tutti saranno in cerca di conferme.

mercoledì 12 aprile 2017

L'ombra del Canguro

E' di questi giorni successivi al MotoGp di Argentina, la pseudo polemica di alcuni sul comportamento avuto da Lorenzo successivo alla caduta, quando stizzito ha gettato a terra la sua malconcia Ducati. E' vero che stiamo parlando di un 5 volte campione del Mondo, ma è anche vero che stiamo parlando di un ragazzo con i propri pregi e difetti. Alcuni l'hanno buttata poi sulla simpatia più o meno, io mi limito soltanto a giudicare il pilota.
Guidare una Ducati abbiamo visto che non è semplice. Ci sono passati i più grandi campioni, quasi tutti campioni del mondo tranne Gibernau, eppure solo uno è riuscito ad entrare nello spirito Ducati. Pensandoci bene anche Capirossi ha fatto qualcosa di mirabolante, ma Loris è un pilota tutto cuore e poco "talento". Per guidare la Ducati ci vogliono i fenomeni, quelli con poca elettronica e tanta sensibilità al polso destro. L'unico in grado di farlo è stato Casey Stoner che ha lasciato la MotoGp perchè "poco umana ma ricca di business". Ancor'oggi l'assenza del Canguro Mannaro manca nel mondiale, perchè manca una Ducati stravincente, come lo era stata fino a fine 2010. Non me ne voglia l'ottimo Dovizioso, indomito lavoratore del manubrio e ragazzo rispettabilissimo, ma Casey guidava in maniera magica ed oggi, alla luce di questi primi non risultati di un pilota del calibro di Lorenzo, l'assenza di un pilota come Casey, per gli appassionati, si vede. Sulla Ducati, nonostante siano passati 7 anni, pesa ancora l'ombra di Stoner, che da due anni a questa parte è diventato tester della rossa, che strapazza in lungo e in largo ad ogni uscita. Così come Rossi è considerato un icona del motociclismo moderno, vista anche la sua longevità, Casey Stoner e la Ducati dovevano essere "preservati e mostrati" come un opera d'arte in tutti i circuiti del mondo. Ma Stoner è un ragazzo particolare e genuino e illuminanti sono le parole che disse a Nakamoto all'indomani dell'annuncio del ritiro (dopo che lo stesso vicepresidente Honda gli offrì 15 milioni di ingaggio): "...grazie presidente, ma non è per i soldi che lascio, è per il principio...". Grazie ancora Casey.

lunedì 10 aprile 2017

Allungo argentino, MotoGp Rio Hondo 2017

Difficile dare un volto a questo inizio campionato o forse è più facile di quello che sembra. Fatto sta che i vincitori del Qatar si sono riconfermati tali non solo per demeriti altrui ma per una superiorità che sta iniziando ad essere "preoccupante" per l'esito finale. Mir, Morbidelli e Vinales hanno rivinto in terra argentina consacrando la loro leadership nei rispettivi campionati ed iniziando a tracciare un piccolo solco con gli inseguitori. In Moto3 Mir ha vinto una gara intelligente dopo la solita ressa iniziale portandosi dietro con se gli altri due del podio di Losail ovvero McPhee e Martin che si sono dimostrati degni avversari. Malino gli italiani, viste le premesse. Si salvano solo Migno quinto e Fenati settimo. 
La Moto2 vede la replica di Morbidelli che si ripete nella vittoria ma sopratutto da sfoggio di grande maturità nello stare al comando di una gara che lo ha visto trionfare davanti ad un ottimo Oliveira (e la sua KTM) e a Luthi dopo che Marquez si è steso all'ultimo giro. Bene anche Baldassarri quarto, Corsi sesto e Bagnaia settimo.
Delle tre categorie è la MotoGp a manifestare più incognite e poche certezze. Le certezze hanno il nome di Vinales che porta a casa la sua seconda vittoria consecutiva, non per eliminazione diretta degli avversari, ma per una condotta matura e quasi priva di rischi. Dopo un ottimo inizio di Crutchlow, Maverick ha lasciato la compagnia dell'inglese e di Rossi lasciandoli a 2,5 secondi e mezzo senza che riuscissero a riprenderlo. Così mentre Vinales danzava il suo tango argentino Rossi cucinava a fuoco lento Crutchlow per poi prendersi la seconda posizione senza più mollarla. Le incognite arrivano invece da chi un incognita non dovrebbe essere ovvero Marquez e Pedrosa caduti a terra nello stesso punto del tracciato. Una caduta di anteriore fotocopia che apre un interrogativo sul ritardo di Honda rispetto alla casa dei tre diapason. Yamaha che mette al quinto e al sesto posto anche le moto satelliti con Zarko e Folger in netto crescendo durante l'arco della gara. Per Dovizioso l'Argentina rappresenta una pista per il crash test visto che ogni anno (o quasi) il forlivese viene abbattuto da qualche missile terra aria. Anche se nelle retrovie, il Dovi quest'anno è stato centrato dall'Aprilia di Espargarò che non stava affatto facendo una brutta gara. Mentre le Ducati ufficiali assaggiavano la terra Argentina (Lorenzo lo ha fatto dopo una curva) due Ducati clienti si distinguevano per gli ottimi risultati. Stiamo parlando di Abraham con il secondo tempo in griglia e Bautista ottimo quarto a fine gara. Non mi è piaciuta la gara di Petrucci sprecone nel gestire la sua Ducati finendo sulle tele a fine gara. 
Un emergenza reale la MotoGp ce l'ha: Vinales e Yamaha al momento fanno un binomio fortissimo e lo dimostrano anche la costanza di Rossi e delle moto del Tech3. Non tutto è perduto per Honda e Ducati ma ad Austin Marquez (l'unico in grado a mio avviso) dovrà fermare il top gun per non parlare di mondiale già assegnato. 
Una curiosità: la foto del post si riferisce all'incidente tra Espargarò e Dovizioso. Questo è il motociclismo che a me piace. 

sabato 8 aprile 2017

E se fosse solo un brutto sogno?

Forse ieri sera avrò mangiato pesante, sarà che sto studiando per l'esame, fatto sta che sento una strana vibrazione sul comodino e non il classico "tititititi" della sveglia. Comodino? Io non ho un comodino e dormo su un letto ad una piazza, non matrimoniale! La vibrazione proviene da una specie di... "portacipria" di metallo che adesso si è pure illuminato facendo comparire una scritta "Slide to Unlock". Che diavoleria è? Mi alzo, stranamente dolorante, e un pò appesantito, e come sempre mi vesto nella penombra per non svegliare i nonni. Indosso dei vestiti "strani" e scendo a prendere il motorino. Ma il motorino non c'è e al suo posto uno strano affare tondeggiante che sembra una Vespa ma non lo è! Infilo le chiavi e miracolosamente si accende. Come esco dal garage riecco il "portacipria" vibrare all'impazzata. Adesso lo schermo non è più nero ma appaiono tutta una serie di figure tonde con dei simboli strani. Cerco un pulsante per capirci di più fino a quando non sfioro lo schermo e mi appare una lista di messaggi di cui il primo "vai a prendere Giada e Massimo". Chi diavolo sono? Rimetto lo strano oggetto in tasca e vedo che la cartoleria sotto casa non c'è più. Andrò in centro. Lo strano mezzo di locomozione mi pare un pò più confortevole del mio motorino ma non ha le marce. Arrivo in centro, dopo aver passato delle vie con dei cartelli strani con scritto ZTL, e avvertimenti minacciosi vari, vado in via Ricasoli a piedi, perchè non più transitabile, per comprare del materiale da disegno ma il negozio non c'è più. Ne cerco un altro ma non trovo che negozi che vendono pelletteria, phone centre, mini mercati e uno strano alimento chiamato kebab. Che è il kebab? Io conosco il lampredotto! Le vie del centro non sembrano più quelle familiari di una volta. Le persone hanno tutte in mano il portacipria come il mio e camminano guardando il piccolo schermo o parlandoci dentro. Su alcuni c'è impresso il marchio della mela monocolore e non colorato come sono abituato a vederlo io. Arrivo alla stazione e per poco non vengo investito da un treno, che non è un treno ma è lungo uguale. La chiamano tramvia ma di tutto è tranne che un tram. Il caos regna sovrano. Cerco conforto dall'edicolante per cercare un titolo di giornale familiare. Per fortuna La Nazione c'è ancora ma la data del giornale è sbagliata: 2017!! Preso dal panico riprendo lo strano mezzo ed inizio a vagare per le vie della città. Non torna nulla! La città è in totale distruzione, cantieri da tutte le parti, nel mezzo delle Cascine passa ancora questo "treno", un cubo gigante chiamato teatro svetta sopra gli alberi. L'ippodromo è in totale stato di abbandono come del resto tutto il parco. La zona di Novoli sembra una zona di guerra e su tutto capeggia un bruttissimo edificio chiamato tribunale che ricorda molto Gotham City. Mi fermo, respiro, riguardo ancora lo strano strumento zeppo di messaggi da leggere, alcuni ordinati in gruppi. Frastornato rientro a casa dove ad accogliermi trovo due bambini che mi chiamano babbo. Babbo? Ma devo ancora finire il liceo!! La casa è la mia ma un pò diversa. Per fortuna non mi sento spaesato. La piccola mi chiede di fare una ricerca insieme a lei. Cerco i libri ma lei mi porta ad una scrivania e mi accende un computer... 
La parola computer viene amplificata da uno strano riverbero, gli stessi che si odono nei tunnel... Computer...omputer...mputer... Sveglio!!!! Sono sveglio!!! Mi sono addormentato sul mio fedelissimo Commodore 64 mentre stavo programmando un videogioco in basic. Sul tavolo anche la rivista MCmicrocomputer e appesa al muro la fotografia dell'Apple II Plus, e il poster di 1997 fuga da New York! Quindi è stato tutto un sogno! Sono ancora nel 1985! Sarà forse la preparazione all'esame di maturità, la stanchezza, ma sembrava tutto così reale. Maledette riviste che parlano di tecnologia, maledetto Marty McFly e la De Lorean! Mi hanno fuso il cervello! Guardo fuori dalla finestra, i negozi sono ancora li e la gente cammina per fortuna a testa alta. Del brutto sogno rimuovo tutto tranne l'immagine di quei bambini. Chissà se erano li per ingentilire quelle brutta realtà che non potrebbe mai appartenermi... Chissà... 

lunedì 3 aprile 2017

Mondiale finito?, Aragon SBK 2017

Il mondiale 2017 ha già il suo Re? Dispiace dirlo ma la strada sembra proprio quella. Purtroppo Rea e la Kawasaki formano un binomio perfetto che solo dando il 102, 103 ma anche il 110 per cento possono battere. Ne sa qualcosa l'ottimo Davies che in gara 1, complice un osso di formica all'ultima curva prima del traguardo, ha perso l'aderenza del suo anteriore ed è finito per le terre. Se vuoi battere Rea devi andare così altrimenti vincerà sempre lui. Anche Melandri, in gara2, ha provato a mettergli le ruote davanti, ma sono bastate 2 curve perchè Rea tornasse davanti. Quando Rea gareggia sembra che lo faccia nella maniera più semplice possibile e al momento solo un mastino come Davies può batterlo. Ma i punti di svantaggio in classifica sono già 50, praticamente oltre un round completo. La formula della griglia rovesciata questo giro è durata un pò di più di mezzo giro, com'è già successo in Thailandia, ma sempre loro sono li davanti. Melandri ha portato a casa due manches di conserva, nella maniera più redditizia possibile, viste anche le scarse condizioni di Sykes. Due podi fanno balzare in avanti il ravennate, ma per vincere ci vuole ben altro. Bene la Yamaha che si sta dimostrando terza forza di questo inizio campionato meno bene un pò tutto il resto visti anche i distacchi. E' brutto dirlo ma al momento Kawasaki e Ducati ufficiali hanno un qualcosa in più. Se poi a guidarle sono Rea e Davies... Per noi appassionati sono comunque belle gare ma per lo spettatore medio, che già fatica a seguire la MotoGp, non c'è gran motivo di interesse. Vedremo nel proseguo se Rea in qualche modo (ma non lo credo neanche io) riuscirà a complicarsi la vita da solo (magari cercando di doppiarsi). Solo così il campionato si potrà riaprire, altrimenti lunga vita al Rea.

martedì 28 marzo 2017

Esseri schifosi e ripugnanti

Posso dire che mi fate schifo? Vanno in giro a "branchi" parafrasando il comportamento degli animali, ma degli animali non siete neanche lontani parenti. I lupi, le iene, i leoni attaccano in branco per la sopravvivenza, per una legge della natura. Voi attaccate in branco e uccidete un ragazzo di 20 anni perchè siete delle merde, siete dei vigliacchi, siete inqualificabili. 20 anni, un figlio strappato alla vita per futili motivi. Un figlio cresciuto con amore e strappato all'affetto dei propri cari da un branco di merde, stronzi, schifosi. Non riesco neanche a immaginare lo strazio di quella famiglia e se ci provo passo una giornata schifosa come ieri. Rabbia e rassegnazione pervadono i miei pensieri pensando anche che una volta individuati i colpevoli non verranno fatti marcire in qualche fossa o gabbia, ma verranno "compresi" perchè umanamente disadattati. La descrizione del medico legale mi lascia ancora più amarezza perchè almeno le "bestie" smembrano le loro vittime per nutrirsi, lasciando le carcasse agli spazzini della natura. Qui non esiste legge della natura che giustifichi tale barbarie e non venitemi a dire che anche loro sono esseri umani perchè non lo sono. Se c'è un Dio, se ci sarà un Dio forse la famiglia avrà una "giustizia", ma non sarà quella degli uomini... Riposa in pace ragazzo, forse hai lasciato questa vita troppo presto o forse hai avuto la fortuna di non vedere l'umanità implodere su se stessa.  

lunedì 27 marzo 2017

Desert Storm, MotoGp, Losail 2017

Certo non era facile prevedere l'acqua nel deserto, ma anche li ogni tanto piove. Evitando la sterile polemica sul "si poteva fare di più", pensando ad errori più gravi in passato, la trasferta qatariana ci ha regalato un'apertura del mondiale abbastanza interessante, con contenuti rivedibili già dalla prossima gara. E' vero che ha vinto il "predestinato" ma in realtà la gara ha avuto (al momento) delle anomalie che solo un week end ottimale potrà dirci dei reali valori in campo. Ha vinto Vinales, ma non come si pensava da pronostico, ma frutto di una gara intelligente e matura. Ha saputo aspettare e agli ultimi due giri ha piazzato la zampata finale per avere la meglio su un ottimo Dovizioso. Andrea ha fatto ancora una volta una bella gara, ragionata e accorta, che lo ha portato a pochi decimi dal vincitore e questo conferma che Ducati ha fatto bene a tenerselo. Dal cilindro è uscito anche il nome di Rossi autore di una gara da "saggio", mai in lotta per il vertice ma furbo abbastanza per essere ancora una volta li davanti, senza infamia e senza lode, pronto a raccogliere i primi punti importanti da mettere in saccoccia. Quarta e quinta la Honda rispettivamente di Marquez e Pedrosa. Come ammesso dal campione del mondo le condizioni della pista e la scelta della gomma hanno influito molto sul suo rendimento e di questo non gli possiamo dare torto. Ancora una volta Marc si è "limitato" a gestire, come ha fatto l'anno scorso, ergo sarà ancora un problema per tutti. Strano per strano al sesto posto si vede l'Aprilia di Espargarò autore di una gara solida che lo ha portato ad un non nulla da Marquez. Settimo e ottavo Redding e Miller seguiti dai debuttanti Rins e Folger. Undicesimo Lorenzo al suo debutto in Ducati. Da appassionato mi sarei aspettato qualcosa di più da Jorge e subito dopo la bandiera a scacchi ho pensato ai 12 milioni spesi da Ducati per averlo tra le sue fila. Poi però mi sono visto l'intervista di Lorenzo (tv inglese) e nonostante il risultato ho rivisto il Lorenzo dei tempi migliori, quindi lo attendo ad un riscatto in Argentina. 
In Moto2 Morbidelli si è preso pole e gara nella maniera più matura per un pilota lasciando la compagnia di Luthi e Nakagami da metà gara in poi. Ottima la prova della debuttante KTM (motorizzata Honda) con una bella prova di Oliveira, come anche quella dei due fratelli "minori" Marquez e Marini.
La Moto3 è sempre fucina di belle gare e anche ieri ci siamo divertiti. Su tutti Mir autore di una bella gara di misura su McPhee e Martin. Bene gli italiani capitanati da un redivivo Fenati che ha regolato Migno, Antonelli e Di Giannantonio.
Prossimo round l'Argentina tra due settimane, sperando in un tempo clemente per continuare a vedere gare combattute.

lunedì 13 marzo 2017

Poker di Rea, SBK Thailandia 2017

Che dire? Impeccabile sotto ogni aspetto, lucido e padrone del mezzo da far sembrare quasi che ce ne sia ancora sulla manopola del polso destro. Nel fine settimana thailandese Rea ha calato il suo personalissimo poker di vittorie su di una concorrenza che ha fatto molto ma non abbastanza. Sicuramente è il binomio uomo macchina a fare la differenza perchè senza di lui i vincitori sarebbero stati differenti in entrambe le manches. E' vero che Davies l'ha un pò buttata li, esagerando un pò troppo, ma sicuramente il pilota Ducati non avrebbe potuto insidiare la posizione dell'alfiere della Kawasaki. Due gare fotocopia, sia partendo dalla pole, sia dalla nona casella, sia dalla ripartenza, Rea è semplicemente quello più forte. Bene anche Davies anche se in gara2 sono tornati un pò a galla i fantasmi dell'inizio del campionato scorso. La bandiera rossa lo ha salvato da un risultato che rischiava di essere peggiore visto anche la sua posizione in campionato, ora secondo a 30 punti dalla vetta. Chi ha portato il compito a casa sono stati Sykes e Melandri autori di due gare fotocopia dove l'inglese ha cucinato l'italiano fino all'ultima curva quando si è preso la terza (gara1) e la seconda posizione in gara 2. Al momento l'investimento di Ducati su Melandri si è rivelato comunque positivo. Tre le posizioni di testa si è rivisto anche Lowes (quinto e quarto) autore di una buona gara ma sopratutto, al momento, privo di cadute, punto debole del forte pilota britannico.
Il resto del gruppo ancora un pò in alto mare con distacchi pesanti specialmente Honda che manca all'appello della vetta da un pò. "Carina" l'idea dell'inversione della griglia anche se ibrida in quanto non c'è un reale "arrovesciamento" ma bensì un mezzo rimescolamento che ha portato Melandri in pole position dopo essere arrivato 4 in gara 1. Se inversione deve essere la pole la dovrebbe avere il nono arrivato e non il quarto. Fatto sta che dopo qualche curva i protagonisti erano già davanti troppa la superiorità dei vari pacchetti. Promossa, bocciata? Visti i risultati rende più interessante la seconda manche.
Il prossimo appuntamento Aragon terreno di caccia per Davies e li avremo già un piccolo verdetto sull'andatura del campionato.

venerdì 3 marzo 2017

Vivere, non vivere, vegetare, risorgere

Si è parlato molto in questi giorni del caso DJFabo e della sua scelta di passare a miglior vita. A mio avviso mai termine più calzante viste le condizioni dello sfortunato ragazzo. Eppure ancora una volta siamo di fronte ai pro e ai contro, a chi vuole preservare a tutti costi una vita e a chi quella vita la vuole lasciare. Però c'è un discrepanza nel ragionamento, pensateci un pò. DjFabo ha deciso lui di porre fine alla sua sofferenza, solo lui ha scelto di morire nella solitudine di un letto con l'amico accanto, che ha scelto di accompagnarlo in questo percorso. Questo non va bene? Perchè persone "esterne" a lui dovrebbero pontificare una morale. E' accettabile il consiglio dell'altro tetraplegico che gli consiglia di "non mollare", ma noi "normali", noi che abbiamo la totale disposizione dei nostri corpi cosa ne sappiamo? La vita va preservata comunque? Non mi sembra. La natura ci insegna che gli esseri più deboli vengono sacrificati per il branco. Penso ai lupi che mandano in avanscoperta gli anziani. Penso alle mandrie che lasciano ai margini i più deboli per preservare i giovani. Ma noi non siamo "animali" noi siamo esseri pensanti che con la tecnologia abbiamo sopperito a tante cose che in natura non sarebbero possibili. Ma la tecnologia, a volte meglio chiamata accanimento terapeutico, dove può arrivare, qual è il confine affinchè possa sostituirsi al corso "naturale" delle cose. Corso naturale rappresentato ad esempio da un macchinario che tiene in vita un individuo. Senza la respirazione assistita DJFabo sarebbe morto? Shumacher sarebbe ancora vivo? Fabo e quelli come lui ci hanno insegnato che "ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole ed è subito sera", perchè soli siamo in quelle disperate condizioni e soli decidiamo soluzioni estreme. "Uno stato non uccide" è stato detto, ma uno stato non deve neanche permettere agli esseri umani di vivere vegetando. La scelta della vita e della morte è solo dell'individuo, quello stesso che decide di togliersi la vita anche se in condizioni "sane". La vita è un bene prezioso è vero e noi essere umani dovremmo essere solidali con i nostri simili per evitare soluzioni estreme. Ma nel caso di DjFabo e tutti quelli nella sua condizione dovremmo rispettare le loro decisioni perchè solo loro vivono una realtà che, per fortuna, noi neanche ci immaginiamo. 

lunedì 27 febbraio 2017

Anno nuovo vecchi risultati, SBK Phillp Island 2017

Torna la SBK ed è subito spettacolo! Nella fantastica pista di Phillp Island i motori delle derivate di serie si sono accesi e ci hanno regalato un fine settimana davvero fantastico. Tante le novità sia tra i piloti che nel regolamento che ha visto il debutto della partenza a griglia inversa nella seconda manche. Nonostante tutto però i protagonisti sono stati sempre loro due: Rea e Davies che hanno dato sfoggio di una forma esemplare con il campione in carica leggermente più favorito sul binomio moto pilota. Entrambe le manches si sono concluse con un finale quasi da fotofinish e questo la dice lunga sul livello dei due piloti britannici. Rea mai domo e ancora il favorito per il titolo, Davies ha capito che non bisogna gettare il cuore oltre l'ostacolo se si vuole arrivare all'ultima gara con la chance di giocarsi il titolo. Gli altri promossi della giornata sono: Lowes due volte quarto autore di due gare attente, mature e grintose. Un pò sterile la polemica sul contatto con Melandri in Gara1 che ha accusato l'inglese di condotta scorretta. La SBK è questa come fu all'epoca il tuo sorpasso su Biaggi ad Aragon in fondo al rettilineo (per esempio). Bene Fores la davanti con i primi sopratutto in Gara 2. Camier con l'MV ha saputo interpretare il ruolo di attendista portando a casa due risultati che danno a ben sperare per il futuro. Bene anche il ritorno di Melandri (che eviterei di chiamare Marchino) a terra in Gara 1 ma buon terzo in Gara 2 sempre li davanti ad animare il gruppo. Sykes dopo il podio di Gara 1 si è un pò risparmiato in Gara 2 non trovando mai quel ritmo per consentirgli la battaglia per il podio. Vedremo in Thailandia. Rimandate Aprilia e Honda che non hanno saputo fare quel balzo in avanti per consentire a degli ottimi piloti di stare un pò più avanti. E' solo il primo round ma motivi per crescere ce ne sono abbastanza.
Nella short race della 600 (gara mestamente ridotta a 10 giri) vince l'anziano Rolfo per di un nulla su Mahias e un mai domo West partito dalle retrovie. Interessante la gara di Tuuli al debutto mentre il dominatore del fine settimana Jacobsen si deve accontentare di un sesto posto. Da dimenticare la gara di Caricasulo che centra Clusel finendo a terra entrambi con il francese ad avere la peggio. Solo al ritorno di Soufoglu (e di una gara completa) capiremo i reali valori in campo.