lunedì 29 giugno 2015

De ja vu, #motogpassen2015

Difficile iniziare un post dopo aver letto la lettera del dottorcosta (qui) sulla gara di MotoGp di Assen 2015. Il dottore come sempre ha centrato il problema e lo ha affrontato con le sue parole, quelle che per tanti possono essere superflue, ma che in realtà rivelano la vera essenza del motociclismo fatto di passione, sacrificio e lealtà verso l'avversario.
Dal mio punto di vista sono totalmente d'accordo con Claudio e vorrei aggiungere un pensiero in maniera meno filosofica ma molto più pratica da appassionato e non da tifoso. Nel motociclismo ci sono sempre stati episodi discutibili che hanno portato a diatribe accese tra noi motociclisti, come ad esempio il sorpasso di Capirossi su Harada, anche se quello fu un episodio limite perche eravamo a due curve dalla fine del campionato del mondo. Vogliamo anche ricordare Rossi che si è reso protagonista nel 2004 della famosa spallata a Gibernau a Jerez. In tempi più recenti Rossi su Stoner a Laguna Seca nel 2008 suscito' un grande scalpore perchè, regolamento alla mano, chi taglia una curva e ne approfitta per sopravanzare l'avverrsario deve poi cedere la posizione. Lo stesso Biaggi ha sempre affermato che le corse non sono una gara di ballo e che i contatti sono all'ordine nel giorno delle gare, ma l'episodio di Assen va a toccare quelle regole scritte che in teoria andrebbero rispettate. Purtroppo oggi il marketing si è impossessato del nostro mondo e i guerrieri e gli eroi citati da Costa oggi indossano armature firmate e piene di sponsor che pagano svariate migliaia (se non milioni) di euro che servono poi anche per la sopravvivenza dell'intero ciurcus. Rossi ancor oggi rappresenta la gallina dalle uova d'oro perchè è riuscito a veicolare tantissimi tifosi dentro gli autodromi di tutto il mondo trasformando le colline erbose degli appassionati, che ancor oggi si vedono nel GP di Inghilterra, Assen e Australia, in tribune di tifosi che non applaudono più il vincitore ma lo fischiano se non è il loro beniamino. 
Sabato Valentino Rossi ha ancora una volta sancito la sua suupremazia mediatica infischiandosene del fair play nei confronti dell'avversario ma più semplicemente uscendo al naturale, quel naturale che lo ha reso un icona del motociclismo moderno. La stampa ignorante e becera ha poi fatto il resto elogiandolo a prescindere perchè è molto più difficile (e poco renumerativo) criticare un campione che elogiarlo. Lui si salverà sempre anche se evadesse il fisco.... 
Rossi quest'anno deve vincere il suo decimo titolo perchè nell'era moderna nessuno è stato (ancora) come lui. Ma quando Rossi smetterà cosa rimarrà delle corse, chi saranno i futuri spettatori? In una recente dichiarazione Ecclestone, a seguito della vittoria di Rosberg a Montecarlo, ha detto che il pilota (Rosberg) non fa audience, non è un personaggio mediatico e in questo pensiero (parola grossa) c'è tutta l'essenza del motorsport moderno. Tony Cairoli, anche lui vincitore di 9 titoli mondiali, non viene neanche preso in considerazione perchè il suo sport è brutto, fangoso, sabbioso e non ha un seguito popolare. 
Prendiamo la SBK priva di un campione italiano (con il rispetto per l'acerbo Giugliano e gli altri italiani). E' stato Biaggi a rientrare per risollevare una categoria che non sta passando un bel momento. Eppure le gare sono sempre belle, combattute, ricche di sorpassi, cibo per gli appassionati ma non per i tifosi che esultano se un avversario cade in terra. All'inizio del campionato mi avrebbe anche fatto piacere vedere vincere il decimo titolo mondiale a Rossi (comunque quest'anno in ottima forma) ma sinceramente adesso spero non riesca nel suo intento perchè non è più un mondiale vinto sull'asfalto ma solo vinto ad un tavolo come fu anche per la sua avventura in Ducati (ma li per fortuna emersero i limiti del pilota). 
Il giorno che Rossi smetterà di correre sarà un brutto giorno per il motociclismo ma un bellissimo giorno per lo sport perchè i giornalai torneranno a vendere i giornali e i tifosi torneranno negli stadi e torneremo ad apprezzare i duelli dei piloti nei limiti dei regolamenti scritti dagli uomini e non da un munifico sponsor. 

martedì 23 giugno 2015

Corsari a Misano, #sbkmisano2015

E' inutile negarlo ma la presenza di Max Biaggi al round di Misano ha avuto un suo perchè. Per noi appassionati ha rappresentato la classica ciliegina sulla torta non perchè il mondiale non sia interessante, ma perchè comunque Max rappresenta quella nostra recondita voglia di non invecchiare mai sopratutto per noi motociclisti. Rispetto al mitico Bayliss Biaggi vantava più allenamento, nonostante quel che si dica, e in pista lo ha dimostrato a pieni voti combattendo (con margine) come se il tempo non fosse mai passato. A me è anche piaciuto il backstage, forse non da ripetere ad ogni gara, ma sicuramente una formula da approfondire magari con diversi piloti a turno coinvolti. Il round comunque ha rappresentato l'ennesimo crocevia che porta al primo mondiale di un fantastico pilota, quel Johnny Rea uscito da quel letargo dorato che era l'Honda. 133 punti di vantaggio su Sykes, secondo in gara 1 e primo in gara 2 questi sono i numeri che fanno di lui il vero colpevole dell'omicidio del mondiale SBK. Sykes ci ha provato, sua la pole position, sua la prima maches ma... Della partita anche il nostro Giugliano che ha trovato nel secondo posto di gara 2 una buona conclusione di un fine settimana iniziato col botto al Venerdi. Ottima anche la prestazione del suo compagno di squadra Davies a cui va il premio per la combattività ottenendo un terzo e quarto posto. Le Aprilia si sono fermate al quinto posto in gara uno e al terzo in gara due sempre con Haslam e con i due sesti posti di Biaggi sempre a ridosso comunque dei primi. Meno bene Torres caduto in gara uno e messo dietro in gara 2 da Biaggi. Lodevole anche la prova di Michele Pirro in perenne crisi di identità motociclistica passando dalla MotoGp alla Panigale con differenti pneumatici, finendo due volte ottavo. 
In Supersort invece è successo di tutto ad iniziare dalla caduta di Soufoglu all'ultimo giro nel tentativo di resistere dagli attacchi di un ottimo Zanetti poi terzo. Vince Cluzel con una gara accorta e studiata mai infastidito dagli attacchi del buon Jacobsen passato da Kawasaki a Honda senza neanche accorgesene troppo. Mondiale riaperto dunque con la speranza che MV supporti il suo forte pilota.
Inutile soffermarsi ancora sulla presenza di Biaggi in griglia e sulla evidente "crisi" del motosport, specialmete quello più di "nicchia" com'è la SBK. Il mondiale comunque è sempre bello anche se qualche casa gioca un pò a nascondersi vedi Honda, un altra che minaccia l'uscita verso dove non si sa (Aprilia) e Kawasaki che raccoglie (spendendo meno rispetto a MotoGp) degli ottimi risultati. 

lunedì 15 giugno 2015

Fino alla fine, MotoGp #Barcellona2015

Week end intenso quello spagnolo per il motomondiale. Tre gare e tre risultati incerti fino alla fine. Ha aperto le danze come sempre la Moto3, sempre ricca di piloti al vertice che si sono avvicendati nelle prime posizioni com'è oramai tradizione. Partito dalla pole, Bastianini avrebbe voluto concludere anche conquistando il gradino più alto del podio se non avesse trovato sulla sua strada un pilota, bravo, intelligente, furbo e veloce, quel Danny Kent che ieri ha fatto capire di voler questo mondiale più che mai. L'inglese sembrava un lupo con le pecore, a tratti leader, poi remissivo in coda, per arrivare all'ultimo giro con lucidità per battere tutti tranne l'ottimo Enea. I commentatori bulgari avevano voglia ad esultare quando una moto celeste del Team Leopard è finita per le vie di fuga, ma non era Kent bensì il suo compagno di squadra Ono. Bene anche Antonelli quarto "uccellato" da un sempre verde Vasquez sulla linea del traguardo.
Nel monomarca Moto2-Honda anche Zarco si è preso la vittoria sul finale all'ultimo giro dopo che Rabat, Rins e Lowes avevano comandato i 3\4 della gara fino a che dalle retrovie è arrivato il francese in splendida forma. Zarco vince e aumenta il suo distacco in classifica lasciando ad un ottimo rookie-Rins un bel secondo posto e a Tito Rabat uno stretto terzo. Degli italiani solo Morbidelli e Baldassarri si sono visti nella top 10 con il "Morbido"autore di una partenza fulminante ma dotato di una moto non molto a posto (vedi Kallio dodicesimo).
In MotoGp invece Lorenzo è stato "solo" dall'inizio alla fine, conducendo una gara accorta viste anche le numerose cadute lungo tutto il circuito. Il week end era partito in maniera "anomala" con l'uno due delle Suzuki prime e seconde (complice anche la gomma extra soft) ma Lorenzo era già davanti in prima fila. Scattato subito davanti Jorge ha avuto subito in Marquez un ombra che lo ha seguito anche fin da troppo vicino tanto da rischiare la collisione che poi lo ha portato ad assaggiare i sassi spagnoli. Perso uno dei protagonisti rimaneva Dovizioso tra lui e Rossi, ma la moto dello svizzero-forlivese non era così performante come al solito tanto da indurlo ad una strana caduta. A quel punto tra Rossi e Lorenzo uno spazio sottile che è passato dal secondo e mezzo ai due per poi concludere con un margine di otto decimi che il maiorchino ha detto di averlo gestito con qualche timore. Sul podio di rivede Pedrosa, senza troppi traversi, ne tantomeno staccate funamboliche, forse la giusta chiave per guidare oggi quest'Honda. Certo è che qualcosa non sta funzionando nella casa dell'Ala Dorata o forse nella testa del giovane pilota ma, anche se siamo a 1\3 del mondiale, il duo Yamaha sta suonando un assolo che sta rischiando di uccidere il campionato, perchè fino ad adesso nessuno dei due ha realmente "steccato". 18 secondi presi da Pedrosa sono un enormità, così come per il resto del gruppo con dei promessi protagonisti che ancora stentano ad uscire fuori (Redding e Cructhlow su tutti). Iannone si conferma buon quarto "di conserva". Bene Bautista nella top 10 anche se....
Fischi spagnoli ancora una volta all'insegna di Lorenzo reo di cosa non c'è dato saperlo...
Prossimo round Assen nella ex università della moto ora relegata ad un semplice liceo.   

lunedì 8 giugno 2015

Porti-mao? No, prendo-Rea!!! #SBK2015Portogallo

L'hanno definito cannibale e, non a torto, comanda il mondiale con quasi 5 manches di vantaggio. Lui si chiama Johnny Rea e fino a che cavalcava l'Honda non si riusciva a capire chi dei due fosse lo scarso, ma adesso i risultati parlano chiaro e Rea sta per azzannare definitivamente il mondiale SBK. Troppa è la sua voglia di "vendetta" inespressa da anni e in Kawasaki ha trovato un'arma vincente. Perfino il suo compagno di squadra Sykes, che tanto un fermo non è, non è riuscito ad arginare questa furia, mai sazia di vittorie. E anche in Portogallo lo ha fatto per due volte, con acqua, con l'asciutto e con entrambi. Il resto della compagine ha tentato di duellarci un pò ma la manopola del gas di Johnny girava troppo in fretta per loro. In gara 1 Sykes e Davies completavano il podio, anche se Sykes (sono tutti inglesi) ha avuto qualche problema sulla verdona al penultimo giro, mentre in gara 2 un più maturo Giugliano ha concretizzato un buon fine settimana davanti ad un Haslam leggermente altalenante. Sinceramente oltre al pilota anche il divario tecnico sembra sia un pò troppo eccessivo tra le Kawasaki e il resto del gruppo, ma questo alla fine fa parte di chi ha lavorato meglio e di chi si lamentava dei troppi vantaggi (vedi Honda). 
Nella Supersport invece abbiamo assistito al più classico dei duelli stile Highlander dove al grido "ne rimarrà soltanto uno" rispondono solo i due capoclassifica ovvero (in ordine) Sofuoglu e Cluzel che girano le piste di tutto il mondo a darsi carenate. Ieri l'ha vinta di forza il francese con un ultimo giro al cardiopalma rilanciando per il prossimo round a Misano tentando di accorciare lo svantaggio di 40 punti in classifica.
E pensando a Misano non può altro che venire in mente se mai ci sarà la soluzione del giallo di Biaggi Wild Card che porterebbe un valore aggiunto a questo campionato ucciso (con affetto) da Rea. 

lunedì 1 giugno 2015

Veni, vidi, vici: MotoGp #Mugello2015

Una delle più belle soddisfazioni di Jorge Lorenzo targato Mugello, non è stata la quaresima che ha dato ai suoi avversari, guidando come non mai, ma i fischi ricevuti sul podio dall'orda di canarini gialli, ai quali ci sarebbe stata bene una risposta (non troppo elegante) con un bel doppio dito medio alzato. Fischiare uno come Lorenzo significa non essere appassionati di moto ma solo tifosi, e questo sarà un bene quando il loro idolo si ritirerà dalle corse (purtroppo). La stella di Jorge ha brillato luminosa come lo aveva già fatto anche le due volte precedenti, dimostrando una ritrovata competitività con la moto, il suo team e se stesso. Ai box Biaggi lo ha abbracciato come un figlio perchè in pista lo ricorda molto. Un piccolo step in avanti lo ha fatto anche Andrea Iannone autore di una bella pole position il sabato (seguendo Lorenzo) e una gara intelligente la domenica, "accontentandosi" di un ottimo secondo posto lottando prima con Marquez e a distanza (un secondo circa) con Rossi. Valentino ha fatto una gara furba e accorta, dopo aver preso una non ottima partenza (dovuta sempre a qualifiche strane) è risalito fino al gruppo che seguiva Lorenzo superando dapprima Pedrosa poi mettendo Iannone nel mirino senza poi raggiungerlo. Bene anche Pedrosa ottimo quarto e non lontano dalla seconda posizione segno che il pilota ha ritrovato quel giusto feeling in sella alla Honda. Stesso discorso non si può dire di Marc Marquez sempre alle prese nel domare la sua focosa moto non trovando ancora il bandolo della matassa. Partito dalla tredicesima casella è stato autore di una spettacolare rimonta che lo ha portato fino al secondo posto, lottando prima con se stesso poi con Iannone fin quando alla Poggiosecco ha perso l'anteriore finendo nella via di fuga. Più sfortunato Dovizioso che ha dovuto abbandonare la compagnia per un guasto tecnico. Peccato perchè il secondo posto poteva essere suo. 
In Moto2 salutiamo il ritorno alla vittoria di Rabat su di un sempre più convincente Zarko (leader della classifica) e un ritrovato Aegerter che ha regolato il leader delle qualifiche Lowes. Malino gli italiani salvati da Baldassarri decimo.
Nella Moto3, sempre spettacolare, a dominare è stato Oliveira motivato come non mai a portare a casa la prima vittoria portoghese  nel motomondiale, e lo ha fatto in maniera egregia lasciando sfogare il gruppo per poi costruire la vittoria percorrendo la Bucine a velocità fotonica impedendo agli avversari di prendergli la scia. Più bravo di lui però (vista anche la sua leadership in classifica) è stato Kent che a metà gara si è messo alla fine del gruppone per poi uscire allo scoperto all'ultimo giro portando a casa un secondo posto che vede aumentare il suo vantaggio in classifica. Ha tentato di fare lo stesso Fenati (terzo) che l'ha spuntata per un non nulla su Bagnaia al fotofinish.
Brutte e marchettare ancora una volta le telecronache le stesse che poi alla fine sono quelle che generano i fischi dei canarini.
Prossimna tappa Barcellona!

lunedì 25 maggio 2015

La capanna dello zio Tom (Sykes), #DonigtonSBK2015

Con la sesta vittoria consecutiva a Donington Park, Tom Sykes si è di fatto arrogato il diritto di poter costruire una casetta all'interno del circuito. E quale meglio posto per farlo se non un circuito amico come quello inglese. Ieri Sykes andava decisamente più forte e nemmeno un coriaceo Rea ha potuto resistergli. Bella la bagarre nella prima manche, maschia, rude ma corretta, con i due inglesi che si sono letteralmente presi a sportellate fino a quando Rea non ha deciso che contro questo Sykes oggi poco si poteva fare. Bella alla fine anche la stretta di mano e gli onori all'avversario con tanto di dichiarazioni non scontate ma sincere. Avversari si ma con rispetto, senza troppi fronzoli e leccatine varie, come avviene invece spesso in altri campionati. Due manches quasi fotocopia con un Davies ottimo terzo e Haslam quarto. Bene Badovini in gara 1 quinto. Un pò altalenante e non ancora troppo in forma Giugliano che ha lamentato forti problemi di grip. Disfatta totale Honda con VDMark ritiratosi due volte e un Giuntoli alle prese con una moto inferiore (non doveva crescere con il nuovo regolamento?). E parlando del Campione del Mondo non si può che Aprilia brilli come l'hanno passato ma chi è causa del suo mal...
In gara 2 copione leggermente diverso, con Sykes che saluta tutti sin dall'inizio mentre nelle retrovie succedeva un pò di tutto anche un high side di REA che gli ha fatto giocare tutti i jolly possibili per rimanere in sella. Comunque, nonostante tutto, bella rimonta e ottimo secondo posto che gli permette di avere ancora due gare (4 manches) di vantaggio sugli inseguitori. A dispetto dei regolamenti e limitazioni, la SBK di ieri ha ancora una volta battuto il record della pista e ha confermato che Kawasaki ha veramente lavorato bene lasciando agli avversari solo le briciole.
Avvincente anche la Supersport con una gara più tattica che fisica con Soufoglu in palla che lascia sfuriare Cluzel all'inizio per poi prendersi la testa fino alla fine. Nulla il francese ha potuto contro il turco, faticando anche un pò con la wild card Ryde su Yamaha (vintage) che alla fine è arrivato terzo facendo impazzire perfino l'ottimo Zanetti quarto. Anche qui oramai il campionato è cosa a 2 con la speranza che MV riesca a dare una moto più "facile" ai sui piloti. 

lunedì 18 maggio 2015

Sinfonia francese, Le Mans MotoGp 2015 #lemans2015

E cosi, come un consumato conquistadores Jorge Lorenzo si prende anche la Francia dopo essersi imposto nella terra natia. Lo ha fatto alla sua maniera, ridisegnando il circuito come un pittore, controllando gli avversdari dagli specchietti retrovisori. A nulla sono valse le resistenze di Dovizioso prima e di Rossi poi, perchè entrambi si sono dovuti confrontrare con l'implacabile cronometro. E nella giornata delle conferme è arrivata anche quella che l'Honda non è più la moto da battere neanche con il suo funambolico pilota, ieri quarto, ma visibilmente in difficoltà. Per fortuna si sono affacciate le Ducati la davanti, altrimenti il mondiale sarebbe una noia, tanto è il divario tra i primi ed il resto del gruppo. Se poi ci mettiamo anche le cadute di qualche papabile protagonista, Crutchlow e Pedrosa (al rientro) non restano più tante le moto la davanti. Si è rivisto Smith sesto, dietro un acciaccato ma ancora poco convincente Iannone (quinto) anche se ha avuto un bel guizzo nel confronto con Marquez (chissà perchè poi verso la fine gara e non prima). Lorenzo sembra aver ingranato la marcia giusta? Ancora non lo sappiamo, però sappiamo che se al Mugello Marquez non li mette dietro il mondiale diventa parecchio in salita per l'Honda e il suo pilota, lasciando la lotta fratricida in casa Yamaha. 
In Moto2 splendida vittoria di Luthi, un pò alla Lorenzo, che ha regolato a colpi di giri veloci un redivivo Rabat e un ottimo Zarko che si è accontentato di un terzo posto, buono per i punti mondiali. Quarto Lowes, mentre il rookie Rins non è andato oltre l'asfalto. Superbene invece Morbidelli, l'unico italiano a mostrarsi ancora la davanti, con una guida sempre più matura e redditizia.
In Moto3 la giornata è stata costellata dalla bandiera tricolore con il ritorno alla vittoria di Fenati, seguito da un sempre più convincente Bastianini e da un bravo Bagnaia, dopo dei bei duelli per tutto l'arco della gara. Vero vincitore morale e comunque sempre più leader in campionato è stato Danny Kent partito dalla ultima casella e quarto poi alla fine e, secondo me, accontentandosi della posizione visto che i primi tre al momento non rappresentavano una minaccia per la classifica. Prossimo round il Mugello a casa di Rossi e di Dovizioso alla ricerca di una vittoria che manca da diverso tempo. 

lunedì 11 maggio 2015

Piadina Rea-magnola, Imola SBK 2015

6 anni a candire su di una moto che non era una vera moto da corsa, ma un clone della moto vista dal concessionario. Poi la svolta sulla verde Kawasaki e da li non c'è ne stato più per nessuno. Johnny Rea, a meno di clamorosi risvolti, sarà il nuovo campione SBK 2015 avendo già in tasca due Round di vantaggio. E' brutto fare già una previsione, ma il Rea di ieri a Imola ha espresso tutto il suo potenziale "inespresso" di quando correva per la Honda. Tutto perfetto, anche troppo, come sportivamente ha ammesso il suo compagno di squadra Sykes. Gli altri suoi diretti avversari hanno rotto due volte (Davies) e sono caduti (Haslam, gara 2), troppo per uno che il peggio che ha fatto è stato arrivare fino ad oggi secondo. Nella giornata di Rea ha comunque brillato Davide Giugliano in rietro dallo stop di 90 giorni, firmando la pole position un terzo e un quarto posto con due gare accorte. Speriamo che si ricordi di Imola anche in futuro perchè i mondiali si vincono anche accontentandosi e non gettando il cuore sempre oltre l'ostacolo. A proposito di chi si accontenta: L'Aprilia ha trovato solo un terzo posto in seconda manche grazie al bravo Torres, ma non era meglio riconfermare il campione del mondo Guintoli, visti i soldi buttati per l'ingaggio e i risultati di Melandri l'anno scorso? Nella giornata di ieri ottimi anche Badovini, Baiocco e il ritorno di Fabrizio, nono in Gara 2. Bella come sempre la SBK e sempre comunque in crescita nonostante le restrizioni regolamentari che non hanno impedito di battere il record sul giro del 2013. Un pò meno bella Imola, pista "strana" e poco sicura dove ancora non è stata creata una strada di servizio che non ha infatti impedito la Red Flag sulla caduta di Salom in Gara 1. 
In Supersport ci sono invece 2 piloti che hanno un altro passo rispetto agli altri: Soufoglu e Cluzel, che ieri, nella loro personalissima battaglia, hanno girato oltre un secondo al giro rispetto agli altri, dimostrazione di una superiorità notevole. Ieri poi il turco ha veramente guidato sopra le righe, forse per dimenticare il dramma familiare che lo sta affliggendo. Finalmente terzo Zanetti sulla pista amica, sperando in una crescita anche per Donington. Bravo come sempre Max Biaggi dietro il microfono anche se tutti lo vorrebbero vedere impugnare una bella manopola del gas. 

lunedì 4 maggio 2015

Il ritorno dell'Ispanico, Jerez 2015

Ai tifosi (i soliti) che avevano dato Lorenzo per spacciato e bollito, rispondo che nel motociclismo i fattori sono tanti che influenzano la prestazione dei piloti. Jerez infatti doveva essere un punto di svolta e così è stato. Jorge Lorenzo ha voluto tornare prepotentemente sulla scena a modo suo, in maniera maniacale, conquistandosi la vittoria alla sua maniera ovvero sin dall'inizio. A nulla è valsa la resistenza di Marquez che dal canto suo ha dimostrato stoicità e abnegazione portando a casa un ottimo secondo posto. Terzo, un pò sugli scudi, Rossi che alla fine ha preferito portare a casa punti preziosi che lo lanciano a +15 su Dovizioso in piccola crisi con la sua Ducati, nono al traguardo dopo una furibonda rimonta dall'ultima piazza. Cosa possiamo leggere da questo fine settimana? Che Yamaha ha fatto un salto in avanti e ha due piloti in stra-forma mentre Honda sembra vivere solo su Marquez e sulle sue "magie", anche se il quarto posto di Cructhlow potrebbe fargli valere un mezzo "più ufficiale", viste anche le scarse prestazioni di Hayoama (caduto). Bene i due fratelli Espargarò in terra natia e bene anche la Suzuki in netta crescita. Iannone ha vanificato quanto di buono fatto in qualifica con una partenza sbagliata arrivando sesto al traguardo.
In Moto2 gara tattica e molto tirata sin dalle prime battute con Rabat, Folger in fuga da subito seguiti da Luthi e Rins mentre nelle retrovie succedeva di tutto. Una sbavatura di Rabat ha aperto le porte a Folger che ha cavalcato in solitario mentre da dietro tornava su Rins e Zarko in splendida rimonta. Alla fine, alla fatidica curva 13, Rins tentava un sorpasso su Rabat colpendolo e cappotandosi nella via di fuga lasciando a Zarko una porta aperta per il secondo posto e la testa in campionato. Bene Morbidelli sesto e Corsi ottavo. 
In Moto3 vince per la terza volta consecutiva Danny Kent aiutato da un tentativo di sorpasso garibaldino all'ultima curva (la 13) di Quartararo che ha un pò sparagliato le carte favorendo il secondo posto di Olivera e il terzo di Binder. Italiani sesto e settimo con Fenati e Bagnaia nono Bastianini dopo un errore ai primi giri. 
Prossimo round Le Mans dove verifiche e conferme la fanno ancora da padrone su questo interessante inizio campionato.

lunedì 20 aprile 2015

Quando il gioco si fa duro... Assen SBK, Argentina MotoGp 2015

Ancora un doppio appuntamento domenicale tra SBK e MotoGp e ancora scintille agli antipodi del mondo. In SBK abbiamo assistito alla consacrazione di Rea in uno stato di forma mai avuto prima, grazie anche a quella marcia in più che Kawasaki gli ha permesso a rispetto della Honda. Rea ha concluso due gare magistrali con un predominio che solo l'altro inglese Davies ha tentato di spezzare. Due gare fotocopia che hanno visto anche Van DeMark due volte terzo spinto sempre da un ottimo pubblico olandese. Quarto (2 volte) Haslam che si allontana dalla vetta della classifica. Belle gare come sempre ma con un Rea così rischiamo di divertirci per la lotta del secondo posto.
Anche in Supersport lo spettacolo non è mancato grazie a un bel duello tra Soufoglu, Cluzel e Smith che ha visto l'americano veloce nelle prime fasi di gara per poi lasciare il turco e il francese duellare.Soltanto alla chicane prima del traguardo la disputa si è risolta a favore di Soufoglu anche se personalmente ho ravvisato una scorrettezza abbastanza palese che ha relegato Cluzel in seconda posizione.
E se le scintille olandesi non fossero bastate in Argentina si sono realmente viste, quelle della moto di Marquez a terra dopo un contatto con Rossi. La cronaca della gara ha visto il giovane spagnolo partire subito forte sgranando il gruppo fino ad arrivare ad avere 4,5 secondi proprio da Rossi che decimo su decimo si era portato in seconda posizione. Ed è infatti a fine gara che i due si sono riuniti con Valentino in forma migliore forte anche di un'ottima scelta delle gomme. Dopo una staccata che ha permesso a Rossi di portarsi in testa, Marquez ha subito replicato a centro curva venendo a contatto carena contro carena, per poi uscire appaiato con l'italiano ma con meno accelerazione. A quel punto presa mezza moto di vantaggio Rossi si è spostato sulla destra per preparasi al sinistra successivo e li la gomma posteriore della sua Yamaha è venuta a collisione con l'anteriore della Honda che cadeva rovinosamente sull'asfalto. All'arrivo quindi Rossi su un sempre più convincente Dovizioso e un ritrovato Crutchlow che ha regolato Iannone. Quinto Lorenzo lontano da una forma accettabile per un pilota del suo livello. 
Decisamente Rossi è il pilota più in forma del lotto e questo lo proietta verso un altro anno da protagonista come fu l'anno scorso. Adesso vedremo le capacità del suo diretto rivale Marquez sull'interpretare le gare. Dovizioso e Ducati si stanno confermando gara dopo gara mentre Lorenzo ha la necessità di mettere il suo sigillo se non vuole fare la fine di Sykes.
In Moto2 Zarko conferma la sua crescita, ma è Rins ad essere ancora in testa al campionato e questo la dice lunga sulla classe e intelligenza dello spagnolo. Buona la conferma di Lowes ancora sul podio e finalmente si rivede nella top 5 anche Kallio che ha preceduto un ottimo Morbidelli.
In Moto3 ancora una imperiosa vittoria in solitario di Kent che a metà gara se ne è andato sfoggiando un passo improponibile per il resto del gruppo che come sempre si è dato battaglia fino alla fine. L'ha spuntata Vasquez su Vinales ma in relatà il gruppo è arrivato in un fazzoletto di 1 seconcdo e mezzo. Brutto l'episodio di Fenati su Ajo nelle qualifiche dove l'italiano a preso a calci e pugni il finlandese e giusta la retrocessione in utlima posizione. Il fatto di avere scritto SKY e VR46 sulle carene non da il diritto a episodi di isteria, anche se perpretati da giovani ragazzi.
Prossimo round Jerez dove avremo ulteriori risposte a questo scintillante inizio di campionato.

martedì 14 aprile 2015

British Empire, Aragon SBK e Austin MotoGp (2015)

In 5 gare mondiali (Supersport esclusa) combattute agli antipodi del mondo, l'inno della Regina d'Inghilterra è suonato ben 4 volte e solo nella MotoGp abbiamo riascoltato ancora una volta la marcia reale spagnola. Partiamo dunque dalla terra di Aragona, al round spagnolo della SBK, dove gli inglesi hanno ancora una volta colonizzato il podio. Gara 1 Rea, Davies e Sykes hanno fatto il vuoto dopo essersi studiati a lungo. solo sul finale Davies ha tirato fuori gli artigli in un ultimo giro da vero campione combattendo con un febbricitante ma sempre più ottimo Rea. Sykes si è "accontentato" di un terzo posto davanti alle due Aprilia di Haslam e Torres. Ottima anche la prestazione di Fores che ha sostituito Bayliss sulla Ducati di Giugliano. In Gara 2 lo spilungone della Ducati ha deciso che oggi doveva essere il suo momento e cosi è stato dall'inizio alla fine, portando alla vittoria la rossa a digiuno da troppo tempo. Ottima anche la prerstazione di Rea (secondo) e di Haslam (terzo) che nulla ha potuto contro il connazionale. Brutta botta nel fisico ma anche per il morale di Sykes, disarcionato dalla sua verdona all'ingresso del rettilineo. Adesso Tom ha la metà dei punti del compagno di squadra che pare avviato verso il suo primo mondiale. Da segnalare infine le ottime prestazioni di Badovini al rientro su BMW e sempre di Fores (quinto).
Nel Texas, dove di solito le gole sono aride per il clima, il mondiale ha trovato una temperatura molto autunnale ma per fortuna il giorno della gara la pista era in buone condizioni. Ha aperto le danze la Moto3 con una splendida vittoria di Kent dopo una gara quasi in solitario, su un ottimo Quartararo e il "vecchio" Vasquez, dopo la solita bagarre tra 12 piloti circa. Quarto un ottimo Bastanini che ha sfiorato il podio in volata. Bene anche Locatelli (che ha rischiato grosso sulla scivolata di Olivera) e Fenati.
In Moto2 prima vittoria di Sam Lowes, il coriaceo pilota della SpeedUp che finalmente ha centrato il primo podio e vittoria in una gara che ha visto anche protagonista l'ottimo Zarko e un convincente Rins che si trova anche in testa al campionato. Nella lotta di testa si è visto anche un ottimo Morbidelli che ha dato del filo da torcere ad un non ancora a posto Rabat (quarto comunque alla fine).
Nella MotoGp abbiamo assistito al ritorno di Marquez alla vittoria, sempre alla sua maniera, l'unico a far pattinare la sua Honda nelle curve del circuito di Austin. Dopo un avvio brillante dello "svizzero" Dovizioso Marc ha dettato la sua legge mentre dietro succedeva un pò di tutto. Ad infuocare la battaglia sono stati proprio i protagonisti del Qatar, Dovizioso e Rossi, avvicendandosi al secondo posto, mentre un buon Smith osservava da dietro. Della partita è stato anche Iannone con un Lorenzo leggermente in ritardo sul gruppo. Alla fine Iannone e Smith cedevano il passo, mentre Dovizioso allungava su Rossi che doveva guardarsi dal ritorno di Lorenzo arrivando in fila indiana al traguardo, 3 secondi dietro lo spagnolo.
Alla fine una bella giornata per i colori Ducati, anche con 2 litri in meno, ed una conferma per i due italiani in testa al mondiale. L'Argentina ci darà nuove chiavi di lettura sulle potenzialità Ducati, sulla costanza della Yamaha e sopratutto sul reale stato di forma del binomio Honda-Marquez.
Come sempre peccato per la telecronaca di basso livello a differenza di quella molto più qualificata e sportiva della SBK. 

venerdì 3 aprile 2015

Il rispetto

"Non c'è più rispetto neanche tra di noi" cantava Zucchero qualche tempo fa, ma anche senza scomodare il cantante emiliano basta guardarsi intorno per capire che il rispetto è diventato oramai una forma arcaica di comportamento. Se ci pensiamo bene il rispetto è tutto ciò che lega la nostra società, le nostre azioni quotidiane, i nostri rapporti con gli altri. Se per esempio non avessimo rispetto per la natura (e molti non lo hanno) il nostro mondo (e in parte già lo è) sarebbe una pattumiera. Se non porti rispetto alle cose esse si rompono prima, se non rispetti delle regole vivremmo nell'anarchia e via dicendo. Al pari di tutto questo esiste anche il rispetto per le persone, vero motore della nostra società formata da individui pensanti (quasi). Ma nell'era di internet il rispetto è andato a farsi benedire perchè oggi noi siamo degli individui tuttologi, abbiamo la cognizione totale del mondo che ci circonda. Per farvi un esempio oggi siamo tutti avvocati, tutti dottori e tutti meccanici. Oggi le famiglie non sono più quelle canoniche ma la maggior parte sono "allargate", i tribunali sono pieni di avvocati per discutere i divorzi. E poi ci stupiamo se uno stato come il nostro decide di sostituire i nomi babbo e mamma con genitore 1 e genitore 2. Mancando il rispetto per le persone si creano degli ibridi, si crea il vuoto morale, il vuoto degli ideali. E allora possiamo parlare di evoluzione o involuzione? Fino a poco tempo fa usavamo il VOI verso i nostri padri e i nonni, adesso esiste il "fanculo" che non è propriamente uguale. Nel caotico traffico cittadino alla prima disputa per una manovra errata gli automobilisti diventano come cani nelle gabbie, urlando contro un finestrino chiuso verso un altro finestrino chiuso, quasi si riesce a percepire la bava che scende dalle loro bocche. Il buongiorno, il grazie, l'accortezza di alzarsi per offrire il posto ad un anziano oramai fanno parte dei ricordi. Oggi viaggiamo per strada con la testa sul telefono. Abbiamo 630 "amici" su facebook ma quando ci incontriamo non abbiamo nulla da dirsi. Non abbiamo talmente più rispetto per noi stessi che ci scambiamo con la nostra identità virtuale, il nostro avatar che spesso è rappresentato con fotografie di persone sorridenti quando in realtà siamo tristi e soli. Per carità, do ancora delle chances all'essere umano, perchè credo che ci sia ancora tanta potenzialità per questo parassita che vive su questo pianeta, però vorrei suggerigli di fare un passo indietro e di ripartire da leggere un libro ogni tanto invece che contare i "mi piace" delle foto, di aprire conflittualità per sms, di scrivere un diario sulle proprie sensazioni, di cercare di avere un pò più di rispetto per l'interno di noi stessi e non per l'involucro che ci contiene. Lo stesso rispetto poi da infondere nei nostri figli affinchè siano proprio loro ad alzarsi un domani da una sedia per lasciare il posto ad un vecchio anziano come il loro padre. Ma voi, folli lettori di questo blog, quanto rispetto avete per voi stessi e per gli altri?

lunedì 30 marzo 2015

Notti magiche, Losail 2015

Da dove iniziare? Partiamo dalla Pole Position di Dovizioso, un preludio che nessuno si aspettava vista la giovane età della Ducati. Si parlerà di vantaggi regolamentari, ma intanto un primo assaggio della cura Dall'Igna abbiamo iniziato a vederlo. Ma se in prova si poteva addossare il vantaggio a qualche migliore specifica tecnica in gara in gara in trinomio Ducati-Dovizioso-Iannone (anche Hernadez non è andato male) hanno confermato la bontà del progetto trascurando però una variabile: Valentino Rossi. Il pesarese ha fatto una delle sue migliori gare di sempre, poco appariscente all'inizio gara per poi concretizzare tutto sul finale e solo Dovizioso è riuscito a regolare la sua rimonta. Yamaha aveva fatto quindi pretattica nei test? Difficile dirlo. Certo Marquez (quinto) non è riuscito a recuperare i 3 secondi di svantaggio dai primi, anche se va sottolineato che è partito per ultimo regalandoci una splendida rimonta. Gara sicuramente "strana" con Lorenzo (quarto) con dei problemi al casco e Pedrosa (sesto) meno incisivo del solito. E' di fatti la notizia in tarda serata del suo ritiro dalle competizioni per problemi al braccio e questo apre una porta, anzi una voragine su chi possa sostituirlo. Notte magica dunque per i colori italiani con un bel duello tra Rossi e Dovizioso, fotocopia di quello dell'anno passato con Marquez, ma commentato con meno enfasi. Strano vero? I due italiani avrebbero meritato il solito "tifo" da parte dei cronisti, ma evidentemente c'è ancora chi crede che Dovizioso sia svizzero. Nella giornata no della Honda non hanno brillato neanche Cructhlow (settimo) e Redding (tredicesimo) con moto factory mentre si è difesa bene la Suzuki al debutto (undicesima e quattordicesima). In ombra tutto il resto del gruppo anche se i proseliti pre campionato parevano dire il contrario. 
Ad Austin in Texas avremo qualche notizia in più sulle condizioni di questo campionato con la speranza che al ritiro di Pedrosa si inseriscano le due Ducati, altrimenti ne rimarranno solo tre la davanti. 
In Moto2 è veramente successo di tutto e la vittoria è andata al buon Folger dopo che i principali protagonisti si sono eliminati a vicenda, tranne Zarco, che stava dominando la gara, per poi retrocedere per guasto tecnico. Sul podio con il tedesco Simeon e il "vecchio" Luthi che ha regolato un ottimo Rins. Bene anche Morbidelli (quinto) davanti ad un non ancora a posto Kallio.
Bella come sempre la Moto3, combattuta fino in fondo, che ha visto grandi protagonisti gli italiani. Bastianini, Bagnaia e Antonelli sempre tra i primi. Ha vinto Masbou per un nulla proprio su Enea e a Kent. Volata comunque di gruppo che ha visto anche tra i protagonisti Quartararo con una gara matura nonostante il debutto. 

lunedì 23 marzo 2015

Sinfonie thailandesi, SBK thailandia 2015

Contrariamente alla classe più importante partiamo omaggiando la vittoria del thailandese Willairoth nella classe 600 SS, la prima vittoria (credo) di un thailandese nel circuito mondiale per lo più a casa sua. Il pilota ha militato in diverse classi ma nella SS ha trovato il guizzo per la sua prima vittoria, complice anche la sfortuna di Cluzel che ha rotto la sua MV. L'omaggio che poi gli ha attribuito il pubblico con un tifo da stadio ha confermato che il round asiatico ha portato i frutti di una buona scelta di location.
In terra asiatica ha trovato anche la sua consacrazione Johnny Rea, il veloce pilota nord irlandese che non ha mai trovato in Honda quelle prestazioni che lo potessero portare così in alto, ma che in Kawasaki ha invece trovato una moto in grado di fargli esprimere il suo valore e lo ha fatto vincendo entrambe le manches con autorevolezza. Cambiando i regolamenti il risultato non cambia e sarebbe illuminante sentire il parere di Fanali (Honda) lui che ha sempre additato la scarse prestazioni delle sue moto proprio alla troppa libertà degli altri. Ancora una volta gli inglesi hanno monopolizzato il podio e i primi 5 posti in griglia dimostrano che la scuola BBS ha prodotto buoni piloti. Non si può dire degli italiani che hanno trovato in Baiocco un ragazzo veloce e serio che ha portato la sua Ducati in entrambe le manches nella top ten. Dunque primo Rea e secondo un ritrovato Haslam che adesso prende 10 punti in classifica e sembra l'unico in grado di arginare Rea, anche perchè Sykes in queste prime due prove ha mostrato qualche limite di affiatamento con la verdona. Si è rivista la Suzuki ai vertici con un ottimo Lowes, caduto in gara 1 ma terzo in gara 2. Bene anche Torres in fase di apprendimento meno bene Davies finito in terra per due volte. Sicuramente Ducati è quasi con i primi, ma forse gli manca quello step per dare più fiducia ai suoi piloti. Già i piloti... Ieri, dopo due manches degne di nota, Bayliss ha deciso che 46 anni sono troppi per gestire un campionato intero, e ha riconsegnato le chiavi della Panigale ai suoi proprietari. Le cose più belle su Troy le ha dette proprio Baiocco elogiando il grande cuore dell'australiano vero esempio da seguire.
Gare un pò atipiche rispetto alle solite sportellate SBK ma sicuramente degne di nota per noi appassionati. 

giovedì 26 febbraio 2015

Le sfumature (infinite) dell'amore

di Peter Malloy
E' interessante notare la grande attenzione che ruota intorno al libro/film che sta catalizzando un pò tutto il ceto sociale moderno. Ovviamente stiamo parlando di 50 Sfumature di Grigio e della cassa di risonanza che ha avuto in molti di noi. Dell'argomento mi sono già espresso più volte ma in realtà quante sono le sfumature dell'amore? Facile essere belli, ricchi, e con il pallino del sesso "diverso", ma noi, comuni mortali delle 8 - 19 orario continuato, come viviamo le sfumature dell'amore? L'amore è come un libro immenso dove ognuno ci legge la sua interpretazione e dove regna l'anarchia più totale. Non so quanti di voi hanno vissuto il vero amore, o forse l'hanno confuso con l'infatuazione, la novità, la voglia di cambiare, ma cosa si "dovrebbe" provare in realtà? Difficile dare una risposta... Ricordo ancora il primo amore, quello giovanile, le famose farfalle, ricordo anche che mi mancava il fiato e mi batteva forte il cuore. Avevo 17 anni e quello che mi stava succedendo non riuscivo a comprenderlo. Mi ricordo bene quando lei mi ha scaricato ed il grande dolore provato. Ma senza fare la cronistoria degli amori personali, alla soglia dei... e passa anni, devo ancora capire se abbia mai vissuto o meno questa sensazione così violenta, come lo fu allora. Oggi sembra di aver vissuto molto, abbiamo in mano tutti gli strumenti dopo aver socializzato una vita, ma quante volte l'amore ci ha davvero travolto senza confonderlo con il "sesso"? Casanova si innamorava di ogni donna con la quale giaceva e questo lo rendeva unico al contrario del Don Giovanni considerato uno sciupa femmine. Senza stare a fare il conto della serva ogni donna che ho amato mi ha lasciato qualcosa dentro, credendo sempre che fosse l'ultima fino alla successiva quando qualcosa di nuovo è sempre successo. Ma con l'andare avanti nel tempo fare l'amore è sempre stato meno predominante e i sentimenti provati si amplificavano, trovando nuovi spazi e nuove letture del nuovo rapporto. Scavallato il mezzo secolo capisci che non tutto è perduto e forse quella pulsione proveniente dal basso viene sostituta con un bisogno ancora più forte: la ricerca del vero amore. E arriva quando meno te l'aspetti, quando tutto sembra volgere al desio scuotendoti in maniera forte, facendoti ritornare indietro nel tempo. Tutto si ferma e inizi a farti delle domande. Allora capisci che non è la gioventù ad essere "amore" ma la passione che ti travolge a tutte l'età, che pervade le tue giornate, che ti fa sperare in una "vecchiaia" migliore. Oggi a 65 anni vivo ancora di quell'esperienza, e stiamo ancora insieme e ci guardiamo sempre negli occhi come fosse il primo giorno. Ma allora ho veramente conosciuto l'amore o la sua ennesima sfumatura?