mercoledì 4 maggio 2016

Generazioni

Vi ricordate i vostri genitori quando eravate bambini? Il babbo che ti insegnava ad usare un cacciavite, la mamma ti istruiva all'ordine in cameretta, i jeans rammendati dalla nonna e il nonno che ti portava ai giardini. Io ho un ricordo particolare di mio babbo. Un giorno si era piegato il cancello di casa e lui mi chiese come avrei fatto a raddrizzarlo. Ero diplomato, avevo frequentato dei corsi ma la soluzione mi sembrava ardua. Lui invece, poco "studiato" ma parecchio pratico mi dimostrò nella pratica il principio di Archimede: datemi una leva abbastanza lunga e un punto d'appoggio e vi solleverò il mondo. Episodio banale ma significativo per i miei futuri anni. Oggi sono io diventato padre e sta a me insegnare ai miei figli anche se, in cuor mio, avrei ancora tanto da imparare da mio padre. Ma il tempo scorre tiranno, mio padre non è più giovane e qualche ruga sul volto mi segnala che è l'ora di cambiare passo e diventare grande. Sicuramente è la sensazione di essere genitore ma è difficile accettarlo, perchè non hai più il conforto della famiglia, e adesso sei tu quella famiglia, dalla quale dipendono gli altri. E' il susseguirsi delle generazioni, in molti casi un tramandarsi delle tradizioni, in altri vivere semplicemente la propria vita. Al momento mi ritengo un uomo fortunato perchè la vita mi ha regalato tante soddisfazioni, ma mi rendo conto che accanto al Peter Pan che vive in me c'è anche il saggio che deve essere tale per cercare di "insegnare" alle nuove vite, come ha fatto mio padre con me, per poi diventare gli uomini e le donne di domani. E' un compito difficile che in molti casi nessuno ti ha chiesto di fare e infatti, purtroppo, in molti non lo fanno. Chissà se un domani i miei figli si rispecchieranno in questa testimonianza elettronica e potranno parlare del loro padre (e madre) come io faccio con il mio. Ora che ci penso il mio non usa internet e forse è giunta l'ora che gli dica grazie anche di persona.... 

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