lunedì 25 maggio 2015

La capanna dello zio Tom (Sykes), #DonigtonSBK2015

Con la sesta vittoria consecutiva a Donington Park, Tom Sykes si è di fatto arrogato il diritto di poter costruire una casetta all'interno del circuito. E quale meglio posto per farlo se non un circuito amico come quello inglese. Ieri Sykes andava decisamente più forte e nemmeno un coriaceo Rea ha potuto resistergli. Bella la bagarre nella prima manche, maschia, rude ma corretta, con i due inglesi che si sono letteralmente presi a sportellate fino a quando Rea non ha deciso che contro questo Sykes oggi poco si poteva fare. Bella alla fine anche la stretta di mano e gli onori all'avversario con tanto di dichiarazioni non scontate ma sincere. Avversari si ma con rispetto, senza troppi fronzoli e leccatine varie, come avviene invece spesso in altri campionati. Due manches quasi fotocopia con un Davies ottimo terzo e Haslam quarto. Bene Badovini in gara 1 quinto. Un pò altalenante e non ancora troppo in forma Giugliano che ha lamentato forti problemi di grip. Disfatta totale Honda con VDMark ritiratosi due volte e un Giuntoli alle prese con una moto inferiore (non doveva crescere con il nuovo regolamento?). E parlando del Campione del Mondo non si può che Aprilia brilli come l'hanno passato ma chi è causa del suo mal...
In gara 2 copione leggermente diverso, con Sykes che saluta tutti sin dall'inizio mentre nelle retrovie succedeva un pò di tutto anche un high side di REA che gli ha fatto giocare tutti i jolly possibili per rimanere in sella. Comunque, nonostante tutto, bella rimonta e ottimo secondo posto che gli permette di avere ancora due gare (4 manches) di vantaggio sugli inseguitori. A dispetto dei regolamenti e limitazioni, la SBK di ieri ha ancora una volta battuto il record della pista e ha confermato che Kawasaki ha veramente lavorato bene lasciando agli avversari solo le briciole.
Avvincente anche la Supersport con una gara più tattica che fisica con Soufoglu in palla che lascia sfuriare Cluzel all'inizio per poi prendersi la testa fino alla fine. Nulla il francese ha potuto contro il turco, faticando anche un pò con la wild card Ryde su Yamaha (vintage) che alla fine è arrivato terzo facendo impazzire perfino l'ottimo Zanetti quarto. Anche qui oramai il campionato è cosa a 2 con la speranza che MV riesca a dare una moto più "facile" ai sui piloti. 

lunedì 18 maggio 2015

Sinfonia francese, Le Mans MotoGp 2015 #lemans2015

E cosi, come un consumato conquistadores Jorge Lorenzo si prende anche la Francia dopo essersi imposto nella terra natia. Lo ha fatto alla sua maniera, ridisegnando il circuito come un pittore, controllando gli avversdari dagli specchietti retrovisori. A nulla sono valse le resistenze di Dovizioso prima e di Rossi poi, perchè entrambi si sono dovuti confrontrare con l'implacabile cronometro. E nella giornata delle conferme è arrivata anche quella che l'Honda non è più la moto da battere neanche con il suo funambolico pilota, ieri quarto, ma visibilmente in difficoltà. Per fortuna si sono affacciate le Ducati la davanti, altrimenti il mondiale sarebbe una noia, tanto è il divario tra i primi ed il resto del gruppo. Se poi ci mettiamo anche le cadute di qualche papabile protagonista, Crutchlow e Pedrosa (al rientro) non restano più tante le moto la davanti. Si è rivisto Smith sesto, dietro un acciaccato ma ancora poco convincente Iannone (quinto) anche se ha avuto un bel guizzo nel confronto con Marquez (chissà perchè poi verso la fine gara e non prima). Lorenzo sembra aver ingranato la marcia giusta? Ancora non lo sappiamo, però sappiamo che se al Mugello Marquez non li mette dietro il mondiale diventa parecchio in salita per l'Honda e il suo pilota, lasciando la lotta fratricida in casa Yamaha. 
In Moto2 splendida vittoria di Luthi, un pò alla Lorenzo, che ha regolato a colpi di giri veloci un redivivo Rabat e un ottimo Zarko che si è accontentato di un terzo posto, buono per i punti mondiali. Quarto Lowes, mentre il rookie Rins non è andato oltre l'asfalto. Superbene invece Morbidelli, l'unico italiano a mostrarsi ancora la davanti, con una guida sempre più matura e redditizia.
In Moto3 la giornata è stata costellata dalla bandiera tricolore con il ritorno alla vittoria di Fenati, seguito da un sempre più convincente Bastianini e da un bravo Bagnaia, dopo dei bei duelli per tutto l'arco della gara. Vero vincitore morale e comunque sempre più leader in campionato è stato Danny Kent partito dalla ultima casella e quarto poi alla fine e, secondo me, accontentandosi della posizione visto che i primi tre al momento non rappresentavano una minaccia per la classifica. Prossimo round il Mugello a casa di Rossi e di Dovizioso alla ricerca di una vittoria che manca da diverso tempo. 

lunedì 11 maggio 2015

Piadina Rea-magnola, Imola SBK 2015

6 anni a candire su di una moto che non era una vera moto da corsa, ma un clone della moto vista dal concessionario. Poi la svolta sulla verde Kawasaki e da li non c'è ne stato più per nessuno. Johnny Rea, a meno di clamorosi risvolti, sarà il nuovo campione SBK 2015 avendo già in tasca due Round di vantaggio. E' brutto fare già una previsione, ma il Rea di ieri a Imola ha espresso tutto il suo potenziale "inespresso" di quando correva per la Honda. Tutto perfetto, anche troppo, come sportivamente ha ammesso il suo compagno di squadra Sykes. Gli altri suoi diretti avversari hanno rotto due volte (Davies) e sono caduti (Haslam, gara 2), troppo per uno che il peggio che ha fatto è stato arrivare fino ad oggi secondo. Nella giornata di Rea ha comunque brillato Davide Giugliano in rietro dallo stop di 90 giorni, firmando la pole position un terzo e un quarto posto con due gare accorte. Speriamo che si ricordi di Imola anche in futuro perchè i mondiali si vincono anche accontentandosi e non gettando il cuore sempre oltre l'ostacolo. A proposito di chi si accontenta: L'Aprilia ha trovato solo un terzo posto in seconda manche grazie al bravo Torres, ma non era meglio riconfermare il campione del mondo Guintoli, visti i soldi buttati per l'ingaggio e i risultati di Melandri l'anno scorso? Nella giornata di ieri ottimi anche Badovini, Baiocco e il ritorno di Fabrizio, nono in Gara 2. Bella come sempre la SBK e sempre comunque in crescita nonostante le restrizioni regolamentari che non hanno impedito di battere il record sul giro del 2013. Un pò meno bella Imola, pista "strana" e poco sicura dove ancora non è stata creata una strada di servizio che non ha infatti impedito la Red Flag sulla caduta di Salom in Gara 1. 
In Supersport ci sono invece 2 piloti che hanno un altro passo rispetto agli altri: Soufoglu e Cluzel, che ieri, nella loro personalissima battaglia, hanno girato oltre un secondo al giro rispetto agli altri, dimostrazione di una superiorità notevole. Ieri poi il turco ha veramente guidato sopra le righe, forse per dimenticare il dramma familiare che lo sta affliggendo. Finalmente terzo Zanetti sulla pista amica, sperando in una crescita anche per Donington. Bravo come sempre Max Biaggi dietro il microfono anche se tutti lo vorrebbero vedere impugnare una bella manopola del gas. 

lunedì 4 maggio 2015

Il ritorno dell'Ispanico, Jerez 2015

Ai tifosi (i soliti) che avevano dato Lorenzo per spacciato e bollito, rispondo che nel motociclismo i fattori sono tanti che influenzano la prestazione dei piloti. Jerez infatti doveva essere un punto di svolta e così è stato. Jorge Lorenzo ha voluto tornare prepotentemente sulla scena a modo suo, in maniera maniacale, conquistandosi la vittoria alla sua maniera ovvero sin dall'inizio. A nulla è valsa la resistenza di Marquez che dal canto suo ha dimostrato stoicità e abnegazione portando a casa un ottimo secondo posto. Terzo, un pò sugli scudi, Rossi che alla fine ha preferito portare a casa punti preziosi che lo lanciano a +15 su Dovizioso in piccola crisi con la sua Ducati, nono al traguardo dopo una furibonda rimonta dall'ultima piazza. Cosa possiamo leggere da questo fine settimana? Che Yamaha ha fatto un salto in avanti e ha due piloti in stra-forma mentre Honda sembra vivere solo su Marquez e sulle sue "magie", anche se il quarto posto di Cructhlow potrebbe fargli valere un mezzo "più ufficiale", viste anche le scarse prestazioni di Hayoama (caduto). Bene i due fratelli Espargarò in terra natia e bene anche la Suzuki in netta crescita. Iannone ha vanificato quanto di buono fatto in qualifica con una partenza sbagliata arrivando sesto al traguardo.
In Moto2 gara tattica e molto tirata sin dalle prime battute con Rabat, Folger in fuga da subito seguiti da Luthi e Rins mentre nelle retrovie succedeva di tutto. Una sbavatura di Rabat ha aperto le porte a Folger che ha cavalcato in solitario mentre da dietro tornava su Rins e Zarko in splendida rimonta. Alla fine, alla fatidica curva 13, Rins tentava un sorpasso su Rabat colpendolo e cappotandosi nella via di fuga lasciando a Zarko una porta aperta per il secondo posto e la testa in campionato. Bene Morbidelli sesto e Corsi ottavo. 
In Moto3 vince per la terza volta consecutiva Danny Kent aiutato da un tentativo di sorpasso garibaldino all'ultima curva (la 13) di Quartararo che ha un pò sparagliato le carte favorendo il secondo posto di Olivera e il terzo di Binder. Italiani sesto e settimo con Fenati e Bagnaia nono Bastianini dopo un errore ai primi giri. 
Prossimo round Le Mans dove verifiche e conferme la fanno ancora da padrone su questo interessante inizio campionato.

lunedì 20 aprile 2015

Quando il gioco si fa duro... Assen SBK, Argentina MotoGp 2015

Ancora un doppio appuntamento domenicale tra SBK e MotoGp e ancora scintille agli antipodi del mondo. In SBK abbiamo assistito alla consacrazione di Rea in uno stato di forma mai avuto prima, grazie anche a quella marcia in più che Kawasaki gli ha permesso a rispetto della Honda. Rea ha concluso due gare magistrali con un predominio che solo l'altro inglese Davies ha tentato di spezzare. Due gare fotocopia che hanno visto anche Van DeMark due volte terzo spinto sempre da un ottimo pubblico olandese. Quarto (2 volte) Haslam che si allontana dalla vetta della classifica. Belle gare come sempre ma con un Rea così rischiamo di divertirci per la lotta del secondo posto.
Anche in Supersport lo spettacolo non è mancato grazie a un bel duello tra Soufoglu, Cluzel e Smith che ha visto l'americano veloce nelle prime fasi di gara per poi lasciare il turco e il francese duellare.Soltanto alla chicane prima del traguardo la disputa si è risolta a favore di Soufoglu anche se personalmente ho ravvisato una scorrettezza abbastanza palese che ha relegato Cluzel in seconda posizione.
E se le scintille olandesi non fossero bastate in Argentina si sono realmente viste, quelle della moto di Marquez a terra dopo un contatto con Rossi. La cronaca della gara ha visto il giovane spagnolo partire subito forte sgranando il gruppo fino ad arrivare ad avere 4,5 secondi proprio da Rossi che decimo su decimo si era portato in seconda posizione. Ed è infatti a fine gara che i due si sono riuniti con Valentino in forma migliore forte anche di un'ottima scelta delle gomme. Dopo una staccata che ha permesso a Rossi di portarsi in testa, Marquez ha subito replicato a centro curva venendo a contatto carena contro carena, per poi uscire appaiato con l'italiano ma con meno accelerazione. A quel punto presa mezza moto di vantaggio Rossi si è spostato sulla destra per preparasi al sinistra successivo e li la gomma posteriore della sua Yamaha è venuta a collisione con l'anteriore della Honda che cadeva rovinosamente sull'asfalto. All'arrivo quindi Rossi su un sempre più convincente Dovizioso e un ritrovato Crutchlow che ha regolato Iannone. Quinto Lorenzo lontano da una forma accettabile per un pilota del suo livello. 
Decisamente Rossi è il pilota più in forma del lotto e questo lo proietta verso un altro anno da protagonista come fu l'anno scorso. Adesso vedremo le capacità del suo diretto rivale Marquez sull'interpretare le gare. Dovizioso e Ducati si stanno confermando gara dopo gara mentre Lorenzo ha la necessità di mettere il suo sigillo se non vuole fare la fine di Sykes.
In Moto2 Zarko conferma la sua crescita, ma è Rins ad essere ancora in testa al campionato e questo la dice lunga sulla classe e intelligenza dello spagnolo. Buona la conferma di Lowes ancora sul podio e finalmente si rivede nella top 5 anche Kallio che ha preceduto un ottimo Morbidelli.
In Moto3 ancora una imperiosa vittoria in solitario di Kent che a metà gara se ne è andato sfoggiando un passo improponibile per il resto del gruppo che come sempre si è dato battaglia fino alla fine. L'ha spuntata Vasquez su Vinales ma in relatà il gruppo è arrivato in un fazzoletto di 1 seconcdo e mezzo. Brutto l'episodio di Fenati su Ajo nelle qualifiche dove l'italiano a preso a calci e pugni il finlandese e giusta la retrocessione in utlima posizione. Il fatto di avere scritto SKY e VR46 sulle carene non da il diritto a episodi di isteria, anche se perpretati da giovani ragazzi.
Prossimo round Jerez dove avremo ulteriori risposte a questo scintillante inizio di campionato.

martedì 14 aprile 2015

British Empire, Aragon SBK e Austin MotoGp (2015)

In 5 gare mondiali (Supersport esclusa) combattute agli antipodi del mondo, l'inno della Regina d'Inghilterra è suonato ben 4 volte e solo nella MotoGp abbiamo riascoltato ancora una volta la marcia reale spagnola. Partiamo dunque dalla terra di Aragona, al round spagnolo della SBK, dove gli inglesi hanno ancora una volta colonizzato il podio. Gara 1 Rea, Davies e Sykes hanno fatto il vuoto dopo essersi studiati a lungo. solo sul finale Davies ha tirato fuori gli artigli in un ultimo giro da vero campione combattendo con un febbricitante ma sempre più ottimo Rea. Sykes si è "accontentato" di un terzo posto davanti alle due Aprilia di Haslam e Torres. Ottima anche la prestazione di Fores che ha sostituito Bayliss sulla Ducati di Giugliano. In Gara 2 lo spilungone della Ducati ha deciso che oggi doveva essere il suo momento e cosi è stato dall'inizio alla fine, portando alla vittoria la rossa a digiuno da troppo tempo. Ottima anche la prerstazione di Rea (secondo) e di Haslam (terzo) che nulla ha potuto contro il connazionale. Brutta botta nel fisico ma anche per il morale di Sykes, disarcionato dalla sua verdona all'ingresso del rettilineo. Adesso Tom ha la metà dei punti del compagno di squadra che pare avviato verso il suo primo mondiale. Da segnalare infine le ottime prestazioni di Badovini al rientro su BMW e sempre di Fores (quinto).
Nel Texas, dove di solito le gole sono aride per il clima, il mondiale ha trovato una temperatura molto autunnale ma per fortuna il giorno della gara la pista era in buone condizioni. Ha aperto le danze la Moto3 con una splendida vittoria di Kent dopo una gara quasi in solitario, su un ottimo Quartararo e il "vecchio" Vasquez, dopo la solita bagarre tra 12 piloti circa. Quarto un ottimo Bastanini che ha sfiorato il podio in volata. Bene anche Locatelli (che ha rischiato grosso sulla scivolata di Olivera) e Fenati.
In Moto2 prima vittoria di Sam Lowes, il coriaceo pilota della SpeedUp che finalmente ha centrato il primo podio e vittoria in una gara che ha visto anche protagonista l'ottimo Zarko e un convincente Rins che si trova anche in testa al campionato. Nella lotta di testa si è visto anche un ottimo Morbidelli che ha dato del filo da torcere ad un non ancora a posto Rabat (quarto comunque alla fine).
Nella MotoGp abbiamo assistito al ritorno di Marquez alla vittoria, sempre alla sua maniera, l'unico a far pattinare la sua Honda nelle curve del circuito di Austin. Dopo un avvio brillante dello "svizzero" Dovizioso Marc ha dettato la sua legge mentre dietro succedeva un pò di tutto. Ad infuocare la battaglia sono stati proprio i protagonisti del Qatar, Dovizioso e Rossi, avvicendandosi al secondo posto, mentre un buon Smith osservava da dietro. Della partita è stato anche Iannone con un Lorenzo leggermente in ritardo sul gruppo. Alla fine Iannone e Smith cedevano il passo, mentre Dovizioso allungava su Rossi che doveva guardarsi dal ritorno di Lorenzo arrivando in fila indiana al traguardo, 3 secondi dietro lo spagnolo.
Alla fine una bella giornata per i colori Ducati, anche con 2 litri in meno, ed una conferma per i due italiani in testa al mondiale. L'Argentina ci darà nuove chiavi di lettura sulle potenzialità Ducati, sulla costanza della Yamaha e sopratutto sul reale stato di forma del binomio Honda-Marquez.
Come sempre peccato per la telecronaca di basso livello a differenza di quella molto più qualificata e sportiva della SBK. 

venerdì 3 aprile 2015

Il rispetto

"Non c'è più rispetto neanche tra di noi" cantava Zucchero qualche tempo fa, ma anche senza scomodare il cantante emiliano basta guardarsi intorno per capire che il rispetto è diventato oramai una forma arcaica di comportamento. Se ci pensiamo bene il rispetto è tutto ciò che lega la nostra società, le nostre azioni quotidiane, i nostri rapporti con gli altri. Se per esempio non avessimo rispetto per la natura (e molti non lo hanno) il nostro mondo (e in parte già lo è) sarebbe una pattumiera. Se non porti rispetto alle cose esse si rompono prima, se non rispetti delle regole vivremmo nell'anarchia e via dicendo. Al pari di tutto questo esiste anche il rispetto per le persone, vero motore della nostra società formata da individui pensanti (quasi). Ma nell'era di internet il rispetto è andato a farsi benedire perchè oggi noi siamo degli individui tuttologi, abbiamo la cognizione totale del mondo che ci circonda. Per farvi un esempio oggi siamo tutti avvocati, tutti dottori e tutti meccanici. Oggi le famiglie non sono più quelle canoniche ma la maggior parte sono "allargate", i tribunali sono pieni di avvocati per discutere i divorzi. E poi ci stupiamo se uno stato come il nostro decide di sostituire i nomi babbo e mamma con genitore 1 e genitore 2. Mancando il rispetto per le persone si creano degli ibridi, si crea il vuoto morale, il vuoto degli ideali. E allora possiamo parlare di evoluzione o involuzione? Fino a poco tempo fa usavamo il VOI verso i nostri padri e i nonni, adesso esiste il "fanculo" che non è propriamente uguale. Nel caotico traffico cittadino alla prima disputa per una manovra errata gli automobilisti diventano come cani nelle gabbie, urlando contro un finestrino chiuso verso un altro finestrino chiuso, quasi si riesce a percepire la bava che scende dalle loro bocche. Il buongiorno, il grazie, l'accortezza di alzarsi per offrire il posto ad un anziano oramai fanno parte dei ricordi. Oggi viaggiamo per strada con la testa sul telefono. Abbiamo 630 "amici" su facebook ma quando ci incontriamo non abbiamo nulla da dirsi. Non abbiamo talmente più rispetto per noi stessi che ci scambiamo con la nostra identità virtuale, il nostro avatar che spesso è rappresentato con fotografie di persone sorridenti quando in realtà siamo tristi e soli. Per carità, do ancora delle chances all'essere umano, perchè credo che ci sia ancora tanta potenzialità per questo parassita che vive su questo pianeta, però vorrei suggerigli di fare un passo indietro e di ripartire da leggere un libro ogni tanto invece che contare i "mi piace" delle foto, di aprire conflittualità per sms, di scrivere un diario sulle proprie sensazioni, di cercare di avere un pò più di rispetto per l'interno di noi stessi e non per l'involucro che ci contiene. Lo stesso rispetto poi da infondere nei nostri figli affinchè siano proprio loro ad alzarsi un domani da una sedia per lasciare il posto ad un vecchio anziano come il loro padre. Ma voi, folli lettori di questo blog, quanto rispetto avete per voi stessi e per gli altri?

lunedì 30 marzo 2015

Notti magiche, Losail 2015

Da dove iniziare? Partiamo dalla Pole Position di Dovizioso, un preludio che nessuno si aspettava vista la giovane età della Ducati. Si parlerà di vantaggi regolamentari, ma intanto un primo assaggio della cura Dall'Igna abbiamo iniziato a vederlo. Ma se in prova si poteva addossare il vantaggio a qualche migliore specifica tecnica in gara in gara in trinomio Ducati-Dovizioso-Iannone (anche Hernadez non è andato male) hanno confermato la bontà del progetto trascurando però una variabile: Valentino Rossi. Il pesarese ha fatto una delle sue migliori gare di sempre, poco appariscente all'inizio gara per poi concretizzare tutto sul finale e solo Dovizioso è riuscito a regolare la sua rimonta. Yamaha aveva fatto quindi pretattica nei test? Difficile dirlo. Certo Marquez (quinto) non è riuscito a recuperare i 3 secondi di svantaggio dai primi, anche se va sottolineato che è partito per ultimo regalandoci una splendida rimonta. Gara sicuramente "strana" con Lorenzo (quarto) con dei problemi al casco e Pedrosa (sesto) meno incisivo del solito. E' di fatti la notizia in tarda serata del suo ritiro dalle competizioni per problemi al braccio e questo apre una porta, anzi una voragine su chi possa sostituirlo. Notte magica dunque per i colori italiani con un bel duello tra Rossi e Dovizioso, fotocopia di quello dell'anno passato con Marquez, ma commentato con meno enfasi. Strano vero? I due italiani avrebbero meritato il solito "tifo" da parte dei cronisti, ma evidentemente c'è ancora chi crede che Dovizioso sia svizzero. Nella giornata no della Honda non hanno brillato neanche Cructhlow (settimo) e Redding (tredicesimo) con moto factory mentre si è difesa bene la Suzuki al debutto (undicesima e quattordicesima). In ombra tutto il resto del gruppo anche se i proseliti pre campionato parevano dire il contrario. 
Ad Austin in Texas avremo qualche notizia in più sulle condizioni di questo campionato con la speranza che al ritiro di Pedrosa si inseriscano le due Ducati, altrimenti ne rimarranno solo tre la davanti. 
In Moto2 è veramente successo di tutto e la vittoria è andata al buon Folger dopo che i principali protagonisti si sono eliminati a vicenda, tranne Zarco, che stava dominando la gara, per poi retrocedere per guasto tecnico. Sul podio con il tedesco Simeon e il "vecchio" Luthi che ha regolato un ottimo Rins. Bene anche Morbidelli (quinto) davanti ad un non ancora a posto Kallio.
Bella come sempre la Moto3, combattuta fino in fondo, che ha visto grandi protagonisti gli italiani. Bastianini, Bagnaia e Antonelli sempre tra i primi. Ha vinto Masbou per un nulla proprio su Enea e a Kent. Volata comunque di gruppo che ha visto anche tra i protagonisti Quartararo con una gara matura nonostante il debutto. 

lunedì 23 marzo 2015

Sinfonie thailandesi, SBK thailandia 2015

Contrariamente alla classe più importante partiamo omaggiando la vittoria del thailandese Willairoth nella classe 600 SS, la prima vittoria (credo) di un thailandese nel circuito mondiale per lo più a casa sua. Il pilota ha militato in diverse classi ma nella SS ha trovato il guizzo per la sua prima vittoria, complice anche la sfortuna di Cluzel che ha rotto la sua MV. L'omaggio che poi gli ha attribuito il pubblico con un tifo da stadio ha confermato che il round asiatico ha portato i frutti di una buona scelta di location.
In terra asiatica ha trovato anche la sua consacrazione Johnny Rea, il veloce pilota nord irlandese che non ha mai trovato in Honda quelle prestazioni che lo potessero portare così in alto, ma che in Kawasaki ha invece trovato una moto in grado di fargli esprimere il suo valore e lo ha fatto vincendo entrambe le manches con autorevolezza. Cambiando i regolamenti il risultato non cambia e sarebbe illuminante sentire il parere di Fanali (Honda) lui che ha sempre additato la scarse prestazioni delle sue moto proprio alla troppa libertà degli altri. Ancora una volta gli inglesi hanno monopolizzato il podio e i primi 5 posti in griglia dimostrano che la scuola BBS ha prodotto buoni piloti. Non si può dire degli italiani che hanno trovato in Baiocco un ragazzo veloce e serio che ha portato la sua Ducati in entrambe le manches nella top ten. Dunque primo Rea e secondo un ritrovato Haslam che adesso prende 10 punti in classifica e sembra l'unico in grado di arginare Rea, anche perchè Sykes in queste prime due prove ha mostrato qualche limite di affiatamento con la verdona. Si è rivista la Suzuki ai vertici con un ottimo Lowes, caduto in gara 1 ma terzo in gara 2. Bene anche Torres in fase di apprendimento meno bene Davies finito in terra per due volte. Sicuramente Ducati è quasi con i primi, ma forse gli manca quello step per dare più fiducia ai suoi piloti. Già i piloti... Ieri, dopo due manches degne di nota, Bayliss ha deciso che 46 anni sono troppi per gestire un campionato intero, e ha riconsegnato le chiavi della Panigale ai suoi proprietari. Le cose più belle su Troy le ha dette proprio Baiocco elogiando il grande cuore dell'australiano vero esempio da seguire.
Gare un pò atipiche rispetto alle solite sportellate SBK ma sicuramente degne di nota per noi appassionati. 

giovedì 26 febbraio 2015

Le sfumature (infinite) dell'amore

di Peter Malloy
E' interessante notare la grande attenzione che ruota intorno al libro/film che sta catalizzando un pò tutto il ceto sociale moderno. Ovviamente stiamo parlando di 50 Sfumature di Grigio e della cassa di risonanza che ha avuto in molti di noi. Dell'argomento mi sono già espresso più volte ma in realtà quante sono le sfumature dell'amore? Facile essere belli, ricchi, e con il pallino del sesso "diverso", ma noi, comuni mortali delle 8 - 19 orario continuato, come viviamo le sfumature dell'amore? L'amore è come un libro immenso dove ognuno ci legge la sua interpretazione e dove regna l'anarchia più totale. Non so quanti di voi hanno vissuto il vero amore, o forse l'hanno confuso con l'infatuazione, la novità, la voglia di cambiare, ma cosa si "dovrebbe" provare in realtà? Difficile dare una risposta... Ricordo ancora il primo amore, quello giovanile, le famose farfalle, ricordo anche che mi mancava il fiato e mi batteva forte il cuore. Avevo 17 anni e quello che mi stava succedendo non riuscivo a comprenderlo. Mi ricordo bene quando lei mi ha scaricato ed il grande dolore provato. Ma senza fare la cronistoria degli amori personali, alla soglia dei... e passa anni, devo ancora capire se abbia mai vissuto o meno questa sensazione così violenta, come lo fu allora. Oggi sembra di aver vissuto molto, abbiamo in mano tutti gli strumenti dopo aver socializzato una vita, ma quante volte l'amore ci ha davvero travolto senza confonderlo con il "sesso"? Casanova si innamorava di ogni donna con la quale giaceva e questo lo rendeva unico al contrario del Don Giovanni considerato uno sciupa femmine. Senza stare a fare il conto della serva ogni donna che ho amato mi ha lasciato qualcosa dentro, credendo sempre che fosse l'ultima fino alla successiva quando qualcosa di nuovo è sempre successo. Ma con l'andare avanti nel tempo fare l'amore è sempre stato meno predominante e i sentimenti provati si amplificavano, trovando nuovi spazi e nuove letture del nuovo rapporto. Scavallato il mezzo secolo capisci che non tutto è perduto e forse quella pulsione proveniente dal basso viene sostituta con un bisogno ancora più forte: la ricerca del vero amore. E arriva quando meno te l'aspetti, quando tutto sembra volgere al desio scuotendoti in maniera forte, facendoti ritornare indietro nel tempo. Tutto si ferma e inizi a farti delle domande. Allora capisci che non è la gioventù ad essere "amore" ma la passione che ti travolge a tutte l'età, che pervade le tue giornate, che ti fa sperare in una "vecchiaia" migliore. Oggi a 65 anni vivo ancora di quell'esperienza, e stiamo ancora insieme e ci guardiamo sempre negli occhi come fosse il primo giorno. Ma allora ho veramente conosciuto l'amore o la sua ennesima sfumatura?

domenica 22 febbraio 2015

Tutti figli di Troy, SBK Philipp Island 2015

In un certo senso il mondiale è iniziato all'insegna di Troy Bayliss, l'indimenticato campione numero 21 che ha sostituito lo sfortunato Giugliano nel Team interno Ducati. Nonostante la SBK abbia ancora molto da dire (basti vedere le gare) in griglia mancano personaggi di riferimento, quelli per i quali ti alzi anche alle 3 di notte. Detto questo comunque, al pronti attenti via, si è veramente scatenato l'inferno e questo giro, nella terra australe, sono stati i colonizzatori a dettare la propria legge, tre inglesi dal sangue molto caliente. Se in MotoGp lo spagnolo la fa da padrone, quest'anno la SBK parlerà inglese con un maturo Rea (primo e secondo) un ritrovato Haslam (secondo e primo) e un ottimo Davies (due volte terzo) su una Ducati baciata dai regolamenti. In effetti i regolamenti di quest'anno hanno un pò livellato le prestazioni e più marche adesso sono a lottare per la vittoria. Lo ha dimostrato l'ottimo Van De Mark (Honda) addirittura al comando per qualche giro in Gara 2. Un po sottotono invece i due campioni del 2014. Guintoli reduce da un brutto incidente porta a casa due posizioni di rincalzo che comunque male non fanno, mentre Sykes si è un pò perso nel trovare il giusto equilibrio della sua verdona con meno cavalli. Bene gli esordi di Torres e Terol mentre un pò in ombra è rimasto Lowes dopo delle ottime prove. Bayliss alla fine ha portato a casa un 13 e 16 posto degni di nota, considerando che si è sempre migliorato giro dopo giro per poi arrendersi ad un usura strana delle gomme. Fossi in Ducati, anche per non far bruciare i motori di Giuliano lo porterei per le altre 3 gare, di sicuro sortirebbe un ottimo ritorno di immagine. Ma si sa, in Ducati i soldi gli spendono per altre cose, com'è già successo in passato.... 
In Supersport ottima doppietta di MV Agusta con un sempre più convincente Clusel ed un ottimo Zanetti che ben fa sperare per un proseguo di campionato.
Come sempre la SBK ritornerà tra un mese grazie ai misteri dell'organizzazione.
Stay tuned!!!

martedì 2 dicembre 2014

I limiti dello sport

Dispiace leggere che un ragazzo di 38 anni abbia perso la vita durante la recente maratona a Firenze. Purtroppo anche noi non siamo macchine perfette e piccole malformazioni maturate in tenera età e non diagnosticate, possono portare alla successiva morte come avviene anche per i ragazzi giovani (le cronache ne sono piene purtroppo). Misterioso e arcano è il nostro corpo, così perfetto ma anche così fragile. Evitando di addentrarmi nello studio dell'uomo di Leonardo da Vinci, essendo io uno sportivo amatoriale in svariate discipline (una volta) ed osservando certi fatti, riesco a capire che spesso non è solo opera della natura, ma anche di una superficialità dell'uomo stesso che non conosce i propri limiti. Provate ad andare al 30 esimo chilometro di una maratona "cittadina". Troverete persone a vomitare, a disperarsi per i dolori alle gambe, ad avere mancamenti. e tutto questo perchè oggi, nella società multimediale crediamo di essere invincibili, come se il poter andare da un capo all'altro del mondo con Google Earth, ci rendesse onnipotenti. Purtroppo non è così. In ogni campo dello sport, l'amatore medio tenta di emulare il proprio beniamino non considerando che gli sportivi professionisti vivono solo per quello e non si alzano la mattina presto per andare al lavoro, poi tornano a casa, portano i figli a nuoto, vanno a fare la spesa moccolando nel traffico più caotico. Quelli che un pò di più si avvicinano a loro sono quelli che per pura passione dedicano gran parte della giornata ad allenarsi, vivendo però veramente in un mondo tutto suo. Gli altri devono fare i conti con tutto il resto e tenerlo bene a mente. Quando avevo 33 anni circa (lo so che qualcuno lo crocifissero) feci una visita da un noto dottore fiorentino che era stato nel giro grosso del ciclismo. Lui mi consigliò vivamente di indossare sempre il cardio frequenzimetro e di allenarmi in base a ciò che il cuore mi suggeriva. Ho sempre portato con me i suoi consigli perchè ho riscontrato poi nella pratica che erano basilari, fondamentali. Mollare a volte è il confine tra salvarsi e stare male. Le sfide con se stessi si vincono anche ottenendo risultati mediocri, perchè comunque ogni sfida presuppone un obiettivo personale del quale essere un domani soddisfatti noi stessi e non agli occhi degli altri. Penso al mio sport preferito, il motociclismo, e vedo come in tanti prendano troppo sottogamba un mezzo che gli fornisce 150 cv (minimo) alla ruota. Non basta ne un casco e ne una tuta per essere Marquez o (per i più vecchi) Biaggi. Limitiamoci a divertirci dentro i nostri parametri e torniamo a casa felici dopo una sana giornata da moto e di prese in giro. Ovviamente il fato è sempre dietro l'angolo, ma spesso si cercano limiti che non sono i nostri. Certo pensando che già da piccoli, specialmente nelle scuole calcio, si vedono i genitori "picchiarsi" sugli spalti per una semplice partita di pallone tra bambini.... la domanda che sorge è: come verranno su poi da uomini? 

giovedì 13 novembre 2014

Invidia penis

Serve più averlo grosso o saperlo usare? Serve più la tecnica o la forza? Archimede diceva: "Datemi una leva abbastanza lunga e un punto d'appoggio, e vi solleverò il mondo."
Nel mio lungo percorso formativo nella scuola della vita, una buona parte delle leve, mi sono state fornite dall'esperienza quotidiana, dall'ascolto e il rapportarsi con gli altri. Guardiamo con telescopi l'infinito universo, con i microscopi il mondo più piccolo, buchiamo montagne, costruiamo dighe, ma non siamo mai riusciti a risolvere il più grande dei misteri: le donne!!!
Se abbiamo buona memoria tutto nasce da "quando il sesso comincia a pigliare visione nella pentola dell'omo, incomincia a bollire ni cervello erotico...", ovvero quando da adolescenti sentiamo quel richiamo, quel tam tam che ci pervade, e veniamo trasportati, come sotto ipnosi, verso il lato oscuro della forza. Principi, capi di stato, scienziati, luminari, tutti passano per di lì, la conquista di vette, di nuovi territori fino alla più epica delle battaglie dove anche il più valoroso dei guerrieri Achille, perse la vita nella battaglia di Troia, scaturita per la sottrazione di Elena, cognata del re spartano Agamennone. Pensiamo anche a Dante, Leopardi, Foscolo, autori di poemi, di poesie, addirittura fino ad arrivare ad un pessimismo cosmico,... Un pò come la pubblicità della Vodafone: tutto ruota intorno a....
Però c'è un altro problema che attanaglia noi maschietti, un problema, che poi problema non è, ma che influisce a livello psicologico, fino a creare veri e propri "casi", vere e proprie sudditanze: le dimensioni dell'apparato riproduttivo, la ormai celeberrima e famosa invidia penis. Essendo il nostro un mondo che è nato sulla comunicazione visiva, sin dai tempi antichi l'esternazione di qualcosa di "più grosso" portava potere, come ad esempio la filosofia nel costruire palazzi grandi per poter intimidire il pellegrino in visita, l'esternazione di grandi copricapi come simbolo di comando, oppure esternare il proprio sesso come avviene per gli uomini proboscide in Africa. Ovviamente, nelle società moderne, andare in giro con il pendaglio di fuori per stabilire chi possa essere il capoufficio, o il responsabile di una ditta, non è pensabile, però nella comunità degli uomini, a chi viene additato come "zampa d'orso", viene sempre conferito un certo timore revenziale. Ovviamente già sento il coro dei "noooo, ti sbagli, ma che dici...", ma pensate che durante una battaglia contro i giapponesi (mi scuso per la mancata citazione della stessa) gli americani "bombardarono" un città con dei preservativi extra large, e senza andare troppo lontano nel tempo, durante uno dei suoi comizi l'On.Bossi tuono dal pulpito che quelli della Lega ce l'avevano duro.
E qui entra in gioco il dialogo con la donna, quel dialogo che tanto manca, ma che risolverebbe tanti problemi a chi basa la sua vita sulle apparenze e non sui contenuti. L'anonima commentatrice diceva che non era importante il "quante volte" o il "come ce l'hai" ma importava come lo facessi, perchè è da i preamboli che nasce il vero erotismo, la vera eccitazione, e non dal pensiero che tu possa essere uno stallone da monta... Recentemente ho visto delle interviste a delle porno stars che affrontavano il problema dei rapporti sessuali. Cavolo, mi sono detto, una che fa sesso due volte al giorno ha dei problemi? Ebbene si! Loro non chiamano sesso quello che fanno sul set, ma lavoro. L'amore è unico, e non importa se lo fai 2, 3, 10 volte al giorno, ma importa con chi lo fai, magari nella semplicità delle dimensioni, nella penombra della camera dove la pancetta si vede meno, ma sancito da carezze ed effusioni che nessun Rocco Siffredi di turno ti potra mai dare... E allora buttiamoci alle spalle l'invidia penis e pensiamo ad essere più noi stessi, con i nostri limiti e difetti, ma con quella carica erotica che sappiamo dare quando una donna ci fà battere il cuore... Certo che a volte qualche fredda mattina, o dopo una giornata di lavoro, il nostro "attrezzo" sembra più uno sharpei che un creatore della vita... ma va bene così, tanto all'occorrenza sa sempre cosa fare, e se ci mettiamo del nostro ci fa anche fare bella figura...
Non esistono mezzi per averlo più grande, ma c'è un mezzo per essere grandi amatori, ed è la semplicità di essere noi stessi, apparire per quello che siamo, amare per come ci viene da dentro, e solo allora otterremo dalla donna la sua sincerità e il suo gradimento... ed il suo vero godimento.... Donna!, tu che hai letto la follia di queste poche righe, condividi il mio pensiero, o ti celi ancora dietro il tuo atavico rossore?

domenica 9 novembre 2014

Affari di famiglia, Valencia Motomondiale 2014

Finito! L'anno motociclistico ha definitivamente chiuso i battenti, e con lui l'ultimo titolo ad essere assegnato. In Moto3 trionfa il fratello di Marc Marquez, Alex (10) che gestisce un campionato contro un pilota sulla carta più forte di lui ma alla fine secondo per soli due punti. Se Marquez ha potuto contare sull'ottimo supporto della Honda e del campanilismo dei suoi connazionali (il cenno di Vasquez è stato un esempio) Miller (9.5) ha invece dovuto fare tutto da solo cadute comprese. L'unica speranza per l'australiano era proprio Kent (7), quel Kent che in Giappone ha fatto un pasticciaccio e che oggi poteva (condizionale) mettere dietro lo spagnolo. Alla fine Miller vince più gare ma il mondiale se lo prende Marquez e la Honda. La grinta e il volto scuro dell'australiano sul podio la dicono tutta sulla voglia di vincere di questo ragazzo, ma anche sul suo talento che domani approderà in MotoGp. Con una Honda open sarà difficile vederlo tra i primi, ma il cronometro ci darà il primo verdetto. Bello comunque il mondiale della Moto3 con case e motori diversi degni di una sfida "vecchia maniera". 
La MotoGp ha invece avuto un ulteriore risvolto sulla carriera della formica Atomica Marc Marquez (10+) che, in una giornata segnata da una breve pioggerella, si prende la sua tredicesima vittoria stagionale frantumando un altro record. Oramai le parole spese per questo ragazzo sanno di stantio e solo il futuro potrà dirci dove potrà arrivare. Secondo in gara e nel mondiale Valentino Rossi (9+) al suo secondo mondiale più bello dopo il 2004. Rossi quest'anno è partito da se stesso per arrivare lassù facendo vedere che con la preparazione e l'impegno l'età conta poco. E' stato il più Rossi di sempre il primo degli ultimi se al comando c'è Marquez. Chi ha invece deluso sotto l'aspetto agonistico è stato il suo compagno di squadra Lorenzo (8), mai costante per più di due gare e comunque incapace di reagire al confronto e il ritiro in gara lo ha dimostrato. Terzo in gara e quarto in campionato Dani Pedrosa (7) in un anno a fasi molto alterne. Se l'Honda doveva essere la moto da battere lui avrebbe dovuto arrivare secondo, ma di fatto la differenza l'ha soltanto fatta il suo compagno di squadra. Bene anche la Ducati (6) quarta e quinta con un lieve accenno di ripresa in vista del debutto della GP15 a Sepang l'anno prossimo. Il resto della compagine tra più ombre che luci in un campionato dove soltanto 4 possono permettersi la vetta, anche se dalle retrovie qualche accenno c'è stato. Oggi lo ha fatto Iannone (6) per 7 giri in testa per poi essere risucchiato in fondo complice una strategia sbagliata. Il resto persi con moto di serie B messe in pista per riempire le ultime 4 file dello schieramento colpa anche di un regolamento che stenta a decollare.
La Moto2 con il titolo già assegnato ha visto trionfare un buon Luthi (9) che ha beffato sul traguardo Rabat (9-) sempre più maturo e pronto alla difesa del n°1. Il Team MarcVDS (10) si può comunque consolare con il primo e secondo posto nel campionato del mondo e chissà che Redding sulla MotoGp non tiri fuori dal cilindro qualche prestazione maiuscola.
Domani già i test di approccio al 2015 e come sempre potremo ad iniziare ad avere un reale riscontro sui protagonisti della prossima stagione.
Ciao a tutti e grazie per avermi seguito per tutto l'anno!

Update: Leggete in fondo all'articolo di Matteo Aglio qui: come ho sempre scritto e detto per i ragazzi italiani che vorranno sfondare nelle corse il futuro si chiama Spagna relegando (giustamente) il CIV ad un campionato minore, ergo avremo ancora per tanti anni campioni spagnoli. Meditate gente, meditate!

lunedì 3 novembre 2014

Le...1000 e una notte, SBK Qatar 2014

Come in una fiaba, è finito quest'anno di SBK, l'ultimo da un punto di vista regolamentare tecnico, con un epilogo avvincente, entusiasmante che in pochi avrebbero previsto, io per primo. Pur simpatizzando per Guintoli (10 e lode), che definisco un uomo di altri tempi, credevo che la verdona e il suo alfiere mascellato, potessero bissare il successo dell'anno scorso. Sinceramente lo avrei preferito anche per uno sgarbo ad Aprilia (9) rea (a mio punto di vista) di non aver gestito troppo bene il materiale umano a disposizione. Pensavo a Laverty (7), l'anno scorso secondo, e licenziato per far posto a Melandri (7) con un operazione più di marketing che sportiva. Pensavo a Guintoli uno che arriva sempre ma mai preso troppo in considerazione. Invece proprio lui ha dimostrato tutta la stoffa del campione, magari poco funambolico e spettacolare, ma sempre a testa bassa e con una grande umiltà (vedi la gara di Portimao). Ieri sera però, nel giorno degli attributi, lui li ha tirati fuori tutti con due gare da incorniciare perchè in palio non c'era solo la vittoria di round ma bensì il titolo mondiale. Sylvan e Tom (10), un francese e un inglese, come nelle barzellette, mancava l'italiano chiaccherone ma in fondo meglio così... Guintoli ha vinto guidando una moto fantastica gestita da una squadra fantastica capitanata da Aligi Deganello (10) quello del titolo di Simoncelli e Biaggi. Sykes dal canto suo deve un pò recriminare un calo della sua Kawasaki (8) ma anche una guida troppo start'nd go anche nelle piste old style dove conta più la scorrevolezza che la frenata. Onore comunque a lui beffato di un non nulla all'ultima gara. Già...le gare... All'appello ne mancano due ovvero 4 round in tutto, 100 punti da assegnare. Un pò bruttina questa scelta di Dorna (5) di non rimpiazzarne almeno una, magari al Mugello tanto per citare una pista "brutta"... Un mese di tempo tra una gara e l'altra è veramente troppo e la SBK meriterebbe di più. 
Bene anche Rea (8) terzo in campionato, e bene anche Baz (7) quinto. Anche ieri abbiamo assistito al "giallo" degli ordini di scuderia protagonista proprio Baz che li ha volontariamente non eseguiti. Ha fatto bene ha fatto male? Col senno di poi sarebbe stato inutile perchè Guintoli avrebbe vinto con un punto di vantaggio, ma cosa effettivamente dovrebbe fare un pilota? Romanticamente noi motociclisti crediamo nell'onore per noi stessi e non per quello della collettività ma, esiste anche un onore nel far vincere un team, un onore meno egoista e più altruista. Certo è che Baz lo aveva già fatto a Magny Course e essendo in partenza per la MotoGp alla fine non ha pregiudicato il box per l'anno prossimo. Personalmente avrei rispettato quell'ordine, come lo avrei fatto al posto di Melandri (e sarei perfino riuscito a vedere negli occhi i miei figli cit.) ma non me la sento di criticare chi ha fatto l'opposto. Per Melandri due gare indietro, senza troppo mordente, con problemi di gomma e forse anche scocciato di passare a comprimario in MotoGp. Alla fine da vincitore del mondiale (era stato assunto per quello) a quarto, con belle vittorie ma anche con delle grosse lamentele ad inizio stagione. Bene le Ducati e i suoi piloti che si sono dati battaglia con la "vittoria" di Davies (7+) nel mondiale (sesto) su un Giugliano (6+) che miracolosamente è rimasto in piedi in entrambe le manches (lo scrivo con simpatia). L'anno prossimo cambierà il regolamento tecnico e si passerà da mezzi prototipi che erano le SBK a moto un pò più commerciali con la speranza di livellare le prestazioni per tutte le case. Ci sarà anche un rimescolamento piloti e questo renderà ancora una volta la SBK un campionato da seguire (per noi appassionati). 
Vi aspetto all'EICMA padiglione 1 stand Blogger senza frontiere! (sto scherzando).