lunedì 13 ottobre 2014

Onore, disciplina e coraggio. MotoGp Motegi 2014

E' Marc Marquez il Samurai dei nostri tempi. Un moderno Samurai che ha come destriero un mostro da 250 cv, non ha la Katana ma una manopola del gas che fa roteare infliggendo duri colpi agli avversari. 4 i titoli conquistati, 2 nella classe regina. Ogni tipo di confronto lo ha vinto, nei numeri, in pista, anche contro la cattiva sorte, come fu due anni fa quando rischiò di perdere la vista. Un ragazzo che ha saputo emozionare tutti per il suo modo di interpretare le corse ed anche la vita. Vincere un mondiale con tre gare d'anticipo contro Lorenzo, Pedrosa e Rossi significa essere un vero n°1 indipendentemente da quanti altri ne vincerà in futuro. Nella giornata di Marquez altre due stelle hanno brillato ognuna per il proprio splendore. La prima è quella di Lorenzo capace di vincere una gara dai ritmi forsennati con una guida perfetta senza il benchè minimo errore. La seconda (e i suoi tifosi non se ne accorgeranno) è la stella di Rossi, terzo, autore di una gara maiuscola e mai domo fino alla bandiera a scacchi. Un pò più in ombra Pedrosa quarto, il quale non ha saputo liberarsi della scomoda compagnia di Dovizioso ai primi giri. Già Dovizioso... Nel giorno della sua prima Pole Position in Ducati i giornali hanno scritto che l'ha fatta insieme a Rossi, complimenti ai giornalisti. In gara il Dovi non è riuscito a girare come i primi e da metà gara ha dovuto cedere il passo arrivando comunque a 14 secondi da Lorenzo e davanti ad un accorto Iannone.
In Moto2 assolo imperioso dello svizzero Luthi autore di una bellissima gara regolando di misura un ottimo Vinales e un attento Rabat che si è contenuto visto anche il risultato del suo diretto rivale Kallio quinto.Da segnalare l'ottimo settimo posto di Morbidelli a ridosso dei primi che lascia ben sperare del futuro del giovane italiano.
In Moto3 il Samurai è il fratello piccolo del Samurai grande, ovvero Alex Marquez, capace di attendere l'errore dell'avversario Miller e vincere portando a 25 lunghezze il suo vantaggio in classifica. L'australiano aveva fatto tutto bene fino alle 2 ultime curve dal traguardo quando una staccata troppo lunga lo ha portato largo insieme al suo compagno di squadra Kent, finendo quinto al traguardo. Ma si sa che in Moto3 25 punti non sono poi tanti. Prossimo round Philip Island e vedremo chi sarà in grado di fare il salto del canguro.

Nessun commento:

Posta un commento