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domenica 14 ottobre 2012

Da Motegi con furore

Ancora una volta il motociclismo si corre guardando più alla politica che alla sostanza delle gare stesse, in quanto le ultime svolte sul futuro delle corse sia prototipi che derivate di serie è passato in mano ad un "gestore" unico che segnerà un cambiamento radicale entro il 2014. Mentre dal fronte SBK abbiamo assistito alla conclusione di un campionato apertissimo conclusosi con la vittoria di Biaggi per mezzo punto su Sykes, sul fronte MotoGp c'è ben poco da dire se non assistere a gare come quelle odierne dove la noia e la Spagna la fanno da padroni. Si perchè contrariamente alle dichiarazioni false di Ezpeleta (voglio un campionato aperto a tutti), il mondiale sta diventando un CEV (Campionato Spagnolo) allargato, dove l'unica incognita in grado di inserirsi per creare ancora interesse ruota attorno alla figura di Rossi, anche oggi incolore e ultimo delle MotoGp (quelle vere). Peccato perchè la gara odierna, per noi appassionati, ha visto un bellissimo Pedrosa vincere un duello con il suo diretto avversario Lorenzo a suon di giri veloci e tutti oltre il limite record della pista. Un po poco per lo spettacolo ma abbastanza per considerare che, se ci fossero stati altri piloti in grado di impensierire Lorenzo il mondiale sarebbe ancora aperto. Si sa che con il se ed il ma non si scrivono le storie (ne gli articoli) ma questo fa rendere ancora più amara la pillola di chi sostiene ancora a spada tratta il campionato prototipi denigrando le "derivate di serie". La novità di oggi è rappresentata dal terzo posto di Bautista non lontanissimo dai primi due il quale, insieme a Crutchlow (poi ritiratosi all'ultimo giro) ci hanno offerto qualche sorpasso interessante. Per tutto il resto, Stoner a parte, è stata la solita gara con un arrivo alla spicciolata. Niente di nuovo quindi sul fronte orientale se non che la partita MotoGp vs SBK è ben lungi da chiudersi qui. Come se non bastasse anche in Moto2 la Spagna ha monopolizzato il podio con una bella rimonta di Marquez che è partito ultimo (errata partenza) ed è arrivato primo davanti a Espargarò e Rabat. Questo è un pò il quadro triste delle corse che ha visto migrare il simpatico Corti dal Team Italtrans (Moto2) alla SBK con Pedercini, al licenziamento di Pasini a favore di Rolfo sulla CRT ART, a sottolineare che oggi si corre col portafoglio e non con la manopola destra. Grande colpa la attribuirei anche alla Federazione Motociclistica Italiana che ancora "campa" sulla figura di Rossi non incentivando, sopratutto a livello italiano, l'affacciarsi di qualche pilota buono in ambito internazionale. Poco contano i risultati di Fenati nella stagione e Tonucci oggi, il fatto è che non abbiamo e non siamo riusciti a portare un ricambio che potesse sostituire i nostri portacolori.
Bravo dunque a Pedrosa che è riuscito a riportare lo svantaggio sotto i 30 (28) punti sul "ragioniere" Lorenzo, il quale a tre gare dalla fine, può anche permettersi di arrivare terzo e vincere il mondiale per un sol punto. Questa è la MotoGp odierna, un accozzaglia di sponsor (sempre meno), hospitality faraoniche, piloti con un bel portafoglio, marketing quanto basta, ma pochi piloti in pista in grado di fare la differenza. Vedremo in Malesia cosa potrà succedere di nuovo, ma il futuro come sappiamo è un ipotesi.

martedì 16 giugno 2009

Italia - Spagna


Ero indeciso sul titolo per fare un riassunto sulle due ultime prove del motomondiale. In un certo senso a predominare sono proprio gli italiani e gli spagnoli che ho accumunato con la grafica di una partita di calcio. A vittorie siamo un pò meglio messi noi con un ultimo giro al Mugello tra Simoncelli e Pasini da antologia. La Dorna in compenso ha fatto la solita "partigiana" nei confronti di SuperSic reo di aver buttato fuori Bautista all'entrata della Savelli. Indipendentemente dalla classe dello spagnolo, peraltro autore di una vittoria autoritaria a Barcellona, credo che la direzione gara stia un pò esagerando nei confronti degli italiani, perchè un attacco come quello alla Savelli, in condizioni estreme in quella maniera, sia poco controllabile e giudicabile. Comunque... Vittoria di Stoner al Mugello e vittoria anche al Montmelo, almeno sotto il profilo umano, dove all'arrivo il pover Casey si è accasciato su se stesso perchè colpito da forti dolori la sera prima. Vittoria pura e netta invece per Valentino Rossi che al Montmelò ha ritrovato il gusto di guidare e di divertirsi, grazie anche alla complicità dei suoi due nuovi avversari che lo stanno facendo veramente sudare. Al contrario di Laguna Seca, dove a mio avviso Vale doveva far passare Stoner per il taglio della chicane, a Barcellona, all'ultima curva dell'ultimo giro, il Doc Rossi ha pescato il jolly entrando a velocità fotonica dentro Lorenzo, pregando che lo scodamento della sua Yamaha finisse al più presto. Come nel più classico dei detti che la fortuna aiuta gli audaci, Rossi ha fatto un sorpasso da antologia che lo relega, se mai ce ne fosse bisogno, nell'olimpo del motociclismo. Va però ricordato che solo negli ultimi tre anni Valentino ha avuto avversari degni di nota, e si sa, senza un avversario degno, anche la vittoria diventa più brutta. Bravo quindi Jorge che ha risvegliato il miglior Rossi di sempre, e se la trama deve essere questa, dato anche che i tre sono a pari punti, il motomondiale diventa un pochino più interessante... Infine voglio ringraziare gli spagnoli, che hanno dato prova di vera sportività nei confronti di Simoncelli, il quale, reo di essersi steso prematuramente, ha ricevuto un boato degno di un gol da finale di calcio. Certo pensando che per vedere quattro ragazze gli spagnoli sbirciano nella villa di Berlusconi... Comunque vediamo se il motomondiale riesce a decollare verso gare entusiasmanti, alla stregua della Superbike dove, a dispetto della classifica, regna un nuovo eroe dal nome Spies...

martedì 14 aprile 2009

Piove sul bagnato e sul motomondiale


Chi ha detto che nel deserto non piove mai? Lo abbiamo visto a Losail in Qatar durante il primo fine settimana dell'inizio del motomondiale. Sposa bagnata sposa fortunata si grida ai matrimoni, un pò meno lo direi per quest'avvio di campionato del mio sport preferito che, colpa anche dell'acqua, si sta sgretolando come la sabbia del castello colpita dall'onda. E non è tanto per la corsa in mezzo al deserto resa più affascinante dal farla in notturna, quanto che il motomondiale si sta un pò "formulaunizzando" perdendo quanto di buono questo sport ci ha sempre dato e che nel 1988 fece nascere quel bellissimo campionato parallelo, la superbike, che oggi sta sempre più minando l'immagine del campionato prototipi. La pioggia del Qatar ha fatto emergere quanto la Dorna non sia preparata a imprevisti del genere e magicamente ha tirato fuori dal cilindro decisioni alquanto discutibili ad iniziare da ritener valida una gara dell 125 con soli 4 giri effettuati, riducendo la 250, il tutto per restare in linea con la programmazione della MotoGp che doveva correre all'ora prestabilita. Ma la Dorna non è Dio il quale ha bussato sulla capoccia degli organizzatori inducendoli a spostare la gara al giorno dopo facendoli capire che al mondo ci sono anche delle variabili che vanno affrontate, come l'anno scorso quando su Indianapolis si abbattè la coda dell'uragano che fece parecchi danni negli Stati Uniti. Il tutto per poi vedere una gara con 18 partenti che neanche le corse amatoriali ne vantano meno, contornata dai fiumi di parole che il buon Guido Meda la farcisce ogni qualvolta, cercando di suscitare interesse in duelli che non ci sono, ma che ipoteticamente avverrebbero se... Contrariamente a qualche tempo fa, la moto Gp oggi campa sui duelli a distanza, ed episodi come il sorpasso di De Angelis a Pedrosa sono scorretti, oppure ci dispiace se Rossi è partito male e Stoner prende subito il largo. Monogomma o no, Stoner e Valentino hanno ancora dimostrato una volta di andare più forte di tutti e che per il resto della compagnia c'è ancora molto da lavorare. Una volta tanto la strada da seguire ce la indica Melandri e il suo team, la Kawasaki/Hayate che, a detta loro, si sono presentati con pochi mezzi (soldi) solo per infoltire la scarsa griglia. A parte un dritto, la moto nera ha fatto una gara rispettabile per i soldi investiti, non lontana dalla zona dove sono gravitati team più ricchi, indicando una presumibile strada da seguire per infoltire la presenza di moto alla partenza.

Nella Superbike il discorso è all'opposto dove di moto ce ne sono che comunque garantiscono sorpassi e duelli sia per le prime posizioni sia per quelle di rincalzo. La cura Ducati ha fatto bene al veterano Haga che sta finalmente capitalizzando gli anni di permanenza nelle corse e che sembra avviato alla prima conquista del suo primo titolo mondiale. Non che il discorso sia già chiuso, però se il buondì si vede dal mattino... Vedremo i prossimi appuntamenti che strada ci indicheranno, aspettando anche le nuove regole ufficiali della Moto2 che sulla carta si preannunciano "strani"...

giovedì 30 ottobre 2008

Motomondiale & Superbike 2008


E così è finita un altra stagione di corse. Una stagione che ha visto conferme, riconferme e qualche novità.

Iniziamo dalla 125. Campione del mondo Mike Di Meglio, un outsider, che nelle precedenti stagioni non è che avesse brillato, ma che però quest'anno ha trovato il giusto feeling sia con la moto che con la squadra che lo ha portato a dominare per tutto l'anno della stagione. Il nostro Simone Corsi non è riuscito a fare quello che ha fatto il rivale, e negli scontri diretti si è un pò perso, pagando alla fine un gap di 44 punti sul rivale che non sono pochi. Gabor Talmacsi, complice un inizio non brillante, ha recuperato da metà stagione in poi, ma non è servito a combattere la costanza del campione francese. Da segnalare, per novità di rilievo, il figlio d'arte Stefan Bradl con un Aprilia sempre veloce, un maturando Bradley Smith con un impeccabile stile di guida e via via gli altri, più o meno giovani ancora in fase di conferma.
250. Finalmente dopo un anno di ritardo (a mio modesto avviso) è arrivato Marco Simoncelli. Marco che sia per struttura fisica, sia per lo stile, rammenta molto Valentino, ed anche se non ha colto il successo in 125, quando arrivo in 250, si pensava che subito sarebbe andato forte. Purtroppo una serie di fattori l'hanno fatto cadere nel girone dei non arrivati, iniziando a farci credere di trovarsi di fronte ad una promessa non mantenuta. Invece quest'anno, SuperSic ha guidato benissimo, sia con una vetusta Aprilia LE, sia con la RSA, ricordando il suo metro e 83, fisico non tanto di ruolo per le 250. E da ragazzo intelligente qual'è ha scelto di rimanere nella classe di mezzo, perchè comunque è giovane, ed un eventuale riconferma, aumenterebbe ancora di più le sue quotazioni di pilota completo. Rovistando nella classifica finale, troviamo al secondo posto un coriaceo Bautista, al momento l'unico spagnolo degno di nota, comunque in grado di avere la situazione sempre sotto controllo, rispetto ad altri suoi connazionali, Barbera docet. Anche se non campionissimo, Mika Kallio a Valencia ha dimostrato di essere un pilota tosto, forse pronto per quell'"animale" che è la Ducati, dove lo troveremo l'anno prossimo nel baby team. Mattia Pasini dopo uno sfavillante inizio, ha pagato l'inesperienza della quarto di litro, ed ha alternato gare brillanti a gare opache, ma comunque plausibile per il suo primo anno. Un plauso va a Roby Locatelli che rimane anche per il prossimo anno, e un grande saluto, per la difficile scelta che ha fatto, a Manuel Poggiali, che si ritira dalle corse a 28 anni e due mondiali vinti.
MotoGp. Anno strano quello della motogp. Valentino ha fatto Valentino, quest'anno come non mai, perchè il "diavolo" rosso, come lo chiama lui, gli ha messo davvero pressione. Casey Stoner è stato l'unico avversario di Rossi, il più tosto, il più coriaceo, il più veloce. Questo Valentino l'ha capito, ed ha cambiato il suo modo di gestire le corse, come ha anche confermato in un recente articolo su "il Giornale". E' stato bravo e preciso rispettando, forse più di sempre, i suoi avversari. L'unica macchia, a mio avviso, è quel passaggio al cavatappi a Laguna Seca. Li da vero signore e da regolamento (non dimentichiamolo!) doveva lasciare sfilare Stoner e accodarsi, non puntandolo come ha fatto. Per non parlare della frenata prima del rettilineo, dove Stoner ha abboccato e ha dovuto pinzare più del solito. Ma quelle si sa sono malizie che in gara ci stanno sempre. Casey ha confermato di essere un campionissimo, già a 22 anni, un signore, un guerriero, un pilota tosto, che non si piange addosso, ma che da sempre gas. Dopo Laguna sono venuti fuori i suoi pochi anni, e la sua grande voglia di stravincere, che comunque fa sempre bene al nostro sport. Bravi ragazzi! Pedrosa vince (poco) ma non convince. Oggi per vincere non basta solo una cavalcata solitaria, ma ci vuole anche lo scontro, la sportellata, e in questo Dany è un pò carente. Di altra pasta è fatto Jorge Lorenzo, che dopo aver assaggiato pesantemente l'asfalto, si è piegato a più miti consigli. Ma mentre per il giovane Lorenzo si trattava del primo anno, per Pedrosa è giunta l'ora della sveglia, altrimenti rischia di essere sempre l'eterno secondo. Velo pietoso va steso per Marco Melandri. Che la Ducati sia difficile lo ha già confermato Hayden nei primi test, ma 3 secondi da Stoner rischiano di diventare un trauma. Forse sulla Kawasaki ritroverà la forma di vice campione del mondo di qualche anno fa, ma anche per lui il 2009 sarà un bel crocevia. Dovizioso ha dimostrato di essere inteligente e veloce. Questo un pò ci risolleva, perchè di nuove leve italiane sulla motogp non ne vedo tante, e non ne vedo tante neanche all'orizzonte... Certo non dimentico mai il mio pilota del cuore, Capirossi, ma l'anagrafe non gli è tanto a favore, e ogni anno spero che sia quello buono per vederlo campione del mondo. Per il resto della compagnia vedo tanti discorsi e pochi fatti, ed è per questo che l'ho reputato un anno strano. 21 classificati alla fine, con tre wild card, sono un pò pochini per un campionato del mondo. 18 partenti fissi, con pochi sorpassi e divari abissali a fine gara, fanno un pò pena per uno sport che ha sempre visto dei gran sorpassi e delle gran battaglie. Forse il monogomma risolverà questo problema? Io me l'auguro, perchè non voglio ritrovarmi come la noiosa F1 con i sorpassi ai box!
Supebike. Ci saluta uno dei piloti più talentuosi degli ultimi tempi, certo Troy Bayliss detto il carrozziere. Veder correre Troy ti rimette al mondo, perchè non è solo veloce, ma è anche generoso, grintoso, corretto. Un vero campione. Lascierà un vuoto in Ducati, che neanche Haga potrà colmare. Haga è forte, ma non ha la scintilla del campionissimo. E' un poeta ma gli manca sempre un verso. Forse, senza Bayliss, il campionato arriverà fino all'ultimo senza un vincitore e questo non potrà che farci piacere. Max Biaggi ha avuto sia sfortuna che poca voglia, a mio avviso, comunque io lo aspetto sull'Aprilia con la squadra che lo vide campione del mondo. Il resto della compagnia è composto da gente che non ti aspetti, capaci di belle gare e crisi profonde, comunque tutti ancora da dimostrare, e forse quest'incognita rende più bella la Superbike rispetto alla MotoGp. Certo all'alba dei nuovi regolamenti, credo che la Flamini Group faccia bene a muoversi nella direzione in cui sta andando, perchè la perdita della 250 a favore di una 600, farà scappare Aprilia (KTM già non correrà più in 250) che potrà approdare con loro in un campionato alternativo. Considerazione importante perche in giro ci sono ancora un sacco di 250 gp e 125 gp, e sono un ottimo trampolino di lancio per i giovani, considerando anche i costi di gestione, e la situazione economica mondiale non mi sembra così florida... La MotoGp è bella come valore assoluto della prestazione, ma se vuoi vedere una gara devi alzarti prima o cambiare canale. Vedremo l'anno prossimo, sempre e comunque a gas aperto!!