Contenitore di pensieri ad uso e consumo di voi naviganti della rete. Siatene i benvenuti, novelli Caronte del duemila...
lunedì 29 aprile 2013
Una bella giornata di motociclismo
domenica 7 ottobre 2012
3-58 punti. 6 volte Max Biaggi!!!!
lunedì 14 maggio 2012
Italia - Germania
Ah, quasi dimenticavo: la SBK l'anno prossimo sembra che passi nelle mani di Mediaset la quale ha perso i diritti della MotoGp che migrerà verso SKY (io non mi abbonerò!!). Se volete vedere un resoconto della futura transazione c'è l'ottimo video di Misterhelmet che ne riassume un pò tutta la filosofia (qui)
lunedì 23 aprile 2012
Scuole...elementari
lunedì 9 maggio 2011
Molti nemici, molto onore
Non c’è che dire, se Monza o la si ama o la si odia (a me non piace), il week end monzese ci ha regalato comunque spunti interessanti sui quali riflettere. Primo di tutti il bellissimo tempo stabilito da Biaggi in prova quell’ 1,41”745 alla strepitosa media di
Che dire… personalmente mi è venuto a mente Barcellona 1998, la famosa black flag della quale ancora stiamo a discutere. Mi è anche tornato in mente il taglio di chicane di Valentino a Laguna Seca su Stoner. Sicuramente due pesi e due misure. All’epoca il giovaqne Biaggi non poteva vincere il mondiale contro Doohan, non era politicamente corretto, stonava un po’ che un rookie facesse le scarpe al plurititolato pilota della solita marca in un team privato. Cosa che invece è stata concessa al suo rivale Rossi a Laguna senza la benchè minima sanzione. Classi diverse, moto diverse? Non credo. Stiamo parlando di motociclismo puro, la massima espressione di due classi che se dovessero correre insieme ci sarebbe un arrivo molto variegato e non un predominio della MotoGp (guardate i tempi sul giro). A Doningthon Biaggi ha palesemente errato, muovendosi sulla griglia anche non ottenendo un vantaggio, ma come è già stato detto, c’è un regolamento, sbagliato o no va rispettato. Quella di ieri a Monza mi è sembrata proprio una vessazione nei confronti di un pilota (e per pilota intendo tutti) che errando una manovra di “salvataggio” non abbia rispettato una riga, una stupida riga voluta per imporre un sentiero per chi si trovava a tagliare la chicane. La regola del taglio della chicane è lapalissiana e giusta se tale manovra comporta un avanzamento in classifica a dispetto di un avversario. Infatti i piloti al rientro si posizionano sempre o lasciano strada agli avversari che hanno eventualmente superato. Ieri Biaggi non aveva nessuno da far passare, ha avuto solo un problema in frenata che per la sua sicurezza lo ha fatto andare lungo per poi rientrare in pista agevolmente. Ciabatti si giustificherà in conferenza stampa che quella manovra gli ha fatto guadagnare tre decimi... Mah… Quindi regolamento alla mano doveva essere sanzionato. Ri-mah… Bello davvero il nostro sport… Bello! Come esistono delle leggi caro Ciabatti, allora esistono anche le attenuanti del caso, come la legge ci insegna. Gli uomini non devono trincerarsi dietro un articolo, ma dovrebbero dimostrare che quell'articolo può presentare delle piccole lacune da colmare con l’intelligenza e la valutazione. Il ride through di ieri forse nasconde un significato che va oltre quello che è il regolamento. Non lo so. Avrei delle ipotesi, ma non è questa la sede per discuterne. Max Biaggi caro Ciabatti è un patrimonio per il motociclismo (Batta docet) e un patrimonio per il motociclismo italiano come lo è Valentino Rossi. Nessuno chiede di avere clemenza, tanto più per un connazionale, ma il giusto riconoscimento per un gesto sportivo quello si. Un gesto che non ha fatto ne guadagnare ne perdere nulla agli altri ne a se stesso… Nel mondo degli uomini esistono anche le valutazioni… Ma al giorno d’oggi parlare di uomini è diventato veramente difficile…
lunedì 18 aprile 2011
Laurea breve

Ha ragione Sanchini quando dice che Assen da Università della moto si è trasformata in una laurea breve. Anzi, per chi scrive è forse un più un diplona superiore, tanto bruttine sono state le modifiche fatte per renderlo più sicuro. E se laurea breve deve essere, ieri il circuito olandese ci ha regalato tre laureati che hanno mostrato tutto il loro sapere in fatto di moto e altro. Il primo senza dubbio è Carlos Checa quel ragazzotto ritrovato in sella alla Ducati, senza ombra di dubbio ufficiale e gestita egregiamente dal Team Althea. Non è che rimarcando la parola “ufficiale” si sminuisca il pilota iberico, però ci fa un immenso piacere ritrovare la ex rossa ancora al vertice con un pilota che almeno fin qui sta dimostrando tutto il suo valore guidando saldamente la classifica con 43 punti di scarto sul secondo, ovvero il campione del mondo Max Biaggi. Checa ha fatto due manches quasi uguali. Ma mentre nella prima non è riuscito a saltare il gruppetto che inseguiva Biaggi e Rea in fuga a quasi due secondi, nella seconda ha guidato la gara magistralmente senza il minimo errore, con attaccata fissa agli scarichi, l’Aprilia numero uno. Biaggi ha provato a rompere gli indugi a tre giri dal termine, ma il Checa di ieri ha fatto vedere che quest’anno bisognerà sudare parecchio per batterlo. Max si è presentato ad Assen con un adesivo raffigurante un pollo, a sottolineare il week-end negativo di Doningthon, e solo Checa e Rea sono riusciti a negargli la vittoria, a dimostrazione di un gran cuore e di una gran classe. Finalmente si è rivisto Rea nella gara di casa (il suo team ha la sede a
Peccato infine per la supersport che era in chiaro per tutti, massacrata da due cadute con relative Red Flag e ripartenze che hanno messo in confusione il nostro Scassa che alla terza ripartenza, fatta non tanto bene, nel tentativo di ricongiungersi con il suo compagno di squadra Davies, ha tamponato il francese della Honda Marino finendo la gara nei sassi. Vince Davies davanti a Foret e Parkes con la classifica che si accorcia. Nota di colore per la telecronaca dell’amico Luca Sordi al quale va il mio personalissimo messaggio: “Caro Luca, non importa fare per forza il Giò di Pillo per essere ascoltati. Vai bene lo stesso anche con la tua voce e flemma che ti hanno sempre contraddistinto ;-)”. Adesso il circus si sposta a Monza in una pista a mio avviso “stupida” e vecchia dove a regnare non sarà la guida pura, ma solo una prova di gas, freno, coraggio ma soprattutto fortuna se si esce indenni dalla prima chicane. Mah….
lunedì 28 marzo 2011
Il Corsaro Nero

Difficile non parlare del secondo round del mondiale superbike a Donington Park, tanti sono gli argomenti che lo hanno caratterizzato. Certo è stato un fine settimana che ha confermato un grande campione e un grande mezzo, Checa - Ducati, il ritorno alla vittoria di un pilota navigato, Marco Melandri, e una debacle più morale che di classifica del campione del mondo Max Biaggi. Ma come sempre i fatti non vanno analizzati con gli ardori giornalistici in cerca di scoop e gossip, rimarcando episodi che sanno un po’ di aria fritta, bensì cercando di capire nell’arco di tre giorni l’andamento delle cose e la loro attenta analisi. Casualmente Biaggi è incappato in tre incomprensioni con tre piloti diversi Haga, Fabrizio, Melandri. Ma mentre con i primi due ci sono stati subito chiarimenti sull’accaduto, con Melandri il discorso si è protratto fino ai box dove in un faccia a faccia sembra che Biaggi abbia “schiaffeggiato” il ravennate reo di non aver accettato sportivamente le scuse del romano. Ebbene sembra che le percosse in questione alla fine siano state altro che due “buffetti” sulla guancia come a volte fa il prete la domenica per redarguire il ragazzo o il bambino colpevole della marachella di turno. Ma il fatto non ha convinto gli speaker che hanno voluto paragonare il gesto ad una clamorosa caduta di stile da parte di Max alimentando un episodio che poteva finire li. Dalla rilevanza data ai fatti sembra che con quest’episodio si sia voluto gettare un ponte tra la superbike e la motogp pensando anche ai due protagonisti non potendo in futuro vedere duellare Biaggi con Rossi. E allora se accuse devono essere accuse siano nel ricordare come anche un altro grande campione, Rossi appunto, icona del motociclismo mondiale, prese a “botte” Biaggi, come confermato anche dalle sue dichiarazioni nell’immediato con Capirossi nella scala che li portava sul podio “ho fatto a botte con Biaggi” (ripescatevele negli archivi). Chi vi scrive non è mai stato un tifoso di Biaggi anzi, forse più un detrattore, ma è col tempo che poi si leggono certi atteggiamenti e certe dichiarazioni. Ma forse la crisi della Superbike si inizia anche dall’alimentare questi episodi da bar, dove con dei pretesti “infantili” si cercano di mettere gli uomini contro per tirare su qualche spettatore in più e colmare l’assurdità della differita di Gara 1. Un vero peccato, tanto più che i protagonisti hanno poi dimostrato sul campo il loro valore nel bene e nel male, come l’ottima vittoria di Melandri (la prima in serie B, Capirossi docet), la conferma di Checa (e della Ducati), l’ottimo acquisto di BMW (Haslam), la ricomparsa del Kawa li davanti, SMRZ che non è caduto, ed infine le dichiarazioni di Biaggi che ha chiesto scusa al team per la prova incolore della prima manche e la squalifica nella seconda. Lo so che si sta andando in una direzione strana del motociclismo, con il 2012 che vedrà (oltre alla fine del mondo) la nascita degli ibridi, ma almeno per quest’anno in superbike lasciamo stare le crisi uterine e parliamo di motociclette e di piloti…
lunedì 28 febbraio 2011
Vittoria acCHECAnte!

Inizio col botto Ducati, questa volta in senso positivo (pensando a Salt Lake City), per il mondiale superbike nella terra australe, dove ha visto solo un unico protagonista dominare la scena: Carlos Checa, un non più giovane pilota che ha stracciato la concorrenza con due manches da incorniciare regalando la prima vittoria alla non “ufficiale” Ducati. Le promesse fatte dal DS Ducati, in merito al solo ritiro della squadra ma non all’impegno nella superbike, sembrano rispettate, infatti Checa oltre ad un ottima guida disponeva di un mezzo veramente performante in grado di danzare agevolmente sul tracciato australiano, anche se Bevilacqua (proprietario del team) dice di avere solo le sospensioni differenti dagli altri Ducati. Vedremo… Bene anche il fresco campione del mondo Biaggi, in un circuito storicamente ostico all’Aprilia, che ha portato a casa due preziosi secondi posti, con una cavalcata solitaria in gara uno, e con un bel duello tutto italiano in gara 2 con il “rookie” Melandri ancora alle prese con la spalla dolorante…Il ravennate infatti ha dimostrato di saper condurre la sua R1 fino alla fine dall’alto della sua esperienza, e se nella prima frazione ha perso il podio per pochi decimi, nella seconda ha gestito il bene il duello con Max, seguendolo, punzecchiandolo e sicuramente “imparando” la gestione della moto per portarla fino a fine gara. Ottimo anche Haslam, pilota coriaceo e grintoso, che ha portato sul terzo gradino del podio una BMW ancora da assettare ma con grandi potenzialità. Bene Fabrizio sempre nella top ten, quasi bene un altalenante Rea fino al resto del gruppo con piacevoli new entry (Laverty) e spiacevoli conferme (Toseland).
Di superbike in questi giorni ha parlato molto Batta, il team manager della Suzuki, uno che la sa lunga sulle corse, e che a mio modesto parere, ha fatto un quadro della situazione lucido, sia nell’intervista a GPOne (qui) sia ai microfoni di La7, sottolineando il momento difficile del nostro sport sempre più privo di un identità precisa com’era nel passato, ma soprattutto sempre più privo di denari per il sostegno alle squadre, in cerca perennemente di sponsor (Althea ha dichiarato una spesa di 2 milioni d’euro a stagione). L’ho già detto in passato e lo ribadisco oggi: la stupida “guerra” tra Infront e Dorna non porterà a nulla di buono al motociclismo. E’ vero c’è il mercato asiatico in espansione e alla fine conteranno le vendite di tutto l’indotto che circola intorno alle due ruote, ma c’è da capire realmente quale sarà il confine tra sport vero, per come siamo abituati noi motociclisti a conoscerlo, oppure puro marketing, creando ibridi come lo è già la Moto2, la Superbike stessa, e la futura MotoGp.
Di rilievo la vittoria di Scassa in Supersport, in volata con altri tre piloti, dopo una bella battaglia che ha riportato anche la Kawasaki ai vertici della categoria.
lunedì 27 settembre 2010
Made in Italy!!!

domenica 1 agosto 2010
Essere o non essere....

Nella patria del grande scrittore inglese Max Biaggi ha deciso di correre due manches di conserva, accontentandosi di piazzamenti che alla fine lo mandano in ferie con 60 punti di distacco sul secondo e che non sono pochi. Un grande plauso va a tutta la pattuglia inglese che si è aggiudicata buona parte delle posizioni di testa con l'unica intrusione dei due italiani Biaggi appunto e Fabrizio ritiratosi nella seconda manches per un guasto tecnico. La vittoria è andata entrambe le volte ad uno strepitoso Cal Crutchlow in sella a quella moto che ha visto trionfare l'anno scorso Spies e che da un po' di tempo mancava sul gradino più alto del podio. Johnny Rea secondo in entrambe le gare nulla ha potuto contro la furia del fantino della Yamaha autore di giri veloci e di derapate da urlo, esaltate anche dalla telecronaca incisiva del buon Sanchini che le ha definite erotiche, trovando pienamente d'accordo lo scrivente. Un mese di ferie e poi si torna in Germania in quel di del Nurburgring circuito nuovo tutto da scoprire, dove affronteremo l'ultima parte del campionato per un totale di 150 punti da spartire tra Biaggi, Haslam ed un più lontano, ma sempre in corsa, Rea. La gara di Silverstone è stata anticipata anche da una signorile dichiarazione del patron della Dorna, Carmelo Ezpeleta, che ha appellato la Superbike come una categoria minore, riferendosi in particolar modo al numero degli spettatori stabiliti ad ogni gara, non considerando il fatto che mediamente le gare della categoria delle derivate dalla serie hanno molti più partenti e molti più duelli rispetto a quella chelui definisce classe regina. Vorrei ricordare al signor Ezpeleta che il travaso annuo di piloti che passa tra le categorie è sempre molto marcato e che quindi tanto categoria minore non la considererei. Gli consiglierei invece di portare più rispetto anche al lavoro dei fratelli Flamini che portano avanti da anni un campionato bello e spettacolare non minore rispetto alla MotoGp ma diverso, con la formula delle due manches che ci permette di godere di due gare ad altissimo livello. Per me anche la domenica del moto mondiale è bella perché inizio dalla 125 per arrivare alla MotoGp, ma ultimamente mi sta molto deludendo perché i nomi dei vincitori si contano sempre con 4 dita.
Oggi sono stato anche al Mugello in una domenica dedicata a svariati trofei mono marca e per l'occasione mi sono rivisto con tanti amici e piloti, diversi dei quali ho tenuto anche a battesimo. Paddock un po' vuoto e poco pubblico hanno fatto da contorno ad uno sport che ha livello nazionale non trova più eredi di Biaggi e di Rossi, viziato anche da trofei mal gestiti dove invece di far regnare l'incertezza del risultato finale, si tende sempre ad avvantaggiare questo o quel pilota a discapito della crescita di altri. Così è stato anche per la Hornet Cup dove il vincitore, quello Zerbo già squalificato per irregolarità tecniche nella gara di Misano, si è ripresentato sulla griglia di partenza con una moto che poteva benissimo vantare un motore da super sport, tanto è che alla fine del primo giro, una volta preso il comando, in mezzo giro ha rifilato oltre un secondo alla pattuglia degli inseguitori girando nei tempi della pole position. A questo punto mi verrebbe da chiedere a Carlo Florenzano che tanto pontifica ai microfoni di Fuori Giri, dove sta veramente il confine tra marketing puro o l'intento di allevare nuove leve per poi farle debuttare in campionati maggiori, perché non vedo all'orizzonte un impegno concreto come lo è invece per i piloti spagnoli gestiti diversamente da una federazione che vede più lontano. Affrontare una stagione anche da mono marca è molto dispendioso, e vedersi beffare da favoritismi e regolamenti non rispettati è ancora più frustrante. Potete scommettere che il prossimo asso del motociclismo italiano sarà un ancora sconosciuto Marini e sicuramente non solo per meriti sportivi. In attesa di BRNO e del fatidico passaggio di Rossi sulla Ducati, non mi resta che augurarvi un buon inizio di Agosto a tutti voi, appassionati di motociclismo e di sane derapate (in pista!) come quello che oggi ci ha regalato Cal Crutchlow.
lunedì 12 aprile 2010
Inizio col botto

lunedì 5 ottobre 2009
Il canguro e l'astronauta

martedì 8 settembre 2009
Asini che volano.

lunedì 27 luglio 2009
Buona la prima!

domenica 26 aprile 2009
Motegi Vs Assen
domenica 1 marzo 2009
Superbike Vs MotoGp = 1 - 0

giovedì 30 ottobre 2008
Motomondiale & Superbike 2008
