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lunedì 29 aprile 2013

Una bella giornata di motociclismo

Ieri ad Assen c'era il sole per fortuna e con il sole, si sa, le moto vanno più "forte" e sono più ganze da vedere. Grazie al passaggio sulle reti Mediaset ieri mi sono gustato 4 belle gare come da tanto non lo facevo, e perfino il commento di Ranghieri mi è sembrato anche carino. Superstock, Superbike, Supersport tutte giocate sul filo di lana con diversi spunti interessanti a livello sportivo (gesto dell'ombrello di La Marra escluso). Queste sono le corse per gli appassionati che simpatizzano per il pilota o per la marca ma sempre plaudenti nei confronti dei vincitori e dei vinti. Ad Assen è brillato il verde Kawasaki magistralmente guidato da un Sykes particolarmente in vena, che solo nella seconda manches ha trovato un ottimo Laverty che gli ha impedito la doppietta. Belle comunque entrambe le gare sopratutto per il secondo e terzo posto dove abbiamo ritrovato un discreto Rea, un attento Guintoli, un arrembante Baz e via tutti gli altri ad iniziare da un Giugliano sprecone che però ha dato dei segnali positivi. A tenere banco più delle gare è stata la voce circolante nel paddok di un ritorno di Max Biaggi come wild card in qualche gara ad iniziare da Monza. Voce che il Corsaro ha smentito, ma che ha dato prova di quanto il motociclismo abbia bisogno di figure carismatiche (Rossi docet). Se ne accorto anche Melandri che fino adesso non è sembrato così arrembante come quando c'era da sorpassare Max...Come dicevo Assen ci ha offerto 4 belle gare anche se da università è stata retrocessa a liceo dopo la stupida modifica voluta da non si sa chi. Campionato come sempre apertissimo anche se al momento Guintoli ha una manche di vantaggio sul secondo, cosa che sembra già preoccuparlo in ottica mondiale. I round sono ancora tanti e diversi piloti con diverse moto sono in grado di dire la loro e questo fa della SBK un campionato sempre interessante.   

domenica 7 ottobre 2012

3-58 punti. 6 volte Max Biaggi!!!!

Potevo iniziare il post con mille titoli, mille frasi, ma forse la più azzecata l'ha scritta GPOne. 358 i punti di Biaggi per vincere questo mondiale. 3 il suo numero di gara, 58 il numero di gara di Simoncelli, Aligi Deganello il medesimo capotecnico. Fantasia? Realtà? A noi piace pensarla così. Per il Sic la corsa era finita per una fatalità del destino, travolto dal suo più grande amico in una terra lontana. Oggi il Sic, un anno dopo la sua scomparsa ritorna a farsi "vivo" grazie ad un altro grande pilota italiano coadiuvato dal suo stesso capotecnico. Tutto il resto è il risultato raccolto sul campo dal "vecchio" Max, che a 41 anni sonati si è permesso il lusso di vincere un mondiale per mezzo punto di distacco su di un avversario che è cresciuto con l'andare del tempo e che oggi lo ha veramente messo a dura prova, quel Sykes che non ha regalato niente al più blasonato avversario, quest'anno meno preciso del solito. Ma si sa gli annali parleranno del sesto titolo del Corsaro, il quinto in sella all'Aprilia in un anno pazzo, flagellato sopratutto dal meteo e dagli errori. Il primo a commetterli più di tutti è stato un altro rivale che si è perso nelle ultime tre gare, quel Melandri capace di portare la BMW sul gradino più alto del podio, ma di scaraventarla a terra al primo accenno di pressione, vedi Portimao. Per diventare campioni occorre andare oltre il sorpasso al campionissimo, imparandone le gesta e le strategie, cosa mancata al giovane ravennate. Strano il mondo motociclistico. Nei box a tifare Biaggi c'era il futuro campione del mondo Lorenzo, la nemesi di un italiano che "combatte" nella MotoGp. Bravo Max, sono fiero di te, anche se a Magny Course hai fatto diversi errori e hai guidato un pò col "braccino". Ti avrei preferito imperioso, almeno in una delle due manches, invece hai subito la crescita di un grande avversario che ha brillato nonostante la tua ombra. La storia parla dei vincitori, ma a volte anche dei vinti e di Sykes ce ne ricorderemo a lungo. Adesso sulla SBK si avventeranno nuove nubi, più minacciose di quelle che hanno abbrutito questo mondiale, e non si sà se porteranno una semplice pioggerella o una tempesta tropicale. Il proprietario di entrambi i mondiali dovrà fare delle scelte che non penderanno sicuramente a favore di un mondiale più povero ma sicuramente più motociclistico combattuto e vinto sul filo del mezzo punto. Comunque nell'anno dei Maya, della fine del mondo ti sei aggiudicato il titolo per la sesta volta, con la tua marca storica che ti ha lanciato in questo meraviglioso mondo. Adesso attendiamo la conferenza di Motegi del boss Ezpeleta e una tua decisione sul futuro. Ti vedrei bene sulla verdona a cercare di lottare per il titolo 2013, ma questi sono solo i sogni di un appassionato motociclista.

lunedì 14 maggio 2012

Italia - Germania

Mi sono venuti in mente una miriade di titoli per questo post, ma mi accontento di un titolo vintage e anche famoso. I tedeschi per vincere hanno avuto bisogno degli italiani, di un pilota italiano e di uno staff che si è ritrovato in mano una moto che in pochi sapevano gestire. Galbusera, Dosoli, Melandri e tutto il resto hanno vinto la loro prima gara a Donington Park, una pista amica per il ravennate e da oggi anche per lo squadrone BMW troppo a digiuno per l'investimento fatto. Melandri ha vinto una gara furba, attendista, con quel pizzico di cattiveria che gli ha permesso di avere un secondo e mezzo negli ultimi tre giri quanto basta per regolare la concorrenza che portava il nome di Haslam, Sykes, Rea e Biaggi (nell'ordine). Quasi fotocopia gara due con botto iniziale da parte di Checa il quale, tamponando Laverty, ha fatto fuori in un sol colpo SMRZ e Giugliano autore di un ottima prima manche. A quel punto bagarre totale per tutto l'arco della gara tra Sykes, Biaggi, Haslam, Melandri e Rea che si sono sorpassati a più non posso fino all'epilogo finale dell'ultima curva. Mega staccata di Melandri il quale, per ovvie leggi della fisica va largo, lasciando il posto ad Haslam che lo seguiva. Ma anche Haslam nel tentativo di resistere al compagno di squadra allarga la curva lasciando tre metri di pista a Rea, che si infila sotto il gomito di Haslam facendo sponda con la moto, gettandolo a terra e con precisione millimetrica scaraventandolo verso Melandri in un filotto degno dei migliori giocatori di carambola. Con le due BMW fuori gioco sul traguardo sfilano i restanti piloti Rea, Biaggi e Sykes. Gare entrambe al cardiopalma come confermato anche da Valentino su tweeter, belle, combattute, forse un pò al limite, ma senza sanzioni per nessuno. Dal round inglese possiamo trarre nuovi spunti su questo campionato. Salgono Melandri, Haslam e la BMW con un pacchetto veramente performante. Si conferma Sykes con la quarta pole position e due gare ingrugnite fino alla fine aspettando la prima vittoria. Si rivede Rea ma sporadicamente e mai costante fino ad oggi. Mi piacerebbe invece aprire un capitolo su Max, ma vista la classifica e la gara di ieri lo attendo in America, dove i sorpassi saranno più di fino che sulle staccate all'arrembaggio. In fondo è ancora leader della classifica, con Checa a 20 punti e forse ancora il pilota da battere in attesa della conferma della BMW. Ieri l'Aprilia non è sembrata quel missile tanto decantato dal patron di Althea anzi, Max ci ha messo molto del suo sui sali e scendi di Donington e a Salt Lake il rettilineo è più di 1 km.... Staremo a vedere dunque...
Ah, quasi dimenticavo: la SBK l'anno prossimo sembra che passi nelle mani di Mediaset la quale ha perso i diritti della MotoGp che migrerà verso SKY (io non mi abbonerò!!). Se volete vedere un resoconto della futura transazione c'è l'ottimo video di Misterhelmet che ne riassume un pò tutta la filosofia (qui

lunedì 23 aprile 2012

Scuole...elementari

Si è sempre parlato di Assen come università della moto e così è stato fino al 2006 quando, le brutte modifiche apportate al tracciato, l'anno relegata ad un semplice diploma superiore. Ieri però, abbiamo assistito ad un ulteriore regresso non della pista, ma dei suoi attori principali piloti e team. Gli unici che si possono permettere un buon voto sono Guintoli primo e secondo, Rea primo nella seconda manches, Giugliano per non essersi fatto troppi problemi uccellando sul filo di lana il suo compagno e leader Checa, Laverty, e infine Biaggi perchè è andato via dall'Olanda in testa alla classifica mondiale. Il resto della compagnia decisamente sottotono ad iniziare da Checa con l'errore clamoroso (da lui commesso) della scelta delle gomme per la seconda manches che lo ha di fatto tagliato fuori dalla gara. Nella prima gara Haslam e Badovini nell'ordine avevano la possibilità di fare vincere alla BMW la sua prima gara che invece hanno buttato nel prato, come il Team Kawasaki per non aver controllato un manicotto dell'acqua a Sykes che si è dovuto ritirare. Anche Melandri ci è apparso confuso più del solito (lo sarei anche io ad avere accanto la Manu ndr.) Strano anche il fine settimana di Max iniziato dall'errore di Venerdì quando è rimasto fuori dalla superpole e poi durante entrambe le manches, mai in partita con i primi se non per quel guizzo proprio sul suo compagno di squadra Laverty. Certo il tempo olandese non ha aiutato, però di errori se ne sono visti parecchi. E tra gli errori purtroppo c'è da segnalare l'ennesimo infortunio (speriamo non grave) questo giro toccato a McCormick, con una frattura alle vertebre senza però interessamento neurologico. Speriamo che al contrario del povero Lascorz, le cui notizie sono tragiche, il giovane canadese si riprenda al più presto, perchè il nostro sport già falcidiato da crisi e regolamenti strani, non sia vittima anche di una campagna denigratoria da parte di certa stampa, la quale scrive solo di noi a seguito di tragici fatti. Prossimo round Monza, in una delle piste più stupide al mondo, con la speranza che il bollettino medico, si dimentichi dei piloti infortunati alla prima variante, o come la definisco io, l'entrata dell'Esselunga.

lunedì 9 maggio 2011

Molti nemici, molto onore

Non c’è che dire, se Monza o la si ama o la si odia (a me non piace), il week end monzese ci ha regalato comunque spunti interessanti sui quali riflettere. Primo di tutti il bellissimo tempo stabilito da Biaggi in prova quell’ 1,41”745 alla strepitosa media di 204,405 km/h. Non male per un “vecchietto” e tanto di cappello all’Aprilia, moto indiscutibilmente performante, tutt’al più tempo ottenuto quando aveva già la pole position in tasca. Biaggi ha voluto il record donandolo a tutti gli appassionati di motociclismo. Quindi via le polemiche, via gli “schiaffi”, via tutto, Max ha chiesto scusa nella maniera migliore possibile: aprendo il gas. Prima manche vinta da Laverty più lesto a separarsi dal gruppo rispetto a Biaggi che ha dovuto lottare con Haslam e Melandri rimanendo leggermente attardato rispetto al pilota Yamaha. Ovviamente questo non ha tagliato le gambe al Corsaro perché pur arrivando secondo con Checa nono, si è visto ridurre lo svantaggio in classifica generale fino a 30 punti. Ma è stata la seconda manche che ha fatto vedere un sempre più motivato Biaggi nel cercare la vittoria, davanti ad un pubblico festante e carico di passione (per dirla nel gergo televisivo). Dopo un primo avvio del Coccodrillo Corser Max decide di rompere gli indugi e stacca tutti fino a 5 secondi dopo pochi giri! Un abisso, un enormità considerando il tempo occorso, fino a quando (e qui la mia repulsione per Monza) all’entrata del posteggio del centro commerciale (in pratica la prima variante) il romano fa un lungo, quasi fisiologico oserei, dato che arrivando sempre a staccare intorno ai 330 km/h, capita a volte di fare un piccolo errore. Slalom tra i jersey e rientro quasi regolare perché… il pilota non si è attenuto alla regola di passare su di un percorso disegnato e discusso nel briefing pre gara (dove lui non si è presentato, Melandri docet). A seguito di tale comportamento la direzione gara lo ha penalizzato con un ride through che gli ha fatto perdere il primo posto e lo ha relegato all’ottava posizione a fine gara. Sdegno per gli appassionati accorsi (si sentiranno gli ululati a Paddok Show) e giustificazioni da parte del direttore Paolo Ciabatti nel post gara.

Che dire… personalmente mi è venuto a mente Barcellona 1998, la famosa black flag della quale ancora stiamo a discutere. Mi è anche tornato in mente il taglio di chicane di Valentino a Laguna Seca su Stoner. Sicuramente due pesi e due misure. All’epoca il giovaqne Biaggi non poteva vincere il mondiale contro Doohan, non era politicamente corretto, stonava un po’ che un rookie facesse le scarpe al plurititolato pilota della solita marca in un team privato. Cosa che invece è stata concessa al suo rivale Rossi a Laguna senza la benchè minima sanzione. Classi diverse, moto diverse? Non credo. Stiamo parlando di motociclismo puro, la massima espressione di due classi che se dovessero correre insieme ci sarebbe un arrivo molto variegato e non un predominio della MotoGp (guardate i tempi sul giro). A Doningthon Biaggi ha palesemente errato, muovendosi sulla griglia anche non ottenendo un vantaggio, ma come è già stato detto, c’è un regolamento, sbagliato o no va rispettato. Quella di ieri a Monza mi è sembrata proprio una vessazione nei confronti di un pilota (e per pilota intendo tutti) che errando una manovra di “salvataggio” non abbia rispettato una riga, una stupida riga voluta per imporre un sentiero per chi si trovava a tagliare la chicane. La regola del taglio della chicane è lapalissiana e giusta se tale manovra comporta un avanzamento in classifica a dispetto di un avversario. Infatti i piloti al rientro si posizionano sempre o lasciano strada agli avversari che hanno eventualmente superato. Ieri Biaggi non aveva nessuno da far passare, ha avuto solo un problema in frenata che per la sua sicurezza lo ha fatto andare lungo per poi rientrare in pista agevolmente. Ciabatti si giustificherà in conferenza stampa che quella manovra gli ha fatto guadagnare tre decimi... Mah… Quindi regolamento alla mano doveva essere sanzionato. Ri-mah… Bello davvero il nostro sport… Bello! Come esistono delle leggi caro Ciabatti, allora esistono anche le attenuanti del caso, come la legge ci insegna. Gli uomini non devono trincerarsi dietro un articolo, ma dovrebbero dimostrare che quell'articolo può presentare delle piccole lacune da colmare con l’intelligenza e la valutazione. Il ride through di ieri forse nasconde un significato che va oltre quello che è il regolamento. Non lo so. Avrei delle ipotesi, ma non è questa la sede per discuterne. Max Biaggi caro Ciabatti è un patrimonio per il motociclismo (Batta docet) e un patrimonio per il motociclismo italiano come lo è Valentino Rossi. Nessuno chiede di avere clemenza, tanto più per un connazionale, ma il giusto riconoscimento per un gesto sportivo quello si. Un gesto che non ha fatto ne guadagnare ne perdere nulla agli altri ne a se stesso… Nel mondo degli uomini esistono anche le valutazioni… Ma al giorno d’oggi parlare di uomini è diventato veramente difficile…

lunedì 18 aprile 2011

Laurea breve


Ha ragione Sanchini quando dice che Assen da Università della moto si è trasformata in una laurea breve. Anzi, per chi scrive è forse un più un diplona superiore, tanto bruttine sono state le modifiche fatte per renderlo più sicuro. E se laurea breve deve essere, ieri il circuito olandese ci ha regalato tre laureati che hanno mostrato tutto il loro sapere in fatto di moto e altro. Il primo senza dubbio è Carlos Checa quel ragazzotto ritrovato in sella alla Ducati, senza ombra di dubbio ufficiale e gestita egregiamente dal Team Althea. Non è che rimarcando la parola “ufficiale” si sminuisca il pilota iberico, però ci fa un immenso piacere ritrovare la ex rossa ancora al vertice con un pilota che almeno fin qui sta dimostrando tutto il suo valore guidando saldamente la classifica con 43 punti di scarto sul secondo, ovvero il campione del mondo Max Biaggi. Checa ha fatto due manches quasi uguali. Ma mentre nella prima non è riuscito a saltare il gruppetto che inseguiva Biaggi e Rea in fuga a quasi due secondi, nella seconda ha guidato la gara magistralmente senza il minimo errore, con attaccata fissa agli scarichi, l’Aprilia numero uno. Biaggi ha provato a rompere gli indugi a tre giri dal termine, ma il Checa di ieri ha fatto vedere che quest’anno bisognerà sudare parecchio per batterlo. Max si è presentato ad Assen con un adesivo raffigurante un pollo, a sottolineare il week-end negativo di Doningthon, e solo Checa e Rea sono riusciti a negargli la vittoria, a dimostrazione di un gran cuore e di una gran classe. Finalmente si è rivisto Rea nella gara di casa (il suo team ha la sede a 30 km) che ha totalizzato i soliti punti di Checa arrivando primo in Gara 1 e terzo in Gara 2. Speriamo che anche lui sia della partita per un mondiale recitato da più attori. Primo stop per l’esordiente Melandri, dopo un discreto 4 posto in Gara 1 ha assaggiato l’asfalto in Gara 2 quando era all’inseguimento con Rea del duo Biaggi-Checa che avevano preso un ritmo superiore rispetto alla mattina. Buona anche la prova di Fabrizio sempre nei primi otto con una Suzuki che c’è e non c’è. Il team BMW invece ha visto cadere sia Corser che Haslam alle prese con una moto non sempre ottimale e un po’ troppo “laboriosa” nella gestione del pacchetto telaio gomme.

Peccato infine per la supersport che era in chiaro per tutti, massacrata da due cadute con relative Red Flag e ripartenze che hanno messo in confusione il nostro Scassa che alla terza ripartenza, fatta non tanto bene, nel tentativo di ricongiungersi con il suo compagno di squadra Davies, ha tamponato il francese della Honda Marino finendo la gara nei sassi. Vince Davies davanti a Foret e Parkes con la classifica che si accorcia. Nota di colore per la telecronaca dell’amico Luca Sordi al quale va il mio personalissimo messaggio: “Caro Luca, non importa fare per forza il Giò di Pillo per essere ascoltati. Vai bene lo stesso anche con la tua voce e flemma che ti hanno sempre contraddistinto ;-)”. Adesso il circus si sposta a Monza in una pista a mio avviso “stupida” e vecchia dove a regnare non sarà la guida pura, ma solo una prova di gas, freno, coraggio ma soprattutto fortuna se si esce indenni dalla prima chicane. Mah….

lunedì 28 marzo 2011

Il Corsaro Nero


Difficile non parlare del secondo round del mondiale superbike a Donington Park, tanti sono gli argomenti che lo hanno caratterizzato. Certo è stato un fine settimana che ha confermato un grande campione e un grande mezzo, Checa - Ducati, il ritorno alla vittoria di un pilota navigato, Marco Melandri, e una debacle più morale che di classifica del campione del mondo Max Biaggi. Ma come sempre i fatti non vanno analizzati con gli ardori giornalistici in cerca di scoop e gossip, rimarcando episodi che sanno un po’ di aria fritta, bensì cercando di capire nell’arco di tre giorni l’andamento delle cose e la loro attenta analisi. Casualmente Biaggi è incappato in tre incomprensioni con tre piloti diversi Haga, Fabrizio, Melandri. Ma mentre con i primi due ci sono stati subito chiarimenti sull’accaduto, con Melandri il discorso si è protratto fino ai box dove in un faccia a faccia sembra che Biaggi abbia “schiaffeggiato” il ravennate reo di non aver accettato sportivamente le scuse del romano. Ebbene sembra che le percosse in questione alla fine siano state altro che due “buffetti” sulla guancia come a volte fa il prete la domenica per redarguire il ragazzo o il bambino colpevole della marachella di turno. Ma il fatto non ha convinto gli speaker che hanno voluto paragonare il gesto ad una clamorosa caduta di stile da parte di Max alimentando un episodio che poteva finire li. Dalla rilevanza data ai fatti sembra che con quest’episodio si sia voluto gettare un ponte tra la superbike e la motogp pensando anche ai due protagonisti non potendo in futuro vedere duellare Biaggi con Rossi. E allora se accuse devono essere accuse siano nel ricordare come anche un altro grande campione, Rossi appunto, icona del motociclismo mondiale, prese a “botte” Biaggi, come confermato anche dalle sue dichiarazioni nell’immediato con Capirossi nella scala che li portava sul podio “ho fatto a botte con Biaggi” (ripescatevele negli archivi). Chi vi scrive non è mai stato un tifoso di Biaggi anzi, forse più un detrattore, ma è col tempo che poi si leggono certi atteggiamenti e certe dichiarazioni. Ma forse la crisi della Superbike si inizia anche dall’alimentare questi episodi da bar, dove con dei pretesti “infantili” si cercano di mettere gli uomini contro per tirare su qualche spettatore in più e colmare l’assurdità della differita di Gara 1. Un vero peccato, tanto più che i protagonisti hanno poi dimostrato sul campo il loro valore nel bene e nel male, come l’ottima vittoria di Melandri (la prima in serie B, Capirossi docet), la conferma di Checa (e della Ducati), l’ottimo acquisto di BMW (Haslam), la ricomparsa del Kawa li davanti, SMRZ che non è caduto, ed infine le dichiarazioni di Biaggi che ha chiesto scusa al team per la prova incolore della prima manche e la squalifica nella seconda. Lo so che si sta andando in una direzione strana del motociclismo, con il 2012 che vedrà (oltre alla fine del mondo) la nascita degli ibridi, ma almeno per quest’anno in superbike lasciamo stare le crisi uterine e parliamo di motociclette e di piloti…

lunedì 28 febbraio 2011

Vittoria acCHECAnte!


Inizio col botto Ducati, questa volta in senso positivo (pensando a Salt Lake City), per il mondiale superbike nella terra australe, dove ha visto solo un unico protagonista dominare la scena: Carlos Checa, un non più giovane pilota che ha stracciato la concorrenza con due manches da incorniciare regalando la prima vittoria alla non “ufficiale” Ducati. Le promesse fatte dal DS Ducati, in merito al solo ritiro della squadra ma non all’impegno nella superbike, sembrano rispettate, infatti Checa oltre ad un ottima guida disponeva di un mezzo veramente performante in grado di danzare agevolmente sul tracciato australiano, anche se Bevilacqua (proprietario del team) dice di avere solo le sospensioni differenti dagli altri Ducati. Vedremo… Bene anche il fresco campione del mondo Biaggi, in un circuito storicamente ostico all’Aprilia, che ha portato a casa due preziosi secondi posti, con una cavalcata solitaria in gara uno, e con un bel duello tutto italiano in gara 2 con il “rookie” Melandri ancora alle prese con la spalla dolorante…Il ravennate infatti ha dimostrato di saper condurre la sua R1 fino alla fine dall’alto della sua esperienza, e se nella prima frazione ha perso il podio per pochi decimi, nella seconda ha gestito il bene il duello con Max, seguendolo, punzecchiandolo e sicuramente “imparando” la gestione della moto per portarla fino a fine gara. Ottimo anche Haslam, pilota coriaceo e grintoso, che ha portato sul terzo gradino del podio una BMW ancora da assettare ma con grandi potenzialità. Bene Fabrizio sempre nella top ten, quasi bene un altalenante Rea fino al resto del gruppo con piacevoli new entry (Laverty) e spiacevoli conferme (Toseland).

Di superbike in questi giorni ha parlato molto Batta, il team manager della Suzuki, uno che la sa lunga sulle corse, e che a mio modesto parere, ha fatto un quadro della situazione lucido, sia nell’intervista a GPOne (qui) sia ai microfoni di La7, sottolineando il momento difficile del nostro sport sempre più privo di un identità precisa com’era nel passato, ma soprattutto sempre più privo di denari per il sostegno alle squadre, in cerca perennemente di sponsor (Althea ha dichiarato una spesa di 2 milioni d’euro a stagione). L’ho già detto in passato e lo ribadisco oggi: la stupida “guerra” tra Infront e Dorna non porterà a nulla di buono al motociclismo. E’ vero c’è il mercato asiatico in espansione e alla fine conteranno le vendite di tutto l’indotto che circola intorno alle due ruote, ma c’è da capire realmente quale sarà il confine tra sport vero, per come siamo abituati noi motociclisti a conoscerlo, oppure puro marketing, creando ibridi come lo è già la Moto2, la Superbike stessa, e la futura MotoGp.

Di rilievo la vittoria di Scassa in Supersport, in volata con altri tre piloti, dopo una bella battaglia che ha riportato anche la Kawasaki ai vertici della categoria.

lunedì 27 settembre 2010

Made in Italy!!!


Mi sono veramente goduto la gara di Superbike ad Imola!! In primis per il ritorno alla vittoria di un pilota molto discusso in passato (io ero tra i suoi detrattori), ma che, in fatto di guida, è sempre stato un esempio. Da quando è arrivato in Superbike, Biaggi ha dimostrato di essere cambiato, più uomo, più frizzante anche nelle battute, che celano sempre la verità, ma nel passato sempre dette a malo modo e con tempi sbagliati. Non fu forse vero quando disse che la Yamaha doveva investire e cambiare strategie? E così di Honda? Sbagliò perchè poi arricciò il naso come un bambino e non fece come Rossi che già aveva un altro carisma ed altri risultati da portare in dote. Il suo ritorno alle corse con le derivate di serie fece però capire l'importanza di Max Biaggi nel mondo delle due ruote, e subito ci fu una risposta mediatica da parte del pubblico che aumentò davanti al video e negli autodromi. Il resto è storia recente. Ducati gli chiuse la porta in malo modo, secondo me, poi il folle progetto di tornare a correre con la squadra 3 volte campione del mondo in 250. Una famiglia come la definisce lui, che lo ha portato sul tetto del mondo a 39 anni, e di smettere di correre non ne ha proprio voglia. Una vittoria veramente Made in Italy con un pilota che prende un quarto di ingaggio di un altro italiano che andrà su di una moto italiana (al 49%) e che se vorrà vincere questa volta sarà il secondo e non il primo a farlo. Moto italiana e sponsor italiano (Alitalia) che ha ricevuto una ventata di positività dopo tutte le vicissitudini societarie, e per questo un altro plauso in più a questa fantastica stagione. La maglietta riassume un pò tutto il Biaggi pensiero ma questa volta con tempi e modi giusti, strizzando l'occhio anche a Enzo Ferrari che affermava che un figlio paga un secondo al giro... Da Max a Max un bell'abbraccio virtuale e un...continua così!!!
Imola ha riservato anche altri spunti interessanti ad iniziare dal rivale di Biaggi, quel Leon Haslam, leone veramente di nome e di fatto, che ha fatto un prima manche come andava fatta, in attacco, sgomitando, spalancando il gas più degli altri, fino al sorpasso impossibile a Carlos Checa alla Rivazza. Un guerriero mai domo ed anche un signore nei modi nonostante la giovane età. Forse è anche per il suo avversario che Max nella seconda manche ha fatto il diavolo a quattro e non gli ha lasciato niente, fin quando il motore della sua Suzuki è esploso alla Villeneuve consegnado di fatto il titolo nella mani del romano. L'anno prossimo sarà in BMW e se tanto mi da tanto... Lascierà una squadra di un vero signore del paddock, quel Francesco Batta che è corso subito a congratularsi con Aprilia dopo l'uscita di scena del suo pilota e il motociclismo ha bisogno di queste figure.
Ho goduto per aver rivisto davanti il mio marchio preferito, la Kawasaki, guidata da un coriaceo Skyes (i suoi traversi alla Piratella erano pari a quelli di Cluthclow a Silverstone), impossibile da sorpassare anche per un fulmine come l'Aprilia a dimostrazione che la verdona è sempre la più "moto" di tutte.
Ho goduto perchè nonostante la Ducati si lamenti del regolamento, nella prima manche tre rosse sono salite sul podio, segno che tanto male non vanno e segno che l'operazione Rossi ha inciso nel budget molto di più di quello che ci vogliono far credere. Bravo quindi a Carlos Checa, anche lui non più giovanissimo, che ha guidato come un orologio svizzero aggiudicandosi entrambe le gare regolando un redivivo Lorenzo Lanzi e forse un risvegliato Haga in odore di passare anche lui con l'Aprilia.
Un ultima analisi sul pubblico di Imola. Contrariamente al berciume visto a Misano in occasione della MotoGp con i fischi a Lorenzo, nonostante l'euforia del titolo conquistato da Max Biaggi, mi è sembrato che il popolo della Superbike, peraltro molto numeroso (70.000 presnze circa), si sia rivelato più ricco di appassionati che di tifosi e questo dovrebbe consigliare gli organizzatori a non far morire questa classe ne accettare ricatti dalla Dorna, perchè un conto è parlare di prototipi un conto di derivate dalla serie (anche se ultimamente di derivato hanno ben poco).

domenica 1 agosto 2010

Essere o non essere....


Nella patria del grande scrittore inglese Max Biaggi ha deciso di correre due manches di conserva, accontentandosi di piazzamenti che alla fine lo mandano in ferie con 60 punti di distacco sul secondo e che non sono pochi. Un grande plauso va a tutta la pattuglia inglese che si è aggiudicata buona parte delle posizioni di testa con l'unica intrusione dei due italiani Biaggi appunto e Fabrizio ritiratosi nella seconda manches per un guasto tecnico. La vittoria è andata entrambe le volte ad uno strepitoso Cal Crutchlow in sella a quella moto che ha visto trionfare l'anno scorso Spies e che da un po' di tempo mancava sul gradino più alto del podio. Johnny Rea secondo in entrambe le gare nulla ha potuto contro la furia del fantino della Yamaha autore di giri veloci e di derapate da urlo, esaltate anche dalla telecronaca incisiva del buon Sanchini che le ha definite erotiche, trovando pienamente d'accordo lo scrivente. Un mese di ferie e poi si torna in Germania in quel di del Nurburgring circuito nuovo tutto da scoprire, dove affronteremo l'ultima parte del campionato per un totale di 150 punti da spartire tra Biaggi, Haslam ed un più lontano, ma sempre in corsa, Rea. La gara di Silverstone è stata anticipata anche da una signorile dichiarazione del patron della Dorna, Carmelo Ezpeleta, che ha appellato la Superbike come una categoria minore, riferendosi in particolar modo al numero degli spettatori stabiliti ad ogni gara, non considerando il fatto che mediamente le gare della categoria delle derivate dalla serie hanno molti più partenti e molti più duelli rispetto a quella chelui definisce classe regina. Vorrei ricordare al signor Ezpeleta che il travaso annuo di piloti che passa tra le categorie è sempre molto marcato e che quindi tanto categoria minore non la considererei. Gli consiglierei invece di portare più rispetto anche al lavoro dei fratelli Flamini che portano avanti da anni un campionato bello e spettacolare non minore rispetto alla MotoGp ma diverso, con la formula delle due manches che ci permette di godere di due gare ad altissimo livello. Per me anche la domenica del moto mondiale è bella perché inizio dalla 125 per arrivare alla MotoGp, ma ultimamente mi sta molto deludendo perché i nomi dei vincitori si contano sempre con 4 dita.

Oggi sono stato anche al Mugello in una domenica dedicata a svariati trofei mono marca e per l'occasione mi sono rivisto con tanti amici e piloti, diversi dei quali ho tenuto anche a battesimo. Paddock un po' vuoto e poco pubblico hanno fatto da contorno ad uno sport che ha livello nazionale non trova più eredi di Biaggi e di Rossi, viziato anche da trofei mal gestiti dove invece di far regnare l'incertezza del risultato finale, si tende sempre ad avvantaggiare questo o quel pilota a discapito della crescita di altri. Così è stato anche per la Hornet Cup dove il vincitore, quello Zerbo già squalificato per irregolarità tecniche nella gara di Misano, si è ripresentato sulla griglia di partenza con una moto che poteva benissimo vantare un motore da super sport, tanto è che alla fine del primo giro, una volta preso il comando, in mezzo giro ha rifilato oltre un secondo alla pattuglia degli inseguitori girando nei tempi della pole position. A questo punto mi verrebbe da chiedere a Carlo Florenzano che tanto pontifica ai microfoni di Fuori Giri, dove sta veramente il confine tra marketing puro o l'intento di allevare nuove leve per poi farle debuttare in campionati maggiori, perché non vedo all'orizzonte un impegno concreto come lo è invece per i piloti spagnoli gestiti diversamente da una federazione che vede più lontano. Affrontare una stagione anche da mono marca è molto dispendioso, e vedersi beffare da favoritismi e regolamenti non rispettati è ancora più frustrante. Potete scommettere che il prossimo asso del motociclismo italiano sarà un ancora sconosciuto Marini e sicuramente non solo per meriti sportivi. In attesa di BRNO e del fatidico passaggio di Rossi sulla Ducati, non mi resta che augurarvi un buon inizio di Agosto a tutti voi, appassionati di motociclismo e di sane derapate (in pista!) come quello che oggi ci ha regalato Cal Crutchlow.

lunedì 12 aprile 2010

Inizio col botto


E' finita col botto ed è iniziata nello stesso modo. Casey Stoner era caduto a Valencia nel giro di ricognizione ed è caduto ieri sera in Qatar, dove già al sesto giro stava andando a velocità fotonica. Ma si sa la tematica non è un pignone, come diceva un vecchio meccanico, e l'uomo più veloce del mondo ha dovuto fare i conti con il duro asfalto del deserto. Peccato davvero perchè poteva vincere comodamente visto anche il passo di gara degli avversari. Ma non è da Stoner accontentarsi, come invece ha fatto Valentino, il saggio, che visto cadere il suo avversario più forte ha allentato la presa sulla manopola destra, limitando i danni, inseguito da uno scatenato Dovizioso e da un redivivo Hayden gli unici in grado seguire il Dottore. Ma dato che il passo non era irresistibile per nessuno, alla fine è arrivato anche Jorge Lorenzo che, portandosi dietro l'ottimo rookie Spies, nell'arco dell'ultimo giro ha fatto fessi prima Dovizioso e poi Hayden arrivando secondo. Gara comunque di basso cardiopalma, senza troppi sussulti, se non qualche sorpasso maschio tra i primi che ha reso la visione non troppo soporifera. 17 i partenti 13 gli arrivati un pò pochini rispetto alla nuova classe, Moto 2, dove di piloti ne hanno da dare e da serbare. Bella gara, varia, con nuovi protagonisti, nuove moto, quasi spettacolare insomma, meglio della MotoGp secondo me. Sei secondi e mezzo di gap rispetto alla classe regina sono pochi e sono tanti, se si pensa che la 250 è stata vicina anche ad un secondo e mezzo. Però le gare sono belle quando sono combattute e varie e mi sembra che l'inizio prometta bene. Prova assolutamente fantastica invece nella 125 dove gli italiani hanno brillato per la loro presenza. Questo rimarca un vecchio discorso da me sempre sostenuto, che se non cambiano le politiche nazionali, avremo sempre meno piloti da crescere, ed è inutile sottolineare che il fratello di Valentino va già forte. Sicuramente ha nel DNA la scintilla, ma se non fosse il fratello del campionissimo sarebbe ad arrancare per trovare gli sponsor per correre nei campionati nazionali che costano quanto quelli europei.
Una bella tirata di orecchi anche al "partigiano" Meda al quale perdono tutto per la simpatia, ma non per un tifo verso Rossi quasi da carie ai denti. E' giusto avere simpatie ed è giusto celebrare Valentino sempre e comunque, però questa storia che se Stoner va più forte per via del mezzo tecnico, o perchè le altre hanno un supermotore e lui no, è un pò stantia. Le prime due moto arrivate ieri sono Yamaha, alla nascita della MotoGp il Sig.Rossi aveva una motocicletta che al Mugello levava gas nel mezzo del rettilineo (io ero sul muretto dei box) per andare più piano, eppure sembrava un fenomeno. Alla prima occasione di un avversario tosto, il Sig.Stoner, il Dottore ha perso il mondiale. Quindi diamo a Cesare quel che è di Cesare, esaltiamoci per Vale The Doctor, ma esaltiamo sempre la qualità degli avversari, perchè c'è anche chi ha festeggiato i 300 Gran Premi ieri (Capirossi), un italiano è arrivato terzo...
Bella come sempre invece la gara della Superbike nel catino valenciano, pista un pò stretta per i sorpassi, però sempre avvincente, con un sempre più costante Biaggi che insegue un ottimo Haslam cha anche ieri ha raccolto un preziosa vittoria e un furbo quarto posto. E' ritornato anche NitroNori, eterno secondo, che ieri ha avuto un ottimo guizzo nella seconda manches ed ha accorciato un pò la classifica. Come sempre la SBK al vero appassionato delle due ruote offre spunti di divertimento maggiore, non solo per i colori italiani, ma per la varietà dei protagonisti che, anche se poi a vincere è sempre un gruppo ristretto, ogni tanto si affaccia alla testa della corsa un nuovo arrivato che da un pò la sveglia agli altri (anche se poi si stende, Camier docet).
Comunque siamo solo all'inizio e speriamo in un miglior proseguo anche per la qualità delle telecronache che anche sul La7 non è che brillino per i contenuti...

lunedì 5 ottobre 2009

Il canguro e l'astronauta


Bentornato Casey!!! Contrariamente a tutto e a tutti Stoner è tornato in ottima forma, con un bel tempo sul giro e una bella gara. Ai maligni e ai fans che non vedono altro che Valentino Rossi, il ragazzo che viene dalla terra australe si è presentato bello carico e ha fatto un ottima gara, nonostante in testa ci fosse veramente un astronauta, certo Jorge Lorernzo da Maiorca. Rossi rimane Rossi e ci dispiace che venga difeso con scuse banali, tipo "non aveva grip...". Valentino è un ragazzo, forse il più forte di tutti, e come tale gli può capitare in giornate no, e sarebbe bello una volta tanto, ammettere la superiorità degli avversari. Stando a quello detto in questi ultimi due mesi, che Stoner avesse il virus 46, possiamo allora dire che Vale ieri avesse il virus 27? Non mi sembra. Sembra invece che Lorenzo abbia preso in mano il suo talento, e l'ha sciolinato per i 28 giri dell'Estoril, guidando benissimo e con stile. Bravo anche Pedrosa il quale, una volta tanto, non ha avuto paura dell'ombra del Dottore. Per lo spettacolo gara da dimenticare, con battaglie nelle retrovie tra piloti che corrono un campionato differente rispetto ai fantastici 4.

Con la notizia del passaggio in MotoGp di Ben Spies, a Magny Course abbiamo assistito ad una gara un pò diversa, ma sempre entusiasmante, con il virus della MotoGp che aleggiava, in quanto anche li, solo 4 piloti hanno fatto la differenza. Contrariamente al suo solito, Haga a fatto due ottime manches, marcando stretto Spies nella prima, e vincendo la seconda con una gara millimetrica, regolando un neo-babbo Biaggi superlativo, e un Rea in continua crescita. Ora il mondiale si gioca sul filo dei 10 punti che separano il giapponese dall'americano, e speriamo che la Yamaha non butti via l'ennesimo titolo per scelte sbagliate come quelle della seconda manches.

Non so quanto convenga a Spies andare in MotoGp, sicuramente per il vil denaro si, ma se Dorna non fa qualcosa per la griglia, è inutile avere 36 partenti nella Moto2 e 18 nella Gp.

martedì 8 settembre 2009

Asini che volano.


Lo so il titolo è abusatissimo l'indomani della gara di Misano, però non me ne veniva un altro. Come già abbondantemente sottolineato dallo scrivente, Valentino Rossi si appresta a sigillare il suo nono titolo in carriera proiettandolo nell'olimpo dei più grandi di sempre se non il più grande. Nel Gran Premio di San Marino il dottore, per l'occasione autoribattezzatosi Asino, ha fatto quello che sa fare meglio e lo ha fatto bene, senza sbavature, in un momento di forma strepitosa. Se mai ce ne fosse bisogno ha sottolineato anche la classe del giovane spagnolo, caparbio e coriaceo ma non abbastanza per prendere Ciuchino che inanellava giri veloci a iosa. Tanto di cappello a questo pilota al quale consiglierei di provare a cambiare marca ogni due anni e di provare a vincere con tutte le moto. Terzo il solito Pedrosa a corrente alternata senza infamia e senza lode. Per il resto gara noiosa come sempre con un De Angelis che ha sottolineato come i soldi non possono fare un buon pilota, tirando giù 4 piloti alla prima curva, praticamente decimando la gara. Alla fine polemica in studio tra Bobbiese, Suppo, Lucchinelli, Cereghini, Melandri sulla frase "fanno un altro mestiere": in effetti è forse troppo spocchiosa e presuntuosa, ma mi devono spiegare come catalogare quei 4, in attesa del ritorno di Stoner, sistematicamente danno mezzo giro di pista a tutti. Il buon Melandri al quale va tutta la mia stima per l'ottimo lavoro con la Kawasaki l'anno prossimo dovrà dimostrare il contrario, altrimenti verba volant... Pollo Simoncelli in 250 a cadere a bischero a neanche metà gara con i suoi avversari che "rampavano" da dietro, quando anche un piazzamento non avrebbe compromesso quasi definitivamente la corsa verso il titolo. Uno zero in condotta ad Andrea Iannone per aver reagito male e parlato peggio nei confronti di un Espargarò che ha tirato in terra all'ultima curva. Come ha detto Capirossi nelle corse ci sta tutto, ma ci sta anche chiedere scusa ed evitare dichiarazioni inutili quando si è dalla parte del torto, in occasione anche dell'omaggio che la Dorna ha fatto per la sua terra: l'Abruzzo.

Nella terra tedesca invece, nel mondiale a due ruote quello più bello ed avvincente, abbiamo assistito al sorpasso di Spies nei confronti di Haga nel mondiale in due manches belle e tirate, dove la prima ha visto il duello tra i due con l'americano vincitore, e nella seconda l'errore provocato di Haga che ha resistito ad un arrembante Rea, che lo ha fatto cadere alla prima curva per fortuna senza danni fisici. Ad Haga va data prova di grande sportività in quanto ha giudicato l'episodio un normale incidente di gara. Certo è che Ben Spies è veramente un signor pilota, completo, freddo e veloce, e fa bene a rimanere in Superbike. Bravo ancora una volta Max Biaggi con un quinto e un quarto posto lottati e sudati, che ci fanno vedere ancora una volta che nel polso destro c'è sempre classe e grinta da vendere.

lunedì 27 luglio 2009

Buona la prima!


Finalmente l'Aprila ha trovato la strada del successo anche in superbike, e lo fa al debutto nella categoria con un sempre verde Max Biaggi. Nella pista che più gli si addice, Max ha ritrovato la grinta dei tempi migliori ed ha vinto la prima manche e fatto il secondo posto nella seconda. Nell'ultimo anno della 250, con la casa di Noale protagonista, sostituita dal quel "mostro" della Moto 2, l'Aprilia trova una nuova strada per tornare a vincere e lo fa nel campionato più spettacolare delle due ruote, visto anche lo scarso numero di partecipanti in Moto Gp. Dunque Max vincitore di gara 1 a Brno, influenzata anche dal madornale errore di un Michel Fabrizio che ha letteralmente falciato l'incolpevole Spies due curve prima di immettersi sul rettilineo. Che dire al giovane pilota romano? Dopo 4 giri cosa pensavi di fare? Hai una benchè minima visione della gara o pensi di giocare alla Playstation? In gara due invece Spies ha dettato subito un ritmo forsennato, scattando in testa dall'inizio fino alla fine, nonostante un Biaggi che agli ultimi 6 giri abbia fatto di tutto per passarlo. Incredibile è come il texano abbia conosciuto la pista solo Venerdi, e vi garantisco che Brno non è facile... 7 adesso sono i punti che lo separano da Haga, ma un abisso in fatto di motivazioni, e la faccia rilassata alla fine di Spies la dice tutta sul talento di questo ragazzo...

Bene anche la prima vittoria di Dovizioso in MotoGp, massacrata dalle condizioni del tempo inglese, che ci ha regalato una strana gara, con i soliti protagonisti in secondo piano, falciati da cadute e scelte sbagliate. Dovi è subito partito forte duellando con chi gli sbarrava la strada, fino a che non è scappato con Rossi. Successivamente, complice un tempo bizzoso, sia Lorenzo che Valentino hanno assaggiato l'asfalto con l'esito più sfortunato ai danni dello spagnolo che si è dovuto ritirare, mentre Rossi si è rialzato e ha fatto quinto. Rimonta furibonda anche per Edwars e De Punet, che sono arrivati fino agli scarichi della Honda del forlivese che ha trovato negli ultimi due giri il guizzo per non farsi riprendere. Bravo Dovì!!!

Nota negativa, come sottolineato anche da Reggiani in telecronaca, arriva dallo scarso vivaio dei ragazzi italiani, aggrappati al treno di Simoncelli e Dovizioso, senza una concreta possibilità di ricambio generazionale. Staremo a vedere...

domenica 26 aprile 2009

Motegi Vs Assen

Ancora una domenica di corse in contemporanea tra Motomondiale e Superbike ed ancora una volta vince ai punti il mondiale delle derivate di serie.
Due gare veramente entusiasmanti si sono svolte in quella che una volta veniva definita l'università delle moto, e che ora è stata "rovinata" nel nome della sicurezza. Sicurezza che è venuta meno quando, nella seconda manche, la moto di Spies è andata a finire contro le reti. Comunque gara 1 veramente da cardiopalma, con un Ben Spies che ha rifatto il diavolo a 4 nonostante fosse la sua prima volta ad Assen. Partiti subito forte, Spies ha preso la testa su Haga, Neukirkner, Haslam, mentre dietro il gruppo lottava con un Biaggi in bella rimonta. Perso il tedesco con una caduta nella esse prima del rettilineo (la moto ha veramente sfiorato gli avversari!!!) la gara si è incentrata sul corpo a corpo tra la Ducati la Yamaha e la Honda che, a parte quest'ultima, hanno guidato la gara alternandosi. Poi a due giri dalla fine Spies, che era rimasto in ombra per 6 giri circa, ha fatto un sorpasso da antologia sul povero Haslam, che si è visto infilare in maniera magistrale dalla nuova stella del motociclismo made in USA, in un sorpasso durato tre curve!. Non contento Spies è rivenuto in maniera furibonda anche sul giapponese, che tutto si aspettava tranne che un sorpasso all'interno a tre curve dalla fine, che lo ha letteralmente lasciato senza parole anche alla fine nelle interviste. Peccato per Max che ancora una volta è stato "attardato" da Fabrizio, che col missile che si ritrova, potrebbe fare molto meglio invece di reggere metà gara e sparire nel finale.
Gara 2 è stata più monotona dopo l'uscita di scena al secondo giro di Spies, intento a contenere gli attacchi da Haga, che sicuramente ha subito l'americano nella prima manche. Ottima la riconferma in seconda posizione di Haslam, e lo splendiso risultato di SMRZ con una Ducati di un team privato che ha messo in ginocchio ancora una volta Fabrizio, quarto alla fine. Assen ci ha regalato una nuova stella, che non ha bisogno di conferme, ma che ci ha fatto stare incollati al divano con dei sorpassi da mani sudate, e che alla fine si è dimostrato anche un ragazzo modesto, testa bassa e lavoro duro.
Da segnalare una nota molto positiva per Mauro Sanchini, il nuovo telecronista della Superbike che ha sempre fatto interventi da ex pilota, rimarcando con lucidità ogni episodio in gara, dando allo spettatore più inesperto nuove chiavi di lettura. Bravo!!!
Contrariamente alla solita "noia" anche il motomondiale ha offerto una gara interessante perchè tutti i piloti sono partiti con l'incognita set-up, in quanto fino a poco prima della partenza della gara, la pista era ancora umidiccia. Infatti la 125 ha avuto il compito di "asciugare" la pista con mezzi piloti che hanno scelto di partire con le rain ed il resto slik e intagliate. Ha avuto ragione ancora una volta l'ottimo Iannone che ha fatto valere un inteligenza tattica notevole, raggiungendo la testa della corsa a 5 giri dalla fine e vincendo sull'ottimo Simon. Da considerare anche l'aspetto "romantico" della vicenda perchè ricordiamo che Andrea è abruzzese, quindi un pizzico di morale a tutto l'abruzzo e i suoi coriacei abitanti.
La 250 è partita asciutta, anche se un rigagnolo d'acqua all'entrata del sottopasso rompeva parecchio ed ha fatto diverse vittime. Era la prima gara per il nostro Supersic che ha subito preso la testa con un buon margine su di un gruppetto che si alternava per la seconda posizione, capitanata dall'ottimo Aoyama. Tutti preoccupati per la tenuta del polso operato, la sorpresa è venuta fuori dalla rottura del cerchio anteriore dell'Aprilia, che ha messo fuori gioco la gara solitaria di Simoncelli, anche se Bautista stava rinvenedo a gran carriera. Infatti alla fine il pilota iberico ha avuto la meglio sul giapponese e sull'ottimo Pasini, che una volta scrollati di dosso gli avversari, ha pensato bene di mantenere la terza posizione iniziando a capitalizzare punti preziosi.
Come ho già detto, la MotoGp è partita con l'incognita set-up il che ha dato una chiave di lettura che potrebbe essere sfruttata per il futuro, perchè, anche se non ci sono stati duelli, la gara è stata vissuta su di una serie di schermaglie cronometriche niente male. Rossi è partito subito forte, lasciando forse prevedere una rivincita su Stoner rispetto alla gara del Qatar. E così mentre l'australiano si trovava a combattere nei pressi della 6 e 7 posizione, davanti Lorenzo e Pedrosa hanno inanellato giri su giri e sono andati a riprendere il dottore, che non sembrava così irresistibile. Infatti dopo una serie di schermaglie Jorge ha preso la testa della corsa e non l'ha più mollata lasciando a Pedrosa e Rossi di giocarsi il secondo gradino del podio. Della partita sembrava essere anche Dovizioso che ha retto fino a 5 giri dalla fine, quando è stato raggiunto da un furibondo Stoner che se non avesse perso quei primi 8 giri, sarebbe stato sicuramente della partita. Quindi nell'ordine Lorenzo (che guida anche il mondiale), Rossi , Pedrosa e Stoner e da segnalare per la seconda volta consecutiva (l'avevo già detto in Qatar) l'ottimo 6 posto di Melandri con una moto non stellare ma veramente efficace.

domenica 1 marzo 2009

Superbike Vs MotoGp = 1 - 0


In tanti me lo chiedono quindi lo farò: tornerò a parlare di moto!!! Mi sono appena goduto due fantastiche manches del primo round del mondiale Superbike in Australia a Philpp Island. Bel mondiale quest'anno ricco di spunti interessanti ad iniziare dal rientro dell'Aprilia e dalla new entry BMW decisa a dare una svolta all'immagine della moto per dottori e avvocati :-). 32 piloti iscritti, più varie wild card, pronti a sfidarsi in 14 circuiti per un totale di 28 gare con duelli sempre avvincenti, questi sono i numeri del campionato mondiale Superbike. Numeri che sorpassano di gran lunga uno stantio Motomondiale o Moto Gp che dir si voglia, sempre più formulaunizzato, dove i partenti sono quasi la metà, dove i duelli si contano sulla punta di una mano, mentre mezza ne occorre per contare chi può vincere una gara. L'anno scorso le cronache sono "campate" con la gara di Laguna Seca, uno dei pochi gran premi ad aver dato una scossa, e un pò sul dualismo Stoner - Rossi, altrimenti ci sarebbe stato ben poco di cui parlare. Anche se quest'anno ci sarà il monogomma, la griglia di partenza sarà sempre vuota e state pur certi che la battaglia sarà ancora ristretta a pochi. Spero di sbagliarmi, ma non vedo nuove leve in grado di intromettersi per il risultato finale. Ironia della sorte stanno ancora massacrando le classi minori, sia 250 che 125, trattate come pulciose, ma in realtà vere e proprie gare sempre combattute. Come lo scarso interesse dei media per la Superbike è inconcepibile. In moto non ci va solo Valentino o vince solo Valentino. In australia abbiamo assistito a due manches bellissime, ed anche se mancava LUI, Mr. Troy Bayliss, i ragazzi hanno dato prova di saper duellare e le staccate in fondo al rettilineo le facevano tutti ad iniziare dai "ripescati", vedi Laconi, che ogni anno trovano nuovo vigore in queste gare. 312 km/h la velocità della Suzuki che vanta anche 220 cv. Sono numeri che dovrebbero interessare anche chi vede solo la MotoGp, come l'intenditore da bar che guarda la partenza nella gara di F1. Bene l'Aprilia e la BMW (oltre alla moto da corsa ho anche un GS1200!), bene Spies e Haslam. Haga come sempre generoso, ma sarà difficile non rimpiangere quella sella appartenuta a Bayliss... comunque i ducatisti avranno il suo idolo anche quest'anno. Manca all'appello la mia preferita, la Kawasaki, che dopo aver preso Melandri (sigh) è ancora nelle retrovie... Ma ormai noi "verdoni" lo sappiamo e in fondo è anche per questo che ci piace la nostra Ninja... Comunque per l'appassionato di moto so che non scrivo cose nuove, ma tu "guardone" occasionale, fai un salto a vedere come sono le corse in Superbike, magari ti accorgi che un emozione c'è anche per te... A presto, casco ben allacciato e prudenza... Sempre!!!!

giovedì 30 ottobre 2008

Motomondiale & Superbike 2008


E così è finita un altra stagione di corse. Una stagione che ha visto conferme, riconferme e qualche novità.

Iniziamo dalla 125. Campione del mondo Mike Di Meglio, un outsider, che nelle precedenti stagioni non è che avesse brillato, ma che però quest'anno ha trovato il giusto feeling sia con la moto che con la squadra che lo ha portato a dominare per tutto l'anno della stagione. Il nostro Simone Corsi non è riuscito a fare quello che ha fatto il rivale, e negli scontri diretti si è un pò perso, pagando alla fine un gap di 44 punti sul rivale che non sono pochi. Gabor Talmacsi, complice un inizio non brillante, ha recuperato da metà stagione in poi, ma non è servito a combattere la costanza del campione francese. Da segnalare, per novità di rilievo, il figlio d'arte Stefan Bradl con un Aprilia sempre veloce, un maturando Bradley Smith con un impeccabile stile di guida e via via gli altri, più o meno giovani ancora in fase di conferma.
250. Finalmente dopo un anno di ritardo (a mio modesto avviso) è arrivato Marco Simoncelli. Marco che sia per struttura fisica, sia per lo stile, rammenta molto Valentino, ed anche se non ha colto il successo in 125, quando arrivo in 250, si pensava che subito sarebbe andato forte. Purtroppo una serie di fattori l'hanno fatto cadere nel girone dei non arrivati, iniziando a farci credere di trovarsi di fronte ad una promessa non mantenuta. Invece quest'anno, SuperSic ha guidato benissimo, sia con una vetusta Aprilia LE, sia con la RSA, ricordando il suo metro e 83, fisico non tanto di ruolo per le 250. E da ragazzo intelligente qual'è ha scelto di rimanere nella classe di mezzo, perchè comunque è giovane, ed un eventuale riconferma, aumenterebbe ancora di più le sue quotazioni di pilota completo. Rovistando nella classifica finale, troviamo al secondo posto un coriaceo Bautista, al momento l'unico spagnolo degno di nota, comunque in grado di avere la situazione sempre sotto controllo, rispetto ad altri suoi connazionali, Barbera docet. Anche se non campionissimo, Mika Kallio a Valencia ha dimostrato di essere un pilota tosto, forse pronto per quell'"animale" che è la Ducati, dove lo troveremo l'anno prossimo nel baby team. Mattia Pasini dopo uno sfavillante inizio, ha pagato l'inesperienza della quarto di litro, ed ha alternato gare brillanti a gare opache, ma comunque plausibile per il suo primo anno. Un plauso va a Roby Locatelli che rimane anche per il prossimo anno, e un grande saluto, per la difficile scelta che ha fatto, a Manuel Poggiali, che si ritira dalle corse a 28 anni e due mondiali vinti.
MotoGp. Anno strano quello della motogp. Valentino ha fatto Valentino, quest'anno come non mai, perchè il "diavolo" rosso, come lo chiama lui, gli ha messo davvero pressione. Casey Stoner è stato l'unico avversario di Rossi, il più tosto, il più coriaceo, il più veloce. Questo Valentino l'ha capito, ed ha cambiato il suo modo di gestire le corse, come ha anche confermato in un recente articolo su "il Giornale". E' stato bravo e preciso rispettando, forse più di sempre, i suoi avversari. L'unica macchia, a mio avviso, è quel passaggio al cavatappi a Laguna Seca. Li da vero signore e da regolamento (non dimentichiamolo!) doveva lasciare sfilare Stoner e accodarsi, non puntandolo come ha fatto. Per non parlare della frenata prima del rettilineo, dove Stoner ha abboccato e ha dovuto pinzare più del solito. Ma quelle si sa sono malizie che in gara ci stanno sempre. Casey ha confermato di essere un campionissimo, già a 22 anni, un signore, un guerriero, un pilota tosto, che non si piange addosso, ma che da sempre gas. Dopo Laguna sono venuti fuori i suoi pochi anni, e la sua grande voglia di stravincere, che comunque fa sempre bene al nostro sport. Bravi ragazzi! Pedrosa vince (poco) ma non convince. Oggi per vincere non basta solo una cavalcata solitaria, ma ci vuole anche lo scontro, la sportellata, e in questo Dany è un pò carente. Di altra pasta è fatto Jorge Lorenzo, che dopo aver assaggiato pesantemente l'asfalto, si è piegato a più miti consigli. Ma mentre per il giovane Lorenzo si trattava del primo anno, per Pedrosa è giunta l'ora della sveglia, altrimenti rischia di essere sempre l'eterno secondo. Velo pietoso va steso per Marco Melandri. Che la Ducati sia difficile lo ha già confermato Hayden nei primi test, ma 3 secondi da Stoner rischiano di diventare un trauma. Forse sulla Kawasaki ritroverà la forma di vice campione del mondo di qualche anno fa, ma anche per lui il 2009 sarà un bel crocevia. Dovizioso ha dimostrato di essere inteligente e veloce. Questo un pò ci risolleva, perchè di nuove leve italiane sulla motogp non ne vedo tante, e non ne vedo tante neanche all'orizzonte... Certo non dimentico mai il mio pilota del cuore, Capirossi, ma l'anagrafe non gli è tanto a favore, e ogni anno spero che sia quello buono per vederlo campione del mondo. Per il resto della compagnia vedo tanti discorsi e pochi fatti, ed è per questo che l'ho reputato un anno strano. 21 classificati alla fine, con tre wild card, sono un pò pochini per un campionato del mondo. 18 partenti fissi, con pochi sorpassi e divari abissali a fine gara, fanno un pò pena per uno sport che ha sempre visto dei gran sorpassi e delle gran battaglie. Forse il monogomma risolverà questo problema? Io me l'auguro, perchè non voglio ritrovarmi come la noiosa F1 con i sorpassi ai box!
Supebike. Ci saluta uno dei piloti più talentuosi degli ultimi tempi, certo Troy Bayliss detto il carrozziere. Veder correre Troy ti rimette al mondo, perchè non è solo veloce, ma è anche generoso, grintoso, corretto. Un vero campione. Lascierà un vuoto in Ducati, che neanche Haga potrà colmare. Haga è forte, ma non ha la scintilla del campionissimo. E' un poeta ma gli manca sempre un verso. Forse, senza Bayliss, il campionato arriverà fino all'ultimo senza un vincitore e questo non potrà che farci piacere. Max Biaggi ha avuto sia sfortuna che poca voglia, a mio avviso, comunque io lo aspetto sull'Aprilia con la squadra che lo vide campione del mondo. Il resto della compagnia è composto da gente che non ti aspetti, capaci di belle gare e crisi profonde, comunque tutti ancora da dimostrare, e forse quest'incognita rende più bella la Superbike rispetto alla MotoGp. Certo all'alba dei nuovi regolamenti, credo che la Flamini Group faccia bene a muoversi nella direzione in cui sta andando, perchè la perdita della 250 a favore di una 600, farà scappare Aprilia (KTM già non correrà più in 250) che potrà approdare con loro in un campionato alternativo. Considerazione importante perche in giro ci sono ancora un sacco di 250 gp e 125 gp, e sono un ottimo trampolino di lancio per i giovani, considerando anche i costi di gestione, e la situazione economica mondiale non mi sembra così florida... La MotoGp è bella come valore assoluto della prestazione, ma se vuoi vedere una gara devi alzarti prima o cambiare canale. Vedremo l'anno prossimo, sempre e comunque a gas aperto!!