Visualizzazione post con etichetta carlos checa. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta carlos checa. Mostra tutti i post

lunedì 18 giugno 2012

Misano chiama, Silverstone risponde


Ho aspettato a scrivere questo post dopo l'orgasmo della domenica di Misano dove un grandissimo Max Biaggi è tornato realmente Corsaro. Un attesa anche cercata per capire e confrontare due mondiali che stanno vivendo delle fasi alterne con una netta ripresa per il campionato delle derivate di serie e con una picchiata per quello dei prototipi comprese Moto2 e Moto3.
Al Marco Simoncelli Circuit la Superbike cala i suoi assi con prestazioni di rilievo, non solo quelle di Biaggi, ma anche di Giugliano, Checa, Haslam, Rea, Sykes, ma sopratutto una varietà di marche che rispecchiano quanto si vede nei saloni di moto. Un campionato sempre comunque aperto, anche se Max ha dato una svolta importante aiutato anche dalla debacle BMW e quella di Checa, comunque sempre ricco di spunti in continua crescita aspettando di vedere cosa farà Mediaset e sopratutto chi utilizzerà per i vari commenti. Dall'altra parte della Manica la MotoGp risponde con gare appassionate in Moto3 con un bel duello a 10 che ha avuto protagonista un ottimo Vinales ed un attento Fenati nono, una Moto2 con la vittoria di Espargarò su Redding e Marquez dopo una bella battaglia che ha visto anche il nostro Iannone, ed una MotoGp con un redivivo Spies (nei primi giri) un sempre più incavolato Stoner con una moto che non ne vuole sapere ed un imperioso Lorenzo che porta a tre i suoi successi consecutivi e a 25 punti il suo vantaggio sull'australiano. Tutto sommato una discreta MotoGp che ha visto anche un bel duello tra Jorge e Casey e una furibonda rimonta di Crutchlow partito dalle ultime file e arrivando sesto girando nei tempi di Lorenzo. La riconferma per altri due anni di Lorenzo in Yamaha apre un po' anticipatamente il mercato con Honda un difficoltà alla ricerca di un top rider da sostituire a Stoner e con una voce messa ad oc che vorrebbe Pedrosa su una Yamaha. A questo punto l'unica incognita che rimane è cosa fara Valentino Rossi nonostante il suo nono posto c'è ancora chi crede (a ragione) che possa smuovere un po' di interessi verso la MotoGp. Un po' pochino per un campionato così ricco e comunque personalmente credo che Rossi rimanga dov'è, mal che vada è sempre colpa della moto, anche perchè è mia personale convinzione che adesso stia capitalizzando più quello che ha fatto in carriera che ritornare a lottare per i vertici. Ancora una volta mi trovo sempre più in accordo con la scelta di Stoner nel voler lasciare questo mondo che ha perso tutto il suo fascino un po' da grande circo per sostituirlo con quello lezioso stile F1. Ci sarebbe sempre la Superbike ma credo ancora che la sua mossa sia più politica, magari per defenestrare Ezpeleta per creare magari un nuovo organismo... Ma questa è solo fanta MotoGp.
Ah, dimenticavo, nella realtà invece abbiamo Beltramo che suggerisce a Rossi che forse il motore della Ducati è troppo largo per quel telaio, suggerimento avuto quando vedendosi allo specchio ha visto che la sua pancia era troppo grossa rispetto allo scheletro...

martedì 29 maggio 2012

Tu vò fa l'amerigano

Effettivamente in America a Salt Lake City un pò tutti si sono esaltati con vicende più o meno alterne che sulla carta vedono più vincitori. Flagellate dal maltempo le prove, le due gare si sono corse in una condizione ottimale di tempo e temperatura ed hanno visto numerosi protagonisti. Il primo senza dubbio è Marco Melandri autore di due manches perfette totalizzando un secondo e un primo posto ottenuto con caparbietà ed attesa. Se nella prima ha rintuzzato la fuga di Checa, nella seconda si è dovuto vedere dagli attacchi di Rea che lo insidiava curva dopo curva. Il ravennate non si è perso d'animo ed ha regalato la sua seconda vittoria alla BMW mettendo definitivamente in ombra il suo compagno di squadra l'incolore Haslam. Non male neanche Rea quarto in gara 1 dopo una bella lotta con Biaggi ripetuta poi con Melandri in gara 2. Si è visto finalmente Davies la davanti in gara 2 e questo fa bene sperare nell'inserimento di un altro protagonista ai vertici. Bene Biaggi giudicato dal sottoscritto un pò troppo attendista, ma alla fine vero vincitore in fatto di punti mondiali da +5 a +18 sul secondo. Sicuramente due gare furbe in ottica mondiale. Sykes e Smrz un pò persi in entrambe le manches dopo delle ottime prove. Bene BMW in questo momento la moto più performante nelle mani di Marco. Malissimo La7 con una programmazione ai limiti della resa su Mediaset. Nell'attesa di un altra pista inutile, Misano, attendiamo il Motomondiale a Barcellona fiduciosi in un bel duello.

lunedì 23 aprile 2012

Scuole...elementari

Si è sempre parlato di Assen come università della moto e così è stato fino al 2006 quando, le brutte modifiche apportate al tracciato, l'anno relegata ad un semplice diploma superiore. Ieri però, abbiamo assistito ad un ulteriore regresso non della pista, ma dei suoi attori principali piloti e team. Gli unici che si possono permettere un buon voto sono Guintoli primo e secondo, Rea primo nella seconda manches, Giugliano per non essersi fatto troppi problemi uccellando sul filo di lana il suo compagno e leader Checa, Laverty, e infine Biaggi perchè è andato via dall'Olanda in testa alla classifica mondiale. Il resto della compagnia decisamente sottotono ad iniziare da Checa con l'errore clamoroso (da lui commesso) della scelta delle gomme per la seconda manches che lo ha di fatto tagliato fuori dalla gara. Nella prima gara Haslam e Badovini nell'ordine avevano la possibilità di fare vincere alla BMW la sua prima gara che invece hanno buttato nel prato, come il Team Kawasaki per non aver controllato un manicotto dell'acqua a Sykes che si è dovuto ritirare. Anche Melandri ci è apparso confuso più del solito (lo sarei anche io ad avere accanto la Manu ndr.) Strano anche il fine settimana di Max iniziato dall'errore di Venerdì quando è rimasto fuori dalla superpole e poi durante entrambe le manches, mai in partita con i primi se non per quel guizzo proprio sul suo compagno di squadra Laverty. Certo il tempo olandese non ha aiutato, però di errori se ne sono visti parecchi. E tra gli errori purtroppo c'è da segnalare l'ennesimo infortunio (speriamo non grave) questo giro toccato a McCormick, con una frattura alle vertebre senza però interessamento neurologico. Speriamo che al contrario del povero Lascorz, le cui notizie sono tragiche, il giovane canadese si riprenda al più presto, perchè il nostro sport già falcidiato da crisi e regolamenti strani, non sia vittima anche di una campagna denigratoria da parte di certa stampa, la quale scrive solo di noi a seguito di tragici fatti. Prossimo round Monza, in una delle piste più stupide al mondo, con la speranza che il bollettino medico, si dimentichi dei piloti infortunati alla prima variante, o come la definisco io, l'entrata dell'Esselunga.

domenica 1 aprile 2012

Imola è veramente Checa

Che dire? Da dove partire? Partirei da quel ragazzo che da 5 round a questa parte ha sbancato Imola con una bella guida e una bella moto. Checa è veramente stato insostenibile anche per un arrembante Sykes con una ritrovata verdona. Due manches fotocopia dove a cambiare sono stati i piloti dal quinto posto in su, con nuovi arrivi e nuove delusioni almeno per la prima tappa europea del mondiale SBK. Dunque Carlos Checa re di Imola mai nessuno come lui. Bravo Carlos, voleva vincere e lo ha fatto nel migliore dei modi regolando un coriaceo Sykes e un ottimo Haslam terzo in entrame le manches. La Ducati in mano allo spagnolo volava nei saliscendi del circuito del Santerno e ha fatto bene lo staff dirigenziale Ducati ad essere ai box. Per la Ducati un pò "vetusta" i 6 kg in più non sono sembrati un problema contro lo strapotere delle 4 cilindri, anzi. Se Aprilia vorrà vincere il mondiale dovrà trovare qualcosa in più per un Biaggi combattivo ma non abbastanza con una moto che sembrava più un cavallo imbizzarrito. Una volta passato in testa, Checa ha dettato un ritmo impressionante per gli avversari, guidando come se fosse su un tavolo da biliardo, collezionando nelle due manches solo una sbavatura alla variante alta. Il prossimo round è su un'altra pista guidata e gli avversari dovranno fare i conti con il nuovo capo classifica che ha mangiato 24 punti in sole due manches a Biaggi che in questo round ha forse avuto più problemi del previsto. Salgono dunque Checa, Sykes, Haslam, stazionario Biaggi, da rivedere un pò il resto ad iniziare da Melandri. Vorrei fare un plauso a Zanetti per la prima manche e a Giugliano nella seconda, due ragazzi emergenti con una bella guida e da tenere d'occhio. Mi dissocio completamente nel ritenere Canepa una risorsa del nostro motociclismo se non dal lato finanziario. Decade completamente la figura "romantica" del patron del Team Althea che alla domanda (finalmente diretta) di Vignando sulle polemiche australiane (diceva che Biaggi aveva una MotoGp) ha risposto balbettando, paventando incomprensioni, non riuscendo a mettere in piedi una frase di senso compiuto. Caro Genesio, queste sono le corse, queste sono le regole che non puoi non riconoscere quando perdi ma solo quando vinci. La tua motocicletta è un gioiello di tecnologia che paga solo nella prestazione assoluta ma come vedi iper performante con un pilota ed una squadra di alto livello, come dimostrano anche le prestazioni di Giugliano. Da cartellino giallo anche Guintoli che ha fatto un errore da dilettante imprimendo i 220 cv della sua Ducati nella terra e falciando il povero Davies. Honda ancora in alto mare come il Team Suzuki un pò troppo lontano dalla prestazione dell'anno scorso di Silverstone. Un mondiale comunque con tre fuggitivi racchiusi in sei punti alla ricerca di un altro outsider da affiancare a Sykes che, a mio avviso, pagherà qualcosa da metà campionato in poi. Belle comunque entrambe le gare con tanti sorpassi anche nelle retrovie che hanno divertito un ottimo pubblico accorso per la tre giorni.
Una nota positiva è lo studio del ritorno alle ruote di 17 pollici per il prossimo anno, facendo scendere (solo dal lato estetico) le Superbike un pò di più alle moto che si vedono in vetrina per la gioia dei loro proprietari.
Appuntamento dunque all'ex università della moto Assen, divenuta ora un liceo per la gioia di non si sa chi.

lunedì 27 febbraio 2012

Pirati ai confini del mondo

Difficile iniziare una stagione esaltante con la morte di un 17enne durante una gara di contorno a Philip Island. Eppure la dea bendata è passata anche di qui, con la sua fatalità, il caso, la sfortuna e si è presa il giovane Oscar McIntyre 18 mesi dopo la morte di un altro giovanissimo Peter Lenz a Indianapolis. Scritto così il post dovrebbe già finire, ma sono le corse, tanto affascinanti, spettacolari, ed anche sicure, e l'incidente non dovrebbe svegliare i soliti soloni che ci puntano sempre il dito contro, perchè anche in questo caso la fatalità ha compiuto il suo gioco, equiparabile ad un auto che buca un semaforo rosso o uno stop. Detto questo, in Australia, il reparto "geriatrico" della Superbike ci ha regalato una gara molto spettacolare e tecnica dove, se mai ce ne fosse stato bisogno, ci ha riconfermato due grandi campioni, Max e Checa, leoni a tal punto da mettere in sottotono i loro più giovani avversari. Bella la Superbike già dal via, con una griglia appagante anche per l'occhio, con 24 partenti di cui forse 4 o 5 "minori" ma con gli altri pronti a darsi battaglia per ogni posizione. Però la davanti sempre loro, i due piloti con la loro classe e grinta, senza se e senza ma come confermato da il Signor Checa che ha ammesso di essere caduto per la pressione di Max. Bravo Carlos, ora però lo dovresti spiegare anche al tuo patron che è un pò l'ora di finirla con la storia delle moto superiori o meno. Prima manches dunque dominata dal Corsaro il quale, una volta caduto Checa ha lasciato agli avversa soltanto le briciole. Briciole che come Pollicino, Marco Melandri le ha prese tutte arrivando ottimo secondo, il più alto ottenuto dalla BMW, e questo ci fa ben sperare per il proseguo della stagione. Si rivede Giuntolì sul gradino più basso del podio, seguito da un più convincente Sykes con un ottima Kawasaki. Bene Fabrizio, Giugliano e Zanetti e un plauso allo stoico Haslam fresco di anestesia alla gamba ma non al polso.
Discorso a parte per la seconda manches dove un lieve tamponamento di Biaggi sulla ruota posteriore di Sykes lo mette fuori gioco andando per prati alla prima curva e facendolo rientrare a 8 secondi dall'ultimo in classifica diventati 3 alla fine del primo giro. Con la temperatura più calda la testa della corsa inizia a girare 1.33 alto mentre Max inizia a stampare 33 basso recuperando 8 decimi a giro. Checa, non avendo più nel romano un riferimento si libera di REA e Sykes e prende la testa della corsa iniziando a girare anche lui in 33 basso (best lap 1.32.7). Ma è dietro che il Corsaro fa incetta di avversari, e non per una moto stratosferica, ma per una gestione delle gomme migliore rispetto a tutti, tanto che una volta ridosso al secondo (REA) lo passa girando un secondo e mezzo più forte mettendo il sigillo sulla seconda piazza con un impresa di altri tempi. Come di altri tempi l'abbraccio nel parco chiuso tra i due piloti, lontano da tutte le sterili polemiche, ma sincero e forse ricco di stima reciproca. 
Fuori dalla gara aleggiava il giallo Bayliss, il quale sarebbe voluto tornare a correre sia in Australia, sia a Imola con il Team Effembert, prontamente stoppato proprio dalla casa madre della quale lui è testimonial. Mah!... misteri della Ducati... (forse avevano finito i telai delle moto?).
Due personali note a margine della gara: mi è piaciuta molto la figura di Aligi Deganello accanto a Max e la conferma l'ho avuta sul podio quando Aligi stava per scendere e Max lo ha invitato ad ascoltare l'inno insieme a lui. Bravo Max un gesto che va oltre ogni parola.
Ieri in Australia ha vinto un pilota italiano su moto italiana (non in vendita), questo per ricordarlo ai giornalai... (l'avesse fatto un altro si sarebbe gridato al miracolo).