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lunedì 24 febbraio 2014

Nel continente australe.... Philip Island 2014

Finito il lungo letargo motociclistico siamo finalmente ripartiti al di la del mondo (almeno per noi). Il sole dell'Australia ci ha regalato belle gare, ricche di emozioni e spunti interessanti, che hanno ripagato la levataccia nel cuore della notte italiana. Permettetemi di gioire innanzitutto della vittoria di Laverty su Suzuki dopo il brutto defenestramento da parte di Aprilia lo scorso anno. Eugene non solo ha trovato un bell'ambiente ma ha dimostrato a tutti che il titolo di vice campione è ancora suo e se non fosse stato per l'esplosione del motore in gara 2 sarebbe già in testa al campionato mondiale. E' vero che siamo solo all'inizio però vederlo la davanti e lasciare all'Aprilia le briciole del podio mi ha fatto piacere. Piacere che si è ripetuto in gara 2 con la vittoria di Guintoli ripartendo esattamente come un anno fa. Il francese forse non ha i numeri dei suoi avversari ma secondo me è un bel pilota, "intelligiant" e speriamo che Deganello lo metta sempre in condizioni di correre al meglio. Bene anche Melandri a parte la sbavatura in gara 2 che lo ha costretto ad una rimonta. E parlando di italiani ottima la gara di Giugliano con due quarti posti "maturi" e ragionati, con una Ducati ancora un pelo meno performante in velocità pura, ma un ottima base sulla quale partire in vista del 2015. Un pò in sordina è partita Kawasaki dove in gara 1 i due alfieri si sono accontentati delle posizioni di rincalzo per poi riaffacciarsi sul podio in gara 2 con Baz secondo e Sykes terzo. Indecifrabile ancora la Honda che ha tenuto per metà gara per poi cedere il passo agli avversari. La neonata categoria EVO ha fornito degli spunti interessanti, sicuramente migliori delle CRT, e questo fa ben sperare per il futuro. Bene anche MV con il neonato progetto che la preparerà per il futuro regolamento. Le SBK sono ancora missili terra aria ma l'anno prossimo con motori STOCK forse vedremo qualcosa di nuovo e interessante. Belle comunque entrambe le manches ricche di marche e piloti, felicità per i veri appassionati delle due ruote e possessori di Ducati, Suzuki, Kawasaki e Aprilia oppure italiani, francesi, inglesi, spagnoli...in ordine sparso. In Supersport ci è voluta la variabile dell'olio in pista per fermare letteralmente Sofuoglu e ridare la prima vittoria all'MV da quel lontano 1976 e al francese Cluzel. Rimango perplesso un po sulla gestione dei regolamenti, sopratutto nel far disputare gare di 5 giri, un pò troppo far west e poco veritiere sul risultato finale... Ma purtroppo oramai bisogna interfacciarsi con DORNA, e vedendo i casini che sta operando nella MotoGP... non c'è da stare allegri. La SBK ritorna tra oltre un mese e questo non so se possa essere un pregio o un difetto. Va beh... ci vediamo ad Aragon! 

lunedì 21 ottobre 2013

Improvvisazione e conferme, Philipp Island & Jerez 2013

Parto subito con un ben tornato Kawa e grazie Tom!!!!! Si perchè noi appassionati di moto siamo così, romantici a tal punto di simpatizzare per una marca, anche se non vince spesso, e non solo per un pilota. La "verdona" ieri ci ha regalato un titolo mondiale con un bel pilota, bravo, forte, 20 anni dopo il funambolo Russel a conferma che a volte si vince anche con la semplicità, anche senza essere troppo sotto i riflettori. Grazie Kawasaki e grazie Tom!!! Ma nella domenica motociclista ci sono state altre conferme ma contornate da altrettanti dubbi e improvvisazioni. A casa di Stoner si è consumato l'ennesimo pasticciaccio della DORNA incapace di dare regole precise proprio come aveva denunciato un anno fa il pilota australiano. Non esiste che in un lasso di tempo di 8 mesi circa, dopo la prima gara SBK proprio qui, e con le denunce dei piloti proprio sull'usura delle gomme, Bridgestone, Dunlop e DORNA, non siano state in grado di risolvere il problema. Una farsa totale che ha portato a spezzare in due tronconi la MotoGp e a dimezzare la gara della Moto2. La soluzione delle due manches in MotoGp non è stata neanche poi così male tanto valeva fare tre pit stop temporizzati e tenere la lunghezza della gara invariata o magari allungarla fino a 30 giri. La Moto2 si è invece vista letteralmente dimezzare la gara pur mantenendo il punteggio pieno, quando potevano essere fatte benissimo due manches attaccate. Il titolo di MotoGp Legend Casey Stoner se lo merita tutto anche solo per il fatto di aver guardato in faccia Don Ezpeleta e di avergli detto le cose in anticipo. L'errore della Honda su Marquez ha di fatto riaperto il mondiale a Lorenzo (anche se credo che Marc lo chiuderà a Motegi) ma il giovane spagnolo ci ha messo del suo rientrando in pista come un neofita alle prime armi. Lorenzo ha ammesso di essere arrivato lungo, ma sappiamo tutti (quelli che vanno in pista) che quando si entra dalla pit lane quelli che sopraggiungono vanno più forte, e bisogna scansarsi e non stare nel mezzo. Nel campionato del mondo della massima espressione motociclistica regna l'improvvisazione, anche per regole (che si sono) non applicate. Questa è la triste realtà. Improvvisazione anche dalla SBK vedi Aprilia, che si trova a mettere alla porta un pilota vincente come Laverty per far entrare Melandri. Nel fine settimana spagnolo Melandri ha perso due occasioni per fare bella figura: la prima facendosi già fotografare nel box Aprilia già dal Venerdi e la seconda quando in gara uno ha passato Laverty con una delle sue staccate alla "viva il parroco". In compenso il pilota dell'Aprilia gli ha restituito il sorpasso con gli interessi passandolo all'esterno all'ultima curva e vincendo la gara. Un'ottima conferma viene dal "ripescato" Lanzi con una "vetusta" Ducati 1098 che si è presentato al circuito con il furgone e due moto sopra vecchia maniera e si è permesso di arrivare 7 nella seconda manche, ed è forse la chiave di lettura di questo risultato che possiamo sperare in un 2014, meglio 2015, con una categoria più vicina alle nostre moto di serie. Bene anche la coppia più veloce del mondo Lowes e Soufoglu che ci hanno regalato belle pagine di motociclismo fino all'ultima gara. Conferme anche dal vivaio Stock600 con la vittoria del campionato europeo di Morbidelli su Nocco e Gamarino. Non è molto però...Un altra conferma è che la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo e di questo ne sa qualcosa Scott Redding che si è fratturato un polso di fatto lasciando il mondiale in mano ad Espargarò. Per ultimo un saluto a Carlos Checa un pilota navigato che lascia il mondo delle due ruote con tante gare all'attivo e un mondiale in tasca. Con il mondiale SBK oramai archiviato non ci resta che assistere curiosi alla fine del mondiale dei professionisti gestiti da improvvisati per vedere cosa altro riusciranno ad inventarsi.

lunedì 5 agosto 2013

Condizioni precarie, Silverstone 2013

Senza dubbio il round inglese è stato caratterizzato da una domenica english style col tempo a farla da padrone rimescolando un pò le carte dei valori in campo. A tenere banco più che le gare è stato però il paddock con tutte le voci e fatti che si sono susseguiti ad iniziare dal ritiro di BMW a partire dal 2014. SBK e MotoGp sembrano due malati attaccati alla solita flebo con il dottore DORNA pronto ad uccidere la "creatura minore" per salvare quella maggiore. Il momento non è facile per nessuno ma è indubbio che ogni campionato abbia vita a se. E' vero che la SBK si è un pò protipizzata rispetto al suo inizio quando, se avevi un pò di soldi, compravi un Ducati 851 e riuscivi anche a correre. Ritornare al passato secondo me potrebbe fare bene alla superbike in termini di costi ma anche di spettacolo, basti vedere la Stock 1000 per capire che le moto "di serie" non sono poi così distanti anzi, i tempi tra le due classi differiscono solo di 3 secondi, gli stessi (forse) di differenza tra MotoGp e SBK. Non so quali strategie abbia BMW a fronte di una moto molto performante, ma se la serie dovesse "declassarsi" a una Stock EVO mi sembra che sia BMW che Ducati abbiano tutto da guadagnare. Non capisco neanche la voglia di alcuni come REA ad andare in MotoGp con una PR per fare al massimo un 5 posto quando ieri è riuscito a vincere una manche. Le gare di ieri sono state caratterizzate da una condizione incerta che ha un pò favorito lo spettacolo e fatto emergere outsider noti come Rea e Baz vincitori. Si è rivisto Clusel ottimo secondo, un Laverty che ha confermato un buon fine settimana, una Suzuki finalmente in alto, e due nuovi diplomati in ragioneria Giuntoli e Sykes che hanno deciso (giustamente) di limitare i danni guardando la classifica. Male le BMW con Melandri due volte nono e Davies che ha rotto l'ennesimo motore del fine settimana inglese. Ducati non pervenuta se non un guizzo in gara 1 di Baldovini a suo agio in condizioni precarie. Bella come sempre la Supersport con due piloti a fare un altro sport quel Lowes con una moto cucita addosso e Sofouglu ingrugnito come non mai, con un ultimo giro al cardiopalma che ha visto il turco beffare l'inglese proprio nel misto con un sorpasso molto furbo e deciso che ha portato alla caduta di Lowes subito rialzato e secondo. Tempo a parte comunque un bel fine settimana per gli appassionati di moto e sarebbe veramente un peccato non incentivarne il proseguimento. Staremo a vedere sopratutto le strade che intenderanno prendere le case costruttrici.   

lunedì 10 giugno 2013

Luna Park Portimao 2013

Week end decisamente spettacolare per il round portoghese delle derivate di serie. Belle gare ad iniziare dalla Supersport dove 4 piloti hanno fatto di tutto per vincerla facendo sobbalzare noi appassionati sul divano o sulla seggiola. Lowes, Sufoglu, Foret e Van de Marc si sono dati battaglia fino all'ultimo vedendo trionfare per la quarta volta consecutiva l'arrembate Lowes in sella ad una "vetusta" Yamaha R6. Bella davvero! Per la SBK invece va fatto un discorso a parte. Purtroppo già dalla partenza non possiamo non notare una griglia che via via si va assottigliando. Certo non siamo ancora ai livelli della Gp, però qualcosa andrebbe fatto, anche perchè, lo abbiamo visto in queste ultime gare, i pretendenti al titolo stanno un pò diminuendo, complice una scarsa competitività della Ducati e Suzuki, l'assenza di un top rider (Haslam), e la non ancora maturazione di outsider quale Giuliano, Fabrizio. Due manches comunque da intenditori dove l'unico a sopravvivere e a riportarsi in testa al mondiale è stato Giuntoli due volte secondo e puntuale. Certo la faccia del francese la diceva tutta sulla voglia di vincere, ma credo che i mondiali si vincono anche con questo atteggiamento. Discorso un pò diverso per Melandri vincitore in gara 1 e 12 in gara due. Mi dispiace per Marco ma se vorrà essere veramente un campione dovrà cambiare mentalità ed essere meno stizzoso alla guida ma più riflessivo perchè prima o poi i jolly finiscono come già successe l'anno passato. Marco combatte sempre, forse anche troppo come in prima manche quando Sykes lo ha passato alla staccata e lui non si è dato per vinto finendo largo. Lo aveva già fatto l'anno scorso ad Aragon ai danni di Biaggi, infatti poi Max ha vinto il mondiale e lui è arrivato esimo. Accontentarsi magari sarebbe più opportuno se non si vuole fare la fine di Haga. Sykes invece ha pensato bene di accontentarsi in gara 1 e sdraiarsi nel giro di ricognizione di gara 2 mangiandosi di fatto tutto il recupero fatto ai danni di Guintoli. Bene Laverty che dopo aver lasciato mestamente la moto al guardrail per rottura, in gara 2 si è preso una bella rivincita staccando tutti e arrivando in solitaria al traguardo. Stesso discorso vale per Rea appiedato prima e terzo poi. Un sussultino lo ha fatto anche la Ducati in seconda manche, con un quinto posto che premia un pò lo sforzo di Checa. A contorno delle gare anche la voce del nuovo regolamento che dovrà essere partorito a Imola tra dubbi e speranze di questo bellissimo campionato. Next round Imola con la speranza che gli organizzatori non facciano mettere gli specchietti alle moto come avviene per noi privati. Mah....

domenica 7 ottobre 2012

3-58 punti. 6 volte Max Biaggi!!!!

Potevo iniziare il post con mille titoli, mille frasi, ma forse la più azzecata l'ha scritta GPOne. 358 i punti di Biaggi per vincere questo mondiale. 3 il suo numero di gara, 58 il numero di gara di Simoncelli, Aligi Deganello il medesimo capotecnico. Fantasia? Realtà? A noi piace pensarla così. Per il Sic la corsa era finita per una fatalità del destino, travolto dal suo più grande amico in una terra lontana. Oggi il Sic, un anno dopo la sua scomparsa ritorna a farsi "vivo" grazie ad un altro grande pilota italiano coadiuvato dal suo stesso capotecnico. Tutto il resto è il risultato raccolto sul campo dal "vecchio" Max, che a 41 anni sonati si è permesso il lusso di vincere un mondiale per mezzo punto di distacco su di un avversario che è cresciuto con l'andare del tempo e che oggi lo ha veramente messo a dura prova, quel Sykes che non ha regalato niente al più blasonato avversario, quest'anno meno preciso del solito. Ma si sa gli annali parleranno del sesto titolo del Corsaro, il quinto in sella all'Aprilia in un anno pazzo, flagellato sopratutto dal meteo e dagli errori. Il primo a commetterli più di tutti è stato un altro rivale che si è perso nelle ultime tre gare, quel Melandri capace di portare la BMW sul gradino più alto del podio, ma di scaraventarla a terra al primo accenno di pressione, vedi Portimao. Per diventare campioni occorre andare oltre il sorpasso al campionissimo, imparandone le gesta e le strategie, cosa mancata al giovane ravennate. Strano il mondo motociclistico. Nei box a tifare Biaggi c'era il futuro campione del mondo Lorenzo, la nemesi di un italiano che "combatte" nella MotoGp. Bravo Max, sono fiero di te, anche se a Magny Course hai fatto diversi errori e hai guidato un pò col "braccino". Ti avrei preferito imperioso, almeno in una delle due manches, invece hai subito la crescita di un grande avversario che ha brillato nonostante la tua ombra. La storia parla dei vincitori, ma a volte anche dei vinti e di Sykes ce ne ricorderemo a lungo. Adesso sulla SBK si avventeranno nuove nubi, più minacciose di quelle che hanno abbrutito questo mondiale, e non si sà se porteranno una semplice pioggerella o una tempesta tropicale. Il proprietario di entrambi i mondiali dovrà fare delle scelte che non penderanno sicuramente a favore di un mondiale più povero ma sicuramente più motociclistico combattuto e vinto sul filo del mezzo punto. Comunque nell'anno dei Maya, della fine del mondo ti sei aggiudicato il titolo per la sesta volta, con la tua marca storica che ti ha lanciato in questo meraviglioso mondo. Adesso attendiamo la conferenza di Motegi del boss Ezpeleta e una tua decisione sul futuro. Ti vedrei bene sulla verdona a cercare di lottare per il titolo 2013, ma questi sono solo i sogni di un appassionato motociclista.

lunedì 23 luglio 2012

Passaggio di scettro

Max Biaggi non è più re di BRNO. Anche se le sue vittorie ammontano sempre ad 11 la sconfitta di ieri pesa molto sul palmares del campione romano. Pesa perchè non combattuta, giocata in difesa e sopratutto apre una profonda crisi con lo staff tecnico, non quello personale capitanato da Deganello ma con l'ing Dall'Igna. Infatti sia Sabato che Domenica Max trovava "strana" questa mancanza di prestazioni fino alla sibillina risposta sul chettering "...chiedetelo a Dall'Igna...". Senza farselo dire due volte Marco Melandri ha trovato nella sua squadra e nella BMW, unita alla voglia di vittoria, un'accoppiata vincente che lo ha portato due volte sul gradino più alto del podio, con grinta e determinazione che hanno cancellato quei sorpassi stizzosi visti ad Aragon. Melandri ha guidato bene sotto ogni condizione di pista e nella seconda manches anche contro un Sykes più determinato ed incisivo che mai. Misano lo aveva visto uscire sconfitto e bastonato dalla gara di Biaggi. Ieri sul suo volto c'era più che la vittoria, c'era la detronizzazione del Corsaro proprio nella sua pista più "amica", e non c'è cosa più bella per un romagnolo battere Max.... Belle anche le sue parole alla fine di gara 2 quando ha detto "...queste gare non sono da vecchietti come si possa pensare, ed io qui mi diverto!". Un chiaro messaggio (forse) anche agli indecisi ed ombre della MotoGp dove il massimo campionato sta affrontando una grossa crisi e dove l'alternativa (SBK) non sarebbe solo un ripiego ma un campionato vero fatto di piloti e qualche "spallata" senza troppi scandali... (chissà come faranno l'anno prossimo a Mediaset). Biaggi si era presentato a BRNO con quasi un round di vantaggio (+48) e ne esce sconfitto con neanche una manches di vantaggio (+21), quindi campionato riapertissimo e mai chiuso come confermato anche da Max ad Aragon.Gare che hanno confermato l'ottimo stato di forma della Kawasaki (lo scrivente ne è un tifoso) con il terzo posto di Baz che ha onorato perfettamente il posto lasciato dal povero Lascorz e i due secondi posti di Sykes subito dietro Melandri. Checa ne esce quasi vittorioso perchè comunque ha recuperato punti preziosi a fronte di una pista un pò ostica per la sua Ducati. Rea con il clamoroso errore all'ultimo giro di gara uno ha forse fatto un pò aprire gli occhi a Fiorani e alla Honda un pò troppo assente dalla lotta per il titolo considerando che Aoyama non è mai entrato in partita.Tutti gli altri salgono e scendono ad iniziare dai due disoccupati Badovini e Fabrizio già senza una moto per il prossimo anno con il romano sicuramente più ambito per curriculum e risultati.
Vedere Biaggi e Stoner in difficoltà con le proprie moto mi ha fatto tanto ricordare quell'anno quando hai box si era "persa" la ruota ad Irvine. E' vero che Stoner se ne va, ed è vero che Biaggi preme per il rinnovo del contratto, ma avere in casa due cavalli di razza come loro e non metterli in condizione di vincere mi sembra come la storia del marito che se lo taglia per non far trombare più la moglie fedigrafa...ma queste sono considerazioni puramente personali...
Ci vediamo a Laguna!

lunedì 14 maggio 2012

Italia - Germania

Mi sono venuti in mente una miriade di titoli per questo post, ma mi accontento di un titolo vintage e anche famoso. I tedeschi per vincere hanno avuto bisogno degli italiani, di un pilota italiano e di uno staff che si è ritrovato in mano una moto che in pochi sapevano gestire. Galbusera, Dosoli, Melandri e tutto il resto hanno vinto la loro prima gara a Donington Park, una pista amica per il ravennate e da oggi anche per lo squadrone BMW troppo a digiuno per l'investimento fatto. Melandri ha vinto una gara furba, attendista, con quel pizzico di cattiveria che gli ha permesso di avere un secondo e mezzo negli ultimi tre giri quanto basta per regolare la concorrenza che portava il nome di Haslam, Sykes, Rea e Biaggi (nell'ordine). Quasi fotocopia gara due con botto iniziale da parte di Checa il quale, tamponando Laverty, ha fatto fuori in un sol colpo SMRZ e Giugliano autore di un ottima prima manche. A quel punto bagarre totale per tutto l'arco della gara tra Sykes, Biaggi, Haslam, Melandri e Rea che si sono sorpassati a più non posso fino all'epilogo finale dell'ultima curva. Mega staccata di Melandri il quale, per ovvie leggi della fisica va largo, lasciando il posto ad Haslam che lo seguiva. Ma anche Haslam nel tentativo di resistere al compagno di squadra allarga la curva lasciando tre metri di pista a Rea, che si infila sotto il gomito di Haslam facendo sponda con la moto, gettandolo a terra e con precisione millimetrica scaraventandolo verso Melandri in un filotto degno dei migliori giocatori di carambola. Con le due BMW fuori gioco sul traguardo sfilano i restanti piloti Rea, Biaggi e Sykes. Gare entrambe al cardiopalma come confermato anche da Valentino su tweeter, belle, combattute, forse un pò al limite, ma senza sanzioni per nessuno. Dal round inglese possiamo trarre nuovi spunti su questo campionato. Salgono Melandri, Haslam e la BMW con un pacchetto veramente performante. Si conferma Sykes con la quarta pole position e due gare ingrugnite fino alla fine aspettando la prima vittoria. Si rivede Rea ma sporadicamente e mai costante fino ad oggi. Mi piacerebbe invece aprire un capitolo su Max, ma vista la classifica e la gara di ieri lo attendo in America, dove i sorpassi saranno più di fino che sulle staccate all'arrembaggio. In fondo è ancora leader della classifica, con Checa a 20 punti e forse ancora il pilota da battere in attesa della conferma della BMW. Ieri l'Aprilia non è sembrata quel missile tanto decantato dal patron di Althea anzi, Max ci ha messo molto del suo sui sali e scendi di Donington e a Salt Lake il rettilineo è più di 1 km.... Staremo a vedere dunque...
Ah, quasi dimenticavo: la SBK l'anno prossimo sembra che passi nelle mani di Mediaset la quale ha perso i diritti della MotoGp che migrerà verso SKY (io non mi abbonerò!!). Se volete vedere un resoconto della futura transazione c'è l'ottimo video di Misterhelmet che ne riassume un pò tutta la filosofia (qui

domenica 1 aprile 2012

Imola è veramente Checa

Che dire? Da dove partire? Partirei da quel ragazzo che da 5 round a questa parte ha sbancato Imola con una bella guida e una bella moto. Checa è veramente stato insostenibile anche per un arrembante Sykes con una ritrovata verdona. Due manches fotocopia dove a cambiare sono stati i piloti dal quinto posto in su, con nuovi arrivi e nuove delusioni almeno per la prima tappa europea del mondiale SBK. Dunque Carlos Checa re di Imola mai nessuno come lui. Bravo Carlos, voleva vincere e lo ha fatto nel migliore dei modi regolando un coriaceo Sykes e un ottimo Haslam terzo in entrame le manches. La Ducati in mano allo spagnolo volava nei saliscendi del circuito del Santerno e ha fatto bene lo staff dirigenziale Ducati ad essere ai box. Per la Ducati un pò "vetusta" i 6 kg in più non sono sembrati un problema contro lo strapotere delle 4 cilindri, anzi. Se Aprilia vorrà vincere il mondiale dovrà trovare qualcosa in più per un Biaggi combattivo ma non abbastanza con una moto che sembrava più un cavallo imbizzarrito. Una volta passato in testa, Checa ha dettato un ritmo impressionante per gli avversari, guidando come se fosse su un tavolo da biliardo, collezionando nelle due manches solo una sbavatura alla variante alta. Il prossimo round è su un'altra pista guidata e gli avversari dovranno fare i conti con il nuovo capo classifica che ha mangiato 24 punti in sole due manches a Biaggi che in questo round ha forse avuto più problemi del previsto. Salgono dunque Checa, Sykes, Haslam, stazionario Biaggi, da rivedere un pò il resto ad iniziare da Melandri. Vorrei fare un plauso a Zanetti per la prima manche e a Giugliano nella seconda, due ragazzi emergenti con una bella guida e da tenere d'occhio. Mi dissocio completamente nel ritenere Canepa una risorsa del nostro motociclismo se non dal lato finanziario. Decade completamente la figura "romantica" del patron del Team Althea che alla domanda (finalmente diretta) di Vignando sulle polemiche australiane (diceva che Biaggi aveva una MotoGp) ha risposto balbettando, paventando incomprensioni, non riuscendo a mettere in piedi una frase di senso compiuto. Caro Genesio, queste sono le corse, queste sono le regole che non puoi non riconoscere quando perdi ma solo quando vinci. La tua motocicletta è un gioiello di tecnologia che paga solo nella prestazione assoluta ma come vedi iper performante con un pilota ed una squadra di alto livello, come dimostrano anche le prestazioni di Giugliano. Da cartellino giallo anche Guintoli che ha fatto un errore da dilettante imprimendo i 220 cv della sua Ducati nella terra e falciando il povero Davies. Honda ancora in alto mare come il Team Suzuki un pò troppo lontano dalla prestazione dell'anno scorso di Silverstone. Un mondiale comunque con tre fuggitivi racchiusi in sei punti alla ricerca di un altro outsider da affiancare a Sykes che, a mio avviso, pagherà qualcosa da metà campionato in poi. Belle comunque entrambe le gare con tanti sorpassi anche nelle retrovie che hanno divertito un ottimo pubblico accorso per la tre giorni.
Una nota positiva è lo studio del ritorno alle ruote di 17 pollici per il prossimo anno, facendo scendere (solo dal lato estetico) le Superbike un pò di più alle moto che si vedono in vetrina per la gioia dei loro proprietari.
Appuntamento dunque all'ex università della moto Assen, divenuta ora un liceo per la gioia di non si sa chi.