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lunedì 5 agosto 2013

Condizioni precarie, Silverstone 2013

Senza dubbio il round inglese è stato caratterizzato da una domenica english style col tempo a farla da padrone rimescolando un pò le carte dei valori in campo. A tenere banco più che le gare è stato però il paddock con tutte le voci e fatti che si sono susseguiti ad iniziare dal ritiro di BMW a partire dal 2014. SBK e MotoGp sembrano due malati attaccati alla solita flebo con il dottore DORNA pronto ad uccidere la "creatura minore" per salvare quella maggiore. Il momento non è facile per nessuno ma è indubbio che ogni campionato abbia vita a se. E' vero che la SBK si è un pò protipizzata rispetto al suo inizio quando, se avevi un pò di soldi, compravi un Ducati 851 e riuscivi anche a correre. Ritornare al passato secondo me potrebbe fare bene alla superbike in termini di costi ma anche di spettacolo, basti vedere la Stock 1000 per capire che le moto "di serie" non sono poi così distanti anzi, i tempi tra le due classi differiscono solo di 3 secondi, gli stessi (forse) di differenza tra MotoGp e SBK. Non so quali strategie abbia BMW a fronte di una moto molto performante, ma se la serie dovesse "declassarsi" a una Stock EVO mi sembra che sia BMW che Ducati abbiano tutto da guadagnare. Non capisco neanche la voglia di alcuni come REA ad andare in MotoGp con una PR per fare al massimo un 5 posto quando ieri è riuscito a vincere una manche. Le gare di ieri sono state caratterizzate da una condizione incerta che ha un pò favorito lo spettacolo e fatto emergere outsider noti come Rea e Baz vincitori. Si è rivisto Clusel ottimo secondo, un Laverty che ha confermato un buon fine settimana, una Suzuki finalmente in alto, e due nuovi diplomati in ragioneria Giuntoli e Sykes che hanno deciso (giustamente) di limitare i danni guardando la classifica. Male le BMW con Melandri due volte nono e Davies che ha rotto l'ennesimo motore del fine settimana inglese. Ducati non pervenuta se non un guizzo in gara 1 di Baldovini a suo agio in condizioni precarie. Bella come sempre la Supersport con due piloti a fare un altro sport quel Lowes con una moto cucita addosso e Sofouglu ingrugnito come non mai, con un ultimo giro al cardiopalma che ha visto il turco beffare l'inglese proprio nel misto con un sorpasso molto furbo e deciso che ha portato alla caduta di Lowes subito rialzato e secondo. Tempo a parte comunque un bel fine settimana per gli appassionati di moto e sarebbe veramente un peccato non incentivarne il proseguimento. Staremo a vedere sopratutto le strade che intenderanno prendere le case costruttrici.   

lunedì 10 giugno 2013

Luna Park Portimao 2013

Week end decisamente spettacolare per il round portoghese delle derivate di serie. Belle gare ad iniziare dalla Supersport dove 4 piloti hanno fatto di tutto per vincerla facendo sobbalzare noi appassionati sul divano o sulla seggiola. Lowes, Sufoglu, Foret e Van de Marc si sono dati battaglia fino all'ultimo vedendo trionfare per la quarta volta consecutiva l'arrembate Lowes in sella ad una "vetusta" Yamaha R6. Bella davvero! Per la SBK invece va fatto un discorso a parte. Purtroppo già dalla partenza non possiamo non notare una griglia che via via si va assottigliando. Certo non siamo ancora ai livelli della Gp, però qualcosa andrebbe fatto, anche perchè, lo abbiamo visto in queste ultime gare, i pretendenti al titolo stanno un pò diminuendo, complice una scarsa competitività della Ducati e Suzuki, l'assenza di un top rider (Haslam), e la non ancora maturazione di outsider quale Giuliano, Fabrizio. Due manches comunque da intenditori dove l'unico a sopravvivere e a riportarsi in testa al mondiale è stato Giuntoli due volte secondo e puntuale. Certo la faccia del francese la diceva tutta sulla voglia di vincere, ma credo che i mondiali si vincono anche con questo atteggiamento. Discorso un pò diverso per Melandri vincitore in gara 1 e 12 in gara due. Mi dispiace per Marco ma se vorrà essere veramente un campione dovrà cambiare mentalità ed essere meno stizzoso alla guida ma più riflessivo perchè prima o poi i jolly finiscono come già successe l'anno passato. Marco combatte sempre, forse anche troppo come in prima manche quando Sykes lo ha passato alla staccata e lui non si è dato per vinto finendo largo. Lo aveva già fatto l'anno scorso ad Aragon ai danni di Biaggi, infatti poi Max ha vinto il mondiale e lui è arrivato esimo. Accontentarsi magari sarebbe più opportuno se non si vuole fare la fine di Haga. Sykes invece ha pensato bene di accontentarsi in gara 1 e sdraiarsi nel giro di ricognizione di gara 2 mangiandosi di fatto tutto il recupero fatto ai danni di Guintoli. Bene Laverty che dopo aver lasciato mestamente la moto al guardrail per rottura, in gara 2 si è preso una bella rivincita staccando tutti e arrivando in solitaria al traguardo. Stesso discorso vale per Rea appiedato prima e terzo poi. Un sussultino lo ha fatto anche la Ducati in seconda manche, con un quinto posto che premia un pò lo sforzo di Checa. A contorno delle gare anche la voce del nuovo regolamento che dovrà essere partorito a Imola tra dubbi e speranze di questo bellissimo campionato. Next round Imola con la speranza che gli organizzatori non facciano mettere gli specchietti alle moto come avviene per noi privati. Mah....

lunedì 29 aprile 2013

Una bella giornata di motociclismo

Ieri ad Assen c'era il sole per fortuna e con il sole, si sa, le moto vanno più "forte" e sono più ganze da vedere. Grazie al passaggio sulle reti Mediaset ieri mi sono gustato 4 belle gare come da tanto non lo facevo, e perfino il commento di Ranghieri mi è sembrato anche carino. Superstock, Superbike, Supersport tutte giocate sul filo di lana con diversi spunti interessanti a livello sportivo (gesto dell'ombrello di La Marra escluso). Queste sono le corse per gli appassionati che simpatizzano per il pilota o per la marca ma sempre plaudenti nei confronti dei vincitori e dei vinti. Ad Assen è brillato il verde Kawasaki magistralmente guidato da un Sykes particolarmente in vena, che solo nella seconda manches ha trovato un ottimo Laverty che gli ha impedito la doppietta. Belle comunque entrambe le gare sopratutto per il secondo e terzo posto dove abbiamo ritrovato un discreto Rea, un attento Guintoli, un arrembante Baz e via tutti gli altri ad iniziare da un Giugliano sprecone che però ha dato dei segnali positivi. A tenere banco più delle gare è stata la voce circolante nel paddok di un ritorno di Max Biaggi come wild card in qualche gara ad iniziare da Monza. Voce che il Corsaro ha smentito, ma che ha dato prova di quanto il motociclismo abbia bisogno di figure carismatiche (Rossi docet). Se ne accorto anche Melandri che fino adesso non è sembrato così arrembante come quando c'era da sorpassare Max...Come dicevo Assen ci ha offerto 4 belle gare anche se da università è stata retrocessa a liceo dopo la stupida modifica voluta da non si sa chi. Campionato come sempre apertissimo anche se al momento Guintoli ha una manche di vantaggio sul secondo, cosa che sembra già preoccuparlo in ottica mondiale. I round sono ancora tanti e diversi piloti con diverse moto sono in grado di dire la loro e questo fa della SBK un campionato sempre interessante.   

lunedì 23 luglio 2012

Passaggio di scettro

Max Biaggi non è più re di BRNO. Anche se le sue vittorie ammontano sempre ad 11 la sconfitta di ieri pesa molto sul palmares del campione romano. Pesa perchè non combattuta, giocata in difesa e sopratutto apre una profonda crisi con lo staff tecnico, non quello personale capitanato da Deganello ma con l'ing Dall'Igna. Infatti sia Sabato che Domenica Max trovava "strana" questa mancanza di prestazioni fino alla sibillina risposta sul chettering "...chiedetelo a Dall'Igna...". Senza farselo dire due volte Marco Melandri ha trovato nella sua squadra e nella BMW, unita alla voglia di vittoria, un'accoppiata vincente che lo ha portato due volte sul gradino più alto del podio, con grinta e determinazione che hanno cancellato quei sorpassi stizzosi visti ad Aragon. Melandri ha guidato bene sotto ogni condizione di pista e nella seconda manches anche contro un Sykes più determinato ed incisivo che mai. Misano lo aveva visto uscire sconfitto e bastonato dalla gara di Biaggi. Ieri sul suo volto c'era più che la vittoria, c'era la detronizzazione del Corsaro proprio nella sua pista più "amica", e non c'è cosa più bella per un romagnolo battere Max.... Belle anche le sue parole alla fine di gara 2 quando ha detto "...queste gare non sono da vecchietti come si possa pensare, ed io qui mi diverto!". Un chiaro messaggio (forse) anche agli indecisi ed ombre della MotoGp dove il massimo campionato sta affrontando una grossa crisi e dove l'alternativa (SBK) non sarebbe solo un ripiego ma un campionato vero fatto di piloti e qualche "spallata" senza troppi scandali... (chissà come faranno l'anno prossimo a Mediaset). Biaggi si era presentato a BRNO con quasi un round di vantaggio (+48) e ne esce sconfitto con neanche una manches di vantaggio (+21), quindi campionato riapertissimo e mai chiuso come confermato anche da Max ad Aragon.Gare che hanno confermato l'ottimo stato di forma della Kawasaki (lo scrivente ne è un tifoso) con il terzo posto di Baz che ha onorato perfettamente il posto lasciato dal povero Lascorz e i due secondi posti di Sykes subito dietro Melandri. Checa ne esce quasi vittorioso perchè comunque ha recuperato punti preziosi a fronte di una pista un pò ostica per la sua Ducati. Rea con il clamoroso errore all'ultimo giro di gara uno ha forse fatto un pò aprire gli occhi a Fiorani e alla Honda un pò troppo assente dalla lotta per il titolo considerando che Aoyama non è mai entrato in partita.Tutti gli altri salgono e scendono ad iniziare dai due disoccupati Badovini e Fabrizio già senza una moto per il prossimo anno con il romano sicuramente più ambito per curriculum e risultati.
Vedere Biaggi e Stoner in difficoltà con le proprie moto mi ha fatto tanto ricordare quell'anno quando hai box si era "persa" la ruota ad Irvine. E' vero che Stoner se ne va, ed è vero che Biaggi preme per il rinnovo del contratto, ma avere in casa due cavalli di razza come loro e non metterli in condizione di vincere mi sembra come la storia del marito che se lo taglia per non far trombare più la moglie fedigrafa...ma queste sono considerazioni puramente personali...
Ci vediamo a Laguna!

martedì 29 maggio 2012

Tu vò fa l'amerigano

Effettivamente in America a Salt Lake City un pò tutti si sono esaltati con vicende più o meno alterne che sulla carta vedono più vincitori. Flagellate dal maltempo le prove, le due gare si sono corse in una condizione ottimale di tempo e temperatura ed hanno visto numerosi protagonisti. Il primo senza dubbio è Marco Melandri autore di due manches perfette totalizzando un secondo e un primo posto ottenuto con caparbietà ed attesa. Se nella prima ha rintuzzato la fuga di Checa, nella seconda si è dovuto vedere dagli attacchi di Rea che lo insidiava curva dopo curva. Il ravennate non si è perso d'animo ed ha regalato la sua seconda vittoria alla BMW mettendo definitivamente in ombra il suo compagno di squadra l'incolore Haslam. Non male neanche Rea quarto in gara 1 dopo una bella lotta con Biaggi ripetuta poi con Melandri in gara 2. Si è visto finalmente Davies la davanti in gara 2 e questo fa bene sperare nell'inserimento di un altro protagonista ai vertici. Bene Biaggi giudicato dal sottoscritto un pò troppo attendista, ma alla fine vero vincitore in fatto di punti mondiali da +5 a +18 sul secondo. Sicuramente due gare furbe in ottica mondiale. Sykes e Smrz un pò persi in entrambe le manches dopo delle ottime prove. Bene BMW in questo momento la moto più performante nelle mani di Marco. Malissimo La7 con una programmazione ai limiti della resa su Mediaset. Nell'attesa di un altra pista inutile, Misano, attendiamo il Motomondiale a Barcellona fiduciosi in un bel duello.

lunedì 23 aprile 2012

Scuole...elementari

Si è sempre parlato di Assen come università della moto e così è stato fino al 2006 quando, le brutte modifiche apportate al tracciato, l'anno relegata ad un semplice diploma superiore. Ieri però, abbiamo assistito ad un ulteriore regresso non della pista, ma dei suoi attori principali piloti e team. Gli unici che si possono permettere un buon voto sono Guintoli primo e secondo, Rea primo nella seconda manches, Giugliano per non essersi fatto troppi problemi uccellando sul filo di lana il suo compagno e leader Checa, Laverty, e infine Biaggi perchè è andato via dall'Olanda in testa alla classifica mondiale. Il resto della compagnia decisamente sottotono ad iniziare da Checa con l'errore clamoroso (da lui commesso) della scelta delle gomme per la seconda manches che lo ha di fatto tagliato fuori dalla gara. Nella prima gara Haslam e Badovini nell'ordine avevano la possibilità di fare vincere alla BMW la sua prima gara che invece hanno buttato nel prato, come il Team Kawasaki per non aver controllato un manicotto dell'acqua a Sykes che si è dovuto ritirare. Anche Melandri ci è apparso confuso più del solito (lo sarei anche io ad avere accanto la Manu ndr.) Strano anche il fine settimana di Max iniziato dall'errore di Venerdì quando è rimasto fuori dalla superpole e poi durante entrambe le manches, mai in partita con i primi se non per quel guizzo proprio sul suo compagno di squadra Laverty. Certo il tempo olandese non ha aiutato, però di errori se ne sono visti parecchi. E tra gli errori purtroppo c'è da segnalare l'ennesimo infortunio (speriamo non grave) questo giro toccato a McCormick, con una frattura alle vertebre senza però interessamento neurologico. Speriamo che al contrario del povero Lascorz, le cui notizie sono tragiche, il giovane canadese si riprenda al più presto, perchè il nostro sport già falcidiato da crisi e regolamenti strani, non sia vittima anche di una campagna denigratoria da parte di certa stampa, la quale scrive solo di noi a seguito di tragici fatti. Prossimo round Monza, in una delle piste più stupide al mondo, con la speranza che il bollettino medico, si dimentichi dei piloti infortunati alla prima variante, o come la definisco io, l'entrata dell'Esselunga.

lunedì 27 febbraio 2012

Pirati ai confini del mondo

Difficile iniziare una stagione esaltante con la morte di un 17enne durante una gara di contorno a Philip Island. Eppure la dea bendata è passata anche di qui, con la sua fatalità, il caso, la sfortuna e si è presa il giovane Oscar McIntyre 18 mesi dopo la morte di un altro giovanissimo Peter Lenz a Indianapolis. Scritto così il post dovrebbe già finire, ma sono le corse, tanto affascinanti, spettacolari, ed anche sicure, e l'incidente non dovrebbe svegliare i soliti soloni che ci puntano sempre il dito contro, perchè anche in questo caso la fatalità ha compiuto il suo gioco, equiparabile ad un auto che buca un semaforo rosso o uno stop. Detto questo, in Australia, il reparto "geriatrico" della Superbike ci ha regalato una gara molto spettacolare e tecnica dove, se mai ce ne fosse stato bisogno, ci ha riconfermato due grandi campioni, Max e Checa, leoni a tal punto da mettere in sottotono i loro più giovani avversari. Bella la Superbike già dal via, con una griglia appagante anche per l'occhio, con 24 partenti di cui forse 4 o 5 "minori" ma con gli altri pronti a darsi battaglia per ogni posizione. Però la davanti sempre loro, i due piloti con la loro classe e grinta, senza se e senza ma come confermato da il Signor Checa che ha ammesso di essere caduto per la pressione di Max. Bravo Carlos, ora però lo dovresti spiegare anche al tuo patron che è un pò l'ora di finirla con la storia delle moto superiori o meno. Prima manches dunque dominata dal Corsaro il quale, una volta caduto Checa ha lasciato agli avversa soltanto le briciole. Briciole che come Pollicino, Marco Melandri le ha prese tutte arrivando ottimo secondo, il più alto ottenuto dalla BMW, e questo ci fa ben sperare per il proseguo della stagione. Si rivede Giuntolì sul gradino più basso del podio, seguito da un più convincente Sykes con un ottima Kawasaki. Bene Fabrizio, Giugliano e Zanetti e un plauso allo stoico Haslam fresco di anestesia alla gamba ma non al polso.
Discorso a parte per la seconda manches dove un lieve tamponamento di Biaggi sulla ruota posteriore di Sykes lo mette fuori gioco andando per prati alla prima curva e facendolo rientrare a 8 secondi dall'ultimo in classifica diventati 3 alla fine del primo giro. Con la temperatura più calda la testa della corsa inizia a girare 1.33 alto mentre Max inizia a stampare 33 basso recuperando 8 decimi a giro. Checa, non avendo più nel romano un riferimento si libera di REA e Sykes e prende la testa della corsa iniziando a girare anche lui in 33 basso (best lap 1.32.7). Ma è dietro che il Corsaro fa incetta di avversari, e non per una moto stratosferica, ma per una gestione delle gomme migliore rispetto a tutti, tanto che una volta ridosso al secondo (REA) lo passa girando un secondo e mezzo più forte mettendo il sigillo sulla seconda piazza con un impresa di altri tempi. Come di altri tempi l'abbraccio nel parco chiuso tra i due piloti, lontano da tutte le sterili polemiche, ma sincero e forse ricco di stima reciproca. 
Fuori dalla gara aleggiava il giallo Bayliss, il quale sarebbe voluto tornare a correre sia in Australia, sia a Imola con il Team Effembert, prontamente stoppato proprio dalla casa madre della quale lui è testimonial. Mah!... misteri della Ducati... (forse avevano finito i telai delle moto?).
Due personali note a margine della gara: mi è piaciuta molto la figura di Aligi Deganello accanto a Max e la conferma l'ho avuta sul podio quando Aligi stava per scendere e Max lo ha invitato ad ascoltare l'inno insieme a lui. Bravo Max un gesto che va oltre ogni parola.
Ieri in Australia ha vinto un pilota italiano su moto italiana (non in vendita), questo per ricordarlo ai giornalai... (l'avesse fatto un altro si sarebbe gridato al miracolo).

lunedì 4 ottobre 2010

Noi uomini duri


Tre gare maschie hanno caratterizzato la domenica di ieri ed hanno riportato un pò più di attenzione sulla Valium-MotoGp, categoria che corre più sul "gossip" che in pista. L'uscita di scena di Pedrosa ci aveva un pò allarmati, in quanto ultimamente è stato l'unico pilota a movimentare un pò le acque della categoria e, di fatto, consegnando anticipatamente il mondiale nelle mani di Lorenzo che peraltro lo aveva già quasi in tasca. Gara dunque maschia ad iniziare dal suo vincitore Ba-Stoner tornato ai livelli di un tempo, con la moto che ha espressamente richiesto, e che solo ad Aragon gli è stata affidata. Fotocopia del mondiale passato quando, uscito dal tunnel della malattia, bastonò tutti nelle ultime 4 gare, Valencia a parte (le Bridgestone tradiscono prima o poi...). Un passo di gara impensabile forse anche per lui, ma che ci ha fatto ritrovare un bel campione alla sua 22 vittoria raggiungendo così King Kenny Roberts. Chi ci ha rimesso le penne più di tutti è stato Dovizioso, coriaceo secondo, che non ha mai mollato l'australiano se non alla fine, quando due o tre highside gli hanno consigliato che oggi non ce n'era per nessuno, meritandosi sportivamente anche i complimenti dell'avversario. Capitolo a parte lo meritano i due della Yamaha, Rossi e Lorenzo, ai quali sono rimaste le briciole dell'ultimo gradino del podio, ma con la valenza di come fosse il primo. Nonostante avessero annusato gli scarichi del Dovi e checchè ne dica Valentino ("potevo stare coi primi se non perdevo tempo dietro Lorenzo") i due si sono ritrovati negli ultimi due giri ad un bel confronto spalla a spalla per un bel pò di curve, con ripetuti sorpassi al limite, a mio avviso spettacolari, che ci hanno regalato un Valentino ritrovato e cazzuto, a dispetto delle premesse sul circuito-spalla e di un fresco campione del mondo che invece di accontentarsi ha tirato fuori una bella grinta da numero uno. Ovviamente non sono mancate le polemiche da parte di Lorenzo che ha chiesto una verifica in Yamaha del comportamento di Rossi, ma si sa le corse sono anche queste ed il numero 46 è molto bravo su questo piano, anche perchè in episodi più eclatanti non è mai stato sanzionato (Rossi vs Stoner Laguna Seca 2008) e come dice Massimo Falcioni su Motoblog.it: "Basta veleni e basta vedere commentare le corse dalla parte sbagliata del canocchiale".
E così mentre i commentatori del speriamo-che-Lorenzo-non-arrivi-prima-di-Vale rischiavano l'infarto, dall'altra parte del mondo, poche ore dopo, assistevamo a due manches spettacolari relegando il duello giapponese ad un semplice antipasto. Infatti a Magny Course si è svolto l'ultimo round del campionato del mondo Superbike, e con il titolo già assegnato, i piloti si sono trasformati in una sorta di mucchio selvaggio al grido di Highlander memoria "ne resterà soltanto uno!". Due manches spettacolari nel giorno della consacrazione del titolo costruttori ad Aprilia, nella conferma di un grande Biaggi e nell'addio al suo storico direttore di gara Alberto Fantini spentosi ieri per un male incurabile. Prima manche a Cal Crutchlow che ha domato gli inseguitori capitanati da un arrembante Haslam, un sempre più convincente Checa e un febbricitante Biaggi. Non paghi di tutto ciò Biaggi e Crutchlow si sono dati appuntamento alla seconda manche, ed anche se accompagnati da "nemici" diversi, Guintoli, Fabrizio, Haga (per poco), hanno continuato a darsele di santa ragione con il romano campione del mondo e l'inglese in partenza, che hanno proseguito le schermaglie anche sul podio (anche se nessuno sembra essersene accorto). Bello anche qui il duello per il terzo posto, fotocopia di quello avvenuto 8 ore prima in quel di Motegi.
La superbike ci lascia così, con una griglia sempre meno affollata, con un futuro incerto, e con gli occhi annacquati del fresco campione del mondo il quale, toltosi il quinto sassolino dalla scarpa, secondo il mio modesto parere sta meditando il ritiro dalle corse. Biaggi è un campione ritrovato, e se avete seguito lo speciale su La7, anche un uomo diretto, maturo, e riflessivo, che conserva le tute della sua carriera nell'armadio, anche quelle brutte (Honda e Ducati) senza mandarlo a dire troppo dietro con la consapevolezza di non avere avuto troppi torti in quelle diatribe. La storia la fanno i vincitori e chi verrà dopo di lui dovrà scrivere il suo nome solo dopo quello di Max Biaggi, moto italiana, pilota italiano, squadra italiana...
Ancora una volta, a tutti i piloti,.... grazie ragazzi!!!

lunedì 27 settembre 2010

Made in Italy!!!


Mi sono veramente goduto la gara di Superbike ad Imola!! In primis per il ritorno alla vittoria di un pilota molto discusso in passato (io ero tra i suoi detrattori), ma che, in fatto di guida, è sempre stato un esempio. Da quando è arrivato in Superbike, Biaggi ha dimostrato di essere cambiato, più uomo, più frizzante anche nelle battute, che celano sempre la verità, ma nel passato sempre dette a malo modo e con tempi sbagliati. Non fu forse vero quando disse che la Yamaha doveva investire e cambiare strategie? E così di Honda? Sbagliò perchè poi arricciò il naso come un bambino e non fece come Rossi che già aveva un altro carisma ed altri risultati da portare in dote. Il suo ritorno alle corse con le derivate di serie fece però capire l'importanza di Max Biaggi nel mondo delle due ruote, e subito ci fu una risposta mediatica da parte del pubblico che aumentò davanti al video e negli autodromi. Il resto è storia recente. Ducati gli chiuse la porta in malo modo, secondo me, poi il folle progetto di tornare a correre con la squadra 3 volte campione del mondo in 250. Una famiglia come la definisce lui, che lo ha portato sul tetto del mondo a 39 anni, e di smettere di correre non ne ha proprio voglia. Una vittoria veramente Made in Italy con un pilota che prende un quarto di ingaggio di un altro italiano che andrà su di una moto italiana (al 49%) e che se vorrà vincere questa volta sarà il secondo e non il primo a farlo. Moto italiana e sponsor italiano (Alitalia) che ha ricevuto una ventata di positività dopo tutte le vicissitudini societarie, e per questo un altro plauso in più a questa fantastica stagione. La maglietta riassume un pò tutto il Biaggi pensiero ma questa volta con tempi e modi giusti, strizzando l'occhio anche a Enzo Ferrari che affermava che un figlio paga un secondo al giro... Da Max a Max un bell'abbraccio virtuale e un...continua così!!!
Imola ha riservato anche altri spunti interessanti ad iniziare dal rivale di Biaggi, quel Leon Haslam, leone veramente di nome e di fatto, che ha fatto un prima manche come andava fatta, in attacco, sgomitando, spalancando il gas più degli altri, fino al sorpasso impossibile a Carlos Checa alla Rivazza. Un guerriero mai domo ed anche un signore nei modi nonostante la giovane età. Forse è anche per il suo avversario che Max nella seconda manche ha fatto il diavolo a quattro e non gli ha lasciato niente, fin quando il motore della sua Suzuki è esploso alla Villeneuve consegnado di fatto il titolo nella mani del romano. L'anno prossimo sarà in BMW e se tanto mi da tanto... Lascierà una squadra di un vero signore del paddock, quel Francesco Batta che è corso subito a congratularsi con Aprilia dopo l'uscita di scena del suo pilota e il motociclismo ha bisogno di queste figure.
Ho goduto per aver rivisto davanti il mio marchio preferito, la Kawasaki, guidata da un coriaceo Skyes (i suoi traversi alla Piratella erano pari a quelli di Cluthclow a Silverstone), impossibile da sorpassare anche per un fulmine come l'Aprilia a dimostrazione che la verdona è sempre la più "moto" di tutte.
Ho goduto perchè nonostante la Ducati si lamenti del regolamento, nella prima manche tre rosse sono salite sul podio, segno che tanto male non vanno e segno che l'operazione Rossi ha inciso nel budget molto di più di quello che ci vogliono far credere. Bravo quindi a Carlos Checa, anche lui non più giovanissimo, che ha guidato come un orologio svizzero aggiudicandosi entrambe le gare regolando un redivivo Lorenzo Lanzi e forse un risvegliato Haga in odore di passare anche lui con l'Aprilia.
Un ultima analisi sul pubblico di Imola. Contrariamente al berciume visto a Misano in occasione della MotoGp con i fischi a Lorenzo, nonostante l'euforia del titolo conquistato da Max Biaggi, mi è sembrato che il popolo della Superbike, peraltro molto numeroso (70.000 presnze circa), si sia rivelato più ricco di appassionati che di tifosi e questo dovrebbe consigliare gli organizzatori a non far morire questa classe ne accettare ricatti dalla Dorna, perchè un conto è parlare di prototipi un conto di derivate dalla serie (anche se ultimamente di derivato hanno ben poco).

domenica 27 giugno 2010

Meno male che Max c'è!

Come volevasi dimostrare il tricolore sventola grazie ai nostri centauri italiani, in particolar modo con Iannone sabato e il veterano Biaggi domenica. Ancora una volta, senza nulla togliere al bravo e giovane pilota abruzzese, Max Biaggi ha messo il sigillo a due gare condotte da corsaro, quello stesso pilota che negli anni 90 ha vinto 4 titoli mondiali, e che oggi, a 39 anni, si permette di mettere dietro una compagine ben più giovane di lui, Checa e Corser a parte. Non mi voglio soffermare sulla supremazia dimostrata dal pilota romano, ma vorrei porre l'accento sulle tante voci che si sentono in giro in questi giorni, se Rossi va alla Ducati, un pilota italiano su una moto italiana, perchè questo ce l'abbiamo già. Biaggi è romano, l'Aprilia è veneta, il main sponsor è Alitalia quindi che volere di più? Esaltiamo quello che abbiamo già, evitando voli pindarici su quello che potrà essere. Max Biaggi non costa quanto Rossi, ne corre un campionato minore, anzi... La Superbike è altamente più massacrante di una scarna MotoGp, dove non si arriva ai 16 partenti, eppure tutti si aspetta un vagito di un pilota che ha fatto tanto per il motociclismo e che da il motociclismo ha preso tanto. Adesso bisogna elogiare chi da due anni vince con prodotti nostrali, con gente nostrale, ed è in lizza per portare a casa un bellissimo campionato del mondo e comunque vada, una grande prestazione degna di esaltarsi, tutti in piedi sul divano parafrasando un commentatore televisivo. Anche le recenti vicissitudini di Alitalia dovrebbero farci sentire un po' più orgogliosi nel vedere quel marchio svettare di nuovo in alto. Questo Max lo sa bene e puntualmente ringrazia sempre il presidente Colaninno. La Ducati signori miei è al 51% americana quindi non proprio un brand puramente italiano, come non lo sarà lo sponsor Marlboro che dovrà sborsare diversi milioni d'euro per portare sulla rossa il Dott.Rossi. Oggi Biaggi, Aprilia e Alitalia rappresentano veramente un tricolore non solo nei colori ma anche nell'orgoglio di stare sempre sul podio e, ultimamente sul gradino più alto.

Giù il cappello quindi davanti a loro, mano sul cuore e grazie ragazzi per tutto questo, grazie per l'anima che ci date, per l'entusiasmo e per la grinta. Gli altri se arriveranno, lo faranno dopo di voi!

lunedì 12 aprile 2010

Inizio col botto


E' finita col botto ed è iniziata nello stesso modo. Casey Stoner era caduto a Valencia nel giro di ricognizione ed è caduto ieri sera in Qatar, dove già al sesto giro stava andando a velocità fotonica. Ma si sa la tematica non è un pignone, come diceva un vecchio meccanico, e l'uomo più veloce del mondo ha dovuto fare i conti con il duro asfalto del deserto. Peccato davvero perchè poteva vincere comodamente visto anche il passo di gara degli avversari. Ma non è da Stoner accontentarsi, come invece ha fatto Valentino, il saggio, che visto cadere il suo avversario più forte ha allentato la presa sulla manopola destra, limitando i danni, inseguito da uno scatenato Dovizioso e da un redivivo Hayden gli unici in grado seguire il Dottore. Ma dato che il passo non era irresistibile per nessuno, alla fine è arrivato anche Jorge Lorenzo che, portandosi dietro l'ottimo rookie Spies, nell'arco dell'ultimo giro ha fatto fessi prima Dovizioso e poi Hayden arrivando secondo. Gara comunque di basso cardiopalma, senza troppi sussulti, se non qualche sorpasso maschio tra i primi che ha reso la visione non troppo soporifera. 17 i partenti 13 gli arrivati un pò pochini rispetto alla nuova classe, Moto 2, dove di piloti ne hanno da dare e da serbare. Bella gara, varia, con nuovi protagonisti, nuove moto, quasi spettacolare insomma, meglio della MotoGp secondo me. Sei secondi e mezzo di gap rispetto alla classe regina sono pochi e sono tanti, se si pensa che la 250 è stata vicina anche ad un secondo e mezzo. Però le gare sono belle quando sono combattute e varie e mi sembra che l'inizio prometta bene. Prova assolutamente fantastica invece nella 125 dove gli italiani hanno brillato per la loro presenza. Questo rimarca un vecchio discorso da me sempre sostenuto, che se non cambiano le politiche nazionali, avremo sempre meno piloti da crescere, ed è inutile sottolineare che il fratello di Valentino va già forte. Sicuramente ha nel DNA la scintilla, ma se non fosse il fratello del campionissimo sarebbe ad arrancare per trovare gli sponsor per correre nei campionati nazionali che costano quanto quelli europei.
Una bella tirata di orecchi anche al "partigiano" Meda al quale perdono tutto per la simpatia, ma non per un tifo verso Rossi quasi da carie ai denti. E' giusto avere simpatie ed è giusto celebrare Valentino sempre e comunque, però questa storia che se Stoner va più forte per via del mezzo tecnico, o perchè le altre hanno un supermotore e lui no, è un pò stantia. Le prime due moto arrivate ieri sono Yamaha, alla nascita della MotoGp il Sig.Rossi aveva una motocicletta che al Mugello levava gas nel mezzo del rettilineo (io ero sul muretto dei box) per andare più piano, eppure sembrava un fenomeno. Alla prima occasione di un avversario tosto, il Sig.Stoner, il Dottore ha perso il mondiale. Quindi diamo a Cesare quel che è di Cesare, esaltiamoci per Vale The Doctor, ma esaltiamo sempre la qualità degli avversari, perchè c'è anche chi ha festeggiato i 300 Gran Premi ieri (Capirossi), un italiano è arrivato terzo...
Bella come sempre invece la gara della Superbike nel catino valenciano, pista un pò stretta per i sorpassi, però sempre avvincente, con un sempre più costante Biaggi che insegue un ottimo Haslam cha anche ieri ha raccolto un preziosa vittoria e un furbo quarto posto. E' ritornato anche NitroNori, eterno secondo, che ieri ha avuto un ottimo guizzo nella seconda manches ed ha accorciato un pò la classifica. Come sempre la SBK al vero appassionato delle due ruote offre spunti di divertimento maggiore, non solo per i colori italiani, ma per la varietà dei protagonisti che, anche se poi a vincere è sempre un gruppo ristretto, ogni tanto si affaccia alla testa della corsa un nuovo arrivato che da un pò la sveglia agli altri (anche se poi si stende, Camier docet).
Comunque siamo solo all'inizio e speriamo in un miglior proseguo anche per la qualità delle telecronache che anche sul La7 non è che brillino per i contenuti...

lunedì 29 marzo 2010

L'età è solo un numero: Bravo Max!!!!


Con le parole di Marino Laghi, il preparatore atletico di Max Biaggi, si è concluso il secondo GP di Superbike a Portimao, in Portogallo. L'età è veramente solo un numero quando trovi nuovi stimoli per guidare al meglio una moto da corsa e Max ieri lo ha fatto alla sua maniera, duellando e vincendo. Non sono mai stato un tifoso di Biaggi, troppe le sue "bischerate" che gli hanno negato, forse, un più fulgida carriera. Ma sono un motociclista e, nel mio piccolo, guido anche io moto da corsa, e questo non si deve mescolare con il tifo becero e ignorante. Biaggi è un campione e un esempio da seguire quando è in sella ad una moto e questo, simpatico o no, è innegabile. Ieri a Portimao ha tirato fuori dal cilindro due manches spettacolari grazie al suo compagno di avventura, il giovane Haslam, che sta maturando, ma che ieri, di fronte al Corsaro, nulla ha potuto se non imparare a guidare. E' inutile che il suo capotecnico Guidotti dica che l'Aprilia va più forte e che Haslam guida meglio, perchè se così fosse, nel toboga portoghese avrebbe dovuto vincere. Invece Max è stato chirurgico e solo qualche sbavatura ha dato l'illusione al pilota inglese, spinto dalla sua prosperosa fidanzata, di poter vincere. Anche senza la lepre Spies, la pattuglia della SBK rimane sempre agguerrita e l'abbattimento del record di Portimao da parte del rookie Clutchclow, dimostra che la manopola del gas la girano sempre. Anche la BMW sta crescendo con la vittoria di Baldovini nella super stock e con una buona prestazione di Corser in entrambe le gare. Un pò in ombra il team Ducati ufficiale che brilla grazie al Team Altea con un redivio Carlos Checa due volte quarto con un sensibile gap tecnico rispetto alle quattro cilindri.
La settimana prossima inizia anche il motomondiale e auguriamoci, a dispetto del numero dei partenti, di poter avere almeno 4 o 5 piloti li davanti a rendere le gare motociclistiche come sempre emozionanti. Per tutto il resto che vinca il migliore perchè è un pò questo lo spirito del nostro sport, dove non ci sono moviole ne arbitri, ma solo ragazzi con un gran cuore e un gran coraggio e tanta voglia di divertirsi.

lunedì 5 ottobre 2009

Il canguro e l'astronauta


Bentornato Casey!!! Contrariamente a tutto e a tutti Stoner è tornato in ottima forma, con un bel tempo sul giro e una bella gara. Ai maligni e ai fans che non vedono altro che Valentino Rossi, il ragazzo che viene dalla terra australe si è presentato bello carico e ha fatto un ottima gara, nonostante in testa ci fosse veramente un astronauta, certo Jorge Lorernzo da Maiorca. Rossi rimane Rossi e ci dispiace che venga difeso con scuse banali, tipo "non aveva grip...". Valentino è un ragazzo, forse il più forte di tutti, e come tale gli può capitare in giornate no, e sarebbe bello una volta tanto, ammettere la superiorità degli avversari. Stando a quello detto in questi ultimi due mesi, che Stoner avesse il virus 46, possiamo allora dire che Vale ieri avesse il virus 27? Non mi sembra. Sembra invece che Lorenzo abbia preso in mano il suo talento, e l'ha sciolinato per i 28 giri dell'Estoril, guidando benissimo e con stile. Bravo anche Pedrosa il quale, una volta tanto, non ha avuto paura dell'ombra del Dottore. Per lo spettacolo gara da dimenticare, con battaglie nelle retrovie tra piloti che corrono un campionato differente rispetto ai fantastici 4.

Con la notizia del passaggio in MotoGp di Ben Spies, a Magny Course abbiamo assistito ad una gara un pò diversa, ma sempre entusiasmante, con il virus della MotoGp che aleggiava, in quanto anche li, solo 4 piloti hanno fatto la differenza. Contrariamente al suo solito, Haga a fatto due ottime manches, marcando stretto Spies nella prima, e vincendo la seconda con una gara millimetrica, regolando un neo-babbo Biaggi superlativo, e un Rea in continua crescita. Ora il mondiale si gioca sul filo dei 10 punti che separano il giapponese dall'americano, e speriamo che la Yamaha non butti via l'ennesimo titolo per scelte sbagliate come quelle della seconda manches.

Non so quanto convenga a Spies andare in MotoGp, sicuramente per il vil denaro si, ma se Dorna non fa qualcosa per la griglia, è inutile avere 36 partenti nella Moto2 e 18 nella Gp.

lunedì 27 luglio 2009

Buona la prima!


Finalmente l'Aprila ha trovato la strada del successo anche in superbike, e lo fa al debutto nella categoria con un sempre verde Max Biaggi. Nella pista che più gli si addice, Max ha ritrovato la grinta dei tempi migliori ed ha vinto la prima manche e fatto il secondo posto nella seconda. Nell'ultimo anno della 250, con la casa di Noale protagonista, sostituita dal quel "mostro" della Moto 2, l'Aprilia trova una nuova strada per tornare a vincere e lo fa nel campionato più spettacolare delle due ruote, visto anche lo scarso numero di partecipanti in Moto Gp. Dunque Max vincitore di gara 1 a Brno, influenzata anche dal madornale errore di un Michel Fabrizio che ha letteralmente falciato l'incolpevole Spies due curve prima di immettersi sul rettilineo. Che dire al giovane pilota romano? Dopo 4 giri cosa pensavi di fare? Hai una benchè minima visione della gara o pensi di giocare alla Playstation? In gara due invece Spies ha dettato subito un ritmo forsennato, scattando in testa dall'inizio fino alla fine, nonostante un Biaggi che agli ultimi 6 giri abbia fatto di tutto per passarlo. Incredibile è come il texano abbia conosciuto la pista solo Venerdi, e vi garantisco che Brno non è facile... 7 adesso sono i punti che lo separano da Haga, ma un abisso in fatto di motivazioni, e la faccia rilassata alla fine di Spies la dice tutta sul talento di questo ragazzo...

Bene anche la prima vittoria di Dovizioso in MotoGp, massacrata dalle condizioni del tempo inglese, che ci ha regalato una strana gara, con i soliti protagonisti in secondo piano, falciati da cadute e scelte sbagliate. Dovi è subito partito forte duellando con chi gli sbarrava la strada, fino a che non è scappato con Rossi. Successivamente, complice un tempo bizzoso, sia Lorenzo che Valentino hanno assaggiato l'asfalto con l'esito più sfortunato ai danni dello spagnolo che si è dovuto ritirare, mentre Rossi si è rialzato e ha fatto quinto. Rimonta furibonda anche per Edwars e De Punet, che sono arrivati fino agli scarichi della Honda del forlivese che ha trovato negli ultimi due giri il guizzo per non farsi riprendere. Bravo Dovì!!!

Nota negativa, come sottolineato anche da Reggiani in telecronaca, arriva dallo scarso vivaio dei ragazzi italiani, aggrappati al treno di Simoncelli e Dovizioso, senza una concreta possibilità di ricambio generazionale. Staremo a vedere...

domenica 26 aprile 2009

Motegi Vs Assen

Ancora una domenica di corse in contemporanea tra Motomondiale e Superbike ed ancora una volta vince ai punti il mondiale delle derivate di serie.
Due gare veramente entusiasmanti si sono svolte in quella che una volta veniva definita l'università delle moto, e che ora è stata "rovinata" nel nome della sicurezza. Sicurezza che è venuta meno quando, nella seconda manche, la moto di Spies è andata a finire contro le reti. Comunque gara 1 veramente da cardiopalma, con un Ben Spies che ha rifatto il diavolo a 4 nonostante fosse la sua prima volta ad Assen. Partiti subito forte, Spies ha preso la testa su Haga, Neukirkner, Haslam, mentre dietro il gruppo lottava con un Biaggi in bella rimonta. Perso il tedesco con una caduta nella esse prima del rettilineo (la moto ha veramente sfiorato gli avversari!!!) la gara si è incentrata sul corpo a corpo tra la Ducati la Yamaha e la Honda che, a parte quest'ultima, hanno guidato la gara alternandosi. Poi a due giri dalla fine Spies, che era rimasto in ombra per 6 giri circa, ha fatto un sorpasso da antologia sul povero Haslam, che si è visto infilare in maniera magistrale dalla nuova stella del motociclismo made in USA, in un sorpasso durato tre curve!. Non contento Spies è rivenuto in maniera furibonda anche sul giapponese, che tutto si aspettava tranne che un sorpasso all'interno a tre curve dalla fine, che lo ha letteralmente lasciato senza parole anche alla fine nelle interviste. Peccato per Max che ancora una volta è stato "attardato" da Fabrizio, che col missile che si ritrova, potrebbe fare molto meglio invece di reggere metà gara e sparire nel finale.
Gara 2 è stata più monotona dopo l'uscita di scena al secondo giro di Spies, intento a contenere gli attacchi da Haga, che sicuramente ha subito l'americano nella prima manche. Ottima la riconferma in seconda posizione di Haslam, e lo splendiso risultato di SMRZ con una Ducati di un team privato che ha messo in ginocchio ancora una volta Fabrizio, quarto alla fine. Assen ci ha regalato una nuova stella, che non ha bisogno di conferme, ma che ci ha fatto stare incollati al divano con dei sorpassi da mani sudate, e che alla fine si è dimostrato anche un ragazzo modesto, testa bassa e lavoro duro.
Da segnalare una nota molto positiva per Mauro Sanchini, il nuovo telecronista della Superbike che ha sempre fatto interventi da ex pilota, rimarcando con lucidità ogni episodio in gara, dando allo spettatore più inesperto nuove chiavi di lettura. Bravo!!!
Contrariamente alla solita "noia" anche il motomondiale ha offerto una gara interessante perchè tutti i piloti sono partiti con l'incognita set-up, in quanto fino a poco prima della partenza della gara, la pista era ancora umidiccia. Infatti la 125 ha avuto il compito di "asciugare" la pista con mezzi piloti che hanno scelto di partire con le rain ed il resto slik e intagliate. Ha avuto ragione ancora una volta l'ottimo Iannone che ha fatto valere un inteligenza tattica notevole, raggiungendo la testa della corsa a 5 giri dalla fine e vincendo sull'ottimo Simon. Da considerare anche l'aspetto "romantico" della vicenda perchè ricordiamo che Andrea è abruzzese, quindi un pizzico di morale a tutto l'abruzzo e i suoi coriacei abitanti.
La 250 è partita asciutta, anche se un rigagnolo d'acqua all'entrata del sottopasso rompeva parecchio ed ha fatto diverse vittime. Era la prima gara per il nostro Supersic che ha subito preso la testa con un buon margine su di un gruppetto che si alternava per la seconda posizione, capitanata dall'ottimo Aoyama. Tutti preoccupati per la tenuta del polso operato, la sorpresa è venuta fuori dalla rottura del cerchio anteriore dell'Aprilia, che ha messo fuori gioco la gara solitaria di Simoncelli, anche se Bautista stava rinvenedo a gran carriera. Infatti alla fine il pilota iberico ha avuto la meglio sul giapponese e sull'ottimo Pasini, che una volta scrollati di dosso gli avversari, ha pensato bene di mantenere la terza posizione iniziando a capitalizzare punti preziosi.
Come ho già detto, la MotoGp è partita con l'incognita set-up il che ha dato una chiave di lettura che potrebbe essere sfruttata per il futuro, perchè, anche se non ci sono stati duelli, la gara è stata vissuta su di una serie di schermaglie cronometriche niente male. Rossi è partito subito forte, lasciando forse prevedere una rivincita su Stoner rispetto alla gara del Qatar. E così mentre l'australiano si trovava a combattere nei pressi della 6 e 7 posizione, davanti Lorenzo e Pedrosa hanno inanellato giri su giri e sono andati a riprendere il dottore, che non sembrava così irresistibile. Infatti dopo una serie di schermaglie Jorge ha preso la testa della corsa e non l'ha più mollata lasciando a Pedrosa e Rossi di giocarsi il secondo gradino del podio. Della partita sembrava essere anche Dovizioso che ha retto fino a 5 giri dalla fine, quando è stato raggiunto da un furibondo Stoner che se non avesse perso quei primi 8 giri, sarebbe stato sicuramente della partita. Quindi nell'ordine Lorenzo (che guida anche il mondiale), Rossi , Pedrosa e Stoner e da segnalare per la seconda volta consecutiva (l'avevo già detto in Qatar) l'ottimo 6 posto di Melandri con una moto non stellare ma veramente efficace.