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domenica 10 novembre 2013

Ne resterà soltanto uno, Valencia 2013

Un altro anno di moto è finito. Dopo la Superbike anche la MotoGp chiude i battenti e la fa alla sua maniera. Con questo anno si chiudono diversi cicli ad iniziare dal passaggio di consegne da Mediaset a SKY. Si chiude un epoca e se ne riaprirà un'altra...forse. Oggi siamo qui a celebrare la vittoria del più forte, il rookie Marquez che si è presentato con tanta voglia di divertirsi e con la stessa voglia ha piegato campioni del calibro di Lorenzo e Pedrosa. Lo ha fatto nella maniera più bella possibile, guidando una moto da corsa divertendosi, senza pensare troppo al risultato. Il 2013 ci regala un vero campione, uno che al suo esordio non ha trovato solo il compagno di squadra come avversario ma anche un Jorge Lorenzo più combattivo e cazzuto che mai. Marquez è ripartito da dove Stoner si era fermato e oggi è il più giovane ad avere vinto nella classe regina all'esordio. Un campionato bello per i gesti sportivi, meno bello per le corse, brutto per il resto della compagnia. "Ho provato ad andare più un piano di oltre un secondo per vedere se gli altri mi raggiungevano, ma quando ho visto che erano lontani ho pensato solo a vincere". Queste sono le parole di Lorenzo e questa è la situazione delle corse oggi. Marquez, a meno di un clamoroso errore, oggi avrebbe vinto perchè oltre a loro tre nessuno avrebbe potuto impensierirlo. L'anno prossimo a meno di qualche clamoroso exploit la situazione sarà la medesima e questa non è una bella prospettiva. Onore dunque a Marc Marquez che ci ha fatto sobbalzare sulla sedia per la sua guida spettacolare e sempre al limite e onore anche al guerriero Lorenzo che non si è mai dato per vinto fin da ultimo e onore allo sfortunato Pedrosa al quale affiancano sempre il fenomeno di turno. E gli altri? Rossi alla fine campionato si è beccato quasi 100 punti dal primo e mai è stato in grado di salire sul podio se non per la mancanza di uno dei tre. Mediaticamente forse Ezpeleta avrà avuto ragione, forse la cifra sborsata ne sarà valsa la pena, ma come ho già scritto più volte Valentino Rossi non è eterno e forse la sua corsa si è fermata quel tragico giorno in Malesia. Bautista e Bradl bravi piloti con un ottimo portafoglio ma niente più. L'unico forse in grado di stare la davanti poteva essere Crutchlow boicottato dalla stessa marca per la quale corre. Ducati terzo anno consecutivo di un flop clamoroso iniziato proprio con l'ingaggio di Rossi e della sua squadra. Già, anche nelle squadre ci sarà qualche movimento ad iniziare con la pensione anticipata di Jeremy Burgess storico capotecnico di numerosi titoli mondiali. Arriverà Gigi Dall'Igna in Ducati e vedremo se la rotta potrà di nuovo cambiare come lo fu nel 2007. Mentre per la Moto2 il totolo era già cosa fatta, per la Mot3 si è prospettata una gara avvincente con i tre protagonisti (sempre spagnoli) a contendersi il gradino più alto del podio. L'ha spuntata Maverik Vinales su il giovane Rins e su un disattento Salom che all'ultima gara si è presentato un pò troppo teso finendo per sdraiarsi dopo qualche giro. Pista spagnola, piloti spagnoli, bandiere spagnole su tutte le classi tranne in Moto2 dove sul terzo gradino del podio è salito un francese di un soffio su di un italiano (Corsi). Un bottino veramente amaro, troppo poco per una scuola con una grande tradizione, e la colpa, oltre che alla crisi in generale va a quella federazione motociclistica che non è più propedeutica come lo era 20 anni fa. Oggi se vuoi "studiare" devi andare al CEV come lo farà il fratello di Rossi e pochi altri, altrimenti qui in italia può scordati panorami internazionali. Di italiano rimangono i particolari meccanici, due su tutti Brembo per i freni e Marchesini per i cerchi, ma di piloti nemmeno l'ombra. Onore dunque ai nuovi conquistatori spagnoli di questo particolare mondo, dove per fortuna le bandiere non contano poi così tanto ma contano i ragazzi che sfrecciano sulle piste di tutto il mondo. Ci vediamo nel 2014 se riusciamo a vedere qualche gara, perchè sicuramente io SKY non lo utilizzerò.

lunedì 8 aprile 2013

Motomondiale 2013 la musica non cambia

Salom, Espargarò, Lorenzo tre spagnoli sul gradino più alto del podio, solita bandiera, solito inno. E' questo l'inizio delle corse in moto categoria prototipi. L'unica bandiera italiana è ancora affidata a lui, quel Valentino Rossi rigenerato dal ritorno in Yamaha e capace di tornare sul podio alla prima uscita. Se volete vedere la situazione motociclistica italiana bastava andare al Mugello ed assistere al CIV per avere un quadro della situazione. Sulle moto non ci si va per meriti ma solo per soldi ed ecco perchè siamo arrivati a questi punti. 
Come previsto la gara della MotoGp è stata ad appannaggio di soli 4 piloti, Crutchlow a parte che è rimasto li quasi fino alla fine quando ha pensato bene di suicidarsi in fondo al rettilineo per opporsi a Rossi, come ha fatto anche Bradl caduto nel tentativo di stare dietro al pesarese. Tutto il resto come da copione (quasi) con l'imperiosa vittoria di Lorenzo che ha salutato subito la compagnia andando a vincere in solitaria. Oltre al ritorno di Rossi sul podio da segnalare (forse) l'arrivo di un giovane talento, Marquez, che è montato sulla moto di un altro grande, Stoner, ereditandone tutto il pacchetto, slider per i gomiti compresi. Questa è forse la vera novità del 2013 un pò troppo poco rispetto ad una gara priva di emozioni. Telecronaca a parte ci hanno pensato proprio loro, Marquez e Rossi, il giovane ed il vecchio, a farci sussultare sulle seggiole con due sorpassi niente male e ricchi di carattere ed ognuno con un significato diverso. Chi invece dovrà riflettere sulla gara è proprio Pedrosa bastonato dal giovane compagno di squadra che il giorno prima aveva punito con una scorrettezza. Marquez si è ripreso la rivincita con gli interessi ed invece di levare il gas lo ha dato a mano piena relegando Dani al quarto posto. Honda dovrà correre ai ripari con il suo pilota perchè il  trio Lorenzo-Rossi-Yamaha sembra essere partito col piede giusto. Un piccolo passo in avanti sembra averlo fatto Ducati con il Dovi partito dalla seconda fila e arrivato con 10 secondi meno rispetto al tempo di Rossi lo scorso anno. Andrea sta lavorando bene sullo sviluppo della moto e speriamo di trovarlo anche lui tra i primi come lo è stato all'inizio della gara. Il resto della compagnia perduto nella notte del Qatar, incolore e senza particolari guizzi. Il prossimo round sarà ad Austin (USA) una pista nuova per tutti che ci farà capire se ai 4 si uniranno altri oppure ci appresteremo ad un anno motociclistico noioso, per noi appassionati. 

lunedì 30 luglio 2012

L'incantatore di serpenti

Scrivo questo post come se fosse l'ultima gara del motomondiale, senza voler passare per profeta, ma solamente facendo un analisi oggettiva delle cose. Solo un incantatore di serpenti poteva fermare il Black Mamba Lorenzo a Laguna Seca, come anche in tutte le restanti gare. Questo pilota porta il nome di Casey Stoner, personaggio controverso, a tanti antipatico, ma l'unico vero talento da poter arginare lo strapotere di Jorge. Nel circuito californiano si è svolta la decima tappa del campionato ma ha espresso valori che possono benissimo riassumere tutta una stagione. In primis la vittoria di Casey Stoner a 9 gare dal suo ritiro. Stoner ieri, se mai ce ne fosse stato bisogno, ha dimostrato di che pasta è fatto sia in pista che fuori, con una gara prepotente ma furba lasciando stancare quello che oggi è il pilota più forte, per poi cucinarlo a dovere a 8 giri dalla fine. Dategli una moto, dategli una gomma (diversa dagli altri) che Casey piegherà anche i semimanubri per vincere le gare. E se arriva secondo preferisce cadere pur di provarci senza considerarlo un errore, come ha fatto in Germania, mentre arrivare ottavo (Mugello) quello si che è un errore!! Queste sono state le sue parole ai microfoni dei giornalai italiani, perchè questo è Casey Stoner. Contrariamente a Lorenzo, di gran lunga più furbo che si "accontenta" (il peggio che ha fatto è secondo!!!), che adesso è avanti di 32 punti, un miraggio per l'australiano che ne ha lasciati 20 solo per fame di vittoria. Il mondiale finirà così. Primo Lorenzo secondo Stoner sicuramente regalandoci qualche altra gara per gli amanti della guida. Ma tutto il resto? Tutto il resto è noia cantava Califano ad iniziare da Pedrosa, pilota sincero anche nelle sue dichiarazioni, ma mai la davanti a fare la differenza. La può fare in due, tre gare a stagione ma poi, come candidamente ammesso da lui stesso, "gli altri andavano più forte". Bravo Dani si è campioni anche a riconoscere i meriti altrui perchè l'anima dello sport è la sportività anche se si monta sul terzo gradino del podio. Sportivo, ma più deluso per il secondo posto, Lorenzo nonostante il suo vantaggio in classifica e questo la dice lunga sullo stato di forma e sulla voglia di vincere del maiorchino il quale accoglierebbe anche Rossi in squadra, tanto e comunque non sarebbe più la prima guida. Il quarto classificato ieri è arrivato a 18 secondi, un abisso nei confronti dei primi tre e che porta il nome, ancora una volta di Andrea Dovizioso il vero Ghostrider del circus. Terzo l'anno scorso, quarto quest'anno, primo degli italiani, il Dovi è completamente ignorato per logiche di marketing e questo dovrebbe fargli suonare la sveglia decidendo di mandare tutti a quel paese per passare in SBK con una divisa ufficiale e in un campionato più serio. Lo ho gia fatto Spies ieri caduto (sembra guasto tecnico) che saluta la sua presenza nella MotoGp con una sola vittoria ritornando nelle derivate di serie e lasciando la sella vuota della sua ambitissima moto.... ma a chi?!?!? Non credo a Valentino (lo scrivo oggi ma posso essere smentito) ammaliato da un offerta faraonica di Audi che spegnerà tutte le sue velleità di ritornare campione, anche perchè con 9 titoli mondiali in saccoccia e l'ipotesi di rimediarne anche da Lorenzo l'anno prossimo, chi glielo farà fare? Rimanendo li farà cassa con i suoi fan club, i suoi tifosi, che lo credono un semidio fino a diluirsi nelle sabbie del tempo come The Doctor, come il Fenomeno, il folletto di Tavullia, ma per noi appassionati semplicemente un pilota veloce, un ragazzo furbo, parecchio furbo ma alla fine, senza moto, un pilota normale... Tutto il resto è noia dicevo, ad iniziare dalle CRT più lente delle proprie madri (le SBK) a rinfoltire una griglia scarna senza più passione, con piloti pop up anche con selle importanti ma che alla fine rimangono nel cono d'ombra dei primi tre... l'anno prossimo due...
Prossima tappa ancora in America (Indianapolis) patria di Beautiful, e come nella soap vedremo la fine delle vicende tra la storia di amore tra Rossi-Ridge, Ducati-Brooke e Yamaha-Taylor... 

lunedì 7 novembre 2011

2011 Odissea nello spazio (motociclistico)


Difficile fare un post di chiusura quest'anno. La prematura scomparsa di Simoncelli ha aperto ferite mai chiuse che lacerano il nostro sport, delle quali tutti ne siamo consapevoli, ma ce ne rendiamo veramente conto quando si palesano davanti agli occhi. Il tributo a Marco reso ieri a Valencia contiene svariati significati ad iniziare dall'accoglienza del popolo spagnolo, severo con Marco fino a qualche tempo fa, a tutto il paddock che si è unito ne giro d'onore facendo rieccheggiare il rombo delle moto fino a "lassu". Però the show must go on cantava Freddie Mercury e lo avrebbe detto anche il Sic ("Diobò quanto siete lagnosi") scelgliendo il rumore al silenzio... e allora che rumore sia!
Campionati finiti, titoli assegnati, 125 e Capirossi andati in pensione ed un futuro piuttosto incerto, questo è stato il 2011 per il motociclismo su pista. Terol si porta a casa l'ultimo titolo della 125 due tempi che va in pensione dopo 62 anni (cosa dirà Brunetta) dopo un bel duello con lo sfidante più diretto Zarko il quale stona l'ultima gara consegnando il titolo allo spagnolo su di un piatto d'argento. Più entusiasmante la Moto2 con il testa a testa tra Bradl e Marquez per tutto il campionato. Il tedesco più solido e concreto in tutto l'arco della stagione. Lo spagnolo vince, perde, cade, si rialza, riuscendo anche a passare in testa al campionato per poi perderlo per i postumi di una caduta nel Gp della Malesia. Sicuramente entrambi sotto osservazione e in attesa di conferme, sia nel proseguo della Moto2 sia nel passaggio di categoria. Altalenante la pattuglia italiana con Iannone terzo alla fine, ma con numerosi vuoti di Corsi, Pasini, Corti. Pirro, nel "giorno della memoria" si toglie la soddisfazione di vincere la sua prima gara nel grande circus, guidato forse dallo spirito del Sic (ci piace pensarla così) regalando un sorriso in quello stesso box colpito dal lutto malese.
Stoner (per chi non se ne fosse accorto) ha strapazzato tutto e tutti creando un vuoto pneumatico che ha risucchiato anche sua "maestà" Valentino Rossi nel difficile compito di guidare "un motore" e non una moto. Come era successo per gli altri compagni di squadra del canguro mannaro, additati di essere dei fermi, Rossi ha fatto la stessa fine con l'aggravante di avere il soprannome del fenomeno. E vani sono stati i tentativi goffi del suo sciame "scusatorio" nel definire la Ducati una "moto di merda" (Cereghini). La Ducati è sempre stata così. Era Stoner che faceva la differenza! E lo sapeva bene Suppo quando ha visto che tutto lo staff si stava beando della bontà del mezzo mettendo in ombra l'unico artefice delle vittorie. In questo 2011 i cronisti ed ex piloti "intenditori" ci hanno fatto vivere una telenovela logorroica, ed invece di essere tutti in piedi sul divano ci hanno fatto stare tutti in piedi sul telaio! Va beh! contenti loro...
Confermato Jorge Lorenzo, bello e cattivo come sempre, secondo nel mondiale con una Yamaha e non con una Honda (secondo i soliti noti ieri Stoner ha vinto perchè aveva una Honda), anche lui sfortunato (Assen e Australia) ma sempre li a regalarci gare di classe (Mugello e Misano). Forse l'unico in grado di mettere in discussione il dominio di Stoner anche per l'anno prossimo. Chissà. Bene il Dovi, terzo nel mondiale, "sfrattato" dalla sua sella reo di essere meno carismatico del suo rivale di sempre Simoncelli, ma più concreto avendo sempre occupato la terza piazza nel mondiale (anche se a detta dei soliti non sembrava). Forse non un supertalento, ma un ottimo pilota che ha fatto della concretezza la sua arma vincente. Da qui il resto del gruppo ad iniziare da Pedrosa, gran bel manico ma costernato da i troppi "se" (se non fosse cascato a Le Mans?). Ben Spies ci deve ancora far vedere qualcosa di buono in gare "regolari" non in situazioni come quelle di ieri e Assen. Suzuki deve ancora confermare la sua presenza e a giorni si dovrà sciogliere il nodo Team LCR e Team Gresini, perchè paradossalmente in MotoGp ci sono più moto che piloti. Domani tutti di nuovo in pista per i test pre 2012 e con la nuova serie di Mediaset "Cento Telai".
Grazie ragazzi (SBK compresa) grazie Capirossi, e... grazie SuperSic!

domenica 2 ottobre 2011

Radiazioni e baguette

Altro fine settimana mondiale che ci ha diviso tra MotoGp, la mattina, e Superbike nel pomeriggio. Prima di analizzare le gare però una breve considerazione per tutto quello che è stato detto in merito alla "pericolosa" trasferta giapponese. Indubbiamente ha ragione Ernesto Emmi quando in un suo recente articolo si domanda qual'è il valore, in termini di solidarietà, apportato dal motomondiale alle popolazioni colpite dal terremoto e la conseguente catastrofe nucleare. Per il nostro sport il Giappone rappresenta la "fabbrica" dei mezzi che tanto ci piace veder correre e, viste anche le condizioni della pista e di tutto l'interland rimaneva da quantificare solo il problema radiazioni. Numerose sono state le missioni da parte di tecnici per la valutazione del rischio, ultime quelle dei due ingegneri assoldati dalla Ducati che hanno escluso al 100% un problema radiazioni paragonandolo a quello subito dai passeggeri sui voli intercontinentali o a quelle emesse dai Sanpietrini romani a forte contenuto di Torio. La domanda allora sorge spontanea: a chi è servita questa pseudo polemica? Hanno così sbagliato i piloti a non fare cartello o si sono dimostrati più analitici (Lorenzo a parte che ha fatto la doccia con l'Evian) dei meccanici o dei giornalisti (Mediaset è rimasta a casa)? Radiazioni a parte le corse ci hanno regalato spunti interessanti partendo dalla 125 dove finalmente il vincitore è stato Zarko, l'eterno secondo (quest'anno) che è riuscito a rintuzzare qualche punto al capo classifica Terol. In Moto2 invece è riuscito l'aggancio ed il sorpasso di Marquez ai danni di Bradl in una gara dominata da Iannone con una moto che ha fatto i capricci in due occasioni, ma che non ha impedito al pilota di Vasto di imporsi sullo spagnolo che adesso guida la classifica con un punto di margine sul tedesco. La MotoGp ha avuto altri esiti, un pò spettacolare nelle prime battute, ma soporifera poi se non per il solito duello tra Simoncelli e Dovizioso nell'ordine di arrivo. Vince Pedrosa che è riuscito a tenere a distanza un rinunciatario Lorenzo dopo che, il suo rivale Stoner, ha avuto un problema tecnico (abbandonato dai freni per una frazione di secondo a 300 km/h!!!) e non è riuscito a prendere la testa della gara e riportare lo svantaggio sotto i 40 punti, che a tre gare dalla fine sono tanti considerato il valore dell'australiano. Patatrack! di Rossi alla seconda curva, quando nel tentativo di voler passare Spies si è trovato Lorenzo sulla sinistra e nulla ha potuto per evitare la caduta in un fine settimana ancora ricco di incertezze. A rendere meno noiosa la corsa ci ha pensato la direzione gara che ha visto (giustamente) muoversi in anticipo alla partenza Dovizioso, Simoncelli e Crutchclow penalizzati successivamente con il drive throught. Penoso, al limite del grottesco il commento di Reggiani e Meda, come anche Fuorigiri dei soliti noti scusatori...
Per una Ducati che cade una che vince dall'altra parte nel mondo, in Francia a Magny Course, dove un sensazionale Carlos Checa si è aggiudicato due manches piegando gli avversari, Melandri in primis. Per il titolo mancava veramente un nulla, ma lo spagnolo lo ha fortemente voluto e lo ha conquistato nel migliore dei modi. Pesa l'assenza di Max Biaggi, non per il titolo, ma per la bagarre in gara, sopperita un pò da tutti gli altri ad iniziare dal già citato Melandri, Haslam, Camier, Rea (sfortunato) Laverty, Haga. Mondiale che si agita nel mercato e che nonostante tutto si prospetta ancora una volta interessante, con la speranza di trovare la quadratura del cerchio anche per i futuri regolamenti.

martedì 16 agosto 2011

BRNO, istantanea di un campionato


Sicuramente il Gran Premio della Repubblica Ceca ci ha regalato un foto sul mondiale che ricalca molto bene i valori in campo, di quanto è accaduto fino ad oggi, e su quello che ci aspetterà per il resto della stagione. Non è un requiem sul campionato, ma sicuramente qualcuno ne dovrà prendere atto se non vorrà chiudere i battenti l’anno prossimo.

La fantastica Brno ci lascia dunque questa istantanea:

Stoner si merita tutto ciò che ha raccolto fin ora, il primo posto in classifica, le sei vittorie, e la rabbia di voler e non poter vincere sempre caratteristica di un pilota puro e di talento. Si merita di essere li come lo era già l’anno passato quando vinceva con la Ducati nonostante tutte le critiche che stanno piovendo sulla rossa di Borgo Panigale. Fa bene Pernat a Fuori Giri a suggerire a Guareschi che l’anno scorso tutti questi problemi non ce l’avevano. Bravo canguro mannaro e augurissimi per il tuo erede.

Dovizioso non vincente ma convincente, sempre pronto ad essere li, a ridosso dei primi, volente o nolente, a discapito di tutte le voci. Certo un non talentuoso come gli altri, ma affidabile se scommetti nei primi cinque. Dovrà vincere per consacrarsi, ma in squadra lo prenderei volentieri.

Pedrosa (e chiudo il tris Honda) con la caduta di domenica ha un po’ dimostrato di essere genio e sregolatezza, con delle prove al di sopra di tutti ma con una gara senza saper attendere il momento giusto (e la temperatura delle gomme giusta) per poter salutare tutti e ritornare in corsa per il campionato. Sicuramente un anno misto a sfortuna e qualche errore un mix poco redditizio per vincere un mondiale.

Simoncelli finalmente a podio, commosso e quasi incredulo, ha ottenuto quello per cui ha tanto lavorato (e caduto) e la speranza è che si possa ripetere anche in futuro.

Lorenzo, gara a parte, è sempre il campione del mondo con la solita tenacia e grinta dei tempi migliori. La scelta della gomma anteriore è un suo errore, ma è l’errore di un pilota che non si arrende e cerca ad ogni gara di rintuzzare punti dal suo diretto rivale. Campione anche al di fuori quando fa i complimenti a Pernat per il terzo posto di Simoncelli, un “quasi” saggio della MotoGp. Bravo!

Spies mai incisivo quest’anno se non nella roulette di Assen, deve ancora fare un acuto per essere consacrato tra i veri primi della classe. A Brno è saltato fuori un problema fisico passato e questo sicuramente ha rallentato le prestazioni del forte pilota texano. Da rivedere sicuramente.

Rossi naviga nella posizione che gli compete: primo degli altri ultimo dei primi. E’ inutile che nelle sue analisi valuti che è andato più forte dell’anno scorso. Le gare si vincono nel presente, e il presente dice che senza una moto Rossi è un pilota normale, come lo erano quelli prima di lui che arrivavano sesti. L’aggravante è che quella stessa moto l’anno scorso vinceva… Dopo 7 ttitoli mondiali è giusto anche riposarsi, ma per favore non chiamatelo fenomeno…

Ducati. Si vocifera che FTR stia facendo un telaio per l’anno prossimo. Un telaio vero, come quelli giapponesi, mandando all’aria tutta la filosofia Ducati campione del mondo 2007. Tutto questo perché l’unico pilota che la guidava era Stoner, e tutti gli altri, ex fenomeni compresi, ci hanno picchiato il naso. A mio avviso sconfitta su tutti i fronti viste anche le spese…

Per il resto del gruppo un plauso a Bautista e a Hopkins, nonostante una moto poco performante si sono distinti per ottime prestazioni ed i ringraziamenti dalla casa madre sono subito arrivati.

Per tutto il resto ci sarà Mastercard, perché qualcuno dovrà frugarsi se vorrà continuare, con una moto o con due (Gresini docet).

BRNO è BRNO la più bella pista del mondo con i femori più lunghi del mondo… e si sa se femore i da tanto…

lunedì 25 luglio 2011

I mostri della Laguna (Seca)


Non c’è che dire la gara di Laguna Seca, 10 round della MotoGp, ha avuto si un vincitore, ma in realtà tre sono i piloti degni di una particolare menzione. Il primo è indubbiamente Casey Stoner, un ragazzo capace di emozionare con i suoi traversi ed oggi capace anche di aspettare il momento propizio per cucinare i suoi avversari. L’australiano durante tutto il fine settimana aveva avuto problemi con la sua Honda, nonostante fosse sempre uno dei più rapidi, ma non abbastanza come piace a lui. Ma si sa, è dal 2006 che piega in continuazione i semimanubri delle moto in cerca di andare sempre più forte, motivo per il quale oggi, Ducati, brancola nel buio. Ieri Stoner ha vinto di forza, di intelligenza e di coraggio, con due sorpassi da manuale, di quelli che rimangono nelle gesta dei grandi. Ha vinto contro un avversario tostissimo che ancora una volta ha dimostrato di meritare il titolo 2010 e di essere ancora in lizza per questo campionato del mondo. Lorenzo ieri ha fatto una bella gara, generosa, e poco importava se era seguito da Pedrosa e da Stoner. Forse è stato proprio questo il suo errore, però è stato anche il bello della sua gara. Cedere a sei giri dal termine significa di averci provato e di esserci quasi riuscito se non ci fosse stato l’australiano in ottimo spolvero. Bene anche Pedrosa, terzo, dolorante, ma sempre li dimostrando ancora una volta che lo stop di Le Mans gli ha compromesso l’ennesima occasione per correre per la vittoria. E gli altri? Dovizioso ha descritto molto bene la situazione odierna: “li davanti hanno un passo allucinante” e solo in tre possono permetterselo. Non se lo può permettere Simoncelli ancora una volta a terra alle prime battute, ma non se lo permette neanche Spies quarto, ma lontano dalla vetta in un circuito a lui familiare. Gli altri corrono per un altro campionato, con duelli, sorpassi, false schermaglie come nel caso di Hayden nei confronti di Rossi, fido scudiero a protezione di un sesto posto che serve solo a mascherare la disfatta totale del binomio italiano.

E mentre il mondiale fa una pausa per ritornare nel bosco di BRNO, non ci resta che attendere i titoli dei giornali, primo su tutti Moto-scusometro-Sprint che dopo il Gp di Germania era uscito con una copertina raffigurante Rossi ed un riquadro con Pedrosa (vincitore) e Stoner e la scritta “Stoner stordito”. Tra i nuovi piagnoni troviamo anche Lucchinelli che a Fuori Giri ha detto che “le gare senza Valentino non sono gare”… Il motociclismo c’è stato prima e ci sarà dopo Rossi con piloti in grado di appassionare i veri appassionati… (se ne sono accorti anche Meda e Reggiani, pensa un po’ te…)

lunedì 18 luglio 2011

Spalla alla birra


Uno dei piatti tipici della cucina tedesca è lo stinco alla birra servito con crauti o con patate. Ieri però, al Sachsering, gli spettatori si sono visti servire una fresca spalla rimessa a nuovo, quella di Pedrosa, accompagnata ad una bella birra di gas che il pilota spagnolo a dato nella terra degli Alemanni. Anche se mancante ancora di un titolo nella classe regina, Pedrosa ieri ha dato una dimostrazione di forza e capacità rimarcando, se mai ce ne fosse stato bisogno, che accanto a quei due in testa alla classifica forse ci poteva essere anche lui. E forse questo serva anche un po’ di lezione ai soliti soloni che tanto hanno criticato la mancata stretta di mano con Simoncelli. Il numero 26 della Honda ieri ha vinto in maniera un po’ atipica rispetto al suo stile, ma ha piegato la resistenza dei due piloti più al top di questi ultimi 4 anni: certo Jorge Lorenzo e Casey Stoner. Bravo davvero al “Torero Camomillo” che insieme agli altri due ci hanno regalato una gara poco noiosa dove ancora una volta è venuta fuori la cattiveria di Lorenzo che ha beffato Stoner all’ultima curva e la classe infinita dell’australiano che ha guidato la moto sempre di traverso firmando ogni volta le curve con una bella riga nera (forse male per le gomme ma tanta roba per noi appassionati). Battaglia anche per il 4, 5 e sesto posto con i due italiani, Dovizioso e Simoncelli,.che si sono sorpassati per tutta la gara, fino a quando non è arrivato Spies che si è inserito tra i due soffiando il 5 posto a Simoncelli. Gloria anche per il 7, 8, e nono nell’ordine Hayden, Bautista e Rossi protagonisti per il duello della “Coppa del Nono”… Vorrei poter dire altro sulla situazione Ducati-Rossi, ma ci pensano già i “giornalisti” locali trasformati in meccanici e ingegneri e piagnoni, sempre pronti a giustificare le debacle di un binomio che non riesce a girare come dovrebbe, dimenticandosi che terzo, nella classifica generale c’è Dovizioso da Forlì zona sotto l’appennino Tosco-Emiliano… Italia anche li… Ottimo Marquez nella Moto2 che sta facendo quanto sperato sin dall’inizio, tallonato da un coriacissimo Bradl ancora saldamente in testa al mondiale con già l’occhio alla MotoGp, che ha contenuto intelligentemente l’arrembaggio dello spagnolo ancora indietro di 40 punti nella classifica generale. Nota a margine per i commenti su Alex De Angelis: capisco che parla romagnolo, ma batte bandiera San Marinese, uno stato all’interno dell’Italia, ma sempre uno stato a parte è, al pari della Svizzera…che sembra avere motori migliori… Ma per favore!!!

martedì 5 luglio 2011

Il Gladiatore


Lo chiamano l’Ispanico, Porfuera, espressione sempre accigliata, magari non un esempio di simpatia, ma un gran pilota. Domenica al Mugello Jorge Lorenzo ha fatto vedere a tutti di essere uno con le palle, uno che guida forte, un campione del mondo. Poco importa se gli italiani beceri e ignoranti l’hanno fischiato reo di essere stato troppo severo con Simoncelli e per rispondere ai fischi spagnoli nei confronti dell’italiano. Questa non è una partita di pallone Italia-Spagna, qui si celebrano le gesta dei piloti che magicamente disegnano traiettorie sulle piste. I due sorpassi rifilati a Dovizioso e al Fenomeno Stoner alla Casanova-Savelli sono esempi di bellezza e coraggio che non hanno bandiere. I fischi dei beceri fanno parte di un popolo che per fortuna andrà a scomparire piano piano come le gesta del campione che osannano. Velentino Rossi ha portato tanto nel motociclismo, ma ha anche portato (suo malgrado?) i tifosi dello stadio. Il nostro motociclismo è un po’ diverso. Il nostro motociclismo sta nelle parole di Stoner che alla fine si prende la colpa per una pressione errata delle gomme. Il nostro motociclismo stà nelle lacrime di Dovizioso, un italiano, ma evidentemente non troppo. Il nostro motociclismo sta anche nelle parole di Simoncelli che bacchetta chi fischia i piloti. E’ vero, non sta nelle parole di Puig (arrestare è una parola grossa caro Alberto), ma non sta neanche nelle parole di Lucchinelli prontamente redarguito da Agostini nel dopo gara. Domenica Lorenzo ci ha regalato un bellissimo gesto atletico ed una riapertura del mondiale contro il Canguro Mannaro, pilota che risponde al nome di Casey Stoner. Volete i fischi? Bene, leggetevi gli ultimi anni di MotoGp. Stoner vinceva perché aveva la Ducati e l’elettronica. Lorenzo ha vinto perché la moto la faceva Rossi. Tutti convinti. Bene! Nel 2011 Lorenzo vince perché è un signor pilota e un campione. Stoner le guida tutte con una facilità imbarazzante ed usa pochissima elettronica. Ducati e Valentino, nel matrimonio del secolo, si sono persi in entrambi le direzioni, facendo emergere che la Ducati la guidava Stoner e Rossi non è poi così tanto più fenomeno senza il supporto tecnico. Vero? Falso? Intanto Rossi fa il Biaggi di 10 anni fa gettando già all’ortiche il progetto Ducati GP2012 poi si vedrà…

Fischiate pure adesso, anche se Meda ha fatto alzare l’inno spagnolo in Tv per coprire i vostri fischi. Fischiate… Noi appassionati guardiamo le corse e saltiamo in piedi sul divano sempre. Voi, tra un po’, ritornerete negli stadi, oppure a guardare le partenze della Formula Uno…

domenica 10 ottobre 2010

Game Over


Come nella riuscitissima gag di Lorenzo, il motomondiale scrive Game Over sullo schermo anticipatamente sia per la MotoGp che per la Moto2. Nel giorno del tricolore (Rolfo, Iannone, Rossi, Dovizioso) svetta però in alto la bandiera spagnola, con due piloti costanti, duri, teneri e nell'ultima gara anche ragionieri. Elias si è ripreso la rivincita su se stesso e, dopo aver navigato in alto mare in MotoGp, ha ritrovato il sorriso in quella stessa squadra già campione del mondo 7 anni fa con lo scoparso Kato e, ironia della sorte, nell'anno della scomparsa di un altro pilota giapponese che Daijiro ne sponsorizzò l'entrata nel paddok. La faccia di Gresini parlava da sola e forse lo abbiamo rivisto sorridere di nuovo da quel lontano 2003. Discorso diverso per Lorenzo già campione del mondo 2 volte della 250 che centra anche l'obiettivo più ambito dopo tre anni di permanenza nella classe regina. Lo ha fatto nella maniera meno arrembante rispetto al suo carattere ma si sa che i mondiali si vincono anche così. Le varie congetture, sulle quali se ci fossero stati costantemente gli avversari più tosti ad insidiarlo per il titolo, lasciano il tempo che trovano, perchè anche così si diventa campioni. L'unico neo è il post gara del Giappone quando poteva risparmiarsi di andare a lamentarsi per il comportamento del suo avversario e compagno di squadra. Un pò in parte lo ha chiarito in Malesia, dove ha candidamente affermato di avere paura di farsi male e, forse, di perdere il titolo nella maniera peggiore. Un traguardo così ambito merita tutti i calcoli del caso e adesso che è diventato finalmente campione tornerà sicuramente ad essere quel pilota che tutti conosciamo con la speranza che animi le ultime tre gare rimanenti insieme agli altri 4. E' brutto ridurre la MotoGp a soli 5 partecipanti, ma vuoi per scelte tecniche, vuoi per talento, in mancanza di Stoner e Pedrosa ieri la corsa l'hanno fatta in tre relegando il resto del gruppo a duelli, peraltro combattuti, nelle retrovie. Game Over su Valentino Rossi tornato finalmente alla vittoria chiudendo un lungo ciclo di assenza dal gradino più alto del podio. Non che dovesse dimostrare altro però, per il pubblico più attento, una vittoria nell'anno di addio alla Yamaha, dopo il suo infortunio, serviva per ristabilire un pò quei valori che hanno sempre contraddistinto il campionissimo di Tavullia. Game Over per Pedrosa e Stoner funambolici quanto fragili e, se il primo questa volta è incolpevole suo malgrado, il secondo non può buttare alle ortiche gare "già" vinte al primo giro. Stoner dei 5 è quello più veloce ma anche quello più fragile e se quest'anno la responsabilità va attribuita anche a delle scelte tecniche (commerciali) di Ducati, speriamo che il buon Livio Suppo con i colori ufficiali della casa madre, riesca a riportare Casey ai fasti del 2007. Game Over (speriamo per lui) sul povero Dovizioso che ogni qualvolta si trova qualcuno davanti sempre più veloce, impedendogli una vittoria netta e non ai punti come quella di Doningthon... Game Over su Ezpeleta genuflesso alla corte di Ecclestone, entrambi redarguiti da Rossi il quale ha fatto benissimo a muovere delle critiche nei confronti di questa sudditanza che il popolo delle moto non si merita. Chi guarda la F1 può guardare le corse in moto, ma non viceversa... Noi non guardiamo le partenze! Noi guardiamo gare intere, ricche di sorpassi in pista (non ai box). Se Ezpeleta non è in grado di affermare la sua indipendenza, anche negli orari di partenza, che cambi mestiere perchè la fuga dalla MotoGp non è solo una questione di costi. Invece di fare la guerra a Infront e alla Superbike, si coalizzi con i fratelli Flamini perchè in un momento di crisi generale come questo l'unione fa la forza. Pensi al modo di rinfoltire la griglia del suo gioiello perchè le prospettive per l'anno venturo non mi sembrano così rosee anzi... se si continua di questo passo ci sarà veramente un Game Over, ma su tutto il motomondiale...

lunedì 26 luglio 2010

Houston... non abbiamo un problema!


Contrariamente al famoso messaggio degli occupanti dell'Apollo 13, l'astronauta Lorenzo e il suo razzo stanno andando a gonfie vele, pardon, a razzi tutto boost, verso la conquista del suo primo titolo mondiale. Nel tracciato di Laguna Seca il buon Jorge ha messo tutti in riga con una gara magistrale e un pò noiosa. Del suo ce l'aveva messo Pedrosa, scattato come sempre come un razzo, ma già dalle prime fasi si vedeva che la sua moto era un pò troppo ballerina per poter girare in 1.21.5, cosicchè all'entrata di una curva quasi veloce (la quinta) ha perduto l'anteriore nella maniera più classica ed ha offerto al rivale spagnolo la vittoria su un piatto d'argento, anche perchè l'astronauta Stoner, autore del giro veloce, non è stato in grado di insidiarlo più di tanto sempre alle prese con un mezzo nervoso e poco fedele alla sua guida aggressiva. Il resto dei "normali", rimasti in 12, hanno preso distacchi che vanno da 13 secondi della pattuglia capitanata da Rossi, Dovizioso, Hayden e Spies, fino al minuto e 14 di un inutile De Angelis a dimostrazione che le selle ci sono solo per chi se le compra e non per talento. Come ho detto gara incolore dopo l'uscita di Pedrosa, in quanto i primi tre dopo poco avevano già 3 secondi su Dovizioso che viaggiava con due secondi su Rossi, alle prese con gli arrembanti Hayden e Spies, ma poco incisivi per passare l'italiano. Orgasmo collettivo alla fine per il terzo posto di Rossi, anche se 13 secondi non sono pochi, però significativi se leggiamo la sua gara rispetto a quello che sapeva fare prima dell'infortunio. Io credo, e spero di sbagliarmi, che ci sia qualcosa nella testa di Valentino che si è rotto, non solo la tibia, perchè l'infortunio lo giustifichi se parti forte e stai coi primi per poi cedere dalla metà in poi. Invece il Dottore, come ha fatto anche in Germania, solo da metà gara in poi ha iniziato a girare forte con tempi interessanti, che gli hanno anche permesso di recuperare su Dovizioso. Brno sarà un gran premio interessante per la conferma dello stato di salute di Rossi, perchè come ha ammesso lui stesso, con la Superbike si è molto divertito registrando tempi da pole position e da primo della classe, ottenuti a ridosso dell'infortunio. Ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la telecronaca si è svolta nel fazionismo più assoluto con un apice a fine gara, quando Lorenzo si è travestito da astronauta (casco bellissimo) e il buon Meda ha pensato bene di dire che tutto ciò era troppo hollywoodiano e precostituito, come se tutti i siparietti di Rossi fossero "spontanei" (i sette nani, il cesso, il notaio, etc...). Tra le tante Lorenzo è stato anche protagonista (e l'unico) di un episodio di fair play nei confronti dello sfortunato De Punet, mostrando il numero di gara sulla griglia di partenza del francese. I prossimi appuntamenti saranno costellati dall'eterno dubbio di inizio secolo, ovvero la firma di Valentino per la Ducati, notizia tra le tante poco digerita dai veri tifosi della rossa che vedono un pò sminuire il valore della moto a discapito di un campione, il quale fidandosi poco, si porterà con se tutto il suo staff (mica scemo!) onde evitare di fare la fine di Stoner.
Buone ferie ragazzi e non rilassatevi troppo! C'è un nuovo fenomeno da fermare!!!

lunedì 12 aprile 2010

Inizio col botto


E' finita col botto ed è iniziata nello stesso modo. Casey Stoner era caduto a Valencia nel giro di ricognizione ed è caduto ieri sera in Qatar, dove già al sesto giro stava andando a velocità fotonica. Ma si sa la tematica non è un pignone, come diceva un vecchio meccanico, e l'uomo più veloce del mondo ha dovuto fare i conti con il duro asfalto del deserto. Peccato davvero perchè poteva vincere comodamente visto anche il passo di gara degli avversari. Ma non è da Stoner accontentarsi, come invece ha fatto Valentino, il saggio, che visto cadere il suo avversario più forte ha allentato la presa sulla manopola destra, limitando i danni, inseguito da uno scatenato Dovizioso e da un redivivo Hayden gli unici in grado seguire il Dottore. Ma dato che il passo non era irresistibile per nessuno, alla fine è arrivato anche Jorge Lorenzo che, portandosi dietro l'ottimo rookie Spies, nell'arco dell'ultimo giro ha fatto fessi prima Dovizioso e poi Hayden arrivando secondo. Gara comunque di basso cardiopalma, senza troppi sussulti, se non qualche sorpasso maschio tra i primi che ha reso la visione non troppo soporifera. 17 i partenti 13 gli arrivati un pò pochini rispetto alla nuova classe, Moto 2, dove di piloti ne hanno da dare e da serbare. Bella gara, varia, con nuovi protagonisti, nuove moto, quasi spettacolare insomma, meglio della MotoGp secondo me. Sei secondi e mezzo di gap rispetto alla classe regina sono pochi e sono tanti, se si pensa che la 250 è stata vicina anche ad un secondo e mezzo. Però le gare sono belle quando sono combattute e varie e mi sembra che l'inizio prometta bene. Prova assolutamente fantastica invece nella 125 dove gli italiani hanno brillato per la loro presenza. Questo rimarca un vecchio discorso da me sempre sostenuto, che se non cambiano le politiche nazionali, avremo sempre meno piloti da crescere, ed è inutile sottolineare che il fratello di Valentino va già forte. Sicuramente ha nel DNA la scintilla, ma se non fosse il fratello del campionissimo sarebbe ad arrancare per trovare gli sponsor per correre nei campionati nazionali che costano quanto quelli europei.
Una bella tirata di orecchi anche al "partigiano" Meda al quale perdono tutto per la simpatia, ma non per un tifo verso Rossi quasi da carie ai denti. E' giusto avere simpatie ed è giusto celebrare Valentino sempre e comunque, però questa storia che se Stoner va più forte per via del mezzo tecnico, o perchè le altre hanno un supermotore e lui no, è un pò stantia. Le prime due moto arrivate ieri sono Yamaha, alla nascita della MotoGp il Sig.Rossi aveva una motocicletta che al Mugello levava gas nel mezzo del rettilineo (io ero sul muretto dei box) per andare più piano, eppure sembrava un fenomeno. Alla prima occasione di un avversario tosto, il Sig.Stoner, il Dottore ha perso il mondiale. Quindi diamo a Cesare quel che è di Cesare, esaltiamoci per Vale The Doctor, ma esaltiamo sempre la qualità degli avversari, perchè c'è anche chi ha festeggiato i 300 Gran Premi ieri (Capirossi), un italiano è arrivato terzo...
Bella come sempre invece la gara della Superbike nel catino valenciano, pista un pò stretta per i sorpassi, però sempre avvincente, con un sempre più costante Biaggi che insegue un ottimo Haslam cha anche ieri ha raccolto un preziosa vittoria e un furbo quarto posto. E' ritornato anche NitroNori, eterno secondo, che ieri ha avuto un ottimo guizzo nella seconda manches ed ha accorciato un pò la classifica. Come sempre la SBK al vero appassionato delle due ruote offre spunti di divertimento maggiore, non solo per i colori italiani, ma per la varietà dei protagonisti che, anche se poi a vincere è sempre un gruppo ristretto, ogni tanto si affaccia alla testa della corsa un nuovo arrivato che da un pò la sveglia agli altri (anche se poi si stende, Camier docet).
Comunque siamo solo all'inizio e speriamo in un miglior proseguo anche per la qualità delle telecronache che anche sul La7 non è che brillino per i contenuti...