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domenica 10 novembre 2013

Ne resterà soltanto uno, Valencia 2013

Un altro anno di moto è finito. Dopo la Superbike anche la MotoGp chiude i battenti e la fa alla sua maniera. Con questo anno si chiudono diversi cicli ad iniziare dal passaggio di consegne da Mediaset a SKY. Si chiude un epoca e se ne riaprirà un'altra...forse. Oggi siamo qui a celebrare la vittoria del più forte, il rookie Marquez che si è presentato con tanta voglia di divertirsi e con la stessa voglia ha piegato campioni del calibro di Lorenzo e Pedrosa. Lo ha fatto nella maniera più bella possibile, guidando una moto da corsa divertendosi, senza pensare troppo al risultato. Il 2013 ci regala un vero campione, uno che al suo esordio non ha trovato solo il compagno di squadra come avversario ma anche un Jorge Lorenzo più combattivo e cazzuto che mai. Marquez è ripartito da dove Stoner si era fermato e oggi è il più giovane ad avere vinto nella classe regina all'esordio. Un campionato bello per i gesti sportivi, meno bello per le corse, brutto per il resto della compagnia. "Ho provato ad andare più un piano di oltre un secondo per vedere se gli altri mi raggiungevano, ma quando ho visto che erano lontani ho pensato solo a vincere". Queste sono le parole di Lorenzo e questa è la situazione delle corse oggi. Marquez, a meno di un clamoroso errore, oggi avrebbe vinto perchè oltre a loro tre nessuno avrebbe potuto impensierirlo. L'anno prossimo a meno di qualche clamoroso exploit la situazione sarà la medesima e questa non è una bella prospettiva. Onore dunque a Marc Marquez che ci ha fatto sobbalzare sulla sedia per la sua guida spettacolare e sempre al limite e onore anche al guerriero Lorenzo che non si è mai dato per vinto fin da ultimo e onore allo sfortunato Pedrosa al quale affiancano sempre il fenomeno di turno. E gli altri? Rossi alla fine campionato si è beccato quasi 100 punti dal primo e mai è stato in grado di salire sul podio se non per la mancanza di uno dei tre. Mediaticamente forse Ezpeleta avrà avuto ragione, forse la cifra sborsata ne sarà valsa la pena, ma come ho già scritto più volte Valentino Rossi non è eterno e forse la sua corsa si è fermata quel tragico giorno in Malesia. Bautista e Bradl bravi piloti con un ottimo portafoglio ma niente più. L'unico forse in grado di stare la davanti poteva essere Crutchlow boicottato dalla stessa marca per la quale corre. Ducati terzo anno consecutivo di un flop clamoroso iniziato proprio con l'ingaggio di Rossi e della sua squadra. Già, anche nelle squadre ci sarà qualche movimento ad iniziare con la pensione anticipata di Jeremy Burgess storico capotecnico di numerosi titoli mondiali. Arriverà Gigi Dall'Igna in Ducati e vedremo se la rotta potrà di nuovo cambiare come lo fu nel 2007. Mentre per la Moto2 il totolo era già cosa fatta, per la Mot3 si è prospettata una gara avvincente con i tre protagonisti (sempre spagnoli) a contendersi il gradino più alto del podio. L'ha spuntata Maverik Vinales su il giovane Rins e su un disattento Salom che all'ultima gara si è presentato un pò troppo teso finendo per sdraiarsi dopo qualche giro. Pista spagnola, piloti spagnoli, bandiere spagnole su tutte le classi tranne in Moto2 dove sul terzo gradino del podio è salito un francese di un soffio su di un italiano (Corsi). Un bottino veramente amaro, troppo poco per una scuola con una grande tradizione, e la colpa, oltre che alla crisi in generale va a quella federazione motociclistica che non è più propedeutica come lo era 20 anni fa. Oggi se vuoi "studiare" devi andare al CEV come lo farà il fratello di Rossi e pochi altri, altrimenti qui in italia può scordati panorami internazionali. Di italiano rimangono i particolari meccanici, due su tutti Brembo per i freni e Marchesini per i cerchi, ma di piloti nemmeno l'ombra. Onore dunque ai nuovi conquistatori spagnoli di questo particolare mondo, dove per fortuna le bandiere non contano poi così tanto ma contano i ragazzi che sfrecciano sulle piste di tutto il mondo. Ci vediamo nel 2014 se riusciamo a vedere qualche gara, perchè sicuramente io SKY non lo utilizzerò.

lunedì 14 ottobre 2013

La resa, Malesia 2013

La fortuna aiuta gli audaci, ma sopratutto la fortuna aiuta i fortunati. Ne sa qualcosa il povero Pedrosa, un ragazzo che, se andrebbe a Lourdes, troverebbe chiuso, come ne sa qualcosa Marquez il quale continuamente sfida il destino con tanto talento ma anche tanta fortuna. Marquez vincerà il suo primo mondiale avendo piegato, battuto e umiliato avversari del calibro di Lorenzo e Pedrosa, forse al culmine delle loro carriere e per questo i bardi ne narreranno le gesta e per questo sarà il naturale erede di Valentino Rossi. Se Pedrosa non fosse caduto ad Aragon forse oggi scriveremo frasi diverse, ma con i se e con i ma la storia non si fa. Ieri ad Aragon Pedrosa ha vinto alla sua maniera regolando un arrembante Marquez sul filo dei decimi di secondo al giro, dopo che la formica atomica si era scontrata con il gladiatore Lorenzo. Sembrerebbe il vero sconfitto Jorge, ma dopo le polemiche del Giovedì (per me giuste) sono seguiti i fatti ovvero se le regole sono queste... E' calata la sua moto, una Yamaha incapace di reagire alla fortuna e bravura della Honda. Su tutto emerge la forza della scuola spagnola capace di sfornare piloti a raffica, contrariamente a noi italiani, capaci solo di esprimere Rossi e neanche più le moto. A parte il duello tra Marquez e Lorenzo la gara è stata noiosa e solo la bandiera del Sic, portata in giro da Valentino, ci ha offerto un pò di italica emozione.
Ennesima batosta nelle altre classi dove solo Luthi (Moto2) e Olivera (Moto3) sono riusciti a mettere una bandiera non spagnola sul pennone (terzi entrambi). Salom (Moto3) allunga in classifica con una gara accorta e furba che gli ha consentito di allungare su un ottimo Rins (oggi secondo). In Moto2 continua il "dominio" di Tito Rabat in una gara falcidiata da una caduta spettacolare che ha ridotto i giri da 19 a 12. Peccato per il leader Redding il quale aveva trovato un'ottima partenza nella prima fase che poi non è riuscito a replicare nella seconda. Prossimo appuntamento Australia a casa di Stoner che rivedremo in pista per una giro di vecchie glorie... (io gli avrei dato la moto di Bradl)

lunedì 3 giugno 2013

Campo Volo Mugello 2013

Numerosi decolli si sono visti questo fine settimana al Mugello tante sono state le cadute. Palma d'oro a Marc Marquez che ha iniziato il Venerdì con un botto alla Nakano e lo ha concluso miseramente a 3 giri dal termine della gara quando era secondo. Certo la voglia di fare e di vincere dello spagnolo è encomiabile ma un capello più giudizioso poteva anche esserlo. Vola anche Crutchlow il quale, dopo un grufolone alla Poggio Secco torna polveroso e ingrugnito come non mai facendo delle ottime qualifiche e alla fine arrivando terzo. Vola il buon Dovi che tomo tomo ratto ratto prima cade alla San donato, poi si inventa un bel giro in qualifica e strappa la prima fila alla Ducati come già fece Barberà l'anno scorso. Vola Jorge Lorenzo rimanendo sempre sulla sella della sua M1 il quale a metà gara decide di azionare gli over boost umiliando di fatto i suoi diretti inseguitori. Vola anche Pedrosa rimanendo però ad una quota più bassa onde evitare turbolenze presenti alla Savelli. Volano anche Bautista e Rossi dopo sole due curve. Che dire? Se non ci fosse stato Rossi sarebbe stato un normale incidente di gara, ma trattandosi di Valentino una giustificazione doveva esser pur data anche soltanto per far contenti gli uomini in giallo giunti fino a qui. Un 50% per uno ci sta tutto sportivamente parlando e dispiace che il giustificometro salga sempre solo quando c'è di mezzo Rossi. Volano anche i tifosi di Rossi i quali, una volta caduto il loro beniamino, se ne tornano a casa con le pive nel sacco, come se non ci fosse più un domani. A loro vorrei suggerigli di osservare con occhio tecnico la bellissima gara di Lorenzo, al pari di quella di Scott Redding Moto2 e di un astuto Salom in Moto3. Anche quello è motociclismo. Per tutto il resto c'è Mastercard dati gli alti prezzi dell'autodromo. Ci vediamo a Barcellona, chissà che anche li non ci sia un aeroporto...

lunedì 12 novembre 2012

L'ultimo Flamenco

La gara di Valencia era iniziata Martedi 7 Novembre con l'addio alle corse di Max Biaggi. Anche se di un altra categoria, l'addio di un pilota come il Corsaro segna fortemente un punto fermo nel nostro sport avendo il romano militato in quasi tutte le categorie ed avendo scritto il suo nome nei piloti più forti di sempre. A 41 anni e con un palmares d'eccellenza, Biaggi lascia questo mondo da campione del mondo, ed in pochi hanno potuto permetterselo nella storia motociclistica e questo rende ancora più grande, se mai ce ne fosse bisogno, la sua immagine di pilota e di uomo. Valencia ha rappresentato anche l'ultimo GP per Casey Stoner che da l'addio alle corse per diverse motivazioni. Sia il Corsaro che Stoner hanno però sempre condannato la gestione delle corse da parte di Dorna rea di fare un pò a modo suo e questo si è visto molto bene in questo ultimo anno.Come per tutta questa brutta stagione, sia a livello di spettacolo che di meteo, anche Valencia ha confermato che le bizzarrie del tempo possono influire sullo spettacolo, rendendo indecifrabile l'andamento delle corse, ma facendo venir meno la prestazione assoluta. La gara. Come ho già detto, le gare in condizioni di aderenza precaria non rendono bene con moto di 240 cv in più, in condizioni da decifrare, si assiste ad una vera roulette russa. L'unico vincitore "vero" è stato Pedrosa partito dai box per rimontare tutta la (scarna) fila, complici illustri cadute ad iniziare da Lorenzo, Bradl, Crutchlow e così via. Tra tutti è emerso uno sconosciuto Nakasuga che zitto zitto è montato sulla moto di Spies ed è arrivato secondo tra le lacrime della sua squadra ai box. Terzo Stoner, partito con le rain per poi cambiarle in corso d'opera quando la lingua d'asfalto asciutta iniziava ad essere consistente. La gara non racconta altro se non quello che sappiamo già lasciando tutti in febbrile attesa per i test di martedi. Vorrei poter gioire del quinto posto di Pirro, ma non ci riesco, non per il simpatico pilota italiano, ma per la categoria brutta nella quale corre che non rende alcun merito ai piloti. Mondiale vinto dall'ottimo Lorenzo che ha fatto della costanza la sua arma vincente sfruttando al massimo anche le debacle altrui, anche se l'ultima caduta se la poteva risparmiare... 
Nella Moto2, in condizioni di quasi full wet è emerso il solito Marquez il quale, anche lui partito dalla fine dello schieramento, si è messo in testa di superare tutti e di arrivare primo, facendo ben sperare la MotoGp di aver acquisito un pilota vincente. Vedremo.
Nella Moto3 Cortese ha confermato la sua leadership del campionato perdendo solo il primo posto all'ultima curva ai danni del suo compagno di squadra Kent, vincendo comunque il mondiale con oltre 100 punti di distacco sul secondo... scusate se è poco...
Dunque tutti in attesa dei test di martedì per vedere cosa ci porterà il 2013 della MotoGp che sta passando un periodo veramente deludente sotto tutti i punti di vista e le nubi all'orizzonte non sembrano diradarsi neanche un pò... 
Grazie a tutti (pochi o tanti) che avete seguito questo piccolo blogger con la passione del motociclismo sperando di avervi descritto un pò questo mondo da una prospettiva "un pò diversa"...

lunedì 22 ottobre 2012

S-Cortese-ie malesi

Come non iniziare dall'assegnazione del primo titolo della Moto3 al tedesco Sandro Cortese... Si lo so, suona strano, ma Sandro Cortese è tedesco, di genitori italiani, parla italiano ma è tedesco. Punto. Per il secondo anno consecutivo la Germania porta sul gradino più alto della classifica un suo pilota, come l'anno scorso fu per Bradl, e questo rompe un pò gli schemi all'egemonia spagnola nei tre campionati. Bravo Sandro dunque, che ha saputo liberarsi di una compagnia scomoda quale quel Vinales che sembrava imprendibile e che invece una serie di errori di lui e il suo team lo hanno allontanato definitivamente dalla lotta per il titolo con l'epilogo finale dell'abbandono della squadra.Ma tutto questo non annacqua la bella prova del tedesco che ha chiuso la pratica a due gare dalla fine con una condotta regolare e vittorie piazzate al punto giusto come quella di ieri. Da contraltare al nome italiano del vincitore fanno invece le prestazioni opache dei nostri portacolori, illuse dal terzo posto di Tonucci a Motegi. La pattuglia stenta a decollare e poco servono i guizzi isolati di Fenati a poter prevedere una rinascita motociclistica. Anche il nome del vincitore della Moto2 sembra italiano ma in realtà è sammarinese quindi non adottabile neanche se parla come Capirossi o Rossi. Nella piscina di Sepang sono emersi i pesci che portano il nome di De Angelis, Rea e West eterne comparse sull'asciutto, protagonisti sul bagnato, mentre i veri protagonisti si sono un pò accontentati, un pò persi e alcuni stesi. La MotoGp ha ancora brillato per una noia latente mista a scelte e decisioni discutibili quella non ultima di posticipare la partenza di due ore. Sicuramente ci saranno dei geni alla stesura dei calendari, ma mi sembra che il fattore stagione non venga neanche preso in considerazione, pensando anche al prossimo GP in terra australe dove alle porte è la primavera che porta con se una situazione meteo incerta, già messa sotto accusa svariate volte. Si parla tanto di sicurezza tanto per riempirsi la bocca ma si scordano che le moto hanno due ruote, ed anche se le gomme rain hanno un ottima performance, correre con l'acqua con poco asfalto mette a rischio l'incolumità dei piloti, i quali si lamentano ma non fanno un gran che per cercare di cambiare la situazione, a parte non scendere in pista in condizioni bagnato-asciutto. Gara dunque rivinta da Pedrosa che porta a -23 il suo distacco da Lorenzo, anche ieri secondo e mai impensierito da un sempre più "nero" Stoner che le manda a dire a destra e a manca anche se queste per lui sono le ultime due gare. Comunque il buon Casey ha iniziato già la sua battaglia molto prima che scoppiasse il caso Dorna-Infront + regolamenti ad och denunciando che così le corse non hanno più senso di esistere, e vedendo i risultati non è difficile dargli torto. Nonostante una gran serie di mugugni e mal di stomaco comunque Ezpeleta ha continuato la sua erosione nei confronti delle corse escludendo Geo Tecnology dalla gestione motori Moto2 impiantando la futura base ad Aragon nei pressi del circuito, di fatto dimostrandosi un benefattore sopratutto in termini di manodopera. Il tutto ovviamente condito con le peggio telecronache da stadio dove in un'apoteosi rossiniana siamo scesi a commentare se un noto pilota si fosse cambiato i calzini o meno... Queste sono le corse nell'anno 2012 e il peggio deve ancora venire....  

domenica 14 ottobre 2012

Da Motegi con furore

Ancora una volta il motociclismo si corre guardando più alla politica che alla sostanza delle gare stesse, in quanto le ultime svolte sul futuro delle corse sia prototipi che derivate di serie è passato in mano ad un "gestore" unico che segnerà un cambiamento radicale entro il 2014. Mentre dal fronte SBK abbiamo assistito alla conclusione di un campionato apertissimo conclusosi con la vittoria di Biaggi per mezzo punto su Sykes, sul fronte MotoGp c'è ben poco da dire se non assistere a gare come quelle odierne dove la noia e la Spagna la fanno da padroni. Si perchè contrariamente alle dichiarazioni false di Ezpeleta (voglio un campionato aperto a tutti), il mondiale sta diventando un CEV (Campionato Spagnolo) allargato, dove l'unica incognita in grado di inserirsi per creare ancora interesse ruota attorno alla figura di Rossi, anche oggi incolore e ultimo delle MotoGp (quelle vere). Peccato perchè la gara odierna, per noi appassionati, ha visto un bellissimo Pedrosa vincere un duello con il suo diretto avversario Lorenzo a suon di giri veloci e tutti oltre il limite record della pista. Un po poco per lo spettacolo ma abbastanza per considerare che, se ci fossero stati altri piloti in grado di impensierire Lorenzo il mondiale sarebbe ancora aperto. Si sa che con il se ed il ma non si scrivono le storie (ne gli articoli) ma questo fa rendere ancora più amara la pillola di chi sostiene ancora a spada tratta il campionato prototipi denigrando le "derivate di serie". La novità di oggi è rappresentata dal terzo posto di Bautista non lontanissimo dai primi due il quale, insieme a Crutchlow (poi ritiratosi all'ultimo giro) ci hanno offerto qualche sorpasso interessante. Per tutto il resto, Stoner a parte, è stata la solita gara con un arrivo alla spicciolata. Niente di nuovo quindi sul fronte orientale se non che la partita MotoGp vs SBK è ben lungi da chiudersi qui. Come se non bastasse anche in Moto2 la Spagna ha monopolizzato il podio con una bella rimonta di Marquez che è partito ultimo (errata partenza) ed è arrivato primo davanti a Espargarò e Rabat. Questo è un pò il quadro triste delle corse che ha visto migrare il simpatico Corti dal Team Italtrans (Moto2) alla SBK con Pedercini, al licenziamento di Pasini a favore di Rolfo sulla CRT ART, a sottolineare che oggi si corre col portafoglio e non con la manopola destra. Grande colpa la attribuirei anche alla Federazione Motociclistica Italiana che ancora "campa" sulla figura di Rossi non incentivando, sopratutto a livello italiano, l'affacciarsi di qualche pilota buono in ambito internazionale. Poco contano i risultati di Fenati nella stagione e Tonucci oggi, il fatto è che non abbiamo e non siamo riusciti a portare un ricambio che potesse sostituire i nostri portacolori.
Bravo dunque a Pedrosa che è riuscito a riportare lo svantaggio sotto i 30 (28) punti sul "ragioniere" Lorenzo, il quale a tre gare dalla fine, può anche permettersi di arrivare terzo e vincere il mondiale per un sol punto. Questa è la MotoGp odierna, un accozzaglia di sponsor (sempre meno), hospitality faraoniche, piloti con un bel portafoglio, marketing quanto basta, ma pochi piloti in pista in grado di fare la differenza. Vedremo in Malesia cosa potrà succedere di nuovo, ma il futuro come sappiamo è un ipotesi.

lunedì 1 ottobre 2012

CVD Come Volevasi Dimostrare

E' totalmente inutile prendere un Gran Premio come esempio (Misano) per capire se il motociclismo, Rossi, e tutta la banda sia in ripresa. La MotoGp stà inesorabilmente implodendo su se stessa, e procede con un inerzia spaventosa verso un ancor più nebuloso futuro. In 8 ieri sono arrivati al traguardo (ibridi esclusi) diluiti in 44 secondi. L'unico duello al quale abbiamo assistito è stato quello tra Dovizioso, Cruthclow e Spies che lottavano per il terzo posto risoltosi poi con uno sprint vinto dallo svizzero...pardon italiano. La bellissima prestazione di Pedrosa è stata messa totalmente in ombra da una gara attendista di Lorenzo che si è accontentato del secondo posto, tanto e comunque non c'era nessuno ad insidiarlo. 38 punti prima 33 ora porterebbero a ragionare chiunque (Stoner escluso) per poter portare il secondo titolo in casa. E non si può neanche accusarlo più di tanto perchè ieri battere Pedrosa era quasi impossibile. Nessun outsider in grado di frapporsi fra i due come invece è per la SBK dove nessuno penserebbe di vincere con 33 punti di vantaggio. Biaggi ne ha 30 ma mancano due manches e gli avversari sono lo stesso molto agguerriti. Ezpeleta dice che vuole il ritorno dei marchi storici, ma chi si prende la briga di spendere anche al di fuori dello sviluppo di una moto da Gran premio quando oggi la Moto Gp non è solo corsa ma anche immagine, investimenti, Hospitality da 1000 e una notte, lontana dalle tende dove usciva Freddie Spencer con Erv Kanemoto. Ancora una volta rieccheggiano le parole di Stoner a Le Mans quando denunciava che oltre ai regolamenti in continua evoluzione che non danno stabilità, ne ai piloti ne alle case per lo sviluppo, Casey si lamentava anche del fatto che non c'è più quell'interscambio tra le categorie minori, relegate nei propri box o motorhome come dei lebbrosi in un lazzareto. Ditemi voi qual'è dovrebbero essere gli spunti per commentare una gara come quella di ieri. La caduta di Hayden? Il "lungo" di Rossi? Sono proprio quelli relegati fuori dal recinto che in questo momento stanno facendo lo spettacolo delle moto. La Moto2 e la Moto3 se non altro offrono spunti nettamente più interessanti per chi segue le gare se non per la molteplicità di avversari che si susseguono, anche se poi i dominatori sono sempre Cortese e Marquez. Di certo è che oggi la SBK è molto più mondiale che la MotoGp e gli appassionati questo lo sanno. Quando i "tifosi" torneranno negli stadi forse assisteremo a decisioni diverse da parte di Dorna che in questo momento sta campando su un pilota che anche ieri è arrivato ottavo. Dice bene Max Biaggi: "...quando a un pilota a secco da due anni gli viene proposta una moto ufficiale c'è qualcosa di strano...". A Motegi forse ci sarà il rientro di Stoner, almeno, salvo kamikaze dell'ultima ora, saremo certi di vederne 3 la davanti a battersi. Per tutto il resto c'è Magny Course, l'ultimo round della Superbike per vedere chi sarà il Campione del mondo 2012... 

domenica 26 agosto 2012

Alla fiera dell'Est

Mondiali entrambi disputati in quelle che una volta erano le terre dell'est. Non che l'est geografico si sia spostato, però i vari cambiamenti socio politici sono arrivati ad esportare le moto anche in quel di della terra russa nel nuovo impianto denomitato Moscow Raceway. Nel contempo si correva anche il mondiale GP in uno dei più belli, se non il più bello, circuiti mondiali, BRNO. Telecomando in mano per lo zapping tra i due circuiti iniziando da Mosca dove in una pista umida parte gara 1. Ovviamente date le precarie condizioni della pista la gara inizia un pò con le molle per tutti ma non per Sykes che si invola subito in prima posizione per non lasciarla più fino alla fine. Alle sue spalle però succede di tutto ad iniziare dalla cadute di Checa, Rea, Giugliano, Haslam, Davies che vedono in Melandri, Laverty e Biaggi i sopravvissuti a questa falcidia. Solamente all'ultimo giro Laverty cede (?) la posizione al suo compagno di squadra e leader del mondiale scatenando nel paddok le ire dei perbenisti, tranne quella di Dosoli (Yamaha) che sportivamente ammette che i risultati si vedono sul campo. A BRNO parte la Moto3 anche li in condizione umida favorendo l'affacciarsi di volti nuovi e vecchi alla testa della corsa. Ci pensa però il buon Folger a fare il vuoto portando si dietro un ottimo Salom ed un sempre più solo in campionato Cortese che chiude il gradino più basso del podio. Moto2 asciutta e grande partenza dei leader in campionato che vede Luthi in ottima forma gestire un ingombrante Marquez alle prese con Iannone e Espargarò. Negli ultimi giri però lo spagnolo decide di scrollarsi di dosso la compagnia dello svizzero (senza riuscirci) duellando fine alla fine con Espargarò e Iannone intenti a giocarsi il terzo gradino del podio vinto poi a favore dello spagnolo.
Ore 13.30 (ora italiana) partenza della SBK "boicottata" da La7 per la concomitanza con la MotoGp ci induce a switchciare su Eurosport per vedere di nuovo un Sykes deciso partire a razzo ma seguito da Laverty, Melandri, Haslam e Biaggi, più convinto che in gara uno e tallonato da Giugliano. Poi quando ancora a BRNO erano sulla griglia di partenza, a Mosca Biaggi nel tentivo di superare Rea si tocca e finisce contro il posteriore della ruota di Haslam finendo a terra e salutando definitivamente la leadership del campionato. E così mentre la MotoGp parte con Lorenzo subito in testa, a Mosca Melandri passa in testa e non molla più la posizione lasciando a Sykes e Davies le briciole del podio. Ripassando di nuovo a BRNO si nota come il "traffico" del Moscow Raceway venga sostituito dal bellissimo deserto alberato della pista ceca con Lorenzo e Pedrosa a fare un altro mestiere, seguiti da un ritrovato Cruchtlow terzo e da un poco convinto Dovizioso quarto lasciando agli ultimi tre (in ordine) Bradl, Rossi e Bautista le ultime posizioni. Si perchè se qualcuno non se ne fosse accorto il campionato MotoGp a BRNO si componeva di soli 8 partenti causa defezioni illustri ad iniziare da Stoner, e questo la dice lunga sullo stato di salute del mondiale prototipi. Rimarchevoli i sorpassi tra Pedrosa e Lorenzo decisamente da antologia quello ai danni di Dany, più arrembante quello subìto da Jorge che poi è anche quello che gli è costato la vittoria. Un pò pochino però per gli "affamati" delle corse vere. 
La gara ha dimostrato infatti, se mai ce ne fosse bisogno, che il prossimo mondiale, a parte qualche rivelazione, si giocherà tra due piloti soltanto con il resto del gruppo ad alimentare una già scarna griglia di partenza.
Dovizioso e Crutclow hanno fatto bene a rimanere? A livello economico sicuramente si con l'italo-svizzero che si è assicurato una pensione di 2 milioni e mezzo l'anno per due anni. Peggio di Rossi e compagnia il buon Dovi non potrà fare in Ducati, ma se non altro, in questi periodi di crisi, si è assicurato un bel futuro. Per l'inglese, che aveva offerte anche dalla SBK vale il solito discorso vedendosi aumentare l'ingaggio dopo aver anche parlato con il grande burattinaio Ezpeleta che dopo aver veicolato e pagato il passaggio di Rossi in Yamaha ha pensato bene di tenersi anche l'inglese. Decisamente un bel futuro per il mondiale MotoGp il quale si trova costretto ad usare i piloti come pedine per poi dare in pasto al pubblico che per fortuna in Repubblica Ceca è accorso come sempre numeroso visti anche i prezzi modesti (molto più lungimiranti degli organizzatori del Mugello).
Mosca risponde invece, nonostante la nuvoletta di Fantozzi, che comunque le gare sono composte da più piloti al vertice e che quest'anno è decisamente l'anno di Melandri sempre più padrone di questo mondiale che lo vede per la prima volta in testa a 18.5 punti di vantaggio di Biaggi. In palio ancora 150 punti e adesso il ravennate dovrà gestire il suo vantaggio e dimostrare di essere un vero vincente. Vedremo.
Molto sterile la ricerca della polemica sul gioco di squadra di Aprilia che sembrerebbe aver dato ordini a Laverty in prima manche. La riprova di queste interviste e commenti ha scatenato sui social network reazioni poco consone per gli appassionati delle moto, utilizzando linguaggi da stadio che francamente lasciano il tempo che trovano. Che si stia avvicinando Mediaset? 

lunedì 18 giugno 2012

Misano chiama, Silverstone risponde


Ho aspettato a scrivere questo post dopo l'orgasmo della domenica di Misano dove un grandissimo Max Biaggi è tornato realmente Corsaro. Un attesa anche cercata per capire e confrontare due mondiali che stanno vivendo delle fasi alterne con una netta ripresa per il campionato delle derivate di serie e con una picchiata per quello dei prototipi comprese Moto2 e Moto3.
Al Marco Simoncelli Circuit la Superbike cala i suoi assi con prestazioni di rilievo, non solo quelle di Biaggi, ma anche di Giugliano, Checa, Haslam, Rea, Sykes, ma sopratutto una varietà di marche che rispecchiano quanto si vede nei saloni di moto. Un campionato sempre comunque aperto, anche se Max ha dato una svolta importante aiutato anche dalla debacle BMW e quella di Checa, comunque sempre ricco di spunti in continua crescita aspettando di vedere cosa farà Mediaset e sopratutto chi utilizzerà per i vari commenti. Dall'altra parte della Manica la MotoGp risponde con gare appassionate in Moto3 con un bel duello a 10 che ha avuto protagonista un ottimo Vinales ed un attento Fenati nono, una Moto2 con la vittoria di Espargarò su Redding e Marquez dopo una bella battaglia che ha visto anche il nostro Iannone, ed una MotoGp con un redivivo Spies (nei primi giri) un sempre più incavolato Stoner con una moto che non ne vuole sapere ed un imperioso Lorenzo che porta a tre i suoi successi consecutivi e a 25 punti il suo vantaggio sull'australiano. Tutto sommato una discreta MotoGp che ha visto anche un bel duello tra Jorge e Casey e una furibonda rimonta di Crutchlow partito dalle ultime file e arrivando sesto girando nei tempi di Lorenzo. La riconferma per altri due anni di Lorenzo in Yamaha apre un po' anticipatamente il mercato con Honda un difficoltà alla ricerca di un top rider da sostituire a Stoner e con una voce messa ad oc che vorrebbe Pedrosa su una Yamaha. A questo punto l'unica incognita che rimane è cosa fara Valentino Rossi nonostante il suo nono posto c'è ancora chi crede (a ragione) che possa smuovere un po' di interessi verso la MotoGp. Un po' pochino per un campionato così ricco e comunque personalmente credo che Rossi rimanga dov'è, mal che vada è sempre colpa della moto, anche perchè è mia personale convinzione che adesso stia capitalizzando più quello che ha fatto in carriera che ritornare a lottare per i vertici. Ancora una volta mi trovo sempre più in accordo con la scelta di Stoner nel voler lasciare questo mondo che ha perso tutto il suo fascino un po' da grande circo per sostituirlo con quello lezioso stile F1. Ci sarebbe sempre la Superbike ma credo ancora che la sua mossa sia più politica, magari per defenestrare Ezpeleta per creare magari un nuovo organismo... Ma questa è solo fanta MotoGp.
Ah, dimenticavo, nella realtà invece abbiamo Beltramo che suggerisce a Rossi che forse il motore della Ducati è troppo largo per quel telaio, suggerimento avuto quando vedendosi allo specchio ha visto che la sua pancia era troppo grossa rispetto allo scheletro...

lunedì 4 giugno 2012

Atto di forza

Senza dubbio il weekend catalano ci restituisce un mondiale diverso rispetto a quanto visto fin ora. Belle tutte le classi ad iniziare con la Moto3 con una bagarre di 8 piloti alla conquista del secondo e terzo gradino del podio dopo che Vinales ha salutato tutti a metà gara. Tra questi anche il nostro Fenati, partito malissimo e autore di una bella rimonta ma senza il guizzo finale per andare oltre il 9 posto. 
Più bella invece la Moto2 con uno stratosferico Iannone che l'ha fatta da padrone rintuzzando gli attacchi dell'idolo locale Marquez a suon di staccate, arginando anche il ritorno di Luthi sul finale, portando a casa un bellissimo primo posto che gli vale il terzo posto in classifica generale e un ritrovato smalto un pò sbiadito nelle ultime gare. Sotto investigazione l'incidente tra Espargarò e Marquez quest'ultimo reo di aver chiuso il connazionale dopo aver perso il controllo della moto. Sanzione data e ritirata che conferma la terza piazza di Marc. Sinceramente avrei preferito una sanzione più esemplare in quanto il giovane talento non è la prima volta che agisce al limite, vedi anche con Luthi in Qatar. Evidentemente qualcuno gli sta spianando la strada verso la sella della Honda Repsol.
Honda che invece non riesce a vincere in MotoGp bastonata duramente da l'Ispanico Lorenzo, con una Yamaha perfetta come la sua guida, poco spettacolare ma sicuramente elegante ed efficace. Ieri Jorge a cotto a puntino il suo rivale e connazionale della Honda, quel Pedrosa che non ha mai dato la gioia mondiale al team che lo ha cresciuto e che adesso si troverà a fare i conti sulle future decisioni del pilota della Yamaha. La gara di ieri ci ha restituito anche un bravo Dovizioso terzo alla fine con una gara oculata e di attesa, "accontentandosi" del risultato e facendo salire le sue quotazioni di mercato. Casey Stoner è sceso per la prima volta giù dal podio, dopo una lunga striscia di risultati positivi e uscendo dalla Spagna con un distacco di 20 punti su Lorenzo. Mi sarei aspettato qualcosa di più da Stoner e aspetto il round di Silverstone per capire se ha realmente chiuso oppure si è trattato solo di un problema con la moto. Da rivedere anche Spies autore di un bell'inizio gara, concluso nella terra e poi in rimonta fino al 10 posto. Bene anche Rossi settimo a 17 secondi dalla vetta... Chissà... Brutte forse più del solito le CRT che si posizionano come sempre dal 13 posto in poi facendo gara a se. 
Il buon Ezpeleta dovrà inventarsi qualcosa per il prossimo anno perchè le corse con 12 piloti è difficile sostenerle visti anche i costi di gestione del paddok. Tolto Stoner dalle classifiche il prossimo anno dovranno zavorrare abbondantemente Lorenzo per non farlo scappare viste anche le prestazioni della Yamaha e non mi sembra che all'orizzonte ci siano segnali positivi da presupporre un campionato diverso...
Come sempre ai posteri l'ardua sentenza

lunedì 7 maggio 2012

Piove

Piove sul mondo motociclistico, e non solo per le avverse condizioni di queste ultime gare sia in MotoGp che in SBK, ma piove perchè ancora non si è riusciti ad offrire una stabilità al nostro sport che lo renda inossidabile nel tempo. Se la MotoGp è già da qualche anno che traballa sul filo del poco spettacolo, ieri ci si è messa anche la SBK dove, a fronte di condizioni meteo incerte, abbiamo assistito ad una poco chiara gestione della gara, sia da parte dei piloti sia da parte dell'organizzazione. Certo, correre in situazioni incerte non è affatto semplice, ma come ha detto Chili, l'elettronica serve anche a questo, a far si che le moto siano performanti in ogni situazione.8 giri su 36 in totale sono un pò pochi anche a rispetto degli spettatori che sono accorsi numerosi per i 25 anni di SBK, e questo quando tutte le altre classi hanno regolarmente preso il via. Speriamo che Donington Park, nonostante sia in Inghilterra sempre dal tempo incerto, renda più chiara la situzione.
E' piovuto anche in Portogallo, un pò meno che a Jerez, dove l'uragano Casey ha fatto il bello e il cattivo tempo, questa volta correndo contro se stesso più che contro un tostissimo Lorenzo e un attendista Pedrosa. Si perchè in fin dei conti questa è stata la gara, una lotta a tre, col il resto del gruppo a fare da comprimari senza aver neanche la minima possibilità di affacciarsi la davanti. Difficile andare a prendere uno Stoner come quello di ieri, difficile perchè non ha mai smesso di violentare la sua Honda a suon di manciate di gas, e poco importava se Lorenzo non gli ha mai concesso più di 8 decimi nell'arco di 28 giri, come ammesso anche dal campione spagnolo. Una gara per appassionati ma non per un pubblico "normale" che nella stessa settimana ha pagato 31 euro di biglietto per vedere le prove di F1 al Mugello. E' un parallelismo che la Dorna deve affrontare se non vuole perdere tutto il suo smalto, come consigliato anche dallo stesso Stoner: "ci vogliono regole più chiare". Alle spalle dei tre i soliti Dovizioso e Cruthclow oramai presi nel loro personale campionato, un Bautista speriamo in crescita, un Rossi....settimo, un sempre più lost Spies e via via tutti gli altri. Da segnalare la prima doppiata CRT quella di Petrucci.
In Moto2 lotta fratricida tra Marquez e Espargarò vinta dal pilota Repsol dopo un duello all'ultima curva. In leggera ripresa Iannone quinto mentre ancora luci e ombre su Corti e Corsi. Lascia invece la leadership del mondiale il simpatico Fenati in Moto3, causa incomprensione con Kent, vinta con volata finale da Cortese su Vinales al fotofinish. Rimedia per gli italiani Antonelli sesto.
Che dire? Non un bel momento per il motociclismo in generale alleviato dalle belle notizie sulle condizioni di McCornick, mentre per Lascorz la faccenda rimane ancora nebulosa sia per quanto detto sia per le reali condizioni dello spagnolo.

martedì 1 maggio 2012

Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale

Si è realmente visto qualcosa di nuovo nel Gran Premio di Jerez, seconda tappa di questo lungo mondiale. E dopo tanta attesa un nostro pilota è tornato sul primo gradino del podio nella più piccola delle classe, quella neonata Moto 3 che ha preso il posto della 125. Non voglio seguire l'onda dell'orgasmo collettivo che ha seguito questa vicenda, ma mi preme stringere la mano a quel giovane ragazzo che corrisponde a Romano Fenati e a tutto il suo team il quale, oltre le più rosee aspettative, è in testa al mondiale con un secondo e un primo posto. Cosa farà nel resto della stagione è ancora presto per dirlo, però quel tricolore sulla moto bianca ci riporta indietro nel tempo, a nomi illustri che hanno poi fatto la storia del motociclismo italiano. Fenati oltre a vincere però, fa anche emergere il lato più brutto del nostro motociclismo, ovvero quell'assurdo campionato che corrisponde al nome di CIV corso in piste poco formative per i nostri ragazzi, Imola e Monza in primis. Infatti Fenati l'anno passato lo ha fatto nel CEV (Campionato Spagnolo) corso in piste come Jerez, Catalunia, Albacete, Valencia e non è un caso che lui oggi sia li. Comunque, critiche a parte, godiamoci questo ragazzo vagamente somigliante a un Lou Ferrigno da giovane (anche nella stazza) e lasciamolo ai suoi sogni senza rovinarlo con interviste e domande da bar fatte da giornalisti in cerca di nuovi nomi.
Poco italiana la Moto 2 con il solo Corti a tenere botta agli spagnoli Espargaro e Marquez arginando la debacle di Iannone, Corsi e compagni (insisto che De Angelis non è italiano). Effettivamente la gara è stata interrotta prima della sua reale fine, ma non ci è sembrato che la nostra pattuglia fosse così vibrante come in Qatar, forse complice delle condizioni climatiche instabili, comunque tutti rivedibili il prox fine settimana all'Estoril.
Anche la Moto Gp non è stata immune alle bizzarrie del tempo, ma per fortuna la gara si è svolta all'asciutto (quasi) e i protagonisti non si sono fatti attendere. Inizio un pò cauto per tutti che ha favorito l'affacciarsi di vecchie glorie la davanti, con un Hayden molto battagliero, un piccolo screzio tra il Dovi e Lorenzo e Stoner non partito benissimo, ha favorito un pò di spettacolo stile Superbike. Ma col passare dei giri le cose sono tornate alla normalità con il canguro deciso a portare a casa il risultato e Lorenzo caparbio nel non mollarlo, Pedrosa un pò troppo attendista ha favorito il ritorno di un sempre più maturo Crutchlow, fino allo "sgranamento" degli altri tornati alle posizioni che gli competono. Bello dunque il duello sul filo del secondo tra Casey e Jorge con lo spagnolo che sembrava ne avesse di più fino all'ultimo giro quando il canguro-mannaro ha dettato la legge del più forte e lo ha battuto senza troppi complimenti. Una vittoria che rende omaggio ad un pilota poco amato qui in Italia, ma che fa godere i veri appassionati di motociclismo. Delusione Dovizioso e peggio di lui Ben Spies oramai l'ombra di quel fantastico pilota ai tempi della Superbike. Le CRT ancora lontane ma non doppiate al momento relegate ad un campionato a parte. Su Rossi potremo aprire un capitolo a parte ma i risultati parlano già da soli per uno che guida sopra i problemi avendo mezzo secondo nel polso. Ancora più brutto il commento alla diretta e l'immancabile Fuori Giri con il povero Fenati a mettere le pezze agli oramai stantii commentatori, che ben hanno pensato di montare su una storia sul presunto ritiro di Stoner a fine anno. Meno male che Valentino gli ha subito zittiti suggerendo che Casey è patrimonio di questo motociclismo moderno come lo sarebbe il Dottore se tornasse la davanti.
Prossima tappa il Portogallo la Lorenzo's Land per eccellenza e in contemporanea la SBK da Monza.

martedì 10 aprile 2012

Sindrome comportamentale

Il primo round della moto GP è iniziato con la sindrome compartimentale, una dolorosa contrattura che ha "spento" Casey Stoner a 5 giri dalla fine permettendo a due coriacei Lorenzo e Pedrosa di finire davanti al re del Qatar. Questa è un pò in sintesi la prima gara della MotoGp iniziata da dove l'avevamo lasciata con il canguro mannaro a farla da padrone, problemi o no, e gli altri ad inseguire, come poi è stato per tutta la gara dove, tra le curve del tracciato desertico, solo Stoner poteva battere Stoner e così è stato. Certo il suo avversario più diretto è stato proprio quel Jorge Lorenzo che lo ha seguito per tutti i test invernali come lo ha fatto anche ieri anche quando il passo di gara di Stoner era troppo anche per lui. Bravo Jorge, duro e cattivo fino in fondo mai domo e con un ottima moto, forse la più equilibrata del lotto e bravo anche a Pedrosa (secondo) che ha saputo imparare dal suo connazionale e a risolvere i problemi della sua Honda. Il resto del gruppo a duelli isolati ad iniziare dal duello fratricida tra Dovizioso e Crutchlow con l'inglese più furbo dell'italiano a beffarlo sul traguardo. Interessante la bagarre a quattro tra (nell'ordine) Hayden, Bautista, Bradl e Barbera, tutti alle prese con un apprendistato che, speriamo, sfoci in tempi cronometrici più rapidi. Delusione totale per Ben Spies al suo terzo anno di MotoGp ancora lontano (se mai ci arriverà) a risultati degni di un pilota come lui. Le CRT non sono andate ne male ne bene. Non sono state doppiate e questo è un inizio, ma come si è visto, Edwars ha preso la coppa del primo degli ultimi e francamente mi sembra un pò innaturale. Comunque qualcosa va realmente fatto, perchè in Qatar erano solo in tre la davanti. Per il discorso Rossi-Ducati i risultati parlano da soli e sarebbe come sparare sulla croce rossa. C'è modo e modo di essere piloti, di essere campioni e di essere uomini. Valentino ha ampiamente dimostrato che con la moto giusta e pochi avversari si è fenomeni, ma senza la moto giusta (uguale agli altri) e con più avversari rimani un pilota forte ma non un fenomeno. Così è sempre stato per il motociclismo e a volte la fortuna è anche quella, Agostini docet.
Bella la Moto2 con una gara avvincente come sempre dove ha visto trionfare un ritrovato Marquez su un ottimo Iannone sempre nelle posizioni di testa sin da subito. Unico neo per il pilota spagnolo a mio avviso è il sorpasso decisivo su Luthi, un pò scorretto e tipico del giovane talento, che tende a buttare fuori gli avversari una volta superati. 
Nella neonata Moto3 (sound veramente brutto) una lieta notizia per i colori italiani, dove per metà gara ha regnato indisturbato Romano Fenati del Team Italia capitanato da Locatelli il quale, come recitava una nota pubblicità, ha fatto le cose per bene portando una novità con la speranza che duri. Il giovane ragazzo si è messo in mostra non per il secondo posto, ma per una condotta di gara matura dietro un ottimo Vinales, rimanendogli in scia per 4 giri per poi lasciarlo andare, lasciando comunque al terzo, Cortese, solo le briciole. 

lunedì 7 novembre 2011

2011 Odissea nello spazio (motociclistico)


Difficile fare un post di chiusura quest'anno. La prematura scomparsa di Simoncelli ha aperto ferite mai chiuse che lacerano il nostro sport, delle quali tutti ne siamo consapevoli, ma ce ne rendiamo veramente conto quando si palesano davanti agli occhi. Il tributo a Marco reso ieri a Valencia contiene svariati significati ad iniziare dall'accoglienza del popolo spagnolo, severo con Marco fino a qualche tempo fa, a tutto il paddock che si è unito ne giro d'onore facendo rieccheggiare il rombo delle moto fino a "lassu". Però the show must go on cantava Freddie Mercury e lo avrebbe detto anche il Sic ("Diobò quanto siete lagnosi") scelgliendo il rumore al silenzio... e allora che rumore sia!
Campionati finiti, titoli assegnati, 125 e Capirossi andati in pensione ed un futuro piuttosto incerto, questo è stato il 2011 per il motociclismo su pista. Terol si porta a casa l'ultimo titolo della 125 due tempi che va in pensione dopo 62 anni (cosa dirà Brunetta) dopo un bel duello con lo sfidante più diretto Zarko il quale stona l'ultima gara consegnando il titolo allo spagnolo su di un piatto d'argento. Più entusiasmante la Moto2 con il testa a testa tra Bradl e Marquez per tutto il campionato. Il tedesco più solido e concreto in tutto l'arco della stagione. Lo spagnolo vince, perde, cade, si rialza, riuscendo anche a passare in testa al campionato per poi perderlo per i postumi di una caduta nel Gp della Malesia. Sicuramente entrambi sotto osservazione e in attesa di conferme, sia nel proseguo della Moto2 sia nel passaggio di categoria. Altalenante la pattuglia italiana con Iannone terzo alla fine, ma con numerosi vuoti di Corsi, Pasini, Corti. Pirro, nel "giorno della memoria" si toglie la soddisfazione di vincere la sua prima gara nel grande circus, guidato forse dallo spirito del Sic (ci piace pensarla così) regalando un sorriso in quello stesso box colpito dal lutto malese.
Stoner (per chi non se ne fosse accorto) ha strapazzato tutto e tutti creando un vuoto pneumatico che ha risucchiato anche sua "maestà" Valentino Rossi nel difficile compito di guidare "un motore" e non una moto. Come era successo per gli altri compagni di squadra del canguro mannaro, additati di essere dei fermi, Rossi ha fatto la stessa fine con l'aggravante di avere il soprannome del fenomeno. E vani sono stati i tentativi goffi del suo sciame "scusatorio" nel definire la Ducati una "moto di merda" (Cereghini). La Ducati è sempre stata così. Era Stoner che faceva la differenza! E lo sapeva bene Suppo quando ha visto che tutto lo staff si stava beando della bontà del mezzo mettendo in ombra l'unico artefice delle vittorie. In questo 2011 i cronisti ed ex piloti "intenditori" ci hanno fatto vivere una telenovela logorroica, ed invece di essere tutti in piedi sul divano ci hanno fatto stare tutti in piedi sul telaio! Va beh! contenti loro...
Confermato Jorge Lorenzo, bello e cattivo come sempre, secondo nel mondiale con una Yamaha e non con una Honda (secondo i soliti noti ieri Stoner ha vinto perchè aveva una Honda), anche lui sfortunato (Assen e Australia) ma sempre li a regalarci gare di classe (Mugello e Misano). Forse l'unico in grado di mettere in discussione il dominio di Stoner anche per l'anno prossimo. Chissà. Bene il Dovi, terzo nel mondiale, "sfrattato" dalla sua sella reo di essere meno carismatico del suo rivale di sempre Simoncelli, ma più concreto avendo sempre occupato la terza piazza nel mondiale (anche se a detta dei soliti non sembrava). Forse non un supertalento, ma un ottimo pilota che ha fatto della concretezza la sua arma vincente. Da qui il resto del gruppo ad iniziare da Pedrosa, gran bel manico ma costernato da i troppi "se" (se non fosse cascato a Le Mans?). Ben Spies ci deve ancora far vedere qualcosa di buono in gare "regolari" non in situazioni come quelle di ieri e Assen. Suzuki deve ancora confermare la sua presenza e a giorni si dovrà sciogliere il nodo Team LCR e Team Gresini, perchè paradossalmente in MotoGp ci sono più moto che piloti. Domani tutti di nuovo in pista per i test pre 2012 e con la nuova serie di Mediaset "Cento Telai".
Grazie ragazzi (SBK compresa) grazie Capirossi, e... grazie SuperSic!

domenica 10 ottobre 2010

Game Over


Come nella riuscitissima gag di Lorenzo, il motomondiale scrive Game Over sullo schermo anticipatamente sia per la MotoGp che per la Moto2. Nel giorno del tricolore (Rolfo, Iannone, Rossi, Dovizioso) svetta però in alto la bandiera spagnola, con due piloti costanti, duri, teneri e nell'ultima gara anche ragionieri. Elias si è ripreso la rivincita su se stesso e, dopo aver navigato in alto mare in MotoGp, ha ritrovato il sorriso in quella stessa squadra già campione del mondo 7 anni fa con lo scoparso Kato e, ironia della sorte, nell'anno della scomparsa di un altro pilota giapponese che Daijiro ne sponsorizzò l'entrata nel paddok. La faccia di Gresini parlava da sola e forse lo abbiamo rivisto sorridere di nuovo da quel lontano 2003. Discorso diverso per Lorenzo già campione del mondo 2 volte della 250 che centra anche l'obiettivo più ambito dopo tre anni di permanenza nella classe regina. Lo ha fatto nella maniera meno arrembante rispetto al suo carattere ma si sa che i mondiali si vincono anche così. Le varie congetture, sulle quali se ci fossero stati costantemente gli avversari più tosti ad insidiarlo per il titolo, lasciano il tempo che trovano, perchè anche così si diventa campioni. L'unico neo è il post gara del Giappone quando poteva risparmiarsi di andare a lamentarsi per il comportamento del suo avversario e compagno di squadra. Un pò in parte lo ha chiarito in Malesia, dove ha candidamente affermato di avere paura di farsi male e, forse, di perdere il titolo nella maniera peggiore. Un traguardo così ambito merita tutti i calcoli del caso e adesso che è diventato finalmente campione tornerà sicuramente ad essere quel pilota che tutti conosciamo con la speranza che animi le ultime tre gare rimanenti insieme agli altri 4. E' brutto ridurre la MotoGp a soli 5 partecipanti, ma vuoi per scelte tecniche, vuoi per talento, in mancanza di Stoner e Pedrosa ieri la corsa l'hanno fatta in tre relegando il resto del gruppo a duelli, peraltro combattuti, nelle retrovie. Game Over su Valentino Rossi tornato finalmente alla vittoria chiudendo un lungo ciclo di assenza dal gradino più alto del podio. Non che dovesse dimostrare altro però, per il pubblico più attento, una vittoria nell'anno di addio alla Yamaha, dopo il suo infortunio, serviva per ristabilire un pò quei valori che hanno sempre contraddistinto il campionissimo di Tavullia. Game Over per Pedrosa e Stoner funambolici quanto fragili e, se il primo questa volta è incolpevole suo malgrado, il secondo non può buttare alle ortiche gare "già" vinte al primo giro. Stoner dei 5 è quello più veloce ma anche quello più fragile e se quest'anno la responsabilità va attribuita anche a delle scelte tecniche (commerciali) di Ducati, speriamo che il buon Livio Suppo con i colori ufficiali della casa madre, riesca a riportare Casey ai fasti del 2007. Game Over (speriamo per lui) sul povero Dovizioso che ogni qualvolta si trova qualcuno davanti sempre più veloce, impedendogli una vittoria netta e non ai punti come quella di Doningthon... Game Over su Ezpeleta genuflesso alla corte di Ecclestone, entrambi redarguiti da Rossi il quale ha fatto benissimo a muovere delle critiche nei confronti di questa sudditanza che il popolo delle moto non si merita. Chi guarda la F1 può guardare le corse in moto, ma non viceversa... Noi non guardiamo le partenze! Noi guardiamo gare intere, ricche di sorpassi in pista (non ai box). Se Ezpeleta non è in grado di affermare la sua indipendenza, anche negli orari di partenza, che cambi mestiere perchè la fuga dalla MotoGp non è solo una questione di costi. Invece di fare la guerra a Infront e alla Superbike, si coalizzi con i fratelli Flamini perchè in un momento di crisi generale come questo l'unione fa la forza. Pensi al modo di rinfoltire la griglia del suo gioiello perchè le prospettive per l'anno venturo non mi sembrano così rosee anzi... se si continua di questo passo ci sarà veramente un Game Over, ma su tutto il motomondiale...

lunedì 20 settembre 2010

Il ritorno del canguro


Ho sempre avuto una spiccata simpatia per Casey Stoner. Anche quando nessuno se lo filava a me piaceva vedere i suoi piazzamenti in gara, o almeno nelle gare che riusciva a finire, date le sue innumerevoli cadute dalle quali derivò il soprannome di Rolling Stoner. Nel 2007 sbaragliò tutti quando salì su quella moto che solo Capirossi riusciva in parte a domare, ma che il ragazzo di Kurri Kurri trovò adatta per il suo stile aggressivo e di guida "anteriore". Tutto il resto poi è storia recente fino alla sua malattia dell'anno passato che gli impedì di giocarsi di nuovo il titolo mondiale. Ieri Stoner ha rifatto lo Stoner del 2007, bello, quasi pulito, cattivo, mai sazio nel dare gas anche quando la moto inizia a muoversi come una serpe, con quell'espressione all'arrivo mai sazia della vittoria e pronto per la gara successiva. Pronti, attenti, via, un breve scaramuccia in due curve con un inizialmente coriaceo Lorenzo e poi... gasss!! anche più di quanto la moto possa averne, perchè dietro stava arrivando Pedrosa, il binomio moto-pilota più forte in questo momento, ma che nulla ha potuto contro la freccia rossa e il suo fantastico fantino. Bravo Casey, anche se l'anno prossimo sarai con un marchio che ho sempre digerito poco, spero tu raccolga ancora fama e gloria perchè te lo meriti veramente! Chi si meriterebbe invece un bella strigliata e pettinata (o meglio una rasata generale) è lo Ds di Ducati, Vittoriano Guareschi che, invece di pensare a pettinarsi col 220 V, pensasse più agli input che provengono dal suo pilota di punta, non sarebbe a piangere su una stagione a fasi alterne. Infatti a Fuori Giri ha dichiarato che le moto di Hayden e Stoner ieri erano diverse in lunghezza, esattamente di 15 millimetri circa, che hanno permesso sia al canguro sia all'americano di fare una gara all'attacco conclusa per Hayden con un sorpasso magistrale ai danni di Jorge Lorenzo. Non so per il prosieguo della stagione quali saranno i risultati della Ducati, ma se Stoner ricomincierà a bastonare tutti, non era meglio assecondarlo e dargli la moto che voleva, piuttosto che far andare anche Niki per cercare di vendere qualche pezzo in più negli USA? Mah....
Bene la conferma di Pedrosa al secondo posto, che ha reso la gara interessante, marcando stretto Stoner tra i sette decimi e il secondo e mezzo, fino poi a mollare (giustamente) nel finale, pensando anche alla classifica. Come già accennato, ottimo il terzo posto di Hayden, uccellando alla terz'ultima curva (una esse stretta) un arrendevole Lorenzo in sella ad una bollita Yamaha nella sua fase peggiore della stagione. Spero di sbagliarmi, ma la casa di Iwata mi sembra che abbia intrapreso una fase di declino precoce a meno che non siano state Honda e Ducati a fare un balzo in avanti e, se così fosse, dovranno darsi una svegliata perchè i fenomeni senza moto vanno da poche parti, ed anche se Spies ieri ha confermato la sua consistenza, anche lui avrà bisogno di più prestazioni se vorrà giocarsela col resto del gruppo. Del resto del gruppo di ieri ha fatto parte anche Valentino Rossi, settimo fino all'ultimo giro, sesto al traguardo causa di un botto di Dovizioso mentre si stava giocando il quinto posto con Spies. Che dire....? Nell'intervista di un sempre più innamorato Beltramo a Rossi, abbiamo capito che c'è qualcosa che non va, ed è inutile tirare in ballo la spalla da operare... Si, è vero, i tendini quando si infiammano danno fastidio (ne so qualcosa), il gruppo deltoide e spinoso sono importanti per la guida, ma qualcosa al Mugello, oltre alla tibia, si è rotto nel campionissimo di Tavullia, fortunatamente "giustificato" da un mezzo non completamente competitivo. Chissà, staremo a vedere. Per il motociclismo mi piacerebbe vedere un fine carriera vincente per Valentino, o almeno di quello che resta l'uomo da battere, perchè in questo ultimo decennio è sempre stato così, indipendentemente dal mezzo pilotato, altrimenti...
Un plauso a Livio Suppo (che ancora non ho inquadrato bene) quando finalmente ha detto di smetterla di fare "domande stupide" dallo studio ai piloti sulle questioni di marketing, alimentando sempre sterili polemiche su chi o su cosa... Parliamo di motociclismo ragazzi! Parliamo di piloti, parliamo di gare, fate parlare Iannone che ha vinto magistralmente la Moto 2, parliamo di Pirro che proviene dalle gare minori e che con un polso steccato è andato più forte dei vari Canepa e Rolfo, confermando la mia tesi che non sempre chi ha i soldi è in grado di andare forte!! Intervistiamo Redding, un ragazzo di 17 anni segnato per il resto della vita (e dalla stupida giustizia italiana) che ha corso lo stesso nonostante il ricordo dell'urto sui semimanubri del corpo di un suo collega che poi ha perso la vita. Crescete un pò cari giornalisti e opinionisti, siate portatori della notizia e non delle "vostre" notizie!!!
Bello, commovete e significativo l'addio al povero Tomizawa, con il paddock schierato alle spalle del team del giapponese, e la moto sulla pit lane priva del corpo del suo bravo pilota, ma ricordato nello spirito da tutti, chi con un adesivo, chi col casco come Lorenzo in ricordo del guerriero caduto ma mai dimenticato.

lunedì 30 agosto 2010

Poco di nuovo sul fronte occidentale


In quel di dello stato dell'Indiana, in occidente appunto, si è consumato l'undicesimo Gran Premio di questo mondiale che sembra più di transizione verso quello del 2011 che altro. Rossi nel dire che le strategie per il futuro dovrebbero essere fatte a due, tre gare dal termine, dice il vero a mio parere, perchè il tutto può riflettersi sull'impegno del pilota alla guida di una moto che dovrà comunque lasciare con la logica conseguenza della perdita di stimoli. Casualmente la sua ad affermazione trova riscontro nella bellissima vittoria di Pedrosa (per cercare di stabilire la sua leadership con l'arrivo di Stoner) un secondo posto di Spies (confermato ufficiale Yamaha), Stoner "stranamente" caduto (testa già in Honda?) e un Rossi che cade (tre volte in prova) e arriva quarto. Bella dunque la vittoria di Pedrosa, l'unico a non accorgersi delle brutte condizioni di una pista assurda, con i tombini aperti in traiettoria ginocchio, buche ovunque, e un tracciato sporco che offre poco ai sorpassi. Impressionanti le condizioni dei piloti a fine gara, con Lorenzo semisvenuto sulla moto al parco chiuso e Pedrosa che, nell'intervista a Fuori Giri avvenuta una ventina di minuti dopo la fine, sembrava dovesse svenire da un momento all'altro, per finire con la dichiarazione di Rossi che verso la fine della gara ha dichiarato di aver visto San Pietro. L'unico meno provato era Spies che ha incorniciato questo fine settimana con la sua prima pole ed un bel secondo posto che lo proietta nella zona alta della classifica a lottare per un terzo posto che non è poi così tanto lontano. Forse l'unica notizia più eclatante (che già circolava con un comunicato ufficiale) è l'uscita di Ducati dalla Superbike come team ufficiale, lasciando ai team satelliti la gestione delle moto, un pò come avviene per tutte le giapponesi. Non so se è una casualità o meno l'ingaggio di Valentino, però stando alle dichiarazioni di Del Torchio, sembra che gli ingegneri "da corsa" lavoreranno per una supermoto che arriverà negli showroom e sui campi gara nel 2012. Staremo a vedere.
MotoGp comunque all'insegna della "pochezza" in campo se non per le trame ordite all'esterno, che non da spunti neanche al dopo gara, dove il trio Bobbiese-Cereghini-Lucchinelli scava nei pochi argomenti fino ad arrivare ad analizzare lo stile di guida di Spies a loro dire bruttino. Caduta di stile del buon Nico che non credeva nelle condizioni "stanche" di Lorenzo fino a che, sia Pedrosa, ma sopratutto lo stesso Rossi, hanno confermato la situazione "calda" della pista... Un pò come quando Stoner si lamenta dell'anteriore, ora che cade anche Valentino il problema esiste, prima no... Mah...
Bella come sempre la Moto2 che ha trovato in Elias il suo primo mattatore mondiale e, sfortuna a parte, uno Iannone che, pur partendo dalla 26ma posizione è riuscito ad arrivare quarto portandosi dietro anche un altalenante Corsi.
Purtoppo la domenica di gare è stata funestata dall'incidente mortale di Peter Lenz durante il trofeo Moriwaki. Il giovane pilota, tredici anni, è caduto nel giro di allineamento, sbattendo violentemente contro le protezioni del circuito. Trasportato d'urgenza all'Ospedale Metodista di Indianapolis è deceduto subito dopo. Le parole del padre su Facebook:
"Peter è morto questa mattina presto quando è stato apparentemente colpito da un altro pilota. È deceduto facendo quello che amava. Il mondo ha perso una delle sue più brillanti luci. Il numero 45 ora è su un'altra strada che noi possiamo solo sperare di raggiungere. Dio benedica Peter e l'altro pilota coinvolto".
Ciao Peter

lunedì 16 agosto 2010

Sindrome 99


Da dove iniziare? Contrariamente all'orgasmo collettivo del passaggio di Rossi alla Ducati, inizierei dal mancato record di Lorenzo per la conquista delle pole position in una stagione, a danno di Max Biaggi sempre ottenuta con i colori della casa di Iwata. Per il resto ennesima impeccabile gara dello spagnolo sempre più dominatore di questo mondiale, con una costanza degna dello Stoner 2007 e di un Rossi prima maniera. Ieri il buon Jorge ha centrato la sua settima vittoria stagionale in una gara viziata dalle non perfette condizioni del circuito, bagnato dalla pioggia la sera prima e afflitto da un vento "radente" che impediva alla ruota anteriore di fare il suo lavoro. Comunque, cambiando l'ordine dei fattori (meteo), in campo il risultato è rimasto invariato con Lorenzo lepre, Pedrosa a inseguire senza fare errori, e un pò più dietro un non ancora lucido Stoner, con la nuova new entry tra i primi di un ottimo Spies giunto quarto. Variata invece la condizione di Rossi, a mio avviso un pò troppo "precaria" come già avevo scritto in un post precedente. E' vero che comunque la notizia del giorno è il suo passaggio in Ducati, atteso come l'annuncio del Messia, ma ciò non deve distogliere da una sua prestazione non all'altezza, ancora celata dietro non perfette condizioni fisiche, e che denota che qualcosa sembra sia cambiato. Quinto alle spalle di Spies con dichiarazioni a fine gara poco chiare o forse anche troppo, ci danno l'immagine di un campionissimo in una fase di disorientamento come non l'avevamo mai visto prima, per dirla con le parole dei suoi tifosi, quasi colpito dalla sindrome del numero 99. Nel siparietto post gara a Fuori Giri, Florenzano ha fatto una battuta più o meno condivisibile, ma qualcosa di esatto c'era nel dire che "bisognerà che Valentino lasci la Yamaha con una vittoria battendo Lorenzo", perchè è vero che un nove volte campione del mondo non ha niente da dimostrare, ma è altresì vero che ogni volta che qualcuno si è affacciato ai piani alti a parità di mezzo tecnico, dapprima le ha prese o poi le ha ridate, vedi il duello perso con Stoner nel 2007 e vinto l'anno successivo. Certo è che questo mondiale è sempre Valentino dipendente, in un modo o nell'altro, e ancora una volta la gara ha dimostrato che, se non cambia qualcosa, il buon Ezpeleta, invece di accapigliarsi con Infront, dovrà inventarsi qualcosa di nuovo per il futuro, perchè Rossi ha firmato per due anni con Ducati e due anni non sono poi così tanti...
Qualcosa di più si è visto nella Moto2 sempre avvincente e ricca di sorpassi. Certo la categoria è viziata da un monomarca in fatto di motori, da delle prestazioni "equivalenti", però decisamente spettacolare e con divari di 15 secondi tra i primi 15 piloti che rendono un pò più vari i nomi dei protagonisti, anche se in testa c'è sempre il miglior pilota che l'ha saputa interpretare sin da inizio anno ad oggi, quel Tony Elias in odore di ritorno in MotoGp. Benino anche Iannone con una moto non proprio messa a punto per l'occasione ma ultimamente sempre nei primi posti. Si è rivisto Roby Rolfo con una moto più competitiva fino a che a retto il motore per poi fermarsi quando era in lotta per la prima posizione. Gli altri italiani persi un pò nelle retrovie ad iniziare da Corsi ottavo per finire a Canepa, a dimostrazione che guidare una moto da corsa non è come far attraccare una nave nel porto di Genova, e che se non cambia qualcosa nella gestione dei campionati minori, avremo sempre più "figli, nipoti e parenti di" a correre, e meno campioni da poter controbattere alla nuova dominazione spagnola.

lunedì 24 maggio 2010

Prima fila


E mentre il calcio la fa da padrone fuori e dentro il campo con le peggio notizie di sempre in merito a comportamenti assurdi e scorretti, noi fans dello sport vero, quello con la S maiuscola, ci "dobbiamo" accontentare di sobbalzare di tanto in tanto quando si accende la luce verde del pronti, attenti via... La Superbike quest'anno è decisamente più promettente a livello di spettacolo, con diversi piloti pronti sempre a sgomitarsi fino all'ultimo giro, e in Sudafrica ne abbiamo visto delle belle con redivivo Biaggi e Aprilia, un sempre più maturo Haslam, un altalenante Rea più gli altri comprimari che a turno si affacciano alla vetta regalando gare e finali al cardiopalma. Triste è che la pattuglia italiana sia affidata ad un "vecchino" come Max Biaggi, che ha si riscoperto una nuova giovinezza, ma a meno di contratti strani con Lucifero & Co. anche per lui il tempo passerà. E non meglio stanno quelli ai piani alti delle corse, dove nel motomondiale parlano sempre più spagnolo e sempre meno italiano. E' vero, noi siamo bravi anche nell'assemblare le moto con pezzi speciali, Brembo e Marchesini in primis, ma dovremmo essere anche bravi nell'assemblare talenti che in realtà stanno iniziando un pò a mancare in tutte le classi non solo in MotoGp. Ieri infatti Jorge Lorenzo si è permesso di sedersi davanti al megaschermo per vedere le corse, tanta è stata l'ottima prova di carattere nei confronti di Valentino Rossi, che altro non ha fatto che controllare un sicuro secondo posto viziato dalla caduta di un sempre più dubbioso Stoner alla ricerca del feeling con la sua ruota anteriore. In Ducati hanno veramente il gusto di farsi male da soli. Hanno vinto un mondiale proprio perchè quel talentuoso pilota ha trovato nella moto di Borgo Panigale, quello che l'Honda non gli dava, ovvero la gestione dell'avantreno, perchè se avete avuto modo di osservare l'australiano da vicino, in entrata di curva fa veramente paura. Eppure, ammaliati dal volemose bene e che tutti devono guidare un Ducati, non solo hanno perso pezzi importanti in Superbike, ma ora rischiano anche di giocarsi il pilota più veloce in assoluto. Hayden è solo un mezzo sorriso positivo, e la prospettiva che arrivi il Dottore è una strategia vigliacca, perchè Stoner ha 22 anni ed è forte, ed ha dimostrato di saper vincere. Ma questo non risolve i problemi della MotoGp con 16 partiti e 13 arrivati, perchè la gara si è giocata solo su due piloti, mentre gli altri sono stati a guardare. Per Pedrosa e Dovizioso, Rossi era li a un secondo e mezzo e non era imprendibile. Invece sono stati a nicchiare, quasi svogliati, intimoriti, impauriti e forse anche un pò troppo "comodosi" con un pensiero per il terzo posto e basta. Il duo Fiat Yamaha esprime il miglior compromesso moto-pilota eccezion fatta di Stoner, ma questo è ancora da verificare. Se non altro la Moto2 sta rendendo la visione delle corse più interessante, dove l'unico, Tony Elias spagnolo, ha capito prima degli altri il funzionamento di questo ibrido, capitalizzando vittorie e ottimi piazzamenti.
Con rammarico leggo anche i commenti degli appassionati-di-motociclismo-solo-la-domenica, i quali inneggiano ai problemi della spalla di Valentino a giustificazione del secondo posto. A loro rispondo con una toscana battuta che se fa male la spalla si mangia il prosciutto. Rossi non ha bisogno di un popolo e di un tifo calcistico. Rossi è un campione e i risultati sono dalla sua parte. Nella sua lunga e fortunata carriera per adesso ha trovato solo due avversari degni di tale appellativo: un fortunato ma presente Hayden, e un cannibale di nome Stoner. Gli altri, Biaggi, Gibernau, Pedrosa, solo dei comprimari che ne hanno esaltato la figura e le gesta. Oggi c'è Lorenzo, un altro tosto, che per adesso sta facendo lo Stoner del 2007 e questo deve essere motivo di orgoglio per vedere come il "fenomeno" reagirà, rendendo meno noiose le gare.

domenica 8 novembre 2009

La caduta degli Dei


L'ultima gara del motomondiale a Valencia ci ha riservato parecchie sorprese e poche conferme. Iniziamo con la caduta nel giro di ricognizione di Stoner, strana o ingenua che dir si voglia, fatto sta che in una sinistra, peraltro effettuata a velocita veramente ridotta, l'australiano è stato disarcionato come uno alle prime armi della MotoGp, cadendo rovinosamente al suolo, vanificando tutto ciò di buono fatto nel weekend. Strana anche la succesiva non dichiarazione del pilota come quella dell'ingegnere Preziosi, che imputava a rivedere le procedure di partenza. Che significa questo? Che anche il giro di ricognizione l'elettronica è così fondamentale? Certo è che il re delle derapate è caduto in maniera strana e ancora, da parte di Ducati, non ci sono dichiarazioni ufficiali. Anche il secondo posto di Valentino è da considerarsi una caduta. Infatti dal rientro di Stoner e con il titolo già in tasca, il Dottor Rossi non ha più vinto una gara, e non è da lui essere così arrendevole, tantopiù che Pedrosa sembrava veramente alla sua portata. Altro caduto dal piedistallo il coriaceo Lorenzo, che alla vigilia aveva fatto proclami ben diversi, come per la mancata conquista della pole position e per la vittoria che si sentiva in tasca. Scendendo in classifica troviamo un Dovizioso veramente sottotono per tutta la stagione, Doningthon a parte, vittima forse della strana politica della Honda, ma comunque un pò pochino per la sua pseudo classe. Si salva Pedrosa che in casa ha svolto il suo compito ed ha portato alla Honda l'ultima vittoria del 2009 conquistando il terzo posto in classifica generale. Bene anche il debuttante Ben Spies che ha colto un ottimo settimo posto davanti a chi nel mondiale naviga da tempo. Cade anche Simoncelli nella ultima gara delle 250, che ha consacrato l'ottimo Aoyama l'ultimo campione del mondo giapponese, di una stagione che lo ha visto protagonista, come nella gara di Valencia, dove ha fatto saltare le coronarie al suo team manager Mularoni, quando in fondo al rettilineo ha preso la via della sabbia. Simoncelli aveva l'obbligo di vincere, ma non di cadere perchè pressato da Barbera, il quale l'anno prossimo andrà a fare la comparsa nella MotoGp. L'unico degno di nota è stato Simon che ha cercato la vittoria nell'ultima gara, stampando ancora meglio quel numero uno sulla carena, senza troppi calcoli, vincendo sull'eterno secondo Smith from Oxford e davanti ad un debuttante tedesco, certo Schrotter, che con una Honda vecchia di tre anni, ha messo in riga tutti arrivando quinto.

Per l'anno prossimo l'unica novità è rappresentata dal debutto della Moto2 al posto della 250 con una griglia di partenza di 37 piloti contro i 18 della MotoGp, tra debutti e defezioni varie, nella speranza di trovare uno o due piloti ad unirsi ai soliti ignoti, per rendere le gare un pò meno noiose.