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lunedì 30 agosto 2010

Poco di nuovo sul fronte occidentale


In quel di dello stato dell'Indiana, in occidente appunto, si è consumato l'undicesimo Gran Premio di questo mondiale che sembra più di transizione verso quello del 2011 che altro. Rossi nel dire che le strategie per il futuro dovrebbero essere fatte a due, tre gare dal termine, dice il vero a mio parere, perchè il tutto può riflettersi sull'impegno del pilota alla guida di una moto che dovrà comunque lasciare con la logica conseguenza della perdita di stimoli. Casualmente la sua ad affermazione trova riscontro nella bellissima vittoria di Pedrosa (per cercare di stabilire la sua leadership con l'arrivo di Stoner) un secondo posto di Spies (confermato ufficiale Yamaha), Stoner "stranamente" caduto (testa già in Honda?) e un Rossi che cade (tre volte in prova) e arriva quarto. Bella dunque la vittoria di Pedrosa, l'unico a non accorgersi delle brutte condizioni di una pista assurda, con i tombini aperti in traiettoria ginocchio, buche ovunque, e un tracciato sporco che offre poco ai sorpassi. Impressionanti le condizioni dei piloti a fine gara, con Lorenzo semisvenuto sulla moto al parco chiuso e Pedrosa che, nell'intervista a Fuori Giri avvenuta una ventina di minuti dopo la fine, sembrava dovesse svenire da un momento all'altro, per finire con la dichiarazione di Rossi che verso la fine della gara ha dichiarato di aver visto San Pietro. L'unico meno provato era Spies che ha incorniciato questo fine settimana con la sua prima pole ed un bel secondo posto che lo proietta nella zona alta della classifica a lottare per un terzo posto che non è poi così tanto lontano. Forse l'unica notizia più eclatante (che già circolava con un comunicato ufficiale) è l'uscita di Ducati dalla Superbike come team ufficiale, lasciando ai team satelliti la gestione delle moto, un pò come avviene per tutte le giapponesi. Non so se è una casualità o meno l'ingaggio di Valentino, però stando alle dichiarazioni di Del Torchio, sembra che gli ingegneri "da corsa" lavoreranno per una supermoto che arriverà negli showroom e sui campi gara nel 2012. Staremo a vedere.
MotoGp comunque all'insegna della "pochezza" in campo se non per le trame ordite all'esterno, che non da spunti neanche al dopo gara, dove il trio Bobbiese-Cereghini-Lucchinelli scava nei pochi argomenti fino ad arrivare ad analizzare lo stile di guida di Spies a loro dire bruttino. Caduta di stile del buon Nico che non credeva nelle condizioni "stanche" di Lorenzo fino a che, sia Pedrosa, ma sopratutto lo stesso Rossi, hanno confermato la situazione "calda" della pista... Un pò come quando Stoner si lamenta dell'anteriore, ora che cade anche Valentino il problema esiste, prima no... Mah...
Bella come sempre la Moto2 che ha trovato in Elias il suo primo mattatore mondiale e, sfortuna a parte, uno Iannone che, pur partendo dalla 26ma posizione è riuscito ad arrivare quarto portandosi dietro anche un altalenante Corsi.
Purtoppo la domenica di gare è stata funestata dall'incidente mortale di Peter Lenz durante il trofeo Moriwaki. Il giovane pilota, tredici anni, è caduto nel giro di allineamento, sbattendo violentemente contro le protezioni del circuito. Trasportato d'urgenza all'Ospedale Metodista di Indianapolis è deceduto subito dopo. Le parole del padre su Facebook:
"Peter è morto questa mattina presto quando è stato apparentemente colpito da un altro pilota. È deceduto facendo quello che amava. Il mondo ha perso una delle sue più brillanti luci. Il numero 45 ora è su un'altra strada che noi possiamo solo sperare di raggiungere. Dio benedica Peter e l'altro pilota coinvolto".
Ciao Peter

lunedì 26 luglio 2010

Houston... non abbiamo un problema!


Contrariamente al famoso messaggio degli occupanti dell'Apollo 13, l'astronauta Lorenzo e il suo razzo stanno andando a gonfie vele, pardon, a razzi tutto boost, verso la conquista del suo primo titolo mondiale. Nel tracciato di Laguna Seca il buon Jorge ha messo tutti in riga con una gara magistrale e un pò noiosa. Del suo ce l'aveva messo Pedrosa, scattato come sempre come un razzo, ma già dalle prime fasi si vedeva che la sua moto era un pò troppo ballerina per poter girare in 1.21.5, cosicchè all'entrata di una curva quasi veloce (la quinta) ha perduto l'anteriore nella maniera più classica ed ha offerto al rivale spagnolo la vittoria su un piatto d'argento, anche perchè l'astronauta Stoner, autore del giro veloce, non è stato in grado di insidiarlo più di tanto sempre alle prese con un mezzo nervoso e poco fedele alla sua guida aggressiva. Il resto dei "normali", rimasti in 12, hanno preso distacchi che vanno da 13 secondi della pattuglia capitanata da Rossi, Dovizioso, Hayden e Spies, fino al minuto e 14 di un inutile De Angelis a dimostrazione che le selle ci sono solo per chi se le compra e non per talento. Come ho detto gara incolore dopo l'uscita di Pedrosa, in quanto i primi tre dopo poco avevano già 3 secondi su Dovizioso che viaggiava con due secondi su Rossi, alle prese con gli arrembanti Hayden e Spies, ma poco incisivi per passare l'italiano. Orgasmo collettivo alla fine per il terzo posto di Rossi, anche se 13 secondi non sono pochi, però significativi se leggiamo la sua gara rispetto a quello che sapeva fare prima dell'infortunio. Io credo, e spero di sbagliarmi, che ci sia qualcosa nella testa di Valentino che si è rotto, non solo la tibia, perchè l'infortunio lo giustifichi se parti forte e stai coi primi per poi cedere dalla metà in poi. Invece il Dottore, come ha fatto anche in Germania, solo da metà gara in poi ha iniziato a girare forte con tempi interessanti, che gli hanno anche permesso di recuperare su Dovizioso. Brno sarà un gran premio interessante per la conferma dello stato di salute di Rossi, perchè come ha ammesso lui stesso, con la Superbike si è molto divertito registrando tempi da pole position e da primo della classe, ottenuti a ridosso dell'infortunio. Ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la telecronaca si è svolta nel fazionismo più assoluto con un apice a fine gara, quando Lorenzo si è travestito da astronauta (casco bellissimo) e il buon Meda ha pensato bene di dire che tutto ciò era troppo hollywoodiano e precostituito, come se tutti i siparietti di Rossi fossero "spontanei" (i sette nani, il cesso, il notaio, etc...). Tra le tante Lorenzo è stato anche protagonista (e l'unico) di un episodio di fair play nei confronti dello sfortunato De Punet, mostrando il numero di gara sulla griglia di partenza del francese. I prossimi appuntamenti saranno costellati dall'eterno dubbio di inizio secolo, ovvero la firma di Valentino per la Ducati, notizia tra le tante poco digerita dai veri tifosi della rossa che vedono un pò sminuire il valore della moto a discapito di un campione, il quale fidandosi poco, si porterà con se tutto il suo staff (mica scemo!) onde evitare di fare la fine di Stoner.
Buone ferie ragazzi e non rilassatevi troppo! C'è un nuovo fenomeno da fermare!!!

domenica 18 luglio 2010

Campioni, giornalisti, giornalai ruffiani e affini

Come volevasi dimostrare la valanga mediatica si è abbattuta sul moto mondiale al seguito dell'eroico ritorno di Rossi. Claudio Costa fu sibillino i giorni dopo l'incidente indicando in “forse” tre settimane per il rientro del pilota di Tavullia. E così è stato perché mai come oggi la Moto Gp ha bisogno di lui per uscire da un impasse che conta solo 17 piloti alla partenza dei quali solo 6 (per essere generoso) in grado di dare un minimo di spettacolo. La cosa più insopportabile di un gesto atletico di alta caratura sono i giornalisti e i cronisti, Meda in primis, che al cospetto del campione sembrano ipnotizzati e si prostrano come se avesse il potere di un santone. Ecco questo disturba un po' tutti noi appassionati di moto, abituati a recuperi record, Locatelli tanto per citarne uno recente, o tanti altri che sono rientrati senza tanto clamore. Ma lui è Valentino, talento indiscusso di questi ultimi 15 anni di corse, che non ha bisogno di essere santificato e coccolato come se fosse il fidanzato di tutti, sconfinando quasi verso un amore omosessuale. A me Rossi è piaciuto perché è andato forte, perché è tornato a fare quello per cui è nato, perché Stoner lo ha battuto sul campo, perché non si è nascosto dietro l'infortunio. E così dovrebbero fare i giornalisti, i commentatori, dovrebbero riportare la cronaca di una giornata di corse perché anche altri ragazzi hanno corso e hanno vinto. Gli eroi sono altri, loro sono solo guerrieri che combattono facendo uno sport per il quale sono disposti a sacrificare la vita figuriamoci una rottura di un osso. Bayliss si fece tagliare la falange del dito mignolo per poter rientrare a correre. Questo è il mondo dei piloti non solo di Valentino e i giornalisti lo sanno bene, ma si sa, i profani che seguono le corse sono in maggioranza rispetto a chi come me non vede solo un pilota in pista, non vede solo una classe, la MotoGp, ma le vede tutte tifando anche per altri piloti, non necessariamente italiani. Oggi il popolo ha bisogno di un suo idolo perché gli idoli fanno marketing e Valentino questo lo sa bene e si è cucito il suo posto nella storia. Ci fosse la possibilità di escludere il commento lo farei volentieri perché l'unica cosa udibile è il ruggito delle moto e ogni tanto qualche gaffe di Reggiani che almeno ci fa un po' ridere, ma subito anche lui ritorna nella più bieca normalità. Ora che la MotoGp ha ritrovato il suo re siamo tutti più contenti, e non è detto che faccia anche un apparizione in Superbike, così come nei rally e nelle esibizioni, perché oramai lo sport italiano porta solo il numero 46 e il 3 di Biaggi... Ma si sa, le gesta del romano valgono commercialmente meno per essere anche almeno una volta menzionate da giornalai ruffiani e compiacenti...

domenica 8 novembre 2009

La caduta degli Dei


L'ultima gara del motomondiale a Valencia ci ha riservato parecchie sorprese e poche conferme. Iniziamo con la caduta nel giro di ricognizione di Stoner, strana o ingenua che dir si voglia, fatto sta che in una sinistra, peraltro effettuata a velocita veramente ridotta, l'australiano è stato disarcionato come uno alle prime armi della MotoGp, cadendo rovinosamente al suolo, vanificando tutto ciò di buono fatto nel weekend. Strana anche la succesiva non dichiarazione del pilota come quella dell'ingegnere Preziosi, che imputava a rivedere le procedure di partenza. Che significa questo? Che anche il giro di ricognizione l'elettronica è così fondamentale? Certo è che il re delle derapate è caduto in maniera strana e ancora, da parte di Ducati, non ci sono dichiarazioni ufficiali. Anche il secondo posto di Valentino è da considerarsi una caduta. Infatti dal rientro di Stoner e con il titolo già in tasca, il Dottor Rossi non ha più vinto una gara, e non è da lui essere così arrendevole, tantopiù che Pedrosa sembrava veramente alla sua portata. Altro caduto dal piedistallo il coriaceo Lorenzo, che alla vigilia aveva fatto proclami ben diversi, come per la mancata conquista della pole position e per la vittoria che si sentiva in tasca. Scendendo in classifica troviamo un Dovizioso veramente sottotono per tutta la stagione, Doningthon a parte, vittima forse della strana politica della Honda, ma comunque un pò pochino per la sua pseudo classe. Si salva Pedrosa che in casa ha svolto il suo compito ed ha portato alla Honda l'ultima vittoria del 2009 conquistando il terzo posto in classifica generale. Bene anche il debuttante Ben Spies che ha colto un ottimo settimo posto davanti a chi nel mondiale naviga da tempo. Cade anche Simoncelli nella ultima gara delle 250, che ha consacrato l'ottimo Aoyama l'ultimo campione del mondo giapponese, di una stagione che lo ha visto protagonista, come nella gara di Valencia, dove ha fatto saltare le coronarie al suo team manager Mularoni, quando in fondo al rettilineo ha preso la via della sabbia. Simoncelli aveva l'obbligo di vincere, ma non di cadere perchè pressato da Barbera, il quale l'anno prossimo andrà a fare la comparsa nella MotoGp. L'unico degno di nota è stato Simon che ha cercato la vittoria nell'ultima gara, stampando ancora meglio quel numero uno sulla carena, senza troppi calcoli, vincendo sull'eterno secondo Smith from Oxford e davanti ad un debuttante tedesco, certo Schrotter, che con una Honda vecchia di tre anni, ha messo in riga tutti arrivando quinto.

Per l'anno prossimo l'unica novità è rappresentata dal debutto della Moto2 al posto della 250 con una griglia di partenza di 37 piloti contro i 18 della MotoGp, tra debutti e defezioni varie, nella speranza di trovare uno o due piloti ad unirsi ai soliti ignoti, per rendere le gare un pò meno noiose.

martedì 30 giugno 2009

100 di questi giorni (ma non per tutti)


Penso che la 100 vittoria di Valentino Rossi meriti un post. Lo penso davvero, perchè tutto si può dire, ma non del fatto che sia entrato ormai nella leggenda. 100 vittorie non sono poche come le 122 di Agostini. Si dirà che Ago non avesse più di tanti rivali, ma la bravura di un pilota è anche scegliere il mezzo con il quale correre. Ammiro Valentino per il campione e per quello che ha fatto per il nostro sport, che lo ha portato a dei vertici di visione mai avuti prima. Romanticamente per me il più grande resta Mile Hailwood (The Bike) anche se ha vinto meno, però giù il cappello per il Dottore o The Doctor... Ad Assen ha voluto fortissimamente vincere, e lo ha fatto da campione con giri fotocopia che hanno stroncato la resistenza di un Lorenzo sempre più in crescita e sempre più avversario. Questo è un bene, perchè Rossi ha ritrovato la vera voglia di impegnarsi, rendendo le gare meno noiose. Vediamo se la malattia di Stoner sia vera o causata dalla bile nel veder scappare il campione, perchè se così fosse, lo relegherebbe ad una fragilità poco tipica per chi proviene dalla terra d'Australia. Credo che Casey debba ritrovare la serenità di guidare la "bestia" e suggerirei a Suppo di assecondarlo nelle sue richieste, perchè se gli altri la guidano peggio, non è un problema suo. A Laguna Seca mi piacerebbe vedere un bel duello e rivedere Stoner sul gradino più alto del podio, non perchè tifoso, ma perchè i motociclisti sono tutti fantastici.

Come lo è il nuovo astro nascente Ben Spies, impeccabile, grintoso, veloce, che ha messo il sigillo su due manches a Donintong da antologia. Nella prima addirittura pressato da un grande Max Biaggi, che ha guidato alla Max e al max, con una moto in crescita, ma ancora un pò "camion" sui cambi di direzione. Nota negativa per la caduta di Haga, con un problema grave emerso in seguito che forse pone la fine a un campionato che poteva solo perdere. Peccato, grande stima per il pilota e per le emozioni che ci ha sempre regalato, ma per vincere un campionato del mondo occorrono anche altre caratteristiche che lui non ha mai avuto. Comunque un grande augurio di pronta guarigione a Nitro Nory!!!

martedì 16 giugno 2009

Italia - Spagna


Ero indeciso sul titolo per fare un riassunto sulle due ultime prove del motomondiale. In un certo senso a predominare sono proprio gli italiani e gli spagnoli che ho accumunato con la grafica di una partita di calcio. A vittorie siamo un pò meglio messi noi con un ultimo giro al Mugello tra Simoncelli e Pasini da antologia. La Dorna in compenso ha fatto la solita "partigiana" nei confronti di SuperSic reo di aver buttato fuori Bautista all'entrata della Savelli. Indipendentemente dalla classe dello spagnolo, peraltro autore di una vittoria autoritaria a Barcellona, credo che la direzione gara stia un pò esagerando nei confronti degli italiani, perchè un attacco come quello alla Savelli, in condizioni estreme in quella maniera, sia poco controllabile e giudicabile. Comunque... Vittoria di Stoner al Mugello e vittoria anche al Montmelo, almeno sotto il profilo umano, dove all'arrivo il pover Casey si è accasciato su se stesso perchè colpito da forti dolori la sera prima. Vittoria pura e netta invece per Valentino Rossi che al Montmelò ha ritrovato il gusto di guidare e di divertirsi, grazie anche alla complicità dei suoi due nuovi avversari che lo stanno facendo veramente sudare. Al contrario di Laguna Seca, dove a mio avviso Vale doveva far passare Stoner per il taglio della chicane, a Barcellona, all'ultima curva dell'ultimo giro, il Doc Rossi ha pescato il jolly entrando a velocità fotonica dentro Lorenzo, pregando che lo scodamento della sua Yamaha finisse al più presto. Come nel più classico dei detti che la fortuna aiuta gli audaci, Rossi ha fatto un sorpasso da antologia che lo relega, se mai ce ne fosse bisogno, nell'olimpo del motociclismo. Va però ricordato che solo negli ultimi tre anni Valentino ha avuto avversari degni di nota, e si sa, senza un avversario degno, anche la vittoria diventa più brutta. Bravo quindi Jorge che ha risvegliato il miglior Rossi di sempre, e se la trama deve essere questa, dato anche che i tre sono a pari punti, il motomondiale diventa un pochino più interessante... Infine voglio ringraziare gli spagnoli, che hanno dato prova di vera sportività nei confronti di Simoncelli, il quale, reo di essersi steso prematuramente, ha ricevuto un boato degno di un gol da finale di calcio. Certo pensando che per vedere quattro ragazze gli spagnoli sbirciano nella villa di Berlusconi... Comunque vediamo se il motomondiale riesce a decollare verso gare entusiasmanti, alla stregua della Superbike dove, a dispetto della classifica, regna un nuovo eroe dal nome Spies...

domenica 26 aprile 2009

Motegi Vs Assen

Ancora una domenica di corse in contemporanea tra Motomondiale e Superbike ed ancora una volta vince ai punti il mondiale delle derivate di serie.
Due gare veramente entusiasmanti si sono svolte in quella che una volta veniva definita l'università delle moto, e che ora è stata "rovinata" nel nome della sicurezza. Sicurezza che è venuta meno quando, nella seconda manche, la moto di Spies è andata a finire contro le reti. Comunque gara 1 veramente da cardiopalma, con un Ben Spies che ha rifatto il diavolo a 4 nonostante fosse la sua prima volta ad Assen. Partiti subito forte, Spies ha preso la testa su Haga, Neukirkner, Haslam, mentre dietro il gruppo lottava con un Biaggi in bella rimonta. Perso il tedesco con una caduta nella esse prima del rettilineo (la moto ha veramente sfiorato gli avversari!!!) la gara si è incentrata sul corpo a corpo tra la Ducati la Yamaha e la Honda che, a parte quest'ultima, hanno guidato la gara alternandosi. Poi a due giri dalla fine Spies, che era rimasto in ombra per 6 giri circa, ha fatto un sorpasso da antologia sul povero Haslam, che si è visto infilare in maniera magistrale dalla nuova stella del motociclismo made in USA, in un sorpasso durato tre curve!. Non contento Spies è rivenuto in maniera furibonda anche sul giapponese, che tutto si aspettava tranne che un sorpasso all'interno a tre curve dalla fine, che lo ha letteralmente lasciato senza parole anche alla fine nelle interviste. Peccato per Max che ancora una volta è stato "attardato" da Fabrizio, che col missile che si ritrova, potrebbe fare molto meglio invece di reggere metà gara e sparire nel finale.
Gara 2 è stata più monotona dopo l'uscita di scena al secondo giro di Spies, intento a contenere gli attacchi da Haga, che sicuramente ha subito l'americano nella prima manche. Ottima la riconferma in seconda posizione di Haslam, e lo splendiso risultato di SMRZ con una Ducati di un team privato che ha messo in ginocchio ancora una volta Fabrizio, quarto alla fine. Assen ci ha regalato una nuova stella, che non ha bisogno di conferme, ma che ci ha fatto stare incollati al divano con dei sorpassi da mani sudate, e che alla fine si è dimostrato anche un ragazzo modesto, testa bassa e lavoro duro.
Da segnalare una nota molto positiva per Mauro Sanchini, il nuovo telecronista della Superbike che ha sempre fatto interventi da ex pilota, rimarcando con lucidità ogni episodio in gara, dando allo spettatore più inesperto nuove chiavi di lettura. Bravo!!!
Contrariamente alla solita "noia" anche il motomondiale ha offerto una gara interessante perchè tutti i piloti sono partiti con l'incognita set-up, in quanto fino a poco prima della partenza della gara, la pista era ancora umidiccia. Infatti la 125 ha avuto il compito di "asciugare" la pista con mezzi piloti che hanno scelto di partire con le rain ed il resto slik e intagliate. Ha avuto ragione ancora una volta l'ottimo Iannone che ha fatto valere un inteligenza tattica notevole, raggiungendo la testa della corsa a 5 giri dalla fine e vincendo sull'ottimo Simon. Da considerare anche l'aspetto "romantico" della vicenda perchè ricordiamo che Andrea è abruzzese, quindi un pizzico di morale a tutto l'abruzzo e i suoi coriacei abitanti.
La 250 è partita asciutta, anche se un rigagnolo d'acqua all'entrata del sottopasso rompeva parecchio ed ha fatto diverse vittime. Era la prima gara per il nostro Supersic che ha subito preso la testa con un buon margine su di un gruppetto che si alternava per la seconda posizione, capitanata dall'ottimo Aoyama. Tutti preoccupati per la tenuta del polso operato, la sorpresa è venuta fuori dalla rottura del cerchio anteriore dell'Aprilia, che ha messo fuori gioco la gara solitaria di Simoncelli, anche se Bautista stava rinvenedo a gran carriera. Infatti alla fine il pilota iberico ha avuto la meglio sul giapponese e sull'ottimo Pasini, che una volta scrollati di dosso gli avversari, ha pensato bene di mantenere la terza posizione iniziando a capitalizzare punti preziosi.
Come ho già detto, la MotoGp è partita con l'incognita set-up il che ha dato una chiave di lettura che potrebbe essere sfruttata per il futuro, perchè, anche se non ci sono stati duelli, la gara è stata vissuta su di una serie di schermaglie cronometriche niente male. Rossi è partito subito forte, lasciando forse prevedere una rivincita su Stoner rispetto alla gara del Qatar. E così mentre l'australiano si trovava a combattere nei pressi della 6 e 7 posizione, davanti Lorenzo e Pedrosa hanno inanellato giri su giri e sono andati a riprendere il dottore, che non sembrava così irresistibile. Infatti dopo una serie di schermaglie Jorge ha preso la testa della corsa e non l'ha più mollata lasciando a Pedrosa e Rossi di giocarsi il secondo gradino del podio. Della partita sembrava essere anche Dovizioso che ha retto fino a 5 giri dalla fine, quando è stato raggiunto da un furibondo Stoner che se non avesse perso quei primi 8 giri, sarebbe stato sicuramente della partita. Quindi nell'ordine Lorenzo (che guida anche il mondiale), Rossi , Pedrosa e Stoner e da segnalare per la seconda volta consecutiva (l'avevo già detto in Qatar) l'ottimo 6 posto di Melandri con una moto non stellare ma veramente efficace.

martedì 14 aprile 2009

Piove sul bagnato e sul motomondiale


Chi ha detto che nel deserto non piove mai? Lo abbiamo visto a Losail in Qatar durante il primo fine settimana dell'inizio del motomondiale. Sposa bagnata sposa fortunata si grida ai matrimoni, un pò meno lo direi per quest'avvio di campionato del mio sport preferito che, colpa anche dell'acqua, si sta sgretolando come la sabbia del castello colpita dall'onda. E non è tanto per la corsa in mezzo al deserto resa più affascinante dal farla in notturna, quanto che il motomondiale si sta un pò "formulaunizzando" perdendo quanto di buono questo sport ci ha sempre dato e che nel 1988 fece nascere quel bellissimo campionato parallelo, la superbike, che oggi sta sempre più minando l'immagine del campionato prototipi. La pioggia del Qatar ha fatto emergere quanto la Dorna non sia preparata a imprevisti del genere e magicamente ha tirato fuori dal cilindro decisioni alquanto discutibili ad iniziare da ritener valida una gara dell 125 con soli 4 giri effettuati, riducendo la 250, il tutto per restare in linea con la programmazione della MotoGp che doveva correre all'ora prestabilita. Ma la Dorna non è Dio il quale ha bussato sulla capoccia degli organizzatori inducendoli a spostare la gara al giorno dopo facendoli capire che al mondo ci sono anche delle variabili che vanno affrontate, come l'anno scorso quando su Indianapolis si abbattè la coda dell'uragano che fece parecchi danni negli Stati Uniti. Il tutto per poi vedere una gara con 18 partenti che neanche le corse amatoriali ne vantano meno, contornata dai fiumi di parole che il buon Guido Meda la farcisce ogni qualvolta, cercando di suscitare interesse in duelli che non ci sono, ma che ipoteticamente avverrebbero se... Contrariamente a qualche tempo fa, la moto Gp oggi campa sui duelli a distanza, ed episodi come il sorpasso di De Angelis a Pedrosa sono scorretti, oppure ci dispiace se Rossi è partito male e Stoner prende subito il largo. Monogomma o no, Stoner e Valentino hanno ancora dimostrato una volta di andare più forte di tutti e che per il resto della compagnia c'è ancora molto da lavorare. Una volta tanto la strada da seguire ce la indica Melandri e il suo team, la Kawasaki/Hayate che, a detta loro, si sono presentati con pochi mezzi (soldi) solo per infoltire la scarsa griglia. A parte un dritto, la moto nera ha fatto una gara rispettabile per i soldi investiti, non lontana dalla zona dove sono gravitati team più ricchi, indicando una presumibile strada da seguire per infoltire la presenza di moto alla partenza.

Nella Superbike il discorso è all'opposto dove di moto ce ne sono che comunque garantiscono sorpassi e duelli sia per le prime posizioni sia per quelle di rincalzo. La cura Ducati ha fatto bene al veterano Haga che sta finalmente capitalizzando gli anni di permanenza nelle corse e che sembra avviato alla prima conquista del suo primo titolo mondiale. Non che il discorso sia già chiuso, però se il buondì si vede dal mattino... Vedremo i prossimi appuntamenti che strada ci indicheranno, aspettando anche le nuove regole ufficiali della Moto2 che sulla carta si preannunciano "strani"...