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domenica 10 novembre 2013

Ne resterà soltanto uno, Valencia 2013

Un altro anno di moto è finito. Dopo la Superbike anche la MotoGp chiude i battenti e la fa alla sua maniera. Con questo anno si chiudono diversi cicli ad iniziare dal passaggio di consegne da Mediaset a SKY. Si chiude un epoca e se ne riaprirà un'altra...forse. Oggi siamo qui a celebrare la vittoria del più forte, il rookie Marquez che si è presentato con tanta voglia di divertirsi e con la stessa voglia ha piegato campioni del calibro di Lorenzo e Pedrosa. Lo ha fatto nella maniera più bella possibile, guidando una moto da corsa divertendosi, senza pensare troppo al risultato. Il 2013 ci regala un vero campione, uno che al suo esordio non ha trovato solo il compagno di squadra come avversario ma anche un Jorge Lorenzo più combattivo e cazzuto che mai. Marquez è ripartito da dove Stoner si era fermato e oggi è il più giovane ad avere vinto nella classe regina all'esordio. Un campionato bello per i gesti sportivi, meno bello per le corse, brutto per il resto della compagnia. "Ho provato ad andare più un piano di oltre un secondo per vedere se gli altri mi raggiungevano, ma quando ho visto che erano lontani ho pensato solo a vincere". Queste sono le parole di Lorenzo e questa è la situazione delle corse oggi. Marquez, a meno di un clamoroso errore, oggi avrebbe vinto perchè oltre a loro tre nessuno avrebbe potuto impensierirlo. L'anno prossimo a meno di qualche clamoroso exploit la situazione sarà la medesima e questa non è una bella prospettiva. Onore dunque a Marc Marquez che ci ha fatto sobbalzare sulla sedia per la sua guida spettacolare e sempre al limite e onore anche al guerriero Lorenzo che non si è mai dato per vinto fin da ultimo e onore allo sfortunato Pedrosa al quale affiancano sempre il fenomeno di turno. E gli altri? Rossi alla fine campionato si è beccato quasi 100 punti dal primo e mai è stato in grado di salire sul podio se non per la mancanza di uno dei tre. Mediaticamente forse Ezpeleta avrà avuto ragione, forse la cifra sborsata ne sarà valsa la pena, ma come ho già scritto più volte Valentino Rossi non è eterno e forse la sua corsa si è fermata quel tragico giorno in Malesia. Bautista e Bradl bravi piloti con un ottimo portafoglio ma niente più. L'unico forse in grado di stare la davanti poteva essere Crutchlow boicottato dalla stessa marca per la quale corre. Ducati terzo anno consecutivo di un flop clamoroso iniziato proprio con l'ingaggio di Rossi e della sua squadra. Già, anche nelle squadre ci sarà qualche movimento ad iniziare con la pensione anticipata di Jeremy Burgess storico capotecnico di numerosi titoli mondiali. Arriverà Gigi Dall'Igna in Ducati e vedremo se la rotta potrà di nuovo cambiare come lo fu nel 2007. Mentre per la Moto2 il totolo era già cosa fatta, per la Mot3 si è prospettata una gara avvincente con i tre protagonisti (sempre spagnoli) a contendersi il gradino più alto del podio. L'ha spuntata Maverik Vinales su il giovane Rins e su un disattento Salom che all'ultima gara si è presentato un pò troppo teso finendo per sdraiarsi dopo qualche giro. Pista spagnola, piloti spagnoli, bandiere spagnole su tutte le classi tranne in Moto2 dove sul terzo gradino del podio è salito un francese di un soffio su di un italiano (Corsi). Un bottino veramente amaro, troppo poco per una scuola con una grande tradizione, e la colpa, oltre che alla crisi in generale va a quella federazione motociclistica che non è più propedeutica come lo era 20 anni fa. Oggi se vuoi "studiare" devi andare al CEV come lo farà il fratello di Rossi e pochi altri, altrimenti qui in italia può scordati panorami internazionali. Di italiano rimangono i particolari meccanici, due su tutti Brembo per i freni e Marchesini per i cerchi, ma di piloti nemmeno l'ombra. Onore dunque ai nuovi conquistatori spagnoli di questo particolare mondo, dove per fortuna le bandiere non contano poi così tanto ma contano i ragazzi che sfrecciano sulle piste di tutto il mondo. Ci vediamo nel 2014 se riusciamo a vedere qualche gara, perchè sicuramente io SKY non lo utilizzerò.

lunedì 30 settembre 2013

Far West, Aragon e Laguna Seca 2013

Post dal titolo un pò criptico tante sono le cose che mi hanno fatto riflettere dopo questo fine settimana motociclistico. La prima? Le Mans 2011 quando Simoncelli fece fuori Pedrosa con un sorpasso garibaldino. Fui il primo a condannare Marco per quella manovra, perchè la ritenni un pò troppo fuori dalle righe e irruenta anche a seguito dei danni causati allo spagnolo. Il paddok spagnolo si mosse quasi unito contro il Sic tanto che il GP dopo, Barcellona, fu costretto a muoversi con la scorta. Due anni dopo (ieri) gli stessi spagnoli hanno messo un bellissimo stendardo sulla collina di Aragon a ricordo del pilota italiano. Ieri Marquez ha fatto qualcosa di simile proprio ai danni dello stesso Pedrosa ma ad oggi non mi sembra che la sommossa popolare sia uguale. Forse perche Marc è spagnolo? Forse perchè è entrato nel sistema 46 dove ai vincitori tutto è lecito? "Marc è un pilota forte ma dovrebbe avere più rispetto per gli avversari" diceva appena 10 giorni fa Stoner. E' vero sono gare, ed il bello è proprio nei duelli e nei sorpassi ma al tutto ci deve essere una regola, è la prima è di non cagionare danni ad alcuno. Forse ha di nuovo ragione Stoner quando vorrebbe moto senza elettronica? Ieri Dani è caduto per la rottura del sensore del TC (traction control) rotto dal contatto (forse) con Marquez. Da appassionato il pilota spagnolo mi piace tanto, ma da appassionato riconosco che non è la prima volta che è protagonista di questi episodi. A parte questo la gara di ieri ha offerto pochi spunti interessanti se non la conferma che Lorenzo è un grande campione, Marquez un predestinato, e il resto della compagine a guardare come sempre dai 12 secondi in su, senza accennare neanche a un barlume di resistenza. Rossi si conferma il primo degli ultimi, ieri in compagnia di altri tre Bautista, Bradl e Crutchlow (in ordine). Ducati sempre nel buio profondo. 
Dall'altra parte dell'oceano invece una SBK inedita con due manches in due giorni diversi e gare spettacolari. Salgono le quotazioni di Laverty che accorcia in campionato superando proprio il suo compagno di squadra Giuntoli al quale la fortuna non sorride. Il francese infatti era proiettato a vincere a mani basse la prima manche e a rilanciarsi in campionato se non che due bandiere rosse (non il solito comunista) hanno fermato la gara rompendogli il ritmo per non ritrovarlo più. Chi è venuto fuori in una bella gara 2 è stato Kevin Schwantz Giugliano che ha guidato onorando il 34 sulla carena, di fatto proponendosi come pilota spettacolare e da ieri un pò più maturo. Anche Melandri esce dalla Laguna un pò malconcio nonostante un bella gara 2 ma con un distacco aumentato in classifica generale. Canepa, in sostituzione di Checa, ha fatto vedere che forse la Ducati un pò di potenziale in più lo può avere, ma solo se guidata oltre al limite, cadendo comunque in entrambe le manches, e non credo che sia il finale di carriera sognato dallo spagnolo.
Ritornando ad Aragon da segnalare ancora una volta l'ottima gara di Scott Redding, ieri quarto, che ha dimostrato di essere l'unico in grado di vincere, pur non battendo bandiera spagnola, che ieri è stata innalzata per ben 8 volte con Rins, Vinales e Marquez in Moto3, Terol, Rabat e Espargarò in Moto2. Valentino Rossi in questi giorni ha sancito la nascita della sua nuova squadra in Moto3, la VR46, con l'intento di partecipare attivamente al CEV spagnolo (futuro campionato europeo), in collaborazione con SKY e Aspar Martinez. Di fatto Rossi ha aperto uno squarcio tra il CIV (Campionato Italiano) e la possibilità di chi vi partecipa di fare il grande salto se non prima di essere passato dalla Spagna (Francia o Spagna pur che se magna). La Federazione Italiana potete star certi che starà ancora una volta a guardare e non è un caso se ancora il tricolore è nelle mani di Valentino oramai proiettato a trovare lui i nuovi campioni per l'Italia.

domenica 25 agosto 2013

Il predestinato, BRNO 2013

L'avevano già scritto tutti qualche mese fa ma per essere chiamati tali occorrono verifiche sul campo com'è vero che una rondine non fa primavera. Ebbene Marc Marquez con la sua quinta vittoria, la quarta consecutiva può essere dichiarato tale ma non dal numero delle vittorie ma per tutto quello che fa quando è in sella alla sua Honda RCV. Ogni staccata, ogni curva, ogni sorpasso è frutto di una strategia precisa che non lascia nienta al caso anche in caso di caduta (vedi Mugello). E' semplicemente così come il suo sorpasso ai danni di Lorenzo prima della esse in salita, punto veramente tosto da interpretare (chi vi scrive ci ha corso) ma facile se fatto dal giovane spagnolo. Predestinato significa anche essere su un'ottima moto, con un'ottima squadra, avere gli avversari più forti di sempre non al top della forma, anche se Lorenzo e Pedrosa non hanno mosso scusa alcuna, Marquez comunque li ha battuti e non per un distacco abissale ma per un vero duello. Voto 10 lo meriterebbero tutti e 3 perchè Lorenzo ha tirato fuori il suo miglior repertorio per tenere a bada Marquez, come nulla ha potuto Pedrosa. Brno è una pista vera, la più tecnica in assoluto, dove i sorpassi si fanno col calibro e i tre spagnoli hanno dato prova di grande maturità e classe. Il resto della compagnia solito copione con Rossi quarto in eterna battaglia con Bautista quinto e un Bradl indecifrabile sesto. Il resto semplici comparse comprese le Ducati A e B. Merita un discorso a parte Crutchlow che ha firmato una furibonda pole position. All'inglese possiamo dire tutto ma non quello che non si impegna. Le nera Yamaha clienti nelle sue mani diventa un ottimo mezzo, ma guidando sempre al limite è più facile sbagliare come ha fatto poi in gara. E a mio parere ha fatto anche bene a togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Questa è la mia prima vera pole visto che a Assen Lorenzo era fuori causa. Però considerando che i piloti ufficiali Yamaha hanno provato qui da poco credo che Lin Jarvis abbia sprecato i suoi soldi"
Peccato, un ottimo pilota andrà via da una squadra che ha in Lorenzo delle certezze e in Rossi forti dubbi.
Nella Moto 2 ritorna alla vittoria un vecchio leone Kallio su un sempre più concreto Takahashi e un ritrovato Luthi. Anche se solo ottavo io continuo a credere in Scott Redding un pilota molto combattivo a discapito di una mole da MotoGp. Eppure non è il nome che risuona per il passaggio alla classe regina e questo sicuramente dipende dal suo scarso portafoglio. Oggi le corse sono così vedi anche la vicenda Pesek. Domenica prossima MotoGp e Superbike con la speranza che dal cilindro esca qualche novità.

lunedì 3 giugno 2013

Campo Volo Mugello 2013

Numerosi decolli si sono visti questo fine settimana al Mugello tante sono state le cadute. Palma d'oro a Marc Marquez che ha iniziato il Venerdì con un botto alla Nakano e lo ha concluso miseramente a 3 giri dal termine della gara quando era secondo. Certo la voglia di fare e di vincere dello spagnolo è encomiabile ma un capello più giudizioso poteva anche esserlo. Vola anche Crutchlow il quale, dopo un grufolone alla Poggio Secco torna polveroso e ingrugnito come non mai facendo delle ottime qualifiche e alla fine arrivando terzo. Vola il buon Dovi che tomo tomo ratto ratto prima cade alla San donato, poi si inventa un bel giro in qualifica e strappa la prima fila alla Ducati come già fece Barberà l'anno scorso. Vola Jorge Lorenzo rimanendo sempre sulla sella della sua M1 il quale a metà gara decide di azionare gli over boost umiliando di fatto i suoi diretti inseguitori. Vola anche Pedrosa rimanendo però ad una quota più bassa onde evitare turbolenze presenti alla Savelli. Volano anche Bautista e Rossi dopo sole due curve. Che dire? Se non ci fosse stato Rossi sarebbe stato un normale incidente di gara, ma trattandosi di Valentino una giustificazione doveva esser pur data anche soltanto per far contenti gli uomini in giallo giunti fino a qui. Un 50% per uno ci sta tutto sportivamente parlando e dispiace che il giustificometro salga sempre solo quando c'è di mezzo Rossi. Volano anche i tifosi di Rossi i quali, una volta caduto il loro beniamino, se ne tornano a casa con le pive nel sacco, come se non ci fosse più un domani. A loro vorrei suggerigli di osservare con occhio tecnico la bellissima gara di Lorenzo, al pari di quella di Scott Redding Moto2 e di un astuto Salom in Moto3. Anche quello è motociclismo. Per tutto il resto c'è Mastercard dati gli alti prezzi dell'autodromo. Ci vediamo a Barcellona, chissà che anche li non ci sia un aeroporto...

lunedì 6 maggio 2013

Jerez 2013. Cosa Nostra

Non c'è che dire: Ezpeleta è un uomo fortunato. Guardando tutto il fine settimana tra prove e gara abbiamo assistito quasi ad un passaggio di testimone tra un campione che va e l'altro che arriva. La MotoGp è noiosa e l'espressione della massima categoria è sempre affidata a 3, 4 piloti in grado di vincere. Tutto il resto della compagine semplici comparse per nutrire una griglia priva sia di piloti ma anche di marche. L'uscita di Stoner, il rientro di Rossi in Yamaha, era un pò poco per risollevare il motociclismo, ma un piccolo effetto lo ha già sortito dopo il secondo posto di Valentino in Qatar. Il fatto però ha voluto che sulla moto del Canguro Mannaro ci sia salito un altro "fenomeno" che in sole tre gare è riuscito a spostare tutti i riflettori su di se, adombrando perfino sua maestà n°46. Ieri Marquez si è letto tutte le pagine di questi ultimi 10 anni di motociclismo e le ha applicate alla lettera diventando di fatto l'erede al trono, almeno in fatto di interesse. Ad un Rossi che già si lamenta della Yamaha fa da contraltare un ragazzo di 20 anni che ieri ha preso a spallate certo Jorge Lorenzo, uno che non va tanto per il sottile. E la fortuna di Ezpeleta è stata quella di avere tre vincitori diversi in tre gare tanto basta per poter vendere ancora un pò di fumo. La gara? Bella per le prime tre posizioni dove un mai domo Pedrosa ha ritrovato la vittoria a casa sua e lo ha fatto in silenzio dettando la sua legge sin da subito, stroncando il grande favorito Lorenzo.Scaramucce ai primi giri poi gas fino a costruire un vantaggio di tre secondi. Dietro un arrembante Marquez tentava in ogni modo (anche un pò troppo garibaldinamente) di passare Lorenzo per non far scappare Pedrosa, ma si sa, Jorge è uno che non molla mai e lo ha tenuto sempre a bada. Il resto del gruppo ad iniziare da Rossi andava via via sfilaccicandosi chi a mezzo secondo chi a un secondo al giro triste fotografia delle corse moderne. Ma all'ultimo giro all'ultima curva Lorenzo lascia un portone aperto a Marquez il quale pensa bene di infilarcisi senza troppi giri di parole. Il contatto tra i due è inevitabile e il giovane spagnolo scrive la sua prima pagina della sua carriera motociclistica. Quello che ne consegue sono i soliti fiumi di parole tra tifosi e giornalisti i quali non aspettavano altro di avere un argomento su cui scrivere. Nell'analisi delle sportellate durante le gare ognuna fa storia a se e il confrontarle sarebbe stupido. Noi non abbiamo bisogno della moviola, siamo motociclisti, un capello differenti dai tifosi... Ma si sa che senza il tifoso non si vende e allora giù a imbrattare di inchiostro pagine di giornali sui se e sui ma. Bravi dunque tutti e tre gli spagnoli che stanno dando vita ad un mini CEV confezionato per loro dal buon Carmelo. Tutto il resto sono accessori ad iniziare da Ducati ancora vittima di se stessa. Gare un pò opache anche in Moto2 e Moto3 prive delle battaglie che ci hanno sempre riservato. Rabat, Redding Espargarò in Moto2, Vinales, Salom e Rabat in Moto3. Gli italiani? Non pervenuti.

lunedì 8 aprile 2013

Motomondiale 2013 la musica non cambia

Salom, Espargarò, Lorenzo tre spagnoli sul gradino più alto del podio, solita bandiera, solito inno. E' questo l'inizio delle corse in moto categoria prototipi. L'unica bandiera italiana è ancora affidata a lui, quel Valentino Rossi rigenerato dal ritorno in Yamaha e capace di tornare sul podio alla prima uscita. Se volete vedere la situazione motociclistica italiana bastava andare al Mugello ed assistere al CIV per avere un quadro della situazione. Sulle moto non ci si va per meriti ma solo per soldi ed ecco perchè siamo arrivati a questi punti. 
Come previsto la gara della MotoGp è stata ad appannaggio di soli 4 piloti, Crutchlow a parte che è rimasto li quasi fino alla fine quando ha pensato bene di suicidarsi in fondo al rettilineo per opporsi a Rossi, come ha fatto anche Bradl caduto nel tentativo di stare dietro al pesarese. Tutto il resto come da copione (quasi) con l'imperiosa vittoria di Lorenzo che ha salutato subito la compagnia andando a vincere in solitaria. Oltre al ritorno di Rossi sul podio da segnalare (forse) l'arrivo di un giovane talento, Marquez, che è montato sulla moto di un altro grande, Stoner, ereditandone tutto il pacchetto, slider per i gomiti compresi. Questa è forse la vera novità del 2013 un pò troppo poco rispetto ad una gara priva di emozioni. Telecronaca a parte ci hanno pensato proprio loro, Marquez e Rossi, il giovane ed il vecchio, a farci sussultare sulle seggiole con due sorpassi niente male e ricchi di carattere ed ognuno con un significato diverso. Chi invece dovrà riflettere sulla gara è proprio Pedrosa bastonato dal giovane compagno di squadra che il giorno prima aveva punito con una scorrettezza. Marquez si è ripreso la rivincita con gli interessi ed invece di levare il gas lo ha dato a mano piena relegando Dani al quarto posto. Honda dovrà correre ai ripari con il suo pilota perchè il  trio Lorenzo-Rossi-Yamaha sembra essere partito col piede giusto. Un piccolo passo in avanti sembra averlo fatto Ducati con il Dovi partito dalla seconda fila e arrivato con 10 secondi meno rispetto al tempo di Rossi lo scorso anno. Andrea sta lavorando bene sullo sviluppo della moto e speriamo di trovarlo anche lui tra i primi come lo è stato all'inizio della gara. Il resto della compagnia perduto nella notte del Qatar, incolore e senza particolari guizzi. Il prossimo round sarà ad Austin (USA) una pista nuova per tutti che ci farà capire se ai 4 si uniranno altri oppure ci appresteremo ad un anno motociclistico noioso, per noi appassionati. 

lunedì 17 settembre 2012

La prima cosa bella

Del fine settimana a Misano Adriatico l'unica cosa bella che ricorderemo sarà il secondo posto di Rossi sull'asciutto senza se e senza ma, conquistato in quel circuito dedicato all'amico Sic scomparso a neanche un anno di distanza e il terzo posta di Bautista sulla sua ex moto. Questo è veramente l'unico lieto motivo per spendere due parole sulla gara, perchè se il futuro della MotoGp è questo la Dorna può alzare bandiera bianca. Poco centrano le sterili polemiche del venerdi quando i piloti hanno disertato la pista o le varie notizie del mercato che sembra aver trovato il suo assestamento. Oggi come oggi il mondiale è corso solamente da tre piloti: Lorenzo, Pedrosa e Stoner (in ordine di classifica) senza nessun outsider pronto ad affacciarsi la davanti come succede per la SBK dove al Nurburing ha vinto un pilota privato su moto "privata". E senza i due terzi della pattuglia le gare si corrono 1 secondo e due più lente al giro come dimostra confrontando i tempi tra l'anno scorso e quest'anno. Annichilendo le lepri il gruppo si compatta facendo emergere, forse, i reali valori in campo. E ieri, appunto, Valentino è arrivato secondo con una moto definita "una merda" un anno fa da Cereghini, davanti a tutto il resto delle comparse che ancora devono capire bene qual'è il loro ruolo in questo squallido teatrino. Con Pedrosa e Stoner out mi sarei aspettato un Dovizioso o Crutchlow secondo, uno Spies terzo, ed invece dal cilindro è uscito fuori Rossi che ha assolto il suo compito nel migliore dei modi regolando il gruppo di fino senza sgomitare più di tanto. E così mentre un campionato è ancora incerto a due gare dalla fine (SBK) con la vetta che si ricompatta ad ogni round, nel motomondiale basta la defezione di un pilota per rendere le cose più facili al "furbo" di turno quel Jorge Lorenzo che passa dai 13 punti ai 38 punti di vantaggio a 5 gare dalla fine. Basterebbero 3 o 4 piloti certi ad ogni gara a combattere li davanti per rendere le cose più interessanti, ma chi glielo farà fare al pilota spagnolo di buttare al vento un mondiale già in tasca, arrivando anche sempre secondo? Il Lorenzo di questi tempi non è il Marquez della Moto2 che non si accontenta mai e fa sua una bella gara contro Espargarò e Iannone, oppure alla bagarre fino all'ultimo della Moto3 che vede un Sandro Cortese sempre più leader. Non possiamo sperare nei missili terra aria chiamati Bautista o Barberà che si inventano uscite come quella di ieri (..."loro chiudono le curve diversamente da noi"...). E così sarà l'anno prossimo, con l'incognita Rossi in Yamaha, a meno di ritrovare altri piloti al vertice. Potranno bastare i tempi di Iannone che in prova ha girato più forte di Valentino in gara? Riuscirà Dovizioso a fare la differenza? E Marquez sostituirà Stoner o farà come Rea? Io credo che non cambierà assolutamente nulla se non capire cosa realmente riuscirà a fare l'unica colonna mediatica della MotoGp, quel Valentino Rossi che ancora riesce a mettere qualche spettatore sui prati. Per riavere un sano motociclismo invece di strada da fare ce ne ancora tanta. Non resta che passare alla SBK dove ci attendono 4 round infuocati con Biaggi e Melandri separati da soli 9.5 punti e un pericoloso Sykes che senza troppi funambolismi si è avvicinato di un bel pò, e agli altri Davies, Laverty, Rea, Checa pronti a inserirsi nella lotta.

martedì 21 agosto 2012

Una lenta agonia


Difficile non dare un titolo meno funesto al post di oggi. Agonia si usa per indicare una condizione prossima alla fine qual è oggi il motociclismo moderno in particolare il Campionato del Mondo prototipi. Ad Indianapolis è andato in scena un bruttissimo atto sportivo che ha un po’ fatto toccare il fondo sia dal punto di vista umano che di risultati. Senza voler togliere nulla a Pedrosa e alla sua vittoria imperiosa su un certo Lorenzo (10 secondi rifilati) la gara è stata una noia mortale se non per un duelletto consumato tra un ottimo Dovizioso ed un guerriero mai domo Stoner che si è fatto issare sulla moto quasi col paranco. Se poi pensate che il settimo arrivato si è preso 57 secondi dal primo questo da un po’ la misura di quello che sono le corse oggi. Fa ancora più specie se poi il settimo è Valentino Rossi, non per il pilota o per l’uomo, ma perché è l’unica pedina in mano ad Ezpeleta che ancora è in grado (secondo lui) di muovere il mondiale. E’ indubbio che già i “tifosi” da stadio attendano un suo ritorno in Yamaha per vedere quanto vale ancora, ma per fare ciò sono stati sacrificati personaggi come Dovizioso, Cructhlow, forse Spies, per non parlare dell’indifferenza totale all’addio di Stoner. Fossi loro sarei già migrato nel mondiale SBK più degno per un pilota che essere preso per il naso da un burattinaio che vede solo in Rossi l’uomo del giorno. E tutto questo senza avere niente contro Rossi, anzi… La sua stella ha ancora più valore perché riesce a brillare di luce riflessa, ma questo, per noi appassionati conta poco. Il tutto condito da una trasferta che poco ha del motociclismo con una pista orribile che ha poi fatto parecchie vittime sul campo. Sei bandiere spagnole sventolate su nove posti disponibili la dice lunga sull’internazionalità di questo campionato in forte peggioramento quando l’anno prossimo Marquez prenderà il posto di Stoner. Dovizioso andrà in Ducati? A mio avviso scelta pessima, priva di senso se non per essere considerato “ufficiale” in una squadra dove hanno campato per tre anni buoni sulle spalle di un pilota vincente per poi ritrovarsi due anni a brancolare nel buio. Io lo spero per il Dovi, se lo merita anche se è “svizzero”. Una brutta picchiata la sta subendo anche la rete del Biscione, nata sotto aspetti ben diversi rispetto al bieco faziosismo dimostrato in questi ultimi tempi. Adesso ci attenderanno 8 gare alla fine del mondiale dove l’unica incognita sarà se Pedrosa riuscirà a agguantare un furbo Lorenzo, con il buon Casey a fare da giudice e il Dovi ha metterci qualche pezza dove può. Per tutti gli altri, attori poco protagonisti non resterà che trovare un po’ di notorietà in qualche guizzo sporadico.
Buffoni, buffoni e buffoni!

venerdì 10 agosto 2012

Il cielo sopra Ducati

Post dai toni duri, non nel mio stile, ma come recita Confucio bisogna sempre attendere che il cadavere del nemico passi galleggiando sul fiume. E se di cadaveri si parla, di certo non stiamo parlando dei protagonisti della vicenda ma bensì di tutto lo stuolo di tifosi, giornalai, lecchini, imbonitori ed ex piloti ufficiali che hanno detto e scritto fiumi di parole su questa vicenda. Si sono detti addio Rossi e la Ducati dopo due anni di gare e zero vittorie. Sembravano destinati ad una pagina epica del motociclismo, una pagina già scritta prima che iniziasse, una storia d'amore di shakesperiana memoria finita invece nel più totale oblio. Lui, Valentino, il taumaturgo delle due ruote, il Dottore, il Fenomeno, quello che ogni cosa che tocca diventa un razzo (Yamaha Superbike docet), quello che aggiusta tutto, quello che non da le spallate ma solo carezze, è naufragato al cospetto della moto più vincente dell'era 800, quella Ducati che "faceva" vincere un fermo come Stoner, come ebbero a dire nel 2007. Guareschi-Basettoni durante i test di Valencia  di Ottobre 2010 disse (testuali parole): "abbiamo acquisito più dati in due ore che in tre anni di sviluppo". Eccoli i tuoi dati caro Vittoriano! Avete acquisito più figuracce in due anni che in tutta la vostra carriera in MotoGp. E alla guida non c'erano, Melandri, Gibernau all'epoca dei fermi, ma c'era sua Maestà Valentino, quello con mezzo secondo al polso. E mi ricordo ancora quel triste flirt di Philipp Island 2010 quando sul gradino più alto c'era il tuo pilota mentre tu già facevi gli occhi dolci a Rossi. Due anni con Ducati ci hanno fatto vedere il fenomeno di Rossi: non un talento ma un grande personaggio capace di guadagnare 30 milioni d'euro l'anno per arrivare sesto. Questa è la grandezza di Valentino che va oltre tutto. A noi appassionati piace anche questo lato, ma non ci piace quel lato becero che lui rappresenta, quei cronisti da bar dello sport che ai sopracitati test di Valencia ci hanno fatto abbassare il volume dei televisori tanto spocchiosa e prosaica fosse quella telecronaca imperniata addirittura sui colori delle carene e tute, quando davanti il loro ex pilota già gli dava un secondo e mezzo. Il fallimento Ducati-Rossi è un pò il riscatto di tutti i mediocri che si sono avvicendati sulla sella della rossa e che oggi stanno lottando per vincere un mondiale (Melandri docet). E' la cartina tornasole che Rossi senza una moto giusta è solo un pilota come tanti, ne più ne meno. Ma la grandezza di Valentino sta anche in questo: in un mondiale brutto, a parte i primi tre, lui riesce a tenere banco, ritornando in casa Yamaha e alimentando curiosità anche per l'anno prossimo dove il tema dominante sarà la sfida con Lorenzo. Finiti i prossimi due anni in MotoGp perchè no, Superbike per altri due. Quindi, vincendo o no, i prossimi 4 anni saranno comunque vissuti da protagonista. A noi appassionati ci piacerà vederlo lottare la davanti, e se non lo farà lo valuteremo alla stregua di quelli che arrivano dietro, senza troppe scuse, senza troppe giustificazioni. Questi sono gli appassionati di motociclismo, non i tifosi da stadio che non conoscono Hailwood, Saarinen, Sheene, Shwantz, Raney, Fogarty, tanto per citarne alcuni.
Spero che Ducati prenda Redding l'unico simil Stoner sulla piazza, come spero che Audi strapaghi Stoner per tornare sulla rossa... Ma questo fa parte di un fanta campionato che viviamo soltanto noi appassionati delle derapate e della guida al limite.... 

lunedì 30 luglio 2012

L'incantatore di serpenti

Scrivo questo post come se fosse l'ultima gara del motomondiale, senza voler passare per profeta, ma solamente facendo un analisi oggettiva delle cose. Solo un incantatore di serpenti poteva fermare il Black Mamba Lorenzo a Laguna Seca, come anche in tutte le restanti gare. Questo pilota porta il nome di Casey Stoner, personaggio controverso, a tanti antipatico, ma l'unico vero talento da poter arginare lo strapotere di Jorge. Nel circuito californiano si è svolta la decima tappa del campionato ma ha espresso valori che possono benissimo riassumere tutta una stagione. In primis la vittoria di Casey Stoner a 9 gare dal suo ritiro. Stoner ieri, se mai ce ne fosse stato bisogno, ha dimostrato di che pasta è fatto sia in pista che fuori, con una gara prepotente ma furba lasciando stancare quello che oggi è il pilota più forte, per poi cucinarlo a dovere a 8 giri dalla fine. Dategli una moto, dategli una gomma (diversa dagli altri) che Casey piegherà anche i semimanubri per vincere le gare. E se arriva secondo preferisce cadere pur di provarci senza considerarlo un errore, come ha fatto in Germania, mentre arrivare ottavo (Mugello) quello si che è un errore!! Queste sono state le sue parole ai microfoni dei giornalai italiani, perchè questo è Casey Stoner. Contrariamente a Lorenzo, di gran lunga più furbo che si "accontenta" (il peggio che ha fatto è secondo!!!), che adesso è avanti di 32 punti, un miraggio per l'australiano che ne ha lasciati 20 solo per fame di vittoria. Il mondiale finirà così. Primo Lorenzo secondo Stoner sicuramente regalandoci qualche altra gara per gli amanti della guida. Ma tutto il resto? Tutto il resto è noia cantava Califano ad iniziare da Pedrosa, pilota sincero anche nelle sue dichiarazioni, ma mai la davanti a fare la differenza. La può fare in due, tre gare a stagione ma poi, come candidamente ammesso da lui stesso, "gli altri andavano più forte". Bravo Dani si è campioni anche a riconoscere i meriti altrui perchè l'anima dello sport è la sportività anche se si monta sul terzo gradino del podio. Sportivo, ma più deluso per il secondo posto, Lorenzo nonostante il suo vantaggio in classifica e questo la dice lunga sullo stato di forma e sulla voglia di vincere del maiorchino il quale accoglierebbe anche Rossi in squadra, tanto e comunque non sarebbe più la prima guida. Il quarto classificato ieri è arrivato a 18 secondi, un abisso nei confronti dei primi tre e che porta il nome, ancora una volta di Andrea Dovizioso il vero Ghostrider del circus. Terzo l'anno scorso, quarto quest'anno, primo degli italiani, il Dovi è completamente ignorato per logiche di marketing e questo dovrebbe fargli suonare la sveglia decidendo di mandare tutti a quel paese per passare in SBK con una divisa ufficiale e in un campionato più serio. Lo ho gia fatto Spies ieri caduto (sembra guasto tecnico) che saluta la sua presenza nella MotoGp con una sola vittoria ritornando nelle derivate di serie e lasciando la sella vuota della sua ambitissima moto.... ma a chi?!?!? Non credo a Valentino (lo scrivo oggi ma posso essere smentito) ammaliato da un offerta faraonica di Audi che spegnerà tutte le sue velleità di ritornare campione, anche perchè con 9 titoli mondiali in saccoccia e l'ipotesi di rimediarne anche da Lorenzo l'anno prossimo, chi glielo farà fare? Rimanendo li farà cassa con i suoi fan club, i suoi tifosi, che lo credono un semidio fino a diluirsi nelle sabbie del tempo come The Doctor, come il Fenomeno, il folletto di Tavullia, ma per noi appassionati semplicemente un pilota veloce, un ragazzo furbo, parecchio furbo ma alla fine, senza moto, un pilota normale... Tutto il resto è noia dicevo, ad iniziare dalle CRT più lente delle proprie madri (le SBK) a rinfoltire una griglia scarna senza più passione, con piloti pop up anche con selle importanti ma che alla fine rimangono nel cono d'ombra dei primi tre... l'anno prossimo due...
Prossima tappa ancora in America (Indianapolis) patria di Beautiful, e come nella soap vedremo la fine delle vicende tra la storia di amore tra Rossi-Ridge, Ducati-Brooke e Yamaha-Taylor... 

lunedì 9 luglio 2012

Fatto e reso

"Guadagnare 25 punti cosi non mi piace, avrei preferito battere Lorenzo". Con queste parole si era congedato Casey Stoner dopo la vittoria del Gp di Assen e dopo che il maiorchino era stato steso da Bautista. Per tenere fede alla sua filosofia di vincere ogni gara ("Io corro per vincere e i titoli arrivano con le vittorie. I conti si fanno alla fine") il buon Casey nel tentativo di passare Pedrosa all'ultima curva del Gp di Germania, è scivolato via gettando alle ortiche un ottimo secondo posto in gara e la leadership del campionato del mondo. Questo è il pilota che Dorna (leggasi Ezpeleta) non ha neanche tentato di far rimanere in un ambiente che sta implodendo su se stesso dove gare come quella di ieri sono molto rare. Detto questo, la gara di ieri ha avuto in Pedrosa l'uomo del giorno con il ritorno alla vittoria e la firma biennale (quasi) presso la casa che lo ha praticamente adottato. Peccato per la caduta dell'australiano ma dopo Assen, in una pista a lui favorevole, Dani si è un pò risvegliato ed ha indotto all'errore il suo scomodo compagno di squadra. Secondo Jorge Lorenzo che ringrazia Stoner ma che lascia la Germania con un distacco di 15 secondi sul duo Honda, un pò troppi anche per lui, forse un pò acciaccato dopo il botto e operazione post Assen. Terzo il buon Dovi che ha regolato l'esagitato compagno di squadra Cructhlow (poi uscito e rientrato) e un ormai perso Spies sicuramente con le valige già pronte. Il buon Dovizioso sta anche combattendo una sua battaglia personale con la richiesta di una moto ufficiale, ma si dimentica che gli interessi economici che ruotano intorno a lui vanno oltre i risultati e fino a che Valentino Rossi navigherà nel mondiale (anche se nelle retrovie) a lui toccheranno sempre le briciole. Interessante il duello per il quinto posto con un gruppo di piloti capitanati da Bradl (in ordine) Rossi, Bautista (in rimonta dall'ultima posizione) Crutchlow, Barberà e Hayden. Chiudono le CRT con la new entry Battaini al posto dell'infortunato Abram. 
Moto 2 che si conferma sempre più terreno di Marquez che vince e stacca tutti in classifica di ben 45 punti complice anche una caduta del suo avversario più diretto Iannone che sino a quel momento stava duellando con lui.
La Germania ci lascia anche la cartolina di Valentino Rossi alla corte di Rupert Stadler gran capo di Audi che ha espressamente detto di voler continuare con il folletto di Tavullia il quale ha tradotto il tutto in monete sonanti che tanto fanno bene all'uomo ma tanto male fanno al pilota definitivamente seduto sui propri allori. 

lunedì 2 luglio 2012

La differenza tra me e te (SBK vs MotoGp)

E' sempre più difficile commentare le gare di MotoGp se non si analizza l'aspetto "politico" che poi è quello che più tiene banco rispetto ai risultati della pista. Il tutto è stato innescato dall'annuncio del ritiro di Stoner che senza mezzi termini le manda a dire a Ezpeleta accusandolo di distruggere il meraviglioso mondo delle due ruote. e non lo fa da gregario, ma lo fa da campione uscente e vincitore dell'ultima gara ad Assen convivendo con i postumi della caduta del Venerdì. Il malumore si è poi diffuso anche a Pedrosa con la critica alle Bridgestone, a Spies che ha fortemente criticato l'abolizione della rookie rules per arrivare ai buchi nelle gomme di Valentino durante la gara. Dulcis in fundo il nuovo regolamento che aggiunge cianuro al già agonizzante campionato che limita a 4 il numero di moto per casa. Ma per caso Monti è anche il nuovo presidente della FMI o Dorna? Nella sponda Superbike invece sembra che la ripresa abbia preso la strada giusta con due bellissime gare ad Aragon, sempre molto combattute, con la reintroduzione a partire dal 2013 dei pneumatici da 17" pollici e gli adesivi simil faro che tanto inorgogliscono le nostre moto parcheggiate in garage. Peccato per la scarsa presenza di pubblico in terra spagnola, unico neo di un bellissimo fine settimana, ma Infront potrà sempre più contare sulla cronaca di una morte annunciata di MotoGp con la relativa fuga anche delle ultime case rimaste. Vedremo. 
La cronaca narra di una gara uno dominata da uno stratosferico Biaggi che ha regolato di fino un arrembante (e deluso) Melandri ed un terzo Checa incredulo del podio in quanto uno sprovveduto Badovini ha pensato bene di tamponare un incolpevole Sykes terzo sino a quel momento. Certi comportamenti andrebbero però segnalati, perchè è si vero che le gare non sono cosa da signorine, ma combattere curva dopo curva anche ai primi giri (Misano docet) non è da furbi ma da esagitati come ce lo ha perfettamente dimostrato Biaggi in gara due quando, visto gli arrembanti Laverty e Davies scannarsi contro Melandri ha pensato bene di non gettare al vento l'ottimo vantaggio in classifica mondiale. Personalmente vorrei anche criticare chi ha scelto di non utilizzare il tracciato della MotoGp dove non è presente quella fastidiosa frenata che porta da 330 Km/h a 40 che favorisce scelte un pò troppo garibaldine, comunque.... Gara due vinta da Melandri su Laverty e Davies dopo due ultimi giri veramente emozionanti e al cardiopalma.
Cronaca un pò diversa per la MotoGp con un ottimo preludio della Moto2 con un bel duello tra Iannone e Marquez questa volta ad appannaggio dello spagnolo che si è visto portare su un piatto d'argento la testa della classifica anche con le cadute di Espargarò e del povero Luthi centrato da Willairot. 
Noia mortale per la MotoGp che perde subito Lorenzo abbattuto dal missile terra aria Bautista che lo ha steso alla prima curva senza un regolare motivo, ma solo galvanizzato dalla prestazione di Silverstone. Un anno fa una manovra "simile" la fece anche SuperSic (bollato anche dallo scrivente) e subito si accesero le polemiche sfociate con la scorta di Barcellona. Cosa faranno adesso gli spagnoli? Più che Gp di Assen era da chiamare Gp di Stoner che ha pensato bene di stendersi e farsi male il sabato per poi correre la domenica, strapazzando il suo compagno di squadra Pedrosa e riportandosi in vetta al mondiale con tanto di rammarico per non aver potuto lottare con Lorenzo. Di rilievo il terzo posto di Dovizioso, la solita rimonta di Crutchlow (imparerò a scriverlo?) ed il ritiro di Rossi essere poi risultato 13 all'arrivo. Complimenti, una bella MotoGp!!! Da qui alla fine, oltre tra la battaglia tra Lorenzo e Stoner il tutto si sposta nel paddok sulla questione "cosa farà il fenomeno di Tavullia? Quiz", unico motivo di interesse (per i non appassionati) per continuare a seguire uno dei momenti più bui nella storia delle corse. 

lunedì 4 giugno 2012

Atto di forza

Senza dubbio il weekend catalano ci restituisce un mondiale diverso rispetto a quanto visto fin ora. Belle tutte le classi ad iniziare con la Moto3 con una bagarre di 8 piloti alla conquista del secondo e terzo gradino del podio dopo che Vinales ha salutato tutti a metà gara. Tra questi anche il nostro Fenati, partito malissimo e autore di una bella rimonta ma senza il guizzo finale per andare oltre il 9 posto. 
Più bella invece la Moto2 con uno stratosferico Iannone che l'ha fatta da padrone rintuzzando gli attacchi dell'idolo locale Marquez a suon di staccate, arginando anche il ritorno di Luthi sul finale, portando a casa un bellissimo primo posto che gli vale il terzo posto in classifica generale e un ritrovato smalto un pò sbiadito nelle ultime gare. Sotto investigazione l'incidente tra Espargarò e Marquez quest'ultimo reo di aver chiuso il connazionale dopo aver perso il controllo della moto. Sanzione data e ritirata che conferma la terza piazza di Marc. Sinceramente avrei preferito una sanzione più esemplare in quanto il giovane talento non è la prima volta che agisce al limite, vedi anche con Luthi in Qatar. Evidentemente qualcuno gli sta spianando la strada verso la sella della Honda Repsol.
Honda che invece non riesce a vincere in MotoGp bastonata duramente da l'Ispanico Lorenzo, con una Yamaha perfetta come la sua guida, poco spettacolare ma sicuramente elegante ed efficace. Ieri Jorge a cotto a puntino il suo rivale e connazionale della Honda, quel Pedrosa che non ha mai dato la gioia mondiale al team che lo ha cresciuto e che adesso si troverà a fare i conti sulle future decisioni del pilota della Yamaha. La gara di ieri ci ha restituito anche un bravo Dovizioso terzo alla fine con una gara oculata e di attesa, "accontentandosi" del risultato e facendo salire le sue quotazioni di mercato. Casey Stoner è sceso per la prima volta giù dal podio, dopo una lunga striscia di risultati positivi e uscendo dalla Spagna con un distacco di 20 punti su Lorenzo. Mi sarei aspettato qualcosa di più da Stoner e aspetto il round di Silverstone per capire se ha realmente chiuso oppure si è trattato solo di un problema con la moto. Da rivedere anche Spies autore di un bell'inizio gara, concluso nella terra e poi in rimonta fino al 10 posto. Bene anche Rossi settimo a 17 secondi dalla vetta... Chissà... Brutte forse più del solito le CRT che si posizionano come sempre dal 13 posto in poi facendo gara a se. 
Il buon Ezpeleta dovrà inventarsi qualcosa per il prossimo anno perchè le corse con 12 piloti è difficile sostenerle visti anche i costi di gestione del paddok. Tolto Stoner dalle classifiche il prossimo anno dovranno zavorrare abbondantemente Lorenzo per non farlo scappare viste anche le prestazioni della Yamaha e non mi sembra che all'orizzonte ci siano segnali positivi da presupporre un campionato diverso...
Come sempre ai posteri l'ardua sentenza

lunedì 21 maggio 2012

Rivoluzione Francese

Gare dentro e fuori nel Motomondiale approdato a Le Mans come nella migliore tradizione della Rivoluzione Francese. In un certo senso anche qui ci sono stati dei decapitati ma per fortuna con la testa sempre al loro posto...anzi. Dell'annuncio di Casey Stoner di ritirarsi dalla vita agonistica ne abbiamo già parlato nel post precedente, e questo ha fatto sì che si smuovesse già all'inizio del campionato il mercato piloti. Mercato che vede protagonista assoluto Jorge Lorenzo da ieri detto lo squalo, dopo una vittoria in solitaria sull'umida pista della Loira, con una gara perfetta condotta dall'inizio alla fine in risposta al suo rivale che lo aveva regolato all'Estoril. Se Honda aveva offerto a Casey 12 milioni d'euro quella è la cifra che dovranno pagare le case per aggiudicarsi il più forte pilota rimasto a guidare una MotoGp. Honda infatti senza Stoner e senza un sostituto valido si ritrova con Pedrosa che ieri ha dimostrato un pò i suoi limiti strutturali. E' vero che le condizioni non erano di quelle ottimali per un pilota di moto, ma almeno un pò di carattere dovrebbe venir fuori come la dimostrazione di saper guidare anche sopra i problemi. Lo ha fatto invece Valentino Rossi pensando che se la Ducati non va da Rossi, Rossi va con la Ducati. Gara caparbia e difficile con l'obiettivo di arrivare prima degli altri cercando di dimostrare il suo valore in condizioni difficili. Un bel secondo posto esattamente come un anno fa (terzo) sempre qui a Le Mans e sempre sull'acqua, con l'aggiunta di tre sorpassi fatti e subiti da Stoner negli ultimi due giri, e con un comportamento più corretto (confermato da Rossi stesso) rispetto a Jerez 2011 quando atterrò l'australiano. Mi piacerebbe sperare un prosieguo anche a Barcellona tra due settimane, ma da appassionati delle corse bisogna rimanere sul pianeta evitando di disturbare Isaac Asimov o Julio Verne. Prosegue invece la lotta interna al Team Tech3 col Dovi e Cal intenti a darsele di santa ragione e da ieri anche solidali l'uno con l'altro rimediando una scivolata per uno quando erano in lotta per il podio con Rossi. Testa che cade invece è quella di Ben Spies mai in ombra come quest'anno troppo lontano da quel pilota che solo due anni fa infiammava il pubblico SBK. Il resto del gruppo alla spicciolata come sempre, con le CRT un pò più vicine rispetto alle condizioni normali, ma sempre poco per infiammare gli spettatori presenti.
Anche in Moto2 ci sono state delle decapitazioni ad iniziare da Marquez che ha pensato bene di stendersi a metà gara quando lo svizzero Luthi era già in testa spedito verso un'ottima vittoria con un ottimo Corti in seconda posizione che ha saputo resistere alla tentazione di non strafare come anche Redding, terzo, e un buon Iannone quarto.
In Moto3 prima vittoria per Rossi, ma quello francese, che ha saputo attendere e non cadere rispetto agli avversari più blasonati eccezion fatta per il povero Fenati frenato da un guasto tecnico. Peccato perchè con Vinales a terra era un occasione per riportarsi in vetta alla classifica.
Breve considerazione alla fine riguardo alla spocchiosità del patron della MotoGp Ezpeleta: caro patron, la scomparsa di Simoncelli doveva farti già suonare un primo campanellino di allarme sul vuoto lasciato da un pilota carismatico. Con la partenza di Stoner avrai un altro buco da colmare ancora più grosso e prega i santi che Rossi torni agli alti livelli o un pilota si affacci la davanti come fece Stoner nel 2007 altrimenti sarai chiamato a gestire il mondiale della noia.

lunedì 7 maggio 2012

Piove

Piove sul mondo motociclistico, e non solo per le avverse condizioni di queste ultime gare sia in MotoGp che in SBK, ma piove perchè ancora non si è riusciti ad offrire una stabilità al nostro sport che lo renda inossidabile nel tempo. Se la MotoGp è già da qualche anno che traballa sul filo del poco spettacolo, ieri ci si è messa anche la SBK dove, a fronte di condizioni meteo incerte, abbiamo assistito ad una poco chiara gestione della gara, sia da parte dei piloti sia da parte dell'organizzazione. Certo, correre in situazioni incerte non è affatto semplice, ma come ha detto Chili, l'elettronica serve anche a questo, a far si che le moto siano performanti in ogni situazione.8 giri su 36 in totale sono un pò pochi anche a rispetto degli spettatori che sono accorsi numerosi per i 25 anni di SBK, e questo quando tutte le altre classi hanno regolarmente preso il via. Speriamo che Donington Park, nonostante sia in Inghilterra sempre dal tempo incerto, renda più chiara la situzione.
E' piovuto anche in Portogallo, un pò meno che a Jerez, dove l'uragano Casey ha fatto il bello e il cattivo tempo, questa volta correndo contro se stesso più che contro un tostissimo Lorenzo e un attendista Pedrosa. Si perchè in fin dei conti questa è stata la gara, una lotta a tre, col il resto del gruppo a fare da comprimari senza aver neanche la minima possibilità di affacciarsi la davanti. Difficile andare a prendere uno Stoner come quello di ieri, difficile perchè non ha mai smesso di violentare la sua Honda a suon di manciate di gas, e poco importava se Lorenzo non gli ha mai concesso più di 8 decimi nell'arco di 28 giri, come ammesso anche dal campione spagnolo. Una gara per appassionati ma non per un pubblico "normale" che nella stessa settimana ha pagato 31 euro di biglietto per vedere le prove di F1 al Mugello. E' un parallelismo che la Dorna deve affrontare se non vuole perdere tutto il suo smalto, come consigliato anche dallo stesso Stoner: "ci vogliono regole più chiare". Alle spalle dei tre i soliti Dovizioso e Cruthclow oramai presi nel loro personale campionato, un Bautista speriamo in crescita, un Rossi....settimo, un sempre più lost Spies e via via tutti gli altri. Da segnalare la prima doppiata CRT quella di Petrucci.
In Moto2 lotta fratricida tra Marquez e Espargarò vinta dal pilota Repsol dopo un duello all'ultima curva. In leggera ripresa Iannone quinto mentre ancora luci e ombre su Corti e Corsi. Lascia invece la leadership del mondiale il simpatico Fenati in Moto3, causa incomprensione con Kent, vinta con volata finale da Cortese su Vinales al fotofinish. Rimedia per gli italiani Antonelli sesto.
Che dire? Non un bel momento per il motociclismo in generale alleviato dalle belle notizie sulle condizioni di McCornick, mentre per Lascorz la faccenda rimane ancora nebulosa sia per quanto detto sia per le reali condizioni dello spagnolo.

lunedì 7 novembre 2011

2011 Odissea nello spazio (motociclistico)


Difficile fare un post di chiusura quest'anno. La prematura scomparsa di Simoncelli ha aperto ferite mai chiuse che lacerano il nostro sport, delle quali tutti ne siamo consapevoli, ma ce ne rendiamo veramente conto quando si palesano davanti agli occhi. Il tributo a Marco reso ieri a Valencia contiene svariati significati ad iniziare dall'accoglienza del popolo spagnolo, severo con Marco fino a qualche tempo fa, a tutto il paddock che si è unito ne giro d'onore facendo rieccheggiare il rombo delle moto fino a "lassu". Però the show must go on cantava Freddie Mercury e lo avrebbe detto anche il Sic ("Diobò quanto siete lagnosi") scelgliendo il rumore al silenzio... e allora che rumore sia!
Campionati finiti, titoli assegnati, 125 e Capirossi andati in pensione ed un futuro piuttosto incerto, questo è stato il 2011 per il motociclismo su pista. Terol si porta a casa l'ultimo titolo della 125 due tempi che va in pensione dopo 62 anni (cosa dirà Brunetta) dopo un bel duello con lo sfidante più diretto Zarko il quale stona l'ultima gara consegnando il titolo allo spagnolo su di un piatto d'argento. Più entusiasmante la Moto2 con il testa a testa tra Bradl e Marquez per tutto il campionato. Il tedesco più solido e concreto in tutto l'arco della stagione. Lo spagnolo vince, perde, cade, si rialza, riuscendo anche a passare in testa al campionato per poi perderlo per i postumi di una caduta nel Gp della Malesia. Sicuramente entrambi sotto osservazione e in attesa di conferme, sia nel proseguo della Moto2 sia nel passaggio di categoria. Altalenante la pattuglia italiana con Iannone terzo alla fine, ma con numerosi vuoti di Corsi, Pasini, Corti. Pirro, nel "giorno della memoria" si toglie la soddisfazione di vincere la sua prima gara nel grande circus, guidato forse dallo spirito del Sic (ci piace pensarla così) regalando un sorriso in quello stesso box colpito dal lutto malese.
Stoner (per chi non se ne fosse accorto) ha strapazzato tutto e tutti creando un vuoto pneumatico che ha risucchiato anche sua "maestà" Valentino Rossi nel difficile compito di guidare "un motore" e non una moto. Come era successo per gli altri compagni di squadra del canguro mannaro, additati di essere dei fermi, Rossi ha fatto la stessa fine con l'aggravante di avere il soprannome del fenomeno. E vani sono stati i tentativi goffi del suo sciame "scusatorio" nel definire la Ducati una "moto di merda" (Cereghini). La Ducati è sempre stata così. Era Stoner che faceva la differenza! E lo sapeva bene Suppo quando ha visto che tutto lo staff si stava beando della bontà del mezzo mettendo in ombra l'unico artefice delle vittorie. In questo 2011 i cronisti ed ex piloti "intenditori" ci hanno fatto vivere una telenovela logorroica, ed invece di essere tutti in piedi sul divano ci hanno fatto stare tutti in piedi sul telaio! Va beh! contenti loro...
Confermato Jorge Lorenzo, bello e cattivo come sempre, secondo nel mondiale con una Yamaha e non con una Honda (secondo i soliti noti ieri Stoner ha vinto perchè aveva una Honda), anche lui sfortunato (Assen e Australia) ma sempre li a regalarci gare di classe (Mugello e Misano). Forse l'unico in grado di mettere in discussione il dominio di Stoner anche per l'anno prossimo. Chissà. Bene il Dovi, terzo nel mondiale, "sfrattato" dalla sua sella reo di essere meno carismatico del suo rivale di sempre Simoncelli, ma più concreto avendo sempre occupato la terza piazza nel mondiale (anche se a detta dei soliti non sembrava). Forse non un supertalento, ma un ottimo pilota che ha fatto della concretezza la sua arma vincente. Da qui il resto del gruppo ad iniziare da Pedrosa, gran bel manico ma costernato da i troppi "se" (se non fosse cascato a Le Mans?). Ben Spies ci deve ancora far vedere qualcosa di buono in gare "regolari" non in situazioni come quelle di ieri e Assen. Suzuki deve ancora confermare la sua presenza e a giorni si dovrà sciogliere il nodo Team LCR e Team Gresini, perchè paradossalmente in MotoGp ci sono più moto che piloti. Domani tutti di nuovo in pista per i test pre 2012 e con la nuova serie di Mediaset "Cento Telai".
Grazie ragazzi (SBK compresa) grazie Capirossi, e... grazie SuperSic!

lunedì 17 ottobre 2011

Buon compleanno campione!!!


Un anno fa Stoner strapazzava gli avversari in sella alla Ducati, ma sul podio il responsabile del team Ducati Wolverine-Guareschi già flertava con il suo futuro pilota Rossi, dimenticandosi del suo pilota che aveva conquistato la vittoria. Dopo un anno esatto Casey Stoner ha definitivamente chiuso i 4 anni con la Ducati, iniziati con il titolo mondiale, seguiti da una sequela impressionante di vittorie (è il Re della 800) ma anche di brutte accuse sulla tenuta psicologica e bravura alla guida di una moto. In realtà l'australiano ci ha fatto vedere che la Ducati è una moto da duri, una moto da piloti veri, quelli di pochi discorsi ma di tanto gas. Stoner ha chiuso un ciclo lasciando nella melma più totale anche sua maestà Rossi, caduto già 11 volte quest'anno, per cercare di arrivare primo dei normali. Forse nella sua maglietta celebrativa non c'è la guasconeria di altri piloti, solo la sobrietà di un campione vero che disegna traiettorie e controsterzi come nessun altro. E' sicuramente poco personaggio, con la testa al suo nuovo tir per portare il bestiame nella sua terra australiana. La cosa che più dispiace è che forse smetterà presto di correre, ma questo sarà solo il futuro a dircelo. Buon compleanno dunque Casey e bentornato campione insieme alla tua fantastica squadra (italiana per buona parte)!
A parte le immagini della pista, la gara di Phillip Island oltre che noiosa è stata anche falcidiata dalla sfortuna del rivale di Stoner, quell'ottimo Lorenzo che le ha tentate di tutte per contrastare l'australiano. Ci dispiace vederlo a terra, perchè lo spagnolo è un degno avversario e un bel protagonista delle corse. Anche Spies è rimasto ai box per una brutta caduta e alla fine la gara si è conclusa con solo 7 piloti al traguardo. Questo la dice lunga sullo stato del motociclismo serie prototipi, una serie con un futuro alquanto nebuloso sperando nei prossimi mesi per un chiarimento tra le forze in campo. Avvincente come sempre la Moto2 con uno scatenato Marquez che parte in ultima posizione ed arriva terzo davanti ad un distratto Bradl e ad un eterno incompiuto De Angelis. Sulla carta sembra che lo spagnolo faccia il bello e il cattivo tempo, quindi non resta che sperare in un ritorno del tedesco nelle ultime due gare.
Nella terra portoghese si è chiusa l'ultima puntata del mondiale Superbike dove la notizia più interessante, oltre alla gara, è stata la riconferma di Checa sulla Ducati nel Team Althea. Francamente mi sarebbe piaciuto che Carlos mandasse a quel paese la casa di Borgo Panigale, troppo impegnata a costruire nuovi telai per Valentino Rossi, ma per fortuna qualcuno ha fatto girare i neuroni accorgendosi di avere tra le mani un pilota e una moto vincente, che se avesse corso in Australia sarebbe andato più forte della Ducati MotoGp. La gara portoghese ci ha restituito un motivato Biaggi con una bella scritta sul casco "Arrivederci al 2012", e un Melandri che porta in sua dote in BMW l'ultima vittoria stagionale. Il mercato ancora freme e le pedine da sistemare sono ancora molte, ad iniziare da Francesco Batta, signore indiscusso della superbike, ma anche per altri piloti e marche. Sembra che la Superbike al momento goda più di ottima salute e prospettive, ma l'inverno è lungo...

domenica 18 settembre 2011

La prova del nove


Articolo politicamente scorretto, ma dato che nessuno mi paga per scrivere quello che penso, posso giungere a delle conclusioni che a molti piaceranno e ad altri no. Un anno fa sul circuito di Aragon, Casey Stoner, chiedendo un forcellone più lungo alla Ducati, fece la pole position e vinse la gara mani basse andando finendo la gara un secondo prima rispetto a quest'anno!!!. Quest'anno, Valentino Rossi, il Dottore, il fenomeno di Tavullia, chiedendo una moto nuova, ha fatto il tredicesimo tempo in prova e il decimo in gara girando persino più piano dell'anno scorso (vedendo anche che va di moda confrontarsi con i tempi passati). A tutti quelli che nel 2007 gridavano allo scandalo della netta superiorità Ducati e quindi di Stoner, a tutti quelli che dicevano “ah, ce l'avesse Valentino...” rispondo che Stoner a parità di moto è superiore al Sig.Rossi. E non lo dico io, lo dicono le statistiche, i numeri... Oggi Stoner ha dimostrato che il sorpasso a Laguna Seca è stato solo un furto ai danni di un pilota forte ed onesto, il quale ha come unico obiettivo vincere le gare e magari anche i mondiali. Sono sempre meno adesso i tifosi di Rossi il quale che non sa più che pesci prendere senza un mezzo competitivo. Domani leggerò gli articoli dei giornalai che fino a due settimane fa davano per “bollito” l'australiano, relegandolo a pilota debole, con dei grossi problemi a gestire la pressione. Cari giornalai, poco esperti di corse e parecchio tifosi, Aragon ci ha suggerito ancora una volta che le corse in moto quest'anno le gestiscono solo tre piloti: il resto della compagnia veloci comparse sempre osannate più del loro merito. Aragon ci ha ridato un Pedrosa secondo, forse non forte come il suo compagno di squadra, ma sempre sul podio a lottare. Aragon ci ha dato ancora una volta Lorenzo, un altro gran bel pilota che parla poco ma va parecchio. Valentino se non cambierà la sua strategia (a 13 milioni d'euro l'anno la vedo dura) macchierà di non poco la sua carriera di pilota forte e vincente e i suoi poster saranno sempre accanto a quelli delle squadre di calcio, ma non nelle bacheche dei veri appassionati di questo sport. La Cenerentola Ducati dovrà spendere parecchi soldi per far andare le sue motociclette e sommati a quelli percepiti da Rossi non la pongono in una condizione ideale considerata anche la crisi economica mondiale. Chissà come se la starà ridendo Livio Suppo che anticipatamente aveva già capito l'andazzo della gestione delle corse, ed ha pensato bene di andare in Honda e portarsi uno dei piloti più forti. Quindi per dirla con le parole del Conte Mascetti, “fate largo bottegai e filistei” e lasciate le corse ai piloti ed ai loro vincitori, qualunque bandiera essi sventolino. Un ciao anche a Loris Capirossi il quale, dopo l'esperienza “sperimentale” con Suzuki ci lascia tristemente senza risultati e con un tamponamento al povero Elias che fino allora era ancora in gara.

Detto questo, gran week end anche la Moto 2 che ci ha regalato una bella bagarre tra diversi piloti tra i quali anche due italiani, Iannone e Corsi (De Angelis è di San Marino!!!) che sono arrivati secondo e terzo dietro un divertito Marquez che ha un po' giocato con loro prima di andarsene. Ora il distacco dal tedesco Bradl è di solo 6 punti e staremo a vedere se il tedesco (cosa che io spero perché è un ottimo pilota) riuscirà a riallungare o a subire la superiorità di un futuro campione. Chissà... Adesso tutti a Motegi in un gran premio molto discusso causa i disastri del terremoto, ma sicuramente una bella puntura di solidarietà ad una nazione ad alla sua gente.

martedì 13 settembre 2011

Impressioni di Settembre


Round interessante quello di Domenica 5 Settembre sia per il Motomondiale sia per il Mondiale Superbike, entrambi i campionati ci hanno dato spunti interessanti di riflessione in un momento di accordi, empasse, e fiumi di parole. La 125 ha confermato l’ottimo momento di forma di Terol che aveva perso un po’ di smalto subito recuperato con due vittorie che gli hanno permesso di fare un bel balzo in avanti nei confronti di un rassegnato secondo Zarko. Ma la nota più importante è il 14° posto di Morciano primo di una pattuglia di italiani che anni fa dominava le scene ed oggi stenta a trovare gli eredi di Rossi, Capirossi e Biaggi.

Nella Moto2 altra stoccata dello spagnolo Marquez sempre più protagonista di questo campionato insieme però ad un coriaceo Bradl che non ha mai mollato la presa e che sicuramente tornerà sul gradino più alto del podio quanto prima. Altalenante la stagione di Iannone che comunque ha confermato (meno male) la sua presenza in questa categoria anche qui avara di italiani.

In MotoGp abbiamo assistito ad una gara noiosa all’apparenza con niente di nuovo per i tifosi, ma ricca di spunti per gli appassionati, magistralmente descritta anche da Pernat qui. Se mai ce ne fosse stato bisogno Lorenzo conferma tutta la sua cattiveria e bravura alla guida di un ottima moto, forse la più completa del lotto, che nelle sue mani diventa un arma micidiale. E’ però il maiorchino a fare la differenza considerando il sesto posto di Spies. Secondo Pedrosa con un accenno di polemica nei confronti di Stoner “reo” di guidare una moto sviluppata da lui tanto che in gara lo passa senza troppi complimenti nel curvone in piena velocità con un bel sorpasso da “pelo”. Ancora una volta la dimostrazione che senza lo stop di Le Mans sarebbe stato della partita. Terzo uno “sfiancato” Stoner (se quando è stanco arriva terzo…) che ha palesemente ammesso il suo calo fisico scusandosi con il suo team. Credo che questa ammissione lo faccia diventare ancora più grande e rispettato e comunque, a differenza della solita stampa italiana che non lo vede di buon occhio, ha sempre 34 punti di vantaggio sul secondo nel mondiale. Quarto e quinto Simoncelli e Dovizioso forse la giusta posizione per due piloti che dispongono dello stesso materiale di Stoner e Pedrosa ma che non sanno mai ruggire quando la pattuglia dei fenomeni è al completo. Rossi settimo, nei primi quando il capofila Lorenzo studiava la pista umidiccia girando un secondo e mezzo più piano, settimo (primo delle Ducati!) quando il resto della compagnia decide di dare gas.

Extra gara da annotare i pensieri di Preziosi al quale piacerebbe che Stoner provasse il Ducati, un telaio nero ad avvolgere la GP12 al Mugello, un ripensamento sulla filosofia Ducati nel fare le moto da corsa e un pilota pagato il giusto che vince nel mondiale Superbike… (Valentino non costa solo 13 milioni d’euro l’anno…).

Già il Superbike… Il banale incidente occorso a Max Biaggi in prova e lo sfortunato ritiro dalla gara la domenica ha rimarcato quanto ancora può dare un personaggio del suo calibro alle corse. E’ vero che Checa avrebbe vinto il mondiale, ma la mancanza del Corsaro, con tutto il rispetto per l’ottimo Melandri, ha un po’ chiuso l’interesse per le restanti gare, tanto è il vantaggio di Carlos sull’ora secondo Melandri. Checa sarà il vincitore del mondiale 2011 e noi appassionati glielo auguriamo di cuore perché è sempre stato un bel pilota ed una brava persona. Ci piacerebbe giore anche per il Team Althea o almeno per quella parte non Ducati ufficiale ma privata, comunque un bel riconoscimento per un signore del calibro di Bevilacqua. Speriamo per sorti positive anche per un altro signore in cerca di moto per l’anno prossimo, quel Francesco Batta e signora che tanto hanno dato a questo sport e tanto “avrebbero” ancora da dare. Settembre ci lascia con l’arrivo di Aragon e Imola con la speranza di un futuro migliore per i colori italiani.

lunedì 29 agosto 2011

L'uragano Casey


Con le tempeste tropicali e gli uragani quest’anno gli americani sono arrivati alla lettera I, ma ieri a Indianapolis sono dovuti ripartire dalla lettera C come Casey, un uragano australiano che si è abbattuto sul motomondiale spettinando diverse persone e non solo in pista. Sulle anomalie della strana riasfaltatura del tracciato, Stoner ha impresso la sua legge, le legge di un fuoriclasse a posto con tutto e con tutti soprattutto con la sua moto, capace di assecondare il polso destro e farlo danzare sulle piste. Quello stesso polso che più volte ha portato in vetta la Ducati che ieri ha arrancato con il suo pilota più forte messo dietro anche da De Puniet. L’asfalto era scivoloso per tutti e sono le condizioni critiche a far valere anche il pilota, se pensiamo che Dovizioso ha fatto il suo best lap all’ultimo giro. Comunque vada questo mondiale Stoner ci ha fatto vedere quali sono i reali valori in campo, chi è il fenomeno e chi no, chi guida sopra i problemi e chi non riesce a ricavare un ragno dal buco. La fotografia di questi ultimi anni l’ha fatta Pernat Sabato in telecronaca: Stoner il più veloce, Lorenzo il più cattivo, Rossi il più furbo, purtroppo per lui non è con la furbizia che si guidano le moto. Gara strana quella di ieri, con la debacle Ducati e l’annichilimento di Simoncelli che guidava la moto che poi ha fatto il primo ed il secondo posto. Bravo Pedrosa che non ha mai mollato comunque, piacevole Spies terzo, quarto un coriaceo Lorenzo, quinto un attendista Dovizioso e sesto un cazzuto Bautista con la Suzuki. Tutto il resto sono solo parole. A me dispiace dover avere dell’acredine nei confronti della nostra bandiera motociclistica, ma troppe, tante sono state le verità non dette su Valentino. Troppo il fango gettato su Biaggi all’epoca, ridicole le accuse della falsa malattia di Stoner… Oggi con il problema Motegi viene fuori che chi non stà dalla parte del datore di lavoro è fuori come scrive Ernesto Emmi qui, mentre che nelle vittorie Ducati non era la moto a vincere ma bensì il suo pilota che guidava continuamente sopra i problemi. Un po’ di uragano si è abbattuto anche nella cabina dei commentatori dove, la mancanza di Reggiani, ha favorito l’ingresso di Pernat il Sabato, Locatelli, Zamagni, e Cecchinello la Domenica. Finalmente telecronache poco orgasmiche e più notizie su tutti evitando quelle genuflessioni che poco hanno a che fare con i piloti. Tra una settimana ci sarà Misano un anno dopo la morte di Tomizauwa e dopo gli stupidi fischi a Lorenzo. Io mi auguro sempre delle bellissime gare e che vinca il migliore…