lunedì 24 aprile 2017

Captain America, MotoGp Austin 2017

Titolo facile dopo la quinta vittoria di Marc Marquez sul tracciato americano. Facile ma non scontato viste le premesse delle due gare passate. Eppure Marquez ha fatto tutto secondo copione lasciando agli avversari solo le briciole di un fine settimana perfetto. Ci voleva questa vittoria allo spagnolo per ridisegnare il suo campionato e lo ha fatto nella maniera migliore possibile portando il suo avversario diretto (al momento) Vinales ad una caduta. Troppa la superiorità del pilota Yamaha in questo inizio campionato, eppure anche lui è caduto nella trappola del connazionale che non gli ha lasciato nulla in tre giorni. Con questa vittoria Marc ha anche dimostrato una maturità che forse in pochi si aspettavano. Maturità che ha sicuramente ereditato dall'ormai "vecchio" Rossi che è salito sul secondo gradino del podio ed è balzato in testa alla classifica mondiale. Il campionato di Rossi dovrà essere questo visto anche 'ottimo pacchetto a disposizione confermato anche dalle prestazioni del team satellite Tech3. Zarko infatti non si è limitato a seguire Valentino ma ad un certo punto lo ha anche punzecchiato facendogli commettere un piccolo errore sanzionato poi alla fine. Sinceramente una penalizzazione piu' politica che nel merito perchè comunque Rossi ha mantenuto la sua seconda piazza. Terzo un redivivo Pedrosa che ha guidato un pò la compagnia per poi fare i conti con l'usura del pneumatico anteriore. Quarto un sempre piu' maturo Crutchlow (per la felicità di Lucio) davanti ad uno Zarko che ci è piaciuto molto. Male le Ducati visti i risultati passati, con un Dovizioso deluso ed un Lorenzo "felice" per aver portato a casa un nono posto. Vedremo a Jerez.
In Moto2 Morbidelli cala il suo tris, il primo della categoria, e lo fa ancora una volta da pilota di classe regolando un fastidiosissimo Luthi che lo ha pressato per mezza gara. Vai Frankie continua così!
Ma è dalla Moto3 che arriva l'ottima notizia della vittoria di Fenati dopo il suo esonero dallo Sky Racing Team l'anno passato. Le vere motivazioni della questione forse non le sapremo mai ma ieri Fenati si è levato un sassolino dallo stivaletto, anche se lui dice il contrario. Bravo Romano e bravo il Team Gresini con Martin secondo e DiGiannantonio terzo. Nei primi 5 si rivede anche Bastianini.
Prossimo round Jerez prima tappa europea dove un pò tutti saranno in cerca di conferme.

mercoledì 12 aprile 2017

L'ombra del Canguro

E' di questi giorni successivi al MotoGp di Argentina, la pseudo polemica di alcuni sul comportamento avuto da Lorenzo successivo alla caduta, quando stizzito ha gettato a terra la sua malconcia Ducati. E' vero che stiamo parlando di un 5 volte campione del Mondo, ma è anche vero che stiamo parlando di un ragazzo con i propri pregi e difetti. Alcuni l'hanno buttata poi sulla simpatia più o meno, io mi limito soltanto a giudicare il pilota.
Guidare una Ducati abbiamo visto che non è semplice. Ci sono passati i più grandi campioni, quasi tutti campioni del mondo tranne Gibernau, eppure solo uno è riuscito ad entrare nello spirito Ducati. Pensandoci bene anche Capirossi ha fatto qualcosa di mirabolante, ma Loris è un pilota tutto cuore e poco "talento". Per guidare la Ducati ci vogliono i fenomeni, quelli con poca elettronica e tanta sensibilità al polso destro. L'unico in grado di farlo è stato Casey Stoner che ha lasciato la MotoGp perchè "poco umana ma ricca di business". Ancor'oggi l'assenza del Canguro Mannaro manca nel mondiale, perchè manca una Ducati stravincente, come lo era stata fino a fine 2010. Non me ne voglia l'ottimo Dovizioso, indomito lavoratore del manubrio e ragazzo rispettabilissimo, ma Casey guidava in maniera magica ed oggi, alla luce di questi primi non risultati di un pilota del calibro di Lorenzo, l'assenza di un pilota come Casey, per gli appassionati, si vede. Sulla Ducati, nonostante siano passati 7 anni, pesa ancora l'ombra di Stoner, che da due anni a questa parte è diventato tester della rossa, che strapazza in lungo e in largo ad ogni uscita. Così come Rossi è considerato un icona del motociclismo moderno, vista anche la sua longevità, Casey Stoner e la Ducati dovevano essere "preservati e mostrati" come un opera d'arte in tutti i circuiti del mondo. Ma Stoner è un ragazzo particolare e genuino e illuminanti sono le parole che disse a Nakamoto all'indomani dell'annuncio del ritiro (dopo che lo stesso vicepresidente Honda gli offrì 15 milioni di ingaggio): "...grazie presidente, ma non è per i soldi che lascio, è per il principio...". Grazie ancora Casey.

lunedì 10 aprile 2017

Allungo argentino, MotoGp Rio Hondo 2017

Difficile dare un volto a questo inizio campionato o forse è più facile di quello che sembra. Fatto sta che i vincitori del Qatar si sono riconfermati tali non solo per demeriti altrui ma per una superiorità che sta iniziando ad essere "preoccupante" per l'esito finale. Mir, Morbidelli e Vinales hanno rivinto in terra argentina consacrando la loro leadership nei rispettivi campionati ed iniziando a tracciare un piccolo solco con gli inseguitori. In Moto3 Mir ha vinto una gara intelligente dopo la solita ressa iniziale portandosi dietro con se gli altri due del podio di Losail ovvero McPhee e Martin che si sono dimostrati degni avversari. Malino gli italiani, viste le premesse. Si salvano solo Migno quinto e Fenati settimo. 
La Moto2 vede la replica di Morbidelli che si ripete nella vittoria ma sopratutto da sfoggio di grande maturità nello stare al comando di una gara che lo ha visto trionfare davanti ad un ottimo Oliveira (e la sua KTM) e a Luthi dopo che Marquez si è steso all'ultimo giro. Bene anche Baldassarri quarto, Corsi sesto e Bagnaia settimo.
Delle tre categorie è la MotoGp a manifestare più incognite e poche certezze. Le certezze hanno il nome di Vinales che porta a casa la sua seconda vittoria consecutiva, non per eliminazione diretta degli avversari, ma per una condotta matura e quasi priva di rischi. Dopo un ottimo inizio di Crutchlow, Maverick ha lasciato la compagnia dell'inglese e di Rossi lasciandoli a 2,5 secondi e mezzo senza che riuscissero a riprenderlo. Così mentre Vinales danzava il suo tango argentino Rossi cucinava a fuoco lento Crutchlow per poi prendersi la seconda posizione senza più mollarla. Le incognite arrivano invece da chi un incognita non dovrebbe essere ovvero Marquez e Pedrosa caduti a terra nello stesso punto del tracciato. Una caduta di anteriore fotocopia che apre un interrogativo sul ritardo di Honda rispetto alla casa dei tre diapason. Yamaha che mette al quinto e al sesto posto anche le moto satelliti con Zarko e Folger in netto crescendo durante l'arco della gara. Per Dovizioso l'Argentina rappresenta una pista per il crash test visto che ogni anno (o quasi) il forlivese viene abbattuto da qualche missile terra aria. Anche se nelle retrovie, il Dovi quest'anno è stato centrato dall'Aprilia di Espargarò che non stava affatto facendo una brutta gara. Mentre le Ducati ufficiali assaggiavano la terra Argentina (Lorenzo lo ha fatto dopo una curva) due Ducati clienti si distinguevano per gli ottimi risultati. Stiamo parlando di Abraham con il secondo tempo in griglia e Bautista ottimo quarto a fine gara. Non mi è piaciuta la gara di Petrucci sprecone nel gestire la sua Ducati finendo sulle tele a fine gara. 
Un emergenza reale la MotoGp ce l'ha: Vinales e Yamaha al momento fanno un binomio fortissimo e lo dimostrano anche la costanza di Rossi e delle moto del Tech3. Non tutto è perduto per Honda e Ducati ma ad Austin Marquez (l'unico in grado a mio avviso) dovrà fermare il top gun per non parlare di mondiale già assegnato. 
Una curiosità: la foto del post si riferisce all'incidente tra Espargarò e Dovizioso. Questo è il motociclismo che a me piace. 

sabato 8 aprile 2017

E se fosse solo un brutto sogno?

Forse ieri sera avrò mangiato pesante, sarà che sto studiando per l'esame, fatto sta che sento una strana vibrazione sul comodino e non il classico "tititititi" della sveglia. Comodino? Io non ho un comodino e dormo su un letto ad una piazza, non matrimoniale! La vibrazione proviene da una specie di... "portacipria" di metallo che adesso si è pure illuminato facendo comparire una scritta "Slide to Unlock". Che diavoleria è? Mi alzo, stranamente dolorante, e un pò appesantito, e come sempre mi vesto nella penombra per non svegliare i nonni. Indosso dei vestiti "strani" e scendo a prendere il motorino. Ma il motorino non c'è e al suo posto uno strano affare tondeggiante che sembra una Vespa ma non lo è! Infilo le chiavi e miracolosamente si accende. Come esco dal garage riecco il "portacipria" vibrare all'impazzata. Adesso lo schermo non è più nero ma appaiono tutta una serie di figure tonde con dei simboli strani. Cerco un pulsante per capirci di più fino a quando non sfioro lo schermo e mi appare una lista di messaggi di cui il primo "vai a prendere Giada e Massimo". Chi diavolo sono? Rimetto lo strano oggetto in tasca e vedo che la cartoleria sotto casa non c'è più. Andrò in centro. Lo strano mezzo di locomozione mi pare un pò più confortevole del mio motorino ma non ha le marce. Arrivo in centro, dopo aver passato delle vie con dei cartelli strani con scritto ZTL, e avvertimenti minacciosi vari, vado in via Ricasoli a piedi, perchè non più transitabile, per comprare del materiale da disegno ma il negozio non c'è più. Ne cerco un altro ma non trovo che negozi che vendono pelletteria, phone centre, mini mercati e uno strano alimento chiamato kebab. Che è il kebab? Io conosco il lampredotto! Le vie del centro non sembrano più quelle familiari di una volta. Le persone hanno tutte in mano il portacipria come il mio e camminano guardando il piccolo schermo o parlandoci dentro. Su alcuni c'è impresso il marchio della mela monocolore e non colorato come sono abituato a vederlo io. Arrivo alla stazione e per poco non vengo investito da un treno, che non è un treno ma è lungo uguale. La chiamano tramvia ma di tutto è tranne che un tram. Il caos regna sovrano. Cerco conforto dall'edicolante per cercare un titolo di giornale familiare. Per fortuna La Nazione c'è ancora ma la data del giornale è sbagliata: 2017!! Preso dal panico riprendo lo strano mezzo ed inizio a vagare per le vie della città. Non torna nulla! La città è in totale distruzione, cantieri da tutte le parti, nel mezzo delle Cascine passa ancora questo "treno", un cubo gigante chiamato teatro svetta sopra gli alberi. L'ippodromo è in totale stato di abbandono come del resto tutto il parco. La zona di Novoli sembra una zona di guerra e su tutto capeggia un bruttissimo edificio chiamato tribunale che ricorda molto Gotham City. Mi fermo, respiro, riguardo ancora lo strano strumento zeppo di messaggi da leggere, alcuni ordinati in gruppi. Frastornato rientro a casa dove ad accogliermi trovo due bambini che mi chiamano babbo. Babbo? Ma devo ancora finire il liceo!! La casa è la mia ma un pò diversa. Per fortuna non mi sento spaesato. La piccola mi chiede di fare una ricerca insieme a lei. Cerco i libri ma lei mi porta ad una scrivania e mi accende un computer... 
La parola computer viene amplificata da uno strano riverbero, gli stessi che si odono nei tunnel... Computer...omputer...mputer... Sveglio!!!! Sono sveglio!!! Mi sono addormentato sul mio fedelissimo Commodore 64 mentre stavo programmando un videogioco in basic. Sul tavolo anche la rivista MCmicrocomputer e appesa al muro la fotografia dell'Apple II Plus, e il poster di 1997 fuga da New York! Quindi è stato tutto un sogno! Sono ancora nel 1985! Sarà forse la preparazione all'esame di maturità, la stanchezza, ma sembrava tutto così reale. Maledette riviste che parlano di tecnologia, maledetto Marty McFly e la De Lorean! Mi hanno fuso il cervello! Guardo fuori dalla finestra, i negozi sono ancora li e la gente cammina per fortuna a testa alta. Del brutto sogno rimuovo tutto tranne l'immagine di quei bambini. Chissà se erano li per ingentilire quelle brutta realtà che non potrebbe mai appartenermi... Chissà... 

lunedì 3 aprile 2017

Mondiale finito?, Aragon SBK 2017

Il mondiale 2017 ha già il suo Re? Dispiace dirlo ma la strada sembra proprio quella. Purtroppo Rea e la Kawasaki formano un binomio perfetto che solo dando il 102, 103 ma anche il 110 per cento possono battere. Ne sa qualcosa l'ottimo Davies che in gara 1, complice un osso di formica all'ultima curva prima del traguardo, ha perso l'aderenza del suo anteriore ed è finito per le terre. Se vuoi battere Rea devi andare così altrimenti vincerà sempre lui. Anche Melandri, in gara2, ha provato a mettergli le ruote davanti, ma sono bastate 2 curve perchè Rea tornasse davanti. Quando Rea gareggia sembra che lo faccia nella maniera più semplice possibile e al momento solo un mastino come Davies può batterlo. Ma i punti di svantaggio in classifica sono già 50, praticamente oltre un round completo. La formula della griglia rovesciata questo giro è durata un pò di più di mezzo giro, com'è già successo in Thailandia, ma sempre loro sono li davanti. Melandri ha portato a casa due manches di conserva, nella maniera più redditizia possibile, viste anche le scarse condizioni di Sykes. Due podi fanno balzare in avanti il ravennate, ma per vincere ci vuole ben altro. Bene la Yamaha che si sta dimostrando terza forza di questo inizio campionato meno bene un pò tutto il resto visti anche i distacchi. E' brutto dirlo ma al momento Kawasaki e Ducati ufficiali hanno un qualcosa in più. Se poi a guidarle sono Rea e Davies... Per noi appassionati sono comunque belle gare ma per lo spettatore medio, che già fatica a seguire la MotoGp, non c'è gran motivo di interesse. Vedremo nel proseguo se Rea in qualche modo (ma non lo credo neanche io) riuscirà a complicarsi la vita da solo (magari cercando di doppiarsi). Solo così il campionato si potrà riaprire, altrimenti lunga vita al Rea.

martedì 28 marzo 2017

Esseri schifosi e ripugnanti

Posso dire che mi fate schifo? Vanno in giro a "branchi" parafrasando il comportamento degli animali, ma degli animali non siete neanche lontani parenti. I lupi, le iene, i leoni attaccano in branco per la sopravvivenza, per una legge della natura. Voi attaccate in branco e uccidete un ragazzo di 20 anni perchè siete delle merde, siete dei vigliacchi, siete inqualificabili. 20 anni, un figlio strappato alla vita per futili motivi. Un figlio cresciuto con amore e strappato all'affetto dei propri cari da un branco di merde, stronzi, schifosi. Non riesco neanche a immaginare lo strazio di quella famiglia e se ci provo passo una giornata schifosa come ieri. Rabbia e rassegnazione pervadono i miei pensieri pensando anche che una volta individuati i colpevoli non verranno fatti marcire in qualche fossa o gabbia, ma verranno "compresi" perchè umanamente disadattati. La descrizione del medico legale mi lascia ancora più amarezza perchè almeno le "bestie" smembrano le loro vittime per nutrirsi, lasciando le carcasse agli spazzini della natura. Qui non esiste legge della natura che giustifichi tale barbarie e non venitemi a dire che anche loro sono esseri umani perchè non lo sono. Se c'è un Dio, se ci sarà un Dio forse la famiglia avrà una "giustizia", ma non sarà quella degli uomini... Riposa in pace ragazzo, forse hai lasciato questa vita troppo presto o forse hai avuto la fortuna di non vedere l'umanità implodere su se stessa.  

lunedì 27 marzo 2017

Desert Storm, MotoGp, Losail 2017

Certo non era facile prevedere l'acqua nel deserto, ma anche li ogni tanto piove. Evitando la sterile polemica sul "si poteva fare di più", pensando ad errori più gravi in passato, la trasferta qatariana ci ha regalato un'apertura del mondiale abbastanza interessante, con contenuti rivedibili già dalla prossima gara. E' vero che ha vinto il "predestinato" ma in realtà la gara ha avuto (al momento) delle anomalie che solo un week end ottimale potrà dirci dei reali valori in campo. Ha vinto Vinales, ma non come si pensava da pronostico, ma frutto di una gara intelligente e matura. Ha saputo aspettare e agli ultimi due giri ha piazzato la zampata finale per avere la meglio su un ottimo Dovizioso. Andrea ha fatto ancora una volta una bella gara, ragionata e accorta, che lo ha portato a pochi decimi dal vincitore e questo conferma che Ducati ha fatto bene a tenerselo. Dal cilindro è uscito anche il nome di Rossi autore di una gara da "saggio", mai in lotta per il vertice ma furbo abbastanza per essere ancora una volta li davanti, senza infamia e senza lode, pronto a raccogliere i primi punti importanti da mettere in saccoccia. Quarta e quinta la Honda rispettivamente di Marquez e Pedrosa. Come ammesso dal campione del mondo le condizioni della pista e la scelta della gomma hanno influito molto sul suo rendimento e di questo non gli possiamo dare torto. Ancora una volta Marc si è "limitato" a gestire, come ha fatto l'anno scorso, ergo sarà ancora un problema per tutti. Strano per strano al sesto posto si vede l'Aprilia di Espargarò autore di una gara solida che lo ha portato ad un non nulla da Marquez. Settimo e ottavo Redding e Miller seguiti dai debuttanti Rins e Folger. Undicesimo Lorenzo al suo debutto in Ducati. Da appassionato mi sarei aspettato qualcosa di più da Jorge e subito dopo la bandiera a scacchi ho pensato ai 12 milioni spesi da Ducati per averlo tra le sue fila. Poi però mi sono visto l'intervista di Lorenzo (tv inglese) e nonostante il risultato ho rivisto il Lorenzo dei tempi migliori, quindi lo attendo ad un riscatto in Argentina. 
In Moto2 Morbidelli si è preso pole e gara nella maniera più matura per un pilota lasciando la compagnia di Luthi e Nakagami da metà gara in poi. Ottima la prova della debuttante KTM (motorizzata Honda) con una bella prova di Oliveira, come anche quella dei due fratelli "minori" Marquez e Marini.
La Moto3 è sempre fucina di belle gare e anche ieri ci siamo divertiti. Su tutti Mir autore di una bella gara di misura su McPhee e Martin. Bene gli italiani capitanati da un redivivo Fenati che ha regolato Migno, Antonelli e Di Giannantonio.
Prossimo round l'Argentina tra due settimane, sperando in un tempo clemente per continuare a vedere gare combattute.

lunedì 13 marzo 2017

Poker di Rea, SBK Thailandia 2017

Che dire? Impeccabile sotto ogni aspetto, lucido e padrone del mezzo da far sembrare quasi che ce ne sia ancora sulla manopola del polso destro. Nel fine settimana thailandese Rea ha calato il suo personalissimo poker di vittorie su di una concorrenza che ha fatto molto ma non abbastanza. Sicuramente è il binomio uomo macchina a fare la differenza perchè senza di lui i vincitori sarebbero stati differenti in entrambe le manches. E' vero che Davies l'ha un pò buttata li, esagerando un pò troppo, ma sicuramente il pilota Ducati non avrebbe potuto insidiare la posizione dell'alfiere della Kawasaki. Due gare fotocopia, sia partendo dalla pole, sia dalla nona casella, sia dalla ripartenza, Rea è semplicemente quello più forte. Bene anche Davies anche se in gara2 sono tornati un pò a galla i fantasmi dell'inizio del campionato scorso. La bandiera rossa lo ha salvato da un risultato che rischiava di essere peggiore visto anche la sua posizione in campionato, ora secondo a 30 punti dalla vetta. Chi ha portato il compito a casa sono stati Sykes e Melandri autori di due gare fotocopia dove l'inglese ha cucinato l'italiano fino all'ultima curva quando si è preso la terza (gara1) e la seconda posizione in gara 2. Al momento l'investimento di Ducati su Melandri si è rivelato comunque positivo. Tre le posizioni di testa si è rivisto anche Lowes (quinto e quarto) autore di una buona gara ma sopratutto, al momento, privo di cadute, punto debole del forte pilota britannico.
Il resto del gruppo ancora un pò in alto mare con distacchi pesanti specialmente Honda che manca all'appello della vetta da un pò. "Carina" l'idea dell'inversione della griglia anche se ibrida in quanto non c'è un reale "arrovesciamento" ma bensì un mezzo rimescolamento che ha portato Melandri in pole position dopo essere arrivato 4 in gara 1. Se inversione deve essere la pole la dovrebbe avere il nono arrivato e non il quarto. Fatto sta che dopo qualche curva i protagonisti erano già davanti troppa la superiorità dei vari pacchetti. Promossa, bocciata? Visti i risultati rende più interessante la seconda manche.
Il prossimo appuntamento Aragon terreno di caccia per Davies e li avremo già un piccolo verdetto sull'andatura del campionato.

venerdì 3 marzo 2017

Vivere, non vivere, vegetare, risorgere

Si è parlato molto in questi giorni del caso DJFabo e della sua scelta di passare a miglior vita. A mio avviso mai termine più calzante viste le condizioni dello sfortunato ragazzo. Eppure ancora una volta siamo di fronte ai pro e ai contro, a chi vuole preservare a tutti costi una vita e a chi quella vita la vuole lasciare. Però c'è un discrepanza nel ragionamento, pensateci un pò. DjFabo ha deciso lui di porre fine alla sua sofferenza, solo lui ha scelto di morire nella solitudine di un letto con l'amico accanto, che ha scelto di accompagnarlo in questo percorso. Questo non va bene? Perchè persone "esterne" a lui dovrebbero pontificare una morale. E' accettabile il consiglio dell'altro tetraplegico che gli consiglia di "non mollare", ma noi "normali", noi che abbiamo la totale disposizione dei nostri corpi cosa ne sappiamo? La vita va preservata comunque? Non mi sembra. La natura ci insegna che gli esseri più deboli vengono sacrificati per il branco. Penso ai lupi che mandano in avanscoperta gli anziani. Penso alle mandrie che lasciano ai margini i più deboli per preservare i giovani. Ma noi non siamo "animali" noi siamo esseri pensanti che con la tecnologia abbiamo sopperito a tante cose che in natura non sarebbero possibili. Ma la tecnologia, a volte meglio chiamata accanimento terapeutico, dove può arrivare, qual è il confine affinchè possa sostituirsi al corso "naturale" delle cose. Corso naturale rappresentato ad esempio da un macchinario che tiene in vita un individuo. Senza la respirazione assistita DJFabo sarebbe morto? Shumacher sarebbe ancora vivo? Fabo e quelli come lui ci hanno insegnato che "ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole ed è subito sera", perchè soli siamo in quelle disperate condizioni e soli decidiamo soluzioni estreme. "Uno stato non uccide" è stato detto, ma uno stato non deve neanche permettere agli esseri umani di vivere vegetando. La scelta della vita e della morte è solo dell'individuo, quello stesso che decide di togliersi la vita anche se in condizioni "sane". La vita è un bene prezioso è vero e noi essere umani dovremmo essere solidali con i nostri simili per evitare soluzioni estreme. Ma nel caso di DjFabo e tutti quelli nella sua condizione dovremmo rispettare le loro decisioni perchè solo loro vivono una realtà che, per fortuna, noi neanche ci immaginiamo. 

lunedì 27 febbraio 2017

Anno nuovo vecchi risultati, SBK Phillp Island 2017

Torna la SBK ed è subito spettacolo! Nella fantastica pista di Phillp Island i motori delle derivate di serie si sono accesi e ci hanno regalato un fine settimana davvero fantastico. Tante le novità sia tra i piloti che nel regolamento che ha visto il debutto della partenza a griglia inversa nella seconda manche. Nonostante tutto però i protagonisti sono stati sempre loro due: Rea e Davies che hanno dato sfoggio di una forma esemplare con il campione in carica leggermente più favorito sul binomio moto pilota. Entrambe le manches si sono concluse con un finale quasi da fotofinish e questo la dice lunga sul livello dei due piloti britannici. Rea mai domo e ancora il favorito per il titolo, Davies ha capito che non bisogna gettare il cuore oltre l'ostacolo se si vuole arrivare all'ultima gara con la chance di giocarsi il titolo. Gli altri promossi della giornata sono: Lowes due volte quarto autore di due gare attente, mature e grintose. Un pò sterile la polemica sul contatto con Melandri in Gara1 che ha accusato l'inglese di condotta scorretta. La SBK è questa come fu all'epoca il tuo sorpasso su Biaggi ad Aragon in fondo al rettilineo (per esempio). Bene Fores la davanti con i primi sopratutto in Gara 2. Camier con l'MV ha saputo interpretare il ruolo di attendista portando a casa due risultati che danno a ben sperare per il futuro. Bene anche il ritorno di Melandri (che eviterei di chiamare Marchino) a terra in Gara 1 ma buon terzo in Gara 2 sempre li davanti ad animare il gruppo. Sykes dopo il podio di Gara 1 si è un pò risparmiato in Gara 2 non trovando mai quel ritmo per consentirgli la battaglia per il podio. Vedremo in Thailandia. Rimandate Aprilia e Honda che non hanno saputo fare quel balzo in avanti per consentire a degli ottimi piloti di stare un pò più avanti. E' solo il primo round ma motivi per crescere ce ne sono abbastanza.
Nella short race della 600 (gara mestamente ridotta a 10 giri) vince l'anziano Rolfo per di un nulla su Mahias e un mai domo West partito dalle retrovie. Interessante la gara di Tuuli al debutto mentre il dominatore del fine settimana Jacobsen si deve accontentare di un sesto posto. Da dimenticare la gara di Caricasulo che centra Clusel finendo a terra entrambi con il francese ad avere la peggio. Solo al ritorno di Soufoglu (e di una gara completa) capiremo i reali valori in campo.

martedì 27 dicembre 2016

Intimissimi On Ice

Raramente mi capita di vedere la tv, anzi quasi mai se non qualche sketch comico o i programmi che riguardano il passato, troppe le proposte stantie e prive di contenuto. L'altra sera però, ho visto uno show decisamente accattivante, ben confezionato in ogni sua parte, prodotto dalla collaudata Opera On Ice dal titolo One Amazing Day, sponsorizzato dal famoso brand per intimo Intimissimi. Uno spettacolo decisamente sopra la media per una fattura totalmente italiana infatti scorrendo nella full cast bio troviamo nomi che hanno collaborato con artisti del calibro di Lady Gaga, Rolling Stones e a regie come le Olimpiadi di Londra 2012. In più l'Arena di Verona ha fatto il resto con la sua splendida cornice anche se un tale show non sfigurerebbe neanche in qualche stadio sapientemente ben allestito. Lo spettacolo ricalca la storia di un giorno di due ragazzi, Bel e Hero, sapientemente interpretati dai due pattinatori Kiira Korpi e Stephane Lambiel che vivono questo sogno metropolitano tra la realtà e il surreale. La cosa bella che più mi ha colpito è stata la scelta delle musiche, non forzatamente inedite come spesso accade, ma prese dal panorama musicale moderno scegliendole tra artisti quale Kate Perry e Michael Jackson, Coldplay tanto per citarne alcuni, "rimusicate" per l'occasione con un orchestra sinfonica che le ha trasformate in arie d'opera. Questa è senz'altro l'originalità del progetto (facilitata dall'avere un'orchestra di prim'ordine) che evita l'ascolto di brani che devono essere "per forza" inediti decadendo poi in produzioni noiose. Il tutto condito con stupende coreografie sul ghiaccio da parte del gruppo delle Hot Shivers, e di una serie di coppie che hanno reso veramente pregevole tutte le coreografie. Non sono mancati gli assoli interpretati da una sempre verde Carolina Kostner e da un mai domo Evgeni Plushenko. Come annunciato dalla locandina ospite d'onore Andrea Bocelli che ha dato il suo tocco finale allo show con un "ruffiano" ma sempre efficace (e perfettamente eseguito) Nessun Dorma coreografato da Lambiel. Dispiace che da poche parti non vengano nominati anche gli altri cantanti, una su tutti la splendida mezzo soprano Martina Belli che ho scoperto in questa occasione. Questo è un pò il lato brutto dello show business senza nulla togliere a Bocelli, ma nello spettacolo c'erano anche altri cantanti e Martina è stata veramente all'altezza del suo compito (guardatevi Habanera per capire). Per gli addetti ai lavori (anche senza pattini) uno show da osservare e, nel mio caso, da sognare a occhi aperti, ricco di spunti "trasportabili" nelle nostre piccole realtà terrene. Per quel che vale da un modestissimo blogger, bravi davvero!!!

martedì 20 dicembre 2016

Star Wars Vs Star Wars

Ancor oggi, a quasi quarant'anni dalla sua uscita, la saga di Star Wars fa parlare di se. Saga che ha cambiato il modo di fare un certo tipo di cinema che proveniva da esperimenti ben riusciti come Star Trek, Ufo chiama Base Luna e Spazio 1999 tutti diversi tra loro ma egualmente efficaci. Lucas però è andato oltre e i 40 anni di longevità lo dimostrano. L'episodio VII (Il ritorno della Forza) ha però lasciato un pò l'amaro in bocca ad iniziare "dall'allontanamento" del suo creatore che non ha condiviso le direttive della Disney e del suo nuovo mentore J.J.Abrams. Infatti a parte l'emozione dei classici titoli, della colonna sonora ad inizio film e le prime stupende ambientazioni del pianeta Jakku, la trama è un pò troppo scontata, troppo soap opera, rispetto ai 6 episodi precedenti. Ian Solo che fa il predicozzo al figlio dopo che quest'ultimo ha fatto saltare due pianeti non è che sia il massimo, anche se poi dopo lo uccide. Sinceramente è mancata un pò di quella filosofia e visione che il suo creatore aveva dato in precedenza. Rogue One invece ha un pò mischiato le carte in tavola. Una Star Wars Story slegata agli iconici personaggi dell'intera saga che vengono proposti solo nella figura di Darth Vader, un cameo di R2D2 e C3PO e una magistrale composizione in CGI di Grand Moff Tarking. Rogue One è si una storia di contorno della saga che si posiziona tra il 3 e il 4 episodio, ma vista l'intensità del racconto è perfettamente collocabile in tutto il contesto anzi, di gran lunga superiore all'episodio 7. Il tocco finale poi la rende "necessaria" in una maratona Star Wars in casa con gli amici. Alla fine tutti i protagonisti muoiono per dare vita al piano che farà avere ai ribelli gli schemi per distruggere la Morte Nera e questo ci lascia con la tristezza che gli eroici protagonisti della storia non torneranno mai più tranne nella citazione della Principessa Leila nel quarto episodio quando dice che "sono morti tanti soldati per avere questa informazione". Speriamo quindi in un episodio 8 un pò più carico di pathos vero e personaggi meno arrendevoli ma più "veramente" cattivi perchè anche nel cinema vale la regola del "fare o non fare. Non esiste provare".

martedì 6 dicembre 2016

Ancora una volta tutti allenatori

Sarà che forse ne ho viste tante, sarà un fatto caratteriale, ma non ho mai espresso giudizi o opinioni su materie di cui non sono informato al meglio. Posso dare un giudizio personale, magari frutto di una sensazione, ma non mi pongo mai come il depositario della verità. Questa tornata elettorale invece, ancora una volta, ci ha dimostrato che all'occorrenza gli italiani (non tutti) sono politologi, costituzionalisti ed esperti di strategie politiche. Casalinghe e pensionati espertissimi del CNEL, giovani "elettorandi" espertissimi sulla divisione tra camera e senato, professionisti diventati tutto un tratto costituzionalisti, il tutto per cercare di dire la propria come avviene con le partite di calcio. E come sempre le prese di posizione sono state piuttosto nette, ognuno intento alla difesa della propria idea senza mai porsi in una condizione di revisione del pensiero anzi, un pò come gli anziani quando dicono "l'ha detto il telegiornale". Indipendentemente da come sono andate le cose dopo il voto ognuno è tornato alla propria vita e il CNEL è ritornato ad essere quell'entità astratta composta da 65 fantasmi che vivono alle nostre spalle. Dal canto suo però il popolo ha sancito una sua forza e l'affermazione del NO contro il SI è stata perlomeno netta esprimendo una (quasi) posizione chiara. Giusta o sbagliata sarà il tempo a dircelo ma come segnale "politico" andrebbe sempre tenuto presente. La vignetta del post ha un grande significato che spesso dimentichiamo per le nostre stupide convinzioni. E' inutile picchiarsi per lo sport, azzuffarsi per la politica perchè nelle stanze dove si giocano le partite noi non saremo mai ammessi e non possiamo realmente sapere dove sta la verità. 

martedì 15 novembre 2016

Campioni del mondo, MotoGp Valencia 2016

E' finita nella migliore maniera possibile. Una sorta di passerella che ha incoronato davanti al pubblico festante, i campioni del moto mondiale. Iniziando dalla Moto3 che ha visto trionfare, nel vero senso della parola, Brad Binder autore di un campionato strepitoso e di una gara altrettanto strepitosa che lo ha visto rimontare dal 22 posto fino al primo. Un ottimo pilota, poche parole e tanto gas. Poteva accontentarsi ma ha voluto lasciare il segno a coronamento di una stagione esemplare. Lo segue un Enea Bastianini (in classifica mondiale) che non ha trovato la costanza per arrivare ai vertici della classifica e il secondo posto è solo il premio di consolazione visto anche il distacco di punti dalla vetta. Il resto degli italiani persi nelle promesse e negli orgasmi di un accademy che al momento sembra più un talent show che una fucina di nuovi piloti. Capitolo a parte rimane Romano Fenati comunque 10 in classifica con 8 gare non disputate.
In Moto2 SuperZarko vince di prepotenza su di un ottimo Morbidelli autore di una gara grintosa e corretta ma che nulla ha potuto contro il francese veramente in palla in questi due ultimi anni. Il suo backflip è diventato un must e l'anno prossimo ci mancherà parecchio. Anche in Moto2 gli italiani hanno navigato tra alti e bassi e l'unica conferma concreta è venuta proprio da Franco Morbidelli con la speranza che anche lui non si perda in chiacchere.
La classe regina invece ci ha regalato una gara tipo sfida all'OK Corral dove oramai nessuno aveva più nulla da perdere se non l'onore e lasciare un segno tangibile. Lo ha fatto Lorenzo con un'imperiosa vittoria farcita da una pole da record, Lo ha fatto Marquez che gli è arrivato ad un secondo dopo aver battagliato con Rossi e Iannone. Lo ha fatto Iannone stesso dopo un bel duello e una gara forte e intelligente (finalmente). Non lo hanno fatto Rossi, Vinales e Dovizioso ognuno a risolvere i propri problemi in sella. Chissà... L'ho già scritto e lo ripeto Yamaha ha fatto un errore ha lasciare andare via Lorenzo. Rossi è la gallina dalle uova d'oro ma Vinales deve ancora dimostrare di avere quel quid in più, quindi al momento per la vittoria finale 2017 la casa di Iwata non è messa poi così bene. Lorenzo si appresta ad un salto nel buio rosso ma alla fine gli porterà solo nuovi stimoli per vincere laddove hanno fallito tutti (Stoner escluso). La Honda è l'unica con delle certezze e la più sicura si chiama Marquez. Questo ragazzo ha vinto 3 titoli nell'era di Rossi, Lorenzo e Pedrosa non piloti popup. Oggi accenderanno i motori preparandoli per il 2017 e se qualcuno sarà buono lo vedremo già da domani. Stay tuned.

venerdì 4 novembre 2016

Alzate la testa!

E' incredibile come "qualcuno" facente parte di un ordine nuovo ci possa aver cambiato, plagiato, resi schiavi. Grandi pensatori ci avevano messi in guardia dicendo che le società del futuro saranno prigioni senza gabbie dove vivremo felici e inconsapevoli. Le stesse pagine elettroniche di questo blog sono la testimonianza di quello che sto scrivendo. Un mondo dentro a un mondo, questo è internet, la rete, il world wide web. Oggi poi abbiamo gli smartphone, in realtà veri computer, in grado di dirci tutto o quasi, ma sopratutto in grado di dire "a quel qualcuno" quello che facciamo e pensiamo. Oggi tutti siamo connessi, Sydney-Roma in un decimo di secondo. Oggi siamo social. Oggi socializziamo con gli emoticon e i "like" (mi piace) sono diventati ragione di vita e autostima. Le lettere, le cartoline perfino la stampa è in forte crisi con l'avvento dei pc e delle nuove tecnologie e se da un lato tutto ciò ci ha permesso una conoscenza maggiore (parola che va presa con le molle) dall'altro ci ha relegati nel silenzio delle nostre stanze, evitando il contatto umano. Tutto più semplice ma anche tutto più complicato. Provate a fissare una cena o un aperitivo. Una volta si poteva fissare alle 20.00 in una certa piazza per andare in quel ristorante. Oggi per "fissare" un incontro, sopratutto collettivo, scorrono fiumi di messaggi dove la variazione del minuto per l'incontro varia in base alle nostre esigenze. Forse una volta eravamo meno social ma più socievoli e pratici. La cosa che però che più non sopporto sono le teste chine delle persone che camminano sui marciapiedi, sugli autobus, alla guida di un autovettura o peggio di uno scooter. Il vero emblema della sconfitta umana: un capo chinato dinnanzi a un potere che non tocchi ma percepisci. Chi in sala di attesa non ha mai fatto un solitario o letto un articolo o cazzeggiato al telefono? Ma quando vedi 5 o 6 ragazzini che magari rientrano da scuola, camminare con il cellulare in mano la cosa mi mette tristezza e un pò d'ansia. Non se ne rendono conto ma saranno i futuri schiavi già inquadrati a tenere la testa bassa e a dire di si perchè come contropartita crederanno di avere una sorta di benessere. Adesso mi ritornano in mente le immagini delle cataste di libri dati alle fiamme da parte di un popolo che voleva ribellarsi al regime bruciando ogni sua forma di comunicazione. E' un falò che dovremmo accendere anche noi prima o poi, perche comunque la nostra vita andrebbe vissuta a testa alta, osservando il mondo che ci circonda, leggendo anche sullo schermo di un telefono o di un tablet, ma fatelo quando siete seduti e rilassati e non spasmodicamente ogni minuto della vostra vita. Insegnatelo ai vostri ragazzi e non dategli un giochino elettronico a tavola per farli stare buoni. Se vi va leggetevi questo post seduti comodamente sul divano magari sorseggiando del buon vino, e all'indomani iniziate una nuova giornata liberi e a testa alta.