domenica 29 giugno 2014

La rana gracida nello stagno (di Assen), MotoGp

Le hanno dette di tutti i colori. Hanno sperato nella pioggia, nel vento e forse nella neve, pur di trovare un elemento che fungesse da kriptonite per Marc Marquez (10). I commentatori giornalai invocavano l'acqua pur di vedere arrivare primo "qualcun'altro". Invece sotto le precarie condizioni di Assen ancora una volta ha trionfato il piccolo marziano, questa volta superiore in tattica e socondo solo ad uno splendido Dovizioso (9). Il forlivese non ha la stoffa dei campioni, ma è una ragazzo furbo e ponderato nelle scelte, ed anche se guida la Ducati (7) ci mette sempre il massimo per arrivare sempre più avanti. Disfatta su tutti i fronti dal lato Yamaha (6), dove ha tenere alta la bandiera c'è ancora il vecchio Rossi (7) (quinto) mentre Lorenzo (5) rimane impantanato nelle sue paure (tredicesimo). Pedrosa (8) limita i danni arrivando comunque a podio e riacciuffando la seconda piazza nel mondiale assieme a Rossi. Anche Espargarò (8) chiude il fine settimana nel migliore dei modi cogliendo la pole e la quarta piazza. Se Stoner ha alzato i limiti del motociclismo moderno, Marc Marquez li ha resi ancora più alti con gare e record infranti che sembra impossibile superarli in un epoca di forti rivalità. 
In Moto2 ritorna sul podio dopo 11 anni Antony West (9), quel pilota australiano con un forte senso del bagnato e poco dell'asciutto. Come tutte le sue gare West è partito da dietro affinando la propria guida per poi portarsi in testa difendendosi da un ottimo Salom (8) e un acuto Kallio (8). Corsi (5) che comandava la gara con 10 secondi di vantaggio non ha saputo concentrarsi a dovere finendo per campi, così come Pasini (5).Rabat (6) non va oltre l'ottavo posto mantenendo comunque la leadership.
In Moto3 seconda vittoria per Marquez(ino) (9) che ha saputo mantenere i nervi saldi dopo l'uscita prematura di Miller (4) e le due cadute di Fenati (5). Sul podio anche il compagno Rins (8) e l'ottimo Oliveira (8). Anche Bastianini (4) dopo due ottime gare finisce per la via di fuga. Mondiale riaperto con Miller sempre al comando ma inseguito a corta distanza da Marquez e Fenati.

lunedì 16 giugno 2014

La più bella, Barcellona 2014 (in differita)

Sicuramente la più bella gara di quest'anno. Molte sono le letture di questo GP ad iniziare dalla settima vittoria di Marquez (10+) forse meno performante, ma sempre più cannibale, pur sbagliando, ma sempre li a non cedere neanche un centimetro agli avversari. Tutto questo lo ha fatto alle spalle di Rossi per 16 giri e poi anche quando era davanti, contenendo anche l'arrivo di un redivivo Pedrosa. Un primo posto guadagnato da campione se mai qualcuno avesse ancora qualche dubbio, un campione al cospetto dei suoi blasonati avversari. Senza dubbio la gara più bella anche quella di Valentino (9), in ottima forma per 16 giri, sempre al comando senza una sbavatura. Di tanti mondiali visti questo sembra essere uno dei migliori, nonostante l'età, perché trovandosi a combattere con 4 veri avversari al momento è secondo, dietro al fenomeno Marquez. Gli appassionati sapranno riconoscere quando i mondiali si vincono per classe e guida e quando per superiorità tecnica. Terzo all'arrivo solo per non essersi accontentato, quel Pedrosa (9) che ha trovato nell'aria di casa nuovi stimoli, nuova energia e (forse) una nuova cattiveria. Sarà considerato l'eterno secondo ma sempre un gran manico.Il quarto quest'anno è proprio il compagno di squadra di Rossi, Jorge Lorenzo (7), oggi quarto all'arrivo e solo a tratti tra i primi, mai però in lotta per la vittoria. Le motivazioni sono da ricercarsi nella moto, condizione fisica? Vedremo.Anche Bradl (6+) ha portato in fondo la sua gara senza commettere errori, quinto, primo del resto del gruppo (6). Se non altro quattro moto al comando hanno reso la gara più piacevole e combattuta. Il resto come sempre con distacchi siderali ad iniziare dalla Ducati (6) e dal suo pilota quel Dovizioso (7) generoso. 16 secondi sono ancora troppi per rinascere. Anche gli spauracchi della Open (6) hanno avuto la loro buona dose di secondi.
In Moto2 Rabat (10) ha suonato la carica, andando a vincere per distacco su un ottimo Vinales (8) e su un ritrovato Luthi (8). Quarto Kallio (7) che inizia a pagare una discreta distanza in classifica generale proprio dal suo compagno di squadra Rabat. Bene Pasini (7) sesto, e Baldassarri (7) a punti.


In Moto3 vince Marquez (9) alla sua prima vittoria così come per la Honda a digiuno da tanto tempo sul primo gradino del podio. Ottimo il secondo posto di Bastianini (9) alla sua settima gara mondiale segno che qualcosa si sta aprendo nello scarso vivaio motociclistico italiano. Terzo Vasquez davanti ad un Miller attendista e a un Fenati in rimonta che paga solo 2 punti nella classifica mondiale. Prossimo round Assen incrociando le dita per il meteo.
P.S. Tra parentesi i voti ai protagonisti, dato che i giornalai ultimamente scrivono delle assurdità immani!

martedì 10 giugno 2014

Melandrikan, Sepang SBK 2014

Nella terra malese Marco Melandri sembrerebbe rinato. Ha preso la tigre (la sua Aprilia) e l'ha domata portandola alla vittoria, battendo per due volte sul filo di lana il suo compagno di squadra Guintoli. Marco voleva un Aprilia più sua, posizione in sella, feeling con l'anteriore, e l'ha avuta e ci ha vinto. Dire che sia tornato o meno è ancora presto ma sicuramente un segnale incoraggiante l'ha avuto. Al suo compagno Guintoli è mancato il guizzo finale, come da lui ammesso complimentandosi con Melandri (Guinters è un vero signore) ma con tale strategia e comportamento ha ridotto il suo svantaggio da Tom Sykes costretto al ritiro in gara 1 causa caduta del suo compagno di squadra. Si è in effetti parlato un pò del giovane Baz, sempre molto arrembante nella sua guida, un pò eccessiva forse trattandosi della prima curva del primo giro. Un comportamento simile tende anche ad averlo Melandri che quasi butta fuori Elias in gara 2. Alla doppietta Aprilia si è aggiunto un redivivo Laverty terzo (in gara 1) e un Sykes (terzo in gara 2) penalizzato nell'uso della mano a seguito del contatto con Baz. A parte il duello fratricida, la SBK malese non ha regalato gare emozionanti, ma comunque ricche di spunti per gli appassionati. Anche Ducati vive un dualismo analogo in Aprilia con Davies meno talentuoso di Giugliano (che partiva dalla prima fila) ma più avanti nella classifica generale, con gare accorte. Dopo i guizzi imolesi, Honda è ritornata su degli standard inferiori, ma il 2015 è alle porte e se è vero che le evo pagheranno 15 cv circa e che Honda e Ducati viaggiano quasi in quella conformazione...beh forse ci saranno nuove sorprese. Brutta la scelta della Malesia tra Dinington e Misano che ha costretto il circus ad un giro per il mondo. Misano sicuramente riporterà le gare ad un livello diverso con più pretendenti per la vittoria, anche se rimarrà ancora una pista Aprilia. Per concludere un plauso, peraltro già fatto anche in passato, a Biaggi versione commentatore, lontano anni luce dai proselitismi di Sky, rendendo la telecronaca interessante e ascoltabile. Bravo Max! ti aspettiamo in sella!!!

venerdì 6 giugno 2014

Ultimo giorno di scuola

Ci sono delle tappe che segnano un pò il cammino della nostra vita, sopratutto quella di genitore. L'inizio come la fine della scuola sicuramente è una di quelle. Da neonati non riesci ad accorgerti di tutto ciò, troppo è l'impegno che dedichi a un figlio. Neanche l'asilo riesce a darti quella sensazione di stacco, troppo piccola e minuta è ancora la sua mente che si sta evolvendo. E' invece la prima elementare che provoca quel senso dello scorrere del tempo, di quella classe che lo porterà a conoscere i numeri, le lettere, iniziando a leggere e a vedere il mondo dalla sua prospettiva. Quel sorriso sulle scale, quei voti ancora non presi... Poi man mano che il tempo passa ti abitui a quel suo modo di apprendere, ripassi con lui le tabelline, le espressioni, ristudi la storia cercando goffamente di riutilizzare il compasso insieme a lui. La quinta per ora è ancora una classe lontana, cinque anni ti separano dal traguardo e non ci fai troppo caso, fino a quando... non arriva. Ti volti indietro e quel sorriso con i denti di latte si è trasformato con i dentoni e qualche finestra. Vorresti che quei denti non crescessero mai, eppure oggi ti sorridono spensierati, come una volta, ma tu sai che non è più così. Il grembiule verrà accantonato, quel colletto bianco non farà più parte del suo abbigliamento. Lo terrai ancora un pò, annusandolo di tanto in tanto, ricordando la prima volta che lo indossò. E' un tempo tiranno che passa sulle nostre vite ma così è la vita. Oggi uscirai da quella scuola per non farci più ritorno, almeno da bambino. Andrai verso i tre anni delle medie, preludio di quel percorso e crescita che nessuno può fermare. Quando sarai grande ti ricorderai vagamente delle elementari ma ti assicuro che sono state un tempo bellissimo per noi genitori che ti abbiamo sempre accompagnato e visto visto crescere. Adesso le lacrime mi impediscono di vedere il freddo monitor e troppe sono le emozioni che pervadono questa mia fresca mattina di Giugno. Non ti scordare mai di questo tuo lato "elementare" perchè sarà quello che ti aiuterà anche nei momenti più difficili e forse ti farà essere un uomo migliore.
Il tuo babbo.

lunedì 2 giugno 2014

Sesta piena, Mugello 2014 (senza audio)

Sesta piena è un termine che usiamo noi motociclisti per indicare un momento della guida ricco di gas e velocità. E' la stessa marcia che utilizzano i piloti sul lungo rettilineo del Mugello per sfiorare i 350 km/h in MotoGp. Sesta piena è anche la vittoria di Marc Marquez in questo mondiale, la prima veramente sudata e combattuta contro un grande pilota: Jorge Lorenzo. Se con Rossi in c'è stato qualche sorpasso in due gare diverse, Marquez ha dovuto sfoderare tutto il suo talento in 4 giri da antologia che valevano tutta la gara (per il resto anonima). Marquez ha ribadito tutto il suo talento e Lorenzo ci ha fatto vedere che lui ancora è vivo e vegeto. Valentino Rossi, dopo aver padellato la qualifica, si è rifatto in gara, rimanendo volutamente fuori dai giochi, magari attendendo il passo falso degli avversari, arrivando comodamente terzo (anche se per i giornalai è come se fosse arrivato primo). La prima vera perdita della MotoGp è proprio Dani Pedrosa, l'ombra di se stesso, capace di fare quarto (a 14 secondi dalla vetta) combattendo contro piloti non alla sua altezza. Dopo un ottimo guizzo in qualifica, Iannone è scivolato nelle retrovie, beffato sul finale da Dovizioso che ha portato a casa il suo compito. Il resto della compagine spalmata sul circuito e sulle vie di fuga, vedi Crutchlow & Co. L'eroe della giornata è nella Moto2, quel Corsi partito 22 esimo e arrivato quarto, impresa che se fatta da qualcun'altro sarebbe finita sulle testate di tutti i giornali. Vince Rabat dopo una bella rimonta su un ottimo Salom e un buon Folger autore di una fuga durata metà gara.
La Moto3 come sempre la migliore, dove un nuvolo di esagitati e fuori di testa ci ha fatto divertire per tutta la gara. L'ha spuntata un ottimo Fenati su Vinales (il cugino) e Rins. Ovviamente con tutti quei sorpassi non poteva che mancare la carambola all'ultimo giro alla Scarperia dove tre piloti sono stati coinvolti in una caduta Miller, Marquez e Bastianini. Verrà penalizzato il solo Miller con due punti sulla patente, decisione peraltro molto opinabile. 
Gara dunque senza audio per lo schifo delle telecronaca, talmente brutta da far rimpiangere Meda & Co, ma sopratutto per non aver intervistato l'unico personaggio intervistabile su una griglia di partenza motociclistica, ovvero quel Max Biaggi (italiano) 6 volte campione del mondo. Cara Sky TV, noi siamo motociclisti e siamo appassionati di questo sport. A noi appassionati non ci sentirai mai gioire per la caduta di un avversario, ne ci sentirai mai offendere i piloti. Noi siamo di un altra pasta rispetto ai tifosi. Con il tuo mosaico e le tue prostrazioni marchettare ti ci puoi pulire il ....biiip... Per fortuna che ci restano i piloti e le loro splendide gare. Delle vostre telecronache non rimarrà neanche un lontano ricordo, così come delle vostre facce!
Ci vediamo a Barcellona, rigorosamente in differita.

lunedì 26 maggio 2014

King Tom, SBK Donington 2014

King Tom Sykes ha fatto il Marquez della SBK. Anche se non ha vinto come il giovane spagnolo, ieri Sykes si è ripreso lo scettro della classifica dominando entrambe le manches con buona autorità. L'unico a tenergli testa, sopratutto in Gara1, è stato il suo compagno di squadra Baz autore di due ottimi secondi posti ed una maturità di guida non indifferente. Certo guidare la verdona forse oggi aiuta, però nella vittoria c'è molto di Tom. Mentre a Imola si è accontentato per non buttare via punti importanti, a Donington ha deciso di ritornare lassù in alto e lo ha fatto da campione. Partito da lontano in Gara1 ha lentamente risalito la china fino ad arrivare alla vetta dove lo attendeva un coriaceo Baz che ha tentato di resistergli per due giri fino ad accontentarsi di arrivare secondo (ora anche nel mondiale). Discorso diverso per Aprilia con Melandri quarto in Gara1 e 17esimo in Gara2 (colpa di un tamponamento) e Guintoli 7imo in Gara1 e terzo in Gara2, comunque due faccie di una diversa medaglia. Infatti alla quasi gioia del francese (meno talentuoso del ravennate) si contrappone una cocente delusione dell'italiano nonostante il risultato di Gara1 ma anche di Gara2 quando girava con gli stessi tempi dei primi. A questo punto la domanda sorge spontanea: valeva davvero la pena sostituire Laverty? Suzuki appunto che vive fasi alterne con l'irlandese e con un apprendista niente male Lowes. Ducati vive ancora sul regolare Davies e sull'imprevedibile Giugliano, che riesce a gettare alle ortiche sempre una manches su due. Bravo? Disattento? Per diventare campioni occorre anche sapersi accontentare (vedi Sykes a Imola). Honda sembra abbia fatto un passo indietro con nessuno dei due piloti mai in lizza per il podio. Certo dopo l'ascesa di Assen e Imola forse speravano in qualcosa di meglio ma sicuramente il potenziale deve ancora venire fuori. In crescita esponenziale i fantasmi della Bimota ancora primi delle EVO anche se neanche menzionati. Stranezze della DORNA. Prossimo round in terra malese e chissà chi sarà tigre o preda.

lunedì 19 maggio 2014

MarquezGp, Le Mans (in differita) 2014

Non vedo soluzioni all'orizzonte, l'unica è cambiare nome alla MotoGp intitolandola a Marc Marquez: MarquezGp!! In tanti anni di corse non si era mai visto una tale supremazia nei confronti degli avversari. Si badi bene, non avversari occasionali da una gara e via, avversari del calibro di Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. C'è anche Valentino Rossi, ma lui merita una menzione a parte, non per il suo passato, ma per il suo presente, forse uno dei migliori anche se arriva secondo. La ritrovata fiducia con la moto e con se stesso forse ce lo rendono più vero che in passato, facendo gare accorte, bei sorpassi, ma consapevole che solo un fulmine di Giove potrà fermare Marquez. La Formica Atomica ha distrutto i suoi avversari in primis Lorenzo che, nel tentativo di andare più forte, si ritrova ad arrancare in posizioni non consone per lui. Pedrosa, che utilizza la stessa moto, non è mai della partita se non sul finale. Cartina tornasole dello stato di forma di Marc sono i sorpassi alla fine del rettilineo (che in realtà piega molto a dx), pur arrivando con qualche metro di gap li superava tutti in staccata segno di una totale confidenza col mezzo. Ha fatto bene, benissimo a rinnovare altri due anni con la Honda. Dunque onore a lui e a Rossi secondo e ad alla prima gara solida di Bautista terzo sul podio. Per gli altri sprazzi di notorietà iniziali ad iniziare da Dovizioso (da primo a ottavo), un buon Pol Espargarò (quarto) terzo fino all'ultima curva, Bradl (da secondo a settimo). Nella sabbia Iannone che dopo aver centrato (per perdita di controllo della moto) e eliminato Hayden ha pensato bene di esagerare con l'anteriore in frenata (parlare meno nei pre gara sarebbe consigliato). 
Nella Moto2 seconda vittoria consecutiva di Mika Kallio, un pilota poco pittoresco ma solido nelle sue gare con una ritrovata fiducia nella moto. Alle sue spalle la prima di Corsi sul podio, autore di una bella gara, senza strafare, contenendo la rimonta di Rabat, ieri un pò opaco ma sempre terzo e in testa al mondiale.
La Moto3 sembra la più combattuta e la più interessante, sia dal punto di vista tecnico (moto e motori diversi) sia dello spettacolo, con un manipolo di esagitati che rendono le gare davvero avvincenti. Uno su tutti Jack Miller che ieri (secondo me aveva sbagliato i rapporti del cambio) ha vinto una gara stratosferica, con una guida sempre aggressiva ma pulita. Ne sa qualcosa l'ottimo ma ingenuo Vasquez che ha voluto sfidarlo alla penultima curva con il risultato di andare largo. Miller dunque su Rins e Vinales. Bella la gara di Bagnaia (quarto) dopo essere partito 17!!!!, mentre Fenati si è dovuto ritirare per noie al motore.
Il prossimo appuntamento è a casa mia, al Mugello e per fortuna in chiaro!!! 

lunedì 12 maggio 2014

O' Rea e Zorro, Imola SBK 2014

La fotografia più bella di questo fine settimana motociclistico ce la regala Lorenzo "Zorro" Zanetti alla sua prima vittoria in Supersport, indossando il casco di Ayrton Senna e dedicando la vittoria all'amico scomparso Andrea Antonelli. Questo sport, il nostro sport, fatto di cavalieri mitologici, parafrasando le parole del dottorcosta, è fatto così, ricco di emozioni vere, ragazzi veri diventati uomini prima del loro tempo, lontani anni luce dal bercio volgare degli spalti di uno stadio. Qui da noi non esiste a'carogna, esiste il Corsaro, il Dottore, la Formica Atomica, Zorro che emulano gesta da un sapore antico. 
Perdonatemi questa breve divagazione, ma era dovuta per ringraziare tutte quelle persone che rendono speciale questo sport. 
Imola ha un nuovo Re e si chiama Johnny Rea che ha conquistato con due manches superlative la vittoria e il primo posto in campionato. La sua Honda sembrava viaggiasse su un binario, forte di un ottimo lavoro invernale. Partito e andato, lasciando agli altri le briciole di un fine settimana da grande slam. Mentre Rea si gode l'aria dell'alta classifica (primo in campionato), il Team Kawasaki riesce comunque ad arginare le perdite con dei discreti piazzamenti di entrambi i piloti, sopratutto di Baz sempre più maturo e veloce. Anche Ducati risorge dalle ceneri, ma non col suo pilota "di punta" ma con il più silenzioso e concreto Davies capace di andare due volte a podio relegando Giuliano ad una caduta e un sesto posto. L'italiano ha talento e velocità ma deve aprire un pò di più la testa se non vuole finire la stagione prematuramente. Mi tirerò dietro le antipatie di qualcuno di voi se non mi dispiaccio per il risultato dell'Aprilia. Mentre il buon Guintoli comunque porta sempre a casa un risultato che ancora lo vede vicino alla vetta, Melandri si trova sempre ad affrontare problemi legati forse alla poco conoscenza del mezzo e questo la dice lunga sulla scelta di averlo preferito a Laverty, vice campione del mondo e 9 vittorie nel 2013. Pagherà forse la politica commerciale ma (al momento) non quella sportiva.
Promosso anche il pubblico di Imola, che ha fatto da cornice occupando gli spazi delle tribune del  Santerno. Imola è stato anche un crocevia di notizie gustose, una su tutte il ritorno di Biaggi in sella ad una ART MotoGp al Mugello. Max si sobbarcherà due giorni di test per affinare l'elettronica dell'Aprilia e il cronometro sarà solo usato per fini statistici. Io non ci credo, perchè anche un anno fa sulla Ducati Pramac fece così, per poi girare in tempi interessanti. L'altra voce è anche il ritorno, sempre di Max, come wild card in SBK, forse a Misano. Sicuramente il motociclismo ha ancora bisogno di personaggi del suo calibro e per gli appassionati questo non potrà che far piacere, e sono sicuro, che se mai Biaggi accettasse la sfida, lo farebbe da leader e non da fenomeno pubblicitario. Ci vediamo a Doninghton Park!!!!!

lunedì 5 maggio 2014

Terra di confine, Jerez de la frontera 2014

Le terre di confine sono di solito quelle terre dove avvengono i fatti che poi riescono a cambiare il destino di un paese. Senza volerci troppo addentrare sulla storia delle suddette terre, ieri a Jerez abbiamo assistito (io in differita) al tracciamento di uno, o più d'uno, confine sportivo. In Moto3 il confine lo ha tracciato Romano Fenati, passando da un pilota forte ma pieno di dubbi, ad una certezza tutta italiana in grado di interrompere l'egemonia spagnola. Seconda vittoria consecutiva per Romano frutto più di una lucidità matura che di un impeto visto in passato, regolando in volata un ottimo Vasquez e il favorito Rins. Quarto il leader Jack Miller che si è accontentato a fronte di un mezzo non perfettamente a punto. In Moto2 più che confine è stata tracciata una linea di demarcazione sulla tenuta del favorito Rabat, quarto all'arrivo forse un pò troppo favorito dal pronostico, ricalcando forse un pò il finale della scorsa stagione. Chi invece si è dimostrato un bel pilota, a discapito della poca notorietà, è stato proprio il suo compagno di squadra, Mika Kallio autore di una bella gara di carattere. Con lui sul podio un sempre più convincente Aegerter e Folger, che hanno escluso dopo diversi anni la bandiera spagnola dai pennoni.Gli italiani non pervenuti, tranne Pasini, diciottesimo a 45 secondi.
In MotoGp un solco scavato con l'aratro sembra averlo tracciato Marc Marquez, autore di una gara maiuscola, senza rivali, senza se e senza ma. Non che i rivali non ci siano anzi, il secondo è un certo Valentino Rossi autore di una gran gara avendo regolato Pedrosa e un ancora perso Lorenzo. Il Dottore è alla sua seconda convincente gara dopo l'Argentina segno di aver attraversato anche lui il confine? Di fatto è l'unico italiano in MotoGp con le carte per stare lassù, anche se un quinto posto di Dovizioso, a 27 secondi dalla vetta, gli fa da contorno. Ma dove è il confine di Marquez? A questo punto lo sa solo lui perchè neanche Pedrosa riesce ad impensierirlo con la solita moto. Forse un missile terra aria servirebbe, ma va sparato prima che lui passi altrimenti si rischia di non prenderlo. Iannone a Jerez è rientrato nei ranghi, generoso ma non abbastanza per evitare la caduta. A questo punto non resta che aspettare gli altri GP per vedere se le linee di demarcazione saranno ancora più nette o ci sarà ancora da meravigliarsi. Ci vediamo a Le Mans come sempre in differita!

lunedì 28 aprile 2014

Tango argentino, SBK Assen, Motogp Argentina 2014

Per una volta dedichiamo la vittoria per le gare più belle al circus della MotoGp. Sinceramente ad Assen, complice il tempo, non si sono viste gare troppo interessanti rispetto allo standard SBK. La pioggia, le condizioni della pista non hanno favorito il solito spettacolo e ci hanno regalato due manches zoppe. La prima conclusa con la vittoria di Guintoli che ha capitalizzato il vantaggio iniziale su un arrembante Sykes. Poi  la rottura del motore della EBR (moto nuova) ha sancito la fine delle ostilità suggerendo alla direzione gara di chiudere la gara in anticipo. Alla domanda se Sykes avrebbe preso Giuntoli ha forse risposto l'onesto francese con un sorrisino malizioso che comunque non gli ha negato il primo posto davanti a Sykes e Rea.Nella seconda manche durata solo 10 giri, dopo una prima partenza interrotta per la troppa acqua in pista (su decisione di uno sportivissimo Guintoli che era in testa), Rea ha trionfato sulla pista di casa dopo che Guintoli si è sdraiato alla chicane prima del rettilineo. Sul podio con lui anche Lowes autore di una bella rimonta e Giugliano autore di una gara più inteligente rispetto alla prima, dove nelle prime fasi ha pensato bene di cadere, colpa un errore di eccessiva foga. L'italiano è bravo e veloce ma dovrebbe usare un pò più la testa insieme al polso destro. Da segnalare il fine settimana incolore di Melandri al contrario del suo compagno di squadra che, nonostante la caduta in gara 2 è riuscito ad arrivare 9 dalla 18 posizione. Nella 600 Supersport assolo dell'idolo di casa VD Mark davanti ad un intelligente Marino e un ottimo Clusel che ha regolato il nostro Zorro Zanetti quarto. Ancora a zero punti Soufoglu tradito dal cambio della sua Kawasaki. 
Dall'altra parte del mondo, in differita per me, si correva il Motomondiale aperto con una bellissima gara in Moto3 vinta, dopo una furibonda battaglia, dal nostro Fenati che si conferma maturato e aggressivo. La gara si è svolta su un bel duello tra lui, Miller e Vasquez con l'arrivo di Marquez alla fine. Ed è proprio lo spagnolo con un sorpasso garibaldino alla penultima curva che lancia Fenati contro Miller di fatto aprendogli la strada verso la vittoria. La direzione gara poi sancirà di un punto sulla patente a Fenati, sinceramente una scelta discutibile a meno che la stessa sanzione non fosse stata data anche a Marquez. Pregevole l'atteggiamento di Miller (quarto) che ha contenuto la delusione in maniera sportiva senza troppe polemiche.
Nella Moto2 trionfa un sempre più protagonista Rabat a suo agio con il team che fu di Redding, vincendo la gara in testa dal primo all'ultimo giro. Secondo Simeon e terzo Salom. Gara da incorniciare per Aegherter partito dal fondo che a regolato un ottimo Corsi all'ultima curva. 
La MotoGp è stata meno soporifera del solito con una partenza che ha un pò rimescolato le carte in tavola relegando i due piloti Honda ai margini del quinto e sesto posto. In testa si è rivisto Lorenzo che ci è rimasto per metà gara. Alla fine del primo giro mega sorpassone collettivo che ha dato un pò di fiducia a tutti ad iniziare da Iannone e Dovizioso che hanno tenuto la seconda piazza (avvicendandosi) per parecchi giri. Da li in poi duelli nelle retrovie tra Bradl e Rossi. Entrambi alla staccata del lungo rettilineo finiscono lunghi favorendo il ritorno di Pedrosa. A metà gara Marquez decide di salutare anche Lorenzo dopo averlo seguito dando una dimostrazione di forza e superiorità che fa del ragazzo l'autentico fenomeno cristallino di rara bellezza. Lorenzo cede il passo poi anche a Pedrosa autore di una gara accorta. Purtroppo per lui si è trovato ancora una volta come compagno un marziano. Lorenzo terzo e felice come lo dimostra anche al parco chiuso. Quarto Rossi autore della più bella gara dal suo ritorno in Yamaha, lasciando sperare qualcosa in più rispetto all'anno scorso. Dovizioso dopo un ottimo avvio ha perduto il treno giungendo nono. Bella invece la gara di Iannone sesto che a tratti mi ha ricordato Simoncelli. Brutto ancora una volta il commento, e perplesse lasciano anche le dichiarazioni a fine gara. Ma sinceramente per noi appassionati parlano le piste e non i giornalai.

mercoledì 16 aprile 2014

Ed è subito....scena!

Difficile spiegare la sensazione che si prova quando un sipario si apre... Il fruscio della tenda che sfrega sul legno, l'aria smossa dal grande drappo, le due "arie" che si fondono...quella del pubblico e quella della scena. Una volta aperto hai solo qualche secondo prima di poter entrare, e in quel secondo non ricordi più nulla. Eppure entri perchè in sala attendono solo te, hanno pagato per farlo e tu hai sudato le proverbiali sette camicie per essere li. Una luce frontale cade a pioggia sulla tua figura, celando gli occhi severi del pubblico, che in questo momento potrebbero intimorirti. Ma sei già dentro e vorresti bere un litro d'acqua, come se quei 4 metri tra la quinta e il fronte del palco fossero 10.000!!! Qualsiasi cosa tu faccia, canto o recitazione, la storia è sempre quella. Con una battuta o con un espressione cerchi avido il primo timido applauso che ti garantirebbe quella tranquillità tipica di chi sta facendo una buona cosa. A volte arriva a volte no... Il cuore non smette di battere nel collo, ma ormai hai acceso la miccia e indietro non si torna...
Ancora una volta sono dentro un teatro e l'osservare il palco da spettatore mi fa tornare in mente quelle sensazioni uniche che si provano stando "là". La magia delle luci che inebriano l'attore, anche un uomo o donna di non alta statura su un palco diventano "giganti". Chissà cosa proveranno i grandi artisti di fronte alle loro platee, di fronte a quelle migliaia di persone che di li a poco gli regaleranno il più bel regalo per un artista: l'applauso!
Per noi comuni artisti senza nome rimangono le illusioni appese a quel drappo che scorre via, quella gioia che culmina dopo mesi di sacrifici, per quel nostro momento, ahimè, cosi raro ma...così vivo!!!

lunedì 14 aprile 2014

Gioie e dolori. Aragon, Misano, Austin 2014

E' inutile guardare fuori dalla finestra e domandarci perchè. E' semplicemente destino. Una volta la mortalità nelle motociclette era altissima, basti pensare ai circuiti stradali. Oggi nelle competizioni questa percentuale è quasi vicina allo zero, e l'unica variabile, non prevedibile, sono proprio le morti per investimento. E' successo anche ieri in una gara minore dove un ragazzo ha perso la vita come in un film già visto diverse volte, investito da altri ragazzi in un giorno di festa e passione. Ironia della sorte è successo proprio nel circuito Marco Simoncelli anche lui vittima del destino. Oggi noi piloti abbiamo un altro angelo a vegliare su di noi, perchè è questo che ci piace credere. Ciao Emanuele saluta i ragazzi.

La Domenica di gare, la prima senza la MotoGp in chiaro (almeno per me) è trascorsa iniziando dalla SBK con due belle manches che hanno sancito il ritorno di Tom Sykes alla vittoria con una splendida doppietta sia di lui che del suo compagno di squadra Baz. Ieri le verdone l'hanno fatta da padrone mostrando i muscoli e delineando già una prima fisionomia al mondiale. Per gli altri solo le briciole. Da un ritrovato Rea terzo nella prima manches ad uno "strano" Melandri (terzo) nella seconda. Sinceramente non ho mai capito l'atteggiamento del ravennate, sopratutto ad Aragon dove al rampino in fondo al rettilineo ne ha sempre combinate di cotte e di crude (vedi il duello con Biaggi). Giugliano invece ha mostrato ancora una volta grinta e la Ducati sembra aver imboccato la strada giusta verso la vetta. L'errore in gara 1 non deve trarre in inganno, anche se un pò di colpa ce l'ha, però l'ultimo giro e l'ultima curva sono ottime motivazioni. Grigia anche la prova di Guintoli, mai in gara per il podio (6° e 4°). Il buon momento Ducati arriva anche da Davies (4° e caduto) mentre da decifrare la gara di Laverty autore di due belle rimonte. Da segnalare l'ottimo avvio di Bimota anche se senza punti mondiali. Nelle EVO Camier si toglie una piccola soddisfazione come sostituto di Barrier in gara 1 mentre Salom batte la concorrenza in gara 2. Nella 600 Supersport trionfa per la prima volta quest'anno Soufoglu dopo una gara meno arrembante del solito ma più accorta dietro Couglan e Cluzel che se le sono date di santa ragione fino all'errore del francese. Con lui Van de Mark secondo e Marino terzo. Bravo Zanetti quarto autore di una gara attenta.
In differita dall'altra parte del mondo, quando oramai il sonno iniziava a prevalere, mi sono guardato le gare del motomondiale (tranne la Moto2). Contento di non aver pagato SKY per delle gare quasi piacevoli (bella la Moto3, strana la MotoGp) ma sopratutto per un commento inascoltabile da far rimpiangere (quasi) Guido Meda, il che è tutto dire. Inizierei dalla maiuscola prestazione di Jack Miller vera rivelazione (io l'avevo già detto in tempi non sospetti) della Moto3 che ha tenuto a bada un nuvolo di scatenanti ad iniziare da uno "strano" Fenati, super euforico alla fine (?) e un Vasquez a posto con una Honda ritrovata. Gara a 4 fino all'ultimo giro quando Marquez ha pensato bene di buttare alle ortiche il tutto. L'inno spagnolo non è dunque suonato in Moto3 ma si è preso tutta la scena in MotoGp dove Marquez ha definitivamente messo il sigillo sulla sua grandezza. Contrariamente ai giornalai che scrivono titoloni per vendere, un pilota, un talento, un fenomeno lo si vede col tempo, non se fa un sorpasso o vince una gara ne tantomeno un mondiale. Sia in Qatar che ieri il ragazzo ha chiuso il mondiale dell'anno scorso con due prestazioni maiuscole degne di tali appellativi, come appunto vero talento e fenomeno. Non si vince una gara in solitario con 5 secondi di vantaggio per caso. Visti i risultati della compagine il rischio è che Marc uccida questo mondiale prima del tempo, ma non per mancanza di avversari (com'è successo ad altri in passato), ma per una supremazia imbarazzante. L'eterno secondo (Pedrosa) lo ha seguito e di più non poteva fare. Ci ha provato Lorenzo che ha pensato bene di partire qualche secondo prima di tutti ma si sa che i regolamenti non lo permettono. Da lodare invece la gara di Dovizioso e della Ducati degni di tutti gli appellativi sempre riservati ad altri. Moto italiana, pilota italiano, terzo, sull'asciutto dopo ottimi sorpassi. Dovizioso ha "sfruttato" la scia di Iannone che è stato terzo per metà gara fino ad un calo, ha combattuto con un ottimo Bradl ed ha regalato il primo podio vero alla Ducati e a Dall'Igna. Bello anche il duello tra Bradl e Smith degno anche quello di qualche appellativo in più. 
Voto basso, bassissimo a Capirossi e compagnia con una telecronaca votata al più bieco servilismo che rasenta la prostituzione. Voto basso anche alla DORNA per permettere alle moto di affrontare rampini quali quello di ARAGON, Monza e Magny Course. Gli Stop and Go servono per le auto non per le moto!!!!

lunedì 7 aprile 2014

Sembra ieri

Non so se ci avete fatto caso ma passiamo una vita a collezionare filmini e foto della nostra vita. Non è che siamo sempre con la macchina fotografica in mano, oggi anche col telefono, ma la tecnologia e i dispositivi di memorizzazione ci hanno permesso cose che fino a poco tempo fa erano inimmaginabili. Giusto ieri mi sono dedicato allo sbobinamento di vecchi film in Super 8, quelli con la pellicola, quelli del proiettore tanto agognato da nostro padre, comprato con non pochi sacrifici per riprendere i momenti della nostra vita. In un attimo rivedi il passato, il tuo passato, quello dei tuoi genitori, dei nonni che non ci sono più, delle vecchie auto, di posti oggi cambiati. Un ragazzo sui 14 anni che fa dei versi strambi, che poi li ripete anche adesso alla soglia dei 50 anni. Sembrava che il futuro fosse così lontano da non immaginare neanche che oggi saremo stati qui a guardare questa finestra temporale sul nostro passato. E se ci fossimo veramente visti, cosa ci avremmo suggerito, che consigli possiamo dare oggi al noi di ieri? Di stare più attenti a quell'incrocio nel 1985 dove la Piancaldini Dina ti ha portato via 10 ore della tua vita? O forse di scegliere meglio le compagnie? Di accettare quel lavoro? I rimpianti col senno di poi non portano a niente...o forse si... Fatto sta che quelle immagini così lontane nel tempo sembrano girate ieri fino a farti porre l'interrogativo: "ma cosa ho fatto tutto questo tempo?". Ti risvegli quando tuo figlio ti vede nel filmato ed esclama: "Babbo com'eri giovane!!!". Sono giovane ancora in un certo senso anche se dolorini vari sparsi per tutto il corpo indicano di no. Per un attimo il tempo si ferma sospeso tra i due spazi temporali e un ondata di ricordi ti travolge ancora. Sembra ieri, escalmi... Ma è veramente ieri? Un'altra primavera sta per arrivare fuori dalla finestra, gli occhi sono sempre gli stessi che la guardano come allora. Domani guarderò le foto di oggi con un bastone in mano e le rughe sul volto. Forse avrò in braccio un nipote o forse sarò solo dentro un ospizio, eppure anche domani sembrerà ieri... 

lunedì 24 marzo 2014

Le mille e una...Open

Semaforo rosso...verde partiti!!! Finito il digiuno invernale si sono riaccesi i motori del Motomondiale non più su Mediaset ma su SKY e non più con le solite voci ma con delle nuove. Sicuramente per il servizio offerto e per la telecronaca non farò l'abbonamento a SKY, ma questo è un altro argomento. Dunque motomondiale partito abbastanza bene con tante conferme e poche new entry. Anche se rimane il grande marasma regolamentare la gara ha sancito che davanti ci sono ancora loro, con le loro motine con meno benzina, meno motori, meno gomme, ma sempre loro. Il teatrino messo su in inverno forse è servito per far abboccare nuovi abbonati, ma la pista ha subito riportato i valori al loro posto. E' vero, il Qatar è una pista particolare, ma al parco chiuso c'erano sempre loro Marquez, Rossi e Pedrosa con il solito Espargaro primo di....? non si sa... Gara abbastanza piacevole con un gruppetto di piloti uniti già dai primi giri che vanno dai soliti noti all'inserimento di Smith più incisivo del solito. La compagnia perde subito Lorenzo causa una caduta d'anteriore, definita da lui stesso, "una stupidata". In testa rimane Bradl, un pò appeso, ma abbastanza cazzuto da tenere testa a Marquez. Ma anche Bradl perde la sua Honda di anteriore e finisce mestamente nella ghiaia. A quel punto Marquez rimane in testa mentre nelle retrovie si danno battaglia Rossi, Bautista, Smith e un poco incisivo Pedrosa. Dopo qualche scaramuccia Marquez e Rossi salutano la curva e iniziano il loro particolare "rapportino" fatto di sorpassi e controsorpassi. Alla fine però è il giovane spagnolo ad avere la meglio su un coriaceo Rossi che in notturna rende decisamente meglio, un pò come successe un anno fa. Bravi dunque entrambi a rimanere in piedi e a regalarci qualche sorpasso degno di nota. Alla fine anche Pedrosa, nella sua costanza, agguanta il podio evitando di commettere errori confidando in giorni migliori. Dopo aver perso anche Bautista, giù dal podio ritroviamo la rivelazione Espargarò con la sua Open-Factory-2ruote tanto parlata nei test ma poi rimessa nei ranghi dalla gara. Mezzo pieno il bicchiere delle Ducati con il Dovi arrivato a 12 secondi e lievi segnali di ripresa. Il resto del gruppo a distanze siderali ad iniziare dalla Honda PR, condotta da un ottimo (e poco sfruttato) pilota quale Redding. 
Parte col botto la Moto2 con una gara sempre combattuta che ha visto trionfare il "prescelto" Rabat su un ottimo Nakagami poi squalificato post gara. Bene anche Kallio dolorante (poi secondo) e Luthi (terzo). Un plauso anche ai debuttanti Lowes e Vinales arrivati a ridosso dei primi mentre per gli italiani l'unico ad avvicinarsi alla vetta è stato Corsi per poi finire quinto. 
In Moto3 vince l'australiano Miller (che a me piace) dopo una bella lotta col giovane Marquez con un arrivo in volata a 6 piloti. Bene la Honda che è riuscita a dare una moto competitiva arginando lo strapotere KTM. Gli italiani, anche se facenti parte del team SKY, non hanno raccolto quanto seminato nei test.
Brutta, bruttissima la telecronanca di Capirossi, con quegli incisi alla Dan Peterson, quell'enfasi-a-tutti-costi, che non serve, per non parlare di "quelli in studio"... Un pò meglio Sanchini che già conoscevamo, comunque nulla di che. Ai box c'era anche Max Biaggi ma nessuno se l'è filato...troppo impegnati forse ad analizzare lo stile di guida di altri... Va beh... La prossima quando? Per me Aragon, SBK!!!

martedì 18 marzo 2014

Una totale buffonata

Difficile non scrivere un post commentando quanto stia capitando nel mondo del motorsport in particolare alla MotoGp e alla Formula 1. Difficile credere che la massima espressione del motorismo mondiale o pseudo tale, possa essere caduta così in basso. E vero, a monte c'è una crisi sostanziale, ma difficilmente si riesce a capire come si possa essere scesi a questi limiti alla soglia del ridicolo. Domenica si è corso il primo Gp di Formula 1 in Australia e vedendolo mi sono ritornate alla mente le gare aziendali che si fanno nei circuiti con i go-kart a noleggio elettrici. A sentirle bene si riusciva perfino a distinguere il rumore del pneumatico stridere, tanto hanno "tagliato e sabotato" i motori. Sicuramente l'elettrico sarà il futuro delle corse, non v'è dubbio, ma nell'attesa non è plausibile che si creino degli ibridi dove diventa più importante la strategia di gara che la prestazione assoluta. Piloti del calibro di Alonso, Raikkonen, Hamilton, Vettel tanto per citarne alcuni, gente con piede da 120 kg, annichiliti dai consumi o dall'afflusso di benzina nel serbatoio. Gli americani, per anni presi in giro perchè corrono su se stessi (ovali), nella loro formula NASCAR non hanno un filo di elettronica, ne alettoni mobili, ne strategia di gara, solo il gas del pilota.E oggi che gare vediamo nella massima formula motoristica?
Verso l'oblio sta andando anche la MotoGp con regolamenti che cambiano ogni 2 mesi a seconda di quello che passa per la testa a Don Carmelo. Nonostante la fuga di molte case ancora si lavora per complicare le corse, perdendo di fatto gli appassionati ma forse acquisendo tifosi? L'unica che si sta ancora salvando da questo scempio è la Superbike e con essa la futura EVO, dove almeno i partecipanti e le case sono un mix di quello che poi troviamo nei saloni dei negozi. Ma se tanto mi da tanto, Ezpeleta non ci metterà molto a rovinare anche questa, ovviamente sempre sotto l'insegna del "più spettacolo e sicurezza".
Di fatto una totale buffonata!!!!!!!