giovedì 26 febbraio 2015

Le sfumature (infinite) dell'amore

di Peter Malloy
E' interessante notare la grande attenzione che ruota intorno al libro/film che sta catalizzando un pò tutto il ceto sociale moderno. Ovviamente stiamo parlando di 50 Sfumature di Grigio e della cassa di risonanza che ha avuto in molti di noi. Dell'argomento mi sono già espresso più volte ma in realtà quante sono le sfumature dell'amore? Facile essere belli, ricchi, e con il pallino del sesso "diverso", ma noi, comuni mortali delle 8 - 19 orario continuato, come viviamo le sfumature dell'amore? L'amore è come un libro immenso dove ognuno ci legge la sua interpretazione e dove regna l'anarchia più totale. Non so quanti di voi hanno vissuto il vero amore, o forse l'hanno confuso con l'infatuazione, la novità, la voglia di cambiare, ma cosa si "dovrebbe" provare in realtà? Difficile dare una risposta... Ricordo ancora il primo amore, quello giovanile, le famose farfalle, ricordo anche che mi mancava il fiato e mi batteva forte il cuore. Avevo 17 anni e quello che mi stava succedendo non riuscivo a comprenderlo. Mi ricordo bene quando lei mi ha scaricato ed il grande dolore provato. Ma senza fare la cronistoria degli amori personali, alla soglia dei... e passa anni, devo ancora capire se abbia mai vissuto o meno questa sensazione così violenta, come lo fu allora. Oggi sembra di aver vissuto molto, abbiamo in mano tutti gli strumenti dopo aver socializzato una vita, ma quante volte l'amore ci ha davvero travolto senza confonderlo con il "sesso"? Casanova si innamorava di ogni donna con la quale giaceva e questo lo rendeva unico al contrario del Don Giovanni considerato uno sciupa femmine. Senza stare a fare il conto della serva ogni donna che ho amato mi ha lasciato qualcosa dentro, credendo sempre che fosse l'ultima fino alla successiva quando qualcosa di nuovo è sempre successo. Ma con l'andare avanti nel tempo fare l'amore è sempre stato meno predominante e i sentimenti provati si amplificavano, trovando nuovi spazi e nuove letture del nuovo rapporto. Scavallato il mezzo secolo capisci che non tutto è perduto e forse quella pulsione proveniente dal basso viene sostituta con un bisogno ancora più forte: la ricerca del vero amore. E arriva quando meno te l'aspetti, quando tutto sembra volgere al desio scuotendoti in maniera forte, facendoti ritornare indietro nel tempo. Tutto si ferma e inizi a farti delle domande. Allora capisci che non è la gioventù ad essere "amore" ma la passione che ti travolge a tutte l'età, che pervade le tue giornate, che ti fa sperare in una "vecchiaia" migliore. Oggi a 65 anni vivo ancora di quell'esperienza, e stiamo ancora insieme e ci guardiamo sempre negli occhi come fosse il primo giorno. Ma allora ho veramente conosciuto l'amore o la sua ennesima sfumatura?

domenica 22 febbraio 2015

Tutti figli di Troy, SBK Philipp Island 2015

In un certo senso il mondiale è iniziato all'insegna di Troy Bayliss, l'indimenticato campione numero 21 che ha sostituito lo sfortunato Giugliano nel Team interno Ducati. Nonostante la SBK abbia ancora molto da dire (basti vedere le gare) in griglia mancano personaggi di riferimento, quelli per i quali ti alzi anche alle 3 di notte. Detto questo comunque, al pronti attenti via, si è veramente scatenato l'inferno e questo giro, nella terra australe, sono stati i colonizzatori a dettare la propria legge, tre inglesi dal sangue molto caliente. Se in MotoGp lo spagnolo la fa da padrone, quest'anno la SBK parlerà inglese con un maturo Rea (primo e secondo) un ritrovato Haslam (secondo e primo) e un ottimo Davies (due volte terzo) su una Ducati baciata dai regolamenti. In effetti i regolamenti di quest'anno hanno un pò livellato le prestazioni e più marche adesso sono a lottare per la vittoria. Lo ha dimostrato l'ottimo Van De Mark (Honda) addirittura al comando per qualche giro in Gara 2. Un po sottotono invece i due campioni del 2014. Guintoli reduce da un brutto incidente porta a casa due posizioni di rincalzo che comunque male non fanno, mentre Sykes si è un pò perso nel trovare il giusto equilibrio della sua verdona con meno cavalli. Bene gli esordi di Torres e Terol mentre un pò in ombra è rimasto Lowes dopo delle ottime prove. Bayliss alla fine ha portato a casa un 13 e 16 posto degni di nota, considerando che si è sempre migliorato giro dopo giro per poi arrendersi ad un usura strana delle gomme. Fossi in Ducati, anche per non far bruciare i motori di Giuliano lo porterei per le altre 3 gare, di sicuro sortirebbe un ottimo ritorno di immagine. Ma si sa, in Ducati i soldi gli spendono per altre cose, com'è già successo in passato.... 
In Supersport ottima doppietta di MV Agusta con un sempre più convincente Clusel ed un ottimo Zanetti che ben fa sperare per un proseguo di campionato.
Come sempre la SBK ritornerà tra un mese grazie ai misteri dell'organizzazione.
Stay tuned!!!

martedì 2 dicembre 2014

I limiti dello sport

Dispiace leggere che un ragazzo di 38 anni abbia perso la vita durante la recente maratona a Firenze. Purtroppo anche noi non siamo macchine perfette e piccole malformazioni maturate in tenera età e non diagnosticate, possono portare alla successiva morte come avviene anche per i ragazzi giovani (le cronache ne sono piene purtroppo). Misterioso e arcano è il nostro corpo, così perfetto ma anche così fragile. Evitando di addentrarmi nello studio dell'uomo di Leonardo da Vinci, essendo io uno sportivo amatoriale in svariate discipline (una volta) ed osservando certi fatti, riesco a capire che spesso non è solo opera della natura, ma anche di una superficialità dell'uomo stesso che non conosce i propri limiti. Provate ad andare al 30 esimo chilometro di una maratona "cittadina". Troverete persone a vomitare, a disperarsi per i dolori alle gambe, ad avere mancamenti. e tutto questo perchè oggi, nella società multimediale crediamo di essere invincibili, come se il poter andare da un capo all'altro del mondo con Google Earth, ci rendesse onnipotenti. Purtroppo non è così. In ogni campo dello sport, l'amatore medio tenta di emulare il proprio beniamino non considerando che gli sportivi professionisti vivono solo per quello e non si alzano la mattina presto per andare al lavoro, poi tornano a casa, portano i figli a nuoto, vanno a fare la spesa moccolando nel traffico più caotico. Quelli che un pò di più si avvicinano a loro sono quelli che per pura passione dedicano gran parte della giornata ad allenarsi, vivendo però veramente in un mondo tutto suo. Gli altri devono fare i conti con tutto il resto e tenerlo bene a mente. Quando avevo 33 anni circa (lo so che qualcuno lo crocifissero) feci una visita da un noto dottore fiorentino che era stato nel giro grosso del ciclismo. Lui mi consigliò vivamente di indossare sempre il cardio frequenzimetro e di allenarmi in base a ciò che il cuore mi suggeriva. Ho sempre portato con me i suoi consigli perchè ho riscontrato poi nella pratica che erano basilari, fondamentali. Mollare a volte è il confine tra salvarsi e stare male. Le sfide con se stessi si vincono anche ottenendo risultati mediocri, perchè comunque ogni sfida presuppone un obiettivo personale del quale essere un domani soddisfatti noi stessi e non agli occhi degli altri. Penso al mio sport preferito, il motociclismo, e vedo come in tanti prendano troppo sottogamba un mezzo che gli fornisce 150 cv (minimo) alla ruota. Non basta ne un casco e ne una tuta per essere Marquez o (per i più vecchi) Biaggi. Limitiamoci a divertirci dentro i nostri parametri e torniamo a casa felici dopo una sana giornata da moto e di prese in giro. Ovviamente il fato è sempre dietro l'angolo, ma spesso si cercano limiti che non sono i nostri. Certo pensando che già da piccoli, specialmente nelle scuole calcio, si vedono i genitori "picchiarsi" sugli spalti per una semplice partita di pallone tra bambini.... la domanda che sorge è: come verranno su poi da uomini? 

giovedì 13 novembre 2014

Invidia penis

Serve più averlo grosso o saperlo usare? Serve più la tecnica o la forza? Archimede diceva: "Datemi una leva abbastanza lunga e un punto d'appoggio, e vi solleverò il mondo."
Nel mio lungo percorso formativo nella scuola della vita, una buona parte delle leve, mi sono state fornite dall'esperienza quotidiana, dall'ascolto e il rapportarsi con gli altri. Guardiamo con telescopi l'infinito universo, con i microscopi il mondo più piccolo, buchiamo montagne, costruiamo dighe, ma non siamo mai riusciti a risolvere il più grande dei misteri: le donne!!!
Se abbiamo buona memoria tutto nasce da "quando il sesso comincia a pigliare visione nella pentola dell'omo, incomincia a bollire ni cervello erotico...", ovvero quando da adolescenti sentiamo quel richiamo, quel tam tam che ci pervade, e veniamo trasportati, come sotto ipnosi, verso il lato oscuro della forza. Principi, capi di stato, scienziati, luminari, tutti passano per di lì, la conquista di vette, di nuovi territori fino alla più epica delle battaglie dove anche il più valoroso dei guerrieri Achille, perse la vita nella battaglia di Troia, scaturita per la sottrazione di Elena, cognata del re spartano Agamennone. Pensiamo anche a Dante, Leopardi, Foscolo, autori di poemi, di poesie, addirittura fino ad arrivare ad un pessimismo cosmico,... Un pò come la pubblicità della Vodafone: tutto ruota intorno a....
Però c'è un altro problema che attanaglia noi maschietti, un problema, che poi problema non è, ma che influisce a livello psicologico, fino a creare veri e propri "casi", vere e proprie sudditanze: le dimensioni dell'apparato riproduttivo, la ormai celeberrima e famosa invidia penis. Essendo il nostro un mondo che è nato sulla comunicazione visiva, sin dai tempi antichi l'esternazione di qualcosa di "più grosso" portava potere, come ad esempio la filosofia nel costruire palazzi grandi per poter intimidire il pellegrino in visita, l'esternazione di grandi copricapi come simbolo di comando, oppure esternare il proprio sesso come avviene per gli uomini proboscide in Africa. Ovviamente, nelle società moderne, andare in giro con il pendaglio di fuori per stabilire chi possa essere il capoufficio, o il responsabile di una ditta, non è pensabile, però nella comunità degli uomini, a chi viene additato come "zampa d'orso", viene sempre conferito un certo timore revenziale. Ovviamente già sento il coro dei "noooo, ti sbagli, ma che dici...", ma pensate che durante una battaglia contro i giapponesi (mi scuso per la mancata citazione della stessa) gli americani "bombardarono" un città con dei preservativi extra large, e senza andare troppo lontano nel tempo, durante uno dei suoi comizi l'On.Bossi tuono dal pulpito che quelli della Lega ce l'avevano duro.
E qui entra in gioco il dialogo con la donna, quel dialogo che tanto manca, ma che risolverebbe tanti problemi a chi basa la sua vita sulle apparenze e non sui contenuti. L'anonima commentatrice diceva che non era importante il "quante volte" o il "come ce l'hai" ma importava come lo facessi, perchè è da i preamboli che nasce il vero erotismo, la vera eccitazione, e non dal pensiero che tu possa essere uno stallone da monta... Recentemente ho visto delle interviste a delle porno stars che affrontavano il problema dei rapporti sessuali. Cavolo, mi sono detto, una che fa sesso due volte al giorno ha dei problemi? Ebbene si! Loro non chiamano sesso quello che fanno sul set, ma lavoro. L'amore è unico, e non importa se lo fai 2, 3, 10 volte al giorno, ma importa con chi lo fai, magari nella semplicità delle dimensioni, nella penombra della camera dove la pancetta si vede meno, ma sancito da carezze ed effusioni che nessun Rocco Siffredi di turno ti potra mai dare... E allora buttiamoci alle spalle l'invidia penis e pensiamo ad essere più noi stessi, con i nostri limiti e difetti, ma con quella carica erotica che sappiamo dare quando una donna ci fà battere il cuore... Certo che a volte qualche fredda mattina, o dopo una giornata di lavoro, il nostro "attrezzo" sembra più uno sharpei che un creatore della vita... ma va bene così, tanto all'occorrenza sa sempre cosa fare, e se ci mettiamo del nostro ci fa anche fare bella figura...
Non esistono mezzi per averlo più grande, ma c'è un mezzo per essere grandi amatori, ed è la semplicità di essere noi stessi, apparire per quello che siamo, amare per come ci viene da dentro, e solo allora otterremo dalla donna la sua sincerità e il suo gradimento... ed il suo vero godimento.... Donna!, tu che hai letto la follia di queste poche righe, condividi il mio pensiero, o ti celi ancora dietro il tuo atavico rossore?

domenica 9 novembre 2014

Affari di famiglia, Valencia Motomondiale 2014

Finito! L'anno motociclistico ha definitivamente chiuso i battenti, e con lui l'ultimo titolo ad essere assegnato. In Moto3 trionfa il fratello di Marc Marquez, Alex (10) che gestisce un campionato contro un pilota sulla carta più forte di lui ma alla fine secondo per soli due punti. Se Marquez ha potuto contare sull'ottimo supporto della Honda e del campanilismo dei suoi connazionali (il cenno di Vasquez è stato un esempio) Miller (9.5) ha invece dovuto fare tutto da solo cadute comprese. L'unica speranza per l'australiano era proprio Kent (7), quel Kent che in Giappone ha fatto un pasticciaccio e che oggi poteva (condizionale) mettere dietro lo spagnolo. Alla fine Miller vince più gare ma il mondiale se lo prende Marquez e la Honda. La grinta e il volto scuro dell'australiano sul podio la dicono tutta sulla voglia di vincere di questo ragazzo, ma anche sul suo talento che domani approderà in MotoGp. Con una Honda open sarà difficile vederlo tra i primi, ma il cronometro ci darà il primo verdetto. Bello comunque il mondiale della Moto3 con case e motori diversi degni di una sfida "vecchia maniera". 
La MotoGp ha invece avuto un ulteriore risvolto sulla carriera della formica Atomica Marc Marquez (10+) che, in una giornata segnata da una breve pioggerella, si prende la sua tredicesima vittoria stagionale frantumando un altro record. Oramai le parole spese per questo ragazzo sanno di stantio e solo il futuro potrà dirci dove potrà arrivare. Secondo in gara e nel mondiale Valentino Rossi (9+) al suo secondo mondiale più bello dopo il 2004. Rossi quest'anno è partito da se stesso per arrivare lassù facendo vedere che con la preparazione e l'impegno l'età conta poco. E' stato il più Rossi di sempre il primo degli ultimi se al comando c'è Marquez. Chi ha invece deluso sotto l'aspetto agonistico è stato il suo compagno di squadra Lorenzo (8), mai costante per più di due gare e comunque incapace di reagire al confronto e il ritiro in gara lo ha dimostrato. Terzo in gara e quarto in campionato Dani Pedrosa (7) in un anno a fasi molto alterne. Se l'Honda doveva essere la moto da battere lui avrebbe dovuto arrivare secondo, ma di fatto la differenza l'ha soltanto fatta il suo compagno di squadra. Bene anche la Ducati (6) quarta e quinta con un lieve accenno di ripresa in vista del debutto della GP15 a Sepang l'anno prossimo. Il resto della compagine tra più ombre che luci in un campionato dove soltanto 4 possono permettersi la vetta, anche se dalle retrovie qualche accenno c'è stato. Oggi lo ha fatto Iannone (6) per 7 giri in testa per poi essere risucchiato in fondo complice una strategia sbagliata. Il resto persi con moto di serie B messe in pista per riempire le ultime 4 file dello schieramento colpa anche di un regolamento che stenta a decollare.
La Moto2 con il titolo già assegnato ha visto trionfare un buon Luthi (9) che ha beffato sul traguardo Rabat (9-) sempre più maturo e pronto alla difesa del n°1. Il Team MarcVDS (10) si può comunque consolare con il primo e secondo posto nel campionato del mondo e chissà che Redding sulla MotoGp non tiri fuori dal cilindro qualche prestazione maiuscola.
Domani già i test di approccio al 2015 e come sempre potremo ad iniziare ad avere un reale riscontro sui protagonisti della prossima stagione.
Ciao a tutti e grazie per avermi seguito per tutto l'anno!

Update: Leggete in fondo all'articolo di Matteo Aglio qui: come ho sempre scritto e detto per i ragazzi italiani che vorranno sfondare nelle corse il futuro si chiama Spagna relegando (giustamente) il CIV ad un campionato minore, ergo avremo ancora per tanti anni campioni spagnoli. Meditate gente, meditate!

lunedì 3 novembre 2014

Le...1000 e una notte, SBK Qatar 2014

Come in una fiaba, è finito quest'anno di SBK, l'ultimo da un punto di vista regolamentare tecnico, con un epilogo avvincente, entusiasmante che in pochi avrebbero previsto, io per primo. Pur simpatizzando per Guintoli (10 e lode), che definisco un uomo di altri tempi, credevo che la verdona e il suo alfiere mascellato, potessero bissare il successo dell'anno scorso. Sinceramente lo avrei preferito anche per uno sgarbo ad Aprilia (9) rea (a mio punto di vista) di non aver gestito troppo bene il materiale umano a disposizione. Pensavo a Laverty (7), l'anno scorso secondo, e licenziato per far posto a Melandri (7) con un operazione più di marketing che sportiva. Pensavo a Guintoli uno che arriva sempre ma mai preso troppo in considerazione. Invece proprio lui ha dimostrato tutta la stoffa del campione, magari poco funambolico e spettacolare, ma sempre a testa bassa e con una grande umiltà (vedi la gara di Portimao). Ieri sera però, nel giorno degli attributi, lui li ha tirati fuori tutti con due gare da incorniciare perchè in palio non c'era solo la vittoria di round ma bensì il titolo mondiale. Sylvan e Tom (10), un francese e un inglese, come nelle barzellette, mancava l'italiano chiaccherone ma in fondo meglio così... Guintoli ha vinto guidando una moto fantastica gestita da una squadra fantastica capitanata da Aligi Deganello (10) quello del titolo di Simoncelli e Biaggi. Sykes dal canto suo deve un pò recriminare un calo della sua Kawasaki (8) ma anche una guida troppo start'nd go anche nelle piste old style dove conta più la scorrevolezza che la frenata. Onore comunque a lui beffato di un non nulla all'ultima gara. Già...le gare... All'appello ne mancano due ovvero 4 round in tutto, 100 punti da assegnare. Un pò bruttina questa scelta di Dorna (5) di non rimpiazzarne almeno una, magari al Mugello tanto per citare una pista "brutta"... Un mese di tempo tra una gara e l'altra è veramente troppo e la SBK meriterebbe di più. 
Bene anche Rea (8) terzo in campionato, e bene anche Baz (7) quinto. Anche ieri abbiamo assistito al "giallo" degli ordini di scuderia protagonista proprio Baz che li ha volontariamente non eseguiti. Ha fatto bene ha fatto male? Col senno di poi sarebbe stato inutile perchè Guintoli avrebbe vinto con un punto di vantaggio, ma cosa effettivamente dovrebbe fare un pilota? Romanticamente noi motociclisti crediamo nell'onore per noi stessi e non per quello della collettività ma, esiste anche un onore nel far vincere un team, un onore meno egoista e più altruista. Certo è che Baz lo aveva già fatto a Magny Course e essendo in partenza per la MotoGp alla fine non ha pregiudicato il box per l'anno prossimo. Personalmente avrei rispettato quell'ordine, come lo avrei fatto al posto di Melandri (e sarei perfino riuscito a vedere negli occhi i miei figli cit.) ma non me la sento di criticare chi ha fatto l'opposto. Per Melandri due gare indietro, senza troppo mordente, con problemi di gomma e forse anche scocciato di passare a comprimario in MotoGp. Alla fine da vincitore del mondiale (era stato assunto per quello) a quarto, con belle vittorie ma anche con delle grosse lamentele ad inizio stagione. Bene le Ducati e i suoi piloti che si sono dati battaglia con la "vittoria" di Davies (7+) nel mondiale (sesto) su un Giugliano (6+) che miracolosamente è rimasto in piedi in entrambe le manches (lo scrivo con simpatia). L'anno prossimo cambierà il regolamento tecnico e si passerà da mezzi prototipi che erano le SBK a moto un pò più commerciali con la speranza di livellare le prestazioni per tutte le case. Ci sarà anche un rimescolamento piloti e questo renderà ancora una volta la SBK un campionato da seguire (per noi appassionati). 
Vi aspetto all'EICMA padiglione 1 stand Blogger senza frontiere! (sto scherzando).

domenica 26 ottobre 2014

3 tigri contro 3 tigri, MotoGp Malesia 2014

Tigre contro tigre verrebbe da dire, visto il tenore delle gare malesi. La prima tigre è senza dubbio Tito Rabat (10) al suo primo mondiale in carriera. Rabat lo ha vinto dominando e con tanta maturità sfoggiando uno stile perfetto in sella alla sua moto. Ha vinto contro un coriaceo e sportivo Kallio (8) ancora una volta secondo in un mondiale e un crescente Vinales (10) in odore di MotoGp. Tutto è riuscito nel migliore dei modi e questo suo primo titolo è la consacrazione quanto basta (giustamente) per rimanere in Moto2 a giocarsela anche il prossimo anno.
Tigri anche in Moto3 bella come sempre, combattuta con il coltello tra i denti dove alla fine è uscito il numero di Vasquez (10) contro un Jack Miller (9+) stratosferico con una KTM non ancora all'altezza della Honda. Marquez (7), quinto, ha limitato i danni e ha dimostrato una buona maturità tanto da arrivare a Valencia con 11 punti di vantaggio proprio su Miller. Terzo Rins (8) oramai fuori dai giochi. 
La tigre della Malesia quest'anno è Marc Marquez (10) che è tornato a vincere dopo qualche stop di troppo (ma già campione del mondo), eguagliando il record di Doohan con 12 vittorie, contro altre due tigri ognuna con la sua caratteristica. Quando ho scritto che questo è uno dei più bei mondiali di Rossi (9+), non ho fatto demagogia, ma ho visto un pilota che ha combattuto ad armi pari con gli altri, e il secondo posto in campionato lo conferma. Non ci sono stati sorpassi garibaldini (Barcellona 2010 contro Lorenzo) ne sorpassi irregolari (Laguna Seca 2008 contro Stoner), ma la voglia di un non più ragazzo di stare ancora davanti, riuscendoci alla grande. Bravo anche Lorenzo (9), che alla fine ha ammesso una scarsa condizione fisica, senza accusare una scelta di anteriore diversa. 12 punti li separano per la lotta del secondo posto, e all'orizzonte non c'è un quarto pilota. Forse dovrebbe essere Pedrosa (4), ma le due cadute odierne fanno pensare ad un finale un pò in ombra del bravo spagnolo. Male le Ducati (6) rallentate (Crutchlow fermo, Dovizioso (7) ottavo) dai noie tecniche, che lasciano il quarto posto ad un alternante Bradl (7) e un quinto a Smith (7) in spolvero sul finale. Il resto del gruppo alla spicciolata un pò troppo lontani rispetto alla testa della corsa.
Da segnalare la critica di Marc Marquez a Miller per condotta scorretta nei confronti del fratello. Caro Marc, fenomeno e veloce che sei, riguardati un pò le tue vecchie gare dove hai fatto diversi danni agli altri e non intrometterti solo perchè è tuo fratello, in fondo Iannone non ha corso per un tuo errore... 

domenica 19 ottobre 2014

Down Under, Philip Island MotoGp 2014

Cose dell'altro mondo, perchè proprio nell'altro mondo siamo stati. La terzultima tappa del moto mondiale ci ha veramente riservato sorprese inaspettate, piacevoli conferme, ma sopratutto che le corse vengono un pò fatte alla carlona, ovvero senza regolamenti. Prima di addentrarmi nel polemico oggi si è omaggiato alla 250 esima gara di Valentino Rossi (10) e quale miglior modo per festeggiarla con una vittoria. Non è la vittoria di Misano, ma è una vittoria trovata perchè comunque lui era li, ancora una volta nelle posizioni che contano, ancora una volta l'unico italiano del motociclismo mondiale. Il resto sono solo parole o promesse, però se il tricolore sventola ancora è solo grazie a lui. Oggi Rossi ha vinto da saggio in uno dei suoi mondiali più belli di sempre. E' vero che la corsa è stata falsata da quel gommista che tra un anno si ritirerà, perchè oggi la responsabilità della Bridgestone (3) (come lo fu un anni fa) è stata palese e manifesta, ma evidentemente Rossi ha saputo leggere anche in questo. Si parla tanto di sicurezza ma oggi i piloti sono caduti come birilli, tutti di anteriore e questo la dice lunga sulla serietà di chi orchestra il circus. Due anni fa Stoner denunciò questo fatto e oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Marquez (8) con 6 secondi di vantaggio caduto. Espargarò (7) senza troppo forzare caduto. Crutchlow (7), saldo al secondo posto, caduto. Si è salvato Lorenzo (8) che ha chiuso il gas perchè forse aveva capito qualcosa. Brutta immagine comunque. Brutta anche l'immagine di piloti osannati dai giornalai, ma poi immaturi e sempre al limite. Parlo di Iannone (3) che ancora non ha capito che la Ducati (7) non è un missile terra aria costruito per abbattere gli avversari Pedrosa (nd) docet. Se vuoi vincere caro Andrea devi seguire le orme di chi oggi è arrivato primo, altrimenti sarai relegato nelle retrovie. Anche Bradl (3) si è dimostrato un principiante abbattendo il povero Aleix Espargarò (7). Bene Dovizioso (7) che è rimasto in piedi fino ad arrivare quarto dietro un incredulo Smith (8) al suo primo podio. Comunque 250 di questi GP signor Rossi!
In Moto2 Rabat (8) non ce l'ha fatta a chiudere i conti con il mondiale rosicchiando però altri 3 punti al suo diretto rivale Kallio (7) oggi più incisivo del solito ma ancora dietro. Vince un ottimo Vinales (10) con tanta grinta e classe che ha regolato un redivivo Luthi (9) e Rabat. Morbidelli (6) non si è ripetuto in una delle sue gare così come Pasini bersagliato dalla sfortuna (gomma difettosa).
In Moto3 Miller (9) vince di prepotenza contro le Honda e contro un maturo Marquez (8)(secondo) che non si è tirato indietro alla battaglia. Bella come sempre comunque la gara con l'unico italiano Fenati (7) a fare il diavolo a quattro in ogni punto della pista, poi caduto per un contatto con Vasquez (7). Mondiale comunque ancora aperto visti gli esiti delle corse, anche se il fratellino di Marc sembra un pò più a posto moto/pilota/testa. Vedremo in Malesia e poi nell'arena di Valencia.
Stay tuned 

lunedì 13 ottobre 2014

Onore, disciplina e coraggio. MotoGp Motegi 2014

E' Marc Marquez il Samurai dei nostri tempi. Un moderno Samurai che ha come destriero un mostro da 250 cv, non ha la Katana ma una manopola del gas che fa roteare infliggendo duri colpi agli avversari. 4 i titoli conquistati, 2 nella classe regina. Ogni tipo di confronto lo ha vinto, nei numeri, in pista, anche contro la cattiva sorte, come fu due anni fa quando rischiò di perdere la vista. Un ragazzo che ha saputo emozionare tutti per il suo modo di interpretare le corse ed anche la vita. Vincere un mondiale con tre gare d'anticipo contro Lorenzo, Pedrosa e Rossi significa essere un vero n°1 indipendentemente da quanti altri ne vincerà in futuro. Nella giornata di Marquez altre due stelle hanno brillato ognuna per il proprio splendore. La prima è quella di Lorenzo capace di vincere una gara dai ritmi forsennati con una guida perfetta senza il benchè minimo errore. La seconda (e i suoi tifosi non se ne accorgeranno) è la stella di Rossi, terzo, autore di una gara maiuscola e mai domo fino alla bandiera a scacchi. Un pò più in ombra Pedrosa quarto, il quale non ha saputo liberarsi della scomoda compagnia di Dovizioso ai primi giri. Già Dovizioso... Nel giorno della sua prima Pole Position in Ducati i giornali hanno scritto che l'ha fatta insieme a Rossi, complimenti ai giornalisti. In gara il Dovi non è riuscito a girare come i primi e da metà gara ha dovuto cedere il passo arrivando comunque a 14 secondi da Lorenzo e davanti ad un accorto Iannone.
In Moto2 assolo imperioso dello svizzero Luthi autore di una bellissima gara regolando di misura un ottimo Vinales e un attento Rabat che si è contenuto visto anche il risultato del suo diretto rivale Kallio quinto.Da segnalare l'ottimo settimo posto di Morbidelli a ridosso dei primi che lascia ben sperare del futuro del giovane italiano.
In Moto3 il Samurai è il fratello piccolo del Samurai grande, ovvero Alex Marquez, capace di attendere l'errore dell'avversario Miller e vincere portando a 25 lunghezze il suo vantaggio in classifica. L'australiano aveva fatto tutto bene fino alle 2 ultime curve dal traguardo quando una staccata troppo lunga lo ha portato largo insieme al suo compagno di squadra Kent, finendo quinto al traguardo. Ma si sa che in Moto3 25 punti non sono poi tanti. Prossimo round Philip Island e vedremo chi sarà in grado di fare il salto del canguro.

giovedì 9 ottobre 2014

Diversamente omosessuale

Permettetemi una divagazione sui soliti temi trattati in questo blog, anche perchè la questione l'hanno fatta diventare politica. Premetto che, visti i recenti fatti sulle aggressioni verso chi "sostiene" che l'omosessualità sia un peccato, io sono contro quegli stronzi che hanno aggredito con violenza chi pacificamente manifestava un suo pensiero, anche se l'omosessualità non dovrebbe rappresentare un "caso". Conosco diverse persone con gusti sessuali diversi dai miei e sinceramente non mi verrebbe mai da pormi il problema se loro hanno problemi ad essere così. Nel mondo animale l'omosessualità è molto latente, ma anche nella nostra società esistono varie forme di diversità che possono più o meno sfociare nel palese. Fossi gay (e forse un pò lo sono) mi sentirei offeso da questa diatriba, mi sentirei offeso dall'essere trattato diverso. Un gay è uguale ad un etero in tutto e per tutto. La clausola del matrimonio è una farsa bella e buona. Il matrimonio civile sancisce l'unione di due individui che di fatto stipulano un contratto con se stessi. Che si chiami matrimonio o accordo tra le parti, fa si che un unione, come una società tra individui, diventi "legalizzata" sotto un profilo prettamente giuridico. Ma allora dove sta l'arcano e il perchè di tutto questo trambusto? Purtroppo chi ancora si dimena su questi argomenti non fa altro che foimentare una discriminazione che in realtà esiste solo per comodo. Chi oggi insiste nel volere i "diritti" per i gay non fa altro che pulirsi la coscienza perchè in cuor suo li vede diversi. E' un pò come il GayPride: non mi sembra che gli etero facciano sfilate per dichiarare di essere orgogliosi del loro status. Che centra sbandierare al vento il proprio gusto sessuale. Tanto vale per il mondo etero fare sesso sulle panchine dei giardini. Se mi piacesse vestirmi da donna (e vi garantisco che sono inguardabile) lo farei tutti i giorni senza aspettare un giorno stabilito. Poi starà a me valutare la reazione della gente e starà solo a me decidere se sono ridicolo o meno. Se la natura mi ha dato un fisico statuario e un "interiorità" da casalinga purtroppo è un mio problema con il quale dovrò convivere, nel rispetto personale e di chi mi sta accanto. Eviterei la questione morale perchè in realtà non esiste. Una coppia gay che adotta un figlio non deve rappresentare un anomalia ne una consuetudine. Biologicamente i figli nascono da individui di sesso opposto che generano un mix di caratteri dell'uno e dall'altra. Se poi due persone decidono di adottarne una terza importa di che sesso siano? Personalmente non avrei mai adottato dei figli, ne tanto meno lo avrei fatto da gay. Piuttosto (e di esempi ce ne sono a bizzeffe) avrei costituito una famiglia di facciata etero, procreato, e continuato a godermi il mio personale vizietto. Tutto il resto sono solo parole di uomini e donne che evidentemente non hanno altro a cui pensare, e vi garantisco che gli argomenti e problematiche molto più importanti non mancherebbero!!!!!! 

domenica 5 ottobre 2014

Uomini, mezz'uomini e saggi. Magni Course SBK 2014

Difficile scrivere un post su quanto è successo oggi a Magny Course penultimo round del campionato Superbike. Le emozioni da appassionato si susseguono nella mente con finali da diatribe da bar come succede sempre tra noi motociclisti. Eppure io un'analisi la faccio volentieri, e senza troppi giri di parole cercherò di esprimere il mio pensiero. In Gara 1 Marco Melandri, oramai fuori dai giochi mondiali, ha eseguito un ordine di scuderia ovvero lasciare una posizione a vantaggio di Guintoli in lotta per il titolo. Era già successo 2 anni fa proprio qui a in Francia quando Laverty fece lo stesso con Max Biaggi che poi vinse il titolo per mezzo punto. Analogie? Puo darsi, però quando ho visto Melandri fare cenno a Guintoli di passare ho avuto un sentimento contrastante di plauso ma anche di tristezza. La gara è stata molto delicata e sicuramente il ravennate aveva molto meno da perdere che del francese, mostrando una superiorità quasi imbarazzante. La risposta ce la darà però Guintoli a fine gara quando ha ammesso che avendo distanziato il suo rivale più diretto (Sykes) ha ritenuto opportuno rischiare "meno" battagliando col suo compagno di squadra. Ciò non toglie che mi sono stupito del gesto e alla fine ho apprezzato che Melandri avesse mostrato una maturità che non gli ho mai riconosciuto. L'Aprilia è un azienda che vende motociclette e le vittorie, ma sopratutto i titoli, contano più di tutto. Che poi noi motociclisti non amiamo i giochi di squadra è risaputo, ma sfido chiunque a non essere stato felice per la vittoria del mondiale di Max Biaggi nel 2012. In Kawasaki hanno fatto lo stesso perchè comunque alla fine deve trionfare la squadra assieme al pilota. Tutti questi discorsi sono stati poi vanificati da Gara 2 quando, ripetutosi il solito copione di Gara 1, alla fine Melandri ha voluto vincere. Giusto, sbagliato? A mio avviso è stato un comportamento da mezzo uomo perchè non puoi fare il saggio prima e lo "stronzo" poi. Tirare in ballo gli sponsor e tua figlia caro Marco non giustifica il tuo comportamento o di Gara 1 o di Gara 2, scegli te. Un domani gli occhi di tua figlia (cit) vedranno un uomo che non ha saputo scegliere fino in fondo da che parte stare, non solo di un vincitore. C'era una scelta da fare, una sola e non due. Il prossimo round in Qatar sarà un'altra storia qualunque sia l'esito finale, ma tu oggi come uomo dovevi fare una scelta. Albesiano ha detto che oggi è stato un grande giorno, ma sinceramente io non credo. E' stato un giorno di scelte sbagliate, altrimenti era molto più corretto non fare nulla e lasciare ai piloti la decisione, com'è stato per Jerez. Sportivamente parlando a questo punto preferisco che perdiate il mondiale, con un grosso dispiacere per il bravo e signorile Guintoli, che grazie alla sua condotta nelle gare, lo ha portato ad essere ancora li davanti. Se vincerà il mondiale sarà solo merito suo e non di un'azienda che non ha saputo imporsi sui propri "dipendenti". Melandri (forse) oggi poteva vincere il suo mondiale mostrando saggezza come ha fatto in Gara 1, non un mondiale piloti ma un mondiale sportivo, tanto comunque alla fine arriverà terzo, ne secondo ne primo. I piloti passano ma i titoli restano caro Melandri e il tuo, l'unico, risale a molto tempo fa, il che forse significa che sei un ottimo pilota ma non sufficientemente bravo per vincere più titoli. In Qatar spero che vinca il migliore e ancora una volta tu non ci sarai. Peccato.

domenica 28 settembre 2014

Lo stratega, Aragon MotoGp 2014

Ne sono successe di tutti i colori nella deserta (e bella) landa spagnola nella terra di Aragona. In ogni classe qualcosa è successo che vale la pena di commentare. Abbiamo lasciato Misano con l'overdose di tifo per la bella vittoria di Valentino Rossi ma non ci eravamo ricordati che il mondiale ancora non è finito. E' vero Rossi porta sempre ancora un sacco di consensi ma il cammino è ancora lungo per tirare somme affrettate. Ci ha pensato l'uomo e poi il tempo a rimescolare le carte. Dapprima l'errore di Iannone (5), un pò troppo osannato dai cronisti, che per la foga di fare due giri buoni butta all'aria un bel fine settimana, e poi Rossi (6) con la fretta di un ragazzino di andare a prendere quelli "davanti". Un errore perdonabile ma ingenuo da parte sua che per fortuna gli è valsa qualche contusione e una gran capocciata. Poi il tempo, quella variabile prevista la mattina ma allontanata durante la gara. Così mentre la pioggia bagnava la pista e le due Honda battagliavano per il primo posto Lorenzo (10) rientrava per il cambio della moto confidando nei numeri (tempo al giro). Dal loro canto sia Pedrosa (9) che Marquez (9) erano troppo impegnati per arrivare primi che preoccuparsi dell'asfalto che si stava allagando. E allora prima Pedrosa e poi Marquez hanno dovuto assaggiare la cruda realtà finendo in terra. A quel punto solo chi aveva cambiato le gomme in tempo poteva giocarsi la gara e così è stato: Lorenzo ha trionfato (non come avrebbe voluto) ma è tornato alla vittoria essendo comunque sempre stato sugli scarichi di Marquez. Secondo e terzo (in volata quasi a parimerito) Espargarò (9) e Crutchlow (9) risalito piano piano dopo che Dovizioso (6) si era dovuto arrendere anche lui all'asfalto viscido. Comunque fino a quando era asciutto la gara era solo ad appannaggio dei soliti tre più un non tanto distante Dovizioso. 
Nella Moto2 il buon Kallio (5) ha definitivamente reso l'onore delle armi ad un ottimo Rabat (9) che non si è preoccupato troppo della classifica arrivando secondo dopo una bella bagarre coi primi. Svetta su tutti Vinales (9) in procinto di passare alla Suzuki MotoGp con una bella e intelligente gara. Terzo Zarco (8) in continua crescita. Un plauso al nostro Morbidelli (8) quinto che ha guidato pulito e in maniera intelligente.
La Moto3 ci ha invece riservato una brutta battuta di arresto di Jack Miller (5), che ha pensato bene di non levare il gas all'ultima curva (nei primi giri) venendo a contatto con Marquez (8). Sinceramente è stato un episodio di gara ma il giovane spagnolo qualche colpa ce l'ha. Chi invece spiazza tutti è Romano Fenati (10) il quale, in una gara che non ti aspetti, balza dalle retrovie e va vincere di forza proprio su Marquez e un aggressivo Kent (8). Mondiale riaperto dunque e se l'australiano vorrà passare in MotoGp da campione dovrà metterci un pò più di testa. Splendido l'applauso del pubblico (12) quando Miller, dopo la caduta, è rientrato nei box, che ricorda molto le bandiere nere di protesta degli spettatori australiani dopo la squalifica di Biaggi ai danni di Doohan. Questi sono i veri spettatori del motociclismo, quelli che la Dorna dovrebbe rispettare maggiormente.
Prossima tappa Motegi, sempre che il terremoto voglia.

venerdì 26 settembre 2014

Congetture

Una congettura (dal latino coniectūra, dal verbo conīcere, ossia "interpretare, dedurre, concludere") è una affermazione o un giudizio fondato sull'intuito, ritenuto probabilmente vero, ma non dimostrato.
E' notoriamente vero che uomini e donne vivono su due piani diversi, direi quasi opposti. Si intersecano solo per l'atavico istinto di accoppiarsi, una riminescenza genetica che ha fatto si che il mondo si popolasse di esseri umani. Sin dall'inizio, da bambini, le differenze sono molto marcate, con le bambine già più precise, più attente ed i maschi più distratti e cianfrugoni. Il balletto inizia appena l'ormone bussa a quello che poi sarà lo strumento di lavoro per il resto della vita, dando vita alla danza il cui fine è solo uno. Le rose, i tramonti, le poesie sono nient'altro che espedienti per cercare di accaparrarsi l'individuo che più ci piace, quello che in quel momento ci solletica l'appetito sessuale. E questo funzionerà per tutta la vita, in modi diversi, ma sarà una costante. I drammi veri iniziano dopo la fase dell'amore, dopo il progettare il futuro insieme, anche dopo la nascita di un figlio. A quel punto la famiglia o pseudo tale si stabilizza, ma il mondo esterno continua a presentare la sua fauna alla coppia consolidata la quale, spesso e volentieri, risente ancora del primo istinto giovanile. Nella maggior parte dei casi sono simpatie, stime reciproche, gradevoli dal punto di vista del contatto umano, anche come scambio di confidenze più o meno intime. In altri casi vere storie parallele che rimangono nell'anonimato vissute per il piacere degli attori coinvolti. In altri casi veri e propri "bordelli" a cielo aperto con varie migrazioni da una parte all'altra senza un regolare filo logico. Sarebbe stupido credere ad una sorta di fedeltà eterna, di una totale esclusiva del partner, perchè comunque non sta scritto da nessuna parte. E' solo una convenzione tra uomini e donne .... cristiane. In tutto questo sono inserite le congetture, quelle che si fanno con la presunzione di sapere cosa fa l'uno o l'altra al di fuori del proprio talamo coniugale. Chi vi scrive ha avuto numerose interazioni con l'altro sesso, non tanto sul piano fisico, con un finale "scontato", ma sul piano del conoscere "l'avversario", esplorare il suo mondo e trarne degli insegnamenti. Donne diverse tra loro mi hanno comunicato ed aiutato a stilare un profilo di donna che in realtà non esiste, proprio per la diversità degli individui, ma anche mi hanno fatto capire che il nostro, ed il loro mondo, nella maggior parte dei casi non si incrocerà mai. Gli uomini e le donne sono troppo diversi tra di loro! A parte l'uomo imbecillis, quello che si rovina per l'afrore femminile (e forse sono la maggioranza) il resto vive la vita interagendo equiparando l'amica all'amico, con la componente sessuale qual'ora l'aperitivo o il vino della cena abbia sciolto qualche inibizione. Le coppie sposate o di fatto hanno logicamente un diverso approccio con questo mondo. A meno di rari casi di "amore eterno" l'interazione non può essere sopita o repressa, perchè comunque fa ancora piacere sentirsi al centro dell'attenzione. Quattro amiche o quattro amici (non al bar) una sera a cena sono delle potenziali prede del cacciatore più esperto, maschio o femmina che sia. Stupido sarebbe credere il contrario. Eppure ancora si fanno delle congetture su questo pensando che lui o lei possano essere immuni a tutto questo, pensando che l'uscita serale possa nascondere una tresca clandestina. Congetture, solo congetture, che forse hanno un velo di verità, ma se analizzate meglio eviterebbero tanti fraintendimenti e stupide discussioni. Se invece si vuole portare avanti la causa della totale fedeltà, beh... i tribunali sono pieni di cause tra individui che nella maggior parte dei casi sono stati vittime delle loro congetture...e potevano essere benissimo evitate... Per il momento è tutto passo la linea alla regia.      

domenica 14 settembre 2014

Back to the Valentino Rossi, Misano MotoGp 2014

Per i tifosi è soltanto una vittoria del loro beniamino. Per noi appassionati è il ritorno alla vittoria di Valentino Rossi (10), oramai a digiuno dal 2010. La vittoria di Assen l'anno scorso non aveva una valenza così forte come quella di oggi. Valentino ha vinto tante, tantissime gare, ma quella di oggi è da annoverare tra le prime tre, forse due, seconda soltanto alla vittoria di Welkrom contro Max Biaggi nel 2004. Contrariamente a quello che scriveranno i giornalai domattina, oggi Valentino ha voluto vincere, aveva l'occasione di lasciarsi alle spalle l'infortunio del 2010 e Sepang 2011, due date che hanno segnato due svolte importanti per la sua carriera. La Ducati ci ha detto che Rossi non è un fenomeno, oggi la pista ci ha detto che Rossi e un campione, un campionissimo e un appassionato del lavoro che fa. Forse quella di oggi sarà la sua ultima vittoria o forse no, ma sicuramente ha chiuso un ciclo che si era interrotto alle Biondetti nel Giugno 2010. Da appassionato il mio bravo a te Rossi e alla tua voglia di ritornare sul gradino più alto del podio nella pista dedicata al tuo amico. Nella giornata di Rossi vorrei celebrare i 5 secondi presi dalla Ducati (7,5) di Dovizioso (8,5) che fanno ben sperare per il futuro della casa di Borgo Panigale. Fossero stati meno frettolosi a mandare via Stoner, Ducati oggi avrebbe qualche titolo in più, ma ci piace molto l'atteggiamento di Dovizioso e di Dall'Igna. Iannone (7), futuro compagno di squadra, ha fatto la sua gara da 5 giri per poi "sgonfiarsi" cogliendo però un ottimo quinto posto. Essere meno arrembanti all'inizio forse servirebbe di più per il finale. Nella giornata della caduta del fenomeno Marquez (6) registriamo un buon secondo posto di Lorenzo (9) ed un discreto terzo posto di Pedrosa (8) che comunque ha portato la Honda (7) sul podio. La caduta di Marquez ha reso ancora più dolce la vittoria di Rossi perchè provocata dall'incessante ritmo del ragazzo di Tavullia. 73 sono ancora i punti di vantaggio e alla fine saranno ancora di più, perchè comunque Marquez ha dimostrato, anche nella sconfitta, tutto il suo valore. 
In Moto2 ancora una vittoria di Tito Rabat (10) su Mika Kallio (9), che porta lo spagnolo a +22 in classifica finale, ma non al sicuro per la conquista del titolo. Bene Morbidelli (8) in continua crescita.
In Moto3 Rins (10) vince di astuzia e prepotenza su Maquez (9) (quello giovane) e su un opaco Miller (8), non tanto come pilota ma sul mezzo che cavalca. Se KTM (7) vorrà vincere il titolo dovrà trovare nuovi cavalli per la sua moto, anche se signorilmente l'australiano ha ammesso i propri errori.
Prossimo appuntamento Aragon dove tutti saranno sotto verifica per i risultati ottenuti oggi, e chi ha orecchie per intendere....intenda!!!! 

giovedì 11 settembre 2014

Dedicato a Martina (e a Tony), Jerez SBK 2014

8 sono i titoli vinti da Tony Cairoli (10++++) nella sua splendida carriera di pilota. Un fenomeno inarrestabile che niente lascia ai suoi avversari. Personalmente mi intendo poco di ruote tassellate e fangose, ma Tony cavalca una moto e doveroso è l'omaggio che tutti dovremmo rendergli. In un momento così difficile per il Motosport italiano dobbiamo dire grazie Tony e alle tue magie!!!
La domenica settembrina ci ha anche regalato un nuovo campione, un campione che nella sua carriera si è palesato solo una volta con il titolo della 250, ma che poi non ha mai raccolto (forse) quanto avrebbe dovuto raccogliere. Marco Melandri (10) fresco di un nuovo ruolo, quello di padre, ha regalato alla sua bambina Martina (e alla sua bella moglie Manuela) due splendide vittorie, forse le più belle, perchè maturate con due gare tattiche senza la sua "famosa" guida arrembante. E' vero, gli piace staccare forte, ma i mondiali si vincono anche accontentandosi come a suo tempo a fatto Biaggi. Quando arriverà a capirlo forse sarà pronto per un altro alloro. E di questo Guintoli (9) lo sa bene, ed anche se è meno talentuoso del suo compagno di squadra, nonostante tutto è ancora a -31 lunghezza da Sykes (8) che a sua volta ha dimostrato di accontentarsi facendo due gare accorte perdendo "solo" 13 punti dal francese. Noiose, molto noiose, sono le interviste sul presunto "favore" che Melandri "avrebbe" dovuto fare a Guinters per cedergli la posizione e di fatto far guadagnare ulteriori 10 punti sull'inglese. Per fortuna Sylvan è un signore, ed ha sempre dribblato il poco scaltro cronista con risposte da vero campione. Detto questo 100 sono ancora i punti da assegnare e non credo che Sykes si lasci sfuggire questa ghiotta occasione, sfoderando, appunto quando serve, gare tattiche e accorte. Aggettivi che non si possono utilizzare per Giugliano (6), pilota veloce, cattivo, grintoso, ma propenso alla caduta per eccessiva foga (come consigliato anche da Biaggi stesso), cosa che fa del suo compagno di squadra Davies (7) esattamente l'opposto. Il resto della compagine SBK un pò persa tra voci di mercato e regolamenti futuri. 
Salutiamo invece il titolo di VD Mark (10) su Honda ottenuto grazie ad una stagione all'attacco contro un ottimo Clusel (8) su un MV (7) ancora da decifrare. Grande assente Soufoglu (5) in una delle sue peggiori stagioni. 
Prossimo round tra un mese, un pò troppo lontano nel tempo per noi appassionati. Cosa buona il rinnovo di Mediaset per la visone delle gare, ma gli spalti vuoti di Jerez sono un elemento da non sottovalutare.