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martedì 29 luglio 2008

Grazie D, chiunque tu sia!!!

Innanzitutto leggetevi il commento di D nel post precedente. L'intento di questo blog era proprio questo, suscitare in voi reazioni e commenti come ha fatto D. Certo chi scrive non è depositario della verità, anzi... Però la tecnologia ci offre questi spazi, dove ognuno esprime pareri, sensazioni, stati d'animo e li mette a disposizione di chi legge. Potevo rispondere con un ulteriore commento, ma credo che un post dedicato, e i successivi commenti, sia più visibile e di facile lettura.
Perchè D non possiamo dire di amare? La tua analisi è cinica, ma non fa una piega. Forse non dovremmo rispondere per assoluto, (l'Amore è una parola grossa) ma dare un senso più pratico... Ad esempio, io in questo momento provo un amore viscerale per mia figlia di 2 anni, certo non paragonabile a quello che posso trovare per una donna. Credo sia diverso, ma non minore... Perchè la regola non può valere per il "rapportino"? Mi dispiace di aver dato questo aggettivo, ma se ti guardi "Amici Miei II", la definizione assume un valore goliardico per i fans del film, e pensavo che facesse lo stesso effetto...
Forse posso iniziare a risponderti dicendo che per me non esiste un rapporto occasionale (rapportino (;-P), forse perchè ritengo che occasione sia la parola sbagliata. Occasione di cosa? Siamo ai saldi di fine stagione? Occasione che te la diano? O te LO diano?
Forse conviene confrontarsi sull'ultima parte del tuo discorso... al quale, forse, non troveremo mai un punto di unione... Non è fisico un rapporto extra. Innanzitutto extra da cosa? Il matrimonio, la convivenza, sanciscono un diritto di intoccabilità, di esclusiva? L'amore non è un auto che se ne può guidare una per volta... L'amore è un concetto dai mille significati, addirittura c'è chi uccide per amore, per amore si scalano montagne, per amore si fanno scoperte in medicina... Certo, messa così, l'amore può essere anche andare a Cuba e comprare una ragazzina dal padre per 10 dollari.... o raccattarne una per strada nei sobborghi di Praga... Mah, io la vedo un pò dura, però c'è chi mi potrebbe rispondere così... L'altra sera ero a cena in compagnia, ad un certo punto entra una ragazza, 20 anni al massimo, con un fisico e uno sguardo che parevano disegnati. Ovviamente agli uomini del ristorante gli si erano alzati gli occhi (e non solo quelli) come le mucche della celebre vignetta di Mordillo. Sempre parafrasando Amici Miei, il minimo commento fù: "la leccherei dalla testa ai piedi..." più una serie di aggettivi degni del miglior repertorio maschile... Ti posso garantire, cara D, che per quanto mi riguarda, quell'incontro "visivo" poteva finire li, nel senso che non mi sarei mai sputtanato in un volo pindarico, usando tutte le tecniche di seduzione e atteggiamenti scimmieschi vari (hai mai visto il rituale di abbordaggio dei babbuini del Borneo? Gli uomini sono uguali!), pur di "avere", "sperare" in un sorriso o occhiata... Il 90% avrebbero pagato per andarci, a prescindere chi fosse, cosa pensasse, qual'era la sua storia... Li hai ragione... Che centra la sua storia con il sesso? Per me centra eccome, perchè fare l'amore è la conclusione di un percorso fatto di tante sfaccettature, ad iniziare da un bel bacio... Sono d'accordo con te quando parli che l'amore è fatto anche di gesti, parole, attenzioni, ma non sempre, anzi quasi mai, riesci a trasmetterle... Non per pigrizia, ne avidità, credo sia più legato ad un discorso emozionale... Vedi, sto arrancando perchè non c'è una spiegazione... In una delle mie prime esperienze giovanili, mi sono trovato ad amare una donna che non viveva con me, ma che mi trasmetteva passione, mi batteva il cuore, mi piaceva il suo sapore... Poi un giorno disse qualcosa che mi turbò... Disse che io andavo con lei solo per il letto... Non la volli vedere più, proprio per fargli capire che ciò che ci univa non era solo il letto, un mero sfogo "fisico", una "botta e via", ma era amore sancito nel fare l'amore e nello stare insieme... Non so chi dei due abbia sprecato un "occasione", ma certo a distanza di tempo mi ricordo ancora di quei momenti... Questo è amore D? Spiegamelo, perchè me lo domando ancora...
Non so cosa effettivamente sia l'amore tra un uomo e una donna, so cosa provo quando chi è di fronte a me è speciale... Dell'amore voglio che mi permetta di trasmettere sempre emozioni, e far capire che io sono così, a cena come nudo su un letto... e che che sto veramente apprezzando la persona che ho di fronte... e sopratutto che non sto solo prendendo... ma sto anche dando...
Arduo è il disquisire su questo tema, ma amore è anche l'enfasi con la quale hai scritto il tuo commento, e di questo te ne sono grato, e ti invito, qual'ora tu ne abbia il desiderio, di scrivere un tuo post, affinchè te lo possa pubblicare su questo modestissimo blog.
A presto....
P.S. La mediazione familiare non ti permette di esprimerti, purtroppo... La bravura sta nel far parlare le coppie (cosa che non fanno mai da soli) e farle chiarire in un senso o nell'altro. Nella mediazione singola è più facile "personalizzare" il dialogo, però bisogna stare attenti a non entrare nel personale (l'esperienza del mediatore), e sopratutto di DARE CONSIGLI. I consigli gli da chi è il depositario della verità... Il mediatore è come uno specchio, che cerca di riflettere come sei e cercare di spiegarti cosa vedi...

sabato 26 luglio 2008

Le donne, ti amo e dintorni....


Nella mia breve o lunga esperienza di mediatore familiare, mi sono imbattuto spesso nel confrontarmi con situazioni che sulla carta non avrebbero trovato soluzione. Le coppie molto spesso si accapigliano per le "virgole" della vita, minando quello che è un pò il collante che dovrebbe tenerle unite. Questo concetto è attribuibile non solo alle coppie di fatto, ma anche alle coppie clandestine, quelle che "non esistono" ma che in realtà sono molto numerose. Certo l'analisi delle coppie "ufficiali" risulta più facile perchè comunque manifeste, mentre per le altre ho dovuto mettere pezzi delle mie esperienze personali, più le numerosissime situazioni che mi hanno raccontato, per stilare un profilo e avere qualche riflessione da fare.

Premetto che al contrario di qualche mio post "maschilista", vorrei cercare di capire, con l'aiuto delle internaute, il perchè di tanti atteggiamenti, e sopratutto, la chiave per capire il significato della parola: "ti amo".... Innanzitutto facciamo una considerazione sul verbo: è un verbo presente, quindi nel presente io sto amando te. Se passano tre giorni da quando si dice, "io ieri ho amato te, oggi ti amo", ma varrà anche per domani? Quando siamo ragazzini usiamo il verbo per sublimare, accentuare la momentanea unione, anche perchè si presuppone che sia il gesto più estremo per sancire la voglia di vivere questa nuova condizione che ci ha un pò "smosso" dentro. Con il passare del tempo tra i due ragazzini il "ti amo" si annacqua un pò e prende nuovo vigore con l'incontro tra due trentenni o giù di li. A trentanni quel ti amo ormai l'abbiamo già sentito qualche volta, e quando capita di innamorarsi, le infatuazioni giovanili, lasciano il posto ad un analisi un pò più vera del rapporto che stai per iniziare. Non sei più al primo bacio, non sei più alle prime carezze, non sei più al primo rapporto sessuale, perchè, bisogna ricordarlo, come recitava un ottimo Benigni 25 anni fa, quando il sesso comincia a pigliare visione nella pentola dell'omo e incomincia a bollire ni cervello erotico... bisogna buttare giù la pasta!! Si spera che a trentanni non si vada più nella città godente impreparati, ma un po di conoscenza verso quel percorso l'abbiamo acquisita.... E allora il ti amo diventa più maturo, più consapevole, più "vero", non che l'altro abbia meno valore,... Se non vi siete sposati con il primo ti amo, vi sposate sicuramente con il secondo, ed anche se siete indietro di 10 anni rispetto a chi si è sposato a 20 anni, il vostro è un rapporto nuovo, mentre il "loro" è già un pò logoro... Saltando di altri 10 anni arriviamo al ti amo quarantenne, quello forse più definitivo, quello più carico di passione, quello più consapevole... Vedendo il 20enne che si è già separato, il 30enne che è sulla fase del logorio, abbiamo un 40enne di due tipi: quello che trova l'anima gemella (fin'ora aveva un pò brancolato nel buio) o quello che ha una famiglia ormai consolidata, e "per caso" inizia a guardarsi un pò intorno... I più sfigati folleggiano con giovani ragazzine non italiane, pescate nella tristezza di una nazione della quale non conoscono gli usi, ma i costumi (la lingerie in questo caso), mentre le donne più sfigate vanno a pescare ragazzini o veri mandingo nei villaggi di tutto il mondo. La seconda tipologia, quelli con un pò più di classe, si confronta con il prodotto locale e instaurano un simpatico "rapportino" (per dirla alla Perozzi). Ovviamente nel caso degli sfigati, il ti amo non è diretto a loro, ma bensì al portafoglio e a un posto nella nostra penisola. Nel secondo caso, il rapportino a volte sfocia in un amore vero, che non avevi preso in considerazione, però te lo trovi un pò come una tempesta tropicale. Qui il significato del ti amo assume forse il valore più estremo. Due "amanti" si amano o fanno solo sesso? Personalmente escudo il sesso, perchè comunque ritengo il fare l'amore un atto "poetico", comunque un atto che mescola la passione, l'amore, la complicità. Per altri, essere amanti, significa trovarsi, sfogarsi e tornare da dove siamo venuti, quindi escluderei a priori il "ti amo". Ma amare l'amante è blasfemo? No, se accetti le rogole del gioco... E qui, dal punto di vista femminile, casca un pò l'asino... Statisticamente, la donna amante, quella che ama per intendersi, utilizza un pò a sproposito il ti amo, non perchè non ci crede, ma perchè a quel ti amo associa un diritto di prelazione e di esclusiva che non potrà avere, perchè il rapporto è clandestino... L'uomo, forse più realista, non nega l'amore, ma non pretende più di tanto, anche perchè, quel rapporto nato per una passione e piacere, non deve portarsi dietro tutto il retaggio che c'è nell'ambiente familiare. Il rapporto tra due amanti (non ganzi!!) deve essere come un oasi nel quotidiano deserto, un oasi dove il tempo si ferma, dove entrambi leniscono delle ferite interne, dove entrambi vivono quel segreto chiamato amore, del quale nessuno dovrà aver notizia, e del quale loro sono gli unici custodi... Questo per molti risulta difficile, perchè comunque da quell'oasi non vorrebbero mai uscire... Ma proprio per apprezzare l'oasi che bisogna fare un pò di deserto... Quando ci gustiamo più le cose? Quando le desideriamo e le otteniamo a fatica, oppure quando le abbiamo a portata di mano? Desiderio, la parola che proviene dal verbo desiderare, sperare di avere, è questo che produce il pensiero, l'aspettativa, il piacere di stare insieme... Il "tutti i giorni" lo vivi già... ma quando hai veramente sete pensi solo alla frescura dell'oasi... Donne, non sciupate le oasi della vostra vita, abbeverate il viandante, mondatelo e mondatevi delle vostre ansie, e impedite che il deserto renda arido il "ti amo"....

Amorevolmente vostro.

mercoledì 4 giugno 2008

Stranoamore: quando il sesso supera i confini della realtà!

Più volte abbiamo affrontato il tema del sesso e di ciò che rappresenta per ognuno di noi. Più volte ho cercato negli eternauti risposte alla domanda del: "come vi piace?". Qui sotto un esempio di come al peggio non c'è mai fine!!!
di Massimo M. Veronese
Il sesso estremo? Ora è al limite della follia. Dove si può perdere la testa per una testa e la lingua per un bacio infuocato. C'è anche chi si sposa poche ore dopo essere nato e chi poche ore dopo essere morto
Poi dicono che le ami non per quello che sono ma per quello che vorresti che fossero, che non sai accettarle con i loro difetti, compreso quel filino fastidioso di cellulite attaccata addosso. Palle. Chiedetelo agli agenti della polizia del Kansas che qualche settimana fa hanno trovato Jenny, la chiameremo così, seduta sul water del bagno di casa, da due anni di fila. Ci teneva, hanno spiegato i vicini, ad avere sempre qualcuno accanto nel momento del bisogno. All’ospedale di Wichita, a circa 200 chilometri da Ness City, hanno dovuto portarla così come l’hanno trovata, appiccicata alla tavoletta, solo l’intervento del chirurgo l’ha staccata da lì perché tutto quel tempo aveva incollato alla pelle la ciambella. Il fidanzato, tanto carino, le portava ogni giorno cibo e bevande. L’amava insomma, anche se era un cesso.
Poi dicono che sei sempre il solito scontato, che quando non ti dimentichi di compleanni e anniversari ti presenti con il solito regalino, mai una botta di originalità, mai una sorpresa che ti spiazzi. Palle anche queste. Igor, che lavora all’obitorio di Krasnoiarsk, Siberia centrale, alla sua tipa ha fatto un regalo veramente mozzafiato: la testa decapitata di un cadavere dei suoi, manco fosse Salomè. Al momento la ragazza aveva pure apprezzato la carineria: pensava fosse un calco antico, scolpito nel gesso. Poi ha realizzato e inorridita l’ha gettata fuori dal finestrino della macchina. In fondo era proprio quello che lui voleva: che lei perdesse la testa... Poi dicono che dopo anni che stai insieme a lei ancora non vuoi prendere impegni, che sei refrattario alle relazioni permanenti, che non vuoi mettere su famiglia. Vogliamo dirlo di nuovo? Palle. L’egiziano Sultan ha sposato, e senza dire una parola, la sua Nour El Hoda, cioè luce della fede, venticinque giorni dopo essere nato. Oddio, la fidanzata, 15 giorni di età, si è assopita per tutta la cerimonia, ma va bene uguale, visto che al ditino aveva la Shabka l’anello di fidanzamento con gioiellino incorporato e miniatura del Corano. Come dite? Troppo presto? Allora prendete il cinese Wang: si è sposato venticinque giorni dopo essere morto per annegamento. La sua lei, più giovane di lui, lo aveva anticipato di un anno. I genitori li hanno dissotterrati per la cerimonia di matrimonio, poi festa, musica, balli e fotografo a immortalare, è il caso di dirlo, gli sposi.
Poi dicono che non sei disposto a niente per conquistarla, che non fai nulla per stupirla, caffè a letto, bacio a tradimento, fiori-surprise. Vallo a dire a Gerald che per riconquistare la sua lei, una trentenne di Edmonton, nell’Alberta, le ha bussato alla porta direttamente con un Cessna 150. Senza paura di volare ha evitato di un soffio due pali della luce, sfiorato una vettura parcheggiata lì davanti e centrato con esattezza la porta d'ingresso della ex. Erano un paio d’ore che volava lì intorno, ma ha trovato il coraggio di bussare solo quando ha finito il carburante. Non si è fatto un graffio. Solo il cuore era a pezzi.
Li chiamano amori strani, o stranamori, sono l’ultima frontiera del cuore, ai confini della realtà, amori che sfidano qualunque cosa, soprattutto il ridicolo. Ci saranno pure un sacco di motivi per essere pazzo di lei ma sinceramente, tra questi, non ne abbiamo trovato uno buono. Prendi Steve McEwen, 28 anni, che è un medico inglese, ospedale di Harrogate. Ha risposto ai rimproveri della sua Louise, sei svogliato a letto, non ci metti passione, dopo il sesso ti butti subito sotto la doccia, rimpinzandola di Viagra per una settimana. Sette notti di sesso selvaggio, poi misurazioni del polso, del respiro e della temperatura per vedere l’effetto che fa. Lei si è lamentata anche stavolta, ma di soddisfazione: «Pazzesco, darling, mai avuto orgasmi così». Michel Guibal, quarantunenne di Montpellier, ha invece risolto lo stesso problema comprando una tanica di benzina e dando fuoco alla ex. Per ritornare uomo aveva consultato decine di medici poi una maga aveva trovato la risposta giusta: è colpa di lei se non funzioni più. Unica sfumatura: lei, la sua ex lo era da diciassette anni, nel frattempo si era sposata e aveva messo al mondo due figli. Ma lui, come si suol dire, non l’aveva mai dimenticata.
La colpa insomma è sempre del sesso. Scott Davis la sua Trena la sposerà proprio per questo, perché è calda calda, è un’amante che ti lascia a bocca aperta. L’ultima volta che lo ha baciato gli ha staccato quattro centimetri di lingua, mentre facevano petting duro in cucina. Ma le ha evitato 10 anni di galera e pagato la cauzione. Karl Watkins, elettricista, vent’anni, invece ama la sua tipa perché è fredda fredda. La sua lei? La pavimentazione stradale. Cioè non l’asfalto che è un po’ anonimo ma il lastricato e il mattonellato. Più di una volta lo hanno beccato con i pantaloni abbassati a fare il missionario «con» il selciato e lo hanno condannato ma la fidanzata ha testimoniato per lui. Le due in fondo si somigliano. A lui lei era piaciuta fin dal primo sguardo. Perché alle feste faceva tappezzeria...

martedì 29 aprile 2008

Insieme...

Più volte su questo blog ho affrontato il tema dell'amore e del suo significato. Più volte sono stato blasfemo quando mi sono addentrato nello specifico, parlando apertamente di sesso. Di fronte ad un articolo così, vorrei chiedere scusa, perchè è una storia che ci fa capire veramente il significato della parola amore. Non perchè non abbia, o non conosca l'amore, ma perchè vorrei almeno provare un millesimo di quella passione che ha spinto Ugo ad invocare il ricongiungimento con la sua amata. Grazie ad Ugo ed Annalisa oggi ho imparato qualcosa, e la loro storia può essere raccontata al pari dei grandi poemi, scaturiti dalla fantasia degli scrittori... Ma solo il più grande degli scrittori ha permesso che questa storia fosse vita...
di Cristiano Gatti
Chi ama davvero non vorrebbe vivere nemmeno un attimo più dell’amato. Per Ugo e Annalisa, che si sono amati davvero, soltanto una mezza giornata di distacco. Prima se n’è andato lui, intorno alle otto del mattino, quasi in avanscoperta, quasi a preparare il nuovo nido. La sera, quando già la solitudine sembrava diventarle insopportabile, lei l’ha seguito e l’ha raggiunto. Di nuovo insieme, come sempre. Stavolta davvero per sempre. Chi ama davvero vorrebbe vivere, gioire, soffrire e poi persino morire al fianco dell’amato. Che parole melense, che pensieri da Bacio Perugina: chi non ama davvero, certo ci sghignazzerà. Ecco, la storia di Ugo e Annalisa non è cosa per quest’ultimo genere di umanità, dato il misterioso e indecifrabile alone di travolgente poesia che l’accompagna dall’inizio alla fine.È già svelata, questa fine: un funerale senza troppi orpelli nella chiesa parrocchiale di Ponteranica, il loro paese, alle porte di Bergamo. Anche il funerale come tutto il resto, riassunto nella parola di sempre: insieme. Una bara vicina all’altra, molto vicina, davanti al prete, che li riconsegna nelle mani di Dio, perché li abbia in gloria. Nei primi banchi, sostenuti dal calore di una folla d’amici, tre figlie e un nipotino, ragioni stesse del loro matrimonio davvero unico e davvero indissolubile. Uniti finché morte non vi separi. Se l’erano giurato, sempre davanti a un prete, nel 1974. Aprile anche allora, il giorno venti. Già quella volta sembra a tutti che questo legame abbia qualcosa di particolare. Di segnato e di predestinato. I due sposi hanno la stessa età, classe 1947, ma anche natali praticamente comuni: lui il 23 luglio, lei il 25. Chi ama davvero, evidentemente, non vuole vivere un attimo più dell’amato neppure all’inizio. Anche se ancora non lo conosce. Tra Ugo e Annalisa, solo due giorni di solitudine. Il loro destino li osserva dall’alto, lasciando che crescano ciascuno nel proprio paese, a qualche chilometro di distanza. Ugo è di Ponteranica, Annalisa di Darfo Boario, in Valcamonica. L’incontro che svela i disegni superiori è programmato per quando sono nell’età degli amori. Ugo è un suonatore di basso, fa spettacolo nei locali del Bergamasco e del Bresciano. Un giorno sale con la sua band a Boario, proprio lì dove l’attende l’appuntamento della vita. Ad accoglierlo, tra il pubblico, la ragazza carina e romantica che sarà per sempre la sua.Da quel giorno, insieme. È la parola magica che li accompagnerà lungo i sentieri del domani. Qualche tempo dopo si presentano insieme all’altare. Quindi, insieme mettono in cantiere tutti i progetti che due metà della stessa anima possono immaginare. Ugo è spirito d’artista. Esprime la sua inguaribile creatività mandando avanti locali pubblici. Oltre alla musica, ama dipingere. I suoi quadri girano per mostre. Lei è di temperamento diverso, trova soddisfazione nelle cose di casa, ma soprattutto nelle cose di mamma. Tre figlie arrivano ad animare l’atmosfera lieta di una famiglia riuscita. Tutti i giorni, tra le soddisfazioni e le difficoltà, Ugo e Annalisa concretamente scoprono quanto giusto e vero sia il famoso giuramento: uniti nella buona e nella cattiva sorte, insieme, sempre insieme, finché morte non vi separi... Tre anni fa nasce Tommaso, il nipotino che sconvolge il torpore dell’età che avanza. Avviandosi al bel traguardo dei sessant’anni, Ugo e Annalisa hanno tutto quello che serve per sorridere. Con questo stato d’animo accolgono i primi tramonti di quel caldo autunno riservato ai nonni felici. Ma sta scritto nella loro storia incredibile che tutto debbano affrontare insieme, anche la cattiva sorte. La prima ad ammalarsi di quel male spietato è Annalisa. Ugo le sta vicino, se possibile la ama più di prima. Ma evidentemente deve sembrargli ancora niente. S’era detto insieme. Sempre, per qualunque cosa. Come fosse giusto e ineluttabile, anch’egli si ammala. Dello stesso male feroce. L’ultimo anno li vede affiancati nella stessa battaglia, contro lo stesso nemico cinico e impietoso. Come sempre, si aiutano nella sofferenza fisica e nel tormento dell’anima. Tutti e due religiosi, pregano lo stesso Dio, perché almeno conceda consolazione. Nel segreto dei propri pensieri, certamente coltivano il grande sogno di tutti gli amori sinceri e generosi: chi ama davvero non vorrebbe vivere nemmeno un attimo più dell’amato. Nessuno sente la loro voce, ma certamente nel Cielo risuona lieve la tenerezza della loro supplica: Signore, ti prego, prendimi nella stessa ora. Non lasciarmi qui un minuto di più. Insieme, ancora insieme, fino all’ultimo respiro. Sessant’anni dopo averli avviati insieme alla vita, trentaquattro anni dopo averli messi insieme nella stessa casa, il Creatore ascolta la preghiera e insieme li richiama. Lui si avvia qualche ora prima, di mattina presto, quasi a cercare l’angolo giusto di Paradiso, dove accoglierla di nuovo come una regina. Lei lo raggiunge quand’è sera, evitando di affrontare da sola il buio della notte. Adesso stanno di nuovo insieme, in una luce bellissima. Dove non c’è morte che li separi.

giovedì 14 febbraio 2008

Cambio di rotta


Lo sapevo, gli argomenti dei post precedenti non sono stati un gran successo. Mi illudevo di trovare un pubblico più sfrontato e sincero, ma non avevo fatto i conti con il nostro retaggio culturale, che, anche se nascosti, ci impedisce di manifestare il nostro pensiero su determinati argomenti.

Va beh! "...poi sconfitto tornavo a giocar con la mente e i suoi tarli..." diceva Battisti... In effetti tarli nella testa ne passano molti, e l'osservazione del comportamento delle persone, fa capire come quanto sia difficile interagire con gli altri, anche all'interno del nostro rapporto di coppia. Ieri sera era San Valentino, la festa degli innamorati. Come sempre, dotato di arte canora, mi sono trovato a fare il menestrello in un ristorante, e dall'altro della pedana si possono notare tante sfumature su chi ti è seduto di fronte. Ma cosa è effettivamente l'amore? Due consonanti tra tre vocali? Ci sono stati due fatti che mi hanno colpito nella giornata di ieri. Il primo legato alla mancata presenza di una mia cara amica che aveva promesso di esserci (si narra che sia una mia fan) ma che non se l'è sentita poi di venire perchè era sola. Ora mi domando: ma fa così paura la solitudine? E' proprio necessario riempire quella seggiola vuota perchè non siamo in grado di cenare da soli? C'è una paura del giudizio degli altri di questa immagine da sfigati? Per quello che vedo, io credo che ha volte sia meglio farsi vedere da soli, che in compagnia di una persona che porti fuori solo per un evento commerciale, per poi ritrovarsi al tavolo privi di espressione, senza neanche la complicità degli sguardi o dei gesti... A volte lo stare soli serve per fare un punto della vita, serve per capire cosa ti manca veramente, serve per capire se lui o lei che in quel momento non ci sono ti mancano veramente, oppure sono solo occupanti di un posto di fronte a te... Cara amica, potevi essere li anche da sola, ma comunque ci sarei stato io con il mio percorso musicale ad accompagnare la tua serata, in fondo eravamo soli entrambi, io con le mie canzoni, te con i tuoi pensieri... L'altro fatto invece, ma ha fatto capire che l'amore regna nei gesti delle persone che ci vogliono bene, come il gesto di una ragazza di portare una rosa all'amica malata e di passare insieme questa serata che non è deputata solo all'amore eterosessuale, ma anche all'amicizia, fenomeno sempre pù raro in questa società di "conoscenze". Due fatti, due storie, che vivono nelle nostre città, sempre più tecnologiche, ma anche sempre più sole, con la spasmodica ricerca dell'aggregazione a tutti costi, per paura di perdere quel treno...
Ero anch'io così, tanti anni fa... Poi qualcuno da lassù ha deciso che la mia vita cambiasse... ed è cambiata!!! Ma conservo sempre quell'angolo dove ripongo i miei sogni, i miei segreti, le mie paure, le mie gioie. E voi cosa conservate in quell'angolo vicino al vostro cuore?

venerdì 9 novembre 2007

Sesso, amore e passione

Vi siete mai fermati a riflettere su cosa sono il sesso, l'amore, la passione, la stima e il rispetto e se sopratutto queste cose possono coesistere all'interno del rapporto di coppia? Certo per i single è più facile rispondere, ma loro hanno un altro dilemma: troverò la persona giusta, mi fermerò un giorno? Vavixxx ammira le persone anziane che ancora stanno insieme e lo definisce "amore di altri tempi", ma secondo voi, loro si sono persi qualcosa a giurarsi fedeltà eterna? Ho sempre considerato le corna come il morbillo, una malattia che prima o poi bisogna prendere, meglio da ragazzi perchè da adulti reca più danni, comunque una fase della vita dove il sentimento nutrito verso la persona che ci sta accanto viene meno, e troviamo in altri quella scintilla, e quel fuoco per far continuare ad ardere il nostro camino. Babi, e prima di lei Venditti, dice che non c'è sesso senza amore e viceversa... Diversamente da tanti uomini, non ho mai fatto sesso senza amore, non ho mai donato la mia nudità ad una amante occasionale, ho sempre preferito idealizzare nella mia mente un incontro virtuale piuttosto che andare a fondo con una persona bella d'aspetto ma brutta nei contenuti. Che ce ne facciamo delle macchine del sesso? Donne bellissime, stalloni belli come adoni, ma freddi come un frigorifero... Un colpo e via è la voce di popolo che serpeggia nella città, una persona di cui non ricordi neanche il nome al quale gli hai donato la tua parte più intima... L'equazione sesso e amore allora ha una soluzione? Campanaro la vede più come una gabbia, indipendentemente dal tempo che ci stai dentro, due persone si amano fino a saziarsi per poi riposare insieme... Io in quella gabbia ci sono stato svariate volte, anzi tutte le volte che ho donato me stesso, e mi ricordo dei volti e dei momenti che hanno sancito attimi bellissimi, e mi hanno fatto diventare quello che sono oggi. Il lato negativo è che voglio sempre di più, voglio l'amore vero, quello che nasce da una carezza, quello che ti fa vibrare quando diventi tutt'uno con l'altra persona... Sempre più spesso ci chiudiamo o riccio e non sentiamo, non vediamo dentro gli altri, e allora l'incontro scade in una banale serata fatta di una cena, finendo distesi su un letto, senza chiederci il perchè, usando solo il corpo e neanche un briciolo d'anima...
Sesso, amore e passione, impariamo a leggere negli altri, tiriamo fuori un pò di noi in cambio di un pò di loro, scopriamo le voglie recondite, riveliamo la nostra bellezza interiore e trasformiamo le carezze in gesti erotici, e solo allora potremmo godere di noi... moglie, marito o amante che tu sia...

mercoledì 7 novembre 2007

Pubblico un commento di Campanaro

Svariati i commenti al post precedente ai quali risponderò con un altro post, che spero sia sempre motivo di riflessione. Di seguito il commento di "Campanaro" che merita una lettura, condivisibile o meno, ma poeticamente perfetta! Grazie internauta!
Amore è un mistero-amore è un dilemma, un dubbio irrisolto...
Amare per se stessi o perchè l'altro ti ami, come e più di te,
od entrambe le cose?
Amore che vuoi quando non l'hai
e non sei sicuro di averlo trovato quando quando lo vivi
...mai abbastanza...quando lo uccidi e quando lo rifuggi....
Amore è una poesia che senti dentro ma che non riesci mai a scrivere....
è troppe parole su un foglio accartocciato e gettato nel cestino.
Sono le parole giuste che ti mancano o ti neghi al momento giusto....
Amore è avere poco in cambio di molto.
E' desiderare sempre quel poco, un abbraccio, un bacio, una carezza
per accorgerti che è tutto....
Amore è una gabbia che mi opprime ma che è sempre il mio rifugio,
dove voglio che tu mi chiuda per sopire la ferocia che è in me.
Stringimi le mani... e la belva sarà doma, appagata di quel misero pasto....
sazia del tuo amore..che ricambierà.
E saremo in due in quella gabbia che diventerà il nostro immenso tutto.....

lunedì 22 ottobre 2007

Un amica



Ho sempre considerato l'amicizia una cosa molto delicata e mi sono sempre limitato a dire amici pochi conoscenti tanti. Si perchè oggi noi tendiamo a essere amici nella nostra società ma qual'è il significato vero dell'amicizia? Chi è l'amico/a? Cosa fa una persona per essere considerata tale? Possiamo considerare il rapporto uomo donna anche come amicizia?
Stamani ho ricevuto una email da una mia amica o conoscente che dir si voglia, che non vedo da un pò di tempo ma ogni tanto ci scriviamo. Come in ogni rapporto epistolare, anche a seguito di una mia missiva, lei scrive impressioni, crea un profilo su quello che siamo stati fino ad adesso e poi mi lascia con una domanda: "si può dire ti voglio bene"?
Premesso che fra me e lei non ci sono mai state situazioni intime se non sane chiaccherate davanti ad un buon bicchiere di vino, è così compromettente dire ad un amico una frase senza cadere nella trappola del pensar male o del c'è stato qualcosa? Mi sono sentito lusingato da questo, perchè il bene, quando detto così, è un bene vero, che nasce da una stima verso una persona, e non chiede niente in cambio. Il bene, come l'amore, è come un diamante, "...è per sempre....". Ed anche se poi i rapporti finiscono, si modificano, si rompono in maniera brusca, dove va a finire tutto l'amore, la passione, tutto il bene? Io ho avuto diverse storie che mi hanno segnato, tra cui un matrimonio all'epoca finito non tanto bene. Ma oggi, che sono passati degli anni provo ancora amore per quella persona, che ho portato all'altare, davanti a Dio, facendo delle promesse che poi non abbiamo mantenuto. E' un amore diverso, ma è sempre amore o bene che dir si voglia. Ricordiamoci per un momento le prime uscite con una persona che poi abbiamo amato. Cenetta a lume di candela, fiori, mano nella mano, poi nel degeneramento della serata, ti amo, ti voglio etc. E cosi avanti per un bel pò di tempo. Poi i primi screzi, le prime incomprensioni, e l'amore si affievolisce, fino a diventare routine, anzi, alla prima occasione si cerca di far valere il sacrosanto diritto di avere ragione. Poi se va male ti trovi in un tribunale dove conduci battaglie per una manciata di euri, e non ti ricordi più quelle promesse iniziali che tanto sapevano di buono, ma che in realtà erano atteggiamenti atti a circuire la fonte del proprio piacere. Si lo so, sembro amareggiato, vittima di una separazione triste, ed invece no! Sono un uomo felice che ha amato e ama tutt'ora, anche le persone che oggi hanno preso strade diverse, alle quali detti parte del mio cuore e non l'ho mai rivoluto indietro. E allora ben vengano le persone che non si vergognano di donare del bene, perchè è come metterlo in cassaforte... Quindi mia dolce amica, anch'io ti voglio bene, e mi dispiace se ci vediamo una volta ogni tanto, ma si sà il bene non ha tempo ne confini e regna nei cuori delle persone sagge....