martedì 28 marzo 2017

Esseri schifosi e ripugnanti

Posso dire che mi fate schifo? Vanno in giro a "branchi" parafrasando il comportamento degli animali, ma degli animali non siete neanche lontani parenti. I lupi, le iene, i leoni attaccano in branco per la sopravvivenza, per una legge della natura. Voi attaccate in branco e uccidete un ragazzo di 20 anni perchè siete delle merde, siete dei vigliacchi, siete inqualificabili. 20 anni, un figlio strappato alla vita per futili motivi. Un figlio cresciuto con amore e strappato all'affetto dei propri cari da un branco di merde, stronzi, schifosi. Non riesco neanche a immaginare lo strazio di quella famiglia e se ci provo passo una giornata schifosa come ieri. Rabbia e rassegnazione pervadono i miei pensieri pensando anche che una volta individuati i colpevoli non verranno fatti marcire in qualche fossa o gabbia, ma verranno "compresi" perchè umanamente disadattati. La descrizione del medico legale mi lascia ancora più amarezza perchè almeno le "bestie" smembrano le loro vittime per nutrirsi, lasciando le carcasse agli spazzini della natura. Qui non esiste legge della natura che giustifichi tale barbarie e non venitemi a dire che anche loro sono esseri umani perchè non lo sono. Se c'è un Dio, se ci sarà un Dio forse la famiglia avrà una "giustizia", ma non sarà quella degli uomini... Riposa in pace ragazzo, forse hai lasciato questa vita troppo presto o forse hai avuto la fortuna di non vedere l'umanità implodere su se stessa.  

lunedì 27 marzo 2017

Desert Storm, MotoGp, Losail 2017

Certo non era facile prevedere l'acqua nel deserto, ma anche li ogni tanto piove. Evitando la sterile polemica sul "si poteva fare di più", pensando ad errori più gravi in passato, la trasferta qatariana ci ha regalato un'apertura del mondiale abbastanza interessante, con contenuti rivedibili già dalla prossima gara. E' vero che ha vinto il "predestinato" ma in realtà la gara ha avuto (al momento) delle anomalie che solo un week end ottimale potrà dirci dei reali valori in campo. Ha vinto Vinales, ma non come si pensava da pronostico, ma frutto di una gara intelligente e matura. Ha saputo aspettare e agli ultimi due giri ha piazzato la zampata finale per avere la meglio su un ottimo Dovizioso. Andrea ha fatto ancora una volta una bella gara, ragionata e accorta, che lo ha portato a pochi decimi dal vincitore e questo conferma che Ducati ha fatto bene a tenerselo. Dal cilindro è uscito anche il nome di Rossi autore di una gara da "saggio", mai in lotta per il vertice ma furbo abbastanza per essere ancora una volta li davanti, senza infamia e senza lode, pronto a raccogliere i primi punti importanti da mettere in saccoccia. Quarta e quinta la Honda rispettivamente di Marquez e Pedrosa. Come ammesso dal campione del mondo le condizioni della pista e la scelta della gomma hanno influito molto sul suo rendimento e di questo non gli possiamo dare torto. Ancora una volta Marc si è "limitato" a gestire, come ha fatto l'anno scorso, ergo sarà ancora un problema per tutti. Strano per strano al sesto posto si vede l'Aprilia di Espargarò autore di una gara solida che lo ha portato ad un non nulla da Marquez. Settimo e ottavo Redding e Miller seguiti dai debuttanti Rins e Folger. Undicesimo Lorenzo al suo debutto in Ducati. Da appassionato mi sarei aspettato qualcosa di più da Jorge e subito dopo la bandiera a scacchi ho pensato ai 12 milioni spesi da Ducati per averlo tra le sue fila. Poi però mi sono visto l'intervista di Lorenzo (tv inglese) e nonostante il risultato ho rivisto il Lorenzo dei tempi migliori, quindi lo attendo ad un riscatto in Argentina. 
In Moto2 Morbidelli si è preso pole e gara nella maniera più matura per un pilota lasciando la compagnia di Luthi e Nakagami da metà gara in poi. Ottima la prova della debuttante KTM (motorizzata Honda) con una bella prova di Oliveira, come anche quella dei due fratelli "minori" Marquez e Marini.
La Moto3 è sempre fucina di belle gare e anche ieri ci siamo divertiti. Su tutti Mir autore di una bella gara di misura su McPhee e Martin. Bene gli italiani capitanati da un redivivo Fenati che ha regolato Migno, Antonelli e Di Giannantonio.
Prossimo round l'Argentina tra due settimane, sperando in un tempo clemente per continuare a vedere gare combattute.

lunedì 13 marzo 2017

Poker di Rea, SBK Thailandia 2017

Che dire? Impeccabile sotto ogni aspetto, lucido e padrone del mezzo da far sembrare quasi che ce ne sia ancora sulla manopola del polso destro. Nel fine settimana thailandese Rea ha calato il suo personalissimo poker di vittorie su di una concorrenza che ha fatto molto ma non abbastanza. Sicuramente è il binomio uomo macchina a fare la differenza perchè senza di lui i vincitori sarebbero stati differenti in entrambe le manches. E' vero che Davies l'ha un pò buttata li, esagerando un pò troppo, ma sicuramente il pilota Ducati non avrebbe potuto insidiare la posizione dell'alfiere della Kawasaki. Due gare fotocopia, sia partendo dalla pole, sia dalla nona casella, sia dalla ripartenza, Rea è semplicemente quello più forte. Bene anche Davies anche se in gara2 sono tornati un pò a galla i fantasmi dell'inizio del campionato scorso. La bandiera rossa lo ha salvato da un risultato che rischiava di essere peggiore visto anche la sua posizione in campionato, ora secondo a 30 punti dalla vetta. Chi ha portato il compito a casa sono stati Sykes e Melandri autori di due gare fotocopia dove l'inglese ha cucinato l'italiano fino all'ultima curva quando si è preso la terza (gara1) e la seconda posizione in gara 2. Al momento l'investimento di Ducati su Melandri si è rivelato comunque positivo. Tre le posizioni di testa si è rivisto anche Lowes (quinto e quarto) autore di una buona gara ma sopratutto, al momento, privo di cadute, punto debole del forte pilota britannico.
Il resto del gruppo ancora un pò in alto mare con distacchi pesanti specialmente Honda che manca all'appello della vetta da un pò. "Carina" l'idea dell'inversione della griglia anche se ibrida in quanto non c'è un reale "arrovesciamento" ma bensì un mezzo rimescolamento che ha portato Melandri in pole position dopo essere arrivato 4 in gara 1. Se inversione deve essere la pole la dovrebbe avere il nono arrivato e non il quarto. Fatto sta che dopo qualche curva i protagonisti erano già davanti troppa la superiorità dei vari pacchetti. Promossa, bocciata? Visti i risultati rende più interessante la seconda manche.
Il prossimo appuntamento Aragon terreno di caccia per Davies e li avremo già un piccolo verdetto sull'andatura del campionato.

venerdì 3 marzo 2017

Vivere, non vivere, vegetare, risorgere

Si è parlato molto in questi giorni del caso DJFabo e della sua scelta di passare a miglior vita. A mio avviso mai termine più calzante viste le condizioni dello sfortunato ragazzo. Eppure ancora una volta siamo di fronte ai pro e ai contro, a chi vuole preservare a tutti costi una vita e a chi quella vita la vuole lasciare. Però c'è un discrepanza nel ragionamento, pensateci un pò. DjFabo ha deciso lui di porre fine alla sua sofferenza, solo lui ha scelto di morire nella solitudine di un letto con l'amico accanto, che ha scelto di accompagnarlo in questo percorso. Questo non va bene? Perchè persone "esterne" a lui dovrebbero pontificare una morale. E' accettabile il consiglio dell'altro tetraplegico che gli consiglia di "non mollare", ma noi "normali", noi che abbiamo la totale disposizione dei nostri corpi cosa ne sappiamo? La vita va preservata comunque? Non mi sembra. La natura ci insegna che gli esseri più deboli vengono sacrificati per il branco. Penso ai lupi che mandano in avanscoperta gli anziani. Penso alle mandrie che lasciano ai margini i più deboli per preservare i giovani. Ma noi non siamo "animali" noi siamo esseri pensanti che con la tecnologia abbiamo sopperito a tante cose che in natura non sarebbero possibili. Ma la tecnologia, a volte meglio chiamata accanimento terapeutico, dove può arrivare, qual è il confine affinchè possa sostituirsi al corso "naturale" delle cose. Corso naturale rappresentato ad esempio da un macchinario che tiene in vita un individuo. Senza la respirazione assistita DJFabo sarebbe morto? Shumacher sarebbe ancora vivo? Fabo e quelli come lui ci hanno insegnato che "ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole ed è subito sera", perchè soli siamo in quelle disperate condizioni e soli decidiamo soluzioni estreme. "Uno stato non uccide" è stato detto, ma uno stato non deve neanche permettere agli esseri umani di vivere vegetando. La scelta della vita e della morte è solo dell'individuo, quello stesso che decide di togliersi la vita anche se in condizioni "sane". La vita è un bene prezioso è vero e noi essere umani dovremmo essere solidali con i nostri simili per evitare soluzioni estreme. Ma nel caso di DjFabo e tutti quelli nella sua condizione dovremmo rispettare le loro decisioni perchè solo loro vivono una realtà che, per fortuna, noi neanche ci immaginiamo. 

lunedì 27 febbraio 2017

Anno nuovo vecchi risultati, SBK Phillp Island 2017

Torna la SBK ed è subito spettacolo! Nella fantastica pista di Phillp Island i motori delle derivate di serie si sono accesi e ci hanno regalato un fine settimana davvero fantastico. Tante le novità sia tra i piloti che nel regolamento che ha visto il debutto della partenza a griglia inversa nella seconda manche. Nonostante tutto però i protagonisti sono stati sempre loro due: Rea e Davies che hanno dato sfoggio di una forma esemplare con il campione in carica leggermente più favorito sul binomio moto pilota. Entrambe le manches si sono concluse con un finale quasi da fotofinish e questo la dice lunga sul livello dei due piloti britannici. Rea mai domo e ancora il favorito per il titolo, Davies ha capito che non bisogna gettare il cuore oltre l'ostacolo se si vuole arrivare all'ultima gara con la chance di giocarsi il titolo. Gli altri promossi della giornata sono: Lowes due volte quarto autore di due gare attente, mature e grintose. Un pò sterile la polemica sul contatto con Melandri in Gara1 che ha accusato l'inglese di condotta scorretta. La SBK è questa come fu all'epoca il tuo sorpasso su Biaggi ad Aragon in fondo al rettilineo (per esempio). Bene Fores la davanti con i primi sopratutto in Gara 2. Camier con l'MV ha saputo interpretare il ruolo di attendista portando a casa due risultati che danno a ben sperare per il futuro. Bene anche il ritorno di Melandri (che eviterei di chiamare Marchino) a terra in Gara 1 ma buon terzo in Gara 2 sempre li davanti ad animare il gruppo. Sykes dopo il podio di Gara 1 si è un pò risparmiato in Gara 2 non trovando mai quel ritmo per consentirgli la battaglia per il podio. Vedremo in Thailandia. Rimandate Aprilia e Honda che non hanno saputo fare quel balzo in avanti per consentire a degli ottimi piloti di stare un pò più avanti. E' solo il primo round ma motivi per crescere ce ne sono abbastanza.
Nella short race della 600 (gara mestamente ridotta a 10 giri) vince l'anziano Rolfo per di un nulla su Mahias e un mai domo West partito dalle retrovie. Interessante la gara di Tuuli al debutto mentre il dominatore del fine settimana Jacobsen si deve accontentare di un sesto posto. Da dimenticare la gara di Caricasulo che centra Clusel finendo a terra entrambi con il francese ad avere la peggio. Solo al ritorno di Soufoglu (e di una gara completa) capiremo i reali valori in campo.

martedì 27 dicembre 2016

Intimissimi On Ice

Raramente mi capita di vedere la tv, anzi quasi mai se non qualche sketch comico o i programmi che riguardano il passato, troppe le proposte stantie e prive di contenuto. L'altra sera però, ho visto uno show decisamente accattivante, ben confezionato in ogni sua parte, prodotto dalla collaudata Opera On Ice dal titolo One Amazing Day, sponsorizzato dal famoso brand per intimo Intimissimi. Uno spettacolo decisamente sopra la media per una fattura totalmente italiana infatti scorrendo nella full cast bio troviamo nomi che hanno collaborato con artisti del calibro di Lady Gaga, Rolling Stones e a regie come le Olimpiadi di Londra 2012. In più l'Arena di Verona ha fatto il resto con la sua splendida cornice anche se un tale show non sfigurerebbe neanche in qualche stadio sapientemente ben allestito. Lo spettacolo ricalca la storia di un giorno di due ragazzi, Bel e Hero, sapientemente interpretati dai due pattinatori Kiira Korpi e Stephane Lambiel che vivono questo sogno metropolitano tra la realtà e il surreale. La cosa bella che più mi ha colpito è stata la scelta delle musiche, non forzatamente inedite come spesso accade, ma prese dal panorama musicale moderno scegliendole tra artisti quale Kate Perry e Michael Jackson, Coldplay tanto per citarne alcuni, "rimusicate" per l'occasione con un orchestra sinfonica che le ha trasformate in arie d'opera. Questa è senz'altro l'originalità del progetto (facilitata dall'avere un'orchestra di prim'ordine) che evita l'ascolto di brani che devono essere "per forza" inediti decadendo poi in produzioni noiose. Il tutto condito con stupende coreografie sul ghiaccio da parte del gruppo delle Hot Shivers, e di una serie di coppie che hanno reso veramente pregevole tutte le coreografie. Non sono mancati gli assoli interpretati da una sempre verde Carolina Kostner e da un mai domo Evgeni Plushenko. Come annunciato dalla locandina ospite d'onore Andrea Bocelli che ha dato il suo tocco finale allo show con un "ruffiano" ma sempre efficace (e perfettamente eseguito) Nessun Dorma coreografato da Lambiel. Dispiace che da poche parti non vengano nominati anche gli altri cantanti, una su tutti la splendida mezzo soprano Martina Belli che ho scoperto in questa occasione. Questo è un pò il lato brutto dello show business senza nulla togliere a Bocelli, ma nello spettacolo c'erano anche altri cantanti e Martina è stata veramente all'altezza del suo compito (guardatevi Habanera per capire). Per gli addetti ai lavori (anche senza pattini) uno show da osservare e, nel mio caso, da sognare a occhi aperti, ricco di spunti "trasportabili" nelle nostre piccole realtà terrene. Per quel che vale da un modestissimo blogger, bravi davvero!!!

martedì 20 dicembre 2016

Star Wars Vs Star Wars

Ancor oggi, a quasi quarant'anni dalla sua uscita, la saga di Star Wars fa parlare di se. Saga che ha cambiato il modo di fare un certo tipo di cinema che proveniva da esperimenti ben riusciti come Star Trek, Ufo chiama Base Luna e Spazio 1999 tutti diversi tra loro ma egualmente efficaci. Lucas però è andato oltre e i 40 anni di longevità lo dimostrano. L'episodio VII (Il ritorno della Forza) ha però lasciato un pò l'amaro in bocca ad iniziare "dall'allontanamento" del suo creatore che non ha condiviso le direttive della Disney e del suo nuovo mentore J.J.Abrams. Infatti a parte l'emozione dei classici titoli, della colonna sonora ad inizio film e le prime stupende ambientazioni del pianeta Jakku, la trama è un pò troppo scontata, troppo soap opera, rispetto ai 6 episodi precedenti. Ian Solo che fa il predicozzo al figlio dopo che quest'ultimo ha fatto saltare due pianeti non è che sia il massimo, anche se poi dopo lo uccide. Sinceramente è mancata un pò di quella filosofia e visione che il suo creatore aveva dato in precedenza. Rogue One invece ha un pò mischiato le carte in tavola. Una Star Wars Story slegata agli iconici personaggi dell'intera saga che vengono proposti solo nella figura di Darth Vader, un cameo di R2D2 e C3PO e una magistrale composizione in CGI di Grand Moff Tarking. Rogue One è si una storia di contorno della saga che si posiziona tra il 3 e il 4 episodio, ma vista l'intensità del racconto è perfettamente collocabile in tutto il contesto anzi, di gran lunga superiore all'episodio 7. Il tocco finale poi la rende "necessaria" in una maratona Star Wars in casa con gli amici. Alla fine tutti i protagonisti muoiono per dare vita al piano che farà avere ai ribelli gli schemi per distruggere la Morte Nera e questo ci lascia con la tristezza che gli eroici protagonisti della storia non torneranno mai più tranne nella citazione della Principessa Leila nel quarto episodio quando dice che "sono morti tanti soldati per avere questa informazione". Speriamo quindi in un episodio 8 un pò più carico di pathos vero e personaggi meno arrendevoli ma più "veramente" cattivi perchè anche nel cinema vale la regola del "fare o non fare. Non esiste provare".

martedì 6 dicembre 2016

Ancora una volta tutti allenatori

Sarà che forse ne ho viste tante, sarà un fatto caratteriale, ma non ho mai espresso giudizi o opinioni su materie di cui non sono informato al meglio. Posso dare un giudizio personale, magari frutto di una sensazione, ma non mi pongo mai come il depositario della verità. Questa tornata elettorale invece, ancora una volta, ci ha dimostrato che all'occorrenza gli italiani (non tutti) sono politologi, costituzionalisti ed esperti di strategie politiche. Casalinghe e pensionati espertissimi del CNEL, giovani "elettorandi" espertissimi sulla divisione tra camera e senato, professionisti diventati tutto un tratto costituzionalisti, il tutto per cercare di dire la propria come avviene con le partite di calcio. E come sempre le prese di posizione sono state piuttosto nette, ognuno intento alla difesa della propria idea senza mai porsi in una condizione di revisione del pensiero anzi, un pò come gli anziani quando dicono "l'ha detto il telegiornale". Indipendentemente da come sono andate le cose dopo il voto ognuno è tornato alla propria vita e il CNEL è ritornato ad essere quell'entità astratta composta da 65 fantasmi che vivono alle nostre spalle. Dal canto suo però il popolo ha sancito una sua forza e l'affermazione del NO contro il SI è stata perlomeno netta esprimendo una (quasi) posizione chiara. Giusta o sbagliata sarà il tempo a dircelo ma come segnale "politico" andrebbe sempre tenuto presente. La vignetta del post ha un grande significato che spesso dimentichiamo per le nostre stupide convinzioni. E' inutile picchiarsi per lo sport, azzuffarsi per la politica perchè nelle stanze dove si giocano le partite noi non saremo mai ammessi e non possiamo realmente sapere dove sta la verità. 

martedì 15 novembre 2016

Campioni del mondo, MotoGp Valencia 2016

E' finita nella migliore maniera possibile. Una sorta di passerella che ha incoronato davanti al pubblico festante, i campioni del moto mondiale. Iniziando dalla Moto3 che ha visto trionfare, nel vero senso della parola, Brad Binder autore di un campionato strepitoso e di una gara altrettanto strepitosa che lo ha visto rimontare dal 22 posto fino al primo. Un ottimo pilota, poche parole e tanto gas. Poteva accontentarsi ma ha voluto lasciare il segno a coronamento di una stagione esemplare. Lo segue un Enea Bastianini (in classifica mondiale) che non ha trovato la costanza per arrivare ai vertici della classifica e il secondo posto è solo il premio di consolazione visto anche il distacco di punti dalla vetta. Il resto degli italiani persi nelle promesse e negli orgasmi di un accademy che al momento sembra più un talent show che una fucina di nuovi piloti. Capitolo a parte rimane Romano Fenati comunque 10 in classifica con 8 gare non disputate.
In Moto2 SuperZarko vince di prepotenza su di un ottimo Morbidelli autore di una gara grintosa e corretta ma che nulla ha potuto contro il francese veramente in palla in questi due ultimi anni. Il suo backflip è diventato un must e l'anno prossimo ci mancherà parecchio. Anche in Moto2 gli italiani hanno navigato tra alti e bassi e l'unica conferma concreta è venuta proprio da Franco Morbidelli con la speranza che anche lui non si perda in chiacchere.
La classe regina invece ci ha regalato una gara tipo sfida all'OK Corral dove oramai nessuno aveva più nulla da perdere se non l'onore e lasciare un segno tangibile. Lo ha fatto Lorenzo con un'imperiosa vittoria farcita da una pole da record, Lo ha fatto Marquez che gli è arrivato ad un secondo dopo aver battagliato con Rossi e Iannone. Lo ha fatto Iannone stesso dopo un bel duello e una gara forte e intelligente (finalmente). Non lo hanno fatto Rossi, Vinales e Dovizioso ognuno a risolvere i propri problemi in sella. Chissà... L'ho già scritto e lo ripeto Yamaha ha fatto un errore ha lasciare andare via Lorenzo. Rossi è la gallina dalle uova d'oro ma Vinales deve ancora dimostrare di avere quel quid in più, quindi al momento per la vittoria finale 2017 la casa di Iwata non è messa poi così bene. Lorenzo si appresta ad un salto nel buio rosso ma alla fine gli porterà solo nuovi stimoli per vincere laddove hanno fallito tutti (Stoner escluso). La Honda è l'unica con delle certezze e la più sicura si chiama Marquez. Questo ragazzo ha vinto 3 titoli nell'era di Rossi, Lorenzo e Pedrosa non piloti popup. Oggi accenderanno i motori preparandoli per il 2017 e se qualcuno sarà buono lo vedremo già da domani. Stay tuned.

venerdì 4 novembre 2016

Alzate la testa!

E' incredibile come "qualcuno" facente parte di un ordine nuovo ci possa aver cambiato, plagiato, resi schiavi. Grandi pensatori ci avevano messi in guardia dicendo che le società del futuro saranno prigioni senza gabbie dove vivremo felici e inconsapevoli. Le stesse pagine elettroniche di questo blog sono la testimonianza di quello che sto scrivendo. Un mondo dentro a un mondo, questo è internet, la rete, il world wide web. Oggi poi abbiamo gli smartphone, in realtà veri computer, in grado di dirci tutto o quasi, ma sopratutto in grado di dire "a quel qualcuno" quello che facciamo e pensiamo. Oggi tutti siamo connessi, Sydney-Roma in un decimo di secondo. Oggi siamo social. Oggi socializziamo con gli emoticon e i "like" (mi piace) sono diventati ragione di vita e autostima. Le lettere, le cartoline perfino la stampa è in forte crisi con l'avvento dei pc e delle nuove tecnologie e se da un lato tutto ciò ci ha permesso una conoscenza maggiore (parola che va presa con le molle) dall'altro ci ha relegati nel silenzio delle nostre stanze, evitando il contatto umano. Tutto più semplice ma anche tutto più complicato. Provate a fissare una cena o un aperitivo. Una volta si poteva fissare alle 20.00 in una certa piazza per andare in quel ristorante. Oggi per "fissare" un incontro, sopratutto collettivo, scorrono fiumi di messaggi dove la variazione del minuto per l'incontro varia in base alle nostre esigenze. Forse una volta eravamo meno social ma più socievoli e pratici. La cosa che però che più non sopporto sono le teste chine delle persone che camminano sui marciapiedi, sugli autobus, alla guida di un autovettura o peggio di uno scooter. Il vero emblema della sconfitta umana: un capo chinato dinnanzi a un potere che non tocchi ma percepisci. Chi in sala di attesa non ha mai fatto un solitario o letto un articolo o cazzeggiato al telefono? Ma quando vedi 5 o 6 ragazzini che magari rientrano da scuola, camminare con il cellulare in mano la cosa mi mette tristezza e un pò d'ansia. Non se ne rendono conto ma saranno i futuri schiavi già inquadrati a tenere la testa bassa e a dire di si perchè come contropartita crederanno di avere una sorta di benessere. Adesso mi ritornano in mente le immagini delle cataste di libri dati alle fiamme da parte di un popolo che voleva ribellarsi al regime bruciando ogni sua forma di comunicazione. E' un falò che dovremmo accendere anche noi prima o poi, perche comunque la nostra vita andrebbe vissuta a testa alta, osservando il mondo che ci circonda, leggendo anche sullo schermo di un telefono o di un tablet, ma fatelo quando siete seduti e rilassati e non spasmodicamente ogni minuto della vostra vita. Insegnatelo ai vostri ragazzi e non dategli un giochino elettronico a tavola per farli stare buoni. Se vi va leggetevi questo post seduti comodamente sul divano magari sorseggiando del buon vino, e all'indomani iniziate una nuova giornata liberi e a testa alta.  

lunedì 31 ottobre 2016

Luci nel deserto, #qatarsbk2016

Non avranno una risonanza come la MotoGp, non saranno rissosi ne super campioni, ma l'ultimo round del mondiale Superbike ci ha offerto una pagina di motociclismo veramente bello. Inizierei col vincitore, con il cannibale, con il pilota che in 7 anni di "repressione" Honda ha trovato in Kawasaki la sua casa per potersi esprimere e lo ha fatto in tutta la grandezza di pilota. Jonathan Rea (si legge RIA!!!) è ancora meritatamente campione del mondo e ieri forse ancor di più con quel gesto di cavalleria autentica di cedere il posto al compagno di squadra per concludere il mondiale in seconda posizione. Potrebbe sembrare un gesto per una futura collaborazione ma loro sono inglesi. Per tutto l'anno se le sono dette e date di santa ragione ma ieri alleati per vincere la battaglia finale. 1000 volte bravo!!! Bravo anche Sykes nell'ammettere lo stupore di tale gesto segno che l'accordo non c'era, ma solo il rispetto che hanno i veri duellanti. In fondo è con grandi avversari che la vittoria è ancora più bella. Ma il vero vincitore di una buona parte del mondiale è Chaz Davies che ha pagato l'immaturità sua e del mezzo in diverse occasioni, riscattandola ampiamente con 11 vittorie di manches con una sequenza finale incredibile. Un pò Stoner e un pò Bayliss mi sembra la descrizione più azzeccata dello spilungone britannico. In gara due, oltre al gesto finale di Rea, abbiamo visto due piloti guidare al limite in una danza alla quale solo un waltzer di strauss avrebbe potuto sostituire il rombo dei motori. La Superbike dovrebbe ripartire da qui, come anche dal terzo e quarto posto di Guintoli, altro pilota sottovalutato. E' vero, forse manca qualcosa alla SBK per essere più mediatica, ma accontentiamoci dell'ancora "semplicità" del paddok. Mi auguro che Ducati con l'arrivo di Melandri non faccia l'errore che fece l'Aprilia 2 anni fa... Bello anche ritorno di Haslam, in prestito dal WBSB inglese. Già, proprio da questo campionato, che sembra che attiri i piloti (si parla anche del ritorno di Guintoli e l'arrivo di Giugliano) forse bisognerebbe attingere qualcosa, vista anche l'affluenza nei circuiti da parte degli inglesi. Certo le piste non sono il massimo però qualcosa nella SBK c'è che non va...
Comunque io ieri ho goduto e mi sono quasi commosso e questa credo sia l'essenza di uno sport fatto bene. Grazie anche all'eterno Max Biaggi per la sua presenza sempre competente e mai faziosa (da qualsiasi parte andrai non ti svendere come tutti!!!). Motori spenti, tute riposte e via per una vacanza per ritornare ancora più forti di prima. Ciao SBK mi mancherai!!!!!

Grazie Dovi!!! #malesiamotogp2016

Ammettiamolo, per noi appassionati la vittoria del Dovizioso (per i giornalai italiani pilota svizzero) ci ha fatto piacere. Non sarà eclettico, non sarà super veloce, non sarà "personaggio", ma di sicuro è un buon lavoratore del manubrio che si impegna sempre dal venerdi alla domenica. Ieri il Dovi ha vinto una gara difficile dove la cavalleria della sua Ducati non contava ma contava una guida accorta e priva di sbavature, quella che lui riesce ad esprimere meglio. Se vogliamo poi buttarla sul romantico ha vinto nella pista dove il suo nemico/amico ha vinto il suo mondiale in 250 e dove purtroppo ha perso anche la vita, quel Marco Simoncelli mai dimenticato proprio da lui, "nemico" di tante battaglie sin da ragazzi. In una gara strana costellata da infinite cadute riescono a trovare sprazzi di gloria anche Rossi e Lorenzo entrambi accomunati da una piccola sfida personale per il secondo posto nel mondiale. Qualche tempo fa gli stessi giornalai tifosi di Rossi dicevano che il secondo è il primo degli ultimi. Ieri hanno quasi gridato all'impresa. Io semplicemente dico che Rossi anche quest'anno ha fatto un buon e saggio campionato. Sono lontani i tempi in cui gli avversari non esistevano. Oggi di fronte agli avversari più forti di sempre ha portato a casa un buon secondo posto. Punto. Senza le incognite del meteo e delle gomme forse il mondiale si sarebbe concluso ieri o forse a Valencia....chissà... Lorenzo ieri terzo ha ammesso candidamente che senza le cadute il podio non l'avrebbe neanche visto e questo è un chiaro esempio di sportività. Un plauso anche al duo Avintia, Barbera e Baz quarto e quinto. L'unico che ancora una volta ha fatto tutto da solo è Marquez che cade e si rialza per arrivare undicesimo. Sinceramente dopo una stagione così al piccolo diavolo non possiamo rimproveragli nulla. Sicuramente a Valencia sarà della partita.
In Moto2 felice ritorno al titolo di un pilota forte e cazzuto che è stato il primo a bissare il successo per due anni consecutivi nella classe intermedia. Zarko ha messo in scena tutto il repertorio di un pilota vincente. Il doppio backflip con il fratello poi non ha prezzo. Bene Morbidelli sempre più conferma di questo mondiale. Non ce l'ha fatta Luthi a riaprire il mondiale per Valencia ma gli va dato l'onore delle armi. In ombra da un pò di tempo a questa parte Rins e Lowes.
Con i tre titoli già assegnati andiamo a Valencia per la kermesse di fine stagione e l'inizio della prossima.

lunedì 24 ottobre 2016

La prima vera volta di Cal, #australiangp2016

Nonostante tutta una serie di proclami sui vari vincitori di quest'anno, ieri Crutchlow ha vinto la sua prima gara "normale" senza se e senza ma, senza aiuti metereologici, forse il primo vincitore "vero" dopo i soliti noti. Certo è che al grande burattinaio Ezpeleta andrebbe spiegato che questa non è la stagione ideale per correre in questa zona dell'Australia, dove le temperature sono parecchio autunnali e il clima molto variabile. In effetti è stato un fine settimana all'insegna "dell'indo coio coio" con piloti che hanno girato con l'asciutto, quelli col bagnato, quelli con l'umido fino a stilare una classifica anomala dove ha visto i due piloti Yamaha finire nelle retrovie più profonde. Ed è proprio Rossi che alla fine dei giochi ha puntato il dito contro Michelin rea di aver fatto un pò troppa confusione sulle direttive delle gomme da usare. Per fortuna la domenica il meteo è stato clemente ed ha regalato una pista asciutta a tutti i piloti. Come già detto la gara offriva come spunto di curiosità la partenza arretrata del duo Yamaha visto che Marquez si era preso (di forza) la pole. Dopo qualche giro infatti, il fresco campione del mondo aveva già stabilito la sua legge distanziando Crutchlow di un bel pò e lasciando agli altri la battaglia per il terzo posto. Dalle retrovie intanto risaliva Rossi autore di sorpassi e giri veloci ai danni di piloti decisamente più lenti come se le sue gomme avessero recepito la strigliata del giorno prima. A 18 giri dalla fine, alla staccata dopo la Stoner, Marquez incappa nel suo primo zero disintegrando la sua Honda nella via di fuga lasciando all'inglese dagli occhi a pazzo la conduzione della gara in maniera imperiosa tanto è che neanche Rossi, dopo un promettente avvio, riusciva a riprenderlo. Terzo Vinales che ha seguito come un ombra il suo futuro compagno di squadra e quarto un "normale" Dovizioso che porta a casa, come sempre, il risultato. In ombra Lorenzo, sesto, a un calendario dalla vetta.
Gara bella, brutta? Sono contento per Crutchlow e per Cecchinello ma i dubbi rimangono su di una gestione approssimativa delle gomme (e delle regole). Se ciò serve per lo spettacolo non ci è dato saperlo ma spererei in un futuro meno nebuloso e più "chiaro" da parte del gommista (e anche di Dorna). Prossimo round nella patria di Sandokan con la speranza di vedere tre tigri contro tre tigri (anche a scriverlo mi sono intrecciato!!!)

lunedì 17 ottobre 2016

Gioco, partita, incontro. #motegi2016

Sabato ero in una sala scommesse e volevo puntare 5 euri sulla vittoria di Marquez e sulla conclusione per la lotta al titolo, ma poi mi sono detto "perchè buttare via dei soldi?". Invece nella terra del Sol Levante, patria del karakiri, qualcuno si è immolato verso le vette della leggenda e qualcuno ha preso la katana e se l'è infilzata direttamente nell'addome agitandola anche un pò. Marquez ieri ha vinto il suo terzo titolo in MotoGp nella maniera dei campioni veri, quelli che hanno tutto, talento, intelligenza anche fortuna. Lo ha vinto lui e nessun altro. In compenso lo ha perso la Yamaha che non ha saputo gestire 2 piloti che sulla carta potevano veramente ottenere di tutto, visto anche una moto super competitiva. Hanno invece preferito cullare il vecchio Rossi, "emarginare" Lorenzo e lasciare che il piccolo diavolo facesse incetta di vittorie e piazzamenti. La sensazione non troppo remota è che una parte di Yamaha, e anche di Dorna, sia impegnata per far vincere il decimo titolo a Rossi, digiuno dal 2009, considerandolo ancora la gallina dalle uova d'oro. Al momento è Marquez il pilota più forte in circolazione perchè ha vinto nell'era di Lorenzo, Pedrosa e Rossi. Al momento nessuno come lui. Punto. Nel GP della caduta degli Dei rimangono sprazzi di luce per Dovizioso secondo autore della "sua" gara che costruisce dal primo all'ultimo giro. In fondo la caduta di Lorenzo è anche da additare alla sua lenta ma inesorabile rimonta. Bene Vinales terzo, un pilota che l'anno prossimo dovrà sostituire una sella pesante in Yamaha. Dietro di lui Aleix Espargaro e Crutchlow non lontano dai primi. C'è chi ha ritenuto bello questo mondiale per la varietà di vincitori nelle ultime 10 gare. Senza le incognite del tempo e delle gomme forse non saremo qui a parlare di vittoria di Marquez perchè avremmo ancora un mondiale aperto ai "soliti" 3. Sicuramente "qualcuno" non ha calcolato l'incognita Marquez e dovrà inventarsi qualcosa di nuovo per arginarlo anche l'anno prossimo. Bravi comunque ai primi tre della classe, quasi sempre al top in ogni gara includendo lo sfortunato Pedrosa vittima dell'ennesima frattura. Yamaha si è anche resa protagonista di una caduta di stile facendo rimanere Lorenzo vincolato al contratto fino a fine anno, senza "sganciarlo" prima per poter effettuare dei test con Ducati. Che Lin Jarvis fosse poco lungimirante lo si è visto a inizio anno quando ha di fatto messo alla porta Lorenzo. Comunque è poi il campo a parlare. E il campo ha detto Marquez. 

lunedì 3 ottobre 2016

Il Re sole Chaz Davies, SBK Magny Course 2016

Sicuramente un ottimo momento di forma sia per Chaz sia per la Ducati. Se ci fosse stato il sole anche in Germania forse saremo qui a parlare delle 8 vittorie di stagione del pilota Ducati. In compenso in Francia Chaz ha avuto due manches stellari. La prima, al Sabato, quando ha letto (e azzardato) che le condizioni dell'asfalto potevano essere buone per le intermedie, rischiando la scelta in prima persona, riuscendo a gestire una gara non facile. La domenica invece, con la pista asciutta, ha aspettato il momento buono per lasciare che i due galli della Kawasaki si scannassero fra se per dare la zampata finale. La Ducati è veramente cresciuta nelle sue mani e sarò curioso di vedere cosa farà Melandri l'anno prossimo, perchè eguagliare il forte pilota britannico non sarà facile. Bene anche il duo Kawasaki con Rea sugli scudi in gara 1 e molto aggressivo in gara 2 anche se non è riuscito (se non sul finale) a domare Sykes. Ottimo Camier quarto in gara 2 mentre in gara 1 ha brillato anche Van Der Mark con un bel secondo posto. Mondiale comunque sempre saldamente nelle mani di Rea che esce senza danni dalla trasferta francese anche per una comportamento in gara sempre attento e mai domo, segno di un'atavica fame da podio. In conclusione due belle gare ricche di spunti sperando in un prosieguo e un anno prossimo ancora più proficuo per un mondiale che non è secondo a nessuno.