mercoledì 10 settembre 2008

Manuel Poggiali, Peter Pan e l'isola che non c'è (o forse si)


Ecco un altro dei titoli che in realtà non sembra centrare niente. O forse si. In effetti sono stato stimolato un pò dalla storia di Manuel Poggiali e dai commenti di "Grazie D chiunque tu sia" più sotto.
Manuel Poggiali era un pilota professionista e lascia la scena delle corse a soli 25 anni. Voi direte che centra? Pensare ad un ragazzo di 25 anni, pilota professionista, due volte campione del mondo, che abbandona una professione tra il ludico e l'inconscenza, lascia un pò perplessi. Ma di tutto ciò, quello che più mi fa riflettere è la motivazione di questa decisione. Manuel ha deciso che quella scintilla che permette ai piloti di fare quello che fanno, si è spenta, e che adesso è giunta l'ora di dedicarsi al figlio che arriva, ad essere più responsabile anche verso se stesso. Personalmente l'ho considerato un grande gesto da parte di un ragazzo di 25 anni. Un ragazzo al quale non manca niente, perchè comunque lo sport gli ha dato tanto, ha girato il mondo, ha sicuramente vissuto più di tante persone più "vecchie", ha visto cose che noi normali... Eppure si è accorto di essere grande... o forse di crescere...
Io che ho quasi 20 anni più di lui devo ancora farmela questa domanda. Perchè non cresco? E' necessariamente obbligatorio crescere per essere uomini? Negli ultimi 20 anni credo di aver fatto abbastanza follie e spericolatezze, ho sempre cercato di capire cosa fosse il rischio, ma non rischiando, ma cercando di starci vicino e rendergli rispetto. La nascita del primo figlio mi ha un pò dato alle gambe e improvvisamente mi sono ritrovato adulto. Un essere umano nato da una mia cellula (all'inizio erano miliardi, poi ne arriva solo uno...:-) che ha nel sangue parte di me... Poi la seconda, una bambina... Sarà che è donna, sarà che sono passati tre anni, ma se il primo mi aveva lasciato le stampelle, lei mi ha messo definitivamente in ginocchio. Ed il ragazzo che è in me si è adormentato, assopito, e sgomitando, si è forse affacciato l'uomo. Ma non posso esserlo, sono ancora un ragazzo!! Mi piacciono i parchi di divertimento, le moto da corsa, amo tutto ciò che mi diverte, amo la vita! Non posso essere uomo! Loro sono cattivi, prendono tutto sul serio, fanno i conti a fine mese, hanno già i capelli bianchi... Ma se un ragazzo di 25 anni diventa grande, io a (quasi) 43 cosa sono? Cosa devo fare? Devo smettere? Ma se smetto non sono più io, e dopo chi sarò? Lunedi sono rimontato in moto e come sempre il Mugello era fantastico, come anche la velocità, il brivido... Sul cruscotto riflesso c'era il mio casco con la mia testa dentro, ma anche quella dei miei due figli... Credo che se ognuno di noi affronta la vita in maniera seria e responsabile, sia in grado di fare tutto, anche le cose che possono sembrare strane e pericolose, perchè il destino ha già scritto per ognuno di noi la nostra storia. Ed allora posso continuare ad essere un eterno ragazzo? 

sabato 30 agosto 2008

L'uomo della trasparenza


Al ritorno dalle vacanze occupiamoci un pò di politica, e dato che l'immobiliare-trattorista è venuto a Firenze a imbonire la folla, alleghiamo questo articolo del Facci nazionale, che ci fa una piccola cronistoria del bravissimo e pulitissimo uomo del "mi avvalgo della facoltà di non rispondere"

di Filippo Facci
L’appartamento che l’ex magistrato Antonio Di Pietro aveva ottenuto dalla Cariplo, contro ogni regolamento, a chi lo girò? Al figlio Cristiano. Che fece Di Pietro dei famosi 100 milioni prestati da Giancarlo Gorrini? Comprò una casa a Cristiano. Dove lavorava Cristiano, assente ma stipendiato? Alla Maa di Gorrini. Chi affittò all’Italia dei valori, negli anni scorsi, le sedi di Roma e Milano? Di Pietro. L’affitto, pagato con denaro pubblico, era più alto o più basso del mutuo pagato intanto da Di Pietro? Più alto. Ache società erano intestati gli appartamenti? All’immobiliare An.ton.cri, che racchiude il nome dei figli di Di Pietro. Una è Anna. Chi figurò come praticante fantasma nel giornale dell’Italia dei valori, pagato dal contribuente? Anna. Chi è consigliere provinciale a Campobasso? Cristiano. A chi bussò Cristiano per perorare la costruzione di un parco eolico in Molise? Al padre, ministro delle Infrastrutture. L’Italia dei valori appartiene a tre soci: chi sono? Di Pietro, sua moglie e la tesoriera Silvana Mura. Chi gestisce la citata An.ton.cri? Il marito di Silvana Mura. Dove abita Cristiano? In una casa a Montenero. Chi gliel’ha venduta? Il padre. La moglie di Cristiano come si chiama? Lara. Cognome? Di Pietro. Cristiano come ha chiamato suo figlio? Antonio.

martedì 12 agosto 2008

Effetti personali...


"Estate 1992..." cantava Jovanotti. "Estate 2002..." cantavo io... Già, il 2002, sembra ieri, eppure così lontano... Voi che avete fatto in quell'anno? Io l'ho vissuto come se mi fossi fatto un fiasco di vino al giorno... Tutto girava, ma non per il verso giusto, girava... Tutto iniziò con la morte di una parente: "cercate di essere sinceri..." disse sul punto di spirare... Che voleva dire? Intanto, mentre il mio rapporto casalingo volgeva al termine, o almeno ad una svolta, la vita si offriva a me con dei segnali che non capivo. Nuovi profumi aleggiavano nell'aria, nuove domande e vecchi turbamenti bussavano nelle notti insonni... 36 anni non sono pochi, ma nemmeno tanti, che fare della vita? Lavoro ok, casa ok, famiglia... insomma, figli zero, amicizie poche, conoscenze tante... Arriva l'estate e i suoi colori e profumi... Si ballava Assereje, ed ero in procinto di cambiare casa... Non potevo farlo, dovevo capire chi ero e cosa volevo da quel rapporto un pò consunto, logorato... "Andiamo per gradi..." dissi... Lei conosceva solo l'angolo a 90 e mi scaricò...

Solo, ero di nuovo solo... Ad un tratto tutto il mondo diventa stretto... Esco sempre la sera, faccio finta di divertirmi, telefono, organizzo, esclamo: "Ahhhh! Come si sta bene soli...."; ogni sera sempre più tardi... per paura di dormire... Ed anche se il letto non era il tuo, la paura era la stessa... Che ci faccio qui? Il nudo profilo di una nuova donna accanto non mi apparteneva, come d'altronde non mi è mai appartenuto, forse un giovane amore avrebbe ridato colore al mio umore? Chissà... Intanto le luci della città scorrevano sul tetto trasparente della mia nuova auto. Già, quando si cambia, si inizia dall'auto, perchè all'interno c'è sempre profumo di nuovo, ma la strada è vecchia... Un altro ristorante, un altro film casalingo, la sera, sul divano, a piangere qual'ora la scena o la musica si facevano romantici... Poi settembre, periodo peggiore per le vacanze al mare, da solo... A Giugno l'atmosfera è diversa... A settembre senti già il profumo dell'autunno che si avvicina, ed anche se c'è ancora il sole, saprai che quando le foglie cadranno, cadrai anche tu... Un altro letto non ti salverà dai dubbi... Eppure le carte ti dicono che la soluzione è vicina, ma intorno solo ricordi, rimpianti, la paura di aver sbagliato, la paura di aver perso... Dicembre 37 anni, un regalo inatteso... L'anno che deve ancora finire porterà con se l'ultimo colpo di coda, quello che ti sconvolge del tutto, quello che ti farà cambiare per sempre...

Ieri sera, le luci erano le stesse di sei anni fa, come il ristorante, ed anche l'auto (solito modello ma auto nuova!), ed anche a casa c'era il solito film ed il solito divano... Ma al posto delle lacrime per paura della solitudine, c'è un sorriso ed il volto innocente di due bambini che giocano, la consapevolezza che la vita ha assunto una piega inaspettata in quel pazzo anno... Non sono i letti che cambi o a quante persone telefoni che ti rendono "libero", ne il rimbalzare da un posto all'altro per sentirti vivo... Sii sempre lo stesso, sii sincero con te stesso e con gli altri... Ecco cosa voleva dire... Non prenderti in giro illudentoti di stare bene... Puoi anche stare male, puoi sentirti uno schifo, puoi sentirti solo... ma non nasconderlo mai! La consapevolezza di avere un problema è un segno che stai pensando, il nasconderlo significa rimandarlo... Settembre e l'autunno sono ancora lontani, ma non avrò più paura di cadere dall'albero... In quel periodo devo festeggiare la nascita dei miei figli...

Effetti personali, parliamone domani, saremo più sereni, con gli stessi problemi..... (Caputo)

Grazie 2002, grazie ragazzi e grazie anche a te....

domenica 10 agosto 2008

Quando la moglie è in vacanza...


di Massimo M. Veronese
Le ferie? Micidiali per le coppie. C'è chi molla la consorte all'autogrill e chi chiude il marito in cantina per andare al mare con l'amante. Le statistiche parlano chiaro: le donne in estate tradiscono di più. È meglio che state attenti: questo è il periodo più delicato dell’anno perché per tradizione quando la moglie è in vacanza può succedere di tutto. Ma niente paura: per venirvi incontro abbiamo preparato un decalogo di sopravvivenza per uscirne indenni basato su esperienze di vita vissuta. Basta solo non seguirlo...
1 ...controlla il frigo
Aveva lasciato la moglie al mare ed era tornato a casa in anticipo per risolvere un problemino di lavoro. Non c’era niente in frigo però, pensava l’uomo, un francese, impiegato in una fabbrica di ricambi d’auto di Seul. E invece no, qualcosa era rimasto: nel freezer, tra i ghiaccioli alla menta e il baccalà, c’era pure un paio di feti congelati. Un souvenir horror, ha chiarito la polizia, lasciato non si sa come da ignoti in sua assenza. Più digeribili comunque, pare abbia detto l’uomo, della cucina della moglie.
2 ...avvisa i vicini
I vicini di bungalow sembravano proprio simpatici, poi si sa com’è d’estate, la compagnia attira compagnia. Stavano facendo festa, e allora perché non bussare e provare ad unirsi? Solo quando si è aperta la porta il nostro, bulgaro, che chiameremo Valery, sposato e nella circostanza in compagnia dell’amante, si è trovato di fronte la moglie, nella circostanza pure lei in compagnia dell’amante. Stessa spiaggia, stesso mare, stesso villaggio turistico. E stessa sfiga però...
3 ...occhio al camper
Avevano appena trascorso la notte insieme dentro un vecchio furgone Fiat e nonostante avessero fatto sesso per ore si sentivano ancora il fuoco addosso. Il fuoco che la moglie di lui, Rosa Di Maggio, aveva appena appiccato con la benzina al camper in un raptus di gelosia. Giacomo Messina, 37 anni, e Giovanna Comunale, di 18 si sono così ritrovati avvolti dalle fiamme. Lui se l’è cavata con qualche ustione, lei non se l’è cavata per niente. In compenso la moglie è passata in un attimo da San Vito Lo Capo a San Vittore.
4 ...saluta la nonna
Lei era bellissima. Così bella che tutti e tre i fratelli avevano cominciato a frequentarla all’insaputa delle mogli, soprattutto quando queste raggiungevano la vacanza dalle parti di La Spezia. Lei 84 anni, i tre fratelli 87, 85 e 81. La frequentavano in una soffitta fuori paese, dandosi il cambio come in una staffetta di atletica. Fino a quando il più grande dei tre se ne è andato al creatore, e, pentito, si è confidato con la moglie pregandola però di non dire niente alle cognate. In fondo, ha spiegato, erano solo degli amanti della matura...
5 ...pensa ai ragazzi
Lei era appena partita per il mare, lui non aveva saputo resistere alla tentazione di buttare un occhio alla borsetta che la moglie aveva lasciato a casa. E lì aveva trovato il numero di cellulare di un certo Enrico, di sicuro l’amante: andare sotto casa per menarlo è stato tutt’uno che pensarlo. Peccato invece che la borsetta non fosse della moglie ma di una tipa che i tre figli di Giuseppe, di Sestri Ponente, avevano scippato. Padre e figli sono finiti dentro. In un cellulare...
6 ...non ti distrarre
Erano un paio di giorni che soffriva di strani dolori e le medicine non erano servite a niente. E la vacanza, in campeggio sulla costa apuana, rischiava di rovinarsi. Così il premuroso maritino ha accompagnato la mogliettina dal ginecologo che dopo averla visitata lo ha subito tranquillizzato: «È solo un profilattico rimasto lì, la prossima volta stia più attento però...». Il problema però è che i due non li avevano mai usati. E quindi quel preservativo doveva essere per forza di un altro uomo. O forse di un maiale.
7 ...paga il viaggio
Quindici giorni appena di vacanza poi, che palle, di nuovo al lavoro. Meno male che la moglie è rimasta al mare, sarà meno duro riprendere il solito tran tran. Ma è stato lì, appena rientrato a casa, che un francese di 24 anni ha scoperto di avere vinto due milioni di euro alla lotteria con un biglietto comprato all'aeroporto poco prima di partire. È subito ripartito per le vacanze con un’altra. Con un’altra schedina, cosa avete capito?...
8 ...mangia qualcosa
Si è fermato in autostrada per un panino al volo, il tempo di fare il pieno, stazione di servizio Grundbergsee, tra Amburgo e Brema, e via il più veloce possibile verso le vacanze. Soltanto quando è arrivato sulle coste del mar Baltico il nostro uomo, uno spagnolo di 53 anni, si è accorto che la moglie nel camper non c’era più. Rimasta nella toilette della stazione di servizio. Rintracciato dalla polizia gli è toccato tornare indietro. Dice che non l’ha fatto apposta. L’ha fatto solo per se stesso...
9 ...chiudi casa
Erano tre estati che facevano le vacanze insieme ma non si scordavano mai di lasciare una piccola provvista di alimenti per Billy che restava chiuso in casa. Billy, il marito di lei, una settantenne di Le Mans che, complice l’amante cinquantottenne, lo teneva segregato in un locale senza riscaldamento, bevendo acqua della grondaia peggio di un cane. Quando lo hanno liberato pesava 42 chili, lei ha spiegato di non aver mai voluto divorziare per continuare a prendere la pensione del marito. Lui appena uscito le ha dato anche la paga.
10 ...prendi nota
Negli ultimi anni ricerche in ordine sparso hanno rivelato quanto segue: 1 solo il 5% dei flirt sopravvive dopo le vacanze 2 le donne più difficili da sedurre vanno in vacanza in Liguria 3 la maggioranza dei tradimenti viene scoperta 4 le più traditrici sono le russe anche se metà di loro non ha mai un orgasmo 5 una separazione su due viene decisa durante le vacanze estive 6 i traditori più incalliti sono i musulmani davanti agli atei 7 le donne tradiscono più degli uomini specie con il vicino d’ombrellone... 8 ... e solo il 10% delle donne se ne pente 9 il 35% delle donne tradisce al ritorno dalle vacanze 10 un italiano su due tradisce per allegria. Beh? Cos’avete da ridere?

sabato 9 agosto 2008

Non fatevi incantare (Harry Wu, Dissidente cinese, fondatore della "Laogai Foundation")

Non lasciatevi incantare dal gioco delle ombre. Mao è ancora qui. La Cina resta un sistema imperiale. Eterno. Una dinastia ne rimpiazza un’altra. Quando le persone soffrono di fame basta dire alla gente: capovolgiamo la dinastia al potere e avremo il cibo e la terra. E quella salta, subito sostituita da un’altra. Lo strumento ideologico indispensabile di questo sistema sono nazionalismo e patriottismo. Se vuoi lavorare con l’Impero devi ubbidire, sotto l’Impero non riesci a distinguere il governo, il Paese, la popolazione e il regime. Basta essere patriottico e nazionalista, allora vuol dire che sei fedele all’Impero e per questo degno di servirlo. Si tratta di un’antica e fortissima tradizione cinese. Nel 1911 Sun Yat-sen ha fatto una repubblica cancellando l’Imperatore. Ma era solo una nuova dinastia. Dopo una serie di guerre in Cina, nel 1949 Mao Zedong istituisce una nuova repubblica e finché non muore è lui il nuovo Imperatore. Mao era potentissimo, aveva il controllo assoluto sulle terre, sulla vita di tutti i cittadini, sull’apparato militare, su ogni cosa. Ha istituito il sistema dei laogai, i campi di rieducazione attraverso il lavoro, i gulag cinesi. Negli anni 80 la Cina, sopravvissuta a Mao, inizia a stabilire una nuova repubblica. Una nuova società. Ancora una volta una nuova dinastia. Deng Xiaoping, in fondo, lo aveva capito: non mi interessa se il gatto sia bianco o nero, basta che cacci il topo. Non mi interessa il sistema basta raggiungere il fine. Mao aveva scelto due successori: Jiang Zemin e Hu Jintao. Jiang dopo è diventato potente, ma ha dovuto dimettersi e lasciare il potere ad Hu. Ora Hu è il leader e ha diviso il Paese: la Cina economica e la Cina politica. Due scatole cinesi. La Cina politica resta fedele a Mao. La Cina economica, invece, lo ha rinnegato. Sono tornati gli investimenti stranieri. È nato un ceto imprenditoriale locale. Ma chi controlla mercato e industria? Il partito. Sempre lui, sempre gli stessi uomini. Forse un giorno la gente si stancherà e cambierà di nuovo partito, dinastia, ma questo non significa che la Cina si trasformerà in un Paese libero e democratico. Anche se il sistema comunista crollasse la Cina non diventerà una società democratica, non conosce nemmeno la strada. Ancora una volta sarà il nazionalismo a giocare un ruolo importante. Ecco perché il regime ha regalato alla gente questo spettacolo che inorgoglisce il popolo cinese davanti al mondo. Oggi la maggior parte dei giovani appoggiano il comunismo, il governo, perché fa intravvedere un futuro di prosperità e progresso. Il problema è che questi ragazzi non sanno cosa sia veramente il comunismo. Se provi a chiedere cosa sono i laogai non sanno cosa rispondere, non ne hanno mai sentito parlare. Non sanno neppure di Tiananmen. L’ultima dinastia ha aperto le porte, un varco nella Grande Muraglia: viaggi, mondo, informazione. Ha messo in scena il suo spettacolo pirotecnico, lasciando venir fuori dal buio i volti antichi della tradizione e un futuro meraviglioso. Ma l’Occidente non deve farsi incantare da queste magie. Il regime ha chiuso Mao nella sua scatola politica. E ha illuminato la scatola economica. Lì l’antico dittatore è solo un’ombra, ma nel Paese reale, all’interno dell’altra scatola, il maoismo è ancora vivo.

giovedì 7 agosto 2008

Un vigile, un maresciallo, un ispettore, gente come noi


Sono stato un agente e ufficiale di Pg per 14 anni, al servizio del Comune di Firenze. Non che fosse il lavoro della mia vita, però l'essere al servizio delle persone mi è sempre piaciuto molto. Ho ricevuto più soddisfazzione dai cittadini che dal comune stesso, perchè comunque ho sempre cercato un contatto diretto con l'utente della strada. E' anche vero che di furbi ce ne sono tanti, però il dialogo, il capirsi, il chiarirsi ha sempre pagato. Sta pagando anche ora, anche se chiuso in un ufficio, comunque alla mia scrivania c'è sempre qualcuno che può trovare conforto, una parola, anche se non sono ne santo, ne tantomeno un assistente sociale. Di aneddoti ne potrei raccontare a bizzeffe, ma non è questo il luogo ne il tempo.

Con il recente rafforzamento delle città da parte dell'esercito, ho rivisto i colleghi dell'arma, della polizia, di nuovo in strada, pattuglie miste in supporto ai bravi cittadini, ai bravi stranieri, da verificare se saranno veramente un deterrente nei confronti dei delinquenti, quelli veri... Per quello ci vorrebbe più rigore e più pena, non la classica botta sulla spalla e un "non lo rifare più", ma non da parte degli agenti, bensì da parte dell'organo giudicante.

Leggo anche che lo spauracchio Brunetta colpisce i "fannulloni"... Caro ministro, due agenti che sonnecchiano in auto durante un servizio di pattuglia, non è grave, è essere umani, essere uomini... Sonnecchiare quando la radio tace è come prendersi un caffè... Voi sonnecchiate a Montecitorio? Siete assenti durante le sedute? Qual'è la vostra pena? Se volete veramente ordine non dovete mortificare i tutori dell'ordine stesso.

C'è poi un altro aspetto, quello per cui credo non ci sia scuola (o forse si), quello sul quale bisognerebbe lavorarci un di più, quello che rispecchia il malumore che c'è tra polizia e cittadini: l'educazione, il rispetto. Credo che questo aspetto sia di particolare importanza perchè è quello che lega le persone al rispetto delle regole. I colleghi dell'Arma credo siano più in vantaggio sotto questo aspetto, ho trovato molti colleghi non particolarmente "ferrati" sugli articoli e codici in generale, ma molto più propensi a trattare il cittadino come al suo pari. Ironia della sorte, i "guardiani" della città, gli agenti della Polizia Municipale, tendono ad essere molto più "Carabinieri" e marziali, come se il rispetto dipendesse dalla posizione del sopracciglio. La Polizia di Stato non avendo compiti particolarmente "stradali", è meno esposta al confronto con la gente, impegnata nella tutela di reati più gravi. C'è però una branca della Polizia di Stato, la Polizia stradale, che si fregia del soprannome di "sceriffo" non per la stella, ma per la scarsa educazione e propensione nel porsi "bene" con l'utente medio della strada. Per loro, una freccia rotta equivale ad un reato gravissimo, una targa sporca di una moto un vilipendio alla bandiera... Tutte cose giuste.... in Svizzera... Qui, nella repubblica delle banane, dove per le autostrade si vedono in giro mezzi attaccati con lo sputo, provenienti dalle frontiere che hanno aperto, fa un pochino ridere... Mentre per "strada" ti confronti con il cittadino, magari ci vivi anche insieme, in autostrada ti senti più al sicuro, perchè comunque la persona che incontrerai è difficile che sia quella della porta accanto. E allora ti elevi a estremo giudice, ad organo supremo. dimenticando che chi hai di fronte potrebbe, anzi è, un cittadino della tua stessa patria, e come tale dovrebbe vederti nella figura di "garante", e non di un babbo severo che sgrida il bambino. Le persone non hanno tutte 20 anni... Il "terrore" lo devono avere gli ospiti dell'Italia e non gli italiani stessi... Per fortuna non parlo da "multato" ma da attento osservatore, che viaggia, e solo in Austria ho verificato veramente di persona, che non esistono due pesi e due misure... Qui ci sono due Italie: quella che viaggia in autostrada soggetta a "leggi" autostradali, e quella che vive a contatto con il maresciallo, l'ispettore, il vigile, del paese o della città, con il quale ci prende anche il caffè insieme, e per il quale nutre rispetto e al contempo ne esige. Tutto quello che ne consegue sta all'intelligenza delle parti equiparabile a quando vai a fare la spesa... compri, chiedi roba buona, magari lo sconto, e qualche volta ci scappa pure l'omaggio!

Alberto Sordi, anni fà, fece un parodia non troppo lontana dalla realtà sulla condizione degli agenti stradali, e ci ho rivisto tanti colleghi... Grazie ragazzi per l'ottimo lavoro che state facendo, grazie anche a voi angeli dell'autostrada, magari un sorriso vi renderebbe anche più simpatici, e al ministro Brunetta suggerisco di non mortificare troppo la base, perchè senza base non c'è giustizia...

martedì 29 luglio 2008

Grazie D, chiunque tu sia!!!

Innanzitutto leggetevi il commento di D nel post precedente. L'intento di questo blog era proprio questo, suscitare in voi reazioni e commenti come ha fatto D. Certo chi scrive non è depositario della verità, anzi... Però la tecnologia ci offre questi spazi, dove ognuno esprime pareri, sensazioni, stati d'animo e li mette a disposizione di chi legge. Potevo rispondere con un ulteriore commento, ma credo che un post dedicato, e i successivi commenti, sia più visibile e di facile lettura.
Perchè D non possiamo dire di amare? La tua analisi è cinica, ma non fa una piega. Forse non dovremmo rispondere per assoluto, (l'Amore è una parola grossa) ma dare un senso più pratico... Ad esempio, io in questo momento provo un amore viscerale per mia figlia di 2 anni, certo non paragonabile a quello che posso trovare per una donna. Credo sia diverso, ma non minore... Perchè la regola non può valere per il "rapportino"? Mi dispiace di aver dato questo aggettivo, ma se ti guardi "Amici Miei II", la definizione assume un valore goliardico per i fans del film, e pensavo che facesse lo stesso effetto...
Forse posso iniziare a risponderti dicendo che per me non esiste un rapporto occasionale (rapportino (;-P), forse perchè ritengo che occasione sia la parola sbagliata. Occasione di cosa? Siamo ai saldi di fine stagione? Occasione che te la diano? O te LO diano?
Forse conviene confrontarsi sull'ultima parte del tuo discorso... al quale, forse, non troveremo mai un punto di unione... Non è fisico un rapporto extra. Innanzitutto extra da cosa? Il matrimonio, la convivenza, sanciscono un diritto di intoccabilità, di esclusiva? L'amore non è un auto che se ne può guidare una per volta... L'amore è un concetto dai mille significati, addirittura c'è chi uccide per amore, per amore si scalano montagne, per amore si fanno scoperte in medicina... Certo, messa così, l'amore può essere anche andare a Cuba e comprare una ragazzina dal padre per 10 dollari.... o raccattarne una per strada nei sobborghi di Praga... Mah, io la vedo un pò dura, però c'è chi mi potrebbe rispondere così... L'altra sera ero a cena in compagnia, ad un certo punto entra una ragazza, 20 anni al massimo, con un fisico e uno sguardo che parevano disegnati. Ovviamente agli uomini del ristorante gli si erano alzati gli occhi (e non solo quelli) come le mucche della celebre vignetta di Mordillo. Sempre parafrasando Amici Miei, il minimo commento fù: "la leccherei dalla testa ai piedi..." più una serie di aggettivi degni del miglior repertorio maschile... Ti posso garantire, cara D, che per quanto mi riguarda, quell'incontro "visivo" poteva finire li, nel senso che non mi sarei mai sputtanato in un volo pindarico, usando tutte le tecniche di seduzione e atteggiamenti scimmieschi vari (hai mai visto il rituale di abbordaggio dei babbuini del Borneo? Gli uomini sono uguali!), pur di "avere", "sperare" in un sorriso o occhiata... Il 90% avrebbero pagato per andarci, a prescindere chi fosse, cosa pensasse, qual'era la sua storia... Li hai ragione... Che centra la sua storia con il sesso? Per me centra eccome, perchè fare l'amore è la conclusione di un percorso fatto di tante sfaccettature, ad iniziare da un bel bacio... Sono d'accordo con te quando parli che l'amore è fatto anche di gesti, parole, attenzioni, ma non sempre, anzi quasi mai, riesci a trasmetterle... Non per pigrizia, ne avidità, credo sia più legato ad un discorso emozionale... Vedi, sto arrancando perchè non c'è una spiegazione... In una delle mie prime esperienze giovanili, mi sono trovato ad amare una donna che non viveva con me, ma che mi trasmetteva passione, mi batteva il cuore, mi piaceva il suo sapore... Poi un giorno disse qualcosa che mi turbò... Disse che io andavo con lei solo per il letto... Non la volli vedere più, proprio per fargli capire che ciò che ci univa non era solo il letto, un mero sfogo "fisico", una "botta e via", ma era amore sancito nel fare l'amore e nello stare insieme... Non so chi dei due abbia sprecato un "occasione", ma certo a distanza di tempo mi ricordo ancora di quei momenti... Questo è amore D? Spiegamelo, perchè me lo domando ancora...
Non so cosa effettivamente sia l'amore tra un uomo e una donna, so cosa provo quando chi è di fronte a me è speciale... Dell'amore voglio che mi permetta di trasmettere sempre emozioni, e far capire che io sono così, a cena come nudo su un letto... e che che sto veramente apprezzando la persona che ho di fronte... e sopratutto che non sto solo prendendo... ma sto anche dando...
Arduo è il disquisire su questo tema, ma amore è anche l'enfasi con la quale hai scritto il tuo commento, e di questo te ne sono grato, e ti invito, qual'ora tu ne abbia il desiderio, di scrivere un tuo post, affinchè te lo possa pubblicare su questo modestissimo blog.
A presto....
P.S. La mediazione familiare non ti permette di esprimerti, purtroppo... La bravura sta nel far parlare le coppie (cosa che non fanno mai da soli) e farle chiarire in un senso o nell'altro. Nella mediazione singola è più facile "personalizzare" il dialogo, però bisogna stare attenti a non entrare nel personale (l'esperienza del mediatore), e sopratutto di DARE CONSIGLI. I consigli gli da chi è il depositario della verità... Il mediatore è come uno specchio, che cerca di riflettere come sei e cercare di spiegarti cosa vedi...

sabato 26 luglio 2008

Le donne, ti amo e dintorni....


Nella mia breve o lunga esperienza di mediatore familiare, mi sono imbattuto spesso nel confrontarmi con situazioni che sulla carta non avrebbero trovato soluzione. Le coppie molto spesso si accapigliano per le "virgole" della vita, minando quello che è un pò il collante che dovrebbe tenerle unite. Questo concetto è attribuibile non solo alle coppie di fatto, ma anche alle coppie clandestine, quelle che "non esistono" ma che in realtà sono molto numerose. Certo l'analisi delle coppie "ufficiali" risulta più facile perchè comunque manifeste, mentre per le altre ho dovuto mettere pezzi delle mie esperienze personali, più le numerosissime situazioni che mi hanno raccontato, per stilare un profilo e avere qualche riflessione da fare.

Premetto che al contrario di qualche mio post "maschilista", vorrei cercare di capire, con l'aiuto delle internaute, il perchè di tanti atteggiamenti, e sopratutto, la chiave per capire il significato della parola: "ti amo".... Innanzitutto facciamo una considerazione sul verbo: è un verbo presente, quindi nel presente io sto amando te. Se passano tre giorni da quando si dice, "io ieri ho amato te, oggi ti amo", ma varrà anche per domani? Quando siamo ragazzini usiamo il verbo per sublimare, accentuare la momentanea unione, anche perchè si presuppone che sia il gesto più estremo per sancire la voglia di vivere questa nuova condizione che ci ha un pò "smosso" dentro. Con il passare del tempo tra i due ragazzini il "ti amo" si annacqua un pò e prende nuovo vigore con l'incontro tra due trentenni o giù di li. A trentanni quel ti amo ormai l'abbiamo già sentito qualche volta, e quando capita di innamorarsi, le infatuazioni giovanili, lasciano il posto ad un analisi un pò più vera del rapporto che stai per iniziare. Non sei più al primo bacio, non sei più alle prime carezze, non sei più al primo rapporto sessuale, perchè, bisogna ricordarlo, come recitava un ottimo Benigni 25 anni fa, quando il sesso comincia a pigliare visione nella pentola dell'omo e incomincia a bollire ni cervello erotico... bisogna buttare giù la pasta!! Si spera che a trentanni non si vada più nella città godente impreparati, ma un po di conoscenza verso quel percorso l'abbiamo acquisita.... E allora il ti amo diventa più maturo, più consapevole, più "vero", non che l'altro abbia meno valore,... Se non vi siete sposati con il primo ti amo, vi sposate sicuramente con il secondo, ed anche se siete indietro di 10 anni rispetto a chi si è sposato a 20 anni, il vostro è un rapporto nuovo, mentre il "loro" è già un pò logoro... Saltando di altri 10 anni arriviamo al ti amo quarantenne, quello forse più definitivo, quello più carico di passione, quello più consapevole... Vedendo il 20enne che si è già separato, il 30enne che è sulla fase del logorio, abbiamo un 40enne di due tipi: quello che trova l'anima gemella (fin'ora aveva un pò brancolato nel buio) o quello che ha una famiglia ormai consolidata, e "per caso" inizia a guardarsi un pò intorno... I più sfigati folleggiano con giovani ragazzine non italiane, pescate nella tristezza di una nazione della quale non conoscono gli usi, ma i costumi (la lingerie in questo caso), mentre le donne più sfigate vanno a pescare ragazzini o veri mandingo nei villaggi di tutto il mondo. La seconda tipologia, quelli con un pò più di classe, si confronta con il prodotto locale e instaurano un simpatico "rapportino" (per dirla alla Perozzi). Ovviamente nel caso degli sfigati, il ti amo non è diretto a loro, ma bensì al portafoglio e a un posto nella nostra penisola. Nel secondo caso, il rapportino a volte sfocia in un amore vero, che non avevi preso in considerazione, però te lo trovi un pò come una tempesta tropicale. Qui il significato del ti amo assume forse il valore più estremo. Due "amanti" si amano o fanno solo sesso? Personalmente escudo il sesso, perchè comunque ritengo il fare l'amore un atto "poetico", comunque un atto che mescola la passione, l'amore, la complicità. Per altri, essere amanti, significa trovarsi, sfogarsi e tornare da dove siamo venuti, quindi escluderei a priori il "ti amo". Ma amare l'amante è blasfemo? No, se accetti le rogole del gioco... E qui, dal punto di vista femminile, casca un pò l'asino... Statisticamente, la donna amante, quella che ama per intendersi, utilizza un pò a sproposito il ti amo, non perchè non ci crede, ma perchè a quel ti amo associa un diritto di prelazione e di esclusiva che non potrà avere, perchè il rapporto è clandestino... L'uomo, forse più realista, non nega l'amore, ma non pretende più di tanto, anche perchè, quel rapporto nato per una passione e piacere, non deve portarsi dietro tutto il retaggio che c'è nell'ambiente familiare. Il rapporto tra due amanti (non ganzi!!) deve essere come un oasi nel quotidiano deserto, un oasi dove il tempo si ferma, dove entrambi leniscono delle ferite interne, dove entrambi vivono quel segreto chiamato amore, del quale nessuno dovrà aver notizia, e del quale loro sono gli unici custodi... Questo per molti risulta difficile, perchè comunque da quell'oasi non vorrebbero mai uscire... Ma proprio per apprezzare l'oasi che bisogna fare un pò di deserto... Quando ci gustiamo più le cose? Quando le desideriamo e le otteniamo a fatica, oppure quando le abbiamo a portata di mano? Desiderio, la parola che proviene dal verbo desiderare, sperare di avere, è questo che produce il pensiero, l'aspettativa, il piacere di stare insieme... Il "tutti i giorni" lo vivi già... ma quando hai veramente sete pensi solo alla frescura dell'oasi... Donne, non sciupate le oasi della vostra vita, abbeverate il viandante, mondatelo e mondatevi delle vostre ansie, e impedite che il deserto renda arido il "ti amo"....

Amorevolmente vostro.

venerdì 25 luglio 2008

Nucleare, inutile allarmismo!

di Franco Battaglia
La dose media di emissioni radioattive nella piazza della basilica di San Pietro è il triplo rispetto a quella vicino a Tricastin, la centrale francese dove si è verificata la "fuga". L'unica in allarme è la sinistra italiana. Il fisico Regge: Rischi? E' isterismo!
Se volete divertirvi a terrorizzare la gente, pronunciate la parola «nucleare» ed il gioco è fatto: una parola una garanzia. Pensate, una delle più potenti tecniche diagnostiche in medicina - la risonanza magnetica nucleare - ha dovuto cambiare nome: c’è chi la chiama risonanza magnetica, chi, più esterofilo, magnetic imaging, ma nessuno cita l'essenza della tecnica, che è nucleare.
E poco importa che i nuclei di cui trattasi sono quelli del vostro corpo. Il quale, tra l'altro, emette di suo una buona dose di radioattività, perché radioattivi sono alcuni nuclei che lo compongono, come il carbonio-14 o il potassio-40, contenuti in abbondanza anche nei cibi di cui si nutre, compresa l'insalata biologica: alla radioattività siamo esposti tutti i giorni e ce la portiamo dietro ovunque andiamo. Inoltre, siamo esposti quotidianamente a radiazioni provenienti dallo spazio extraterrestre e da altri nuclei radioattivi presenti in natura: come ognuno di noi, anche ogni fiocco di neve, ogni zolla di terra, ogni mattone delle nostre case, emette radiazioni. Viviamo quindi immersi in un rumore di fondo naturale sul quale non abbiamo controllo e col quale dobbiamo convivere. Quanto è elevato? Dipende da dove viviamo. In media, ciascuno di noi è esposto a una dose annua di circa 2.2 mSv (milliSievert, l'unità con cui si misura la dose radioattiva), ma gli abitanti di Napoli sono esposti a una dose quadrupla rispetto a quelli di Aosta; e in piazza S. Pietro, lastricata con cubetti di porfido naturalmente radioattivi per via del torio in essi contenuto, la dose è quasi doppia di quella entro il raggio di 30 km dell'area proibita attorno a Chernobyl.
Ma vi sono luoghi della Terra (in India o Brasile, per esempio) ove le popolazioni sono esposte a dosi anche 100 volte maggiori, senza che si osservino in esse maggiori incidenze di alcuna patologia legata alle radiazioni. Persino a quei sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki che furono esposti a dosi istantanee di 200 mSv non è stato riscontrato alcun aumento di incidenza di cancro, né, a distanza di 60 anni, nella loro progenie.
Le attività umane hanno elevato quella dose annua a 2.8 mS, ma il 95% dell'aumento è dovuto alla diagnostica medica ai raggi X, visto che tutti noi, prima o poi, una radiografia la subiamo: le centinaia di esplosioni effettuate per test nucleari, ad esempio, hanno contribuito per meno dell'1% all'aumento del dosaggio.
Le misure di sicurezza adottate per tutte queste attività sono spropositate e sono state concepite accondiscendendo a due ipotesi di lavoro sconfessate dalla scienza: che non vi sarebbe dosaggio non innocuo e che il danno sarebbe direttamente proporzionale alla dose. Purtroppo, grazie alle istanze di un'opinione pubblica tenuta sotto pressione da allarmismi ingiustificati voluti da speculatori irresponsabili, quel che era un'ipotesi di lavoro è diventata una pratica scientifica; che non è precauzione e neanche sicurezza: mantenere standard di sicurezza per proteggersi da finti pericoli è dannoso e immorale, perché i costi necessari stornano denaro da reali emergenze.
Inoltre, ciò che andava usato per soli scopi radioprotezionistici, è stato usato per scopi diagnostici di radiopatologie. E così, per dire, siccome un individuo muore se esposto, istantaneamente, a 1000 mSv, è stato deciso che se 1 milione di individui sono esposti a 1 mSv aggiuntivi, allora di essi 1000 devono morire. Ed è su questo uso creativo della statistica che sono diffusi i più subdoli allarmismi, quelli che hanno fatto sì che il numero maggiore di decessi del disastro Chernobyl fu dovuto ai suicidi di individui terrorizzati dai mercanti di terrore.

martedì 22 luglio 2008

Ma io sto dalla sua parte

di Vittorio Sgarbi

No. No. Ha ragione Bossi. La presa di distanza degli alleati, almeno sul piano formale, e l’indignazione degli avversari si basano sopra le prevedibili considerazioni sul rispetto dello Stato, altrimenti denominato patria (da padre), e dei suoi simboli. Naturalmente si capisce che la più forte irritazione, prima che degli avversari, è degli alleati, di Alleanza nazionale in particolare che, dal presidente della Camer aal ministro della Difesa, possono pienamente esprimere le loro funzioni istituzionali super partes. Così Fini può condannare affermazioni e critiche, e insulti, che «offendono quello che è il sentimento nazionale». Formule un po’ banali e di circostanza.
La sinistra è perfino più indulgente; e insiste con Veltroni e Di Pietro per reclamare la responsabilità del presidente del Consiglio che dovrebbe rispondere delleaffermazioni di Bossi, dimenticando che Veltroni non si sogna di rispondere degli insulti al capo dello Stato e al presidente del Consiglio e a vari ministri da parte degli amici di Di Pietro. E fin qui astrattamente, si tratta di prese di distanza ragionevoli. Ma proprio dagli schizzinosi del Popolo della libertà viene la giustificazione per Bossi. Ed al senatore Grillo (da non confondere conl’omonimo Beppe) ci viene il grido di dolore perché, diversamente dalla bandiera tricolore, l’inno di Mameli non è affatto l’inno nazionale. Viene utilizzato per prassi consolidata, ma non è indicato né nella Costituzione, né in una legge ordinaria. Da tempo il senatore cerca con un disegno di legge di trasformare una troppo fortunata poesia in inno ufficiale italiano.
Se l’Inno di Mameli non è l’inno ufficiale dello Stato, Bossi non ha fatto alcun gesto inadeguatoe indegno per un ministro della Repubblica, ma ha sempliceme nte ed eloquentemente manifestato il suo disappunto per una brutta poesia. Ha, dunque, espresso un condivisibilissimo pensiero critico. Se l’inno non fosse, per consuetudine, ripetuto e ricordato quotidianamente sarebbe stato dimenticato come tutte le poesie del suo rispettabile, ma non grande autore: Goffredo Mameli, patriota prima che poeta. Immaginiamo di sottoporre a un giovane lettore senza musica, anch’essa modesta (di Michele Novaro, ignoto quanto merita), il puro testo dell’inno. Alla terza riga, il primo ostacolo: «L’elmo di Scipio». Perché Scipio? E chi era? Scipione l’Africano (dico l’Africano, e a Bossi si rizzano i capelli, già ritti: dunque un extracomunitario!), il vincitore di Zama. E quanti sanno dov’è Zama? Non lo sappiamo ma - e io lo scopro adesso - probabilmente è a sud di Tunisi.
Di quell’elmo, di un romano in Africa, l’Italia, secondo Mameli, inspiegabilmente, «s’è cinta la testa». Concetto difficile, forma ingrata. L’elmo, infatti, come il cappello, si mette, non si cinge. D’improvviso arriva la domanda fatale: «Dov’è la vittoria?». Risposta: «Le porga la chioma, ché schiava di Roma Iddio la creò». Il giovane lettore scopre così che la vittoria, inopinatamente, ha una chioma e che dovrebbe porgerla all’Italia, nonsi sa perché. Forse metaforicamente in quanto la chioma è «sineddoche» (figura letteraria che indica la parte per il tutto) di vittoria. Non contento della sua immaginifica invenzione, Mameli ci suggerisce che Iddio la creò (la vittoria, non l’Italia) schiava di Roma. E qui anche un lettore attento, e ovviamente Bossi, lettore del Nord, si incazza e, silenziosamente, esibisce il dito medio senza parole. Non un grande insulto. Vuol dire (da ribelle: l’avrebbe fatto anche Mameli contro l’Austria): schiava chi? Che sia la vittoriao che sia l’Italia (del Nord soprattutto), schiava di nessuno, tantomeno di Roma.
La parola schiava, anche riferita alla vittoria (si diano pace Fini,Schifani e Casini) è inaccettabile. Per chiunque. Tanto più per Bossi, che vuole liberare il Nord, con la vittoria della Lega, dalla schiavitù di Roma. E quindi vede rosso (in tutti i sensi) e alza il dito. Che c’è di male? Dov’è l’insulto? Mameli poi non si trattiene. E qui nasce la questione di principio: è lecito, pur essendo italiani, aspirare al federalismo che, necessariamente,comporta di secedere per poi federare? E se senza insurrezioni di popolo e senza violenza, si persegue l’autonomia del Nord e la Costituzione della Padania con parole, comizi, anche proposte di legge, si compie un illecito? Se voglio cambiare la Costituzione come accadde per l’immunità parlamentare; se voglio introdurre il divorzio, come accadde rispetto al codice civile, dovrò pure prendere e dichiarare una posizione? Dovrò pure prendere le distanze, magari con un dito, dal testo della Carta da cui intendo dissociarmi per trasformarla?
Anche su questo Mameli non è fatto per la Lega. Nella seconda strofa esprime un concetto opposto (e conseguentemente mi sembra naturale che Bossi si dissoci, sia pure irritualmente): «Noi siamo da secoli/ calpesti, derisi/ perché non siam popolo,/ perché siam divisi./ Raccolgaci un’unica/ bandiera, una speme:/ di fonderci insieme/ già l’ora suonò». E il dito si alzò.

lunedì 21 luglio 2008

Il mondo va come deve andare.... Pane, vino e zucchero

Sembra una frase buttata li, un pò retorica, un pò ruffiana, ma di meglio non avevo. Non guardo più il telegiornale dal 2002, ovvero, ogni tanto capita di ascoltare qualche passaggio, ma non ci faccio più tanto caso... Qualsiasi notizia è disastrosa, o almeno la rendono tale, ed anche se sicuramente è pura realtà, preferisco infilare la testa sotto terra, un pò come fanno gli struzzi, e cercare di sentire meno possibile. E' un mondo strano il nostro, da nord a sud, da est a ovest... Sicuramente i paradisi terrestri esistono, non solo come paesaggio, ma anche come vita, però dalla mia scrivania, sono ancora troppo lontani per visitarli o per toccarli con mano... Qui da noi, nel mondo reale, le cose sono un pò diverse, e sembra che il genere umano abbia la capacità di complicarsi la vita, anche nel gesto semplice di girare lo zucchero nel caffè. Ovviamente un non problema per chi lo prende amaro, ma sicuramente anche loro avranno problemi nel piantare un chiodo nel muro. Certo non è un problema per chi non appende niente alle pareti, pero anche loro.... e così via. Complicarsi la vita, lo sport più in voga dei tempi moderni. Recentemente mi è arrivata una email con scritto: "che belli gli anni 80...", con foto di tutte le cose e i gadget di quando io ero ragazzo... Certo il mondo va avanti, e le cose sono diverse... ma le cose semplici tipo il pane vino e zucchero, perchè non si usa più? Perche il vino è dannoso per la salute per i figli, i quali crescendo possono manifestare problemi di comportamento causando..... bla, bla, bla.... Ma dove? Oggi c'è la merendina OGM free, no colesterol, no grassi, no conservanti, (ah, quello che piace più a me) mercato equo & solidale!!!!! Oggi se il cibo non proviene dalla più profonda africa coltivato con le mani di un povero "negro" sudato (se usa il trattore non vale), o da un paesino sperduto in Amazzonia, da un contadino senza una gamba (perduta su una mina anti uomo della guerra capitalistica), non è più buono. "Costruito nel rispetto della persona", si come in Cina!... Eppure tutti predicano bene e razzolano male!! Sul fronte politico è uguale. Stop alle immigrazioni clandestine, rom, ram (Random Access Memory che suonava bene!) bambini, tratta degli organi... Arriva uno che dice: "Classifichiamoli...", e tutte le pecore in coro: "noo, è razzismo, bla, bla, bla,... Pongono problemi ma non le soluzioni... Come quelle che vincono i concorsi Miss.. Universo, America, Mondo... Farò, dirò, W la pace,.... Ma fatemi il piacere!!! Vi hanno dotato di femori lunghi, labbra carnose, fate quello per cui siete state create! Bono Vox degli U2 cantava in un lontano San Remo, insieme ad un altro illuminato Jovanotti: "Cancella il debito...". In una sera a Londra ha speso 4.000 euro di bevute in due... Appartamento di Lenny Krawitz a New York (più altri vari) valore commerciale 12.000.000 di dollari!! 730 di Grillo 4.000.000 euro nel 2006... Al raduno della FAO a Roma hanno mangiato più di uno stato affricano che loro stessi difendono... e tanti altri ancora... Però,... però tutti impegnati socialmente in parole, opere o missioni... Come dice il mio amico Sandro: "Tutti finocchi col culo degli altri!!!"...
Per concludere,... anzi concludendo, come recitava Mike Bongiorno nella pubblicità della grappa Bocchino, il mondo non va come deve andare, il mondo va come ce l'hanno imposto, tutti, verdi, gialli, rossi, e noi, come pecore, dietro, con i nostri telefonini, computer, SKY, Suv, Sport Utility, Ram, CPU, Internet, allaccia scarpe, scarpe allaccia.... Cari potenti della terra, volete veramente fare qualcosa di positivo? Sempre prendendo una pubblicità degli anni 80: Fatti non parole!!!

giovedì 10 luglio 2008

Amore, follia, morte in vacanza

Lo so che mi tirerò dietro le ire di alcuni di voi. Lo so che passerò per giudicante, ma non me ne frega niente, perchè sono un padre, sono stato (e lo sono tutt'ora) giovane, e posso dire di aver vissuto una vita molte volte vicino agli eccessi.
Il caso di Federica, la ragazza padovana uccisa in Spagna, mi ha fatto un pò riflettere, e in questa sede non voglio parlare di lei, ma della sua storia, della storia di ogni ragazza in vacanza, lontano da tutto e da tutti, in cerca di qualche cosa, che evitendemente, la nostra società, la società italiana, non è in grado di dargli. Quando ho visto la sua foto ho visto il volto di una ventitrenne molto carina, con gli occhi sbarazzini, una ragazza per bene... Ancora non avevo visto le foto del suo assassino... Già di per se, parlare di violenza sessuale è brutto, figuriamoci poi un omicidio... Eppure quella giovane ragazza quella sera si è fidata di uno sconosciuto, non di un Rossi qualunque abitante a Padova o nell'interland, ma di un uruguaiano, mai visto prima nella sua vita, e visto da poco nella cittadina spagnola in cui viveva. Cosa ti aspetti allora quando viene preso l'omicida? Un angelo, un Brad Pitt de noattri, un diavolo tentatore, un adone, un super uomo, sogno per tante ragazze (e non solo) che colgono l'occasione della vita di avere per una notte uno stereotipo tra le mani... Invece no! Un brutto, un mediocre, un uomo qualunque, anzi un ragazzo qualunque, che non ti fileresti neanche sotto tortura fossi bella come Federica... Non voglio certamente ghettizzare le persone normali o brutte, ma via, statisticamente quando mai un brutto aggancia una ragazza così carina? Per lo più sconosciuto? Da qui partono i miei pensieri...
Perchè Federica da Padova hai scelto un luogo lontano da casa per infrattarti con uno sconosciuto che non ti poteva appartenere? Cosa rappresentava, la trasgressione? Famolo strano? Guardati negli occhi e guarda i suoi. Ne uno stralcio di poesia, eleganza, nulla! Ti ha detto cose dolci? Ti ha promesso la luna? A Padova non c'erano ragazzi così? Avevi paura del paese piccolo e la gente mormora? Non accetto che Victor il Gordo abbia posto fine alla tua giovane vita. Non accetto che tu ti sia allontanata con lui, non l'accetto perchè un domani potrebbe capitare a mia figlia, e nonostante tutto cerchi di insegnarli un minimo di malizia, e di saper valutare le persone, possono succedere cose che mi cambiano..., che ti cambiano la vita per sempre... Da stupido, spero che l'autopsia riveli che eri drogata, e da stupido spero che quella droga ti sia stata indotta, da stupido spero che la tua amica fosse più drogata di te per non fermarti ad uscire con il Gordo. Spero che il Gordo sia il diavolo, e che ti abbia portato nel suo harem personale, per avere una giovane carina in più... Se così non fosse, allora come genitore ho veramente di che preoccuparmi, perchè nonostante tutto, nella vita abbia toccato tanti estremi, e credo di conoscere la faccia del diavolo e del male, mi sentirò impotente quando i miei figli saranno in giro per il mondo, ma anche a due passi da casa, e pregherò Dio e qualunque altro santo in paradiso, affinchè si ricordino chi sono, sempre!, in qualunque situazione, anche dopo una bottiglia di wiskey, o dopo uno spinello che quasi tutti abbiamo provato, e quegli stessi fumi, si diradino quando il pensiero va verso casa, dove c'è chi vi ha amati veramente....

sabato 5 luglio 2008

Processiamo i catastrofisti (e anche i castristi, aggiungo io)

S. Fred Singer, fisico dell’Atmosfera ed ex direttore del Servizio meteo-satellitare americano, che divide il premio Nobel 2007 per la Pace con Al Gore, scrive per il Giornale contro il catastrofismo ambientalista. Io non sono un climatologo, ne tantomeno uno che si infervora per una tesi o per l'altra. Io guardo i fatti, credo in quello che vedo e non in quello che vedrò. L'evoluzione climatica, per fortuna, si basa su anni di aquisizione dati, quindi un fenomeno relegabile alla statistica. E' innegabile l'inquinamento dell'uomo su questo pianeta, e sono super d'accordo nel cercare politiche alla salvaguardia del nostro patrimonio naturale. Ma condanno i creduloni e beoti che, senza informarsi, ma solo guardando documentari catastrofici, credono in tutto di quello che di negativo gli viene proposto. Il nostro mondo è come una casa in disordine. Ci può essere dello sporco, pavimenti scivolosi, intonaco cadente, ma per questi motivi la casa non cadrà mai, anzi, con la volontà possiamo sempre restaurala e renderla migliore!

Lo scorso 19 giugno Il Giornale mi definì «il re degli anticatastrofisti». La settimana dopo, il 26 giugno, Le Monde definì il dr. James Hansen, direttore al Goddard Institute for Space Studies della Nasa, «il re dei catastrofisti». Fu nel 1988 che Hansen andò a Washington a sostenere che il riscaldamento globale era, con certezza del 99%, d’origine antropica. A quel tempo, Hansen prevedeva enormi aumenti di temperatura e apocalittiche conseguenze (tipo rapido innalzamento del livello dei mari) nel caso non avessimo interrotto l’uso dei combustibili fossili per produrre energia. Queste sensazionali affermazioni mi indussero a pubblicare, prima, un editoriale sul Wall Street Journal, poi - assieme all’oceanografo R. Revelle e all’esperto di energia C. Starr - un articolo più dettagliato e, infine, a studiare a fondo l’intera questione, con la conclusione che i cambiamenti climatici sono causati dalle forze della Natura e non dalle emissioni antropiche di gas-serra.Oggi, dopo 20 anni, assistiamo a temperature che non sono aumentate - anzi, è da 10 anni che stanno diminuendo - e a livelli dei mari immutati e, comunque, ben lontani dalle catastrofiche previsioni di Hansen. Curiosamente, a dispetto di ciò, la statura di Hansen quale «profeta» dei «fedeli» del riscaldamento globale antropogenico non è stata minimamente ridimensionata: gli accoliti di Al Gore continuano a considerarlo l’oracolo della scienza del clima. Hansen stesso, invece, è rimasto deluso dai fatti, cosa che ha influenzato negativamente la propria percezione scientifica: egli è, sì, in completo disaccordo con un numero sempre più crescente di scienziati, cosiddetti «scettici», che considerano principalmente naturali le cause dei cambiamenti climatici; ma è anche in disaccordo con gli esperti climatici dell’Ipcc per i quali la causa è principalmente l’uomo. Ad esempio, il gruppo di Hansen ha pubblicato dati di temperature che lo scorso anno ha dovuto rivedere in seguito a un fondamentale errore scopertovi dallo statistico canadese Stephen McIntyre: dopo le revisioni, l’anno più caldo del secolo occorso negli Usa è risultato essere il 1934 e non il 1998. Ancora: in un articolo del 2005 Hansen annunciò di aver trovato, nell’aumento delle temperature egli oceani, la prova regina del riscaldamento globale antropogenico; l’annuncio si dimostrò falso, e a peggiorare le cose ci si mise pure il fatto che le temperature oceaniche smisero di aumentare. Non a caso l’Ipcc, a sostegno delle proprie convinzioni dell’origine antropica del riscaldamento globale, Hansen neanche lo cita.In cambio, Hansen considera l’Ipcc in errore. Secondo Hansen, infatti, l’aumento del livello dei mari per secolo dovrebbe essere di 600 cm, e non di 50 cm, come sostiene l’Ipcc (secondo me l’aumento del livello dei mari nel prossimo secolo sarà di circa 18 cm, cioè lo stesso che occorre, ogni secolo, da diecimila anni). Inutile dirlo, Al Gore propaganda solo le previsioni di Hansen, accompagnandole con terrificanti immagini di inondazioni. Ogni discussione scientifica con Hansen è diventata impossibile: la sua fede nella catastrofe climatica è diventata fanatismo religioso. Egli lamenta di essere una figura isolata, imbavagliato da forze malefiche mentre tenta di gridare, solitario, nel deserto. Nella sua audizione a Washington, lo scorso mese, ha invocato che i petrolieri fossero processati per «gravi crimini contro l’umanità e la natura». Per quanto strano possa sembrare, anch’io sarei favorevole a un processo: forse è l’unico modo in cui si possa sperare che l’intera faccenda sia pubblicamente discussa e sia concesso di produrre pubblicamente le prove che l’attuale riscaldamento globale non può essere d’origine antropica. L’unico modo, forse, di fermare l’allarmismo climatico e il movimento quasi-religioso che ha avuto in Hansen il primo istigatore e di cui tutti noi siamo vittime.
S. Fred Singer

mercoledì 11 giugno 2008

L'estate alle porte


Ebbene si, sono tornato a scrivere, non perchè avessi un argomento preciso in testa, ma perchè comunque l'avvento del sole e della bella stagione, fa sempre rifiorire la voglia di esprimersi, di parlare, di uscire dalle mura casalinghe. I profumi sono diversi da quelli invernali, i vestiti, i colori, ed anche se la stagione stenta a decollare, speriamo sempre che il nuovo giorno abbia l'oro in bocca. Eppure non mi riesce gioire più di tanto... L'apertura di questo blog, mi aveva dato una speranza di contatto e di confronto con gli altri eternauti della rete, invece a parte i soliti aficionados e qualche new entry, il dialogo si è un pò stagnato e di conseguenza sono mancati gli argomenti anche da parte di chi scrive. In effetti a cosa serve un blog? Per tanti è una sorta di diario pubblico dove incidere dei graffiti elettronici e lasciarli al futuro. Ad altri serve come cronaca del quotidiano, per altri una vera e propria fuga virtuale dal mondo in cui vivono. Quindi perchè mi dovrei lamentare? In fondo non sto scrivendo altro che un pensiero personale, gettandolo nella rete, affinchè qualche navigatore solitario si fermi, come ad una vecchia stazione di posta, e condivida con me il percorso del suo viaggio... Boh! Non lo so... Saranno i primi capelli bianchi a buttarmi giù, sarà che ho bisogno d'azione, sarà che forse mi dovrei fermare un pò, magari dedicandomi alla famiglia,... Potrei drogarmi... Ecco! Nooo, non sono il tipo... Magari un bel bicchiere di vino, un bel Gewurtz Traminer, fresco, profumato come l'estate, come il profumo della pelle dopo aver fatto l'amore... E pensare che mi sono lanciato da 5.000 metri, sono andato a 300 all'ora, ho visto cose che voi umani... ed è possibile che mi sia rincoglionito così? A guardare il cursore mentre scrivo, a leggere la sequenza delle lettere che ne escono, capire dove la mente di un 40 enne mai domo possa andare, mi fa capire di non essere poi tanto rinco, ma cerco sempre delle risposte, non a dei perchè, non a domande specifiche, a dei momenti che la vita ti pone come traguardi intermedi, una sorta di verifica, prima dell'esame finale... Sicuramente questo momento passerà, come ne sono passati tanti altri, e allo specchio vedrò sempre quell'eterno ragazzo, magari con qualche ruga in più, ma in fondo è solo il lato esteriore, ma l'anima e lo spirito sono e saranno sempre verdi, come l'estate che prima o poi.... arriverà...

mercoledì 4 giugno 2008

Stranoamore: quando il sesso supera i confini della realtà!

Più volte abbiamo affrontato il tema del sesso e di ciò che rappresenta per ognuno di noi. Più volte ho cercato negli eternauti risposte alla domanda del: "come vi piace?". Qui sotto un esempio di come al peggio non c'è mai fine!!!
di Massimo M. Veronese
Il sesso estremo? Ora è al limite della follia. Dove si può perdere la testa per una testa e la lingua per un bacio infuocato. C'è anche chi si sposa poche ore dopo essere nato e chi poche ore dopo essere morto
Poi dicono che le ami non per quello che sono ma per quello che vorresti che fossero, che non sai accettarle con i loro difetti, compreso quel filino fastidioso di cellulite attaccata addosso. Palle. Chiedetelo agli agenti della polizia del Kansas che qualche settimana fa hanno trovato Jenny, la chiameremo così, seduta sul water del bagno di casa, da due anni di fila. Ci teneva, hanno spiegato i vicini, ad avere sempre qualcuno accanto nel momento del bisogno. All’ospedale di Wichita, a circa 200 chilometri da Ness City, hanno dovuto portarla così come l’hanno trovata, appiccicata alla tavoletta, solo l’intervento del chirurgo l’ha staccata da lì perché tutto quel tempo aveva incollato alla pelle la ciambella. Il fidanzato, tanto carino, le portava ogni giorno cibo e bevande. L’amava insomma, anche se era un cesso.
Poi dicono che sei sempre il solito scontato, che quando non ti dimentichi di compleanni e anniversari ti presenti con il solito regalino, mai una botta di originalità, mai una sorpresa che ti spiazzi. Palle anche queste. Igor, che lavora all’obitorio di Krasnoiarsk, Siberia centrale, alla sua tipa ha fatto un regalo veramente mozzafiato: la testa decapitata di un cadavere dei suoi, manco fosse Salomè. Al momento la ragazza aveva pure apprezzato la carineria: pensava fosse un calco antico, scolpito nel gesso. Poi ha realizzato e inorridita l’ha gettata fuori dal finestrino della macchina. In fondo era proprio quello che lui voleva: che lei perdesse la testa... Poi dicono che dopo anni che stai insieme a lei ancora non vuoi prendere impegni, che sei refrattario alle relazioni permanenti, che non vuoi mettere su famiglia. Vogliamo dirlo di nuovo? Palle. L’egiziano Sultan ha sposato, e senza dire una parola, la sua Nour El Hoda, cioè luce della fede, venticinque giorni dopo essere nato. Oddio, la fidanzata, 15 giorni di età, si è assopita per tutta la cerimonia, ma va bene uguale, visto che al ditino aveva la Shabka l’anello di fidanzamento con gioiellino incorporato e miniatura del Corano. Come dite? Troppo presto? Allora prendete il cinese Wang: si è sposato venticinque giorni dopo essere morto per annegamento. La sua lei, più giovane di lui, lo aveva anticipato di un anno. I genitori li hanno dissotterrati per la cerimonia di matrimonio, poi festa, musica, balli e fotografo a immortalare, è il caso di dirlo, gli sposi.
Poi dicono che non sei disposto a niente per conquistarla, che non fai nulla per stupirla, caffè a letto, bacio a tradimento, fiori-surprise. Vallo a dire a Gerald che per riconquistare la sua lei, una trentenne di Edmonton, nell’Alberta, le ha bussato alla porta direttamente con un Cessna 150. Senza paura di volare ha evitato di un soffio due pali della luce, sfiorato una vettura parcheggiata lì davanti e centrato con esattezza la porta d'ingresso della ex. Erano un paio d’ore che volava lì intorno, ma ha trovato il coraggio di bussare solo quando ha finito il carburante. Non si è fatto un graffio. Solo il cuore era a pezzi.
Li chiamano amori strani, o stranamori, sono l’ultima frontiera del cuore, ai confini della realtà, amori che sfidano qualunque cosa, soprattutto il ridicolo. Ci saranno pure un sacco di motivi per essere pazzo di lei ma sinceramente, tra questi, non ne abbiamo trovato uno buono. Prendi Steve McEwen, 28 anni, che è un medico inglese, ospedale di Harrogate. Ha risposto ai rimproveri della sua Louise, sei svogliato a letto, non ci metti passione, dopo il sesso ti butti subito sotto la doccia, rimpinzandola di Viagra per una settimana. Sette notti di sesso selvaggio, poi misurazioni del polso, del respiro e della temperatura per vedere l’effetto che fa. Lei si è lamentata anche stavolta, ma di soddisfazione: «Pazzesco, darling, mai avuto orgasmi così». Michel Guibal, quarantunenne di Montpellier, ha invece risolto lo stesso problema comprando una tanica di benzina e dando fuoco alla ex. Per ritornare uomo aveva consultato decine di medici poi una maga aveva trovato la risposta giusta: è colpa di lei se non funzioni più. Unica sfumatura: lei, la sua ex lo era da diciassette anni, nel frattempo si era sposata e aveva messo al mondo due figli. Ma lui, come si suol dire, non l’aveva mai dimenticata.
La colpa insomma è sempre del sesso. Scott Davis la sua Trena la sposerà proprio per questo, perché è calda calda, è un’amante che ti lascia a bocca aperta. L’ultima volta che lo ha baciato gli ha staccato quattro centimetri di lingua, mentre facevano petting duro in cucina. Ma le ha evitato 10 anni di galera e pagato la cauzione. Karl Watkins, elettricista, vent’anni, invece ama la sua tipa perché è fredda fredda. La sua lei? La pavimentazione stradale. Cioè non l’asfalto che è un po’ anonimo ma il lastricato e il mattonellato. Più di una volta lo hanno beccato con i pantaloni abbassati a fare il missionario «con» il selciato e lo hanno condannato ma la fidanzata ha testimoniato per lui. Le due in fondo si somigliano. A lui lei era piaciuta fin dal primo sguardo. Perché alle feste faceva tappezzeria...