lunedì 2 maggio 2011

Spallate portoghesi


Gran premio un po’ noioso quello di ieri all’Estoril in Portogallo per la terza prova del Campionato del Mondo prototipi. Oddio, c’è ancora da capire cosa effettivamente sia la MotoGp oggi, definita tempo fa la Seria A del motociclismo ed oggi frequentata da soli tre piloti. In effetti a guardarla bene ieri di motociclismo hanno parlato solo in due più uno ovvero un indomito Lorenzo, un incredibile Pedrosa ed un “ragioniere” Stoner. Tutti gli altri relegati a ruoli da serie B, se non C per la mediocrità del loro atteggiamento la maggior parte in gara ed alcuni anche fuori dalla moto. L’Estoril ha visto protagonista assoluto un ritrovato Dani Pedrosa che nella terra di Lorenzo ha dimostrato un nuovo carattere, forse la prima volta da quando corre in MotoGp, studente fino a 4 giri dal termine cattivo e aggressivo come non mai gli ultimi due, quando superato il suo rivale e connazionale, ha stampato due giri veloci e se ne è andato. Non avrei mai scommesso su di lui ieri. Eppure ieri Pedrosa ci ha fatto rivivere un motociclismo coriaceo, bello, fisico e psicologico pressando il Re di Estoril, quel Lorenzo che ha vinto tre volte e conquistato 4 pole position, per poi passarlo e lasciarlo dietro, complice anche un calo del maiorchino che aveva tirato per tutta la gara. Il braccio steso tenuto durante l’ultima curva prima del rettilineo nel tentativo di “strecciarlo” dai dolori post operatori, hanno più di un significato che del semplice funambolo. Spalla o non spalla “oggi ero li e dovevo fare qualcosa alla fine” ha dichiarato Pedrosa, e lo ha fatto nel migliore dei modi. Bravo anche Lorenzo, forse un po’ “piccione” nel sobbarcarsi tutto il lavoro sporco, ma lodevole del fatto di volersi riconfermare a tutti costi, anche a discapito di una stanchezza eccessiva, non prevedendo che il suo avversario, peraltro convalescente, facesse più di tanto. Le chiacchere si fanno alla fine e non all’inizio o prima della gara e Lorenzo ne a fatte elogiando il suo avversario. Stoner che non era mai stato al top per tutto il week end, anche oggi ha trovato un italiano sulla sua strada che gli ha un po’ rotto la concentrazione sin dai primi metri per cercare di stare col duo di testa, quel Marco Simoncelli che gli è decollato davanti al naso alla quarta curva del primo giro. Un errore non proprio da serie A… ma si sa che a parlare tanto si finisce il fiato e la concentrazione… E il resto? Rimandati. Rossi che arriva quinto. Dovizioso che si è limitato a stare dietro Valentino per tutta la gara per poi passarlo gli ultimi metri, arrivando però a 16 secondi dal primo con la stessa moto. L’unico con un attenuante è Spies fermato da un banale errore tecnico (la serie A si vede anche dai meccanici). Tutti gli altri, 13 in tutto, a portare a spasso moto e sponsor e fare un po’ di rumore per il pubblico accorso. Come serie A direi che non c’è male…

L’Estoril verrà ricordato dagli addetti al settore per una bellissima gara di un pilota poco amato ma cazzuto fino all’inverosimile. Verrà ricordato che, nonostante un infortunio possa segnare il fisico, lo spirito di un pilota non verrà mai domato ne protetto da scuse improbabili, perché è quello che ci hanno sempre insegnato i piloti. Verrà ricordato anche per un Fuori Giri nell’insegna dei vincitori lasciando fuori il numero 46 dalla discussione… Forse il vento sta cambiando, e mentre noi appassionati stiamo cercando di capire che fine farà il nostro sport, tutti gli altri torneranno a fare il tifo negli stadi lasciando spazio al rombo dei motori e alla bravura dei loro alfieri.

giovedì 21 aprile 2011

Pusillanimi


Non c’è uin aggettivo migliore per definire l’atteggiamento del Governo o dei Governi di fronte al problema nucleare di cui tanto si parla dopo i fatti avvenuti in Giappone. Forse non è ben chiaro, ma l’Europa è una fucina di centrali nucleari e alcune sono mooooolto più vetuste di quelle giapponesi. Forse non è ben chiaro ma un problema in Romania o in Rep.Ceca lo pagheremmo come avere una centrale in Maremma o in Emilia. Le centrali nucleari europee accendono tutti gli elettrodomestici di casa nostra. Ma mentre chi ce l’ha in casa non paga “niente” noi siamo costretti ad importare l’energia perché siamo convinti di essere più ecologici degli altri. Ma chi dice no al nucleare la conosce la cartina delle centrali europee? O parla per dare fiato alla bocca com’è uso fare in Italia? Perché i signori politici tutti mi sa che non hanno ben chiaro cosa sia la spesa energetica ed in euro di questo paese. Loro pensano alle cazzate e a tutto ciò che serve a distrarre l’opinione pubblica becera e ignorante invece che creare un popolo consapevole dei vantaggi e dei rischi. Cavalcano i congiuntivi di Di Pietro piuttosto che ascoltare i pareri di illustri personaggi in primis Margherita Hack o Veronesi che tanto piacciono alla sinistra. Non è con la negazione che si ottiene il progresso. Dire NO e non proporre alternative valide significa essere dei qualunquisti e fare solo demagogia. Il nostro mondo è seduto su di una pentola a pressione e non è che dicendo NO ci allontaniamo dai problemi. Tutto è basato sul compromesso, tutto… Se accettiamo il mondo che abbiamo sappiate che ogni cosa è fatta a discapito di un'altra. Ogni cosa è la conseguenza del suo opposto. Ti piace leggere una rivista scientifica? Bene sappi che lo stesso editore è anche proprietario di una casa che distribuisce riviste e film hard. Vai in auto? Sappi che una branca di quella casa automobilistica fornisce componenti per missili da guerra. Usi il navigatore? Sappi che lo stesso satellite osserva obbiettivi militari e può fornire coordinate per colpirli. La nota azienda di giocattoli, che piacciono tanto ai bambini, fornisce particolari in lega leggera per l’assemblaggio delle pistole. L’azienda che costruisce l’ecografo dove tu hai guardato tuo figlio crescene nella pancia della madre fornisce l’elettronica per le bombe intelligenti. Vogliamo andare avanti? A cosa serve negare il nucleare? A nulla!!!!! Serve solo a continuare a pagare gli altri per avere la stessa energia che potremmo costruirci da soli con i soliti rischi di chi ha le centrali. Mi piacerebbe che a tutti quelli che andranno a votare al referendum venisse tolta l’energia elettrica “prodotta” col nucleare facendogli usare solo quella proveniente dalle dighe, pale, pannelli e quant’altro. Piano piano si spengerebbero le loro abitazioni, i loro computer, i loro condizionatori come già succede quando la richiesta è alta nei mesi estivi. Questo è il dazio da pagare per il vostro e nostro benessere quotidiano ricordatevelo al pari degli esempi sopra citati. Il NO fa capire di quanto siete ottusi e lo stop da parte dei Governi di quanto siano pusillanimi.

lunedì 18 aprile 2011

Laurea breve


Ha ragione Sanchini quando dice che Assen da Università della moto si è trasformata in una laurea breve. Anzi, per chi scrive è forse un più un diplona superiore, tanto bruttine sono state le modifiche fatte per renderlo più sicuro. E se laurea breve deve essere, ieri il circuito olandese ci ha regalato tre laureati che hanno mostrato tutto il loro sapere in fatto di moto e altro. Il primo senza dubbio è Carlos Checa quel ragazzotto ritrovato in sella alla Ducati, senza ombra di dubbio ufficiale e gestita egregiamente dal Team Althea. Non è che rimarcando la parola “ufficiale” si sminuisca il pilota iberico, però ci fa un immenso piacere ritrovare la ex rossa ancora al vertice con un pilota che almeno fin qui sta dimostrando tutto il suo valore guidando saldamente la classifica con 43 punti di scarto sul secondo, ovvero il campione del mondo Max Biaggi. Checa ha fatto due manches quasi uguali. Ma mentre nella prima non è riuscito a saltare il gruppetto che inseguiva Biaggi e Rea in fuga a quasi due secondi, nella seconda ha guidato la gara magistralmente senza il minimo errore, con attaccata fissa agli scarichi, l’Aprilia numero uno. Biaggi ha provato a rompere gli indugi a tre giri dal termine, ma il Checa di ieri ha fatto vedere che quest’anno bisognerà sudare parecchio per batterlo. Max si è presentato ad Assen con un adesivo raffigurante un pollo, a sottolineare il week-end negativo di Doningthon, e solo Checa e Rea sono riusciti a negargli la vittoria, a dimostrazione di un gran cuore e di una gran classe. Finalmente si è rivisto Rea nella gara di casa (il suo team ha la sede a 30 km) che ha totalizzato i soliti punti di Checa arrivando primo in Gara 1 e terzo in Gara 2. Speriamo che anche lui sia della partita per un mondiale recitato da più attori. Primo stop per l’esordiente Melandri, dopo un discreto 4 posto in Gara 1 ha assaggiato l’asfalto in Gara 2 quando era all’inseguimento con Rea del duo Biaggi-Checa che avevano preso un ritmo superiore rispetto alla mattina. Buona anche la prova di Fabrizio sempre nei primi otto con una Suzuki che c’è e non c’è. Il team BMW invece ha visto cadere sia Corser che Haslam alle prese con una moto non sempre ottimale e un po’ troppo “laboriosa” nella gestione del pacchetto telaio gomme.

Peccato infine per la supersport che era in chiaro per tutti, massacrata da due cadute con relative Red Flag e ripartenze che hanno messo in confusione il nostro Scassa che alla terza ripartenza, fatta non tanto bene, nel tentativo di ricongiungersi con il suo compagno di squadra Davies, ha tamponato il francese della Honda Marino finendo la gara nei sassi. Vince Davies davanti a Foret e Parkes con la classifica che si accorcia. Nota di colore per la telecronaca dell’amico Luca Sordi al quale va il mio personalissimo messaggio: “Caro Luca, non importa fare per forza il Giò di Pillo per essere ascoltati. Vai bene lo stesso anche con la tua voce e flemma che ti hanno sempre contraddistinto ;-)”. Adesso il circus si sposta a Monza in una pista a mio avviso “stupida” e vecchia dove a regnare non sarà la guida pura, ma solo una prova di gas, freno, coraggio ma soprattutto fortuna se si esce indenni dalla prima chicane. Mah….

giovedì 7 aprile 2011

Lei non sa chi sono io!

Frase tipica dell’italiano medio. Tutti in Italia sono qualcuno. Perfino il cugino della sorella della mamma dell’amico del nonno dello zio che fa il portiere ad Arcore. Per i personaggi pubblici il discorso è un po’ diverso. Prendiamo ad esempio Valentino Rossi. Il campione di Tavullia ha storto il naso sia quando ha preso un 4 in pagella dal giornalista, sia quando (cosa ben più grave) Stoner lo ha meleggiato negli stessi modi che lui ha adottato in questi lunghi anni di carriera vittoriosa. Il problema è che sia Stoner che io, noi tutti appassionati di moto sappiamo chi sei.

Sei quello che agli inizi carriera correva già super sponsorizzato Dainese al campionato italiano ed europeo (moto gialla Belzebù).

Sei quello che è approdato al mondiale portando una ventata di gag, tra le quali la Schiffer al Mugello.

Sei quello che ha vinto il mondiale 125.

Sei quello che ha vinto il mondiale 250

Sei quello che è passato alla 500 chiedendo alla Honda il miglior tecnico in circolazione Jeremy Burgess.

Sei quello che ha vinto l’ultimo mondiale delle 500 Gp.

Sei quello che ha vinto il primo mondiale della Moto Gp

Sei quello che levava gas sul rettilineo del Mugello (ed in altri circuiti) perché la superiorità della Honda 4tempi rispetto alle due tempi era imbarazzante, e a metà gara te ne andavi sempre.

Sei quello che “ha fatto a botte” con Biaggi prima di un podio

Sei quello che alla prima Honda 4 tempi data ad un pilota coriaceo (Barros Team Honda Pons) ha dovuto combattere seriamente (Motegi 2002 se ben ricordo)

Sei quello che ha fatto capire alla Honda che senza un bravo pilota e un bravo tecnico non vanno da nessuna parte.

Sei quello che ha preso un camion di motocicletta (la Yamaha) e la resa una moto vincente sin da subito (Biaggi diceva le stesse cose ma non aveva la furbizia di farsi ascoltare)

Sei quello che ha perso il mondiale per sfortuna e per la costanza del vincitore (Hayden) nel 2006

Sei quello che le ha prese da Stoner nel 2007 al suo debutto con la Ducati

Sei quello che nel 2008 ha tagliato il cavatappi a Laguna Seca e non è stato sanzionato ed hai vinto il titolo per due anni consecutivi.

Sei quello che ha fatto un bel sorpasso a Barcellona nel 2009 ai danni di Lorenzo

Sei quello che l’anno dopo sei caduto un po’ a “bischero” alle Biondetti per cercare di infastidire il tuo compagno di squadra che poi ha vinto il titolo.

Sei quello che è montato su una moto vincente (Ducati) e ancora devi capire come si guida.

Sei quello che ha portato il nostro sport ad un livello più “popolare” coinvolgendo non solo gli appassionati ma purtroppo anche i “tifosi” che sono usciti dagli stadi ed hanno fischiato Lorenzo al podio di Misano.

Come vedi c’è chi sa chi sei… e lo sa anche Stoner e non importa che tu lo dica… Forse è proprio perché lui sa chi sei veramente che ti ha detto che sei più ambizioso che talentuoso… Ma questo non è un difetto…

mercoledì 6 aprile 2011

Chi è Mauro Pelella

Vi spiego chi è Mauro Pelella. Prima di oggi nessuno conosceva questo nome, se non gli amici e i familiari di questo ragazzo che si guadagna da vivere onestamente facendo un non bel lavoro, ovvero la guardia giurata su di un furgone portavalori. Ma Mauro Pelella è molto di più oggi. Pelella è quella persona che ha sparato contro tre rapinatori che un bel giorno si sono presi la briga di entrare in una banca e svaligiarla. Oggi Pelella è stato arrestato (neanche fermato) e accusato di omicidio volontario. Siamo al paradosso. Pelella cari i miei signori ben pensanti sono tutte quelle persone che al rientro in casa hanno trovato la porta aperta scassata o la finestra rotta, cassetti aperti, disordine sparso e nella più comune delle ipotesi atti vandalici di ogni tipo. Pelella siamo tutti noi quando indignati dell’omicidio di Avetrana o di Bergamo abbiamo detto in coro all’unanimità “se l’avessi per le mani l’ammazzerei!!”. Pelella è quella donnina strascicata per un bel po’ di metri sul selciato nel tentativo di salvare la borsa con la pensione dentro. Pelella sono i genitori di quella ragazza recentemente uccisa dal “marocchino” nel posteggio di un supermercato. Pelella sono i genitori di quelle ragazze brutalmente stuprate, picchiate da individui che poi dopo poco ricircolano impuniti per le nostre strade. Pelella siamo tutti noi quando cerchiamo e invochiamo giustizia e non ci viene riconosciuta per una totale negligenza da parte degli organi preposti. E non stò parlando degli agenti. Sapete cosa succede dopo un arresto per furto? Una montagna di scartoffie, 6 ore in una cella di transizione e dopo di nuovo in strada per delinquere. Fatevi raccontare quante paginate di nomi falsi hanno i delinquenti abituali soprattutto quelli stranieri.

Chi si riconosce in queste figure? Spero in pochi perché se vi dovesse capitare un fatto appena narrato diventereste tutti Pelella. Interi paesi devastati dai furti, ville, appartamenti nessuno escluso. Cassetti rimossi, ricordi rubati come la catenina di tuo figlio il giorno che è nato. Vi dicono niente queste cose? Spero vivamente di no! Ma esistono e stanno aumentando in maniera esponenziale. E allora di fronte ad una totale latitanza dello stato monti la rabbia e gridi vendetta. E alla prima occasione, tu che lavori su un furgone portavalori, e che leggi notizie di assalti e quant’altro, ti trovi davanti al fatto che non ti aspetti… E te li ritrovi li davanti, sulla macchina nel tentativo di scappare, tu contro di loro. Anni di denunce, di storie tristi raccontate, di furti subiti, ti passano davanti in un secondo e decidi che è il momento di erigerti a paladino della giustizia, quella giustizia che tu sai latitante. In quei colpi sparati uccidi tutti i tuoi peggiori incubi, tutti le tue paure, e speri che quel giubbotto che porti tutti i giorni non debba più servire.

Ecco chi è Pelella signori miei. Siamo tutti noi, gli stessi che giurano vendetta nelle auto per una banale lite al codice. Tutti siamo Pelella quando ci toccano in prima persona. Tutti. Nessuno escluso. Gli esclusi sono quelli che vivono sotto due metri di terra o passano le loro giornate dagli psicologi per colpa delle persone che non sono state consegnate alla giustizia. Questo è Mauro Pelella da Bergamo

lunedì 4 aprile 2011

Stelle Cadenti


Se avessi scritto questo post all’ottavo giro avrebbe avuto un tono un po’ diverso. Comunque, anche cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia una domenica bella e brutta per il motociclismo italiano. Bella per la vittoria ed il terzo posto per Iannone e Corsi nella Moto2, categoria nonostante tutto affollata, brutta per una 125 oramai priva di italiani, e per una MotoGp con soli 12 piloti all’arrivo dei quali dal quinto in poi ad oltre un minuto dal vincitore. Questa è la serie A delle moto per la quale si sprecano fiumi di parole senza neanche arrivare alla fine di un discorso concreto o ad una presa di posizione definitiva nei confronti dell’uno o dell’altro, tanto da mettere off l’audio del televisore e guardare le corse senza il commento.

Di rilievo poi cosa c’è stato…. Vediamo un po’… Ah!!! Che bischero, il consiglio preso alla lettera da parte di tutti di abbattere Stoner invece di batterlo sul campo… un po’ come successe a Laguna Seca 3 anni fa… Dopo aver fatto un warm up da pilota supersensibile alla guida e quindi sul bagnato livellando le prestazioni delle moto, il nove volte campione del mondo, il fenomeno alla frutta con la moto che Stoner riusciva a guidare, il salumiere di Tavullia quello che oramai ci propina la spalla tutti i giorni, spinto dai suoi tifosi di tutto il mondo ed anche dai commissari, si è scordato che sul bagnato le moto hanno grossi problemi di aderenza, ed anche se il pilota che lo precede di una decina di metri lascia due metri di spazio tra lui e il cordolo, non è per far passare qualcuno, ma bensì per cercare di fare una traiettoria migliore in condizioni precarie come ieri… Evidentemente il fenomeno Rossi a corto di idee sull’asciutto ha pensato bene di riavvivare un po’ il suo campionato con gesti che in passato gli hanno valso il suo soprannome ma che da due anni a questa parte stenta ad affermare. Così è scivolato davanti a Stoner tirandolo giù anche lui in un innocua (per fortuna) caduta a due. Ma la bravura di Valentino è anche questa, perché una volta caduto, è riuscito a ripartire grazie anche ai 7 marshall che lo hanno aiutato lasciandone soltanto uno al povero Stoner che non è più ripartito. E così è stato anche per Simoncelli e De Punet, ma non per Abraham… (certo loro non sono famosi ne hanno il padre con l’autodromo)… Ma i commissari non dovrebbero essere li per tutelare tutti? Mah!

Poi c’è la gara vinta dal solito coriaceo Lorenzo, attendista e cattivo quanto basta per regolare un secondo-non-male Pedrosa che oggi si opererà anche lui alla spalla (ma si mormora che il danno sia meno grave di quello di Valentino). Terzo Hayden che comunque era li, senza troppi errori, puntuale come lo fu nel 2005 quando poi vinse il mondiale che-nessuno-ricorda. Per il resto tante cadute sia a terra sia di categoria anche da parte di chi considera la Superbike una categoria di serie B (Capirossi docet). Alla fine siparietto di scuse con il buon Rossi che va nel box Honda da Stoner senza neanche spogliarsi, ne levandosi il casco, ma portandosi il “seguito” di telecamere e adulatori per far vedere che anche lui tende la mano e scende tra di noi. Peccato che Stoner non sia un ragazzo sprovveduto anzi, lo ha ripagato con la solita moneta che usa Valentino nei confronti dei suoi avversari e questo a me è piaciuto molto, anche perché quest’anno Valentino arriverà spesso quando Stoner si è già cambiato…

La prossima si disputerà in Portogallo e c’è già chi sta facendo la danza della pioggia svegliando l’anticiclone delle Azzorre sperando in una gara bagnata…

mercoledì 30 marzo 2011

Willy Signore e vengo da un motore (1995 – 29 Marzo 2011)

Non so quanti di voi abbiano avuto la fortuna di avere in casa un amico a 4 zampe. Era una sera del 1995 della quale non ricordo il mese ma solo il giorno della settimana, sabato, quando ad un tratto, nella via Trento, udii un miagolio che proveniva da dentro il cofano di un auto. Tentai di chinarmi per vedere sotto il motore, ma il curioso gatto, poco più che cucciolo, si era incastrato sotto il cofano e non ne voleva sapere di scendere. Casualmente l’auto era aperta e così alzai il cofano per liberare questo piccolo felino cittadino. Piccolo, brutto, puzzolente e sporco, come se avesse fatto lui il cambio d’olio all’auto e anche denutrito, decisi di portarlo in casa per poi consegnarlo al gattile il lunedì mattina, anche perché nella mia piccola casa c’era già un gatto che reclamava la mia attenzione. Da quella sera quel brutto gattino è sempre rimasto con me, diventando Willy, un bellissimo gatto che poi ha accompagnato la mia vita per 16 lunghi anni. Si perché contrariamente alle persone, gli “animali” (odio questa parola) vivono sempre con te e soprattutto non chiedono nulla in cambio, solo quel sano affetto che dovrebbe caratterizzare anche noi “umani”… 16 anni con un altro essere vivente sono veramente tanti ed io li ho vissuti in pieno, e la mia tristezza di questi giorni è per la perdita di un amico al quale ho sempre raccontato tutto ed il quale mi ha insegnato tante cose della vita, anche come si affronta la morte, in maniera dignitosa, senza troppi lamenti, ma solamente perché è un passaggio, l’ultimo della vita terrena.

Willy, il gatto con una persona dentro, era questo e molto altro, e solo chi conosce l’immensa filosofia felina può capirlo… Grazie amico mio per tutti questi anni insieme, grazie per avermi accettato nel tuo mondo e grazie per aver accettato il mio…

A tutti voi lascio questa antica leggenda pellirosse del Ponte dell’Arcobaleno affinchè rechi sollievo alle persone che hanno perso il proprio amico… come me

http://www.micimiao.it/Arcobaleno.htm

lunedì 28 marzo 2011

Giletti come Gilette

Ebbene si, per la seconda volta il modesto Massimo Giletti ha posto in trasmissione fatti e argomentazioni degni di una persona libera nel dire le cose giuste al momento giusto. Lo aveva fatto una prima volta, bacchettando Luca & Paolo per quella uscita infelice la prima sera del festival Sanremese e lo ha rifatto ieri, in un dibattito un pò più serio del festival della canzone italiana ovvero mentre si parlava di clandestini. Il buon Giletti ieri si è riscattato di anni di torpore televisivo, con quella perenne faccia da 6+, quella dose eccessiva di fondo tinta e quelle espressioni che hanno sempre saputo di poco. Ieri Giletti ha fatto il Ministro degli Esteri bacchettando senza troppi giri di parole un diplomatico di Malta, il quale non ha voluto dare troppe spiegazioni sul perchè a Malta non sbarcano i clandestini. E sull'incalzare dell'inciso di Giletti che insisteva che a Malta sparano, il diplomatico si è inceppato più volte fino a che il presentatore non lo ha tagliato definitivamente fuori. Non solo. Ha preso l'esponente del PD che come sempre vigliaccamente si sciacquava la bocca con gli extracomunitari e gli ha messo sotto il naso che Zapatero (di "sinistra") agisce nello stesso modo senza troppi giri di parole. In Italia siamo arrivati a questo? Siamo "ostaggi" di persone non politicanti che praticano meglio la politica dei politici? L'atteggiamento di Giletti è stato l'atteggiamento che gli italiani si aspettano dai politici eletti, ora come non mai, sopratutto in merito alla questione degli sbarchi. E' andato oltre la Lega, oltre Frattini, oltre il PD e i suoi esponenti, oltre l'azione del soporifero governo. Nell'unita di Italia ha fatto l'italiano che si è rotto di fare da zerbino al resto dell'europa. Il nostro caro governo del "ce l'ho duro" o del "mi consenta" è l'ora che si svegli perchè mi sembra che anche a Lampedusa siano italiani. E' l'ora che chi sbava dietro le veline (tutti!!!!) si dia un pò da fare perchè non c'è solo la Libia in rivolta e le cose non possono altro che peggiorare. Se poi ci sono persone volenterose che vogliono accogliere i profughi, PD, umanisti, vescovi, è l'ora di aprire le vostre ville e le vostre chiese, i vostri chiostri e siate accoglienti.... se vi riesce....
Per tutto il resto noi siamo come loro... Siamo su un barcone in mezzo al mare e non abbiamo neanche degli scafisti che ci conducono alla meta... perchè per il momento la meta non esiste. Per adesso siamo la metà degli altri, ma quanto potrà durare ancora?

Il Corsaro Nero


Difficile non parlare del secondo round del mondiale superbike a Donington Park, tanti sono gli argomenti che lo hanno caratterizzato. Certo è stato un fine settimana che ha confermato un grande campione e un grande mezzo, Checa - Ducati, il ritorno alla vittoria di un pilota navigato, Marco Melandri, e una debacle più morale che di classifica del campione del mondo Max Biaggi. Ma come sempre i fatti non vanno analizzati con gli ardori giornalistici in cerca di scoop e gossip, rimarcando episodi che sanno un po’ di aria fritta, bensì cercando di capire nell’arco di tre giorni l’andamento delle cose e la loro attenta analisi. Casualmente Biaggi è incappato in tre incomprensioni con tre piloti diversi Haga, Fabrizio, Melandri. Ma mentre con i primi due ci sono stati subito chiarimenti sull’accaduto, con Melandri il discorso si è protratto fino ai box dove in un faccia a faccia sembra che Biaggi abbia “schiaffeggiato” il ravennate reo di non aver accettato sportivamente le scuse del romano. Ebbene sembra che le percosse in questione alla fine siano state altro che due “buffetti” sulla guancia come a volte fa il prete la domenica per redarguire il ragazzo o il bambino colpevole della marachella di turno. Ma il fatto non ha convinto gli speaker che hanno voluto paragonare il gesto ad una clamorosa caduta di stile da parte di Max alimentando un episodio che poteva finire li. Dalla rilevanza data ai fatti sembra che con quest’episodio si sia voluto gettare un ponte tra la superbike e la motogp pensando anche ai due protagonisti non potendo in futuro vedere duellare Biaggi con Rossi. E allora se accuse devono essere accuse siano nel ricordare come anche un altro grande campione, Rossi appunto, icona del motociclismo mondiale, prese a “botte” Biaggi, come confermato anche dalle sue dichiarazioni nell’immediato con Capirossi nella scala che li portava sul podio “ho fatto a botte con Biaggi” (ripescatevele negli archivi). Chi vi scrive non è mai stato un tifoso di Biaggi anzi, forse più un detrattore, ma è col tempo che poi si leggono certi atteggiamenti e certe dichiarazioni. Ma forse la crisi della Superbike si inizia anche dall’alimentare questi episodi da bar, dove con dei pretesti “infantili” si cercano di mettere gli uomini contro per tirare su qualche spettatore in più e colmare l’assurdità della differita di Gara 1. Un vero peccato, tanto più che i protagonisti hanno poi dimostrato sul campo il loro valore nel bene e nel male, come l’ottima vittoria di Melandri (la prima in serie B, Capirossi docet), la conferma di Checa (e della Ducati), l’ottimo acquisto di BMW (Haslam), la ricomparsa del Kawa li davanti, SMRZ che non è caduto, ed infine le dichiarazioni di Biaggi che ha chiesto scusa al team per la prova incolore della prima manche e la squalifica nella seconda. Lo so che si sta andando in una direzione strana del motociclismo, con il 2012 che vedrà (oltre alla fine del mondo) la nascita degli ibridi, ma almeno per quest’anno in superbike lasciamo stare le crisi uterine e parliamo di motociclette e di piloti…

lunedì 21 marzo 2011

Stoner d'Arabia


Ho aspettato a scrivere questo post, perché non ho mai creduto ai test invernali. I piloti sono gente strana, soprattutto quelli più furbi, e meno male che ancora ci sono! Per chi proviene dalle corse ama i piloti sanguigni, quelli che non si risparmiano, quelli che vanno al limite. Gilles Villeneuve ne è un fulgido esempio, con in tasca solo qualche vittoria, ma ancora nei cuori di molti… Il 27 gira ancora per le piste, ma su due ruote e porta il nome di Casey Stoner, un ragazzo australiano fino al 2007 conosciuto da pochi, per poi passare alla cronaca come il primo bastonatore dell’invincibile Rossi. I destini dei due si sono poi incrociati più volte, quando il pilota furbo Rossi, con una manovra oltre il regolamento, scalfì la resistenza granitica del coriaceo Stoner nel sorpasso a Laguna Seca nel 2008 per poi arrivare di nuovo ad un confronto (non diretto) a fine campionato 2010 quando Rossi è passato alla Ducati e Stoner alla Honda. Un secondo e mezzo nel giorno degli “assaggi” sembrava un po’ troppo, ma è tipico di Stoner dare gas, tanto gas, forse anche troppo, tanto che più volte ha assaggiato l’asfalto. La schermaglia tra i due è poi continuata durante i test invernali, dove l’australiano non ha mai mollato la presa, mentre l’invincibile si trovava alle prese con una moto strana, forse la moto più da piloti che ci sia. Prima gara e la storia si ripete: primo Stoner, nono Rossi. Ma ancora non ci credevo, perche Valentino oltre ad essere bravo è anche furbo. Pronti attenti via, Rossi incredibilmente secondo alla prima curva, sesto alla seconda… La verità è realmente venuta a galla, la pista ha finalmente parlato. E’ soltanto una gara, la prima di un lungo percorso, e da motociclista “vero” mi auguro di ritrovare Rossi ancora davanti a lottare, come lo conosciamo noi, o almeno per come ci ha fatto credere di essere fino ad ora. Si perché poi il dubbio ti viene: Rossi non è montato su un camion come quando passò alla Yamaha. E’ montato su una moto vincente, quella stessa moto tanto osannata dai tifosi (non motociclisti) di Valentino quando le prese di santa ragione nel 2007. La gara di ieri in Qatar ci ha restituito un motociclismo più vero, ed è stata una delle gare più belle degli ultimi tempi. Stoner, gestito da Suppo come nel 2007, ha confermato le parole di Capirossi di due anni fa (ve le ricordate?): “Stoner è uno che va coccolato” .... Andato via Suppo dalla Ducati, Stoner si è perso, perché non doveva solo guidare la moto, ma doveva capire ogni volta perché la modificavano per farla guidare anche agli altri. Tutto il resto è storia recente…

Nella gara di ieri a mio avviso, non ha vinto solo Stoner, ma una bella medaglia se la merita anche l’ispanico Lorenzo che, con una moto prestazionalmente inferiore, ha piegato la resistenza di un coriaceo Pedrosa e della sua super Honda. Lorenzo ci ha fatto vedere che il titolo 2010 non è venuto per caso ed anche quest’anno sarà lui il pilota da battere. Pedrosa poi nel parco chiuso, con le lacrime agli occhi, ci ha detto che con una moto vincente ed una spalla menomata si può arrivare al podio, senza fare troppa pretattica… Il motociclismo è anche questo. A volte non hai solo avversari in pista, ma anche dentro di te…Bene anche gli altri due italiani Dovizioso quarto e Simoncelli quinto, mai rammentati nel dopogara dai soliti noti, troppo impegnati ad esaltare il settimo posto di Rossi, e ammettendo (con le lacrime agli occhi) che Stoner da qualche anno è il pilota più veloce…

Ovviamente tutti sono da verifica ma come inizio mi è piaciuto molto. Che il campionato del mondo abbia inizio dunque e come sempre che vinca il più forte.

P.S. Non so a voi ma a me Stoner sulla Ducati mi è mancato una cifra!!

venerdì 18 marzo 2011

Energia questa sconosciuta

Dopo il terremoto in Giappone parte del mondo si sta chiedendo quali misure e quali soluzioni si possono attuare a fronte di catastrofi naturali che interessino siti di importanza strategica quali sono le centrali nucleari e il loro apporto alla nostra quotidianità. Chi grida con forza "no al nucleare" lo fa solo per partito preso e per poca conoscenza di tutto ciò che ruota intorno alla richiesta di energia elettrica della nostra vita quotidiana. Nessuno di loro si è mai chiesto quanta energia serve in una nostra giornata tipo, certo è che tutti hanno il cellulare, aria condizionata, computer, televisione, frigo, microonde, lavastoviglie e così via. Ma evidentemente queste argomentazioni non bastano per fermare l'esercito del "no nucleare" in quanto sicuramente trattasi di persone che vivono in foreste e mangiano il cibo che producono da soli. Paragoniamo per ipotesi una centrale ad un automobile. Noi tutti utilizziamo l'auto per i nostri spostamenti quotidiani e non pensiamo che quando giriamo la chiave per metterla in moto, involontariamente attiviamo un arma che se male usata, provoca grossi danni alla collettività, pensando ad esempio ai piccoli o grandi incidenti stradali. Nessuno chiede con forza lo stop delle auto, perchè la comodità del mezzo stesso fa parte della nostra vita quotidiana e ci arrabbieremo molto se ci venisse tolta questa possibilità. L'energia è la stessa cosa. Pensate a tutte le azioni che fate in casa e eliminate quelle che coinvolgono l'energia elettrica. Cosa rimane? Pettinarsi i capelli, leggere un libro, mangiare insalata, giocare a dama o a carte, suonare la cetra. Questo è quello che succede quando manca la corrente elettrica. Tutto ciò che ne consegue, quando siamo “on-line” prevede un consistente dispendio di energia che noi (italiani) compriamo da altri. Ma chi sono questi altri? La Francia, Germania ed altri paesi che hanno centrali a poca distanza da noi nelle quali, se si verificasse un guaio, diventeremo anche noi fosforescienti. Non è che la dicitura sui cartelli comunali "Comune denuclearizzato" fa deviare le particelle radioattive. Lo ha detto anche Margherita Hack che è assurdo comprare energia nucleare da paesi confinanti quando ce la possiamo fare benissimo in casa. La battaglia da condurre, cari signori pseudo-ecologisti-pieni-di-gadget-elettronici, è la verifica costante delle centrali, come quelle in Romania ad esempio, che hanno la stessa età di quelle di Cernobyl ed iniziano ad essere vetuste. La battaglia è sull’attuazione e la messa in atto di centrali di quarta generazione, quelle tecnologicamente più progredite e più sicure anche in caso di malfunzionamento. Non pensate che coi pannelli solari, pale eoliche e tutte le energie "pulite" possiamo soddisfare la continua crescita di richiesta di energia. Nikola Tesla aveva immaginato un futuro diverso per l'energia già 100 anni fa, ma la maggior parte di voi ambientalisti non conosce neanche la storia di questo grande scienziato. L'energia elettrica fa parte del business che tutti noi, giornalmente, contribuiamo ad alimentare ad iniziare dall'accensione del vostro pc per navigare ed informarvi. E’ il mondo degli interessi che ci ha fatto evolvere in questa direzione purtroppo, e non sarà certo a breve termine che potremmo cambiare tecnologia. Certo è che non sarà una distesa di pale eoliche o un “deserto” di pannelli solari a soddisfare il nostro bisogno di energia elettrica e per adesso l’unica forma che ci garantisce il nostro fabbisogno è questa. Tanto per farvi un esempio (reale) cliccate sul link http://www.world-nuclear.org/education/uran.htm e guardate quante centrali ci sono nel mondo. Lo sapevate? Non credo, eppure ogni giorno sono accese come le nostre auto. Sapevate che Roma è più radioattiva di Cernobyl? Eppure i “grandi contestatori” non parlano mai di questi valori. Si narra che Grillo stesso abbia un contratto con ENEL per 20 Kw (o giù di li) eppure è il primo a sbraitare contro le centrali e a ostentare pannelli solari. La politica del terrore serve solo ai politici che oggi cavalcano un referendum, poi lo disconoscono a loro piacimento, mantenendo costantemente il popolo nell’ignoranza come il motto degli antichi romani insegna: Dividi et impera. Mi piacerebbe vedere in tv dibatti sull’energia, ma non trattati da comici o politici, ma trattati da chi studia ed ha una conoscenza a 360 gradi per poter istruire il popolo su dati concreti e non su supposizioni. Forse è da li che dobbiamo ripartire, da una conoscenza diversa sulla provenienza dell’energia e da un uso più attento di essa anche nei piccoli gesti, non solo quelli casalinghi, ma anche negli uffici dove lavoriamo anche se non la paghiamo direttamente. Forse un domani quella lampadina piantata a terra e accesa da Tesla a Colorado Spring si illuminerà di nuovo, perché anche i grandi affaristi e burattinai di questo nostro pianeta capiranno che non si potrà più vivere in un mondo “sporco” e che neanche per loro potrà esserci una boccata di aria fresca.

lunedì 28 febbraio 2011

Vittoria acCHECAnte!


Inizio col botto Ducati, questa volta in senso positivo (pensando a Salt Lake City), per il mondiale superbike nella terra australe, dove ha visto solo un unico protagonista dominare la scena: Carlos Checa, un non più giovane pilota che ha stracciato la concorrenza con due manches da incorniciare regalando la prima vittoria alla non “ufficiale” Ducati. Le promesse fatte dal DS Ducati, in merito al solo ritiro della squadra ma non all’impegno nella superbike, sembrano rispettate, infatti Checa oltre ad un ottima guida disponeva di un mezzo veramente performante in grado di danzare agevolmente sul tracciato australiano, anche se Bevilacqua (proprietario del team) dice di avere solo le sospensioni differenti dagli altri Ducati. Vedremo… Bene anche il fresco campione del mondo Biaggi, in un circuito storicamente ostico all’Aprilia, che ha portato a casa due preziosi secondi posti, con una cavalcata solitaria in gara uno, e con un bel duello tutto italiano in gara 2 con il “rookie” Melandri ancora alle prese con la spalla dolorante…Il ravennate infatti ha dimostrato di saper condurre la sua R1 fino alla fine dall’alto della sua esperienza, e se nella prima frazione ha perso il podio per pochi decimi, nella seconda ha gestito il bene il duello con Max, seguendolo, punzecchiandolo e sicuramente “imparando” la gestione della moto per portarla fino a fine gara. Ottimo anche Haslam, pilota coriaceo e grintoso, che ha portato sul terzo gradino del podio una BMW ancora da assettare ma con grandi potenzialità. Bene Fabrizio sempre nella top ten, quasi bene un altalenante Rea fino al resto del gruppo con piacevoli new entry (Laverty) e spiacevoli conferme (Toseland).

Di superbike in questi giorni ha parlato molto Batta, il team manager della Suzuki, uno che la sa lunga sulle corse, e che a mio modesto parere, ha fatto un quadro della situazione lucido, sia nell’intervista a GPOne (qui) sia ai microfoni di La7, sottolineando il momento difficile del nostro sport sempre più privo di un identità precisa com’era nel passato, ma soprattutto sempre più privo di denari per il sostegno alle squadre, in cerca perennemente di sponsor (Althea ha dichiarato una spesa di 2 milioni d’euro a stagione). L’ho già detto in passato e lo ribadisco oggi: la stupida “guerra” tra Infront e Dorna non porterà a nulla di buono al motociclismo. E’ vero c’è il mercato asiatico in espansione e alla fine conteranno le vendite di tutto l’indotto che circola intorno alle due ruote, ma c’è da capire realmente quale sarà il confine tra sport vero, per come siamo abituati noi motociclisti a conoscerlo, oppure puro marketing, creando ibridi come lo è già la Moto2, la Superbike stessa, e la futura MotoGp.

Di rilievo la vittoria di Scassa in Supersport, in volata con altri tre piloti, dopo una bella battaglia che ha riportato anche la Kawasaki ai vertici della categoria.

giovedì 17 febbraio 2011

Figli di un Dio minore


Leggo piacevolmente sul sito mio sito preferito “spacciatore” di notizie motociclistiche GPOne, che il fratellino di Valentino Rossi, Luca Marini, si appresta ad iniziare una fulgida carriera dopo aver frequentato le elementari del motociclismo nei vari campionati per ragazzi. Fino a qui nulla di strano essendo comunque parente dell’illustre fratello e quindi degno di una menzione giornalistica. Leggo sempre sullo stesso articolo che il piccolo Luca non è arrivato primo nella sua categoria, ma “solamente” sesto su 38 partecipanti, il che mi sembra comunque un risultato sportivamente rilevabile. Ma se lui è arrivato sesto, chi sono gli altri 5 che sono arrivati prima di lui? Quali sono i loro nomi, i loro cognomi, la loro storia? Quello che è arrivato primo sarà stato più meritevole di una menzione, oppure non ci interessa perché suo babbo è ragioniere di Pistoia? Domande alle quali mi piacerebbe avere una risposta proprio da chi in telecronaca o da articoli di giornale, pontifica sullo scarso vivaio di giovani futuri piloti italiani. Signori miei, incentivare uno sport “delicato” come il motociclismo significa anche menzionare quello stuolo di ragazzi figli di persone “normali” che cercano e investono con sacrifici a fine mese per vedere il loro figlio arrivare prima degli altri o semplicemente emulare le gesta dei propri beniamini. Non tutti hanno la fortuna di chiamarsi De Angelis, Rolfo, Lamborghini, Canepa… Eppure al fratello di Rossi è già stato assegnato un posto come prima guida nel Team RMU nella 80cc in attesa di completare il progetto Moto3 che gli sarà sicuramente affidata alla prima occasione. Lo so che sto parlando di aria fritta e cose iper-ovvie, ma essendo un appassionato di moto e vedendo la perdita della nostra leadership a livello umano, mi piacerebbe che i signori del microfono, della penna e del video, capissero che Valentino non è eterno e che anche lui un bel giorno (spero lontano) smetterà di correre o nella peggiore delle ipotesi di vincere, e che solo allora, come oggi scorrendo la classifica della 125, si accorgeranno che forse era meglio parlare anche del vincitore di un campionato giovanile la cui unica colpa era di aver avuto il babbo muratore, elettricista e non pilota o figlio di….

mercoledì 19 gennaio 2011

Dopo il Presidente operaio il Presidente trombante... Finalmente!!!

Difficile non commentare il putiferio nato intorno al caso Silvio Berlusconi-castigatore-sciupa-femmine-puttaniere. Difficile non osservare l'ipocrisia di tutti i detrattori che gridano allo scandalo. E non si tratta di simpatie verso il Cavaliere: si tratta semplicemente di essere coerenti una volta tanto, lasciando le faziosità politiche che poco hanno a che fare con la vicenda. Difficile in questo paese di pseudo falsi moralisti dove c'è chi per anni è andato in vacanza nei paesi dell'est oppure ospitato a Cuba dall'amico Fidel, dove la fauna femminile ha un età non meglio precisata. Difficile credere che noi maschietti almeno per una volta non abbiamo sognato di avere l'harem, difficile credere che molti di noi non lo abbiano avuto o almeno se ne sono vantati. Le cifre?
A Cuba con 15-20 dollari un genitore ti offre sia la figlia che l'aragosta. Fino a pochi anni fa (ora si sono fatte furbe) nei paesi dell'est trombavi con un paio di jeans o di calze portate in dono. In Brasile hai delle ragazze fantastiche se le porti sempre a cena o gli allunghi qualche dollaro. In Thailandia se chiedi a qualunque tassista, hai un carnet di ragazze pronte a venire con te, indipendentemente dall'età, tanto che te frega a te se non sai l'età, rimani sempre nel dubbio che sia maggiorenne. Tutti bordelli dei quali tutti sanno tutto però non si dice... Delegazioni sindacaliste o politiche tornate dalla Russia con le classiche espressioni da svuotamento... politico per carità... Me le hanno raccontate le storie chi le ha vissute... Si va a caccia nei paesi dell'est, dove al ritorno, al confine, compravi la selvaggina... In fondo a caccia ci andavi col... cannone carico... pronto a sparare a qualche "passero" solitario!!!
Bugiardi, vigliacchi e pusillanimi!!! Tutti speranzosi un domani di essere Berlusconi, di fare come Berlusconi, che la sua unica colpa è di essere un pò gigione con signorine compiacenti. Però quando siete lontani dall'Italia ne combinate di cazzate vero? Per il resto cari falsi puritani e cari becchi, preferisco più un presidente che dimostra una certa passione per il bello vivere, che quelle facce contrite e arcigne nelle interviste sinonimo di scarsa attività sessuale. Siete o non siete voi che avete osannato lo zio Bill Clinton? Eppure mi risulta che anche lui, si sia fatto fare una liposuzzione da una stagista che è diventata pure famosa. Oppure tutt'un tratto siamo diventati frequentatori delle Orsoline? E come se non bastasse con tutti i problemi che abbiamo ci fate anche delle trasmissioni invitando Ruby e Rocco Siffredi. Ha forse fondato il Palo delle Libertà?
Perdonate il linguaggio un pò pecoreccio, non nel mio stile, ma penso che chi ha voluto capire il senso... l'abbia capito. Agli altri invidiosi consiglio del sano sesso con loro stessi!!!

lunedì 8 novembre 2010

La legge del più forte


Jorge Lorenzo da Maiorca nel 2010 è stato il pilota più forte di tutti. Punto! Nessuno come lui anche nel computo dei punti totali, 383 in una sola stagione. I gufatori, detrattori, tifosi di altri, pseudo-giornalisti, ex piloti hanno voglia a pontificare da pulpiti con folle oceaniche di "milioni" di spettatori (Cereghini docet). Dopo la gara dell'Estoril era quasi imbarazzante per un appassionato di moto ascoltare il dopo gara quando, confrontando le vittorie di Lorenzo (8) e quelle di Rossi (2) si diceva che i "due sono forti uguali". In un bellissima riflessione (qui) Misterhelmet Ragno dice tutto ciò di logico e di corretto che si poteva dire dopo la gara ma oggi, alla chiusura dei giochi, di fronte alla scritta GAME OVER su questa stagione, è giusto che anche il popolo dei motociclisti, quelli veri, quelli che non esultano se un pilota non italiano cade a terra, abbia la sua voce nei confronti di telecronache e trasmissione bulgare. Mi meraviglio che, sia Cereghini che Lucchinelli, si prestino a questo giogo mediatico a discapito del vincitore solo perchè non è Rossi. Mi meraviglio che Lucchinelli dica che "a Stoner l'anno scorso gli è venuto il mal di testa". Di certo a lui non viene, tanti sono gli analgesici che ha preso. Mi meraviglio che Cereghini arringhi la folla becera dell'EICMA per strappare un facile applauso per aver esaltato le gesta di Simoncelli, eroe di aver rintuzzato il sorpasso a Lorenzo. Non so poi cosa è stato detto perchè ho spento la tv, tanta l'amerezza di questa scarsa e faziosa informazione. Mi sono goduto una bella gara, con un campione vero che le ha suonate a tutti, anche a chi l'anno scorso aveva "il mal di testa", che forse gli è venuto a guidare la moto in quella maniera spettacolare ed avere un team che ha pensato più ai risvolti commerciali che "coccolare" (Capirossi docet) il suo fantastico alfiere. Bravo il Sic che ha dimostrato carattere, ma se li deve ricordare i segni sulla tuta perchè le gare hanno un inizio e una fine, e non sono solo dei sorpassi garibaldini a metà gara che portano punteggio. Bene anche Spies e il Dovi, stoico Pedrosa fino ad arrivare allo scarso resto del gruppo. Ciao Melandri, non mi hai mai entusiasmato più di tanto, ma ti seguirò con piacere in Superbike e spero che tu segua un pò i consigli del campione del mondo, certo Max Biaggi, anche se non correrete per la solita marca. Da martedi si ricomincia l'orgasmo collettivo di chi punta sul rosso, come se gli altri fossero comparse. Si perchè è stato detto anche questo, che senza Rossi le gare sono una noia... Non mi sembra... Sicuramente Valentino farà subito bene in Ducati e noi tutti ce lo auguriamo, ma non perchè è Valentino, ma perchè è un pilota, come gli altri 17 o 16 quanti saranno, perchè se non avesse gli avversari non sarebbe un fenomeno, ma uno che gira da solo contro il cronometro. Se poi trova anche avversari tosti, allora si che si esalta la prestazione sportiva, omaggiando sempre sia i vincitori... ma anche i vinti. In piedi sul divano bisognerebbe starci per tutti perchè, chi cambia canale se Valentino non vince o non c'è, non è uno sportivo ma solo un becero e ignorante tifoso. Un super applauso anche a Marquez che a 17 anni, con la serietà di un vecchio saggio, è diventato campione del mondo della 125, e poco importa se la sua bandiera non ha tre colori ma solo due, perchè è il figlio che ogni appassionato di moto vorrebbe avere.
Adesso rintanatevi nel vostro silenzio invernale, nel vostro letargo facendo un pò di sano zen o autocritica o quello che vi pare, tanto so già che all'accendersi del primo semaforo verde sarete di nuovo li ad esultare o inventare nuove scuse oppure, in un ipotesi remota, molto remota, inizierete una nuova era che guarderà non ad un solo pilota, ma a tutti indistintamente, come insegna sempre il DottorCosta.
Bye Bye... boys...