mercoledì 29 giugno 2016

Una questione di buon senso

Prima di discernere in questo mio breve post vorrei far presente che sono stato operatore di polizia stradale per 10 anni ed ho sempre portato in maniera fiera la divisa ed il compito che mi era stato affidato, ritenendo quel lavoro uno dei più belli al pari del vigile del fuoco, infermiere e tutti quelli che ogni giorno si alzano per servire la comunità. Senza voler entrare nel merito delle singole specializzazioni vorrei dare un piccolo suggerimento a chi ogni giorno sorveglia le nostre strade che siano comuni piccoli, città, strade provinciali e di grande viabilità. Premetto che sono anche un motociclista non di quelli del sabato-sempre-in-moto ma un fruitore del mezzo per il diporto quotidiano e per qualche girata con gli amici. Il motociclista per antonomasia è (meglio dire era) un pò selvaggio, scavezzacollo ma sicuramente un amante del suo mezzo e in rarissimi casi lo troviamo con motociclette messe male. Anzi spesso e volentieri la moto è il trionfo dell'accessorio per renderla originale e a parte casi estremi possiamo affermare che bisognerebbe che tanti automobilisti ci tenessero alle auto proprie come fa il motociclista. Perchè allora tanto accanimento nei confronti del motociclista (anche cittadino) che ha il pregio di liberare le strade dal traffico (giusto per dirne una)? Perchè vessarlo se la freccia o lo specchietto retrovisore non è conforme all'originale anche se perfettamente funzionante? Ok ci sono delle regole ma mi sembra che ultimamente sulle nostre strade ci siano una miriade di veicoli (autoveicoli) provenienti da paesi stranieri (per lo più Romania e Bulgaria, RO e BG) in dubbie condizioni di manutenzione (quindi revisione) e sicuramente "poco" assicurati. Ma anche senza scomodare questa fetta di utenti (sempre più in aumento), basterebbe guardare dentro gli abitacoli per vedere sempre più spesso che chi guida usa il cellulare per navigare o scrivere messaggi. Casi da controllare ce ne sarebbero a bizzeffe perchè allora accanirsi solo con il motociclista? Non vi è dubbio che in diversi hanno scambiato la strada per una pista, ma non è la fetta più grande. Come ho sempre affermato i furbi, quelli del tanto-non-mi-becca si ritroveranno sempre e prima o poi da qualche parte verranno colti in grave fallo, ma l'accanimento a prescindere lo trovo poco "educativo" e generante una scollatura con le istituzioni che in questo momento non ci dovrebbe essere. Cari ex colleghi, avete in mano uno strumento meraviglioso, una sorta di super potere che potete gestire voi stessi e non sotto l'influenza di input politici che vi impongono la riscossione. Quando vedo un posto di controllo mi sento al sicuro perchè so che gli agenti operanti stanno facendo un azione "di controllo" sul traffico e non di repressione-per-forza. E con la presente vi lascio al vostro lavoro quotidiano che non è facile ma fatto di tante sfaccettature che sono davvero di pubblica utilità più di quanto non pensiate. 

martedì 28 giugno 2016

Tutti giù per terra (o quasi), #assen2016

Fine settimana da dimenticare o forse no, dipende da quale visiera lo si guardi. La bella notizia per i nostalgici e appassionati è che abbiamo riascoltato l'inno australiano sul più alto gradino del podio e questa volta non grazie a Casey Stoner ma ad un intrepido Jack Miller, quel rookie tanto discusso che è riuscito a portare davanti a tutti la sua Honda semi ufficiale. Va beh direte, pioveva, freddo, asciutto, confluenze astrali però la sua mano tremolante di emozione sul podio ci ha fatto ritornare ad un motociclismo romantico e questa non fa altro che bene. Anche da altre visiere abbiamo intravisto il sereno oltre le nubi e la prima è quella di Marc Marquez, l'unico dei big, quelli che sono sempre la davanti, ad essere rimasto in piedi e a portare a casa un secondo posto che vale oro e allungando decisamente in campionato. Bene anche Scott Redding ieri terzo al suo primo podio in MotoGp. Anche Iannone, senza far danni, è riuscito a raddrizzare un fine settimana che era partito dall'ultima posizione risalendo fino alla quinta. Più sfortunato Petrucci che dopo una prima frazione in rimonta si è visto abbandonare dalla sua Ducati alla ripartenza. E gli altri? Bella domanda! Il primo che non ha mai brillato sin dal Venerdi è proprio Lorenzo mai in vera partita col resto del gruppo tanto che nella prima "manche" era scivolato al 20 posto! Alla ripartenza e viste anche le numerose cadute, alla fine ha racimolato un decimo posto che gli è valso qualche puntarello mondiale ma avrà da riflettere parecchio sulle gare future. Rossi che sembrava a far sua la gara prima dell'interruzione al secondo via ha cercato di scappare in fuga nonostante una pista molto bagnata, rimanendo però vittima di una caduta di anteriore che sinceramente, vista la sua esperienza, poteva benissimo evitare in quel momento. Stessa sorte per il buon Dovizioso che nel tentativo di resistere alla fuga dell'italiano (lui come sappiamo è svizzero) ha sbattuto la sua Ducati in terra e con lei sono volate sia le ali sia i sogni di gloria. Alla fine vincitori e vinti se ne tornano a casa con ghiaia, graffi e nel caso di Marquez un bel bottino in più.
La Moto2 ci ha regalato la prima vittoria di Nakagami che ha saputo tirarsi fuori dalla bagarre e creare quel margine per arrivare in solitaria al traguardo vista anche la imperiosa rimonta di Zarko (ora leader della classifica) e il nostro Morbidelli che ha saputo reggere agli attacchi dei vari piloti che gli si sono portati in scia.
Ma è la Moto3 che ci ha regalato le più belle soddisfazioni con ben 5 italiani davanti a tutti e con la prima vittoria di Bagnaia e della sua Mahindra davanti al sempre più convincente Di Giannantonio e Migno. Fuiori dal podio per un non nulla Fenati e Antonelli. Peccato per Bastianini caduto a pochi giri daslla fine. Bella anche la gara di Binder mai sazio di vittorie dimostrando cuore, talento e passione anche se alla fine ha raccolto un dodicesimo posto causa un lungo.
Nota a margine sulla sempre più pietosa telecronaca e siparietti vari in studio che di fatto dimostrano che il motociclismo è in mano a marchettari e prezzolati e non a sportivi veri.
Mi raccomando luci accese anche di giorno, casco taroccato sempre allacciato e prudenza....sempre!

domenica 19 giugno 2016

Il mondiale che non c'è. Misano SBK 2016 #ciaopiro

Fine settimana di SBK, STK e SSP in ricordo di una grande protagonista di queste serie, quel Fabrizio Pirovano che ci ha lasciato per un male incurabile, forse la sua gara più brutta e più dura dove, purtroppo, nulla ha potuto. E nel suo ricordo il circuito di Misano non ha offerto grandi gare in SBK nè tantomeno ha richiamato quel popolo che da sempre ha contraddistinto il campionato delle derivate di serie. Nella SBK Re Rea ha ripreso il suo trono e il suo scettro con due manches magistrali dove nulla ha potuto un ottimo Sykes autore della pole position ma meno efficiente in ottica gara. Rea è stato semplicemente perfetto e insaziabile di fatto ipotecando il suo secondo titolo mondiale. Chi doveva rallentarlo o è arrivato secondo, Sykes, o ha raccolto un quarto posto e una caduta (Davies) nella foga di recuperare delle prove non brillanti. Ci ha pensato Giugliano a tenere alta la bandiera della Ducati con un buon terso posto in gara 2 ma mai con i primi. Sinceramente la Kawasaki ha un pacchetto pilota moto che gli permette di rischiare meno al contrario di Chaz, sempre spettacolare ma perennemente al limite. In gara uno si rivede anche Van DerMark, terzo, ultimamente un pò in ombra rispetto al suo compagno Hayden, caduto e poi sesto. Bene Savadori quinto in gara 2 in crescita gara dopo gara. Alla fine un mondiale ucciso da Rea e dalla Kawasaki complice anche quel guizzo che Ezpeleta (oggi presente) non riesce (o non vuole) dare a questa categoria che tanto invece avrebbe ancora da offrire.
In Supersport un altro cannibale non si accontenta di posizioni di rincalzo, quel Kenan Soufoglu che mette una seria ipoteca sull'ennesimo mondiale di categoria, regolando un ottimo Caricasulo, autore della pole e di una bella e matura gara e PJ Jackobsen che si deve accontentare del terzo posto con una moto non perfettamente a punto. Chi saluta i sogni iridati è Cluzel anche oggi caduto e definitivamente lontano dai giochi visto anche lo scarso feeling con la sua MV.

Chi invece dovrebbe restar a casa per un turno senza passare dal via è De Rosa che dopo una gara intelligente e accorta decide di gettare al vento la sua gara e quella di Mercado che lo aveva infilato nel corso dell’ultimo giro. Il napoletano, invece di "accontentarsi", vista anche la difficoltà di sorpasso a Misano ha pensato bene di entrare sul pilota Ducati, alla fine del curvone veloce, prima del Carro, ignorando del tutto il pilota della Ducati, falciando il povero argentino che si è trovato senza la ruota anteriore attaccata al terreno. In pratica una iannonata bella e buona senza neanche un mea culpa al parco chiuso. Per fortuna nessuno si è fatto male ma mi aspetto dalla direzione di gara una punizione esemplare visto anche il punto veloce del tracciato. Vince il simpatico Mahias alla sua prima a Misano seguito da un buon Calia e dall'autore della pole Faccani.

domenica 5 giugno 2016

Nel segno di Salom #motogpbarcellona2016

Oramai del luttuoso fine settimana spagnolo ne abbiamo abbondantemente parlato e in questo post limitiamoci commentare chi ha omaggiato la memoria dello sfortunato pilota spagnolo. In effetti in nessuna delle 3 classi ci sono stati piloti che si sono risparmiati anzi ,tutti hanno dato il meglio di se per contribuire ad un fine settimana di motociclismo come piace a noi. Bello e corretto il duello tra Rossi e Marquez con l'italiano primo sotto la bandiera a scacchi dopo una gara intelligente e forse carica di quel rancore che il Mugello gli aveva lasciato dentro. Non ha fatto sconti Rossi ad un rivale coriaceo e sempre più maturo che non gli ha concesso un metro se non solo sul finale quando Marquez ha deciso che oggi contro il 46 non c'era nulla da fare. Un bel duello che riporta alla memoria la gara di Sepang e l'occasione persa, chissà... Bravo dunque Rossi che dovrà gestire il campionato in questo modo se non vorrà far scappare i due avversari più giovani, quel maturo Marquez e Lorenzo oggi in ombra ma anche estremamente sfortunato, falciato da quel pilota inutile che corrisponde al nome di Iannone. Da queste pagine non avete mai letto una posizione così radicale nei confronti di un pilota, ma ritengo Iannone all'altezza del suo soprannome, un maniaco che gira per la pista come una mina vagante, falciando tutto e tutti rimanendo impunito. Suzuki e bene che faccia una bella scorta di ricambi per l'anno prossimo. 12  o 11 punti persi da Lorenzo non fanno la differenza, ma la differenza la fa quando degli ottimi piloti Rossi, Marquez, Lorenzo e Pedrosa, oggi terzo, battagliano per un mondiale che andrebbe vinto sul campo, con i sorpassi e non perche in pista ci sono degli esagitati che non riescono neanche a calcolare la distanza altrui. Il resto del gruppo come sempre alla spicciolata con un deludente Vinales quarto che ha condotto una gara "agitata". 
In Moto2 ritorna alla vittoria (la seconda consecutiva) un ottimo Zarko che ha regolato un Rins attento e un ritrovato Nakagami. Lowes in ombra, oggi sesto, è costretto a cedere la sua leadership per una campionato al momento a 3 piloti racchiusi in 10 lunghezze. Brutto il pasticcio tra Baldassarri e Corsi vittime di una foga eccessiva che porta solo zero punti.
Chi invece pare proiettato verso una vittoria di forza e classe è Brad Binder oggi secondo solo a Navarro alla sua prima vittoria mondiale. Il sudafricano non si è mai accontentato neanche quando è stato buttato fuori da un Rodrigo oggi in grande spolvero. Bene il ritorno di Bastianini sul podio con Fenati e Bulega nelle prime otto posizioni. 
Sicuramente lasciamo Barcellona con quel senso di vuoto dentro che ogni perdita di una giovane vita ci lascia sempre ma come ha scritto un bravo giornalista sportivo, Massimo Falcioni, o si smette di piangere o si smette di correre. Ci vediamo in Olanda nella ex università della moto ora diventata un liceo (triennale).

sabato 4 giugno 2016

Il senso di chiudere la stalla... #motogpcatalogna2016

...dopo che sono scappati i buoi. Che il nostro sport sia pericoloso non v'è dubbio. Però anche andare sulle strade è pericoloso. Kato a Suzuka, Tomizawa a Misano, Simoncelli a Sepang e via discorrendo. Morti che si potevano evitare? Non si corre più a Suzuka per la MotoGp ma si corre la 8 ore. Quindi Suzuka è pericoloso o no? Ieri a Barcellona si è consumato l'ennesimo lutto del nostro meraviglioso sport. Un ragazzo di 24 anni, Luis Salom, è deceduto per le ferite riportate a seguito dell'impatto contro gli air fance e la sua moto. Poche ore dopo la Safety Commission decideva di utilizzare il tracciato della F1 utilizzando due modifiche che rallenterebbero la velocità. Ma allora perchè si è corso con l'altro "disegno"? Era realmente pericoloso? Se non ci scappava il morto nessuno avrebbe detto nulla. Allora perchè questa modifica? E se non ci fossero state alternative? Come sempre l'uomo è alla ricerca di un paracadute ma trattandosi di sport estremi l'imponderabile è sempre dietro l'angolo. Il povero Simoncelli se non fosse stato (incolpevolmente) travolto da Rossi e da Edwars avrebbe tirato due Madonne e non si sarebbe neanche fatto un graffio, come fu anche per Tomizawa: Doriano Romboni è morto in una pista di supermotard in una gara spettacolo, quindi di cosa stiamo parlando? Modificare il layout di un tracciato all'ultimo minuto significa non accettare il fato del nostro sport e questo nessuno lo potrà mai controllare. Andando indietro nel tempo Angelo Bergamonti è morto in una giornata super piovosa in un circuito cittadino per una capocciata sullo spigolo di un marciapiede. 10 centimetri più a lato e avrebbe mangiato una balla di fieno e sarebbe qui a raccontarci storie di moto. I guardrail di Monza che ci hanno portato via Saarinen e Pasolini non ci sono più, così come sono state aggiunte delle chicane ma ciò non vuol dire che a Monza non si muoia più. Modificare la pista a seguito di una morte improvvisa significa non aver capito la filosofia e lo spirito di questo sport. Capirossi una volta disse: "ad ogni curva sappiamo che rischiamo la vita, ma ad ogni giro quella stessa curva cerchiamo di farla sempre più forte", oppure Simoncelli che il giorno prima del fatale incidente dichiarò "che nella vita avrei fatto solo questo lavoro, il lavoro più bello del mondo". E' giusto rendere le piste più sicure come è stato fatto ma è ingiusto e infantile non calcolare che queste sono le corse fatte di bellezza e a volte, oggi raramente, di qualche tragedia. Ciao ragazzi, vegliate sempre su di noi.

mercoledì 1 giugno 2016

Fermiamoci un attimo

...e osserviamo. Sinceramente mi sembra che la nostra società stia prendendo una direzione molto strana. I luttuosi fatti degli ultimi giorni delle due ragazze uccise brutalmente fanno emergere un quadro inquietante che si cela dietro parvenze di rapporti "normali". Ma cosa è che fa scatenare la follia umana tanto da uccidere barbaramente o dare fuoco alla donna (uomo) tanto amata? "Eppure era tanto un bravo ragazzo, normale..." difficile crederlo ma sono le parole che spesso si sentono dire da chi li conosceva. C'è qualcosa quindi che non va nella comprensione degli individui che frequentano le nostre case. Cos'è che non vediamo o non comprendiamo? Difficile chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi ma ora più che mai, in questo mondo che vive sui social, che comunica per brevi post, che "twitta e selfia", spesso la chiave è proprio li, nei messaggi, nelle urla nel silenzio che spesso passano inosservate. Happy Hour, ora felice, ma il resto delle 23 ore chi sono i nostri ragazzi? Non che gli "adulti" siano da meno ma sicuramente (passatemi il paragone) è più plausibile un raptus da adulto che da adolescente, vista anche la vicinanza della famiglia. Ma è proprio nella vicinanza o pseudo tale che vanno trovate le ragioni di questi folli gesti. Pensiamo davvero di essere vicini ai nostri figli? Quante volte gli abbiamo chiesto se a scuola, o sul lavoro va tutto bene oppure gli abbiamo chiesto di parlarci delle loro compagnie? Il telefono fisso in mano non risolve i loro problemi anche se internet sembra che fornisca tutte le risposte. Ma noi adulti siamo in grado di fornirgli le risposte? Solo quando pensiamo ad una ragazza di 24 anni data alle fiamme ci svegliamo dal torpore ma poi cosa facciamo? L'amico che ci scrive "l'ammazzo" va preso un pò più in considerazione o va ignorato perchè è soltanto uno sfogo momentaneo? Fermiamoci un attimo dunque e alziamo la testa degli schermi e guardiamoci intorno. Forse qualcuno ha bisogno di noi, forse anche noi stessi... 

lunedì 23 maggio 2016

Fumata bianca #mugello2016 #giornatastorica

Nel precedente post avevo scritto che non avrei commentato il fine settimana mugellano perchè schifato un pò da tutto il teatrino che oramai avvolge il moto mondiale, ma un caro amico e sopratutto noto giornalista sportivo mi ha detto che il "dovere" di cronaca deve prescindere da fatti "esterni" al contorno di una gara, dunque...
Bel fine settimana quello che abbiamo visto al Mugello con 2 belle gare Moto3 e MotoGp e una Moto2 falsata da un'approssimazione (ultimamente accade un pò troppo spesso) della gestione della procedura di partenza.
MotoGp che ci ha offerto un bello spettacolo con la vittoria imperiosa e un pò inaspettata (viste le premesse) di Jorge Lorenzo capace di rintuzzare gli attacchi di Rossi per 9 giri e poi di tenere a bada un redivivo e sempre più maturo Marquez. Dopo la rottura del motore la mattina da parte di Lorenzo al pomeriggio stessa sorte è toccata a Rossi quando era nel pieno della battaglia per il primo posto. Un segnale brutto ma importante per la casa di Iwata costretta all'analisi del propulsore vista la coincidenza delle due rotture. Uscito di scena Rossi Jorge si è ritrovato alle spalle Marquez che lo ha studiato per tutto il tempo fino ad infilarlo magistralmente alla Materassi. Ma il Lorenzo di ieri non aveva intenzione di lasciarsi sfuggire la vittoria e le staccate alla San Donato contro Rossi lo avevano già dimostrato ampiamente, tant'è che ha pensato bene di infilare Marquez alla Biondetti 1 come se non fosse una curva. Tale manovra in uscita gli è costata velocità tanto che il piccolo diavolo lo ha ripassato tenendo la testa fino all'uscita della Bucine quando però grazie alla scia e ad una maggiore trazione Lorenzo lo bucava sul traguardo per 19 millesimi!!! Bene anche Iannone partito male ma autore di una gara accorta che lo ha portato al terzo posto dopo aver lottato prima con Dovizioso e poi con Pedrosa arrivando a 4 secondi dai primi. Gara un pò incolore, viste le aspettative, del nuovo compagno di squadra di Rossi, quel Vinales partito dalla seconda casella ma non andato oltre il 6 posto. Da segnalare un buon ottavo posto di Petrucci e un decimo del "multiuso" Pirro. 
Nel monomarca Honda-Moto2 grande pasticcio dell'organizzazione che alla ripartenza, dopo la sospensione per il danneggiamento di un air-fence, non ha saputo gestire l'entrata in pista dei piloti togliendoli dalla griglia una volta schierati creando caos e ritardi. Gara accorciata ma ricca comunque di intensità dove ha visto trionfare per la seconda volta quest'anno Zarko su di un fantastico Baldasarri autore di una gara maiuscola e di un accorto Lowes penalizzato dalla ripartenza.
Ma è come sempre la Moto3 a dare spettacolo dal primo all'ultimo giro con una solo vincitore però: Brad Binder autore di una gara maiuscola nonostante una battaglia con un folto gruppo di piloti tra cui Di Giannantonio al suo debutto al Mugello e oggi secondo per un soffio. In effetti tanti gli italiani sempre li davanti e lo dimostrano Bagnaia terzo e Anotnelli quarto dopo una furiosa rimonta.
Prossimo round Barcellona altra pista interessante e selettiva e chissà se anche li vedremo dei pomodori sul podio... 

domenica 22 maggio 2016

Invasioni barbariche #mugello2016

Guardate bene l'ora del post: sono le 10:30 di Domenica mattina (e si è svegliato già il mercato). Oggi il post sarà precedente alla gara, perchè qualunque sia il risultato questo non è più motociclismo ma un evento che ricorda molto le calate degli Unni e dei Barbari. Non esistono più gli sfottò ne tanto meno quelle sane serate in attesa della gara dove si, si beveva birra, ma l'attesa era fatta di gioia, scoponi scientifici e tornei di briscola. Oggi i nuovi Vandali devastano, bruciano, si ubriacano e non mi stupirei se sacrificassero qualche strano animale in onore al loro e unico dio: sua maestà Rossi. D'altronde il colore giallo delle loro bandiere e dei loro vestiti dice che quello è il popolo di Valentino Rossi punto e non un popolo di appassionati. Gli stessi appassionati-tifosi veri, quelli che comunque accettano il confronto e parlano di motociclismo si dissociano da tutto questo e dalle ingiuriose offese da stadio che si possono leggere lungo il circuito: "Marquez Infame, Lorenzo Boia" e così via. Tutto orchestrato per una festa pagana che ha il solo scopo di riempire gli autodromi con la peggior gentaglia perchè l'appassionato ne ha piene le scatole. E tutto questo succede in Italia una volta cultura del Rinascimento e di grandi personaggi. Anche il casco di Rossi non è più ironico e goliardico ma è un invito a occupare gli spazi a discapito di altri. Questa è l'asticella alzata da Rossi e da Ezpeleta in cerca di nuovi serbatoi di spettatori. Da motociclista e appassionato mi fa schifo tutto ciò e mi dispiace non poter fare un'analisi delle gare e dei piloti perchè mi rendo conto che sto commentando uno squallido teatrino. Come sempre spero che oggi vincano i migliori ma a questo punto c'è realmente da capire chi siano i migliori...    

lunedì 9 maggio 2016

Involuzione. MotoGp #lemans2016

Quando Pirelli in Superbike ha introdotto la ruota da 17" al posto di quella da 16,5" molti pensavano che sarebbe stato un problema visto la differente superficie d'appoggio sull'asfalto. Le moto in realtà sono andate ancora più forte, nonostante anche le limitazioni al motore imposte dal regolamento.
Anche in MotoGp si è passati dai cerchi da 16.5" a quelli di 17" (per ovvi motivi commerciali) ma si è cambiato anche fornitore passando da Bridgestone a Michelin. Trattandosi però della massima espressione motociclistica mi sarei aspettato più professionalità da parte del costruttore dal passato glorioso, quando già i primi problemi si erano manifestati nei test dello scorso anno. 
In casa francese invece la casa del Bibendum ha subito un altro "stop" tanto è che in una gara di 24 partenti sono arrivati al traguardo 13 piloti. La domanda da porsi è: chi deve adeguarsi, i piloti o le gomme? Il pilota di per se cerca sempre la massima prestazione per andare sempre più forte e lo fa utilizzando ogni millimetro della gomma e ogni centesimo di cavallo a sua disposizione. Cadere però per 2° di piega in più (come riferisce la telemetria di Dovizioso) mi lascia un pò perplesso. Si trattasse di una corsa amatoriale potrei capirlo, ma qui si tratta di un campionato del mondo professionisti dove è nella ricerca del limite la vera sfida. 
Ieri ha vinto Lorenzo come sempre dopo un fine settimana al top, rifilando al suo compagno di squadra Rossi 8 secondi (da ieri Rossi ha 37 anni e 8 secondi in più). Terzo Vinales dopo che (in ordine) Iannone (che sarebbe caduto anche con le Bridgestone) Dovizioso e Marquez (caduti in ensamble come due ballerini) sono finiti per le vie di fuga, insieme agli altri che hanno portato all'arrivo solo 13 piloti, tra cui Marquez. E' vero direte voi, le gare sono anche queste ed uguali per tutti, ma sinceramente correre pensando che un pezzo di asfalto abbia meno grip di un altro non è una bella cosa. Unica certezza la sfortuna di Dovizioso al quale ancora non hanno aperto le porte di Lourdes (consiglierei di provare il cammino di Santiago). Senza le cadute Lorenzo avrebbe vinto comunque e Rossi sarebbe arrivato secondo però "commentare" gare così si fa anche fatica a trovarne il lato positivo.
In Moto2 invece le cose hanno girato per il giusto verso con un ottimo Rins vincitore e con ritrovato Corsi sempre a punzecchiare il leader fino agli ultimi passaggi, regolando di misura l'autore della pole Luthi. Simone ha fatto vedere che anche senza andare al Ranch (o Academy) si possono ottenere buoni risultati, aspettando un suo acuto definitivo.
Chi continua negli acuti è invece Binder in Moto3 anche ieri vincitore di una gara intelligente e accorta che ha saputo regolare un buon Fenati e un ottimo Navarro. Uno "strano" arrivo a 4 inusuale per la categoria sempre combattuta dall'inizio alla fine. 
Prossimo round Mugello, sempre spettacolare....gomme permettendo. 

mercoledì 4 maggio 2016

Generazioni

Vi ricordate i vostri genitori quando eravate bambini? Il babbo che ti insegnava ad usare un cacciavite, la mamma ti istruiva all'ordine in cameretta, i jeans rammendati dalla nonna e il nonno che ti portava ai giardini. Io ho un ricordo particolare di mio babbo. Un giorno si era piegato il cancello di casa e lui mi chiese come avrei fatto a raddrizzarlo. Ero diplomato, avevo frequentato dei corsi ma la soluzione mi sembrava ardua. Lui invece, poco "studiato" ma parecchio pratico mi dimostrò nella pratica il principio di Archimede: datemi una leva abbastanza lunga e un punto d'appoggio e vi solleverò il mondo. Episodio banale ma significativo per i miei futuri anni. Oggi sono io diventato padre e sta a me insegnare ai miei figli anche se, in cuor mio, avrei ancora tanto da imparare da mio padre. Ma il tempo scorre tiranno, mio padre non è più giovane e qualche ruga sul volto mi segnala che è l'ora di cambiare passo e diventare grande. Sicuramente è la sensazione di essere genitore ma è difficile accettarlo, perchè non hai più il conforto della famiglia, e adesso sei tu quella famiglia, dalla quale dipendono gli altri. E' il susseguirsi delle generazioni, in molti casi un tramandarsi delle tradizioni, in altri vivere semplicemente la propria vita. Al momento mi ritengo un uomo fortunato perchè la vita mi ha regalato tante soddisfazioni, ma mi rendo conto che accanto al Peter Pan che vive in me c'è anche il saggio che deve essere tale per cercare di "insegnare" alle nuove vite, come ha fatto mio padre con me, per poi diventare gli uomini e le donne di domani. E' un compito difficile che in molti casi nessuno ti ha chiesto di fare e infatti, purtroppo, in molti non lo fanno. Chissà se un domani i miei figli si rispecchieranno in questa testimonianza elettronica e potranno parlare del loro padre (e madre) come io faccio con il mio. Ora che ci penso il mio non usa internet e forse è giunta l'ora che gli dica grazie anche di persona.... 

lunedì 2 maggio 2016

9 settimane e mezzo, Imola SBK2016

Prima di parlare del bel week end imolese SBK, SSP, STK, mi piacerebbe riflettere sulla notizia che è girata nel paddok (e non solo) dopo l'annullamento del round di Monza: la SBK avrà un "buco" di 9 settimane, ovvero il mondiale (e non un campionato regionale) si fermerà per oltre 2 mesi. Questo la dice lunga sull'importanza che DORNA vuole dare ad un campionato che non è secondo alla MotoGp in quanto a spettacolo e intensità. Che non si riesca a infilarci una data mi sembra assurdo e un pò premeditato. E' vero che i circuiti hanno accordi presi l'anno prima ma non credo che ad oggi non si riesca a trovare una soluzione, sopratutto europea. 
Tornando alle corse e parafrasando il film del titolo, abbiamo assistito ad un fine settimana in rosso dove uno strepitoso (quasi erotico come Kim Basinger) Chaz Davies ha regolato il duo Kawasaki in entrambe le manches con due gare quasi fotocopia. Chaz è stato bravissimo a non perdere la concentrazione ed è riuscito da subito ad imprimere un ritmo insostenibile per gli altri. altri che portano il nome di Rea e Sykes in perenne lotta interna ma senza un reale scontro diretto. L'altro ducatista Giugliano ha preso 14 secondi in gara uno (quinto) e 19 in gara 2 (quarto) facendo scendere le sue quotazioni in ottica di rinnovo visti anche i malumori di Sykes in Kawasaki. Nei box si è visto anche Gigi Dall'Igna che poi è anche salito sul podio insieme a Chaz, giusto per iniziare ad assaporare l'altezza del gradino... Bene Savadori, anche se in entrambe le manches ha subito un forte calo del suo pacchetto. Si è vista finalmente l'MV nei primi cinque con "soldatino" Camier che è riuscito a ottimizzare il nuovo surplus di potenza della sua moto. Da segnalare il bruttissimo high side di Giuntoli nelle qualifiche da imputare ad un elettronica ballerina? Sicuramente un campanello di allarme per Yamaha che sta riscoprendo i limiti di un campionato mondiale.
In Supersport la gara "corta" la vince Soufoglu partito a testa bassa senza fare troppi prigionieri relegando un combattivo Cluzel al secondo posto e un attento Jacobsen che adesso si trova anche lui ai piani alti della classifica. E' mancato Krummenacher squalificato per non aver rispettato la bandiera nera (decisione discutibile visti poi come sono andati i fatti) mentre gli italiani hanno occupato il quarto al sesto posto con Baldolini, Zaccone e Zanetti.
Nella Superstock invece si è rivisto il rosso Ducati con Tati Mercado a farla da padrone che ha regolato un ottimo Calia e un arrembante De Rosa. Quarto il poleman Tamburini.
Prossimo round Brands Hatch nella terra del BSB e del caloroso tifo inglese.

lunedì 25 aprile 2016

Sfida alla frontiera, MotoGp #Jerez2016

E' stata proprio una sfida nel paese della frontiera quella che si è corsa ieri a Jerez. Tre gare da contenuti diversi ma ricche di spunti. Vale la pena iniziare dal ritorno alla vittoria di Valentino Rossi, la 113 in carriera. Pole e vittoria come nelle giornate migliori di ogni pilota. Per certi versi una vittoria inusuale, come da lui stesso ammesso, per distacco e questo la dice lunga sul rimescolamento che assisteremo ad ogni gara, complice una Michelin non perfettamente sincera. Se nei giorni precedenti il ritmo poteva essere sul 39' alto la domenica si è corso sempre sopra il 40 con forti problemi di spin addirittura in rettilineo. Troppo ghiotto il piatto di prosciutto spagnolo per non poterlo mangiare, e così Rossi ha fatto, lasciando qualche grassellino agli avversari. Il primo ad avere mandato giù il boccone più amaro è stato Lorenzo che al parco chiuso ha dichiarato: "senza quel problema avrei vinto per distacco". Una dichiarazione forte che necessiterà subito di una smentita a Le Mans (tempo permettendo). Quello che però è sfuggito a molti è stato il sorriso di Marquez. ieri terzo, che ha contenuto la sua irruenza ed ha portato a casa punti preziosi. E se accontentarsi significa arrivare terzo... Quarto un incognito Pedrosa, davanti alle Suzuki di Espargaro e Vinales. Dovizioso ancora una volta ha trovato chiuse le porte di Lourdes ritirandosi per guasto tecnico.
Al parco chiuso e sul podio finalmente una sola stretta di mano senza troppe dichiarazioni di amicizia e stima. Le buffonate del "volemosi bene" per forza sono finite lasciando spazio ad una sana competitività.
In Moto2 altro "cattivo" Sam Lowes riesce a vincere guidando in maniera spettacolare dipingendo le curve di Jerez come solo lui sa fare, regolando un ottimo Folger e un attento Rins. Bene Morbidelli quarto dopo aver battagliato con Baldassarri poi caduto.
Me è la Moto3 che ci ha regalato l'impresa della giornata destinata a rimanere nella storia. Brad Binder retrocesso in ultima posizione, parte frullandosi una trentina di piloti per andare a vincere in solitaria davanti a Bulega, autore anche della pole, e Bagnaia dopo un bel duello (corretto) con Navarro quarto. Di Bulega ieri abbiamo sentito anche troppo e quest'atteggiamento non vorrei che rovinasse il ragazzo appena all'inizi della sua carriera. 
Prossimo round Le Mans in casa Michelin con la speranza di vedere ancora delle belle e corrette gare... Chissà.

mercoledì 20 aprile 2016

E se ti chiamo amore...

...tu non ridere... Ci avete mai fatto caso, sopratutto tra i giovani, è tutto un chiamarsi amore? Amore, amore, amore di qui amore di la... Al supermercato poi è l'apoteosi: "amore che si mangia stasera?, amore lo vuoi il formaggino? amore l'hai preso quello?". Il top è quando l'amore (lui) decide di comprare una "schifezza". La reazione di lei non è più tanto "d'amore" ma piuttosto di una dominante con la frusta! Ma che serve chiamarsi di continuo amore? Sembra quasi che "marcando" il territorio con quella parola la coppia si preservi da attacchi esterni, ostentando oltre ogni limite la loro unione. Sinceramente lo vedo strano vista poi la durata dei rapporti che non va oltre il semestre, lasciandosi a volte nella maniera più brutale e irrispettosa. Certo è anche tra gli "adulti" non è tanto diverso, ma noi siamo più vissuti, più navigati, avendo già alle spalle qualche esperienza. Perchè allora chiamarsi di continuo amore? Credo che la parola amore debba essere soppesata un pò di più invece di inflazionarla in questo modo, anche perchè l'amore è come un diamante, dovrebbe essere per sempre e non per la scelta di una cibaria. Per sempre non vuol dire nei secoli fedele ma continuare comunque ad avere quel "rispetto" sancito davanti a Dio o ad un funzionario pubblico, ma sopratutto davanti ad una separazione, oggi diventata un vero campo di battaglia. Ecco perchè storgo il naso quando si abusa della parola amore. L'amore si crea, l'amore non si distrugge...ma si trasforma... Chiamatevi meno amore ma chiamatevi più per nome, perchè è nel nome e nella persona che porta quel nome che è racchiuso il vostro amore... Amore è generico... a volte si usa anche per non sbagliare ;-)

lunedì 11 aprile 2016

Houston non abbiamo un problema, #cotamotogp2016

Sembra la frase che si è ripetuto Marquez nella testa perchè al piccolo diavolo il COTA piace tanto da vincerci 4 volte di seguito. Il problema è che sembra abbia capito pure le Michelin e, con una condotta di gara come quella del Qatar, abbia imparato ad accontentarsi. Brutto cliente quest'anno dunque. Certo è anche vero che la pista americana ha fatto selezione ad iniziare dalla caduta di Rossi e lo sfortunato episodio che ha visto protagonisti Pedrosa e Dovizioso (che nel frattempo è andato a Lourdes ma ha trovato chiuso), però oggi Marquez su Honda è quello che fa la differenza, basti pensare che Crutchlow ha il solito mezzo (caduto anche ieri). Secondo a parecchi secondi (6 circa) Lorenzo che ha limitato i danni in attesa di tempi migliori. Terzo Iannone dopo lo strike di Pedrosa su Dovizioso. L'abruzzese poi al parco chiuso dirà di essersi meritato il podio quando in realtà farebbe meglio a seguire l'esempio di Pedrosa in Argentina quando ammise di aver avuto solo fortuna. Sempre da Pedrosa, Iannone dovrebbe prendere esempio del fair play che lo spagnolo ha avuto nei confronti del Dovi (vedi la foto) che è andato subito a sincerarsi delle condizioni dell'avversario prima in pista e poi ai box. Gesto che vale molto di più di un posto sul podio, visto anche che non sono compagni di squadra. Il resto della compagnia sempre esimi, tranne la buona prova di Pirro (ottavo) una garanzia come pilota-supplente.
In Moto2 Rins ha fatto il Marquez conquistando pole e vittoria stroncando la concorrenza di un ottimo Lowes ora primo in campionato ad un punto da Rins e 2 su Zarko ieri terzo. L'unico italiano a salvarsi è Corsi (sesto) dopo una bella battaglia con Luthi, Aegerter e Nakagami "falciato" proprio da Corsi.
In Moto3 autoritaria vittoria di Fenati che regola un ottimo Navarro autore della pole. Terzo Binder che mantiene il comando della classifica generale. Bene anche Locatelli quinto e Bastianini sesto ancora alla ricerca di una forma migliore. Chiude la top ten Bulega.
Prossimo round Jerez primo appuntamento europeo per misurare un pò la pressione e lo stato di forma di questo mondiale ancora in cerca d'autore.

lunedì 4 aprile 2016

Vida Loca, MotoGp Argentina 2016

Difficile giudicare il fine settimana argentino per il mondiale prototipi tanti sarebbero gli argomenti da trattare ad iniziare dai problemi con le gomme. Era già successo in Australia due anni fa ma evidentemente la Dorna pensa più alle cazzate che alla gestione di un campionato che dovrebbe essere la massima espressione del professionismo. Non si può dividere una gara in 2 perchè le gomme non arrivano a fine gara. Prima Baz, poi Redding sono stati vittime di due "esplosioni" anomale sinonimo che l'elettronica e gomme non vanno di pari passo. E in questo caos l'unico a leggere la gara nella giusta maniera è stato Marc Maruqez sempre molto spettacolare nella giuda ma molto più attento nella gestione gara e questo è un bel campanello d'allarme per tutti gli altri. Bravo anche Rossi furbo e attento (e anche fortunato) a non cadere letteralmente nelle trappole umide della pista, "accontentadosi" del suo quarto posto prima del suicidio Ducati-Iannone. Il pilota di Vasto ha pensato bene di fare il fenomeno nell'ultimo giro, dapprima sorpassando di forza Rossi, poi non contento ha messo nel mirino e centrato il suo compagno di squadra Dovizioso quando era saldamente in seconda posizione. Brutta, bruttissima pagina di poca lungimiranza sportiva da parte di uno che vuole emulare Valentino ma sopratutto poco rispettoso per il lavoro fatto da Dall'Igna in questi ultimi due anni. Gara da dimenticare per Lorenzo che al contrario di Rossi cade sull'umido in un fine settimana mai al top come anche da lui ammesso. Sul podio quindi Rossi e Pedrosa che a seguito di una gara incolore ha comunque portato a casa un risultato importante. Tutti gli altri da dimenticare tranne il povero Redding dapprima "frustato" dalla sua stessa gomma e poi abbandonato dalla sua Ducati. 
Prossimo round Austin, America in attesa di una gara senza troppi compromessi e senza troppe polemiche. Già perchè in Argentina ci sono state anche polemiche ma questa oramai è diventata prassi e non merita neanche di essere commentata....quasi....