lunedì 26 settembre 2016

Nel segno di Binder, #motogparagon2016

L'avevamo scritto già qualche gara fa: Brad Binder è campione del mondo della Moto3. Bravo, grintoso, cristallino e mai domo, Binder ha vinto un mondiale lottando per le prime posizioni ogni gara, accontentandosi sempre poco, vedi Assen, portandolo a vincere il titolo con 4 gare di anticipo, segno di una grande maturità e costanza, quella che manca ai ragazzi italiani. Enea Bastianini si è svegliato un pò tardi e adesso la lotta è circoscritta per il secondo posto tra lui e Navarro, ieri primo. In Sudafrica non ci sono accademie per giovani piloti e i mondiali si vincono con devozione e impegno. Bravo Brad!!!!!
La MotoGp ha visto il ritorno alla vittoria di un pilota che sta crescendo sempre di più, accontentandosi all'occorrenza ma graffiando quando serve. Marquez ieri ha messo tutti a tacere, gufatori e non, facendo vedere che quando è in forma non ce n'è per nessuno. Ieri ha vinto bene e con maturità ed ha riportato la distanza nel mondiale a +52 su Rossi, ieri terzo. Nonostante il podio ieri Rossi ha fatto una gara "stizzosa" cercando sempre di contenere le sfuriate degli avversari che però hanno agito di costanza, quella che da ultimo è mancata a lui. Il lungo su Lorenzo al Muraglione è sembrato un gesto disperato che sapeva di non poter concludere. Dal canto suo Lorenzo ha fatto la sua gara nonostante le premesse fossero ben diverse. Chi è restato con i primi fino all'ultimo è stato Vinales con una Suzuki in grande spolvero anche dal lato prestazioni. Quarto Crutchlow, poi Pedrosa e Espargarò. Se sulla carta tutto sembra rose e fiori, la foto qui sotto mostra il vero problema di questo mondiale.
Se la centralina unica ha calmierato un pò le prestazioni delle varie moto, le gomme dovrebbero essere una garanzia, cosa che in realtà non è così. Non è possibile che un pilota come Pedrosa arrivi al traguardo con una gomma così, non consumata ma distrutta e la stessa cosa è capitata anche a Dovizioso. Sfortuna o premeditazione? 
In Moto2 ritorna alla vittoria il pilota più eclettico di tutti, poco costante ma spettacolare, quel Sam Lowes che ieri ha regolato di misura un buon Marquez e un ottimo Morbidelli in rimonta. In ombra i leader della classifica Rins (6) e Zarko (8) che hanno arrancato nelle retrovie. 
Adesso tocca al trittico dall'altra parte del mondo Giappone, Australia e Malesia e se non ci saranno magheggi con le gomme Valencia sarà solo una passerella.

lunedì 12 settembre 2016

Pedrosa, The peacemaker, Misano 2016

"...se vince Rossi si riapre il mondiale però Marquez che farà? Sarà la gara del riscatto di Lorenzo e delle Ducati..." Niente di tutto questo perchè è arrivato Pedrosa che ha messo d'accordo tutti in una gara accorta e intelligente e sopratutto veloce, troppo veloce anche per l'idolo di casa Rossi che ancora una volta non sale sul gradino più alto del podio (almeno questa volta è arrivato secondo). I centomila canarini gialli che hanno fischiato Pedrosa sul podio dimostrano che questo sport al momento è in mano ai tifosi e non agli sportivi che hanno applaudito il ritorno alla vittoria di un grande pilota, forte, anche lui non tanto più giovane (come Rossi). Dal canto suo Valentino voleva fortemente la vittoria ed ha guidato la metà della corsa sempre in testa e sempre al limite con Lorenzo che lo inseguiva ad un secondo. Ma quando Pedrosa è arrivato su Rossi alla curva del Rio infilandolo "alla Rossi" non ce n'è stato più per nessuno. 8 vincitori in 8 gare diverse questo è al momento l'apporto (compreso anche il meteo) che ha portato il cambio di regolamenti (Michelin e centralina unica).
Superlativo Pedrosa che riesce anche a limitare i danni del suo compagno di squadra Marquez, ieri quarto e mai della partita che ora si trova a +43 su Rossi che, come ho già detto, voleva vincere a tutti i costi. Lorenzo ieri terzo ha lodato il vincitore e il suo compagno di squadra, dichiarando che entrambi sono stati più forti. Siparietto poi in sala stampa tra Rossi e Lorenzo ma questo fa parte del gossip. Per il resto del gruppo c'è da segnalare il 6 posto di Dovizioso e l'ottimo settimo del tuttofare Pirro.
La Moto2 ha visto finalmente trionfare Baldassarri con una condotta di gara esemplare tanto da battere Rins all'ultimo giro. Terzo Nakagami seguito da Zarko ieri alle prese con un assetto non perfetto. Quinto un constante Morbidelli.
In Moto3 come ho già scritto in precedenza vince Binder ipotecando il mondiale avendo oltre 100 punti sul secondo che porta il nome di Bastianini che nulla ha potuto contro il veloce sud africano. Sul podio anche Mir presenza oramai costante nella top five.
Brevi considerazioni finali sulle "stranezze" di questo fine settimana. La prima forse la più eclatante il balletto dei medici sulla diagnosi del dopo la caduta di Iannone. Sono in linea sul non far "decidere" ai piloti se correre o meno però trattandosi di una frattura delle vertebre (poi evidentemente rientrata) poteva essere concessa la possibilità di far provare il pilota sabato mattina (forse Iannone poteva presentare un incognita?). L'altro aspetto sulle gomme un pò troppo "ballerine" tanto da condizionare un "rischiatore" come Marquez (e non solo) che al Venerdi e al Sabato addirittura prova le "cadute" e la Domenica invece si deve accontentare di ragionare. Sarà ma questa storia degli 8 vincitori in 8 gare al momento ha portato solo suspance ma poca chiarezza sulla gestione. Mi sbaglierò....
Ai dementi fischiatori ho già detto tutto quindi non resta che aspettare Aragon per assistere ad un altro round nel segno del giallo... 

lunedì 22 agosto 2016

La prima di Cal & Lucio, MotoGp #brno2016

Diciamocelo sinceramente: mancava la vittoria di Crutchlow e del suo Team Manager Cecchinello e così, in un altro pazzo week end, ha vinto il pilota con gli occhi "da pazzo", sicuramente il più guascone della compagnia, riportando l'Union Jack sulla vetta più alta del podio dopo Barry Sheene (1981). Ancora una volta l'incertezza ha colpito la gara della MotoGp (le altre due si sono svolte full wet) mescolando le carte dopo che il sabato i "soliti" protagonisti stavano già affilando le armi. Cal è stato bravo, ha fatto un ottima scelta delle gomme e sopratutto non ha posteggiato la sua Honda nelle vie di fuga come già aveva fatto il giorno prima, arrivando primo al traguardo di autorità. Ottimo anche il secondo posto di Rossi frutto di una scelta azzeccata di gomme e di una guida non troppo dispendiosa che lo ha portato (come Crutchlow) a risalire la china dalle retrovie. Chi invece è sempre rimasto la davanti senza brillare troppo è stato il ragioniere Marquez, autore di una pole stratosferica e di una gara accorta ottenendo un ottimo terzo posto. Dietro di lui "l'apocalisse". Il team Avintia piazza Baz e Barberà quarto e quinto poi Laverty, Petrucci e Iannone, in pratica la saga delle Ducati. Gara da dimenticare ancora una volta per Lorenzo nonostante la scelta di gomme uguale a quella di Rossi ma mai realmente in partita con una strategia di gara misteriosa (ordini dai box?), così come quella di Dovizioso anche lui fermatosi più volte. Impressionanti le gomme anteriori di Redding e Iannone a fine gara completamente distrutte ed incredibile come possano aver finito la gara.
In Moto2 si rivede Folger con una gara imperiosa condotta dall'inizio alla fine in testa, braccato da due mastini quali Rins e Lowes che si sono limitati al controllo della classifica visto che Zarko non ha beccato il fine settimana giusto (undicesimo alla fine). Fuori dal podio ancora una volta Mattia Pasini autore di una gara fotocopia come in Germania.
La Moto3 ci ha regalato un altra prima vittoria che porta il nome di McPhee e della sua Peugeot davanti a Martin e ad un sempre più convincente Di Giannantonio che ha preceduto Bastianini e Antonelli.
Prossimo round Silverstone località non propriamente arida viste le piogge inglesi. Da appassionato spero sempre nell'asciutto ma se un pò d'acqua serve per rimescolare le carte...

martedì 16 agosto 2016

Fine dell'attesa #austriangp 2016

Finito il digiuno! Ducati è tornata alla vittoria e lo ha fatto come non mai portando a casa il primo e il secondo posto del GP di Austria. Niente da dire su Iannone che questa volta è stato zitto e ci ha dato del gran gas, rischiando per la scelta della gomma soft al posteriore, l'unico a farlo, cancellando (o quasi) le bischerate fatte fino a qui. Nessuno ha potuto fare nulla contro il "pompone" e i suoi piloti, neanche un ritrovato Lorenzo che si è limitato ad annusare il profumo dei gas di scarico della sua prossima moto. Rossi invece ha fatto una gara di conserva dietro a Lorenzo mai in grado di avere quel quid in più per sopravanzare il compagno di squadra. "Arma Letale" Marquez (ricordate il film con Mel Gibson?) ieri ancora più ragioniere si è accontentato di un quinto posto che, visti i risultati la davanti, gli ha permesso di non perdere poi tanto in classifica generale.
La fine di un incubo? Non credo. La vittoria di ieri è stata frutto di una serie di casualità ad iniziare dalla bruttissima pista quale è Zeltweg (7 crurve a destre 2 a sinistra) pensando anche al disegno originale che prevede un anello che gira dietro alla collina. Comunque godiamoci questo successo voluto e ottenuto da un caparbio Gigi Dall'Igna che alla fine della gara si è lasciato un bell'abbraccio proprio con Casey Stoner, un altro protagonista di questa vittoria. Prossima tappa BRNO, quella si che è una pista, e vedremo che sapore avrà questa vittoria o se sarà stato solo un fuoco di paglia.
In Moto2 uno stratosferico Zarko (il salto mortale all'indietro gli vale il titolo ad honorem) mette tutti d'accordo anche se un ottimo Morbidelli ha guidato la corsa per metà gara. Bravo l'italiano a rimanere calmo fin da ultimo "uccellando" alle ultime due curve Tom Luthi. Spero che Franco non si lasci coinvolgere troppo nella storia VR46 Academy e tutte le menate che ci propinano ogni fine settimana, perchè il ragazzo mi sembra che abbia stoffa da vendere a prescindere da chi frequenti.
Infatti in Moto3 abbiamo assistito al licenziamento in tronco di Romano Fenati proprio dalla squadra VR46 SKY Racing Team a seguito (sembra) di dissapori tra Uccio Salucci e il pilota reo di essere un pò troppo "anarchico". Non so cosa ci sia di vero, ed anche se Fenati ultimamente si è sempre comportato un pò troppo da "fenomeno", la faccenda mi sembra realmente grave visto anche che in campionato il pilota occupava la terza posizione. La gara è andata al rookie Mir che ha spodestato Binder e il suo sponsor (comunque secondo) ed un ottimo Bastianiani terzo in volata. 
Anche se la pista è brutta, il fine settimana austriaco ci ha regalato tanti argomenti interessanti sui quali riflettere, ed un buon ascolto sia in tv sia dagli spalti del Red Bull Ring il che non fa male vista la crisi del motosport. Prossimo round BRNO e vedremo tra i sali e scendi della pista chi scenderà o salirà.

lunedì 1 agosto 2016

Impronte

Gli aborigeni australiani dicono che la terra non è dell'uomo ma l'uomo è della terra. Detta così può sembrare una banalità ma il significato nasconde una saggezza che oggi sembra (anche senza sembra) abbiamo perso. Microscopiche vite "come pulci dello stesso cane", vissute nell'affannarsi in cerca di affermazioni per poi essere cancellate e perfino dimenticate in un attimo. Pochi sono gli uomini che hanno fatto la storia del mondo, miliardi che lo hanno occupato abusivamente. Panta rei dicevano i latini, come l'acqua del fiume, come la risacca del mare sul bagnasciuga. Le impronte degli uomini cancellate in una, due tre passate, per poi essere impresse ancora da altri uomini e così via. Ma il mare è sempre li gli uomini no. Lo spettacolo del tramonto avviene da millenni eppure noi lo guardiamo come se fosse "nostro". Invece è il tramonto che guarda noi, che ci guarda quando camminiamo a 4 zampe sulla sabbia, che ci guarda quando ci diamo il primo bacio, che ci guarda quando ad andatura lenta percorriamo quei pochi metri di terreno sabbioso. Di quelle impronte resta un breve ricordo come la nostra breve vita su questo pianeta. Eppure uomini "potenti" ogni giorno tentanto di sopraffare i più deboli, fanno scatenare guerre, anche mondiali, ma della loro storia non ne rimarrà che un cattivo o un brutto ricordo. Le opere degli uomini giusti rimangono nei secoli, penso al Davide di Michelangelo, alle Piramidi di Giza e solo gli uomini piccoli e invidiosi possono distruggere ciò che l'ingegno di uomini straordinari ha creato. Cammino e mi volto indietro e le mie impronte non ci sono più. Non mi resta che godermi questa lunga passeggiata in riva al mare...

domenica 17 luglio 2016

Un uomo solo al comando #motogpgermania2016 #fenomeni

Sembrava un fine settimana all'insegna di Marquez vista la pole e il suo ottimo rapporto col circuito, ma durante i primi giri la gara ha preso una svolta strana. Dopo le prime scaramucce post via, Petrucci prendeva le redini della corsa seguito dal Dovi e da Rossi. Un sogno! Tre italiani al comando con Marquez in lento calo, Pedrosa lontano e Lorenzo nella melma assoluta. Lentamente però la pista passava da bagnata a umida e il primo a cadere è stato proprio Petrucci lasciando al ducatista (e svizzero) Dovizioso la testa della corsa, sempre seguito da Rossi tallonato da un arrembante Barberà. Pista sempre meno umida e Marquez dalle retrovie fa un lungo sulla ghiaia che da una svolta nella testa dello spagnolo. Dopo un po infatti Marc si ferma per cambiare la moto ripartendo con le slick, come già aveva fatto Iannone (intermedie per lui) 2 giri prima. Nell'arco di 2 giri lo spagnolo era già in grado di girare più forte dei primi. A quel punto le lavagne di Rossi e Dovizioso si accendevano con una gigantesca scritta BOX. Ma entrambi, evidentemente poco esperti di gare, hanno pensato bene di fare di testa loro rimanendo in pista non pensando che l'uragano Marquez sarebbe arrivato di li a poco. Il resto è cronaca di un gara vinta d'astuzia che ha visto anche il podio di Crutchlow (grazie anche alle preghiere di Cecchinello ai box) e a Dovizioso che, una volta ripresosi dall'errore, si è mangiato Redding alle due ultime curve. Bene anche Iannone (quinto) seguito da Pedrosa, Miller, Rossi e Barberà. 
In Moto2 torna alla vittoria il bravo Zarko dopo una gara accorta fino alla zampata finale dove è riuscito a regolare al fotofinish il pilota di casa Folger. Dietro di loro un ecatombe: Rins, Lowes, Luthi tutti fuori dai giochi. Alla fine Simeon porta a casa un terzo posto. Bene Pasini al suo primo quarto posto in Moto2 seguito da Marini e Baldassarri.
In Moto3 Pawi si conferma re del bagnato salutando la compagnia a metà gara e rivedendola solo al traguardo. Anche nella piccola cilindrata sagra delle cadute e vittime illustri. La nota positiva viene da Locatelli secondo, al suo primo podio, e da Bastianini terzo. Nonostante tutto l'ottimo Binder si tiene a distanza Navarro a 47 lunghezze.
Prossimo round Zeltweg novità assoluta per la MotoGp, in una pista a mio avviso bruttina visti anche gli ingenti investimenti di Red Bull e con la speranza di una gara asciutta senza se e senza ma.

lunedì 11 luglio 2016

Il mostro è morto, viva il mostro #sbklagunaseca2016

Ci voleva la rottura della sua Kawasaki per fermare il Lagoon Monster Rea nel fine settimana americano Superbike. Si perchè, a dispetto di tutti i santi, se non fosse stato per lo stop Rea avrebbe portato a casa entrambe le manches tanta, troppa la superiorità uomo-macchina. Non che Sykes sia da meno ma il secondo preso in gara 1 da la dimostrazione che ieri Rea poteva controllare gli avversari. Se poi anche quest'ultimi pensano bene di andare per vie di fuga allora la corsa per i primi posti diventa molto noiosa. Infatti a parte il bel duello Rea-Sykes gara 1 ci ha offerto la caduta di entrambe le Ducati lasciando il terzo posto ad un buon Niky Hayden. Bene Savadori sempre più a suo agio sull'Aprilia (peccato per gara 2 caduto). Ma è gara 2 che ritorna ad essere la vera SBK, dopo la ripartenza per la caduta di Szkopek (per fortuna illeso). Ed è il nostro Giugliano che prende le redini della gara seguito da un nuvolo di scalmanati (e sempre i soliti) quali Sykes, Rea, Davies. Al cavatappi però l'italiano perde di colpo due posizioni con una sorpasso da antologia di Rea e Sykes che percorrono 2 curve appaiati. Ma il Rea di Laguna voleva concedere poco agli avversari fino a quando non allarga la traiettoria (forse appunto per un guasto tecnico) e lascia la strada libera per un bel duello tra Sykes, Giugliano e Davies. Sul finale entrambi i ducatisti si danno battaglia nel tentativo di riprendere la verde Kawasaki di Sykes che non è mai stata più lontana di 6 decimi, ma inarrivabile. Alla fine Sykes, Giugliano e Davies seguiti (da lontano) da un ottimo Fores e Hayden. Il fine settimana di certo non cambierà le sorti di questo campionato sempre e costantemente in mano e Rea a meno che in Kawasaki non decidano di "stopparlo" per un altra gara. Chi invece è deciso a narcotizzare lo spettacolo è proprio Dorna che non ha trovato soluzioni alternative se non quella di riprendere le ostilità a Settembre, Una vera presa di giro per una serie che avrebbe bisogno di altro. Anche se fantascientifico, un inserimento in una gara di MotoGp (magari BRNO vista anche la struttura) sarebbe stato un evento stratosferico, ma si sa, oggi non è più possibile sognare. Ci vedremo quindi in Germania. Ciao SBK mi mancherai!!!

mercoledì 29 giugno 2016

Una questione di buon senso

Prima di discernere in questo mio breve post vorrei far presente che sono stato operatore di polizia stradale per 10 anni ed ho sempre portato in maniera fiera la divisa ed il compito che mi era stato affidato, ritenendo quel lavoro uno dei più belli al pari del vigile del fuoco, infermiere e tutti quelli che ogni giorno si alzano per servire la comunità. Senza voler entrare nel merito delle singole specializzazioni vorrei dare un piccolo suggerimento a chi ogni giorno sorveglia le nostre strade che siano comuni piccoli, città, strade provinciali e di grande viabilità. Premetto che sono anche un motociclista non di quelli del sabato-sempre-in-moto ma un fruitore del mezzo per il diporto quotidiano e per qualche girata con gli amici. Il motociclista per antonomasia è (meglio dire era) un pò selvaggio, scavezzacollo ma sicuramente un amante del suo mezzo e in rarissimi casi lo troviamo con motociclette messe male. Anzi spesso e volentieri la moto è il trionfo dell'accessorio per renderla originale e a parte casi estremi possiamo affermare che bisognerebbe che tanti automobilisti ci tenessero alle auto proprie come fa il motociclista. Perchè allora tanto accanimento nei confronti del motociclista (anche cittadino) che ha il pregio di liberare le strade dal traffico (giusto per dirne una)? Perchè vessarlo se la freccia o lo specchietto retrovisore non è conforme all'originale anche se perfettamente funzionante? Ok ci sono delle regole ma mi sembra che ultimamente sulle nostre strade ci siano una miriade di veicoli (autoveicoli) provenienti da paesi stranieri (per lo più Romania e Bulgaria, RO e BG) in dubbie condizioni di manutenzione (quindi revisione) e sicuramente "poco" assicurati. Ma anche senza scomodare questa fetta di utenti (sempre più in aumento), basterebbe guardare dentro gli abitacoli per vedere sempre più spesso che chi guida usa il cellulare per navigare o scrivere messaggi. Casi da controllare ce ne sarebbero a bizzeffe perchè allora accanirsi solo con il motociclista? Non vi è dubbio che in diversi hanno scambiato la strada per una pista, ma non è la fetta più grande. Come ho sempre affermato i furbi, quelli del tanto-non-mi-becca si ritroveranno sempre e prima o poi da qualche parte verranno colti in grave fallo, ma l'accanimento a prescindere lo trovo poco "educativo" e generante una scollatura con le istituzioni che in questo momento non ci dovrebbe essere. Cari ex colleghi, avete in mano uno strumento meraviglioso, una sorta di super potere che potete gestire voi stessi e non sotto l'influenza di input politici che vi impongono la riscossione. Quando vedo un posto di controllo mi sento al sicuro perchè so che gli agenti operanti stanno facendo un azione "di controllo" sul traffico e non di repressione-per-forza. E con la presente vi lascio al vostro lavoro quotidiano che non è facile ma fatto di tante sfaccettature che sono davvero di pubblica utilità più di quanto non pensiate. 

martedì 28 giugno 2016

Tutti giù per terra (o quasi), #assen2016

Fine settimana da dimenticare o forse no, dipende da quale visiera lo si guardi. La bella notizia per i nostalgici e appassionati è che abbiamo riascoltato l'inno australiano sul più alto gradino del podio e questa volta non grazie a Casey Stoner ma ad un intrepido Jack Miller, quel rookie tanto discusso che è riuscito a portare davanti a tutti la sua Honda semi ufficiale. Va beh direte, pioveva, freddo, asciutto, confluenze astrali però la sua mano tremolante di emozione sul podio ci ha fatto ritornare ad un motociclismo romantico e questa non fa altro che bene. Anche da altre visiere abbiamo intravisto il sereno oltre le nubi e la prima è quella di Marc Marquez, l'unico dei big, quelli che sono sempre la davanti, ad essere rimasto in piedi e a portare a casa un secondo posto che vale oro e allungando decisamente in campionato. Bene anche Scott Redding ieri terzo al suo primo podio in MotoGp. Anche Iannone, senza far danni, è riuscito a raddrizzare un fine settimana che era partito dall'ultima posizione risalendo fino alla quinta. Più sfortunato Petrucci che dopo una prima frazione in rimonta si è visto abbandonare dalla sua Ducati alla ripartenza. E gli altri? Bella domanda! Il primo che non ha mai brillato sin dal Venerdi è proprio Lorenzo mai in vera partita col resto del gruppo tanto che nella prima "manche" era scivolato al 20 posto! Alla ripartenza e viste anche le numerose cadute, alla fine ha racimolato un decimo posto che gli è valso qualche puntarello mondiale ma avrà da riflettere parecchio sulle gare future. Rossi che sembrava a far sua la gara prima dell'interruzione al secondo via ha cercato di scappare in fuga nonostante una pista molto bagnata, rimanendo però vittima di una caduta di anteriore che sinceramente, vista la sua esperienza, poteva benissimo evitare in quel momento. Stessa sorte per il buon Dovizioso che nel tentativo di resistere alla fuga dell'italiano (lui come sappiamo è svizzero) ha sbattuto la sua Ducati in terra e con lei sono volate sia le ali sia i sogni di gloria. Alla fine vincitori e vinti se ne tornano a casa con ghiaia, graffi e nel caso di Marquez un bel bottino in più.
La Moto2 ci ha regalato la prima vittoria di Nakagami che ha saputo tirarsi fuori dalla bagarre e creare quel margine per arrivare in solitaria al traguardo vista anche la imperiosa rimonta di Zarko (ora leader della classifica) e il nostro Morbidelli che ha saputo reggere agli attacchi dei vari piloti che gli si sono portati in scia.
Ma è la Moto3 che ci ha regalato le più belle soddisfazioni con ben 5 italiani davanti a tutti e con la prima vittoria di Bagnaia e della sua Mahindra davanti al sempre più convincente Di Giannantonio e Migno. Fuiori dal podio per un non nulla Fenati e Antonelli. Peccato per Bastianini caduto a pochi giri daslla fine. Bella anche la gara di Binder mai sazio di vittorie dimostrando cuore, talento e passione anche se alla fine ha raccolto un dodicesimo posto causa un lungo.
Nota a margine sulla sempre più pietosa telecronaca e siparietti vari in studio che di fatto dimostrano che il motociclismo è in mano a marchettari e prezzolati e non a sportivi veri.
Mi raccomando luci accese anche di giorno, casco taroccato sempre allacciato e prudenza....sempre!

domenica 19 giugno 2016

Il mondiale che non c'è. Misano SBK 2016 #ciaopiro

Fine settimana di SBK, STK e SSP in ricordo di una grande protagonista di queste serie, quel Fabrizio Pirovano che ci ha lasciato per un male incurabile, forse la sua gara più brutta e più dura dove, purtroppo, nulla ha potuto. E nel suo ricordo il circuito di Misano non ha offerto grandi gare in SBK nè tantomeno ha richiamato quel popolo che da sempre ha contraddistinto il campionato delle derivate di serie. Nella SBK Re Rea ha ripreso il suo trono e il suo scettro con due manches magistrali dove nulla ha potuto un ottimo Sykes autore della pole position ma meno efficiente in ottica gara. Rea è stato semplicemente perfetto e insaziabile di fatto ipotecando il suo secondo titolo mondiale. Chi doveva rallentarlo o è arrivato secondo, Sykes, o ha raccolto un quarto posto e una caduta (Davies) nella foga di recuperare delle prove non brillanti. Ci ha pensato Giugliano a tenere alta la bandiera della Ducati con un buon terso posto in gara 2 ma mai con i primi. Sinceramente la Kawasaki ha un pacchetto pilota moto che gli permette di rischiare meno al contrario di Chaz, sempre spettacolare ma perennemente al limite. In gara uno si rivede anche Van DerMark, terzo, ultimamente un pò in ombra rispetto al suo compagno Hayden, caduto e poi sesto. Bene Savadori quinto in gara 2 in crescita gara dopo gara. Alla fine un mondiale ucciso da Rea e dalla Kawasaki complice anche quel guizzo che Ezpeleta (oggi presente) non riesce (o non vuole) dare a questa categoria che tanto invece avrebbe ancora da offrire.
In Supersport un altro cannibale non si accontenta di posizioni di rincalzo, quel Kenan Soufoglu che mette una seria ipoteca sull'ennesimo mondiale di categoria, regolando un ottimo Caricasulo, autore della pole e di una bella e matura gara e PJ Jackobsen che si deve accontentare del terzo posto con una moto non perfettamente a punto. Chi saluta i sogni iridati è Cluzel anche oggi caduto e definitivamente lontano dai giochi visto anche lo scarso feeling con la sua MV.

Chi invece dovrebbe restar a casa per un turno senza passare dal via è De Rosa che dopo una gara intelligente e accorta decide di gettare al vento la sua gara e quella di Mercado che lo aveva infilato nel corso dell’ultimo giro. Il napoletano, invece di "accontentarsi", vista anche la difficoltà di sorpasso a Misano ha pensato bene di entrare sul pilota Ducati, alla fine del curvone veloce, prima del Carro, ignorando del tutto il pilota della Ducati, falciando il povero argentino che si è trovato senza la ruota anteriore attaccata al terreno. In pratica una iannonata bella e buona senza neanche un mea culpa al parco chiuso. Per fortuna nessuno si è fatto male ma mi aspetto dalla direzione di gara una punizione esemplare visto anche il punto veloce del tracciato. Vince il simpatico Mahias alla sua prima a Misano seguito da un buon Calia e dall'autore della pole Faccani.

domenica 5 giugno 2016

Nel segno di Salom #motogpbarcellona2016

Oramai del luttuoso fine settimana spagnolo ne abbiamo abbondantemente parlato e in questo post limitiamoci commentare chi ha omaggiato la memoria dello sfortunato pilota spagnolo. In effetti in nessuna delle 3 classi ci sono stati piloti che si sono risparmiati anzi ,tutti hanno dato il meglio di se per contribuire ad un fine settimana di motociclismo come piace a noi. Bello e corretto il duello tra Rossi e Marquez con l'italiano primo sotto la bandiera a scacchi dopo una gara intelligente e forse carica di quel rancore che il Mugello gli aveva lasciato dentro. Non ha fatto sconti Rossi ad un rivale coriaceo e sempre più maturo che non gli ha concesso un metro se non solo sul finale quando Marquez ha deciso che oggi contro il 46 non c'era nulla da fare. Un bel duello che riporta alla memoria la gara di Sepang e l'occasione persa, chissà... Bravo dunque Rossi che dovrà gestire il campionato in questo modo se non vorrà far scappare i due avversari più giovani, quel maturo Marquez e Lorenzo oggi in ombra ma anche estremamente sfortunato, falciato da quel pilota inutile che corrisponde al nome di Iannone. Da queste pagine non avete mai letto una posizione così radicale nei confronti di un pilota, ma ritengo Iannone all'altezza del suo soprannome, un maniaco che gira per la pista come una mina vagante, falciando tutto e tutti rimanendo impunito. Suzuki e bene che faccia una bella scorta di ricambi per l'anno prossimo. 12  o 11 punti persi da Lorenzo non fanno la differenza, ma la differenza la fa quando degli ottimi piloti Rossi, Marquez, Lorenzo e Pedrosa, oggi terzo, battagliano per un mondiale che andrebbe vinto sul campo, con i sorpassi e non perche in pista ci sono degli esagitati che non riescono neanche a calcolare la distanza altrui. Il resto del gruppo come sempre alla spicciolata con un deludente Vinales quarto che ha condotto una gara "agitata". 
In Moto2 ritorna alla vittoria (la seconda consecutiva) un ottimo Zarko che ha regolato un Rins attento e un ritrovato Nakagami. Lowes in ombra, oggi sesto, è costretto a cedere la sua leadership per una campionato al momento a 3 piloti racchiusi in 10 lunghezze. Brutto il pasticcio tra Baldassarri e Corsi vittime di una foga eccessiva che porta solo zero punti.
Chi invece pare proiettato verso una vittoria di forza e classe è Brad Binder oggi secondo solo a Navarro alla sua prima vittoria mondiale. Il sudafricano non si è mai accontentato neanche quando è stato buttato fuori da un Rodrigo oggi in grande spolvero. Bene il ritorno di Bastianini sul podio con Fenati e Bulega nelle prime otto posizioni. 
Sicuramente lasciamo Barcellona con quel senso di vuoto dentro che ogni perdita di una giovane vita ci lascia sempre ma come ha scritto un bravo giornalista sportivo, Massimo Falcioni, o si smette di piangere o si smette di correre. Ci vediamo in Olanda nella ex università della moto ora diventata un liceo (triennale).

sabato 4 giugno 2016

Il senso di chiudere la stalla... #motogpcatalogna2016

...dopo che sono scappati i buoi. Che il nostro sport sia pericoloso non v'è dubbio. Però anche andare sulle strade è pericoloso. Kato a Suzuka, Tomizawa a Misano, Simoncelli a Sepang e via discorrendo. Morti che si potevano evitare? Non si corre più a Suzuka per la MotoGp ma si corre la 8 ore. Quindi Suzuka è pericoloso o no? Ieri a Barcellona si è consumato l'ennesimo lutto del nostro meraviglioso sport. Un ragazzo di 24 anni, Luis Salom, è deceduto per le ferite riportate a seguito dell'impatto contro gli air fance e la sua moto. Poche ore dopo la Safety Commission decideva di utilizzare il tracciato della F1 utilizzando due modifiche che rallenterebbero la velocità. Ma allora perchè si è corso con l'altro "disegno"? Era realmente pericoloso? Se non ci scappava il morto nessuno avrebbe detto nulla. Allora perchè questa modifica? E se non ci fossero state alternative? Come sempre l'uomo è alla ricerca di un paracadute ma trattandosi di sport estremi l'imponderabile è sempre dietro l'angolo. Il povero Simoncelli se non fosse stato (incolpevolmente) travolto da Rossi e da Edwars avrebbe tirato due Madonne e non si sarebbe neanche fatto un graffio, come fu anche per Tomizawa: Doriano Romboni è morto in una pista di supermotard in una gara spettacolo, quindi di cosa stiamo parlando? Modificare il layout di un tracciato all'ultimo minuto significa non accettare il fato del nostro sport e questo nessuno lo potrà mai controllare. Andando indietro nel tempo Angelo Bergamonti è morto in una giornata super piovosa in un circuito cittadino per una capocciata sullo spigolo di un marciapiede. 10 centimetri più a lato e avrebbe mangiato una balla di fieno e sarebbe qui a raccontarci storie di moto. I guardrail di Monza che ci hanno portato via Saarinen e Pasolini non ci sono più, così come sono state aggiunte delle chicane ma ciò non vuol dire che a Monza non si muoia più. Modificare la pista a seguito di una morte improvvisa significa non aver capito la filosofia e lo spirito di questo sport. Capirossi una volta disse: "ad ogni curva sappiamo che rischiamo la vita, ma ad ogni giro quella stessa curva cerchiamo di farla sempre più forte", oppure Simoncelli che il giorno prima del fatale incidente dichiarò "che nella vita avrei fatto solo questo lavoro, il lavoro più bello del mondo". E' giusto rendere le piste più sicure come è stato fatto ma è ingiusto e infantile non calcolare che queste sono le corse fatte di bellezza e a volte, oggi raramente, di qualche tragedia. Ciao ragazzi, vegliate sempre su di noi.

mercoledì 1 giugno 2016

Fermiamoci un attimo

...e osserviamo. Sinceramente mi sembra che la nostra società stia prendendo una direzione molto strana. I luttuosi fatti degli ultimi giorni delle due ragazze uccise brutalmente fanno emergere un quadro inquietante che si cela dietro parvenze di rapporti "normali". Ma cosa è che fa scatenare la follia umana tanto da uccidere barbaramente o dare fuoco alla donna (uomo) tanto amata? "Eppure era tanto un bravo ragazzo, normale..." difficile crederlo ma sono le parole che spesso si sentono dire da chi li conosceva. C'è qualcosa quindi che non va nella comprensione degli individui che frequentano le nostre case. Cos'è che non vediamo o non comprendiamo? Difficile chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi ma ora più che mai, in questo mondo che vive sui social, che comunica per brevi post, che "twitta e selfia", spesso la chiave è proprio li, nei messaggi, nelle urla nel silenzio che spesso passano inosservate. Happy Hour, ora felice, ma il resto delle 23 ore chi sono i nostri ragazzi? Non che gli "adulti" siano da meno ma sicuramente (passatemi il paragone) è più plausibile un raptus da adulto che da adolescente, vista anche la vicinanza della famiglia. Ma è proprio nella vicinanza o pseudo tale che vanno trovate le ragioni di questi folli gesti. Pensiamo davvero di essere vicini ai nostri figli? Quante volte gli abbiamo chiesto se a scuola, o sul lavoro va tutto bene oppure gli abbiamo chiesto di parlarci delle loro compagnie? Il telefono fisso in mano non risolve i loro problemi anche se internet sembra che fornisca tutte le risposte. Ma noi adulti siamo in grado di fornirgli le risposte? Solo quando pensiamo ad una ragazza di 24 anni data alle fiamme ci svegliamo dal torpore ma poi cosa facciamo? L'amico che ci scrive "l'ammazzo" va preso un pò più in considerazione o va ignorato perchè è soltanto uno sfogo momentaneo? Fermiamoci un attimo dunque e alziamo la testa degli schermi e guardiamoci intorno. Forse qualcuno ha bisogno di noi, forse anche noi stessi... 

lunedì 23 maggio 2016

Fumata bianca #mugello2016 #giornatastorica

Nel precedente post avevo scritto che non avrei commentato il fine settimana mugellano perchè schifato un pò da tutto il teatrino che oramai avvolge il moto mondiale, ma un caro amico e sopratutto noto giornalista sportivo mi ha detto che il "dovere" di cronaca deve prescindere da fatti "esterni" al contorno di una gara, dunque...
Bel fine settimana quello che abbiamo visto al Mugello con 2 belle gare Moto3 e MotoGp e una Moto2 falsata da un'approssimazione (ultimamente accade un pò troppo spesso) della gestione della procedura di partenza.
MotoGp che ci ha offerto un bello spettacolo con la vittoria imperiosa e un pò inaspettata (viste le premesse) di Jorge Lorenzo capace di rintuzzare gli attacchi di Rossi per 9 giri e poi di tenere a bada un redivivo e sempre più maturo Marquez. Dopo la rottura del motore la mattina da parte di Lorenzo al pomeriggio stessa sorte è toccata a Rossi quando era nel pieno della battaglia per il primo posto. Un segnale brutto ma importante per la casa di Iwata costretta all'analisi del propulsore vista la coincidenza delle due rotture. Uscito di scena Rossi Jorge si è ritrovato alle spalle Marquez che lo ha studiato per tutto il tempo fino ad infilarlo magistralmente alla Materassi. Ma il Lorenzo di ieri non aveva intenzione di lasciarsi sfuggire la vittoria e le staccate alla San Donato contro Rossi lo avevano già dimostrato ampiamente, tant'è che ha pensato bene di infilare Marquez alla Biondetti 1 come se non fosse una curva. Tale manovra in uscita gli è costata velocità tanto che il piccolo diavolo lo ha ripassato tenendo la testa fino all'uscita della Bucine quando però grazie alla scia e ad una maggiore trazione Lorenzo lo bucava sul traguardo per 19 millesimi!!! Bene anche Iannone partito male ma autore di una gara accorta che lo ha portato al terzo posto dopo aver lottato prima con Dovizioso e poi con Pedrosa arrivando a 4 secondi dai primi. Gara un pò incolore, viste le aspettative, del nuovo compagno di squadra di Rossi, quel Vinales partito dalla seconda casella ma non andato oltre il 6 posto. Da segnalare un buon ottavo posto di Petrucci e un decimo del "multiuso" Pirro. 
Nel monomarca Honda-Moto2 grande pasticcio dell'organizzazione che alla ripartenza, dopo la sospensione per il danneggiamento di un air-fence, non ha saputo gestire l'entrata in pista dei piloti togliendoli dalla griglia una volta schierati creando caos e ritardi. Gara accorciata ma ricca comunque di intensità dove ha visto trionfare per la seconda volta quest'anno Zarko su di un fantastico Baldasarri autore di una gara maiuscola e di un accorto Lowes penalizzato dalla ripartenza.
Ma è come sempre la Moto3 a dare spettacolo dal primo all'ultimo giro con una solo vincitore però: Brad Binder autore di una gara maiuscola nonostante una battaglia con un folto gruppo di piloti tra cui Di Giannantonio al suo debutto al Mugello e oggi secondo per un soffio. In effetti tanti gli italiani sempre li davanti e lo dimostrano Bagnaia terzo e Anotnelli quarto dopo una furiosa rimonta.
Prossimo round Barcellona altra pista interessante e selettiva e chissà se anche li vedremo dei pomodori sul podio... 

domenica 22 maggio 2016

Invasioni barbariche #mugello2016

Guardate bene l'ora del post: sono le 10:30 di Domenica mattina (e si è svegliato già il mercato). Oggi il post sarà precedente alla gara, perchè qualunque sia il risultato questo non è più motociclismo ma un evento che ricorda molto le calate degli Unni e dei Barbari. Non esistono più gli sfottò ne tanto meno quelle sane serate in attesa della gara dove si, si beveva birra, ma l'attesa era fatta di gioia, scoponi scientifici e tornei di briscola. Oggi i nuovi Vandali devastano, bruciano, si ubriacano e non mi stupirei se sacrificassero qualche strano animale in onore al loro e unico dio: sua maestà Rossi. D'altronde il colore giallo delle loro bandiere e dei loro vestiti dice che quello è il popolo di Valentino Rossi punto e non un popolo di appassionati. Gli stessi appassionati-tifosi veri, quelli che comunque accettano il confronto e parlano di motociclismo si dissociano da tutto questo e dalle ingiuriose offese da stadio che si possono leggere lungo il circuito: "Marquez Infame, Lorenzo Boia" e così via. Tutto orchestrato per una festa pagana che ha il solo scopo di riempire gli autodromi con la peggior gentaglia perchè l'appassionato ne ha piene le scatole. E tutto questo succede in Italia una volta cultura del Rinascimento e di grandi personaggi. Anche il casco di Rossi non è più ironico e goliardico ma è un invito a occupare gli spazi a discapito di altri. Questa è l'asticella alzata da Rossi e da Ezpeleta in cerca di nuovi serbatoi di spettatori. Da motociclista e appassionato mi fa schifo tutto ciò e mi dispiace non poter fare un'analisi delle gare e dei piloti perchè mi rendo conto che sto commentando uno squallido teatrino. Come sempre spero che oggi vincano i migliori ma a questo punto c'è realmente da capire chi siano i migliori...