lunedì 31 ottobre 2016

Luci nel deserto, #qatarsbk2016

Non avranno una risonanza come la MotoGp, non saranno rissosi ne super campioni, ma l'ultimo round del mondiale Superbike ci ha offerto una pagina di motociclismo veramente bello. Inizierei col vincitore, con il cannibale, con il pilota che in 7 anni di "repressione" Honda ha trovato in Kawasaki la sua casa per potersi esprimere e lo ha fatto in tutta la grandezza di pilota. Jonathan Rea (si legge RIA!!!) è ancora meritatamente campione del mondo e ieri forse ancor di più con quel gesto di cavalleria autentica di cedere il posto al compagno di squadra per concludere il mondiale in seconda posizione. Potrebbe sembrare un gesto per una futura collaborazione ma loro sono inglesi. Per tutto l'anno se le sono dette e date di santa ragione ma ieri alleati per vincere la battaglia finale. 1000 volte bravo!!! Bravo anche Sykes nell'ammettere lo stupore di tale gesto segno che l'accordo non c'era, ma solo il rispetto che hanno i veri duellanti. In fondo è con grandi avversari che la vittoria è ancora più bella. Ma il vero vincitore di una buona parte del mondiale è Chaz Davies che ha pagato l'immaturità sua e del mezzo in diverse occasioni, riscattandola ampiamente con 11 vittorie di manches con una sequenza finale incredibile. Un pò Stoner e un pò Bayliss mi sembra la descrizione più azzeccata dello spilungone britannico. In gara due, oltre al gesto finale di Rea, abbiamo visto due piloti guidare al limite in una danza alla quale solo un waltzer di strauss avrebbe potuto sostituire il rombo dei motori. La Superbike dovrebbe ripartire da qui, come anche dal terzo e quarto posto di Guintoli, altro pilota sottovalutato. E' vero, forse manca qualcosa alla SBK per essere più mediatica, ma accontentiamoci dell'ancora "semplicità" del paddok. Mi auguro che Ducati con l'arrivo di Melandri non faccia l'errore che fece l'Aprilia 2 anni fa... Bello anche ritorno di Haslam, in prestito dal WBSB inglese. Già, proprio da questo campionato, che sembra che attiri i piloti (si parla anche del ritorno di Guintoli e l'arrivo di Giugliano) forse bisognerebbe attingere qualcosa, vista anche l'affluenza nei circuiti da parte degli inglesi. Certo le piste non sono il massimo però qualcosa nella SBK c'è che non va...
Comunque io ieri ho goduto e mi sono quasi commosso e questa credo sia l'essenza di uno sport fatto bene. Grazie anche all'eterno Max Biaggi per la sua presenza sempre competente e mai faziosa (da qualsiasi parte andrai non ti svendere come tutti!!!). Motori spenti, tute riposte e via per una vacanza per ritornare ancora più forti di prima. Ciao SBK mi mancherai!!!!!

Grazie Dovi!!! #malesiamotogp2016

Ammettiamolo, per noi appassionati la vittoria del Dovizioso (per i giornalai italiani pilota svizzero) ci ha fatto piacere. Non sarà eclettico, non sarà super veloce, non sarà "personaggio", ma di sicuro è un buon lavoratore del manubrio che si impegna sempre dal venerdi alla domenica. Ieri il Dovi ha vinto una gara difficile dove la cavalleria della sua Ducati non contava ma contava una guida accorta e priva di sbavature, quella che lui riesce ad esprimere meglio. Se vogliamo poi buttarla sul romantico ha vinto nella pista dove il suo nemico/amico ha vinto il suo mondiale in 250 e dove purtroppo ha perso anche la vita, quel Marco Simoncelli mai dimenticato proprio da lui, "nemico" di tante battaglie sin da ragazzi. In una gara strana costellata da infinite cadute riescono a trovare sprazzi di gloria anche Rossi e Lorenzo entrambi accomunati da una piccola sfida personale per il secondo posto nel mondiale. Qualche tempo fa gli stessi giornalai tifosi di Rossi dicevano che il secondo è il primo degli ultimi. Ieri hanno quasi gridato all'impresa. Io semplicemente dico che Rossi anche quest'anno ha fatto un buon e saggio campionato. Sono lontani i tempi in cui gli avversari non esistevano. Oggi di fronte agli avversari più forti di sempre ha portato a casa un buon secondo posto. Punto. Senza le incognite del meteo e delle gomme forse il mondiale si sarebbe concluso ieri o forse a Valencia....chissà... Lorenzo ieri terzo ha ammesso candidamente che senza le cadute il podio non l'avrebbe neanche visto e questo è un chiaro esempio di sportività. Un plauso anche al duo Avintia, Barbera e Baz quarto e quinto. L'unico che ancora una volta ha fatto tutto da solo è Marquez che cade e si rialza per arrivare undicesimo. Sinceramente dopo una stagione così al piccolo diavolo non possiamo rimproveragli nulla. Sicuramente a Valencia sarà della partita.
In Moto2 felice ritorno al titolo di un pilota forte e cazzuto che è stato il primo a bissare il successo per due anni consecutivi nella classe intermedia. Zarko ha messo in scena tutto il repertorio di un pilota vincente. Il doppio backflip con il fratello poi non ha prezzo. Bene Morbidelli sempre più conferma di questo mondiale. Non ce l'ha fatta Luthi a riaprire il mondiale per Valencia ma gli va dato l'onore delle armi. In ombra da un pò di tempo a questa parte Rins e Lowes.
Con i tre titoli già assegnati andiamo a Valencia per la kermesse di fine stagione e l'inizio della prossima.

lunedì 24 ottobre 2016

La prima vera volta di Cal, #australiangp2016

Nonostante tutta una serie di proclami sui vari vincitori di quest'anno, ieri Crutchlow ha vinto la sua prima gara "normale" senza se e senza ma, senza aiuti metereologici, forse il primo vincitore "vero" dopo i soliti noti. Certo è che al grande burattinaio Ezpeleta andrebbe spiegato che questa non è la stagione ideale per correre in questa zona dell'Australia, dove le temperature sono parecchio autunnali e il clima molto variabile. In effetti è stato un fine settimana all'insegna "dell'indo coio coio" con piloti che hanno girato con l'asciutto, quelli col bagnato, quelli con l'umido fino a stilare una classifica anomala dove ha visto i due piloti Yamaha finire nelle retrovie più profonde. Ed è proprio Rossi che alla fine dei giochi ha puntato il dito contro Michelin rea di aver fatto un pò troppa confusione sulle direttive delle gomme da usare. Per fortuna la domenica il meteo è stato clemente ed ha regalato una pista asciutta a tutti i piloti. Come già detto la gara offriva come spunto di curiosità la partenza arretrata del duo Yamaha visto che Marquez si era preso (di forza) la pole. Dopo qualche giro infatti, il fresco campione del mondo aveva già stabilito la sua legge distanziando Crutchlow di un bel pò e lasciando agli altri la battaglia per il terzo posto. Dalle retrovie intanto risaliva Rossi autore di sorpassi e giri veloci ai danni di piloti decisamente più lenti come se le sue gomme avessero recepito la strigliata del giorno prima. A 18 giri dalla fine, alla staccata dopo la Stoner, Marquez incappa nel suo primo zero disintegrando la sua Honda nella via di fuga lasciando all'inglese dagli occhi a pazzo la conduzione della gara in maniera imperiosa tanto è che neanche Rossi, dopo un promettente avvio, riusciva a riprenderlo. Terzo Vinales che ha seguito come un ombra il suo futuro compagno di squadra e quarto un "normale" Dovizioso che porta a casa, come sempre, il risultato. In ombra Lorenzo, sesto, a un calendario dalla vetta.
Gara bella, brutta? Sono contento per Crutchlow e per Cecchinello ma i dubbi rimangono su di una gestione approssimativa delle gomme (e delle regole). Se ciò serve per lo spettacolo non ci è dato saperlo ma spererei in un futuro meno nebuloso e più "chiaro" da parte del gommista (e anche di Dorna). Prossimo round nella patria di Sandokan con la speranza di vedere tre tigri contro tre tigri (anche a scriverlo mi sono intrecciato!!!)

lunedì 17 ottobre 2016

Gioco, partita, incontro. #motegi2016

Sabato ero in una sala scommesse e volevo puntare 5 euri sulla vittoria di Marquez e sulla conclusione per la lotta al titolo, ma poi mi sono detto "perchè buttare via dei soldi?". Invece nella terra del Sol Levante, patria del karakiri, qualcuno si è immolato verso le vette della leggenda e qualcuno ha preso la katana e se l'è infilzata direttamente nell'addome agitandola anche un pò. Marquez ieri ha vinto il suo terzo titolo in MotoGp nella maniera dei campioni veri, quelli che hanno tutto, talento, intelligenza anche fortuna. Lo ha vinto lui e nessun altro. In compenso lo ha perso la Yamaha che non ha saputo gestire 2 piloti che sulla carta potevano veramente ottenere di tutto, visto anche una moto super competitiva. Hanno invece preferito cullare il vecchio Rossi, "emarginare" Lorenzo e lasciare che il piccolo diavolo facesse incetta di vittorie e piazzamenti. La sensazione non troppo remota è che una parte di Yamaha, e anche di Dorna, sia impegnata per far vincere il decimo titolo a Rossi, digiuno dal 2009, considerandolo ancora la gallina dalle uova d'oro. Al momento è Marquez il pilota più forte in circolazione perchè ha vinto nell'era di Lorenzo, Pedrosa e Rossi. Al momento nessuno come lui. Punto. Nel GP della caduta degli Dei rimangono sprazzi di luce per Dovizioso secondo autore della "sua" gara che costruisce dal primo all'ultimo giro. In fondo la caduta di Lorenzo è anche da additare alla sua lenta ma inesorabile rimonta. Bene Vinales terzo, un pilota che l'anno prossimo dovrà sostituire una sella pesante in Yamaha. Dietro di lui Aleix Espargaro e Crutchlow non lontano dai primi. C'è chi ha ritenuto bello questo mondiale per la varietà di vincitori nelle ultime 10 gare. Senza le incognite del tempo e delle gomme forse non saremo qui a parlare di vittoria di Marquez perchè avremmo ancora un mondiale aperto ai "soliti" 3. Sicuramente "qualcuno" non ha calcolato l'incognita Marquez e dovrà inventarsi qualcosa di nuovo per arginarlo anche l'anno prossimo. Bravi comunque ai primi tre della classe, quasi sempre al top in ogni gara includendo lo sfortunato Pedrosa vittima dell'ennesima frattura. Yamaha si è anche resa protagonista di una caduta di stile facendo rimanere Lorenzo vincolato al contratto fino a fine anno, senza "sganciarlo" prima per poter effettuare dei test con Ducati. Che Lin Jarvis fosse poco lungimirante lo si è visto a inizio anno quando ha di fatto messo alla porta Lorenzo. Comunque è poi il campo a parlare. E il campo ha detto Marquez. 

lunedì 3 ottobre 2016

Il Re sole Chaz Davies, SBK Magny Course 2016

Sicuramente un ottimo momento di forma sia per Chaz sia per la Ducati. Se ci fosse stato il sole anche in Germania forse saremo qui a parlare delle 8 vittorie di stagione del pilota Ducati. In compenso in Francia Chaz ha avuto due manches stellari. La prima, al Sabato, quando ha letto (e azzardato) che le condizioni dell'asfalto potevano essere buone per le intermedie, rischiando la scelta in prima persona, riuscendo a gestire una gara non facile. La domenica invece, con la pista asciutta, ha aspettato il momento buono per lasciare che i due galli della Kawasaki si scannassero fra se per dare la zampata finale. La Ducati è veramente cresciuta nelle sue mani e sarò curioso di vedere cosa farà Melandri l'anno prossimo, perchè eguagliare il forte pilota britannico non sarà facile. Bene anche il duo Kawasaki con Rea sugli scudi in gara 1 e molto aggressivo in gara 2 anche se non è riuscito (se non sul finale) a domare Sykes. Ottimo Camier quarto in gara 2 mentre in gara 1 ha brillato anche Van Der Mark con un bel secondo posto. Mondiale comunque sempre saldamente nelle mani di Rea che esce senza danni dalla trasferta francese anche per una comportamento in gara sempre attento e mai domo, segno di un'atavica fame da podio. In conclusione due belle gare ricche di spunti sperando in un prosieguo e un anno prossimo ancora più proficuo per un mondiale che non è secondo a nessuno.

lunedì 26 settembre 2016

Nel segno di Binder, #motogparagon2016

L'avevamo scritto già qualche gara fa: Brad Binder è campione del mondo della Moto3. Bravo, grintoso, cristallino e mai domo, Binder ha vinto un mondiale lottando per le prime posizioni ogni gara, accontentandosi sempre poco, vedi Assen, portandolo a vincere il titolo con 4 gare di anticipo, segno di una grande maturità e costanza, quella che manca ai ragazzi italiani. Enea Bastianini si è svegliato un pò tardi e adesso la lotta è circoscritta per il secondo posto tra lui e Navarro, ieri primo. In Sudafrica non ci sono accademie per giovani piloti e i mondiali si vincono con devozione e impegno. Bravo Brad!!!!!
La MotoGp ha visto il ritorno alla vittoria di un pilota che sta crescendo sempre di più, accontentandosi all'occorrenza ma graffiando quando serve. Marquez ieri ha messo tutti a tacere, gufatori e non, facendo vedere che quando è in forma non ce n'è per nessuno. Ieri ha vinto bene e con maturità ed ha riportato la distanza nel mondiale a +52 su Rossi, ieri terzo. Nonostante il podio ieri Rossi ha fatto una gara "stizzosa" cercando sempre di contenere le sfuriate degli avversari che però hanno agito di costanza, quella che da ultimo è mancata a lui. Il lungo su Lorenzo al Muraglione è sembrato un gesto disperato che sapeva di non poter concludere. Dal canto suo Lorenzo ha fatto la sua gara nonostante le premesse fossero ben diverse. Chi è restato con i primi fino all'ultimo è stato Vinales con una Suzuki in grande spolvero anche dal lato prestazioni. Quarto Crutchlow, poi Pedrosa e Espargarò. Se sulla carta tutto sembra rose e fiori, la foto qui sotto mostra il vero problema di questo mondiale.
Se la centralina unica ha calmierato un pò le prestazioni delle varie moto, le gomme dovrebbero essere una garanzia, cosa che in realtà non è così. Non è possibile che un pilota come Pedrosa arrivi al traguardo con una gomma così, non consumata ma distrutta e la stessa cosa è capitata anche a Dovizioso. Sfortuna o premeditazione? 
In Moto2 ritorna alla vittoria il pilota più eclettico di tutti, poco costante ma spettacolare, quel Sam Lowes che ieri ha regolato di misura un buon Marquez e un ottimo Morbidelli in rimonta. In ombra i leader della classifica Rins (6) e Zarko (8) che hanno arrancato nelle retrovie. 
Adesso tocca al trittico dall'altra parte del mondo Giappone, Australia e Malesia e se non ci saranno magheggi con le gomme Valencia sarà solo una passerella.

lunedì 12 settembre 2016

Pedrosa, The peacemaker, Misano 2016

"...se vince Rossi si riapre il mondiale però Marquez che farà? Sarà la gara del riscatto di Lorenzo e delle Ducati..." Niente di tutto questo perchè è arrivato Pedrosa che ha messo d'accordo tutti in una gara accorta e intelligente e sopratutto veloce, troppo veloce anche per l'idolo di casa Rossi che ancora una volta non sale sul gradino più alto del podio (almeno questa volta è arrivato secondo). I centomila canarini gialli che hanno fischiato Pedrosa sul podio dimostrano che questo sport al momento è in mano ai tifosi e non agli sportivi che hanno applaudito il ritorno alla vittoria di un grande pilota, forte, anche lui non tanto più giovane (come Rossi). Dal canto suo Valentino voleva fortemente la vittoria ed ha guidato la metà della corsa sempre in testa e sempre al limite con Lorenzo che lo inseguiva ad un secondo. Ma quando Pedrosa è arrivato su Rossi alla curva del Rio infilandolo "alla Rossi" non ce n'è stato più per nessuno. 8 vincitori in 8 gare diverse questo è al momento l'apporto (compreso anche il meteo) che ha portato il cambio di regolamenti (Michelin e centralina unica).
Superlativo Pedrosa che riesce anche a limitare i danni del suo compagno di squadra Marquez, ieri quarto e mai della partita che ora si trova a +43 su Rossi che, come ho già detto, voleva vincere a tutti i costi. Lorenzo ieri terzo ha lodato il vincitore e il suo compagno di squadra, dichiarando che entrambi sono stati più forti. Siparietto poi in sala stampa tra Rossi e Lorenzo ma questo fa parte del gossip. Per il resto del gruppo c'è da segnalare il 6 posto di Dovizioso e l'ottimo settimo del tuttofare Pirro.
La Moto2 ha visto finalmente trionfare Baldassarri con una condotta di gara esemplare tanto da battere Rins all'ultimo giro. Terzo Nakagami seguito da Zarko ieri alle prese con un assetto non perfetto. Quinto un constante Morbidelli.
In Moto3 come ho già scritto in precedenza vince Binder ipotecando il mondiale avendo oltre 100 punti sul secondo che porta il nome di Bastianini che nulla ha potuto contro il veloce sud africano. Sul podio anche Mir presenza oramai costante nella top five.
Brevi considerazioni finali sulle "stranezze" di questo fine settimana. La prima forse la più eclatante il balletto dei medici sulla diagnosi del dopo la caduta di Iannone. Sono in linea sul non far "decidere" ai piloti se correre o meno però trattandosi di una frattura delle vertebre (poi evidentemente rientrata) poteva essere concessa la possibilità di far provare il pilota sabato mattina (forse Iannone poteva presentare un incognita?). L'altro aspetto sulle gomme un pò troppo "ballerine" tanto da condizionare un "rischiatore" come Marquez (e non solo) che al Venerdi e al Sabato addirittura prova le "cadute" e la Domenica invece si deve accontentare di ragionare. Sarà ma questa storia degli 8 vincitori in 8 gare al momento ha portato solo suspance ma poca chiarezza sulla gestione. Mi sbaglierò....
Ai dementi fischiatori ho già detto tutto quindi non resta che aspettare Aragon per assistere ad un altro round nel segno del giallo... 

lunedì 22 agosto 2016

La prima di Cal & Lucio, MotoGp #brno2016

Diciamocelo sinceramente: mancava la vittoria di Crutchlow e del suo Team Manager Cecchinello e così, in un altro pazzo week end, ha vinto il pilota con gli occhi "da pazzo", sicuramente il più guascone della compagnia, riportando l'Union Jack sulla vetta più alta del podio dopo Barry Sheene (1981). Ancora una volta l'incertezza ha colpito la gara della MotoGp (le altre due si sono svolte full wet) mescolando le carte dopo che il sabato i "soliti" protagonisti stavano già affilando le armi. Cal è stato bravo, ha fatto un ottima scelta delle gomme e sopratutto non ha posteggiato la sua Honda nelle vie di fuga come già aveva fatto il giorno prima, arrivando primo al traguardo di autorità. Ottimo anche il secondo posto di Rossi frutto di una scelta azzeccata di gomme e di una guida non troppo dispendiosa che lo ha portato (come Crutchlow) a risalire la china dalle retrovie. Chi invece è sempre rimasto la davanti senza brillare troppo è stato il ragioniere Marquez, autore di una pole stratosferica e di una gara accorta ottenendo un ottimo terzo posto. Dietro di lui "l'apocalisse". Il team Avintia piazza Baz e Barberà quarto e quinto poi Laverty, Petrucci e Iannone, in pratica la saga delle Ducati. Gara da dimenticare ancora una volta per Lorenzo nonostante la scelta di gomme uguale a quella di Rossi ma mai realmente in partita con una strategia di gara misteriosa (ordini dai box?), così come quella di Dovizioso anche lui fermatosi più volte. Impressionanti le gomme anteriori di Redding e Iannone a fine gara completamente distrutte ed incredibile come possano aver finito la gara.
In Moto2 si rivede Folger con una gara imperiosa condotta dall'inizio alla fine in testa, braccato da due mastini quali Rins e Lowes che si sono limitati al controllo della classifica visto che Zarko non ha beccato il fine settimana giusto (undicesimo alla fine). Fuori dal podio ancora una volta Mattia Pasini autore di una gara fotocopia come in Germania.
La Moto3 ci ha regalato un altra prima vittoria che porta il nome di McPhee e della sua Peugeot davanti a Martin e ad un sempre più convincente Di Giannantonio che ha preceduto Bastianini e Antonelli.
Prossimo round Silverstone località non propriamente arida viste le piogge inglesi. Da appassionato spero sempre nell'asciutto ma se un pò d'acqua serve per rimescolare le carte...

martedì 16 agosto 2016

Fine dell'attesa #austriangp 2016

Finito il digiuno! Ducati è tornata alla vittoria e lo ha fatto come non mai portando a casa il primo e il secondo posto del GP di Austria. Niente da dire su Iannone che questa volta è stato zitto e ci ha dato del gran gas, rischiando per la scelta della gomma soft al posteriore, l'unico a farlo, cancellando (o quasi) le bischerate fatte fino a qui. Nessuno ha potuto fare nulla contro il "pompone" e i suoi piloti, neanche un ritrovato Lorenzo che si è limitato ad annusare il profumo dei gas di scarico della sua prossima moto. Rossi invece ha fatto una gara di conserva dietro a Lorenzo mai in grado di avere quel quid in più per sopravanzare il compagno di squadra. "Arma Letale" Marquez (ricordate il film con Mel Gibson?) ieri ancora più ragioniere si è accontentato di un quinto posto che, visti i risultati la davanti, gli ha permesso di non perdere poi tanto in classifica generale.
La fine di un incubo? Non credo. La vittoria di ieri è stata frutto di una serie di casualità ad iniziare dalla bruttissima pista quale è Zeltweg (7 crurve a destre 2 a sinistra) pensando anche al disegno originale che prevede un anello che gira dietro alla collina. Comunque godiamoci questo successo voluto e ottenuto da un caparbio Gigi Dall'Igna che alla fine della gara si è lasciato un bell'abbraccio proprio con Casey Stoner, un altro protagonista di questa vittoria. Prossima tappa BRNO, quella si che è una pista, e vedremo che sapore avrà questa vittoria o se sarà stato solo un fuoco di paglia.
In Moto2 uno stratosferico Zarko (il salto mortale all'indietro gli vale il titolo ad honorem) mette tutti d'accordo anche se un ottimo Morbidelli ha guidato la corsa per metà gara. Bravo l'italiano a rimanere calmo fin da ultimo "uccellando" alle ultime due curve Tom Luthi. Spero che Franco non si lasci coinvolgere troppo nella storia VR46 Academy e tutte le menate che ci propinano ogni fine settimana, perchè il ragazzo mi sembra che abbia stoffa da vendere a prescindere da chi frequenti.
Infatti in Moto3 abbiamo assistito al licenziamento in tronco di Romano Fenati proprio dalla squadra VR46 SKY Racing Team a seguito (sembra) di dissapori tra Uccio Salucci e il pilota reo di essere un pò troppo "anarchico". Non so cosa ci sia di vero, ed anche se Fenati ultimamente si è sempre comportato un pò troppo da "fenomeno", la faccenda mi sembra realmente grave visto anche che in campionato il pilota occupava la terza posizione. La gara è andata al rookie Mir che ha spodestato Binder e il suo sponsor (comunque secondo) ed un ottimo Bastianiani terzo in volata. 
Anche se la pista è brutta, il fine settimana austriaco ci ha regalato tanti argomenti interessanti sui quali riflettere, ed un buon ascolto sia in tv sia dagli spalti del Red Bull Ring il che non fa male vista la crisi del motosport. Prossimo round BRNO e vedremo tra i sali e scendi della pista chi scenderà o salirà.

lunedì 1 agosto 2016

Impronte

Gli aborigeni australiani dicono che la terra non è dell'uomo ma l'uomo è della terra. Detta così può sembrare una banalità ma il significato nasconde una saggezza che oggi sembra (anche senza sembra) abbiamo perso. Microscopiche vite "come pulci dello stesso cane", vissute nell'affannarsi in cerca di affermazioni per poi essere cancellate e perfino dimenticate in un attimo. Pochi sono gli uomini che hanno fatto la storia del mondo, miliardi che lo hanno occupato abusivamente. Panta rei dicevano i latini, come l'acqua del fiume, come la risacca del mare sul bagnasciuga. Le impronte degli uomini cancellate in una, due tre passate, per poi essere impresse ancora da altri uomini e così via. Ma il mare è sempre li gli uomini no. Lo spettacolo del tramonto avviene da millenni eppure noi lo guardiamo come se fosse "nostro". Invece è il tramonto che guarda noi, che ci guarda quando camminiamo a 4 zampe sulla sabbia, che ci guarda quando ci diamo il primo bacio, che ci guarda quando ad andatura lenta percorriamo quei pochi metri di terreno sabbioso. Di quelle impronte resta un breve ricordo come la nostra breve vita su questo pianeta. Eppure uomini "potenti" ogni giorno tentanto di sopraffare i più deboli, fanno scatenare guerre, anche mondiali, ma della loro storia non ne rimarrà che un cattivo o un brutto ricordo. Le opere degli uomini giusti rimangono nei secoli, penso al Davide di Michelangelo, alle Piramidi di Giza e solo gli uomini piccoli e invidiosi possono distruggere ciò che l'ingegno di uomini straordinari ha creato. Cammino e mi volto indietro e le mie impronte non ci sono più. Non mi resta che godermi questa lunga passeggiata in riva al mare...

domenica 17 luglio 2016

Un uomo solo al comando #motogpgermania2016 #fenomeni

Sembrava un fine settimana all'insegna di Marquez vista la pole e il suo ottimo rapporto col circuito, ma durante i primi giri la gara ha preso una svolta strana. Dopo le prime scaramucce post via, Petrucci prendeva le redini della corsa seguito dal Dovi e da Rossi. Un sogno! Tre italiani al comando con Marquez in lento calo, Pedrosa lontano e Lorenzo nella melma assoluta. Lentamente però la pista passava da bagnata a umida e il primo a cadere è stato proprio Petrucci lasciando al ducatista (e svizzero) Dovizioso la testa della corsa, sempre seguito da Rossi tallonato da un arrembante Barberà. Pista sempre meno umida e Marquez dalle retrovie fa un lungo sulla ghiaia che da una svolta nella testa dello spagnolo. Dopo un po infatti Marc si ferma per cambiare la moto ripartendo con le slick, come già aveva fatto Iannone (intermedie per lui) 2 giri prima. Nell'arco di 2 giri lo spagnolo era già in grado di girare più forte dei primi. A quel punto le lavagne di Rossi e Dovizioso si accendevano con una gigantesca scritta BOX. Ma entrambi, evidentemente poco esperti di gare, hanno pensato bene di fare di testa loro rimanendo in pista non pensando che l'uragano Marquez sarebbe arrivato di li a poco. Il resto è cronaca di un gara vinta d'astuzia che ha visto anche il podio di Crutchlow (grazie anche alle preghiere di Cecchinello ai box) e a Dovizioso che, una volta ripresosi dall'errore, si è mangiato Redding alle due ultime curve. Bene anche Iannone (quinto) seguito da Pedrosa, Miller, Rossi e Barberà. 
In Moto2 torna alla vittoria il bravo Zarko dopo una gara accorta fino alla zampata finale dove è riuscito a regolare al fotofinish il pilota di casa Folger. Dietro di loro un ecatombe: Rins, Lowes, Luthi tutti fuori dai giochi. Alla fine Simeon porta a casa un terzo posto. Bene Pasini al suo primo quarto posto in Moto2 seguito da Marini e Baldassarri.
In Moto3 Pawi si conferma re del bagnato salutando la compagnia a metà gara e rivedendola solo al traguardo. Anche nella piccola cilindrata sagra delle cadute e vittime illustri. La nota positiva viene da Locatelli secondo, al suo primo podio, e da Bastianini terzo. Nonostante tutto l'ottimo Binder si tiene a distanza Navarro a 47 lunghezze.
Prossimo round Zeltweg novità assoluta per la MotoGp, in una pista a mio avviso bruttina visti anche gli ingenti investimenti di Red Bull e con la speranza di una gara asciutta senza se e senza ma.

lunedì 11 luglio 2016

Il mostro è morto, viva il mostro #sbklagunaseca2016

Ci voleva la rottura della sua Kawasaki per fermare il Lagoon Monster Rea nel fine settimana americano Superbike. Si perchè, a dispetto di tutti i santi, se non fosse stato per lo stop Rea avrebbe portato a casa entrambe le manches tanta, troppa la superiorità uomo-macchina. Non che Sykes sia da meno ma il secondo preso in gara 1 da la dimostrazione che ieri Rea poteva controllare gli avversari. Se poi anche quest'ultimi pensano bene di andare per vie di fuga allora la corsa per i primi posti diventa molto noiosa. Infatti a parte il bel duello Rea-Sykes gara 1 ci ha offerto la caduta di entrambe le Ducati lasciando il terzo posto ad un buon Niky Hayden. Bene Savadori sempre più a suo agio sull'Aprilia (peccato per gara 2 caduto). Ma è gara 2 che ritorna ad essere la vera SBK, dopo la ripartenza per la caduta di Szkopek (per fortuna illeso). Ed è il nostro Giugliano che prende le redini della gara seguito da un nuvolo di scalmanati (e sempre i soliti) quali Sykes, Rea, Davies. Al cavatappi però l'italiano perde di colpo due posizioni con una sorpasso da antologia di Rea e Sykes che percorrono 2 curve appaiati. Ma il Rea di Laguna voleva concedere poco agli avversari fino a quando non allarga la traiettoria (forse appunto per un guasto tecnico) e lascia la strada libera per un bel duello tra Sykes, Giugliano e Davies. Sul finale entrambi i ducatisti si danno battaglia nel tentativo di riprendere la verde Kawasaki di Sykes che non è mai stata più lontana di 6 decimi, ma inarrivabile. Alla fine Sykes, Giugliano e Davies seguiti (da lontano) da un ottimo Fores e Hayden. Il fine settimana di certo non cambierà le sorti di questo campionato sempre e costantemente in mano e Rea a meno che in Kawasaki non decidano di "stopparlo" per un altra gara. Chi invece è deciso a narcotizzare lo spettacolo è proprio Dorna che non ha trovato soluzioni alternative se non quella di riprendere le ostilità a Settembre, Una vera presa di giro per una serie che avrebbe bisogno di altro. Anche se fantascientifico, un inserimento in una gara di MotoGp (magari BRNO vista anche la struttura) sarebbe stato un evento stratosferico, ma si sa, oggi non è più possibile sognare. Ci vedremo quindi in Germania. Ciao SBK mi mancherai!!!

mercoledì 29 giugno 2016

Una questione di buon senso

Prima di discernere in questo mio breve post vorrei far presente che sono stato operatore di polizia stradale per 10 anni ed ho sempre portato in maniera fiera la divisa ed il compito che mi era stato affidato, ritenendo quel lavoro uno dei più belli al pari del vigile del fuoco, infermiere e tutti quelli che ogni giorno si alzano per servire la comunità. Senza voler entrare nel merito delle singole specializzazioni vorrei dare un piccolo suggerimento a chi ogni giorno sorveglia le nostre strade che siano comuni piccoli, città, strade provinciali e di grande viabilità. Premetto che sono anche un motociclista non di quelli del sabato-sempre-in-moto ma un fruitore del mezzo per il diporto quotidiano e per qualche girata con gli amici. Il motociclista per antonomasia è (meglio dire era) un pò selvaggio, scavezzacollo ma sicuramente un amante del suo mezzo e in rarissimi casi lo troviamo con motociclette messe male. Anzi spesso e volentieri la moto è il trionfo dell'accessorio per renderla originale e a parte casi estremi possiamo affermare che bisognerebbe che tanti automobilisti ci tenessero alle auto proprie come fa il motociclista. Perchè allora tanto accanimento nei confronti del motociclista (anche cittadino) che ha il pregio di liberare le strade dal traffico (giusto per dirne una)? Perchè vessarlo se la freccia o lo specchietto retrovisore non è conforme all'originale anche se perfettamente funzionante? Ok ci sono delle regole ma mi sembra che ultimamente sulle nostre strade ci siano una miriade di veicoli (autoveicoli) provenienti da paesi stranieri (per lo più Romania e Bulgaria, RO e BG) in dubbie condizioni di manutenzione (quindi revisione) e sicuramente "poco" assicurati. Ma anche senza scomodare questa fetta di utenti (sempre più in aumento), basterebbe guardare dentro gli abitacoli per vedere sempre più spesso che chi guida usa il cellulare per navigare o scrivere messaggi. Casi da controllare ce ne sarebbero a bizzeffe perchè allora accanirsi solo con il motociclista? Non vi è dubbio che in diversi hanno scambiato la strada per una pista, ma non è la fetta più grande. Come ho sempre affermato i furbi, quelli del tanto-non-mi-becca si ritroveranno sempre e prima o poi da qualche parte verranno colti in grave fallo, ma l'accanimento a prescindere lo trovo poco "educativo" e generante una scollatura con le istituzioni che in questo momento non ci dovrebbe essere. Cari ex colleghi, avete in mano uno strumento meraviglioso, una sorta di super potere che potete gestire voi stessi e non sotto l'influenza di input politici che vi impongono la riscossione. Quando vedo un posto di controllo mi sento al sicuro perchè so che gli agenti operanti stanno facendo un azione "di controllo" sul traffico e non di repressione-per-forza. E con la presente vi lascio al vostro lavoro quotidiano che non è facile ma fatto di tante sfaccettature che sono davvero di pubblica utilità più di quanto non pensiate. 

martedì 28 giugno 2016

Tutti giù per terra (o quasi), #assen2016

Fine settimana da dimenticare o forse no, dipende da quale visiera lo si guardi. La bella notizia per i nostalgici e appassionati è che abbiamo riascoltato l'inno australiano sul più alto gradino del podio e questa volta non grazie a Casey Stoner ma ad un intrepido Jack Miller, quel rookie tanto discusso che è riuscito a portare davanti a tutti la sua Honda semi ufficiale. Va beh direte, pioveva, freddo, asciutto, confluenze astrali però la sua mano tremolante di emozione sul podio ci ha fatto ritornare ad un motociclismo romantico e questa non fa altro che bene. Anche da altre visiere abbiamo intravisto il sereno oltre le nubi e la prima è quella di Marc Marquez, l'unico dei big, quelli che sono sempre la davanti, ad essere rimasto in piedi e a portare a casa un secondo posto che vale oro e allungando decisamente in campionato. Bene anche Scott Redding ieri terzo al suo primo podio in MotoGp. Anche Iannone, senza far danni, è riuscito a raddrizzare un fine settimana che era partito dall'ultima posizione risalendo fino alla quinta. Più sfortunato Petrucci che dopo una prima frazione in rimonta si è visto abbandonare dalla sua Ducati alla ripartenza. E gli altri? Bella domanda! Il primo che non ha mai brillato sin dal Venerdi è proprio Lorenzo mai in vera partita col resto del gruppo tanto che nella prima "manche" era scivolato al 20 posto! Alla ripartenza e viste anche le numerose cadute, alla fine ha racimolato un decimo posto che gli è valso qualche puntarello mondiale ma avrà da riflettere parecchio sulle gare future. Rossi che sembrava a far sua la gara prima dell'interruzione al secondo via ha cercato di scappare in fuga nonostante una pista molto bagnata, rimanendo però vittima di una caduta di anteriore che sinceramente, vista la sua esperienza, poteva benissimo evitare in quel momento. Stessa sorte per il buon Dovizioso che nel tentativo di resistere alla fuga dell'italiano (lui come sappiamo è svizzero) ha sbattuto la sua Ducati in terra e con lei sono volate sia le ali sia i sogni di gloria. Alla fine vincitori e vinti se ne tornano a casa con ghiaia, graffi e nel caso di Marquez un bel bottino in più.
La Moto2 ci ha regalato la prima vittoria di Nakagami che ha saputo tirarsi fuori dalla bagarre e creare quel margine per arrivare in solitaria al traguardo vista anche la imperiosa rimonta di Zarko (ora leader della classifica) e il nostro Morbidelli che ha saputo reggere agli attacchi dei vari piloti che gli si sono portati in scia.
Ma è la Moto3 che ci ha regalato le più belle soddisfazioni con ben 5 italiani davanti a tutti e con la prima vittoria di Bagnaia e della sua Mahindra davanti al sempre più convincente Di Giannantonio e Migno. Fuiori dal podio per un non nulla Fenati e Antonelli. Peccato per Bastianini caduto a pochi giri daslla fine. Bella anche la gara di Binder mai sazio di vittorie dimostrando cuore, talento e passione anche se alla fine ha raccolto un dodicesimo posto causa un lungo.
Nota a margine sulla sempre più pietosa telecronaca e siparietti vari in studio che di fatto dimostrano che il motociclismo è in mano a marchettari e prezzolati e non a sportivi veri.
Mi raccomando luci accese anche di giorno, casco taroccato sempre allacciato e prudenza....sempre!

domenica 19 giugno 2016

Il mondiale che non c'è. Misano SBK 2016 #ciaopiro

Fine settimana di SBK, STK e SSP in ricordo di una grande protagonista di queste serie, quel Fabrizio Pirovano che ci ha lasciato per un male incurabile, forse la sua gara più brutta e più dura dove, purtroppo, nulla ha potuto. E nel suo ricordo il circuito di Misano non ha offerto grandi gare in SBK nè tantomeno ha richiamato quel popolo che da sempre ha contraddistinto il campionato delle derivate di serie. Nella SBK Re Rea ha ripreso il suo trono e il suo scettro con due manches magistrali dove nulla ha potuto un ottimo Sykes autore della pole position ma meno efficiente in ottica gara. Rea è stato semplicemente perfetto e insaziabile di fatto ipotecando il suo secondo titolo mondiale. Chi doveva rallentarlo o è arrivato secondo, Sykes, o ha raccolto un quarto posto e una caduta (Davies) nella foga di recuperare delle prove non brillanti. Ci ha pensato Giugliano a tenere alta la bandiera della Ducati con un buon terso posto in gara 2 ma mai con i primi. Sinceramente la Kawasaki ha un pacchetto pilota moto che gli permette di rischiare meno al contrario di Chaz, sempre spettacolare ma perennemente al limite. In gara uno si rivede anche Van DerMark, terzo, ultimamente un pò in ombra rispetto al suo compagno Hayden, caduto e poi sesto. Bene Savadori quinto in gara 2 in crescita gara dopo gara. Alla fine un mondiale ucciso da Rea e dalla Kawasaki complice anche quel guizzo che Ezpeleta (oggi presente) non riesce (o non vuole) dare a questa categoria che tanto invece avrebbe ancora da offrire.
In Supersport un altro cannibale non si accontenta di posizioni di rincalzo, quel Kenan Soufoglu che mette una seria ipoteca sull'ennesimo mondiale di categoria, regolando un ottimo Caricasulo, autore della pole e di una bella e matura gara e PJ Jackobsen che si deve accontentare del terzo posto con una moto non perfettamente a punto. Chi saluta i sogni iridati è Cluzel anche oggi caduto e definitivamente lontano dai giochi visto anche lo scarso feeling con la sua MV.

Chi invece dovrebbe restar a casa per un turno senza passare dal via è De Rosa che dopo una gara intelligente e accorta decide di gettare al vento la sua gara e quella di Mercado che lo aveva infilato nel corso dell’ultimo giro. Il napoletano, invece di "accontentarsi", vista anche la difficoltà di sorpasso a Misano ha pensato bene di entrare sul pilota Ducati, alla fine del curvone veloce, prima del Carro, ignorando del tutto il pilota della Ducati, falciando il povero argentino che si è trovato senza la ruota anteriore attaccata al terreno. In pratica una iannonata bella e buona senza neanche un mea culpa al parco chiuso. Per fortuna nessuno si è fatto male ma mi aspetto dalla direzione di gara una punizione esemplare visto anche il punto veloce del tracciato. Vince il simpatico Mahias alla sua prima a Misano seguito da un buon Calia e dall'autore della pole Faccani.