Mi è capitato più volte di parlare del tempo su questo blog. Una delle poche costanti eterne che non si possono modificare ma solo percorrere. Ogni secondo che passa è un evolversi di momenti e situazioni che possono sembrare uguali ma per certi versi già passate. E da qui che nella nostra mente si forma lo "zaino" del tempo, quel luogo dove stivare i ricordi per poterli sempre avere presenti anche se sono già passati. Con l'andare del mio tempo mi sono accorto di essere prigioniero dentro a questo zaino, non riuscendomi ad adattare al mio presente trascurando forse quello che sarebbe più importante da analizzare: il futuro. Eppure l'oggi è un dono ed è per questo che si chiama presente. Ma il mio presente è sporcato da una realtà che sempre più non mi appartiene. Una realtà dove ha totalmente sconvolto quelli che dovrebbero essere dei principi fondamentali dei valori che dovrebbero andare a braccetto con tutto ciò che è stato creato in questi ultimi 150 anni di storia. Penso a come tutto ciò si sia evoluto rapidamente da permetterci di vivere più a lungo, di spostarsi più velocemente, di comunicare in un secondo. Eppure più che vado avanti e più che rimpiango quello che eravamo 20, 30 anni fa, con molta meno tecnologia ma con molta più umanità. Oggi mi riesce difficile guardare un telegiornale, leggere un quotidiano, ascoltare degli approfondimenti, preferendo sempre più spesso vecchi telefilm, vecchi documentari, o standomene semplicemente in silenzio ascoltando il rumore dei miei pensieri. Spesso mi domando cosa avessero provato i nostri genitori negli anni 50 o 60 quando si permettevano il lusso di andare qualche volta al mare o in rarissimi casi in montagna. Tempo fa un ragazzo di 20 anni mi chiese come fossero stati gli anni 80 lui, nato di questi tempi, già insofferente con il suo presente. Se non ci fossero i miei figli sarei un totale disadattato in questa realtà. E pensare che ai miei 46 anni sonati sono più tecnologico io di tanti ragazzi che hanno in testa solo PlayStation, sigarette e qualche bestemmia fissa a rimarcare la totale mancanza di dialogo o ricerca di loro stessi. Quando giro per le strade della mia città, Firenze, ricordo che per le vie del centro c'era vita, i negozi erano aperti e colorati e la sera potevi mangiare il gelato per strada. Oggi tutto questo non c'è più e al posto del colore dei negozi c'è il grigiore di un phone center o di un supermercato etnico o di un negozio "tutto a 0,99". Mi sarebbe piaciuto insegnare a mio figlio l'arte del ferro battuto o dell'intarsio ma non so più neanche dove andare... Sono prigioniero di un tempo che sempre più non mi appartiene ma paradossalmente è il tempo in cui vivo e ancora non ho trovato una De Lorean... Adesso il mio tempo sarà quello dei miei figli cercando di instradarli verso giuste direzioni affinchè possano vivere il loro tempo appieno, apprezzandone i momenti del presente e non rimpiangendo mai il passato, cosa che non riesce a me....
Contenitore di pensieri ad uso e consumo di voi naviganti della rete. Siatene i benvenuti, novelli Caronte del duemila...
sabato 9 giugno 2012
lunedì 4 giugno 2012
Atto di forza
Senza dubbio il weekend catalano ci restituisce un mondiale diverso rispetto a quanto visto fin ora. Belle tutte le classi ad iniziare con la Moto3 con una bagarre di 8 piloti alla conquista del secondo e terzo gradino del podio dopo che Vinales ha salutato tutti a metà gara. Tra questi anche il nostro Fenati, partito malissimo e autore di una bella rimonta ma senza il guizzo finale per andare oltre il 9 posto.
Più bella invece la Moto2 con uno stratosferico Iannone che l'ha fatta da padrone rintuzzando gli attacchi dell'idolo locale Marquez a suon di staccate, arginando anche il ritorno di Luthi sul finale, portando a casa un bellissimo primo posto che gli vale il terzo posto in classifica generale e un ritrovato smalto un pò sbiadito nelle ultime gare. Sotto investigazione l'incidente tra Espargarò e Marquez quest'ultimo reo di aver chiuso il connazionale dopo aver perso il controllo della moto. Sanzione data e ritirata che conferma la terza piazza di Marc. Sinceramente avrei preferito una sanzione più esemplare in quanto il giovane talento non è la prima volta che agisce al limite, vedi anche con Luthi in Qatar. Evidentemente qualcuno gli sta spianando la strada verso la sella della Honda Repsol.
Honda che invece non riesce a vincere in MotoGp bastonata duramente da l'Ispanico Lorenzo, con una Yamaha perfetta come la sua guida, poco spettacolare ma sicuramente elegante ed efficace. Ieri Jorge a cotto a puntino il suo rivale e connazionale della Honda, quel Pedrosa che non ha mai dato la gioia mondiale al team che lo ha cresciuto e che adesso si troverà a fare i conti sulle future decisioni del pilota della Yamaha. La gara di ieri ci ha restituito anche un bravo Dovizioso terzo alla fine con una gara oculata e di attesa, "accontentandosi" del risultato e facendo salire le sue quotazioni di mercato. Casey Stoner è sceso per la prima volta giù dal podio, dopo una lunga striscia di risultati positivi e uscendo dalla Spagna con un distacco di 20 punti su Lorenzo. Mi sarei aspettato qualcosa di più da Stoner e aspetto il round di Silverstone per capire se ha realmente chiuso oppure si è trattato solo di un problema con la moto. Da rivedere anche Spies autore di un bell'inizio gara, concluso nella terra e poi in rimonta fino al 10 posto. Bene anche Rossi settimo a 17 secondi dalla vetta... Chissà... Brutte forse più del solito le CRT che si posizionano come sempre dal 13 posto in poi facendo gara a se.
Il buon Ezpeleta dovrà inventarsi qualcosa per il prossimo anno perchè le corse con 12 piloti è difficile sostenerle visti anche i costi di gestione del paddok. Tolto Stoner dalle classifiche il prossimo anno dovranno zavorrare abbondantemente Lorenzo per non farlo scappare viste anche le prestazioni della Yamaha e non mi sembra che all'orizzonte ci siano segnali positivi da presupporre un campionato diverso...
Come sempre ai posteri l'ardua sentenza
martedì 29 maggio 2012
Tu vò fa l'amerigano
Effettivamente in America a Salt Lake City un pò tutti si sono esaltati con vicende più o meno alterne che sulla carta vedono più vincitori. Flagellate dal maltempo le prove, le due gare si sono corse in una condizione ottimale di tempo e temperatura ed hanno visto numerosi protagonisti. Il primo senza dubbio è Marco Melandri autore di due manches perfette totalizzando un secondo e un primo posto ottenuto con caparbietà ed attesa. Se nella prima ha rintuzzato la fuga di Checa, nella seconda si è dovuto vedere dagli attacchi di Rea che lo insidiava curva dopo curva. Il ravennate non si è perso d'animo ed ha regalato la sua seconda vittoria alla BMW mettendo definitivamente in ombra il suo compagno di squadra l'incolore Haslam. Non male neanche Rea quarto in gara 1 dopo una bella lotta con Biaggi ripetuta poi con Melandri in gara 2. Si è visto finalmente Davies la davanti in gara 2 e questo fa bene sperare nell'inserimento di un altro protagonista ai vertici. Bene Biaggi giudicato dal sottoscritto un pò troppo attendista, ma alla fine vero vincitore in fatto di punti mondiali da +5 a +18 sul secondo. Sicuramente due gare furbe in ottica mondiale. Sykes e Smrz un pò persi in entrambe le manches dopo delle ottime prove. Bene BMW in questo momento la moto più performante nelle mani di Marco. Malissimo La7 con una programmazione ai limiti della resa su Mediaset. Nell'attesa di un altra pista inutile, Misano, attendiamo il Motomondiale a Barcellona fiduciosi in un bel duello.
lunedì 21 maggio 2012
Rivoluzione Francese
Gare dentro e fuori nel Motomondiale approdato a Le Mans come nella migliore tradizione della Rivoluzione Francese. In un certo senso anche qui ci sono stati dei decapitati ma per fortuna con la testa sempre al loro posto...anzi. Dell'annuncio di Casey Stoner di ritirarsi dalla vita agonistica ne abbiamo già parlato nel post precedente, e questo ha fatto sì che si smuovesse già all'inizio del campionato il mercato piloti. Mercato che vede protagonista assoluto Jorge Lorenzo da ieri detto lo squalo, dopo una vittoria in solitaria sull'umida pista della Loira, con una gara perfetta condotta dall'inizio alla fine in risposta al suo rivale che lo aveva regolato all'Estoril. Se Honda aveva offerto a Casey 12 milioni d'euro quella è la cifra che dovranno pagare le case per aggiudicarsi il più forte pilota rimasto a guidare una MotoGp. Honda infatti senza Stoner e senza un sostituto valido si ritrova con Pedrosa che ieri ha dimostrato un pò i suoi limiti strutturali. E' vero che le condizioni non erano di quelle ottimali per un pilota di moto, ma almeno un pò di carattere dovrebbe venir fuori come la dimostrazione di saper guidare anche sopra i problemi. Lo ha fatto invece Valentino Rossi pensando che se la Ducati non va da Rossi, Rossi va con la Ducati. Gara caparbia e difficile con l'obiettivo di arrivare prima degli altri cercando di dimostrare il suo valore in condizioni difficili. Un bel secondo posto esattamente come un anno fa (terzo) sempre qui a Le Mans e sempre sull'acqua, con l'aggiunta di tre sorpassi fatti e subiti da Stoner negli ultimi due giri, e con un comportamento più corretto (confermato da Rossi stesso) rispetto a Jerez 2011 quando atterrò l'australiano. Mi piacerebbe sperare un prosieguo anche a Barcellona tra due settimane, ma da appassionati delle corse bisogna rimanere sul pianeta evitando di disturbare Isaac Asimov o Julio Verne. Prosegue invece la lotta interna al Team Tech3 col Dovi e Cal intenti a darsele di santa ragione e da ieri anche solidali l'uno con l'altro rimediando una scivolata per uno quando erano in lotta per il podio con Rossi. Testa che cade invece è quella di Ben Spies mai in ombra come quest'anno troppo lontano da quel pilota che solo due anni fa infiammava il pubblico SBK. Il resto del gruppo alla spicciolata come sempre, con le CRT un pò più vicine rispetto alle condizioni normali, ma sempre poco per infiammare gli spettatori presenti.
Anche in Moto2 ci sono state delle decapitazioni ad iniziare da Marquez che ha pensato bene di stendersi a metà gara quando lo svizzero Luthi era già in testa spedito verso un'ottima vittoria con un ottimo Corti in seconda posizione che ha saputo resistere alla tentazione di non strafare come anche Redding, terzo, e un buon Iannone quarto.
In Moto3 prima vittoria per Rossi, ma quello francese, che ha saputo attendere e non cadere rispetto agli avversari più blasonati eccezion fatta per il povero Fenati frenato da un guasto tecnico. Peccato perchè con Vinales a terra era un occasione per riportarsi in vetta alla classifica.
Breve considerazione alla fine riguardo alla spocchiosità del patron della MotoGp Ezpeleta: caro patron, la scomparsa di Simoncelli doveva farti già suonare un primo campanellino di allarme sul vuoto lasciato da un pilota carismatico. Con la partenza di Stoner avrai un altro buco da colmare ancora più grosso e prega i santi che Rossi torni agli alti livelli o un pilota si affacci la davanti come fece Stoner nel 2007 altrimenti sarai chiamato a gestire il mondiale della noia.
venerdì 18 maggio 2012
Casey Stoner
Credo che la notizia dell'addio alle corse di Casey Stoner meriti una riflessione da sportivi e appassionati di questo nostro sport. E' un addio strano considerando la giovane età ma sopratutto considerando il talento del ragazzo venuto dall'Australia. Un talento cristallino, capito poco agli inizi della carriera tanto che si era cucito addosso il soprannome di Rolling Stoner, all'epoca delle 125 e 250. Nessuno, se non i pochi addetti ai lavori, Cecchinello in primis, sapeva che quelle cadute erano il frutto di una voglia di andare oltre i limiti strutturali delle moto che stava guidando. Se ne accorse il buon Livio Suppo alla ricerca di un pilota da affiancare a Capirossi su una scorbutica Ducati. Era il 2007 quando Stoner strapazzando i semimanubri della sua Desmosedici vinse il suo primo titolo mondiale in sella alla rossa di Borgo Panigale. Un anno stratosferico dove si guadagnò la stima di tutti i meccanici che componevano quella squadra che poi gli rimarranno fedeli anche al suo arrivo in Honda. Tutto il resto è scritto nei risultati e nella bellezza di veder guidare una moto che solo lui ha guidato e che ha portato alla vittoria. Chi ha voluto attribuirgli momenti bui non aveva capito la grandezza del personaggio, poco incline alla spettacolarità del dopogara ma unico a dipingere le curve con un pennello di 220 CV. La grandezza di Stoner è iniziata dove gli altri hanno fallito dimostrando che per guidare una moto da gran premio occorre coraggio...e tanto. Altri piloti si sono cuciti addosso le moto prima di andare forte. Lui no. "Sono un pilota e cerco il massimo da ogni prototipo che guido". Per capire il pensiero dello Stoner-pilota basta leggere questo articolo dove descrive un mondo che solo lui riesce a vedere. Se ne va proprio da quel mondo che in questi ultimi anni ha perso la sua spettacolarità, la sua natura, chiedendosi come mai un pilota del calibro di De Punet guidi un ibrido. Un ragazzo signore che percepisce meno di Valentino e di Lorenzo ma non ha mai cercato di alzare la posta. Senza di lui i limiti si alzeranno a meno che non subentri un altro fenomeno, ma al momento è tutto da dimostrare. Anche se la MotoGp è diventata noiosa la prima domanda che nasce spontanea è: che ha fatto Stoner? Esiste un limite Stoner e questo è innegabile per tutti. La scomparsa di Simoncelli ha lasciato un vuoto, che solo dopo la sua scomparsa ne hanno sentito gli effetti. L'assenza di Stoner in griglia renderà la MotoGp ancora più blanda a meno che Dorna non corra ai ripari. Sportivamente spero che Stoner segua le orme di Raikkonen, magari un anno o due alla fattoria per poi sentire il richiamo dei cavalli, quelli di una moto da corsa per regalarci ancora tutta la sua magia.
Ciao Campione!
lunedì 14 maggio 2012
Italia - Germania
Mi sono venuti in mente una miriade di titoli per questo post, ma mi accontento di un titolo vintage e anche famoso. I tedeschi per vincere hanno avuto bisogno degli italiani, di un pilota italiano e di uno staff che si è ritrovato in mano una moto che in pochi sapevano gestire. Galbusera, Dosoli, Melandri e tutto il resto hanno vinto la loro prima gara a Donington Park, una pista amica per il ravennate e da oggi anche per lo squadrone BMW troppo a digiuno per l'investimento fatto. Melandri ha vinto una gara furba, attendista, con quel pizzico di cattiveria che gli ha permesso di avere un secondo e mezzo negli ultimi tre giri quanto basta per regolare la concorrenza che portava il nome di Haslam, Sykes, Rea e Biaggi (nell'ordine). Quasi fotocopia gara due con botto iniziale da parte di Checa il quale, tamponando Laverty, ha fatto fuori in un sol colpo SMRZ e Giugliano autore di un ottima prima manche. A quel punto bagarre totale per tutto l'arco della gara tra Sykes, Biaggi, Haslam, Melandri e Rea che si sono sorpassati a più non posso fino all'epilogo finale dell'ultima curva. Mega staccata di Melandri il quale, per ovvie leggi della fisica va largo, lasciando il posto ad Haslam che lo seguiva. Ma anche Haslam nel tentativo di resistere al compagno di squadra allarga la curva lasciando tre metri di pista a Rea, che si infila sotto il gomito di Haslam facendo sponda con la moto, gettandolo a terra e con precisione millimetrica scaraventandolo verso Melandri in un filotto degno dei migliori giocatori di carambola. Con le due BMW fuori gioco sul traguardo sfilano i restanti piloti Rea, Biaggi e Sykes. Gare entrambe al cardiopalma come confermato anche da Valentino su tweeter, belle, combattute, forse un pò al limite, ma senza sanzioni per nessuno. Dal round inglese possiamo trarre nuovi spunti su questo campionato. Salgono Melandri, Haslam e la BMW con un pacchetto veramente performante. Si conferma Sykes con la quarta pole position e due gare ingrugnite fino alla fine aspettando la prima vittoria. Si rivede Rea ma sporadicamente e mai costante fino ad oggi. Mi piacerebbe invece aprire un capitolo su Max, ma vista la classifica e la gara di ieri lo attendo in America, dove i sorpassi saranno più di fino che sulle staccate all'arrembaggio. In fondo è ancora leader della classifica, con Checa a 20 punti e forse ancora il pilota da battere in attesa della conferma della BMW. Ieri l'Aprilia non è sembrata quel missile tanto decantato dal patron di Althea anzi, Max ci ha messo molto del suo sui sali e scendi di Donington e a Salt Lake il rettilineo è più di 1 km.... Staremo a vedere dunque...
Ah, quasi dimenticavo: la SBK l'anno prossimo sembra che passi nelle mani di Mediaset la quale ha perso i diritti della MotoGp che migrerà verso SKY (io non mi abbonerò!!). Se volete vedere un resoconto della futura transazione c'è l'ottimo video di Misterhelmet che ne riassume un pò tutta la filosofia (qui)
Ah, quasi dimenticavo: la SBK l'anno prossimo sembra che passi nelle mani di Mediaset la quale ha perso i diritti della MotoGp che migrerà verso SKY (io non mi abbonerò!!). Se volete vedere un resoconto della futura transazione c'è l'ottimo video di Misterhelmet che ne riassume un pò tutta la filosofia (qui)
lunedì 7 maggio 2012
Piove
Piove sul mondo motociclistico, e non solo per le avverse condizioni di queste ultime gare sia in MotoGp che in SBK, ma piove perchè ancora non si è riusciti ad offrire una stabilità al nostro sport che lo renda inossidabile nel tempo. Se la MotoGp è già da qualche anno che traballa sul filo del poco spettacolo, ieri ci si è messa anche la SBK dove, a fronte di condizioni meteo incerte, abbiamo assistito ad una poco chiara gestione della gara, sia da parte dei piloti sia da parte dell'organizzazione. Certo, correre in situazioni incerte non è affatto semplice, ma come ha detto Chili, l'elettronica serve anche a questo, a far si che le moto siano performanti in ogni situazione.8 giri su 36 in totale sono un pò pochi anche a rispetto degli spettatori che sono accorsi numerosi per i 25 anni di SBK, e questo quando tutte le altre classi hanno regolarmente preso il via. Speriamo che Donington Park, nonostante sia in Inghilterra sempre dal tempo incerto, renda più chiara la situzione.
E' piovuto anche in Portogallo, un pò meno che a Jerez, dove l'uragano Casey ha fatto il bello e il cattivo tempo, questa volta correndo contro se stesso più che contro un tostissimo Lorenzo e un attendista Pedrosa. Si perchè in fin dei conti questa è stata la gara, una lotta a tre, col il resto del gruppo a fare da comprimari senza aver neanche la minima possibilità di affacciarsi la davanti. Difficile andare a prendere uno Stoner come quello di ieri, difficile perchè non ha mai smesso di violentare la sua Honda a suon di manciate di gas, e poco importava se Lorenzo non gli ha mai concesso più di 8 decimi nell'arco di 28 giri, come ammesso anche dal campione spagnolo. Una gara per appassionati ma non per un pubblico "normale" che nella stessa settimana ha pagato 31 euro di biglietto per vedere le prove di F1 al Mugello. E' un parallelismo che la Dorna deve affrontare se non vuole perdere tutto il suo smalto, come consigliato anche dallo stesso Stoner: "ci vogliono regole più chiare". Alle spalle dei tre i soliti Dovizioso e Cruthclow oramai presi nel loro personale campionato, un Bautista speriamo in crescita, un Rossi....settimo, un sempre più lost Spies e via via tutti gli altri. Da segnalare la prima doppiata CRT quella di Petrucci.
In Moto2 lotta fratricida tra Marquez e Espargarò vinta dal pilota Repsol dopo un duello all'ultima curva. In leggera ripresa Iannone quinto mentre ancora luci e ombre su Corti e Corsi. Lascia invece la leadership del mondiale il simpatico Fenati in Moto3, causa incomprensione con Kent, vinta con volata finale da Cortese su Vinales al fotofinish. Rimedia per gli italiani Antonelli sesto.
Che dire? Non un bel momento per il motociclismo in generale alleviato dalle belle notizie sulle condizioni di McCornick, mentre per Lascorz la faccenda rimane ancora nebulosa sia per quanto detto sia per le reali condizioni dello spagnolo.
martedì 1 maggio 2012
Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale
Si è realmente visto qualcosa di nuovo nel Gran Premio di Jerez, seconda tappa di questo lungo mondiale. E dopo tanta attesa un nostro pilota è tornato sul primo gradino del podio nella più piccola delle classe, quella neonata Moto 3 che ha preso il posto della 125. Non voglio seguire l'onda dell'orgasmo collettivo che ha seguito questa vicenda, ma mi preme stringere la mano a quel giovane ragazzo che corrisponde a Romano Fenati e a tutto il suo team il quale, oltre le più rosee aspettative, è in testa al mondiale con un secondo e un primo posto. Cosa farà nel resto della stagione è ancora presto per dirlo, però quel tricolore sulla moto bianca ci riporta indietro nel tempo, a nomi illustri che hanno poi fatto la storia del motociclismo italiano. Fenati oltre a vincere però, fa anche emergere il lato più brutto del nostro motociclismo, ovvero quell'assurdo campionato che corrisponde al nome di CIV corso in piste poco formative per i nostri ragazzi, Imola e Monza in primis. Infatti Fenati l'anno passato lo ha fatto nel CEV (Campionato Spagnolo) corso in piste come Jerez, Catalunia, Albacete, Valencia e non è un caso che lui oggi sia li. Comunque, critiche a parte, godiamoci questo ragazzo vagamente somigliante a un Lou Ferrigno da giovane (anche nella stazza) e lasciamolo ai suoi sogni senza rovinarlo con interviste e domande da bar fatte da giornalisti in cerca di nuovi nomi.
Poco italiana la Moto 2 con il solo Corti a tenere botta agli spagnoli Espargaro e Marquez arginando la debacle di Iannone, Corsi e compagni (insisto che De Angelis non è italiano). Effettivamente la gara è stata interrotta prima della sua reale fine, ma non ci è sembrato che la nostra pattuglia fosse così vibrante come in Qatar, forse complice delle condizioni climatiche instabili, comunque tutti rivedibili il prox fine settimana all'Estoril.
Anche la Moto Gp non è stata immune alle bizzarrie del tempo, ma per fortuna la gara si è svolta all'asciutto (quasi) e i protagonisti non si sono fatti attendere. Inizio un pò cauto per tutti che ha favorito l'affacciarsi di vecchie glorie la davanti, con un Hayden molto battagliero, un piccolo screzio tra il Dovi e Lorenzo e Stoner non partito benissimo, ha favorito un pò di spettacolo stile Superbike. Ma col passare dei giri le cose sono tornate alla normalità con il canguro deciso a portare a casa il risultato e Lorenzo caparbio nel non mollarlo, Pedrosa un pò troppo attendista ha favorito il ritorno di un sempre più maturo Crutchlow, fino allo "sgranamento" degli altri tornati alle posizioni che gli competono. Bello dunque il duello sul filo del secondo tra Casey e Jorge con lo spagnolo che sembrava ne avesse di più fino all'ultimo giro quando il canguro-mannaro ha dettato la legge del più forte e lo ha battuto senza troppi complimenti. Una vittoria che rende omaggio ad un pilota poco amato qui in Italia, ma che fa godere i veri appassionati di motociclismo. Delusione Dovizioso e peggio di lui Ben Spies oramai l'ombra di quel fantastico pilota ai tempi della Superbike. Le CRT ancora lontane ma non doppiate al momento relegate ad un campionato a parte. Su Rossi potremo aprire un capitolo a parte ma i risultati parlano già da soli per uno che guida sopra i problemi avendo mezzo secondo nel polso. Ancora più brutto il commento alla diretta e l'immancabile Fuori Giri con il povero Fenati a mettere le pezze agli oramai stantii commentatori, che ben hanno pensato di montare su una storia sul presunto ritiro di Stoner a fine anno. Meno male che Valentino gli ha subito zittiti suggerendo che Casey è patrimonio di questo motociclismo moderno come lo sarebbe il Dottore se tornasse la davanti.
Prossima tappa il Portogallo la Lorenzo's Land per eccellenza e in contemporanea la SBK da Monza.
Prossima tappa il Portogallo la Lorenzo's Land per eccellenza e in contemporanea la SBK da Monza.
lunedì 23 aprile 2012
Scuole...elementari
Si è sempre parlato di Assen come università della moto e così è stato fino al 2006 quando, le brutte modifiche apportate al tracciato, l'anno relegata ad un semplice diploma superiore. Ieri però, abbiamo assistito ad un ulteriore regresso non della pista, ma dei suoi attori principali piloti e team. Gli unici che si possono permettere un buon voto sono Guintoli primo e secondo, Rea primo nella seconda manches, Giugliano per non essersi fatto troppi problemi uccellando sul filo di lana il suo compagno e leader Checa, Laverty, e infine Biaggi perchè è andato via dall'Olanda in testa alla classifica mondiale. Il resto della compagnia decisamente sottotono ad iniziare da Checa con l'errore clamoroso (da lui commesso) della scelta delle gomme per la seconda manches che lo ha di fatto tagliato fuori dalla gara. Nella prima gara Haslam e Badovini nell'ordine avevano la possibilità di fare vincere alla BMW la sua prima gara che invece hanno buttato nel prato, come il Team Kawasaki per non aver controllato un manicotto dell'acqua a Sykes che si è dovuto ritirare. Anche Melandri ci è apparso confuso più del solito (lo sarei anche io ad avere accanto la Manu ndr.) Strano anche il fine settimana di Max iniziato dall'errore di Venerdì quando è rimasto fuori dalla superpole e poi durante entrambe le manches, mai in partita con i primi se non per quel guizzo proprio sul suo compagno di squadra Laverty. Certo il tempo olandese non ha aiutato, però di errori se ne sono visti parecchi. E tra gli errori purtroppo c'è da segnalare l'ennesimo infortunio (speriamo non grave) questo giro toccato a McCormick, con una frattura alle vertebre senza però interessamento neurologico. Speriamo che al contrario del povero Lascorz, le cui notizie sono tragiche, il giovane canadese si riprenda al più presto, perchè il nostro sport già falcidiato da crisi e regolamenti strani, non sia vittima anche di una campagna denigratoria da parte di certa stampa, la quale scrive solo di noi a seguito di tragici fatti. Prossimo round Monza, in una delle piste più stupide al mondo, con la speranza che il bollettino medico, si dimentichi dei piloti infortunati alla prima variante, o come la definisco io, l'entrata dell'Esselunga.
martedì 10 aprile 2012
Sindrome comportamentale
Il primo round della moto GP è iniziato con la sindrome compartimentale, una dolorosa contrattura che ha "spento" Casey Stoner a 5 giri dalla fine permettendo a due coriacei Lorenzo e Pedrosa di finire davanti al re del Qatar. Questa è un pò in sintesi la prima gara della MotoGp iniziata da dove l'avevamo lasciata con il canguro mannaro a farla da padrone, problemi o no, e gli altri ad inseguire, come poi è stato per tutta la gara dove, tra le curve del tracciato desertico, solo Stoner poteva battere Stoner e così è stato. Certo il suo avversario più diretto è stato proprio quel Jorge Lorenzo che lo ha seguito per tutti i test invernali come lo ha fatto anche ieri anche quando il passo di gara di Stoner era troppo anche per lui. Bravo Jorge, duro e cattivo fino in fondo mai domo e con un ottima moto, forse la più equilibrata del lotto e bravo anche a Pedrosa (secondo) che ha saputo imparare dal suo connazionale e a risolvere i problemi della sua Honda. Il resto del gruppo a duelli isolati ad iniziare dal duello fratricida tra Dovizioso e Crutchlow con l'inglese più furbo dell'italiano a beffarlo sul traguardo. Interessante la bagarre a quattro tra (nell'ordine) Hayden, Bautista, Bradl e Barbera, tutti alle prese con un apprendistato che, speriamo, sfoci in tempi cronometrici più rapidi. Delusione totale per Ben Spies al suo terzo anno di MotoGp ancora lontano (se mai ci arriverà) a risultati degni di un pilota come lui. Le CRT non sono andate ne male ne bene. Non sono state doppiate e questo è un inizio, ma come si è visto, Edwars ha preso la coppa del primo degli ultimi e francamente mi sembra un pò innaturale. Comunque qualcosa va realmente fatto, perchè in Qatar erano solo in tre la davanti. Per il discorso Rossi-Ducati i risultati parlano da soli e sarebbe come sparare sulla croce rossa. C'è modo e modo di essere piloti, di essere campioni e di essere uomini. Valentino ha ampiamente dimostrato che con la moto giusta e pochi avversari si è fenomeni, ma senza la moto giusta (uguale agli altri) e con più avversari rimani un pilota forte ma non un fenomeno. Così è sempre stato per il motociclismo e a volte la fortuna è anche quella, Agostini docet.
Bella la Moto2 con una gara avvincente come sempre dove ha visto trionfare un ritrovato Marquez su un ottimo Iannone sempre nelle posizioni di testa sin da subito. Unico neo per il pilota spagnolo a mio avviso è il sorpasso decisivo su Luthi, un pò scorretto e tipico del giovane talento, che tende a buttare fuori gli avversari una volta superati.
Nella neonata Moto3 (sound veramente brutto) una lieta notizia per i colori italiani, dove per metà gara ha regnato indisturbato Romano Fenati del Team Italia capitanato da Locatelli il quale, come recitava una nota pubblicità, ha fatto le cose per bene portando una novità con la speranza che duri. Il giovane ragazzo si è messo in mostra non per il secondo posto, ma per una condotta di gara matura dietro un ottimo Vinales, rimanendogli in scia per 4 giri per poi lasciarlo andare, lasciando comunque al terzo, Cortese, solo le briciole.
Bella la Moto2 con una gara avvincente come sempre dove ha visto trionfare un ritrovato Marquez su un ottimo Iannone sempre nelle posizioni di testa sin da subito. Unico neo per il pilota spagnolo a mio avviso è il sorpasso decisivo su Luthi, un pò scorretto e tipico del giovane talento, che tende a buttare fuori gli avversari una volta superati.
Nella neonata Moto3 (sound veramente brutto) una lieta notizia per i colori italiani, dove per metà gara ha regnato indisturbato Romano Fenati del Team Italia capitanato da Locatelli il quale, come recitava una nota pubblicità, ha fatto le cose per bene portando una novità con la speranza che duri. Il giovane ragazzo si è messo in mostra non per il secondo posto, ma per una condotta di gara matura dietro un ottimo Vinales, rimanendogli in scia per 4 giri per poi lasciarlo andare, lasciando comunque al terzo, Cortese, solo le briciole.
domenica 1 aprile 2012
Imola è veramente Checa
Che dire? Da dove partire? Partirei da quel ragazzo che da 5 round a questa parte ha sbancato Imola con una bella guida e una bella moto. Checa è veramente stato insostenibile anche per un arrembante Sykes con una ritrovata verdona. Due manches fotocopia dove a cambiare sono stati i piloti dal quinto posto in su, con nuovi arrivi e nuove delusioni almeno per la prima tappa europea del mondiale SBK. Dunque Carlos Checa re di Imola mai nessuno come lui. Bravo Carlos, voleva vincere e lo ha fatto nel migliore dei modi regolando un coriaceo Sykes e un ottimo Haslam terzo in entrame le manches. La Ducati in mano allo spagnolo volava nei saliscendi del circuito del Santerno e ha fatto bene lo staff dirigenziale Ducati ad essere ai box. Per la Ducati un pò "vetusta" i 6 kg in più non sono sembrati un problema contro lo strapotere delle 4 cilindri, anzi. Se Aprilia vorrà vincere il mondiale dovrà trovare qualcosa in più per un Biaggi combattivo ma non abbastanza con una moto che sembrava più un cavallo imbizzarrito. Una volta passato in testa, Checa ha dettato un ritmo impressionante per gli avversari, guidando come se fosse su un tavolo da biliardo, collezionando nelle due manches solo una sbavatura alla variante alta. Il prossimo round è su un'altra pista guidata e gli avversari dovranno fare i conti con il nuovo capo classifica che ha mangiato 24 punti in sole due manches a Biaggi che in questo round ha forse avuto più problemi del previsto. Salgono dunque Checa, Sykes, Haslam, stazionario Biaggi, da rivedere un pò il resto ad iniziare da Melandri. Vorrei fare un plauso a Zanetti per la prima manche e a Giugliano nella seconda, due ragazzi emergenti con una bella guida e da tenere d'occhio. Mi dissocio completamente nel ritenere Canepa una risorsa del nostro motociclismo se non dal lato finanziario. Decade completamente la figura "romantica" del patron del Team Althea che alla domanda (finalmente diretta) di Vignando sulle polemiche australiane (diceva che Biaggi aveva una MotoGp) ha risposto balbettando, paventando incomprensioni, non riuscendo a mettere in piedi una frase di senso compiuto. Caro Genesio, queste sono le corse, queste sono le regole che non puoi non riconoscere quando perdi ma solo quando vinci. La tua motocicletta è un gioiello di tecnologia che paga solo nella prestazione assoluta ma come vedi iper performante con un pilota ed una squadra di alto livello, come dimostrano anche le prestazioni di Giugliano. Da cartellino giallo anche Guintoli che ha fatto un errore da dilettante imprimendo i 220 cv della sua Ducati nella terra e falciando il povero Davies. Honda ancora in alto mare come il Team Suzuki un pò troppo lontano dalla prestazione dell'anno scorso di Silverstone. Un mondiale comunque con tre fuggitivi racchiusi in sei punti alla ricerca di un altro outsider da affiancare a Sykes che, a mio avviso, pagherà qualcosa da metà campionato in poi. Belle comunque entrambe le gare con tanti sorpassi anche nelle retrovie che hanno divertito un ottimo pubblico accorso per la tre giorni.
Una nota positiva è lo studio del ritorno alle ruote di 17 pollici per il prossimo anno, facendo scendere (solo dal lato estetico) le Superbike un pò di più alle moto che si vedono in vetrina per la gioia dei loro proprietari.
Appuntamento dunque all'ex università della moto Assen, divenuta ora un liceo per la gioia di non si sa chi.
lunedì 27 febbraio 2012
Pirati ai confini del mondo
Difficile iniziare una stagione esaltante con la morte di un 17enne durante una gara di contorno a Philip Island. Eppure la dea bendata è passata anche di qui, con la sua fatalità, il caso, la sfortuna e si è presa il giovane Oscar McIntyre 18 mesi dopo la morte di un altro giovanissimo Peter Lenz a Indianapolis. Scritto così il post dovrebbe già finire, ma sono le corse, tanto affascinanti, spettacolari, ed anche sicure, e l'incidente non dovrebbe svegliare i soliti soloni che ci puntano sempre il dito contro, perchè anche in questo caso la fatalità ha compiuto il suo gioco, equiparabile ad un auto che buca un semaforo rosso o uno stop. Detto questo, in Australia, il reparto "geriatrico" della Superbike ci ha regalato una gara molto spettacolare e tecnica dove, se mai ce ne fosse stato bisogno, ci ha riconfermato due grandi campioni, Max e Checa, leoni a tal punto da mettere in sottotono i loro più giovani avversari. Bella la Superbike già dal via, con una griglia appagante anche per l'occhio, con 24 partenti di cui forse 4 o 5 "minori" ma con gli altri pronti a darsi battaglia per ogni posizione. Però la davanti sempre loro, i due piloti con la loro classe e grinta, senza se e senza ma come confermato da il Signor Checa che ha ammesso di essere caduto per la pressione di Max. Bravo Carlos, ora però lo dovresti spiegare anche al tuo patron che è un pò l'ora di finirla con la storia delle moto superiori o meno. Prima manches dunque dominata dal Corsaro il quale, una volta caduto Checa ha lasciato agli avversa soltanto le briciole. Briciole che come Pollicino, Marco Melandri le ha prese tutte arrivando ottimo secondo, il più alto ottenuto dalla BMW, e questo ci fa ben sperare per il proseguo della stagione. Si rivede Giuntolì sul gradino più basso del podio, seguito da un più convincente Sykes con un ottima Kawasaki. Bene Fabrizio, Giugliano e Zanetti e un plauso allo stoico Haslam fresco di anestesia alla gamba ma non al polso.
Discorso a parte per la seconda manches dove un lieve tamponamento di Biaggi sulla ruota posteriore di Sykes lo mette fuori gioco andando per prati alla prima curva e facendolo rientrare a 8 secondi dall'ultimo in classifica diventati 3 alla fine del primo giro. Con la temperatura più calda la testa della corsa inizia a girare 1.33 alto mentre Max inizia a stampare 33 basso recuperando 8 decimi a giro. Checa, non avendo più nel romano un riferimento si libera di REA e Sykes e prende la testa della corsa iniziando a girare anche lui in 33 basso (best lap 1.32.7). Ma è dietro che il Corsaro fa incetta di avversari, e non per una moto stratosferica, ma per una gestione delle gomme migliore rispetto a tutti, tanto che una volta ridosso al secondo (REA) lo passa girando un secondo e mezzo più forte mettendo il sigillo sulla seconda piazza con un impresa di altri tempi. Come di altri tempi l'abbraccio nel parco chiuso tra i due piloti, lontano da tutte le sterili polemiche, ma sincero e forse ricco di stima reciproca.
Fuori dalla gara aleggiava il giallo Bayliss, il quale sarebbe voluto tornare a correre sia in Australia, sia a Imola con il Team Effembert, prontamente stoppato proprio dalla casa madre della quale lui è testimonial. Mah!... misteri della Ducati... (forse avevano finito i telai delle moto?).
Due personali note a margine della gara: mi è piaciuta molto la figura di Aligi Deganello accanto a Max e la conferma l'ho avuta sul podio quando Aligi stava per scendere e Max lo ha invitato ad ascoltare l'inno insieme a lui. Bravo Max un gesto che va oltre ogni parola.
Ieri in Australia ha vinto un pilota italiano su moto italiana (non in vendita), questo per ricordarlo ai giornalai... (l'avesse fatto un altro si sarebbe gridato al miracolo).
giovedì 23 febbraio 2012
Metti una sera a cena...
A me piace molto uscire la sera a cena. Anche se sono un casalingo, specialmente nei mesi invernali dove il freddo pizzica sulla pelle, una sera al ristorante è sempre gradita, occasione particolare per una serata tra amici o per un semplice tete-a-tete. Certo non amo quei posti affollati mangia e fuggi, con quel brusio in sottofondo che spesso è un vero e proprio rumore assordante, dove ci si va giusto per uscire. Lo so, detto così può sembrare snob, ma come dice sempre il mio amico Umberto, della Taverna del Bronzino, meglio una serata in un luogo ricercato al punto giusto sia nell'ambiente che nel gusto piuttosto che due o tre uscite in posti anonimi e massificati simboli di un gusto che non c'è più. Ieri sera sono stato in un nuovo ristorante dal nome affascinante, il Santo Graal, in una via del centro a Firenze. Posto finemente arredato con i classici mattoni rossi a vista, illuminazione ai tavoli dedicata, e sopratutto una musica decente di sottofondo. Fortuna per noi che siamo incappati in una serata vuota e abbiamo avuto modo di apprezzare quanto oggi non si tenta neanche di ricercare un pò nei ristoranti o pizzerie, quel sano contatto col "cameriere" preparato sopratutto sui vini, che ti accompagna nel viaggio dei sapori, facendoti sentire almeno per una sera un pò enologo anche tu. Questo è quello che noi dovremmo ricercare nei ristoranti più "in", non una spocchiosa nouvelle cousine con velati assaggi di cibo e pesanti prezzi alla fine, ma un giusto compromesso tra ottima qualità e cortesia, che ti permetta di alzarti da quel tavolo con la promessa che poi ci tornerai. E nonostante l'ottima cena, il jolly viene spesso giocato dal cameriere, figura fondamentale di una sera vissuta da protagonista. Certo non tutti hanno la possibilità di permettersi ristornati di nicchia, penso alle famiglie con bambini, ma è doveroso almeno per qualche volta ricercare posti dove il rumore del giorno viene finalmente assopito dal tintinnio di un bel bicchiere o dal profumo di un vino che il ristoratore ha cercato per la propria clientela. A tavola non si invecchia recita un vecchio adagio e allora vi inviterei per una volta a non invecchiare con il classico primo e pizza o pizzino, ma bensì davanti ad un bel tavolo con una bella bevanda e dell'ottimo cibo che rispetti la sacralità di una cena, vissuta assaggiando nuovi sapori presentati da quel ragazzo visto una volta ma amico di tutta la sera.
venerdì 20 gennaio 2012
Ritorno al passato
Purtroppo sempre più spesso mi trovo a fare conti con il...passato... E non è una frase del tipo "non ci sono più le mezze stagioni" ma una condizione che sistematicamente si presenta stando tra le gente. I ragazzi di oggi ad esempio utilizzano le battute dei film di "Amici miei" ma non perchè è un cult come vogliono farci credere, ma perchè negli ultimi 15 anni non abbiamo prodotto più niente. Nelle serate o feste alla fine si balla sempre YMCA e i salti maggiori si ottengono con la Disco anni 70/80. Io ho provato a farmi piacere il tempo che stiamo vivendo, ma non ci riesco. Non sono i nostri telefonini o i nostri computer a farci essere meglio di quelli che eravamo un volta, anzi... Il vintage sta tornando di moda in tutto anche tra chi non lo ha vissuto. Paradossalmente il passato è di tutti ma il presente no. Eppure il presente è un dono e sicuramente va vissuto nella sua pienezza in quanto vita attuale per tutti noi. Non so cosa sia giusto fare, ma al momento vivo il presente con gli echi del passato, e non pensando al mio giro vita e alla mia pelle liscia, ma sentendo quel rumore di fondo che oggi non sento più e che mi manca dannatamente. Eppure tutto ciò che mi circonda l'ho già fatto mio e non c'è cosa nuova che mi sorprenda perchè l'ho già assimilata. Ma ciò non toglie che rimpiango il gettone del telefono, o il suonare il campanello ad un amico. Oggi se non hai il navigatore per fare la strada che hai già fatto centinaia di volte non sei nessuno. Fondamentalmente sei solo un alienato che vuol sapere qual'è la sua posizione nel mondo in quel preciso istante. Forse una delle poche cose che accetto del presente è la miniaturizzazione delle cose. Interi archivi di libri o cassette in un solo box da 3 pollici e mezzo, l'appiattimento delle TV che erano ingombrantissime, e in parte Internet. In parte perchè come tutte le cose poi il suo uso si è notevolmente dilatato. Sicuramente se avessi una De Lorean modificata dal mio amico Doc Brown oggi apparirei il 20 gennaio 1984, sui banchi del liceo, pensando alle storie di Spazio 1999 oppure al futuro di 2001 Odissea nello spazio, e non penserei certamente al me del futuro come un patetico nostalgico degli anni che sto vivendo...
lunedì 7 novembre 2011
2011 Odissea nello spazio (motociclistico)

Difficile fare un post di chiusura quest'anno. La prematura scomparsa di Simoncelli ha aperto ferite mai chiuse che lacerano il nostro sport, delle quali tutti ne siamo consapevoli, ma ce ne rendiamo veramente conto quando si palesano davanti agli occhi. Il tributo a Marco reso ieri a Valencia contiene svariati significati ad iniziare dall'accoglienza del popolo spagnolo, severo con Marco fino a qualche tempo fa, a tutto il paddock che si è unito ne giro d'onore facendo rieccheggiare il rombo delle moto fino a "lassu". Però the show must go on cantava Freddie Mercury e lo avrebbe detto anche il Sic ("Diobò quanto siete lagnosi") scelgliendo il rumore al silenzio... e allora che rumore sia!
Campionati finiti, titoli assegnati, 125 e Capirossi andati in pensione ed un futuro piuttosto incerto, questo è stato il 2011 per il motociclismo su pista. Terol si porta a casa l'ultimo titolo della 125 due tempi che va in pensione dopo 62 anni (cosa dirà Brunetta) dopo un bel duello con lo sfidante più diretto Zarko il quale stona l'ultima gara consegnando il titolo allo spagnolo su di un piatto d'argento. Più entusiasmante la Moto2 con il testa a testa tra Bradl e Marquez per tutto il campionato. Il tedesco più solido e concreto in tutto l'arco della stagione. Lo spagnolo vince, perde, cade, si rialza, riuscendo anche a passare in testa al campionato per poi perderlo per i postumi di una caduta nel Gp della Malesia. Sicuramente entrambi sotto osservazione e in attesa di conferme, sia nel proseguo della Moto2 sia nel passaggio di categoria. Altalenante la pattuglia italiana con Iannone terzo alla fine, ma con numerosi vuoti di Corsi, Pasini, Corti. Pirro, nel "giorno della memoria" si toglie la soddisfazione di vincere la sua prima gara nel grande circus, guidato forse dallo spirito del Sic (ci piace pensarla così) regalando un sorriso in quello stesso box colpito dal lutto malese.
Stoner (per chi non se ne fosse accorto) ha strapazzato tutto e tutti creando un vuoto pneumatico che ha risucchiato anche sua "maestà" Valentino Rossi nel difficile compito di guidare "un motore" e non una moto. Come era successo per gli altri compagni di squadra del canguro mannaro, additati di essere dei fermi, Rossi ha fatto la stessa fine con l'aggravante di avere il soprannome del fenomeno. E vani sono stati i tentativi goffi del suo sciame "scusatorio" nel definire la Ducati una "moto di merda" (Cereghini). La Ducati è sempre stata così. Era Stoner che faceva la differenza! E lo sapeva bene Suppo quando ha visto che tutto lo staff si stava beando della bontà del mezzo mettendo in ombra l'unico artefice delle vittorie. In questo 2011 i cronisti ed ex piloti "intenditori" ci hanno fatto vivere una telenovela logorroica, ed invece di essere tutti in piedi sul divano ci hanno fatto stare tutti in piedi sul telaio! Va beh! contenti loro...
Confermato Jorge Lorenzo, bello e cattivo come sempre, secondo nel mondiale con una Yamaha e non con una Honda (secondo i soliti noti ieri Stoner ha vinto perchè aveva una Honda), anche lui sfortunato (Assen e Australia) ma sempre li a regalarci gare di classe (Mugello e Misano). Forse l'unico in grado di mettere in discussione il dominio di Stoner anche per l'anno prossimo. Chissà. Bene il Dovi, terzo nel mondiale, "sfrattato" dalla sua sella reo di essere meno carismatico del suo rivale di sempre Simoncelli, ma più concreto avendo sempre occupato la terza piazza nel mondiale (anche se a detta dei soliti non sembrava). Forse non un supertalento, ma un ottimo pilota che ha fatto della concretezza la sua arma vincente. Da qui il resto del gruppo ad iniziare da Pedrosa, gran bel manico ma costernato da i troppi "se" (se non fosse cascato a Le Mans?). Ben Spies ci deve ancora far vedere qualcosa di buono in gare "regolari" non in situazioni come quelle di ieri e Assen. Suzuki deve ancora confermare la sua presenza e a giorni si dovrà sciogliere il nodo Team LCR e Team Gresini, perchè paradossalmente in MotoGp ci sono più moto che piloti. Domani tutti di nuovo in pista per i test pre 2012 e con la nuova serie di Mediaset "Cento Telai".
Grazie ragazzi (SBK compresa) grazie Capirossi, e... grazie SuperSic!
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