lunedì 31 agosto 2009

American Way


Non cambia la sostanza del precedente post. Credo che Valentino Rossi sarà il futuro campione del mondo 2009, perchè comunque è ancora il numero uno e l'uomo da battere. Certo di errori in questo campionato se ne sono visti, e se si pensa che ancora al terzo posto c'è Stoner, nonostante manchi da tre gare, la dice lunga su quanto imprevedibile possa essere il risultato finale. Rossi ieri è caduto perchè ha fatto un errore, e hanno voglia a parlare Reggiani, Meda, e tutti gli altri di caduta strana. Valentino ieri è caduto perchè ha commesso un errore al pari del suo socio a BRNO. E Lorenzo, analizzando la dinamica, farebbe meglio a mangiarsi le mani, perchè in Repubblica Ceca poteva succedere esattamente lo stesso, perchè anche li poteva gestire 2 o 3 decimi di vantaggio. Ma si sà, col senno di poi sono tutti buoni a parlare. Comunque, dopo l'ennesima pedrosata e sparito Rossi, la gara è stata veramente una noia mortale. 16 piloti su 19 che hanno tagliato il traguardo la dicono lunga sulla MotoGp sempre più cara e sempre meno spettacolare, e sempre più dipendente dai fenomeni che fanno un altro mestiere. Ancora una volta ci è mancato Stoner, le cui notizie ce lo danno per certo a Estoril. Io non ne sono così tanto sicuro, comunque una considerazione va fatta. In Ducati hanno gestito male il pilota. Lo dimostra il fatto che se avesse continuato a correre sarebbe a meno di 25 punti dalla vetta, anche arrivando sempre terzo... Purtroppo di fronte alla salute di un ragazzo, non possiamo pontificare più di tanto, ma oggi in Ducati si sono resi conto che, forse, la questione andava gestita un pò meglio, forse già da prima... Adesso tutti sono in fibrillazione per Misano, fortuna-sfortuna una pista che non farà troppa selezione, però ci darà qualche segnale sulle condizioni dei due piloti Yamaha che a questo punto faranno il bello o il cattivo tempo senza troppi outsider.

Bene SuperSic in 250 che ha regolato un coriaceo e sempre più convincente Aoyama, con una moto vecchia di tre anni, ma con grinta e classe da vendere. Ottimo anche il quinto posto per il Loca nazionale, che da due gran premi sta ritornando ad ottimi livelli, nonostante non abbia ancora una sella per la neonata Moto2. Già, la Moto2... Bimota ha confermato la sua presenza con 2 moto... io avrei già anche il pilota, si chiama anche lui Lorenzo, ma di cognome fa Segoni e suo padre era un telaista, non costa molto e va forte... Chissà...

lunedì 17 agosto 2009

Il nono sigillo


Come cambiano le cose nell'arco di una gara. Dopo Donington la classifica si era un pò smossa, ma senza troppi scossoni. Valentino in fuga con 25 punti di vantaggio (che non sono pochi) e gli altri un pò persi, Stoner in primis. Poi, prima di BRNO, il ritiro dalle competizioni dell'unico pilota che ha bastonato Rossi nel 2007 (Stoner), quindi, già fuori Pedrosa dalla lotta, la speranza per il motociclismo era riposta nell'astro nascente Jorge Lorenzo. Speranza non perchè lui sia il migliore, ma la speranza che almeno lui potesse tener testa al Dottore, mantenendo vivo un campionato scarno e privo di contenuti. Ieri a BRNO si è consumato l'ennesimo atto della pesca alla trota salmonata, dove un ottimo pescatore di nome Valentino, ha fatto abboccare un ingenuo pesce di nome Lorenzo, nella più classica delle trappole. Dopo averlo seguito per diversi giri, lo spagnolo a superato Valentino in una staccata da vero campione, una staccata spalla a spalla, con la moto di traverso, degna di un fuoriclasse. Come nel copione già scritto a Laguna Seca l'anno scorso contro Stoner, il Dottore non gli ha però lasciato neanche un metro, e lo ha braccato, nonostante la moto di Jorge sembrasse più performante. Esattamente un giro dopo, nel solito punto, utilizzando una traiettoria più interna, Rossi ha messo la ruota anteriore negli orecchi del suo compagno di marca e questi, invece di rimanere concentrato per la curva successiva, ha pensato bene di lasciare i freni ed entrare a velocità fotonica nella esse, dove, ancora una volta, le leggi della fisica, Newton in primis, non hanno dato scampo al pilota, facendolo crollare a terra (per fortuna senza conseguenze) relegandolo nella via di fuga che poi è anche diventata anche dal mondiale. Al giovane spagnolo non è restato che guardare la sua Yamaha avvolta nella sabbia estiva del ferragosto, consolarsi della sua tuta "airbag" che lo ha gonfiato a dovere, e tornare ai box con le pive nel sacco, e con meno spocchia sulle pretese per il rinnovo del contratto. La Yamaha ha già il suo campione, e non mi sembra che ancora lo spagnolo sia in grado di dettare la sua legge. A 6 gare dalla fine e 50 punti di vantaggio in condizioni normali si potrebbe parlare ancora di mondiale aperto. Ma quando in testa c'è lui, in questa forma, non resta che tirarsi giù il cappello e salutare facendo reverenza... 9 volte...

Povero Roberto! Non ci resta che piangere!

Non posso esimermi dalla tristezza nel commentare lo scandaloso comportamento di Roberto Benigni in visita in Abruzzo. Di tutto gli abruzzesi hanno bisogno tranne di un menagramo, fazioso, che invece di portare un pò di sollievo con la cosa che sa fare meglio, il comico, spara a zero sull'operato di un governo che invece sta andando a ritmi elevati, come confermato anche dai cittadini stessi. Non solo. Sui forum vari, quelli liberi, si leggono testimonianze di come si sentono grati per la ricostruzione che sta avvenendo in maniera rapida, e tutto sembra predisposto per il rientro nelle case nuove entro la metà di settembre. Da grande estimatore che ero del comico e dell'attore, provo grande pena per il mio "compaesano" di umili origini, persona dall'indiscussa arguzia, ma ultimamente caduto nel qualunquismo più bietto. Non si va nei luoghi di una tragedia e si getta fango sull'operato di chi si sta impegnando per la ricostruzione. Tuttal'più andrebbero incentivate le indagini per individuare chi ha costruito le case con la sabbia, andrebbero individuati i responsabili, non solo abruzzesi, delle speculazioni sull'adozione di materiali scadenti per la costruzione di palazzi in zona sismica. Invece ti sei scagliato contro, ancora una volta, a chi anni fa ha anche investito su di te per farti fare mirabolanti film, dove si c'è stato un guadagno a doppio senso, ma è lo stesso imprenditore che oggi con la stessa lungimiranza, si è impegnato a ricostruire un luogo che gli elementi della terra ha voluto distruggere. Se ci fosse Dante, che tanto ti vanti di recitare bene, ma perfino l'amico Carlo Monni recita meglio di te, ti relegherebbe nel girone dell'Inferno, forse nella sesta bolgia tra gli Ipocriti accanto a Federico II, ma anche nella decima non staresti male, tra i Falsari, non del vil conio, ma falsari di parole...
Chissà cosa penserebbe il tuo amico Massimo Troisi di questo tuo comportamento che poco a che fare con Mario e Saverio... Ma d'altronde un avvisaglia ce l'avevi già data già nel lontano 1985. Avevi proprio ragione... Non ci resta che piangere!!!

martedì 11 agosto 2009

Casey Stoner, addio o arrivederci?


Vado in moto da diversi anni, sopratutto in pista, e posso dire di aver girato in vari autodromi europei. La moto da corsa da sensazioni bellissime, anche per gli amatori che hanno la possibilità di apprezzare appieno le doti della loro motocicletta. Anche il fattore rischio in pista viene abbattuto drasticamente, e per lo più, i danni si riscontrano sui mezzi e poco sulle persone. Ogni volta che chiudo la visiera, si rinnova il piacere di guidare, e non importa se non faccio il record di qualcosa, sto semplicemente guidando e appagandomi del mio hobby. Per i piloti non è così. Io ne ho conosciuti diversi, e vi garantisco che loro vivono in un mondo tutto suo. Per loro la moto è tutto, i decimi di secondo sono fondamentali più per se stessi che per la classifica. La vittoria non è solo supremazia, ma è la consapevolezza di essere andato più forte degli altri, di aver fatto danzare il destriero nelle curve, di avere osato e vinto ancora una volta. Poi ci sono i fenomeni, i campionissimi, quelli che corrono solo per vincere, per placare le loro sete di vittoria, forse non su gli altri, ma su se stessi, marcando l'anno agonistico come un opera d'arte. Quest'anno la MotoGp era partita molto bene, con tre pretendenti al titolo, e con Valentino super concentrato come non mai, per arginare l'enfasi dei ragazzi terribili come Stoner, Lorenzo e Pedrosa. Gli anni passati il discorso lo chiuse subito all'inizio, quando tra una sportellata e sorpassi al limite, stroncò di netto gli avversari che si chiamavano Biaggi, Gibernau. Nel 2009 la musica è un pò cambiata (per fortuna) e ha visto Rossi molto più attento e ragioniere che lo sta portando alla conquista del nono titolo iridato. Essendo pochi i pretendenti al titolo, già l'infortunio di Pedrosa ha decimato lo sparuto gruppetto di piloti in grado di fare un altro mestiere, ed anche se lo spagnolo non ha la grinta degli altri due, a Laguna Seca ha dimostrato di saper guidare veramente forte. Adesso questa tegola sulla MotoGp. Stoner lascia per almeno tre gare, ma forse chiuderà la stagione, lasciando al duo Yamaha la questione del titolo iridato. Terzo nel mondiale, non lontano dalla vetta, l'australiano ha contratto il virus più brutto, quello la cui cura è soltanto dentro di lui: la paura di non andare più forte. Ma non più forte degli altri, ma più forte di se stesso e della sua voglia di essere sempre il primo, come ha dimostrato nel 2007 vincendo il mondiale a mani basse. Anche Hayden lo ha vinto, ma lui ha giocato di rimessa, senza rubare niente a nessuno, anzi, combattendo persino in casa Honda che voleva Pedrosa campione. Casey ha perso quel metro, quella frazione di secondo, quell'attimo che lo ha sempre portato li davanti a combattere ad armi pari con il più grande pilota dell'era moderna: Valentino Rossi. Persa questa possibilità, il terzo posto diventa effimero, non per sconfitta in volata, ma perchè gli altri sono parecchio più avanti. Dargli torto, ragione? Io spero che ritorni, perchè le corse hanno bisogno di campioni come lui, e gli auguro di ritrovare se stesso, perchè per i motociclisti e gli appassionati veri, Stoner rappresenta il top del nostro sport. Ritiri clamorosi e misteriosi sono già successi in passato a Fast Freddie Spencer e recentemente a Manuel Poggiali. Speriamo che questo di Casey sia un arrivederci, perchè, almeno a me, già mi manca, sopratutto a BRNO, pista da piloti di classe...

lunedì 10 agosto 2009

Dov'è la crisi...

La pseudo opposizione parla di crisi, il premier, quindi il governo, no. Chi ha ragione? Dicesi crisi quando uno stato, una nazione, sono affetti da un male economico poco curabile, che trattiene sudditi e sovrani ai loro lavori per cercar di far quadrare il cerchio. Non mi sembra che per le strade delle nostre città ci sia tutta questa gente rimasta. Vedo piuttosto spiagge piene, montagne e colline piene di villeggianti, macchine colme in autostrada. Se ci fosse la crisi, non troverei tutto chiuso nei magazzini edili dove mi rivolgo per comprare cose che mi servono per ristrutturare casa. Non troverei difficoltà a trovare manovalanza. E allora dov'è la crisi? Certo gli operatori turistici italiani trovano un calo rispetto agli anni scorsi. Ma questo è dovuto ad una numerosa emigrazione di massa verso altri stati piuttosto che verso le località nostrane. In effetti quella è una grossa emorragia di capitali che partono verso l'esterno. E' li dove il governo dovrebbe lavorare sodo, far riamare l'Italia agli italiani che preferiscono fare qualche km in più pur di avere prezzi concorrenziali e servizi. Per fare un esempio banale, ma calzante: a me piacciono gli sport aquatici. Moto d'acqua, parasail, snorking. In Italia è vietato l'uso delle moto almeno di non avere la patente. Sconfini e la puoi guidare. A me piacciono i quad. Trovatemi un posto dove è possibile noleggiarli senza tutti i vincoli che ci sono qui. Sono esempi che possono sembrare stupidi, ma se devo scegliere un posto, anche più lontano, ma che mi garantisce un pò più di "ludicità", non esito ad andarci. Quest'anno la Croazia ha inglobato molti più turisti italiani rispetto agli altri anni, per una serie di vantaggi che noi non possiamo più offrire, complici anche delle belle strutture e ottimo mare. Quindi, cara opposizione, invece di battere dove il dente non duole, cercate di affrontare il governo nei punti dove è più debole, snocciolate un pò più di dati interessanti, rendete il popolo partecipe di questo, o vi interessa soltanto mettere in bella evidenza le prestazioni sessuali del nostro premier Silvio Siffredi?

lunedì 27 luglio 2009

Fatalità

Recentemente mi sono visto su YouTube, un filmato che parlava di incedenti stradali, ripresi da varie telecamere di servizio o quant'altro. Impressionante nella dimanica di un sinistro è la contemporaneità di trovarsi nello stesso punto nello stesso istante. Pensateci un pò... una frazione di secondo prima o dopo potrebbe comportare il nulla, solo quell'istante provoca una tragedia. Perdonate il tono un pò funesto, ma queste sensazioni sono state risvegliate ultimamente da due incidenti sportivi che di per se fanno parte del rischio, ma se analizzati bene mettono un pò i brividi. Spesso negli sport motoristici si vedono carambole o incidenti singoli che fanno gridare al "ve lo siete cercato", ma prendiamo ad esempio l'incidente di Massa o quello più tragico occorso al figlio di Surtees. Massa è stato centrato in pieno da un detrito (molla) di una macchina che lo precedeva. 20 cm più in dentro o in fuori e l'esito sarebbe stato completamente diverso, indipendentemente dal guidare un auto di formula uno. Peggio ancora se vedete l'incidente al giovane Henry Surtees occorso in una gara di F2 a Brands Hatch (cercatelo su You Tube). Il giovane figlio del grande pilota degli anni 60/70 è stato letteralmente "sfiorato" dalla ruota di un auto che lo precedeva, che si era staccata dopo l'impatto con le barriere di protezione. E' impressionante, sempre guardando il filmato, di come la ruota, dopo l'urto con il casco del pilota, non devii la sua traiettoria, ma si ha la sensazione che l'abbia appena sfiorato. Una frazione di secondo prima o dopo avrebbe fatto soltanto danni all'auto senza colpire il pilota. Eppure il momento, il luogo erano quelli, neanche considerati nella logica delle corse, perchè è nell'immaginario collettivo che sia la velocità a fare danni.
Tutto questo per dire che a volte siamo legati al destino indipendentemente da cosa facciamo, perchè quando da lassu fanno partire la cartolina è difficile che non ci trovino.

Buona la prima!


Finalmente l'Aprila ha trovato la strada del successo anche in superbike, e lo fa al debutto nella categoria con un sempre verde Max Biaggi. Nella pista che più gli si addice, Max ha ritrovato la grinta dei tempi migliori ed ha vinto la prima manche e fatto il secondo posto nella seconda. Nell'ultimo anno della 250, con la casa di Noale protagonista, sostituita dal quel "mostro" della Moto 2, l'Aprilia trova una nuova strada per tornare a vincere e lo fa nel campionato più spettacolare delle due ruote, visto anche lo scarso numero di partecipanti in Moto Gp. Dunque Max vincitore di gara 1 a Brno, influenzata anche dal madornale errore di un Michel Fabrizio che ha letteralmente falciato l'incolpevole Spies due curve prima di immettersi sul rettilineo. Che dire al giovane pilota romano? Dopo 4 giri cosa pensavi di fare? Hai una benchè minima visione della gara o pensi di giocare alla Playstation? In gara due invece Spies ha dettato subito un ritmo forsennato, scattando in testa dall'inizio fino alla fine, nonostante un Biaggi che agli ultimi 6 giri abbia fatto di tutto per passarlo. Incredibile è come il texano abbia conosciuto la pista solo Venerdi, e vi garantisco che Brno non è facile... 7 adesso sono i punti che lo separano da Haga, ma un abisso in fatto di motivazioni, e la faccia rilassata alla fine di Spies la dice tutta sul talento di questo ragazzo...

Bene anche la prima vittoria di Dovizioso in MotoGp, massacrata dalle condizioni del tempo inglese, che ci ha regalato una strana gara, con i soliti protagonisti in secondo piano, falciati da cadute e scelte sbagliate. Dovi è subito partito forte duellando con chi gli sbarrava la strada, fino a che non è scappato con Rossi. Successivamente, complice un tempo bizzoso, sia Lorenzo che Valentino hanno assaggiato l'asfalto con l'esito più sfortunato ai danni dello spagnolo che si è dovuto ritirare, mentre Rossi si è rialzato e ha fatto quinto. Rimonta furibonda anche per Edwars e De Punet, che sono arrivati fino agli scarichi della Honda del forlivese che ha trovato negli ultimi due giri il guizzo per non farsi riprendere. Bravo Dovì!!!

Nota negativa, come sottolineato anche da Reggiani in telecronaca, arriva dallo scarso vivaio dei ragazzi italiani, aggrappati al treno di Simoncelli e Dovizioso, senza una concreta possibilità di ricambio generazionale. Staremo a vedere...

sabato 25 luglio 2009

Relazioni esclusive e triangoli


Riprendiamo dopo un pò di tempo a parlare del rapporto uomo donna, in questa società apparentemente aperta ma che ogni tanto decade nel grottesco. In effetti dietro una facciata di libertinismo completo, si nascondono sempre le ataviche paure dei tradimenti, delle scappatelle o di quant'altro possa minare il rapporto a due. Vorrei partire da un vecchio adagio che recita così: "le corna sono come il morbillo. chi l'ha avute, chi ce l'ha e chi le deve avere". Già leggo i vostri mormorii di scontento tacciandomi per foimentatore di tempeste ormonali, ma pensateci bene: nell'arco della vostra vita non siete mai stati un pò fedigrafi? Il problema di questo fenomeno, che appartiene ad una sfera più matura dei soggetti, si è spostato anche verso i più giovani, i quali, invece di vivere la vita un pò più spensierata, si arroccano su posizioni mature come se quel rapporto dovesse durare per sempre. Recentemente, per motivi di lavoro, frequento persone molto più giovani di me, e non posso non notare di quante è bella giovinezza, perchè quando siamo giovani in effetti ci sentiamo immortali. Eppure un velo di tristezza accompagna i loro sguardi quando si arriva a toccare la sfera del cuore. Invece di godere della gioventù e dei lati belli che essa presenta, si "atteggiano" da coppie consumate con paturnie e modi di fare non tipici per la loro età. L'interscambio tra sessi c'è sempre stato e sempre ci sarà, ma in età più verde deve essere vissuto come esperienza di vita e accrescimento, altrimenti non saprai mai quale scarpa possa andare giusta per il tuo piede. Ieri ho sentito una conversazione alla radio dove una ragazza si lamentava perchè il suo lui (da due mesi) interagiva ancora con l'altra con la quale aveva vissuto per due anni. Età? 26 anni!!! Ma stiamo scherzando? Due mesi e pretendi di avere già l'esclusiva a 26 anni? A 40 cosa farai?

Ai giovani consiglio vivamente di non arroccarsi su posizioni rigide, al contratrio, essere grati alla vita se ti permette di avere esperienze da portare in dote quando siamo più maturi. Sono infatti quelli più grandi che non hanno vissuto la loro sessualità da giovani che poi combinano più casini!!! Ogni età ha i suoi segreti, e come tali vanno saputi gestire, perchè è con loro che riusciamo ad essere migliori, anche di fronte a situazioni difficili... Ma davvero pensiamo che avere l'esclusiva di una persona possa significare di averla? Oppure è possibile avere l'esclusiva sulle persone?

martedì 30 giugno 2009

100 di questi giorni (ma non per tutti)


Penso che la 100 vittoria di Valentino Rossi meriti un post. Lo penso davvero, perchè tutto si può dire, ma non del fatto che sia entrato ormai nella leggenda. 100 vittorie non sono poche come le 122 di Agostini. Si dirà che Ago non avesse più di tanti rivali, ma la bravura di un pilota è anche scegliere il mezzo con il quale correre. Ammiro Valentino per il campione e per quello che ha fatto per il nostro sport, che lo ha portato a dei vertici di visione mai avuti prima. Romanticamente per me il più grande resta Mile Hailwood (The Bike) anche se ha vinto meno, però giù il cappello per il Dottore o The Doctor... Ad Assen ha voluto fortissimamente vincere, e lo ha fatto da campione con giri fotocopia che hanno stroncato la resistenza di un Lorenzo sempre più in crescita e sempre più avversario. Questo è un bene, perchè Rossi ha ritrovato la vera voglia di impegnarsi, rendendo le gare meno noiose. Vediamo se la malattia di Stoner sia vera o causata dalla bile nel veder scappare il campione, perchè se così fosse, lo relegherebbe ad una fragilità poco tipica per chi proviene dalla terra d'Australia. Credo che Casey debba ritrovare la serenità di guidare la "bestia" e suggerirei a Suppo di assecondarlo nelle sue richieste, perchè se gli altri la guidano peggio, non è un problema suo. A Laguna Seca mi piacerebbe vedere un bel duello e rivedere Stoner sul gradino più alto del podio, non perchè tifoso, ma perchè i motociclisti sono tutti fantastici.

Come lo è il nuovo astro nascente Ben Spies, impeccabile, grintoso, veloce, che ha messo il sigillo su due manches a Donintong da antologia. Nella prima addirittura pressato da un grande Max Biaggi, che ha guidato alla Max e al max, con una moto in crescita, ma ancora un pò "camion" sui cambi di direzione. Nota negativa per la caduta di Haga, con un problema grave emerso in seguito che forse pone la fine a un campionato che poteva solo perdere. Peccato, grande stima per il pilota e per le emozioni che ci ha sempre regalato, ma per vincere un campionato del mondo occorrono anche altre caratteristiche che lui non ha mai avuto. Comunque un grande augurio di pronta guarigione a Nitro Nory!!!

martedì 16 giugno 2009

Italia - Spagna


Ero indeciso sul titolo per fare un riassunto sulle due ultime prove del motomondiale. In un certo senso a predominare sono proprio gli italiani e gli spagnoli che ho accumunato con la grafica di una partita di calcio. A vittorie siamo un pò meglio messi noi con un ultimo giro al Mugello tra Simoncelli e Pasini da antologia. La Dorna in compenso ha fatto la solita "partigiana" nei confronti di SuperSic reo di aver buttato fuori Bautista all'entrata della Savelli. Indipendentemente dalla classe dello spagnolo, peraltro autore di una vittoria autoritaria a Barcellona, credo che la direzione gara stia un pò esagerando nei confronti degli italiani, perchè un attacco come quello alla Savelli, in condizioni estreme in quella maniera, sia poco controllabile e giudicabile. Comunque... Vittoria di Stoner al Mugello e vittoria anche al Montmelo, almeno sotto il profilo umano, dove all'arrivo il pover Casey si è accasciato su se stesso perchè colpito da forti dolori la sera prima. Vittoria pura e netta invece per Valentino Rossi che al Montmelò ha ritrovato il gusto di guidare e di divertirsi, grazie anche alla complicità dei suoi due nuovi avversari che lo stanno facendo veramente sudare. Al contrario di Laguna Seca, dove a mio avviso Vale doveva far passare Stoner per il taglio della chicane, a Barcellona, all'ultima curva dell'ultimo giro, il Doc Rossi ha pescato il jolly entrando a velocità fotonica dentro Lorenzo, pregando che lo scodamento della sua Yamaha finisse al più presto. Come nel più classico dei detti che la fortuna aiuta gli audaci, Rossi ha fatto un sorpasso da antologia che lo relega, se mai ce ne fosse bisogno, nell'olimpo del motociclismo. Va però ricordato che solo negli ultimi tre anni Valentino ha avuto avversari degni di nota, e si sa, senza un avversario degno, anche la vittoria diventa più brutta. Bravo quindi Jorge che ha risvegliato il miglior Rossi di sempre, e se la trama deve essere questa, dato anche che i tre sono a pari punti, il motomondiale diventa un pochino più interessante... Infine voglio ringraziare gli spagnoli, che hanno dato prova di vera sportività nei confronti di Simoncelli, il quale, reo di essersi steso prematuramente, ha ricevuto un boato degno di un gol da finale di calcio. Certo pensando che per vedere quattro ragazze gli spagnoli sbirciano nella villa di Berlusconi... Comunque vediamo se il motomondiale riesce a decollare verso gare entusiasmanti, alla stregua della Superbike dove, a dispetto della classifica, regna un nuovo eroe dal nome Spies...

giovedì 4 giugno 2009

The truth is out there

Oramai con il villaggio globale non ci si stupisce più di nulla. Il crollo del World Trade Center ha un pò aperto la strada a qualcosa di umanamente incomprensibile, anche se per molti complottisti la soluzione è ovvia, contenti loro... Il caso dell'Airbus 330 dell'Air France rientra un pò in questi nuovi misteri vissuti in questa nostra era dove, tramite internet, le notizie volano di bit in bit. Abbiamo assististo a diversi incidenti aerei in questi ultimi anni, raccontati anche da telecamere sparse in tutto il mondo, a volte clamorosi come il Concorde esploso in fase di decollo, o l'errore umano in fase di atterraggio, o di quell'aereo spezzato in due perchè di una linea sconosciuta dove la manutenzione è approssimativa. Tutti incidenti attribuibili a cause "quasi" certe. Già avevo storto il naso del piccolo aereo sparito nel tragitto Caracas - Los Roches, ma adesso la faccenda dell'Airbus 330 di una delle compagnie meglio gestiste, mi lascia veramente perplesso. La verità è sicuramente la fuori, come recitava il poster di Molder in X-Files, però rimango stupito che nell'era della comunicazione globale, uno dei più moderni aerei gestito da computer, non riesca a comunicare le cause della sua fine. Abbiamo satelliti pronti a leggere un giornale se occorre, milioni di telecamere in ogni parte del globo, e ancora siamo qui a chiederci il perchè... Eppure 230 persone non faranno più ritorno a casa, perite in un disastro aereo dalle cause ignote... Mah!
The truth is outthere but I don't understand... where!!!!

sabato 16 maggio 2009

Franceschini e il biglietto della metrò

Esilarante articolo dell'ottimo Novella, grazie anche alla complicità del segretario, ci regala un momento di ottimo spasso.
di Federico Novella
L’altro giorno quegli eroici assistenti di Dario Franceschini, che dopo la genialata finiranno a distribuire volantini elettorali sul Gran Sasso, sono stati avvistati in missione speciale in un oscuro cunicolo sotterraneo, popolato da strani macchinari metallici semoventi: la linea A della metropolitana di Roma. I portaborse del segretario, affascinati da questa misteriosa civiltà di cui Veltroni ogni tanto gli aveva parlato, si sono avventurati in una cripta inesplorata sormontata da un interessante geroglifico luminoso: «Direzione Anagnina». E atterriti da un’invisibile presenza demoniaca che gli intimava di non oltrepassare la linea gialla, hanno chiesto lumi agli aborigeni: «Scusi, dove si comprano i biglietti della metropolitana? Dal tabaccaio o in edicola?». La cronaca di Italia Oggi racconta le gesta della truppa di franceschiniani estasiati da questa nuova invenzione, la metropolitana, che ai loro occhi è come il cavallo dei Conquistadores per gli indigeni americani: mai visto. «Scusi, ma i biglietti si acquistano nelle macchinette? O c’è un controllore o un bigliettaio sul convoglio?». Figuratevi la faccia dell’impiegato dell’Atac: «Ma da dove venite, dalla Val Brembana?». No, dall’ufficio di Franceschini. Gli 007 del Pd erano in avanscoperta: preparavano «un blitz» del segretario sui vagoni, per parlare con i passeggeri della provocazione leghista sugli stranieri nei mezzi pubblici. Idea accattivante fallita dinanzi al dilemma ascetico: dove lo compro il biglietto per salire? Dal tabaccaio o dal salumiere? Ecco: questo per dire che fine ha fatto il vecchio partito degli operai, quelli che il metrò lo prendevano tutti i santi giorni per andare a Sesto San Giovanni a lavorare sull’altoforno. Il glorioso partito che lottava per la scala mobile, oggi arranca sulla scala mobile della fermata Ponte Mammolo. Il bello è che solo una settimana fa Franceschini faceva il bullo: «Invito il premier ad andare tra la gente comune, in autobus o in metropolitana». Forse cercava solo un accompagnatore: del resto al Pd non sanno neanche acquistare il biglietto, figuriamoci se possono orientarsi. E non è una bella immagine, quella del segretario e i suoi, che vagano senza meta a tarda notte alla fermata Baldo degli Ubaldi. Che poi, intendiamoci: anche Silvio, figurati, saranno anni che non prende la metrò, anzi forse non l’ha mai presa. Però stavolta è leggenDario che fa la morale: quando il premier visita una via del centro di Roma, lui alza il ditino: «Berlusconi dice di stare tra la gente comune, e poi va in via dei Coronari tra orafi e antiquari». Con ciò suscitando le proteste dei commercianti della via medesima: «Caro segretario, guardi che qui ci sono anche commessi, ristoratori, tappezzieri e spazzini, uno spaccato di gente comune». A questo punto Franceschini, specie sui temi caldi, dovrebbe chiarire dov’è che si trova questa benedetta «gente comune»: di sicuro non la raggiunge in metropolitana, perché c’è sempre quel problemino del biglietto. Chissà, forse la gente comune si nasconde nella cintura milanese, come ricorda il presidente della Provincia Penati: «Dobbiamo discutere di temi importanti come il respingimento degli immigrati, ma nel partito qual è la priorità?». O forse la gente comune si cela in quel di Torino, dove il sindaco Chiamparino batte i pugni sul tavolo: «Occorre combattere gli sbarchi per togliere l’immigrazione dalle mani della mafia». L’hanno accusato di «slealtà» verso i compagni. Solo per aver fatto capire che, se vai nei quartieri, dove una manciata di «gente comune» magari la trovi, il pensiero dominante non è quello dell’Onu o del Vaticano. O di Franceschini. Che a questo punto deve dirci qual è la gente comune che più gli aggrada, in ossequio all’antico adagio di Corrado Guzzanti: «I partiti non rappresentano più gli elettori? E allora cambiamoli, questi benedetti elettori». Potremmo dire che con questa storia al Pd sono arrivati al capolinea, ma per arrivare al capolinea bisogna prima salire in carrozza: e comprare il biglietto, a volte, è davvero un’impresa.

lunedì 11 maggio 2009

Superbike Monza 2009

Ero partito con il commento della gara di Jerez del motomondiale. Poi mi sono perso e sono arrivato alla tappa di Monza del Superbike. Vorrei scrivere la bellezza di questo sport, ma mi riesce difficile. Mi riesce difficile credere che si possa correre su piste come Monza, dove in un parco come quello non si partoriscano idee che se non varianti assassine e idiote. Monza, il tempio della velocità, tutto ciò che è stato oggi fa schifo, e non lo dico da spettatore, ma da pilota, anche se mediocre, perchè oggi la velocità non è uguale a quella di 30 anni fa. Pasolini, Saarinen e gli altri morirono nel 1972, e da allora non mi sembra che sia stato fatto molto. La caduta di Haga ha evidenziato come le moto vanno forte sul quel curvone e basterebbe una chiusura un pò più stretta della curva per rallentare le moto. Invece si fanno delle chicane da posteggio dell'Esselunga per poi ripartire a gas spalancato. Che senso ha un curvone a 200 orari se non è supportato dalle vie di fuga? Perchè non cancellate Monza e tornate al Mugello? Fatelo sapere che la Dorna non vuole, perchè sarebbe una gara troppo esaltante. Cari fratelli Flamini, io che vi stimo per l'ardore con il quale portate avanti il progetto, iniziate a cancellare i circuiti pericolosi dall'agenda. Che si tengano la loro F1, quella noia mortale, ma portate Spies & Co, nei circuiti veri e sicuri per i nostri piloti, che ci fanno tanto divertire. Chi corre non si accontenterà mai di andare piano, è nell'animo delle corse, sono piloti, gente di un altro pianeta, ma voi potreste chiedere circuiti più sicuri, senza le chicane come quella di Magny Course messa li per la Formula Uno. Brno, Mugello, Barcellona, Jerez, Qatar, quelle si che sono piste da guidare, da scorrere. Le moto non vanno frenate, casomai vanno rallentate è diverso!
Grazie a tutti i piloti di tutte le taglie che onorano questo sport, alla prossima.

domenica 26 aprile 2009

Motegi Vs Assen

Ancora una domenica di corse in contemporanea tra Motomondiale e Superbike ed ancora una volta vince ai punti il mondiale delle derivate di serie.
Due gare veramente entusiasmanti si sono svolte in quella che una volta veniva definita l'università delle moto, e che ora è stata "rovinata" nel nome della sicurezza. Sicurezza che è venuta meno quando, nella seconda manche, la moto di Spies è andata a finire contro le reti. Comunque gara 1 veramente da cardiopalma, con un Ben Spies che ha rifatto il diavolo a 4 nonostante fosse la sua prima volta ad Assen. Partiti subito forte, Spies ha preso la testa su Haga, Neukirkner, Haslam, mentre dietro il gruppo lottava con un Biaggi in bella rimonta. Perso il tedesco con una caduta nella esse prima del rettilineo (la moto ha veramente sfiorato gli avversari!!!) la gara si è incentrata sul corpo a corpo tra la Ducati la Yamaha e la Honda che, a parte quest'ultima, hanno guidato la gara alternandosi. Poi a due giri dalla fine Spies, che era rimasto in ombra per 6 giri circa, ha fatto un sorpasso da antologia sul povero Haslam, che si è visto infilare in maniera magistrale dalla nuova stella del motociclismo made in USA, in un sorpasso durato tre curve!. Non contento Spies è rivenuto in maniera furibonda anche sul giapponese, che tutto si aspettava tranne che un sorpasso all'interno a tre curve dalla fine, che lo ha letteralmente lasciato senza parole anche alla fine nelle interviste. Peccato per Max che ancora una volta è stato "attardato" da Fabrizio, che col missile che si ritrova, potrebbe fare molto meglio invece di reggere metà gara e sparire nel finale.
Gara 2 è stata più monotona dopo l'uscita di scena al secondo giro di Spies, intento a contenere gli attacchi da Haga, che sicuramente ha subito l'americano nella prima manche. Ottima la riconferma in seconda posizione di Haslam, e lo splendiso risultato di SMRZ con una Ducati di un team privato che ha messo in ginocchio ancora una volta Fabrizio, quarto alla fine. Assen ci ha regalato una nuova stella, che non ha bisogno di conferme, ma che ci ha fatto stare incollati al divano con dei sorpassi da mani sudate, e che alla fine si è dimostrato anche un ragazzo modesto, testa bassa e lavoro duro.
Da segnalare una nota molto positiva per Mauro Sanchini, il nuovo telecronista della Superbike che ha sempre fatto interventi da ex pilota, rimarcando con lucidità ogni episodio in gara, dando allo spettatore più inesperto nuove chiavi di lettura. Bravo!!!
Contrariamente alla solita "noia" anche il motomondiale ha offerto una gara interessante perchè tutti i piloti sono partiti con l'incognita set-up, in quanto fino a poco prima della partenza della gara, la pista era ancora umidiccia. Infatti la 125 ha avuto il compito di "asciugare" la pista con mezzi piloti che hanno scelto di partire con le rain ed il resto slik e intagliate. Ha avuto ragione ancora una volta l'ottimo Iannone che ha fatto valere un inteligenza tattica notevole, raggiungendo la testa della corsa a 5 giri dalla fine e vincendo sull'ottimo Simon. Da considerare anche l'aspetto "romantico" della vicenda perchè ricordiamo che Andrea è abruzzese, quindi un pizzico di morale a tutto l'abruzzo e i suoi coriacei abitanti.
La 250 è partita asciutta, anche se un rigagnolo d'acqua all'entrata del sottopasso rompeva parecchio ed ha fatto diverse vittime. Era la prima gara per il nostro Supersic che ha subito preso la testa con un buon margine su di un gruppetto che si alternava per la seconda posizione, capitanata dall'ottimo Aoyama. Tutti preoccupati per la tenuta del polso operato, la sorpresa è venuta fuori dalla rottura del cerchio anteriore dell'Aprilia, che ha messo fuori gioco la gara solitaria di Simoncelli, anche se Bautista stava rinvenedo a gran carriera. Infatti alla fine il pilota iberico ha avuto la meglio sul giapponese e sull'ottimo Pasini, che una volta scrollati di dosso gli avversari, ha pensato bene di mantenere la terza posizione iniziando a capitalizzare punti preziosi.
Come ho già detto, la MotoGp è partita con l'incognita set-up il che ha dato una chiave di lettura che potrebbe essere sfruttata per il futuro, perchè, anche se non ci sono stati duelli, la gara è stata vissuta su di una serie di schermaglie cronometriche niente male. Rossi è partito subito forte, lasciando forse prevedere una rivincita su Stoner rispetto alla gara del Qatar. E così mentre l'australiano si trovava a combattere nei pressi della 6 e 7 posizione, davanti Lorenzo e Pedrosa hanno inanellato giri su giri e sono andati a riprendere il dottore, che non sembrava così irresistibile. Infatti dopo una serie di schermaglie Jorge ha preso la testa della corsa e non l'ha più mollata lasciando a Pedrosa e Rossi di giocarsi il secondo gradino del podio. Della partita sembrava essere anche Dovizioso che ha retto fino a 5 giri dalla fine, quando è stato raggiunto da un furibondo Stoner che se non avesse perso quei primi 8 giri, sarebbe stato sicuramente della partita. Quindi nell'ordine Lorenzo (che guida anche il mondiale), Rossi , Pedrosa e Stoner e da segnalare per la seconda volta consecutiva (l'avevo già detto in Qatar) l'ottimo 6 posto di Melandri con una moto non stellare ma veramente efficace.