domenica 8 novembre 2009

La caduta degli Dei


L'ultima gara del motomondiale a Valencia ci ha riservato parecchie sorprese e poche conferme. Iniziamo con la caduta nel giro di ricognizione di Stoner, strana o ingenua che dir si voglia, fatto sta che in una sinistra, peraltro effettuata a velocita veramente ridotta, l'australiano è stato disarcionato come uno alle prime armi della MotoGp, cadendo rovinosamente al suolo, vanificando tutto ciò di buono fatto nel weekend. Strana anche la succesiva non dichiarazione del pilota come quella dell'ingegnere Preziosi, che imputava a rivedere le procedure di partenza. Che significa questo? Che anche il giro di ricognizione l'elettronica è così fondamentale? Certo è che il re delle derapate è caduto in maniera strana e ancora, da parte di Ducati, non ci sono dichiarazioni ufficiali. Anche il secondo posto di Valentino è da considerarsi una caduta. Infatti dal rientro di Stoner e con il titolo già in tasca, il Dottor Rossi non ha più vinto una gara, e non è da lui essere così arrendevole, tantopiù che Pedrosa sembrava veramente alla sua portata. Altro caduto dal piedistallo il coriaceo Lorenzo, che alla vigilia aveva fatto proclami ben diversi, come per la mancata conquista della pole position e per la vittoria che si sentiva in tasca. Scendendo in classifica troviamo un Dovizioso veramente sottotono per tutta la stagione, Doningthon a parte, vittima forse della strana politica della Honda, ma comunque un pò pochino per la sua pseudo classe. Si salva Pedrosa che in casa ha svolto il suo compito ed ha portato alla Honda l'ultima vittoria del 2009 conquistando il terzo posto in classifica generale. Bene anche il debuttante Ben Spies che ha colto un ottimo settimo posto davanti a chi nel mondiale naviga da tempo. Cade anche Simoncelli nella ultima gara delle 250, che ha consacrato l'ottimo Aoyama l'ultimo campione del mondo giapponese, di una stagione che lo ha visto protagonista, come nella gara di Valencia, dove ha fatto saltare le coronarie al suo team manager Mularoni, quando in fondo al rettilineo ha preso la via della sabbia. Simoncelli aveva l'obbligo di vincere, ma non di cadere perchè pressato da Barbera, il quale l'anno prossimo andrà a fare la comparsa nella MotoGp. L'unico degno di nota è stato Simon che ha cercato la vittoria nell'ultima gara, stampando ancora meglio quel numero uno sulla carena, senza troppi calcoli, vincendo sull'eterno secondo Smith from Oxford e davanti ad un debuttante tedesco, certo Schrotter, che con una Honda vecchia di tre anni, ha messo in riga tutti arrivando quinto.

Per l'anno prossimo l'unica novità è rappresentata dal debutto della Moto2 al posto della 250 con una griglia di partenza di 37 piloti contro i 18 della MotoGp, tra debutti e defezioni varie, nella speranza di trovare uno o due piloti ad unirsi ai soliti ignoti, per rendere le gare un pò meno noiose.

giovedì 5 novembre 2009

Il Dio delle regole


Bisogna riconoscere che ultimamente si vive in un clima di grande incertezza, sotto tutti gli aspetti, dalla politica alla religione, sino ad arrivare alla sfera personale. Se si dovesse fare un sunto di tutto, possiamo dire che gli ideali sono morti, e le persone che prima ne perseguivano uno, oggi sono come un gregge senza guida. La politica ne è un esempio lampante dove comunisti, democristiani, missini, socialisti, radicali, si sono riciclati nelle forme più strane pur di stare aggrappati allo scranno del Palazzo. Ma anche la religione ha subìto questa tendenza. Una volta la chiesa rappresentava qualcosa di rigoroso e morale, dove la bestemmia o il comportamento blasfemo, venivano bollati con il classico "schiaffo" del prete, che ammoniva il fedele, o nel più classico dei casi, il ragazzo, a comportamenti più consoni al credo cattolico. "Masturbarsi è un atto impuro!" e in più fa male alle ginocchia!, tuonavano dai pulpiti. Ora, sarà che le ho rotte tutte e due, però certe frasi ancora fanno parte della mia tradizione culturale e, in un certo senso, anche educative.

Eppure oggi in chiesa ci vanno i comunisti bestemmiatori, una volta banditi dagli abiti talari, Camillo e Don Peppone docet, ma oggi, nuovi fedeli di questa moda che non corrisponde esattamente ai dogmi imposti dalla chiesa. Ma la legge dell'uomo si è spinta oltre. Il crocefisso è oggetto di turbativa religiosa, a fronte di chi non crede al cristianesimo. Ma anche Don Santoro (sarà il cognome che turba? Mah!) ci ha messo del suo sposando davanti a Dio due uomini, pratica bandita anche dalla Bibbia e dal mio amico Dante. Le leggi sono leggi, e gli ideali sono gli ideali. Non puoi per comodo tuo fare ciò che è bandito dalla tua religione o fede politica. Non puoi confessarti la domenica e sedere insieme a chi pratica l'amore saffico, cara Bindi o Binetti. Ma anche tu Peppone non puoi andare in chiesa e poi bestemmiare quello stesso Dio nelle case del popolo. Non puoi dichiarare guerra alla pedofilia e andare spesso a Cuba o in Thailandia. Oppure te politico che proponi nei tuoi proclami una lotta alla droga e poi ti rifiuti il test in parlamento. Oppure te, Marrazzuccio mio. Che male c'è dichiarare una propensione per i transessuali? Che male c'è dire mi piacciono gli uomini? Non è mica una malattia, ne un aggravante, sono solo gusti personali che non intaccheranno mai la tua professionalità nel far le cose. Gli stilisti sono quasi tutti gay, eppure non finiscono banditi sui giornali. Il direttore del quotidiano della chiesa è gay? Poco male, basta sapere che posizione assume la chiesa di fronte a questa pratica sessuale (e non parlo di quella a 90°). Quello che a me da veramente fastidio è l'ipocrisia delle persone, in primis quelli che si mostrano con una faccia in pubblico e poi in privato fanno l'opposto. Il crocifisso nelle scuole non è un simbolo della chiesa. E' un simbolo delle nostre tradizioni, di chi siamo stati, e di chi siamo oggi. La mezza luna o la croce di David sono simboli di altri paesi. E' un pò come le targhe delle auto. Allora su questo concetto accanto alle nostre bellissime cattedrali dovremmo mettere una torre con un muezzin che ci fracassa la nostra granitica resistenza testicolare, con berci e quant'altro. Da noi suonano le campane, perchè hanno sempre suonato, e coincidono con la domenica o con una ricorrenza festiva che fa parte delle nostre tradizioni. Caro italiano politico, religioso o persona qualunque, hai veramente perso il senso di cosa realmente è la patria dove vivi e il suolo che calpesti. Nella dichiarazione del ministro australiano c'è tutto il riassunto di quello che NOI italiani dovremmo essere, non di quello che ci vogliono e vogliamo diventare. Noi siamo tolleranti solo sulla carta, ma guai a oltrepassare quella linea o a fregare quel posto della sosta dell'auto. In italia (minuscola voluta) siamo tutti finocchi col sedere degli altri, ed è questo che è sbagliato. Per tutto il resto non c'è Mastercard, e prima o poi ne pagheremo le conseguenze, e peggio ci rimarrà a chi credeva di vivere in un mondo di frutta candita, fratellanza, tolleranza... Amen

martedì 3 novembre 2009

In silenzio sugli attenti!!!


Entra nel porto dell'Hudson River, la U.S.S New York, la nave da guerra americana costruita simbolicamente con i resti dell'acciaio ricavato dalla macerie del World Trade Centre, e che oggi fa parte dell'imbarcazione che può trasportare 720 uomini oltre a elicotteri e altri mezzi aerei. Nello scudetto della nave sono raffigurati le Twin Towers e i colori dei dipartimenti di polizia e vigili del fuoco che per primi risposero alle chiamate di soccorso. Dopo il varo sarà impiegata per il dispiegamento rapido di marines. E' arrivata in città dove sarà inaugurata sabato prossimo.
Sotto il ponte di Verrazzano A salutare il varo della nave c’erano anche membri del corpo di polizia di New York e dei vigili del fuoco. La U.S.S. New York è passata sotto il ponte di Verrazzano solcando le acque del porto della città dove è stata accolta da una flotta di imbarcazioni della guardia costiera e dello Stato di New York, gli stessi che accorsero a sud di Manhattan l’11 settembre del 2001.

Tutti in piedi sugli attenti quindi, cattocomunisti e pacifisti, buonisti e tolleranti. Tutti in piedi a salutare l'orgoglio di un popolo che ha costruito con le macerie della sconfitta, uno strumento per la pace, a dispetto di tutto e di tutti. Tutti in piedi politici italiani, presi con le vostre italiche bischerate, mettetevi sugli attenti, con la schiena dritta, guardate fendere il mare dalla prua di un acciaio che 8 anni fa veniva fatto crollare, e che ora si mostra di nuovo al mondo.

In piedi ipocriti pantofolari fancazzari, anche in America ci sono i trans, gay, veline, e si narra di una forte omosessualità latente anche nell'esercito. Eppure sono sempre in prima linea, a testa alta, tutti, quando si parla della difesa del loro territorio.
Good Luck U.S.S. New York!!!!!!