martedì 2 dicembre 2014

I limiti dello sport

Dispiace leggere che un ragazzo di 38 anni abbia perso la vita durante la recente maratona a Firenze. Purtroppo anche noi non siamo macchine perfette e piccole malformazioni maturate in tenera età e non diagnosticate, possono portare alla successiva morte come avviene anche per i ragazzi giovani (le cronache ne sono piene purtroppo). Misterioso e arcano è il nostro corpo, così perfetto ma anche così fragile. Evitando di addentrarmi nello studio dell'uomo di Leonardo da Vinci, essendo io uno sportivo amatoriale in svariate discipline (una volta) ed osservando certi fatti, riesco a capire che spesso non è solo opera della natura, ma anche di una superficialità dell'uomo stesso che non conosce i propri limiti. Provate ad andare al 30 esimo chilometro di una maratona "cittadina". Troverete persone a vomitare, a disperarsi per i dolori alle gambe, ad avere mancamenti. e tutto questo perchè oggi, nella società multimediale crediamo di essere invincibili, come se il poter andare da un capo all'altro del mondo con Google Earth, ci rendesse onnipotenti. Purtroppo non è così. In ogni campo dello sport, l'amatore medio tenta di emulare il proprio beniamino non considerando che gli sportivi professionisti vivono solo per quello e non si alzano la mattina presto per andare al lavoro, poi tornano a casa, portano i figli a nuoto, vanno a fare la spesa moccolando nel traffico più caotico. Quelli che un pò di più si avvicinano a loro sono quelli che per pura passione dedicano gran parte della giornata ad allenarsi, vivendo però veramente in un mondo tutto suo. Gli altri devono fare i conti con tutto il resto e tenerlo bene a mente. Quando avevo 33 anni circa (lo so che qualcuno lo crocifissero) feci una visita da un noto dottore fiorentino che era stato nel giro grosso del ciclismo. Lui mi consigliò vivamente di indossare sempre il cardio frequenzimetro e di allenarmi in base a ciò che il cuore mi suggeriva. Ho sempre portato con me i suoi consigli perchè ho riscontrato poi nella pratica che erano basilari, fondamentali. Mollare a volte è il confine tra salvarsi e stare male. Le sfide con se stessi si vincono anche ottenendo risultati mediocri, perchè comunque ogni sfida presuppone un obiettivo personale del quale essere un domani soddisfatti noi stessi e non agli occhi degli altri. Penso al mio sport preferito, il motociclismo, e vedo come in tanti prendano troppo sottogamba un mezzo che gli fornisce 150 cv (minimo) alla ruota. Non basta ne un casco e ne una tuta per essere Marquez o (per i più vecchi) Biaggi. Limitiamoci a divertirci dentro i nostri parametri e torniamo a casa felici dopo una sana giornata da moto e di prese in giro. Ovviamente il fato è sempre dietro l'angolo, ma spesso si cercano limiti che non sono i nostri. Certo pensando che già da piccoli, specialmente nelle scuole calcio, si vedono i genitori "picchiarsi" sugli spalti per una semplice partita di pallone tra bambini.... la domanda che sorge è: come verranno su poi da uomini? 

giovedì 13 novembre 2014

Invidia penis

Serve più averlo grosso o saperlo usare? Serve più la tecnica o la forza? Archimede diceva: "Datemi una leva abbastanza lunga e un punto d'appoggio, e vi solleverò il mondo."
Nel mio lungo percorso formativo nella scuola della vita, una buona parte delle leve, mi sono state fornite dall'esperienza quotidiana, dall'ascolto e il rapportarsi con gli altri. Guardiamo con telescopi l'infinito universo, con i microscopi il mondo più piccolo, buchiamo montagne, costruiamo dighe, ma non siamo mai riusciti a risolvere il più grande dei misteri: le donne!!!
Se abbiamo buona memoria tutto nasce da "quando il sesso comincia a pigliare visione nella pentola dell'omo, incomincia a bollire ni cervello erotico...", ovvero quando da adolescenti sentiamo quel richiamo, quel tam tam che ci pervade, e veniamo trasportati, come sotto ipnosi, verso il lato oscuro della forza. Principi, capi di stato, scienziati, luminari, tutti passano per di lì, la conquista di vette, di nuovi territori fino alla più epica delle battaglie dove anche il più valoroso dei guerrieri Achille, perse la vita nella battaglia di Troia, scaturita per la sottrazione di Elena, cognata del re spartano Agamennone. Pensiamo anche a Dante, Leopardi, Foscolo, autori di poemi, di poesie, addirittura fino ad arrivare ad un pessimismo cosmico,... Un pò come la pubblicità della Vodafone: tutto ruota intorno a....
Però c'è un altro problema che attanaglia noi maschietti, un problema, che poi problema non è, ma che influisce a livello psicologico, fino a creare veri e propri "casi", vere e proprie sudditanze: le dimensioni dell'apparato riproduttivo, la ormai celeberrima e famosa invidia penis. Essendo il nostro un mondo che è nato sulla comunicazione visiva, sin dai tempi antichi l'esternazione di qualcosa di "più grosso" portava potere, come ad esempio la filosofia nel costruire palazzi grandi per poter intimidire il pellegrino in visita, l'esternazione di grandi copricapi come simbolo di comando, oppure esternare il proprio sesso come avviene per gli uomini proboscide in Africa. Ovviamente, nelle società moderne, andare in giro con il pendaglio di fuori per stabilire chi possa essere il capoufficio, o il responsabile di una ditta, non è pensabile, però nella comunità degli uomini, a chi viene additato come "zampa d'orso", viene sempre conferito un certo timore revenziale. Ovviamente già sento il coro dei "noooo, ti sbagli, ma che dici...", ma pensate che durante una battaglia contro i giapponesi (mi scuso per la mancata citazione della stessa) gli americani "bombardarono" un città con dei preservativi extra large, e senza andare troppo lontano nel tempo, durante uno dei suoi comizi l'On.Bossi tuono dal pulpito che quelli della Lega ce l'avevano duro.
E qui entra in gioco il dialogo con la donna, quel dialogo che tanto manca, ma che risolverebbe tanti problemi a chi basa la sua vita sulle apparenze e non sui contenuti. L'anonima commentatrice diceva che non era importante il "quante volte" o il "come ce l'hai" ma importava come lo facessi, perchè è da i preamboli che nasce il vero erotismo, la vera eccitazione, e non dal pensiero che tu possa essere uno stallone da monta... Recentemente ho visto delle interviste a delle porno stars che affrontavano il problema dei rapporti sessuali. Cavolo, mi sono detto, una che fa sesso due volte al giorno ha dei problemi? Ebbene si! Loro non chiamano sesso quello che fanno sul set, ma lavoro. L'amore è unico, e non importa se lo fai 2, 3, 10 volte al giorno, ma importa con chi lo fai, magari nella semplicità delle dimensioni, nella penombra della camera dove la pancetta si vede meno, ma sancito da carezze ed effusioni che nessun Rocco Siffredi di turno ti potra mai dare... E allora buttiamoci alle spalle l'invidia penis e pensiamo ad essere più noi stessi, con i nostri limiti e difetti, ma con quella carica erotica che sappiamo dare quando una donna ci fà battere il cuore... Certo che a volte qualche fredda mattina, o dopo una giornata di lavoro, il nostro "attrezzo" sembra più uno sharpei che un creatore della vita... ma va bene così, tanto all'occorrenza sa sempre cosa fare, e se ci mettiamo del nostro ci fa anche fare bella figura...
Non esistono mezzi per averlo più grande, ma c'è un mezzo per essere grandi amatori, ed è la semplicità di essere noi stessi, apparire per quello che siamo, amare per come ci viene da dentro, e solo allora otterremo dalla donna la sua sincerità e il suo gradimento... ed il suo vero godimento.... Donna!, tu che hai letto la follia di queste poche righe, condividi il mio pensiero, o ti celi ancora dietro il tuo atavico rossore?

domenica 9 novembre 2014

Affari di famiglia, Valencia Motomondiale 2014

Finito! L'anno motociclistico ha definitivamente chiuso i battenti, e con lui l'ultimo titolo ad essere assegnato. In Moto3 trionfa il fratello di Marc Marquez, Alex (10) che gestisce un campionato contro un pilota sulla carta più forte di lui ma alla fine secondo per soli due punti. Se Marquez ha potuto contare sull'ottimo supporto della Honda e del campanilismo dei suoi connazionali (il cenno di Vasquez è stato un esempio) Miller (9.5) ha invece dovuto fare tutto da solo cadute comprese. L'unica speranza per l'australiano era proprio Kent (7), quel Kent che in Giappone ha fatto un pasticciaccio e che oggi poteva (condizionale) mettere dietro lo spagnolo. Alla fine Miller vince più gare ma il mondiale se lo prende Marquez e la Honda. La grinta e il volto scuro dell'australiano sul podio la dicono tutta sulla voglia di vincere di questo ragazzo, ma anche sul suo talento che domani approderà in MotoGp. Con una Honda open sarà difficile vederlo tra i primi, ma il cronometro ci darà il primo verdetto. Bello comunque il mondiale della Moto3 con case e motori diversi degni di una sfida "vecchia maniera". 
La MotoGp ha invece avuto un ulteriore risvolto sulla carriera della formica Atomica Marc Marquez (10+) che, in una giornata segnata da una breve pioggerella, si prende la sua tredicesima vittoria stagionale frantumando un altro record. Oramai le parole spese per questo ragazzo sanno di stantio e solo il futuro potrà dirci dove potrà arrivare. Secondo in gara e nel mondiale Valentino Rossi (9+) al suo secondo mondiale più bello dopo il 2004. Rossi quest'anno è partito da se stesso per arrivare lassù facendo vedere che con la preparazione e l'impegno l'età conta poco. E' stato il più Rossi di sempre il primo degli ultimi se al comando c'è Marquez. Chi ha invece deluso sotto l'aspetto agonistico è stato il suo compagno di squadra Lorenzo (8), mai costante per più di due gare e comunque incapace di reagire al confronto e il ritiro in gara lo ha dimostrato. Terzo in gara e quarto in campionato Dani Pedrosa (7) in un anno a fasi molto alterne. Se l'Honda doveva essere la moto da battere lui avrebbe dovuto arrivare secondo, ma di fatto la differenza l'ha soltanto fatta il suo compagno di squadra. Bene anche la Ducati (6) quarta e quinta con un lieve accenno di ripresa in vista del debutto della GP15 a Sepang l'anno prossimo. Il resto della compagine tra più ombre che luci in un campionato dove soltanto 4 possono permettersi la vetta, anche se dalle retrovie qualche accenno c'è stato. Oggi lo ha fatto Iannone (6) per 7 giri in testa per poi essere risucchiato in fondo complice una strategia sbagliata. Il resto persi con moto di serie B messe in pista per riempire le ultime 4 file dello schieramento colpa anche di un regolamento che stenta a decollare.
La Moto2 con il titolo già assegnato ha visto trionfare un buon Luthi (9) che ha beffato sul traguardo Rabat (9-) sempre più maturo e pronto alla difesa del n°1. Il Team MarcVDS (10) si può comunque consolare con il primo e secondo posto nel campionato del mondo e chissà che Redding sulla MotoGp non tiri fuori dal cilindro qualche prestazione maiuscola.
Domani già i test di approccio al 2015 e come sempre potremo ad iniziare ad avere un reale riscontro sui protagonisti della prossima stagione.
Ciao a tutti e grazie per avermi seguito per tutto l'anno!

Update: Leggete in fondo all'articolo di Matteo Aglio qui: come ho sempre scritto e detto per i ragazzi italiani che vorranno sfondare nelle corse il futuro si chiama Spagna relegando (giustamente) il CIV ad un campionato minore, ergo avremo ancora per tanti anni campioni spagnoli. Meditate gente, meditate!

lunedì 3 novembre 2014

Le...1000 e una notte, SBK Qatar 2014

Come in una fiaba, è finito quest'anno di SBK, l'ultimo da un punto di vista regolamentare tecnico, con un epilogo avvincente, entusiasmante che in pochi avrebbero previsto, io per primo. Pur simpatizzando per Guintoli (10 e lode), che definisco un uomo di altri tempi, credevo che la verdona e il suo alfiere mascellato, potessero bissare il successo dell'anno scorso. Sinceramente lo avrei preferito anche per uno sgarbo ad Aprilia (9) rea (a mio punto di vista) di non aver gestito troppo bene il materiale umano a disposizione. Pensavo a Laverty (7), l'anno scorso secondo, e licenziato per far posto a Melandri (7) con un operazione più di marketing che sportiva. Pensavo a Guintoli uno che arriva sempre ma mai preso troppo in considerazione. Invece proprio lui ha dimostrato tutta la stoffa del campione, magari poco funambolico e spettacolare, ma sempre a testa bassa e con una grande umiltà (vedi la gara di Portimao). Ieri sera però, nel giorno degli attributi, lui li ha tirati fuori tutti con due gare da incorniciare perchè in palio non c'era solo la vittoria di round ma bensì il titolo mondiale. Sylvan e Tom (10), un francese e un inglese, come nelle barzellette, mancava l'italiano chiaccherone ma in fondo meglio così... Guintoli ha vinto guidando una moto fantastica gestita da una squadra fantastica capitanata da Aligi Deganello (10) quello del titolo di Simoncelli e Biaggi. Sykes dal canto suo deve un pò recriminare un calo della sua Kawasaki (8) ma anche una guida troppo start'nd go anche nelle piste old style dove conta più la scorrevolezza che la frenata. Onore comunque a lui beffato di un non nulla all'ultima gara. Già...le gare... All'appello ne mancano due ovvero 4 round in tutto, 100 punti da assegnare. Un pò bruttina questa scelta di Dorna (5) di non rimpiazzarne almeno una, magari al Mugello tanto per citare una pista "brutta"... Un mese di tempo tra una gara e l'altra è veramente troppo e la SBK meriterebbe di più. 
Bene anche Rea (8) terzo in campionato, e bene anche Baz (7) quinto. Anche ieri abbiamo assistito al "giallo" degli ordini di scuderia protagonista proprio Baz che li ha volontariamente non eseguiti. Ha fatto bene ha fatto male? Col senno di poi sarebbe stato inutile perchè Guintoli avrebbe vinto con un punto di vantaggio, ma cosa effettivamente dovrebbe fare un pilota? Romanticamente noi motociclisti crediamo nell'onore per noi stessi e non per quello della collettività ma, esiste anche un onore nel far vincere un team, un onore meno egoista e più altruista. Certo è che Baz lo aveva già fatto a Magny Course e essendo in partenza per la MotoGp alla fine non ha pregiudicato il box per l'anno prossimo. Personalmente avrei rispettato quell'ordine, come lo avrei fatto al posto di Melandri (e sarei perfino riuscito a vedere negli occhi i miei figli cit.) ma non me la sento di criticare chi ha fatto l'opposto. Per Melandri due gare indietro, senza troppo mordente, con problemi di gomma e forse anche scocciato di passare a comprimario in MotoGp. Alla fine da vincitore del mondiale (era stato assunto per quello) a quarto, con belle vittorie ma anche con delle grosse lamentele ad inizio stagione. Bene le Ducati e i suoi piloti che si sono dati battaglia con la "vittoria" di Davies (7+) nel mondiale (sesto) su un Giugliano (6+) che miracolosamente è rimasto in piedi in entrambe le manches (lo scrivo con simpatia). L'anno prossimo cambierà il regolamento tecnico e si passerà da mezzi prototipi che erano le SBK a moto un pò più commerciali con la speranza di livellare le prestazioni per tutte le case. Ci sarà anche un rimescolamento piloti e questo renderà ancora una volta la SBK un campionato da seguire (per noi appassionati). 
Vi aspetto all'EICMA padiglione 1 stand Blogger senza frontiere! (sto scherzando).

domenica 26 ottobre 2014

3 tigri contro 3 tigri, MotoGp Malesia 2014

Tigre contro tigre verrebbe da dire, visto il tenore delle gare malesi. La prima tigre è senza dubbio Tito Rabat (10) al suo primo mondiale in carriera. Rabat lo ha vinto dominando e con tanta maturità sfoggiando uno stile perfetto in sella alla sua moto. Ha vinto contro un coriaceo e sportivo Kallio (8) ancora una volta secondo in un mondiale e un crescente Vinales (10) in odore di MotoGp. Tutto è riuscito nel migliore dei modi e questo suo primo titolo è la consacrazione quanto basta (giustamente) per rimanere in Moto2 a giocarsela anche il prossimo anno.
Tigri anche in Moto3 bella come sempre, combattuta con il coltello tra i denti dove alla fine è uscito il numero di Vasquez (10) contro un Jack Miller (9+) stratosferico con una KTM non ancora all'altezza della Honda. Marquez (7), quinto, ha limitato i danni e ha dimostrato una buona maturità tanto da arrivare a Valencia con 11 punti di vantaggio proprio su Miller. Terzo Rins (8) oramai fuori dai giochi. 
La tigre della Malesia quest'anno è Marc Marquez (10) che è tornato a vincere dopo qualche stop di troppo (ma già campione del mondo), eguagliando il record di Doohan con 12 vittorie, contro altre due tigri ognuna con la sua caratteristica. Quando ho scritto che questo è uno dei più bei mondiali di Rossi (9+), non ho fatto demagogia, ma ho visto un pilota che ha combattuto ad armi pari con gli altri, e il secondo posto in campionato lo conferma. Non ci sono stati sorpassi garibaldini (Barcellona 2010 contro Lorenzo) ne sorpassi irregolari (Laguna Seca 2008 contro Stoner), ma la voglia di un non più ragazzo di stare ancora davanti, riuscendoci alla grande. Bravo anche Lorenzo (9), che alla fine ha ammesso una scarsa condizione fisica, senza accusare una scelta di anteriore diversa. 12 punti li separano per la lotta del secondo posto, e all'orizzonte non c'è un quarto pilota. Forse dovrebbe essere Pedrosa (4), ma le due cadute odierne fanno pensare ad un finale un pò in ombra del bravo spagnolo. Male le Ducati (6) rallentate (Crutchlow fermo, Dovizioso (7) ottavo) dai noie tecniche, che lasciano il quarto posto ad un alternante Bradl (7) e un quinto a Smith (7) in spolvero sul finale. Il resto del gruppo alla spicciolata un pò troppo lontani rispetto alla testa della corsa.
Da segnalare la critica di Marc Marquez a Miller per condotta scorretta nei confronti del fratello. Caro Marc, fenomeno e veloce che sei, riguardati un pò le tue vecchie gare dove hai fatto diversi danni agli altri e non intrometterti solo perchè è tuo fratello, in fondo Iannone non ha corso per un tuo errore... 

domenica 19 ottobre 2014

Down Under, Philip Island MotoGp 2014

Cose dell'altro mondo, perchè proprio nell'altro mondo siamo stati. La terzultima tappa del moto mondiale ci ha veramente riservato sorprese inaspettate, piacevoli conferme, ma sopratutto che le corse vengono un pò fatte alla carlona, ovvero senza regolamenti. Prima di addentrarmi nel polemico oggi si è omaggiato alla 250 esima gara di Valentino Rossi (10) e quale miglior modo per festeggiarla con una vittoria. Non è la vittoria di Misano, ma è una vittoria trovata perchè comunque lui era li, ancora una volta nelle posizioni che contano, ancora una volta l'unico italiano del motociclismo mondiale. Il resto sono solo parole o promesse, però se il tricolore sventola ancora è solo grazie a lui. Oggi Rossi ha vinto da saggio in uno dei suoi mondiali più belli di sempre. E' vero che la corsa è stata falsata da quel gommista che tra un anno si ritirerà, perchè oggi la responsabilità della Bridgestone (3) (come lo fu un anni fa) è stata palese e manifesta, ma evidentemente Rossi ha saputo leggere anche in questo. Si parla tanto di sicurezza ma oggi i piloti sono caduti come birilli, tutti di anteriore e questo la dice lunga sulla serietà di chi orchestra il circus. Due anni fa Stoner denunciò questo fatto e oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Marquez (8) con 6 secondi di vantaggio caduto. Espargarò (7) senza troppo forzare caduto. Crutchlow (7), saldo al secondo posto, caduto. Si è salvato Lorenzo (8) che ha chiuso il gas perchè forse aveva capito qualcosa. Brutta immagine comunque. Brutta anche l'immagine di piloti osannati dai giornalai, ma poi immaturi e sempre al limite. Parlo di Iannone (3) che ancora non ha capito che la Ducati (7) non è un missile terra aria costruito per abbattere gli avversari Pedrosa (nd) docet. Se vuoi vincere caro Andrea devi seguire le orme di chi oggi è arrivato primo, altrimenti sarai relegato nelle retrovie. Anche Bradl (3) si è dimostrato un principiante abbattendo il povero Aleix Espargarò (7). Bene Dovizioso (7) che è rimasto in piedi fino ad arrivare quarto dietro un incredulo Smith (8) al suo primo podio. Comunque 250 di questi GP signor Rossi!
In Moto2 Rabat (8) non ce l'ha fatta a chiudere i conti con il mondiale rosicchiando però altri 3 punti al suo diretto rivale Kallio (7) oggi più incisivo del solito ma ancora dietro. Vince un ottimo Vinales (10) con tanta grinta e classe che ha regolato un redivivo Luthi (9) e Rabat. Morbidelli (6) non si è ripetuto in una delle sue gare così come Pasini bersagliato dalla sfortuna (gomma difettosa).
In Moto3 Miller (9) vince di prepotenza contro le Honda e contro un maturo Marquez (8)(secondo) che non si è tirato indietro alla battaglia. Bella come sempre comunque la gara con l'unico italiano Fenati (7) a fare il diavolo a quattro in ogni punto della pista, poi caduto per un contatto con Vasquez (7). Mondiale comunque ancora aperto visti gli esiti delle corse, anche se il fratellino di Marc sembra un pò più a posto moto/pilota/testa. Vedremo in Malesia e poi nell'arena di Valencia.
Stay tuned 

lunedì 13 ottobre 2014

Onore, disciplina e coraggio. MotoGp Motegi 2014

E' Marc Marquez il Samurai dei nostri tempi. Un moderno Samurai che ha come destriero un mostro da 250 cv, non ha la Katana ma una manopola del gas che fa roteare infliggendo duri colpi agli avversari. 4 i titoli conquistati, 2 nella classe regina. Ogni tipo di confronto lo ha vinto, nei numeri, in pista, anche contro la cattiva sorte, come fu due anni fa quando rischiò di perdere la vista. Un ragazzo che ha saputo emozionare tutti per il suo modo di interpretare le corse ed anche la vita. Vincere un mondiale con tre gare d'anticipo contro Lorenzo, Pedrosa e Rossi significa essere un vero n°1 indipendentemente da quanti altri ne vincerà in futuro. Nella giornata di Marquez altre due stelle hanno brillato ognuna per il proprio splendore. La prima è quella di Lorenzo capace di vincere una gara dai ritmi forsennati con una guida perfetta senza il benchè minimo errore. La seconda (e i suoi tifosi non se ne accorgeranno) è la stella di Rossi, terzo, autore di una gara maiuscola e mai domo fino alla bandiera a scacchi. Un pò più in ombra Pedrosa quarto, il quale non ha saputo liberarsi della scomoda compagnia di Dovizioso ai primi giri. Già Dovizioso... Nel giorno della sua prima Pole Position in Ducati i giornali hanno scritto che l'ha fatta insieme a Rossi, complimenti ai giornalisti. In gara il Dovi non è riuscito a girare come i primi e da metà gara ha dovuto cedere il passo arrivando comunque a 14 secondi da Lorenzo e davanti ad un accorto Iannone.
In Moto2 assolo imperioso dello svizzero Luthi autore di una bellissima gara regolando di misura un ottimo Vinales e un attento Rabat che si è contenuto visto anche il risultato del suo diretto rivale Kallio quinto.Da segnalare l'ottimo settimo posto di Morbidelli a ridosso dei primi che lascia ben sperare del futuro del giovane italiano.
In Moto3 il Samurai è il fratello piccolo del Samurai grande, ovvero Alex Marquez, capace di attendere l'errore dell'avversario Miller e vincere portando a 25 lunghezze il suo vantaggio in classifica. L'australiano aveva fatto tutto bene fino alle 2 ultime curve dal traguardo quando una staccata troppo lunga lo ha portato largo insieme al suo compagno di squadra Kent, finendo quinto al traguardo. Ma si sa che in Moto3 25 punti non sono poi tanti. Prossimo round Philip Island e vedremo chi sarà in grado di fare il salto del canguro.

giovedì 9 ottobre 2014

Diversamente omosessuale

Permettetemi una divagazione sui soliti temi trattati in questo blog, anche perchè la questione l'hanno fatta diventare politica. Premetto che, visti i recenti fatti sulle aggressioni verso chi "sostiene" che l'omosessualità sia un peccato, io sono contro quegli stronzi che hanno aggredito con violenza chi pacificamente manifestava un suo pensiero, anche se l'omosessualità non dovrebbe rappresentare un "caso". Conosco diverse persone con gusti sessuali diversi dai miei e sinceramente non mi verrebbe mai da pormi il problema se loro hanno problemi ad essere così. Nel mondo animale l'omosessualità è molto latente, ma anche nella nostra società esistono varie forme di diversità che possono più o meno sfociare nel palese. Fossi gay (e forse un pò lo sono) mi sentirei offeso da questa diatriba, mi sentirei offeso dall'essere trattato diverso. Un gay è uguale ad un etero in tutto e per tutto. La clausola del matrimonio è una farsa bella e buona. Il matrimonio civile sancisce l'unione di due individui che di fatto stipulano un contratto con se stessi. Che si chiami matrimonio o accordo tra le parti, fa si che un unione, come una società tra individui, diventi "legalizzata" sotto un profilo prettamente giuridico. Ma allora dove sta l'arcano e il perchè di tutto questo trambusto? Purtroppo chi ancora si dimena su questi argomenti non fa altro che foimentare una discriminazione che in realtà esiste solo per comodo. Chi oggi insiste nel volere i "diritti" per i gay non fa altro che pulirsi la coscienza perchè in cuor suo li vede diversi. E' un pò come il GayPride: non mi sembra che gli etero facciano sfilate per dichiarare di essere orgogliosi del loro status. Che centra sbandierare al vento il proprio gusto sessuale. Tanto vale per il mondo etero fare sesso sulle panchine dei giardini. Se mi piacesse vestirmi da donna (e vi garantisco che sono inguardabile) lo farei tutti i giorni senza aspettare un giorno stabilito. Poi starà a me valutare la reazione della gente e starà solo a me decidere se sono ridicolo o meno. Se la natura mi ha dato un fisico statuario e un "interiorità" da casalinga purtroppo è un mio problema con il quale dovrò convivere, nel rispetto personale e di chi mi sta accanto. Eviterei la questione morale perchè in realtà non esiste. Una coppia gay che adotta un figlio non deve rappresentare un anomalia ne una consuetudine. Biologicamente i figli nascono da individui di sesso opposto che generano un mix di caratteri dell'uno e dall'altra. Se poi due persone decidono di adottarne una terza importa di che sesso siano? Personalmente non avrei mai adottato dei figli, ne tanto meno lo avrei fatto da gay. Piuttosto (e di esempi ce ne sono a bizzeffe) avrei costituito una famiglia di facciata etero, procreato, e continuato a godermi il mio personale vizietto. Tutto il resto sono solo parole di uomini e donne che evidentemente non hanno altro a cui pensare, e vi garantisco che gli argomenti e problematiche molto più importanti non mancherebbero!!!!!! 

domenica 5 ottobre 2014

Uomini, mezz'uomini e saggi. Magni Course SBK 2014

Difficile scrivere un post su quanto è successo oggi a Magny Course penultimo round del campionato Superbike. Le emozioni da appassionato si susseguono nella mente con finali da diatribe da bar come succede sempre tra noi motociclisti. Eppure io un'analisi la faccio volentieri, e senza troppi giri di parole cercherò di esprimere il mio pensiero. In Gara 1 Marco Melandri, oramai fuori dai giochi mondiali, ha eseguito un ordine di scuderia ovvero lasciare una posizione a vantaggio di Guintoli in lotta per il titolo. Era già successo 2 anni fa proprio qui a in Francia quando Laverty fece lo stesso con Max Biaggi che poi vinse il titolo per mezzo punto. Analogie? Puo darsi, però quando ho visto Melandri fare cenno a Guintoli di passare ho avuto un sentimento contrastante di plauso ma anche di tristezza. La gara è stata molto delicata e sicuramente il ravennate aveva molto meno da perdere che del francese, mostrando una superiorità quasi imbarazzante. La risposta ce la darà però Guintoli a fine gara quando ha ammesso che avendo distanziato il suo rivale più diretto (Sykes) ha ritenuto opportuno rischiare "meno" battagliando col suo compagno di squadra. Ciò non toglie che mi sono stupito del gesto e alla fine ho apprezzato che Melandri avesse mostrato una maturità che non gli ho mai riconosciuto. L'Aprilia è un azienda che vende motociclette e le vittorie, ma sopratutto i titoli, contano più di tutto. Che poi noi motociclisti non amiamo i giochi di squadra è risaputo, ma sfido chiunque a non essere stato felice per la vittoria del mondiale di Max Biaggi nel 2012. In Kawasaki hanno fatto lo stesso perchè comunque alla fine deve trionfare la squadra assieme al pilota. Tutti questi discorsi sono stati poi vanificati da Gara 2 quando, ripetutosi il solito copione di Gara 1, alla fine Melandri ha voluto vincere. Giusto, sbagliato? A mio avviso è stato un comportamento da mezzo uomo perchè non puoi fare il saggio prima e lo "stronzo" poi. Tirare in ballo gli sponsor e tua figlia caro Marco non giustifica il tuo comportamento o di Gara 1 o di Gara 2, scegli te. Un domani gli occhi di tua figlia (cit) vedranno un uomo che non ha saputo scegliere fino in fondo da che parte stare, non solo di un vincitore. C'era una scelta da fare, una sola e non due. Il prossimo round in Qatar sarà un'altra storia qualunque sia l'esito finale, ma tu oggi come uomo dovevi fare una scelta. Albesiano ha detto che oggi è stato un grande giorno, ma sinceramente io non credo. E' stato un giorno di scelte sbagliate, altrimenti era molto più corretto non fare nulla e lasciare ai piloti la decisione, com'è stato per Jerez. Sportivamente parlando a questo punto preferisco che perdiate il mondiale, con un grosso dispiacere per il bravo e signorile Guintoli, che grazie alla sua condotta nelle gare, lo ha portato ad essere ancora li davanti. Se vincerà il mondiale sarà solo merito suo e non di un'azienda che non ha saputo imporsi sui propri "dipendenti". Melandri (forse) oggi poteva vincere il suo mondiale mostrando saggezza come ha fatto in Gara 1, non un mondiale piloti ma un mondiale sportivo, tanto comunque alla fine arriverà terzo, ne secondo ne primo. I piloti passano ma i titoli restano caro Melandri e il tuo, l'unico, risale a molto tempo fa, il che forse significa che sei un ottimo pilota ma non sufficientemente bravo per vincere più titoli. In Qatar spero che vinca il migliore e ancora una volta tu non ci sarai. Peccato.

domenica 28 settembre 2014

Lo stratega, Aragon MotoGp 2014

Ne sono successe di tutti i colori nella deserta (e bella) landa spagnola nella terra di Aragona. In ogni classe qualcosa è successo che vale la pena di commentare. Abbiamo lasciato Misano con l'overdose di tifo per la bella vittoria di Valentino Rossi ma non ci eravamo ricordati che il mondiale ancora non è finito. E' vero Rossi porta sempre ancora un sacco di consensi ma il cammino è ancora lungo per tirare somme affrettate. Ci ha pensato l'uomo e poi il tempo a rimescolare le carte. Dapprima l'errore di Iannone (5), un pò troppo osannato dai cronisti, che per la foga di fare due giri buoni butta all'aria un bel fine settimana, e poi Rossi (6) con la fretta di un ragazzino di andare a prendere quelli "davanti". Un errore perdonabile ma ingenuo da parte sua che per fortuna gli è valsa qualche contusione e una gran capocciata. Poi il tempo, quella variabile prevista la mattina ma allontanata durante la gara. Così mentre la pioggia bagnava la pista e le due Honda battagliavano per il primo posto Lorenzo (10) rientrava per il cambio della moto confidando nei numeri (tempo al giro). Dal loro canto sia Pedrosa (9) che Marquez (9) erano troppo impegnati per arrivare primi che preoccuparsi dell'asfalto che si stava allagando. E allora prima Pedrosa e poi Marquez hanno dovuto assaggiare la cruda realtà finendo in terra. A quel punto solo chi aveva cambiato le gomme in tempo poteva giocarsi la gara e così è stato: Lorenzo ha trionfato (non come avrebbe voluto) ma è tornato alla vittoria essendo comunque sempre stato sugli scarichi di Marquez. Secondo e terzo (in volata quasi a parimerito) Espargarò (9) e Crutchlow (9) risalito piano piano dopo che Dovizioso (6) si era dovuto arrendere anche lui all'asfalto viscido. Comunque fino a quando era asciutto la gara era solo ad appannaggio dei soliti tre più un non tanto distante Dovizioso. 
Nella Moto2 il buon Kallio (5) ha definitivamente reso l'onore delle armi ad un ottimo Rabat (9) che non si è preoccupato troppo della classifica arrivando secondo dopo una bella bagarre coi primi. Svetta su tutti Vinales (9) in procinto di passare alla Suzuki MotoGp con una bella e intelligente gara. Terzo Zarco (8) in continua crescita. Un plauso al nostro Morbidelli (8) quinto che ha guidato pulito e in maniera intelligente.
La Moto3 ci ha invece riservato una brutta battuta di arresto di Jack Miller (5), che ha pensato bene di non levare il gas all'ultima curva (nei primi giri) venendo a contatto con Marquez (8). Sinceramente è stato un episodio di gara ma il giovane spagnolo qualche colpa ce l'ha. Chi invece spiazza tutti è Romano Fenati (10) il quale, in una gara che non ti aspetti, balza dalle retrovie e va vincere di forza proprio su Marquez e un aggressivo Kent (8). Mondiale riaperto dunque e se l'australiano vorrà passare in MotoGp da campione dovrà metterci un pò più di testa. Splendido l'applauso del pubblico (12) quando Miller, dopo la caduta, è rientrato nei box, che ricorda molto le bandiere nere di protesta degli spettatori australiani dopo la squalifica di Biaggi ai danni di Doohan. Questi sono i veri spettatori del motociclismo, quelli che la Dorna dovrebbe rispettare maggiormente.
Prossima tappa Motegi, sempre che il terremoto voglia.

venerdì 26 settembre 2014

Congetture

Una congettura (dal latino coniectūra, dal verbo conīcere, ossia "interpretare, dedurre, concludere") è una affermazione o un giudizio fondato sull'intuito, ritenuto probabilmente vero, ma non dimostrato.
E' notoriamente vero che uomini e donne vivono su due piani diversi, direi quasi opposti. Si intersecano solo per l'atavico istinto di accoppiarsi, una riminescenza genetica che ha fatto si che il mondo si popolasse di esseri umani. Sin dall'inizio, da bambini, le differenze sono molto marcate, con le bambine già più precise, più attente ed i maschi più distratti e cianfrugoni. Il balletto inizia appena l'ormone bussa a quello che poi sarà lo strumento di lavoro per il resto della vita, dando vita alla danza il cui fine è solo uno. Le rose, i tramonti, le poesie sono nient'altro che espedienti per cercare di accaparrarsi l'individuo che più ci piace, quello che in quel momento ci solletica l'appetito sessuale. E questo funzionerà per tutta la vita, in modi diversi, ma sarà una costante. I drammi veri iniziano dopo la fase dell'amore, dopo il progettare il futuro insieme, anche dopo la nascita di un figlio. A quel punto la famiglia o pseudo tale si stabilizza, ma il mondo esterno continua a presentare la sua fauna alla coppia consolidata la quale, spesso e volentieri, risente ancora del primo istinto giovanile. Nella maggior parte dei casi sono simpatie, stime reciproche, gradevoli dal punto di vista del contatto umano, anche come scambio di confidenze più o meno intime. In altri casi vere storie parallele che rimangono nell'anonimato vissute per il piacere degli attori coinvolti. In altri casi veri e propri "bordelli" a cielo aperto con varie migrazioni da una parte all'altra senza un regolare filo logico. Sarebbe stupido credere ad una sorta di fedeltà eterna, di una totale esclusiva del partner, perchè comunque non sta scritto da nessuna parte. E' solo una convenzione tra uomini e donne .... cristiane. In tutto questo sono inserite le congetture, quelle che si fanno con la presunzione di sapere cosa fa l'uno o l'altra al di fuori del proprio talamo coniugale. Chi vi scrive ha avuto numerose interazioni con l'altro sesso, non tanto sul piano fisico, con un finale "scontato", ma sul piano del conoscere "l'avversario", esplorare il suo mondo e trarne degli insegnamenti. Donne diverse tra loro mi hanno comunicato ed aiutato a stilare un profilo di donna che in realtà non esiste, proprio per la diversità degli individui, ma anche mi hanno fatto capire che il nostro, ed il loro mondo, nella maggior parte dei casi non si incrocerà mai. Gli uomini e le donne sono troppo diversi tra di loro! A parte l'uomo imbecillis, quello che si rovina per l'afrore femminile (e forse sono la maggioranza) il resto vive la vita interagendo equiparando l'amica all'amico, con la componente sessuale qual'ora l'aperitivo o il vino della cena abbia sciolto qualche inibizione. Le coppie sposate o di fatto hanno logicamente un diverso approccio con questo mondo. A meno di rari casi di "amore eterno" l'interazione non può essere sopita o repressa, perchè comunque fa ancora piacere sentirsi al centro dell'attenzione. Quattro amiche o quattro amici (non al bar) una sera a cena sono delle potenziali prede del cacciatore più esperto, maschio o femmina che sia. Stupido sarebbe credere il contrario. Eppure ancora si fanno delle congetture su questo pensando che lui o lei possano essere immuni a tutto questo, pensando che l'uscita serale possa nascondere una tresca clandestina. Congetture, solo congetture, che forse hanno un velo di verità, ma se analizzate meglio eviterebbero tanti fraintendimenti e stupide discussioni. Se invece si vuole portare avanti la causa della totale fedeltà, beh... i tribunali sono pieni di cause tra individui che nella maggior parte dei casi sono stati vittime delle loro congetture...e potevano essere benissimo evitate... Per il momento è tutto passo la linea alla regia.      

domenica 14 settembre 2014

Back to the Valentino Rossi, Misano MotoGp 2014

Per i tifosi è soltanto una vittoria del loro beniamino. Per noi appassionati è il ritorno alla vittoria di Valentino Rossi (10), oramai a digiuno dal 2010. La vittoria di Assen l'anno scorso non aveva una valenza così forte come quella di oggi. Valentino ha vinto tante, tantissime gare, ma quella di oggi è da annoverare tra le prime tre, forse due, seconda soltanto alla vittoria di Welkrom contro Max Biaggi nel 2004. Contrariamente a quello che scriveranno i giornalai domattina, oggi Valentino ha voluto vincere, aveva l'occasione di lasciarsi alle spalle l'infortunio del 2010 e Sepang 2011, due date che hanno segnato due svolte importanti per la sua carriera. La Ducati ci ha detto che Rossi non è un fenomeno, oggi la pista ci ha detto che Rossi e un campione, un campionissimo e un appassionato del lavoro che fa. Forse quella di oggi sarà la sua ultima vittoria o forse no, ma sicuramente ha chiuso un ciclo che si era interrotto alle Biondetti nel Giugno 2010. Da appassionato il mio bravo a te Rossi e alla tua voglia di ritornare sul gradino più alto del podio nella pista dedicata al tuo amico. Nella giornata di Rossi vorrei celebrare i 5 secondi presi dalla Ducati (7,5) di Dovizioso (8,5) che fanno ben sperare per il futuro della casa di Borgo Panigale. Fossero stati meno frettolosi a mandare via Stoner, Ducati oggi avrebbe qualche titolo in più, ma ci piace molto l'atteggiamento di Dovizioso e di Dall'Igna. Iannone (7), futuro compagno di squadra, ha fatto la sua gara da 5 giri per poi "sgonfiarsi" cogliendo però un ottimo quinto posto. Essere meno arrembanti all'inizio forse servirebbe di più per il finale. Nella giornata della caduta del fenomeno Marquez (6) registriamo un buon secondo posto di Lorenzo (9) ed un discreto terzo posto di Pedrosa (8) che comunque ha portato la Honda (7) sul podio. La caduta di Marquez ha reso ancora più dolce la vittoria di Rossi perchè provocata dall'incessante ritmo del ragazzo di Tavullia. 73 sono ancora i punti di vantaggio e alla fine saranno ancora di più, perchè comunque Marquez ha dimostrato, anche nella sconfitta, tutto il suo valore. 
In Moto2 ancora una vittoria di Tito Rabat (10) su Mika Kallio (9), che porta lo spagnolo a +22 in classifica finale, ma non al sicuro per la conquista del titolo. Bene Morbidelli (8) in continua crescita.
In Moto3 Rins (10) vince di astuzia e prepotenza su Maquez (9) (quello giovane) e su un opaco Miller (8), non tanto come pilota ma sul mezzo che cavalca. Se KTM (7) vorrà vincere il titolo dovrà trovare nuovi cavalli per la sua moto, anche se signorilmente l'australiano ha ammesso i propri errori.
Prossimo appuntamento Aragon dove tutti saranno sotto verifica per i risultati ottenuti oggi, e chi ha orecchie per intendere....intenda!!!! 

giovedì 11 settembre 2014

Dedicato a Martina (e a Tony), Jerez SBK 2014

8 sono i titoli vinti da Tony Cairoli (10++++) nella sua splendida carriera di pilota. Un fenomeno inarrestabile che niente lascia ai suoi avversari. Personalmente mi intendo poco di ruote tassellate e fangose, ma Tony cavalca una moto e doveroso è l'omaggio che tutti dovremmo rendergli. In un momento così difficile per il Motosport italiano dobbiamo dire grazie Tony e alle tue magie!!!
La domenica settembrina ci ha anche regalato un nuovo campione, un campione che nella sua carriera si è palesato solo una volta con il titolo della 250, ma che poi non ha mai raccolto (forse) quanto avrebbe dovuto raccogliere. Marco Melandri (10) fresco di un nuovo ruolo, quello di padre, ha regalato alla sua bambina Martina (e alla sua bella moglie Manuela) due splendide vittorie, forse le più belle, perchè maturate con due gare tattiche senza la sua "famosa" guida arrembante. E' vero, gli piace staccare forte, ma i mondiali si vincono anche accontentandosi come a suo tempo a fatto Biaggi. Quando arriverà a capirlo forse sarà pronto per un altro alloro. E di questo Guintoli (9) lo sa bene, ed anche se è meno talentuoso del suo compagno di squadra, nonostante tutto è ancora a -31 lunghezza da Sykes (8) che a sua volta ha dimostrato di accontentarsi facendo due gare accorte perdendo "solo" 13 punti dal francese. Noiose, molto noiose, sono le interviste sul presunto "favore" che Melandri "avrebbe" dovuto fare a Guinters per cedergli la posizione e di fatto far guadagnare ulteriori 10 punti sull'inglese. Per fortuna Sylvan è un signore, ed ha sempre dribblato il poco scaltro cronista con risposte da vero campione. Detto questo 100 sono ancora i punti da assegnare e non credo che Sykes si lasci sfuggire questa ghiotta occasione, sfoderando, appunto quando serve, gare tattiche e accorte. Aggettivi che non si possono utilizzare per Giugliano (6), pilota veloce, cattivo, grintoso, ma propenso alla caduta per eccessiva foga (come consigliato anche da Biaggi stesso), cosa che fa del suo compagno di squadra Davies (7) esattamente l'opposto. Il resto della compagine SBK un pò persa tra voci di mercato e regolamenti futuri. 
Salutiamo invece il titolo di VD Mark (10) su Honda ottenuto grazie ad una stagione all'attacco contro un ottimo Clusel (8) su un MV (7) ancora da decifrare. Grande assente Soufoglu (5) in una delle sue peggiori stagioni. 
Prossimo round tra un mese, un pò troppo lontano nel tempo per noi appassionati. Cosa buona il rinnovo di Mediaset per la visone delle gare, ma gli spalti vuoti di Jerez sono un elemento da non sottovalutare.

lunedì 1 settembre 2014

I nuovi baronetti, Silverstone 2014

Se non altro il meteo inglese ci ha graziato regalandoci gare interessanti anche se molto diverse tra loro. Se ieri ci fosse stata l'assegnazione dei titoli di baronetti, oggi in Inghilterra ce ne sarebbero qualcuno in più. Iniziamo dunque dalla classe più piccola, la Moto3. Quattro titoli vanno a Rins (10) Marquez (9) Bastianini (9) e Oliveria (8), capaci di regalarci gli ultimi sei giri da cardiopalma. Fino a quel momento era stato un gruppo di 15 piloti a scambiarsi le posizioni al vertice ma poi Enea ha deciso di dare uno strappo che ha creato un buco di 2 secondi per creare una gara a 4. Rins è stato il più furbo e il più analitico, Marquez si è forse fregiato un pò troppo del cognome che porta, mentre Bastianini ha fatto semplicemente quello che doveva fare. Anche Oliveria merita una menzione perchè quando si arriva in volata significa che tutti siamo li a lottare.
Nella Moto2 onorificenze anche per Tito Rabat (10) autore della sua più bella gara di sempre, che ha preceduto per un nulla il suo compagno di squadra Kallio (9) autore di una gara intelligente fino a due giri dalla fine, quando nulla ha potuto contro Rabat. Bene anche Vinales (8.5) terzo, tra un errore e l'altro capace però di arrivare a podio. Non ce l'ha fatta Zarco (7) a chiudere il fine settimana dalla pole, mentre per gli italiani c'è da registrare un ottimo sesto posto di Morbidelli (8) e una brutta caduta incolpevole di Corsi (np) con rottura del braccio sx che lo metterà in forse per Misano.
Meno titoli in MotoGp ma non per questo importanti. Marquez (10) ancora una volta svetta su tutti dopo una bella gara e un bel duello con un ritrovato Lorenzo (9, 3/4) che solo alla fine si è piegato al giovane spagnolo che ha fatto di tutto e forse di più per superarlo. Lorenzo si è poi un pò lamentato a fine gara senza però sporgere un reclamo formale, anche perchè sa benissimo che personaggi come Marquez difficilmente possono essere redarguiti più di tanto visto l'interesse che creano intorno al mondo delle corse (Rossi docet). Gara in solitaria per entrambi dopo pochi giri anche perchè Rossi (8, terzo) ha perso il treno buono nel sorpasso di Espargarò. Quarto un incolore Pedrosa (7), vincitore a BRNO e ieri un pò troppo remissivo nel cercare l'aggancio con i primi due. Menzione a parte la merita Dovizioso (9) che ha saputo arrivare con Rossi e Pedrosa e forse con un pò più di fiducia nel suo mezzo (Ducati 7,5) avrebbe potuto fare il primo podio vero, lottato. Qualcosa forse si sta muovendo in generale e a questo punto mancano due o tre pedine da incastrare per capire cosa faremo nel 2015. Prossimo round Misano Adriatico. Stay tuned!!!!

mercoledì 20 agosto 2014

Il destino del mondo

Una delle cose alla quale penso più spesso è la grandezza del tempo. Oggi noi pensiamo al tempo limitando questa misura alla nascita, alla vita e alla morte. Segnali di un tempo lontano ci arrivano dalle opere dell'uomo che sono arrivate ai giorni nostri, il Colosseo, le Piramidi, le grotte di Altamura... Eppure oggi, molte o alcune persone che governano o vogliono governare il mondo, spostano le vite di milioni di persone come pedine di una scacchiera, solo per il gusto di predominare, di esercitare un potere. Eppure le opere citate prima dovrebbero insegnare che nella storia non rimane l'uomo, ma solamente ciò che ha fatto. L'immortalità tanto cercata nei secoli è ad appannaggio per pochi, basti pensare a il faraone Tutankamon che ancora, a distanza di 3000 anni, fa parlare di se. Per tutto il resto siamo come formiche, api di un alveare, parassiti di un sasso che crediamo che l'accumulo di ricchezze possa darci in qualche modo l'immortalità. Oggi, come secoli fa, si continuano a perpetrare le guerre per la religione affinchè il Dio dell'uno o dell'altro possa prevalere. Masse di piccoli uomini pronte a muoversi per il volere di pochi rendendo di fatto aride diverse zone del pianeta. E tutto questo per cosa? Deve essere proprio il denaro a influenzare le nostre esistenze? E' stato il denaro ad erigere le Piramidi o una combinazione tra l'ingegno di pochi e la manodopera di molti? Certo vivere nell'utopia o in una sorta di crogiolo di un mondo migliore non mi sembra ad oggi fattibile perchè è impensabile pensando alla natura dell'uomo, ma sicuramente, da parte di chi smuove le coscienze, una forte responsabilità esiste ed è sotto gli occhi di tutti. Dove stiamo andando allora? Qual'è il destino della nostra società che crede di avere tutto quando in realtà non ha niente? Spesso io immagino il nostro pianeta, la Terra, come un essere vivente, con tanto di peli, nei e parassiti... Noi per la Terra siamo come dei parassiti che la infestiamo a livello superficiale tanto da provocargli un forte prurito. La storia ci insegna che basta una glaciazione, o il disgelo per porre fine ad intere civiltà, lasciando di esse solo qualche traccia qua e la. Nel 1815 il vulcano Tambora, in Indonesia, erutto per 10 giorni, tanto da provocare l'anno senza estate e le cui conseguenze si sono ripercosse fino ai giorni nostri (cenere vulcanica negli strati superiori dell'atmosfera). Pensate, è bastato un solo vulcano per modificare la nostra realtà. E allora cari politici e pseudo padroni del mondo, cosa state realmente cercando? E' vero che dalla vostra parte c'è l'ignoranza dei popoli, delle persone, e non solo nei paesi del cosi detto terzo mondo, ma anche tra di noi pseudo civilizzati con i nostri computer e i nostri telefonini. Il mondo cambierà se cambieranno le coscienze delle masse, cambierà quando smetteremo di anteporre il denaro ai reali interessi e bisogni dell'uomo. Beh, adesso però dovrei finire qui, perchè un Bancomat mi sta aspettando ed ho paura che la sua disponibilità sarà ancora insufficiente.Poco male, tanto fra 100 anni sarò un parassita in meno su questo meraviglioso pianeta chiamato Terra. 

lunedì 18 agosto 2014

Paradiso e Inferno, BRNO 2014

Nel paradiso della foresta di BRNO sua maestà Marc Marquez (8) ha trovato l'inferno, sfrattato perfino dal suo attico al numero 1 del podio. Non l'hanno voluto neanche a pian terreno e l'hanno mandato direttamente in garage. Ovviamente stiamo parlando di un ragazzo che sta riscrivendo il motociclismo moderno e il suo "stop" non può altro che far piacere giusto per capire che stiamo parlando di un umano e non di una macchina della Honda. Ma per un Honda che va c'è un Honda che viene condotta da un altro bel pilota, sicuramente meno personaggio, ma per noi appassionati un grande manico. In una delle piste più belle del mondo, senza start and stop, Pedrosa (10) ritrova la vittoria con la V maiuscola con un bel duello a distanza con un ritrovato Lorenzo (9) e un ottimo Rossi (8) puntuale sul terzo gradino del podio sfruttando la giornata no di Marquez. Nessuno ha regalato nulla, tanto che per i primi due giri in testa ci sono state le due Ducati di Iannone (7) a Dovizioso (7) poi quinta e sesta. Degna di nota la resistenza di Iannone all'arrivo di Marquez, con tanto di carenate e staccate al limite, come poi ha fatto anche con Dovizioso (anche se con un motore non al 100%). Ci dispiace che la stessa grinta non l'abbia avuta nei confronti di Valentino, ma sicuramente in quel momento Rossi era più veloce di lui..... Una gara comunque che non ha riaperto i giochi, ma ci ha fatto capire la grandezza del giovane Marquez capace di non esagerare in un momento non facile.
Bella e tecnica anche la Moto2 dove ha visto ritornare alla vittoria Tito Rabat (10) imperioso nella sua cavalcata solitaria seguito come un ombra dal suo compagno di squadra Kallio (9) mai domo nonostante un bel passo dello spagnolo. Sul podio finalmente anche Cortese (8). Italiani come sempre poco pervenuti tranne che il rookie Morbidelli (7) in fase di crescita.
Bella come sempre la gara della Moto3 con il mucchio selvaggio che ha guidato dall'inizio alla fine e dove finalmente ha visto la vittoria del francese Masbou (9) su un ottimo Bastianini (9) e Kent (8). Fuori dal podio Marquez (8) e Miller (8) che comunque allunga in campionato.
Prossimo round Silverstone con la speranza che non piova!!!
  

lunedì 11 agosto 2014

Marquez Decimo Meridio

Decima vittoria in campionato per il fenomeno Marquez (10) nella terra che anni or sono produceva talenti del calibro di Schwantz, Roberts, Raney. Ancora una volta il giovane spagnolo ha preso tutto, pole e vittoria in un campionato dove, a questo punto, l'unica sfida è vederlo vincere il mondiale ad Aragon con ben 4 gare di anticipo. Il resto, Pedrosa (6) compreso, a giocarsi le briciole di un buon secondo posto nell'anno del fenomeno. In primis Rossi (8), ad una delle sue migliori stagioni in MotoGP. Il pesarese battaglia, si diverte, chiede anche scusa (su Dovizioso) e amministra i suoi piazzamenti tanto da farlo ancora essere terzo in campionato dietro Pedrosa. Già, il fantino di Sabadel è la vera cartina tornasole per la verifica delle potenzialità di Marquez. Con la stessa moto infatti ieri Pedrosa non è andato oltre il quarto posto e questo la dice lunga sulle varie voci che vorrebbero la Honda (10) avanti. Certo, la moto è decisamente più performante della Yamaha (8), ma se così fosse dovrebbe esserci una doppietta ogni domenica. Anche Jorge Lorenzo (9) sembra aver ritrovato la giusta via per il podio ed è sempre bello vederlo li a non lasciare troppa strada all'avversario. Un secondo posto che ancora lo tiene distante dalla vetta della classifica, ma sembra che la strada verso la vetta adesso sia un pò meno in salita. Si rivede anche la Ducati (7), sia in prima fila, che nelle prime posizioni della gara, con un ottimo Dovizioso (8) che l'ha saputa far girare al meglio prima di un calo delle gomme. Anche Iannone (n.p) ha provato qualche acuto fino a che il motore non lo ha abbandonato. Il resto del gruppo ancora una volta molto dietro, ma questa è oramai una costante in una MotoGp che prevede solo visibilità alla partenza.
In Moto2 fa piacere di ritrovare l'uomo venuto dal nord, ovvero quel Mika Kallio (10) che zitto zitto ha ricucito lo strappo sul leader della classifica Rabat (7), il quale ha iniziato ha dare di segni di cedimento caratteriale come già fece l'hanno passato. Il finlandese è uscito indenne da due partenze e ha tenuto gli avversari a debita distanza dall'inizio alla fine. Sul podio con lui Vinales (8) e Aegerter (8) sempre più convincente. Peccato per Corsi (7) quinto quasi mai in partita nella seconda manches. 
La Moto3 ci ha regalato la prima vittoria di Efren Vasquez (9), un pilota che sta maturando nella classe cadetta, anche se non più giovane nell'ambiente. Ha vinto con una moto decisamente più performante della KTM guidata egregiamente da un ottimo Fenati (8,5) e un maturo Miller (8), rispettivamente secondo e terzo. La gare come sempre molto bella e combattuta con una decina di piloti a darsele di curva in curva, cibo per gli appassionati delle due ruote.
Ancora una volta da segnalare la condotta poco signorile di SKY (2) nei confronti di Biaggi, presente nei box ma mai intervistato. D'altronde giornalisti si nasce e non si diventa.
P.S. Mi hanno segnalato che lo hanno intervistato. Rimane solo il giornalisti si nasce e non si diventa! ;)

sabato 2 agosto 2014

Super 8

A volte vecchie scatole possono contenere ricordi importanti, come vecchie bobine di filmati che ritraggono tempi e persone andate. Con la tecnologia poi oggi possiamo facilmente recuperare quell'archivio rimasto chiuso per tanto tempo per goderci un viaggio nel tempo. Sono viaggi molto belli ma ricchi di malinconia. Le immagini che scorrono contengono volti, persone, luoghi che oggi non esistono più o si sono trasformati. Tuo padre che stappa una bottiglia per il secondo compleanno di tuo fratello, all'epoca era più giovane di quanto tu lo sia ora. Lo zio che sempre lo hai visto "più vecchio" ha appena 27 anni e quel bambino sul girello è tuo cugino oggi padre di due figli. Il nonno che ti porta al mare e ti fa giocare in acqua oggi non c'è più ma vive nei tuoi ricordi, così come la nonna che ti ha cresciuto e accudito come una mamma. E poi ci sei tu. Sdentato o con l'apparecchio ai denti, magro, sempre col sorriso o intento a fare qualche acrobazia per la telecamera di tuo padre. Oggi non è così, ma all'epoca anche un semplice filmino era un evento. Non esistevano cellulari, micro telecamere, social, selfie etc. Riscoprire la vecchia telecamera dentro la scatola ti fa capire di quanto siano cambiati i tempi. Il sacrificio di quell'acquisto non è neanche paragonabile alla facilità con la quale spendiamo facilmente i nostri soldi oggi. E mentre le immagini scorrono, la tv riflette il tuo volto da adulto che si sovrappone a quello da bambino, e i tuoi figli accanto che ridono insieme a te e quasi si rivedono. Anche se la qualità del video non è neanche paragonabile a quella odierna, riesci comunque a sentire perfino gli odori e i suoni di quelle immagini, fino a ricordare perfettamente quando sono state girate. Per un attimo oltrepassi la finestra del tempo e ringrazi tua nonna per quello che ha fatto per te. Poi il filmato si interrmpe nel più classico dei modi, con la pellicola che finisce macchiando lo schermo di fotogrammi e macchie nere. Il viaggio è finito, i bambini vogliono uscire e in tasca stà vibrando qualcosa.... Spengi la grande tv, "arresti il sistema" di una scatola alla quale hai affidato i tuoi segreti e torni a "giocar con la mente e i suoi tarli... che anno è?..." 

lunedì 7 luglio 2014

Porti-Sykes prendi Rea (Portimao 2014)

Altro bel fine settimana di corse SBK nella remota terra lontana portoghese sul sali e scendi del circuito di Portimao. Per fermare Sykes (8) alla Honda (7) hanno fatto la danza della pioggia in quanto sull'asciutto il forte pilota britannico ha lasciato agli altri solo le briciole. Gara 1 perfetta da parte si Sykes che parte bene senza strafare, studia un pò Rea (7) che si era portato avanti, per poi guidare la corsa strapazzando gli avversari giro su giro. Solo Guintoli (7) (secondo) e Baz (7) (terzo) hanno arginato lo strapotere del binomio Kawasykes. Quarto Melandri (6) per un azzardo di scelta di gomme più dure rispetto al gruppo. Ma se in Gara1 le cose sono andate "come da copione" è stato il temporale di Gara2 a mescolare un pò le carte con una gara spettacolare, combattuta e controversa. Al via scatta come un fulmine Rea (8) che sembra guidare sull'asciutto fino a prendere 5 secondi di vantaggio. Dalle retrovie sbuca Melandri (6) che giro dopo giro inanella giri veloci fino a dimezzare lo svantaggio sulla Honda. In tutto questo, il pilota forse più atteso, Guintoli (7), si limita a seguire il suo compagno di squadra affinando la sua guida sul bagnato tanto che da metà garà è già il più veloce di tutti. Giunti i piloti Aprilia su Rea ecco che accade il patatrack tra Melandri e il francese finendo entrambi a terra per una collisione. La ola a difesa del ravennate è partita spontanea, ma sinceramente, da pilota non la vedo così. Melandri, da pilota esperto che è, doveva sapere di avere attaccato alle costole Guintoli e doveva sapere che il francese era più veloce di lui. In quella curva aveva l'obbligo morale e sportivo di lasciare quel metro, perchè mancavano ancora diversi giri e tutto sarebbe potuto accadere. Ma i titoli non si vincono per caso e campioni si diventa anche rinunciando ad una posizione (Biaggi docet). Melandri ieri ha dimostrato che è un buon pilota ma non sarà mai un campione perchè privo di un analisi attenta della gara. Sykes (già campione l'anno scorso) sull'acqua ieri ha dimostrato dei limiti e si è accontentato. Dispiace anche la faccia contrita di Albesiano (7) che spero vivamente "parteggi" per chi è secondo in classifica e non quinto. Certo pensando che hanno fatto fuori Laverty... Ma non tutte le cadute vengono per nuocere perchè sul podio abbiamo rivisto 2 Ducati (7) con Giugliano (7) e Davies (7). Il bagnato non è l'asciutto ma è stato bello vederli li senza alcuna "giuglianata". Ci si vede nel toboga di Laguna Seca, regno di qualche frenata "stizzosa" alla Melandri.

domenica 29 giugno 2014

La rana gracida nello stagno (di Assen), MotoGp

Le hanno dette di tutti i colori. Hanno sperato nella pioggia, nel vento e forse nella neve, pur di trovare un elemento che fungesse da kriptonite per Marc Marquez (10). I commentatori giornalai invocavano l'acqua pur di vedere arrivare primo "qualcun'altro". Invece sotto le precarie condizioni di Assen ancora una volta ha trionfato il piccolo marziano, questa volta superiore in tattica e socondo solo ad uno splendido Dovizioso (9). Il forlivese non ha la stoffa dei campioni, ma è una ragazzo furbo e ponderato nelle scelte, ed anche se guida la Ducati (7) ci mette sempre il massimo per arrivare sempre più avanti. Disfatta su tutti i fronti dal lato Yamaha (6), dove ha tenere alta la bandiera c'è ancora il vecchio Rossi (7) (quinto) mentre Lorenzo (5) rimane impantanato nelle sue paure (tredicesimo). Pedrosa (8) limita i danni arrivando comunque a podio e riacciuffando la seconda piazza nel mondiale assieme a Rossi. Anche Espargarò (8) chiude il fine settimana nel migliore dei modi cogliendo la pole e la quarta piazza. Se Stoner ha alzato i limiti del motociclismo moderno, Marc Marquez li ha resi ancora più alti con gare e record infranti che sembra impossibile superarli in un epoca di forti rivalità. 
In Moto2 ritorna sul podio dopo 11 anni Antony West (9), quel pilota australiano con un forte senso del bagnato e poco dell'asciutto. Come tutte le sue gare West è partito da dietro affinando la propria guida per poi portarsi in testa difendendosi da un ottimo Salom (8) e un acuto Kallio (8). Corsi (5) che comandava la gara con 10 secondi di vantaggio non ha saputo concentrarsi a dovere finendo per campi, così come Pasini (5).Rabat (6) non va oltre l'ottavo posto mantenendo comunque la leadership.
In Moto3 seconda vittoria per Marquez(ino) (9) che ha saputo mantenere i nervi saldi dopo l'uscita prematura di Miller (4) e le due cadute di Fenati (5). Sul podio anche il compagno Rins (8) e l'ottimo Oliveira (8). Anche Bastianini (4) dopo due ottime gare finisce per la via di fuga. Mondiale riaperto con Miller sempre al comando ma inseguito a corta distanza da Marquez e Fenati.

lunedì 16 giugno 2014

La più bella, Barcellona 2014 (in differita)

Sicuramente la più bella gara di quest'anno. Molte sono le letture di questo GP ad iniziare dalla settima vittoria di Marquez (10+) forse meno performante, ma sempre più cannibale, pur sbagliando, ma sempre li a non cedere neanche un centimetro agli avversari. Tutto questo lo ha fatto alle spalle di Rossi per 16 giri e poi anche quando era davanti, contenendo anche l'arrivo di un redivivo Pedrosa. Un primo posto guadagnato da campione se mai qualcuno avesse ancora qualche dubbio, un campione al cospetto dei suoi blasonati avversari. Senza dubbio la gara più bella anche quella di Valentino (9), in ottima forma per 16 giri, sempre al comando senza una sbavatura. Di tanti mondiali visti questo sembra essere uno dei migliori, nonostante l'età, perché trovandosi a combattere con 4 veri avversari al momento è secondo, dietro al fenomeno Marquez. Gli appassionati sapranno riconoscere quando i mondiali si vincono per classe e guida e quando per superiorità tecnica. Terzo all'arrivo solo per non essersi accontentato, quel Pedrosa (9) che ha trovato nell'aria di casa nuovi stimoli, nuova energia e (forse) una nuova cattiveria. Sarà considerato l'eterno secondo ma sempre un gran manico.Il quarto quest'anno è proprio il compagno di squadra di Rossi, Jorge Lorenzo (7), oggi quarto all'arrivo e solo a tratti tra i primi, mai però in lotta per la vittoria. Le motivazioni sono da ricercarsi nella moto, condizione fisica? Vedremo.Anche Bradl (6+) ha portato in fondo la sua gara senza commettere errori, quinto, primo del resto del gruppo (6). Se non altro quattro moto al comando hanno reso la gara più piacevole e combattuta. Il resto come sempre con distacchi siderali ad iniziare dalla Ducati (6) e dal suo pilota quel Dovizioso (7) generoso. 16 secondi sono ancora troppi per rinascere. Anche gli spauracchi della Open (6) hanno avuto la loro buona dose di secondi.
In Moto2 Rabat (10) ha suonato la carica, andando a vincere per distacco su un ottimo Vinales (8) e su un ritrovato Luthi (8). Quarto Kallio (7) che inizia a pagare una discreta distanza in classifica generale proprio dal suo compagno di squadra Rabat. Bene Pasini (7) sesto, e Baldassarri (7) a punti.


In Moto3 vince Marquez (9) alla sua prima vittoria così come per la Honda a digiuno da tanto tempo sul primo gradino del podio. Ottimo il secondo posto di Bastianini (9) alla sua settima gara mondiale segno che qualcosa si sta aprendo nello scarso vivaio motociclistico italiano. Terzo Vasquez davanti ad un Miller attendista e a un Fenati in rimonta che paga solo 2 punti nella classifica mondiale. Prossimo round Assen incrociando le dita per il meteo.
P.S. Tra parentesi i voti ai protagonisti, dato che i giornalai ultimamente scrivono delle assurdità immani!

martedì 10 giugno 2014

Melandrikan, Sepang SBK 2014

Nella terra malese Marco Melandri sembrerebbe rinato. Ha preso la tigre (la sua Aprilia) e l'ha domata portandola alla vittoria, battendo per due volte sul filo di lana il suo compagno di squadra Guintoli. Marco voleva un Aprilia più sua, posizione in sella, feeling con l'anteriore, e l'ha avuta e ci ha vinto. Dire che sia tornato o meno è ancora presto ma sicuramente un segnale incoraggiante l'ha avuto. Al suo compagno Guintoli è mancato il guizzo finale, come da lui ammesso complimentandosi con Melandri (Guinters è un vero signore) ma con tale strategia e comportamento ha ridotto il suo svantaggio da Tom Sykes costretto al ritiro in gara 1 causa caduta del suo compagno di squadra. Si è in effetti parlato un pò del giovane Baz, sempre molto arrembante nella sua guida, un pò eccessiva forse trattandosi della prima curva del primo giro. Un comportamento simile tende anche ad averlo Melandri che quasi butta fuori Elias in gara 2. Alla doppietta Aprilia si è aggiunto un redivivo Laverty terzo (in gara 1) e un Sykes (terzo in gara 2) penalizzato nell'uso della mano a seguito del contatto con Baz. A parte il duello fratricida, la SBK malese non ha regalato gare emozionanti, ma comunque ricche di spunti per gli appassionati. Anche Ducati vive un dualismo analogo in Aprilia con Davies meno talentuoso di Giugliano (che partiva dalla prima fila) ma più avanti nella classifica generale, con gare accorte. Dopo i guizzi imolesi, Honda è ritornata su degli standard inferiori, ma il 2015 è alle porte e se è vero che le evo pagheranno 15 cv circa e che Honda e Ducati viaggiano quasi in quella conformazione...beh forse ci saranno nuove sorprese. Brutta la scelta della Malesia tra Dinington e Misano che ha costretto il circus ad un giro per il mondo. Misano sicuramente riporterà le gare ad un livello diverso con più pretendenti per la vittoria, anche se rimarrà ancora una pista Aprilia. Per concludere un plauso, peraltro già fatto anche in passato, a Biaggi versione commentatore, lontano anni luce dai proselitismi di Sky, rendendo la telecronaca interessante e ascoltabile. Bravo Max! ti aspettiamo in sella!!!

venerdì 6 giugno 2014

Ultimo giorno di scuola

Ci sono delle tappe che segnano un pò il cammino della nostra vita, sopratutto quella di genitore. L'inizio come la fine della scuola sicuramente è una di quelle. Da neonati non riesci ad accorgerti di tutto ciò, troppo è l'impegno che dedichi a un figlio. Neanche l'asilo riesce a darti quella sensazione di stacco, troppo piccola e minuta è ancora la sua mente che si sta evolvendo. E' invece la prima elementare che provoca quel senso dello scorrere del tempo, di quella classe che lo porterà a conoscere i numeri, le lettere, iniziando a leggere e a vedere il mondo dalla sua prospettiva. Quel sorriso sulle scale, quei voti ancora non presi... Poi man mano che il tempo passa ti abitui a quel suo modo di apprendere, ripassi con lui le tabelline, le espressioni, ristudi la storia cercando goffamente di riutilizzare il compasso insieme a lui. La quinta per ora è ancora una classe lontana, cinque anni ti separano dal traguardo e non ci fai troppo caso, fino a quando... non arriva. Ti volti indietro e quel sorriso con i denti di latte si è trasformato con i dentoni e qualche finestra. Vorresti che quei denti non crescessero mai, eppure oggi ti sorridono spensierati, come una volta, ma tu sai che non è più così. Il grembiule verrà accantonato, quel colletto bianco non farà più parte del suo abbigliamento. Lo terrai ancora un pò, annusandolo di tanto in tanto, ricordando la prima volta che lo indossò. E' un tempo tiranno che passa sulle nostre vite ma così è la vita. Oggi uscirai da quella scuola per non farci più ritorno, almeno da bambino. Andrai verso i tre anni delle medie, preludio di quel percorso e crescita che nessuno può fermare. Quando sarai grande ti ricorderai vagamente delle elementari ma ti assicuro che sono state un tempo bellissimo per noi genitori che ti abbiamo sempre accompagnato e visto visto crescere. Adesso le lacrime mi impediscono di vedere il freddo monitor e troppe sono le emozioni che pervadono questa mia fresca mattina di Giugno. Non ti scordare mai di questo tuo lato "elementare" perchè sarà quello che ti aiuterà anche nei momenti più difficili e forse ti farà essere un uomo migliore.
Il tuo babbo.

lunedì 2 giugno 2014

Sesta piena, Mugello 2014 (senza audio)

Sesta piena è un termine che usiamo noi motociclisti per indicare un momento della guida ricco di gas e velocità. E' la stessa marcia che utilizzano i piloti sul lungo rettilineo del Mugello per sfiorare i 350 km/h in MotoGp. Sesta piena è anche la vittoria di Marc Marquez in questo mondiale, la prima veramente sudata e combattuta contro un grande pilota: Jorge Lorenzo. Se con Rossi in c'è stato qualche sorpasso in due gare diverse, Marquez ha dovuto sfoderare tutto il suo talento in 4 giri da antologia che valevano tutta la gara (per il resto anonima). Marquez ha ribadito tutto il suo talento e Lorenzo ci ha fatto vedere che lui ancora è vivo e vegeto. Valentino Rossi, dopo aver padellato la qualifica, si è rifatto in gara, rimanendo volutamente fuori dai giochi, magari attendendo il passo falso degli avversari, arrivando comodamente terzo (anche se per i giornalai è come se fosse arrivato primo). La prima vera perdita della MotoGp è proprio Dani Pedrosa, l'ombra di se stesso, capace di fare quarto (a 14 secondi dalla vetta) combattendo contro piloti non alla sua altezza. Dopo un ottimo guizzo in qualifica, Iannone è scivolato nelle retrovie, beffato sul finale da Dovizioso che ha portato a casa il suo compito. Il resto della compagine spalmata sul circuito e sulle vie di fuga, vedi Crutchlow & Co. L'eroe della giornata è nella Moto2, quel Corsi partito 22 esimo e arrivato quarto, impresa che se fatta da qualcun'altro sarebbe finita sulle testate di tutti i giornali. Vince Rabat dopo una bella rimonta su un ottimo Salom e un buon Folger autore di una fuga durata metà gara.
La Moto3 come sempre la migliore, dove un nuvolo di esagitati e fuori di testa ci ha fatto divertire per tutta la gara. L'ha spuntata un ottimo Fenati su Vinales (il cugino) e Rins. Ovviamente con tutti quei sorpassi non poteva che mancare la carambola all'ultimo giro alla Scarperia dove tre piloti sono stati coinvolti in una caduta Miller, Marquez e Bastianini. Verrà penalizzato il solo Miller con due punti sulla patente, decisione peraltro molto opinabile. 
Gara dunque senza audio per lo schifo delle telecronaca, talmente brutta da far rimpiangere Meda & Co, ma sopratutto per non aver intervistato l'unico personaggio intervistabile su una griglia di partenza motociclistica, ovvero quel Max Biaggi (italiano) 6 volte campione del mondo. Cara Sky TV, noi siamo motociclisti e siamo appassionati di questo sport. A noi appassionati non ci sentirai mai gioire per la caduta di un avversario, ne ci sentirai mai offendere i piloti. Noi siamo di un altra pasta rispetto ai tifosi. Con il tuo mosaico e le tue prostrazioni marchettare ti ci puoi pulire il ....biiip... Per fortuna che ci restano i piloti e le loro splendide gare. Delle vostre telecronache non rimarrà neanche un lontano ricordo, così come delle vostre facce!
Ci vediamo a Barcellona, rigorosamente in differita.

lunedì 26 maggio 2014

King Tom, SBK Donington 2014

King Tom Sykes ha fatto il Marquez della SBK. Anche se non ha vinto come il giovane spagnolo, ieri Sykes si è ripreso lo scettro della classifica dominando entrambe le manches con buona autorità. L'unico a tenergli testa, sopratutto in Gara1, è stato il suo compagno di squadra Baz autore di due ottimi secondi posti ed una maturità di guida non indifferente. Certo guidare la verdona forse oggi aiuta, però nella vittoria c'è molto di Tom. Mentre a Imola si è accontentato per non buttare via punti importanti, a Donington ha deciso di ritornare lassù in alto e lo ha fatto da campione. Partito da lontano in Gara1 ha lentamente risalito la china fino ad arrivare alla vetta dove lo attendeva un coriaceo Baz che ha tentato di resistergli per due giri fino ad accontentarsi di arrivare secondo (ora anche nel mondiale). Discorso diverso per Aprilia con Melandri quarto in Gara1 e 17esimo in Gara2 (colpa di un tamponamento) e Guintoli 7imo in Gara1 e terzo in Gara2, comunque due faccie di una diversa medaglia. Infatti alla quasi gioia del francese (meno talentuoso del ravennate) si contrappone una cocente delusione dell'italiano nonostante il risultato di Gara1 ma anche di Gara2 quando girava con gli stessi tempi dei primi. A questo punto la domanda sorge spontanea: valeva davvero la pena sostituire Laverty? Suzuki appunto che vive fasi alterne con l'irlandese e con un apprendista niente male Lowes. Ducati vive ancora sul regolare Davies e sull'imprevedibile Giugliano, che riesce a gettare alle ortiche sempre una manches su due. Bravo? Disattento? Per diventare campioni occorre anche sapersi accontentare (vedi Sykes a Imola). Honda sembra abbia fatto un passo indietro con nessuno dei due piloti mai in lizza per il podio. Certo dopo l'ascesa di Assen e Imola forse speravano in qualcosa di meglio ma sicuramente il potenziale deve ancora venire fuori. In crescita esponenziale i fantasmi della Bimota ancora primi delle EVO anche se neanche menzionati. Stranezze della DORNA. Prossimo round in terra malese e chissà chi sarà tigre o preda.

lunedì 19 maggio 2014

MarquezGp, Le Mans (in differita) 2014

Non vedo soluzioni all'orizzonte, l'unica è cambiare nome alla MotoGp intitolandola a Marc Marquez: MarquezGp!! In tanti anni di corse non si era mai visto una tale supremazia nei confronti degli avversari. Si badi bene, non avversari occasionali da una gara e via, avversari del calibro di Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. C'è anche Valentino Rossi, ma lui merita una menzione a parte, non per il suo passato, ma per il suo presente, forse uno dei migliori anche se arriva secondo. La ritrovata fiducia con la moto e con se stesso forse ce lo rendono più vero che in passato, facendo gare accorte, bei sorpassi, ma consapevole che solo un fulmine di Giove potrà fermare Marquez. La Formica Atomica ha distrutto i suoi avversari in primis Lorenzo che, nel tentativo di andare più forte, si ritrova ad arrancare in posizioni non consone per lui. Pedrosa, che utilizza la stessa moto, non è mai della partita se non sul finale. Cartina tornasole dello stato di forma di Marc sono i sorpassi alla fine del rettilineo (che in realtà piega molto a dx), pur arrivando con qualche metro di gap li superava tutti in staccata segno di una totale confidenza col mezzo. Ha fatto bene, benissimo a rinnovare altri due anni con la Honda. Dunque onore a lui e a Rossi secondo e ad alla prima gara solida di Bautista terzo sul podio. Per gli altri sprazzi di notorietà iniziali ad iniziare da Dovizioso (da primo a ottavo), un buon Pol Espargarò (quarto) terzo fino all'ultima curva, Bradl (da secondo a settimo). Nella sabbia Iannone che dopo aver centrato (per perdita di controllo della moto) e eliminato Hayden ha pensato bene di esagerare con l'anteriore in frenata (parlare meno nei pre gara sarebbe consigliato). 
Nella Moto2 seconda vittoria consecutiva di Mika Kallio, un pilota poco pittoresco ma solido nelle sue gare con una ritrovata fiducia nella moto. Alle sue spalle la prima di Corsi sul podio, autore di una bella gara, senza strafare, contenendo la rimonta di Rabat, ieri un pò opaco ma sempre terzo e in testa al mondiale.
La Moto3 sembra la più combattuta e la più interessante, sia dal punto di vista tecnico (moto e motori diversi) sia dello spettacolo, con un manipolo di esagitati che rendono le gare davvero avvincenti. Uno su tutti Jack Miller che ieri (secondo me aveva sbagliato i rapporti del cambio) ha vinto una gara stratosferica, con una guida sempre aggressiva ma pulita. Ne sa qualcosa l'ottimo ma ingenuo Vasquez che ha voluto sfidarlo alla penultima curva con il risultato di andare largo. Miller dunque su Rins e Vinales. Bella la gara di Bagnaia (quarto) dopo essere partito 17!!!!, mentre Fenati si è dovuto ritirare per noie al motore.
Il prossimo appuntamento è a casa mia, al Mugello e per fortuna in chiaro!!! 

lunedì 12 maggio 2014

O' Rea e Zorro, Imola SBK 2014

La fotografia più bella di questo fine settimana motociclistico ce la regala Lorenzo "Zorro" Zanetti alla sua prima vittoria in Supersport, indossando il casco di Ayrton Senna e dedicando la vittoria all'amico scomparso Andrea Antonelli. Questo sport, il nostro sport, fatto di cavalieri mitologici, parafrasando le parole del dottorcosta, è fatto così, ricco di emozioni vere, ragazzi veri diventati uomini prima del loro tempo, lontani anni luce dal bercio volgare degli spalti di uno stadio. Qui da noi non esiste a'carogna, esiste il Corsaro, il Dottore, la Formica Atomica, Zorro che emulano gesta da un sapore antico. 
Perdonatemi questa breve divagazione, ma era dovuta per ringraziare tutte quelle persone che rendono speciale questo sport. 
Imola ha un nuovo Re e si chiama Johnny Rea che ha conquistato con due manches superlative la vittoria e il primo posto in campionato. La sua Honda sembrava viaggiasse su un binario, forte di un ottimo lavoro invernale. Partito e andato, lasciando agli altri le briciole di un fine settimana da grande slam. Mentre Rea si gode l'aria dell'alta classifica (primo in campionato), il Team Kawasaki riesce comunque ad arginare le perdite con dei discreti piazzamenti di entrambi i piloti, sopratutto di Baz sempre più maturo e veloce. Anche Ducati risorge dalle ceneri, ma non col suo pilota "di punta" ma con il più silenzioso e concreto Davies capace di andare due volte a podio relegando Giuliano ad una caduta e un sesto posto. L'italiano ha talento e velocità ma deve aprire un pò di più la testa se non vuole finire la stagione prematuramente. Mi tirerò dietro le antipatie di qualcuno di voi se non mi dispiaccio per il risultato dell'Aprilia. Mentre il buon Guintoli comunque porta sempre a casa un risultato che ancora lo vede vicino alla vetta, Melandri si trova sempre ad affrontare problemi legati forse alla poco conoscenza del mezzo e questo la dice lunga sulla scelta di averlo preferito a Laverty, vice campione del mondo e 9 vittorie nel 2013. Pagherà forse la politica commerciale ma (al momento) non quella sportiva.
Promosso anche il pubblico di Imola, che ha fatto da cornice occupando gli spazi delle tribune del  Santerno. Imola è stato anche un crocevia di notizie gustose, una su tutte il ritorno di Biaggi in sella ad una ART MotoGp al Mugello. Max si sobbarcherà due giorni di test per affinare l'elettronica dell'Aprilia e il cronometro sarà solo usato per fini statistici. Io non ci credo, perchè anche un anno fa sulla Ducati Pramac fece così, per poi girare in tempi interessanti. L'altra voce è anche il ritorno, sempre di Max, come wild card in SBK, forse a Misano. Sicuramente il motociclismo ha ancora bisogno di personaggi del suo calibro e per gli appassionati questo non potrà che far piacere, e sono sicuro, che se mai Biaggi accettasse la sfida, lo farebbe da leader e non da fenomeno pubblicitario. Ci vediamo a Doninghton Park!!!!!

lunedì 5 maggio 2014

Terra di confine, Jerez de la frontera 2014

Le terre di confine sono di solito quelle terre dove avvengono i fatti che poi riescono a cambiare il destino di un paese. Senza volerci troppo addentrare sulla storia delle suddette terre, ieri a Jerez abbiamo assistito (io in differita) al tracciamento di uno, o più d'uno, confine sportivo. In Moto3 il confine lo ha tracciato Romano Fenati, passando da un pilota forte ma pieno di dubbi, ad una certezza tutta italiana in grado di interrompere l'egemonia spagnola. Seconda vittoria consecutiva per Romano frutto più di una lucidità matura che di un impeto visto in passato, regolando in volata un ottimo Vasquez e il favorito Rins. Quarto il leader Jack Miller che si è accontentato a fronte di un mezzo non perfettamente a punto. In Moto2 più che confine è stata tracciata una linea di demarcazione sulla tenuta del favorito Rabat, quarto all'arrivo forse un pò troppo favorito dal pronostico, ricalcando forse un pò il finale della scorsa stagione. Chi invece si è dimostrato un bel pilota, a discapito della poca notorietà, è stato proprio il suo compagno di squadra, Mika Kallio autore di una bella gara di carattere. Con lui sul podio un sempre più convincente Aegerter e Folger, che hanno escluso dopo diversi anni la bandiera spagnola dai pennoni.Gli italiani non pervenuti, tranne Pasini, diciottesimo a 45 secondi.
In MotoGp un solco scavato con l'aratro sembra averlo tracciato Marc Marquez, autore di una gara maiuscola, senza rivali, senza se e senza ma. Non che i rivali non ci siano anzi, il secondo è un certo Valentino Rossi autore di una gran gara avendo regolato Pedrosa e un ancora perso Lorenzo. Il Dottore è alla sua seconda convincente gara dopo l'Argentina segno di aver attraversato anche lui il confine? Di fatto è l'unico italiano in MotoGp con le carte per stare lassù, anche se un quinto posto di Dovizioso, a 27 secondi dalla vetta, gli fa da contorno. Ma dove è il confine di Marquez? A questo punto lo sa solo lui perchè neanche Pedrosa riesce ad impensierirlo con la solita moto. Forse un missile terra aria servirebbe, ma va sparato prima che lui passi altrimenti si rischia di non prenderlo. Iannone a Jerez è rientrato nei ranghi, generoso ma non abbastanza per evitare la caduta. A questo punto non resta che aspettare gli altri GP per vedere se le linee di demarcazione saranno ancora più nette o ci sarà ancora da meravigliarsi. Ci vediamo a Le Mans come sempre in differita!

lunedì 28 aprile 2014

Tango argentino, SBK Assen, Motogp Argentina 2014

Per una volta dedichiamo la vittoria per le gare più belle al circus della MotoGp. Sinceramente ad Assen, complice il tempo, non si sono viste gare troppo interessanti rispetto allo standard SBK. La pioggia, le condizioni della pista non hanno favorito il solito spettacolo e ci hanno regalato due manches zoppe. La prima conclusa con la vittoria di Guintoli che ha capitalizzato il vantaggio iniziale su un arrembante Sykes. Poi  la rottura del motore della EBR (moto nuova) ha sancito la fine delle ostilità suggerendo alla direzione gara di chiudere la gara in anticipo. Alla domanda se Sykes avrebbe preso Giuntoli ha forse risposto l'onesto francese con un sorrisino malizioso che comunque non gli ha negato il primo posto davanti a Sykes e Rea.Nella seconda manche durata solo 10 giri, dopo una prima partenza interrotta per la troppa acqua in pista (su decisione di uno sportivissimo Guintoli che era in testa), Rea ha trionfato sulla pista di casa dopo che Guintoli si è sdraiato alla chicane prima del rettilineo. Sul podio con lui anche Lowes autore di una bella rimonta e Giugliano autore di una gara più inteligente rispetto alla prima, dove nelle prime fasi ha pensato bene di cadere, colpa un errore di eccessiva foga. L'italiano è bravo e veloce ma dovrebbe usare un pò più la testa insieme al polso destro. Da segnalare il fine settimana incolore di Melandri al contrario del suo compagno di squadra che, nonostante la caduta in gara 2 è riuscito ad arrivare 9 dalla 18 posizione. Nella 600 Supersport assolo dell'idolo di casa VD Mark davanti ad un intelligente Marino e un ottimo Clusel che ha regolato il nostro Zorro Zanetti quarto. Ancora a zero punti Soufoglu tradito dal cambio della sua Kawasaki. 
Dall'altra parte del mondo, in differita per me, si correva il Motomondiale aperto con una bellissima gara in Moto3 vinta, dopo una furibonda battaglia, dal nostro Fenati che si conferma maturato e aggressivo. La gara si è svolta su un bel duello tra lui, Miller e Vasquez con l'arrivo di Marquez alla fine. Ed è proprio lo spagnolo con un sorpasso garibaldino alla penultima curva che lancia Fenati contro Miller di fatto aprendogli la strada verso la vittoria. La direzione gara poi sancirà di un punto sulla patente a Fenati, sinceramente una scelta discutibile a meno che la stessa sanzione non fosse stata data anche a Marquez. Pregevole l'atteggiamento di Miller (quarto) che ha contenuto la delusione in maniera sportiva senza troppe polemiche.
Nella Moto2 trionfa un sempre più protagonista Rabat a suo agio con il team che fu di Redding, vincendo la gara in testa dal primo all'ultimo giro. Secondo Simeon e terzo Salom. Gara da incorniciare per Aegherter partito dal fondo che a regolato un ottimo Corsi all'ultima curva. 
La MotoGp è stata meno soporifera del solito con una partenza che ha un pò rimescolato le carte in tavola relegando i due piloti Honda ai margini del quinto e sesto posto. In testa si è rivisto Lorenzo che ci è rimasto per metà gara. Alla fine del primo giro mega sorpassone collettivo che ha dato un pò di fiducia a tutti ad iniziare da Iannone e Dovizioso che hanno tenuto la seconda piazza (avvicendandosi) per parecchi giri. Da li in poi duelli nelle retrovie tra Bradl e Rossi. Entrambi alla staccata del lungo rettilineo finiscono lunghi favorendo il ritorno di Pedrosa. A metà gara Marquez decide di salutare anche Lorenzo dopo averlo seguito dando una dimostrazione di forza e superiorità che fa del ragazzo l'autentico fenomeno cristallino di rara bellezza. Lorenzo cede il passo poi anche a Pedrosa autore di una gara accorta. Purtroppo per lui si è trovato ancora una volta come compagno un marziano. Lorenzo terzo e felice come lo dimostra anche al parco chiuso. Quarto Rossi autore della più bella gara dal suo ritorno in Yamaha, lasciando sperare qualcosa in più rispetto all'anno scorso. Dovizioso dopo un ottimo avvio ha perduto il treno giungendo nono. Bella invece la gara di Iannone sesto che a tratti mi ha ricordato Simoncelli. Brutto ancora una volta il commento, e perplesse lasciano anche le dichiarazioni a fine gara. Ma sinceramente per noi appassionati parlano le piste e non i giornalai.