lunedì 18 novembre 2019

MotoGp 2019, considerazioni finali parte seconda

Finito anche questo 2019 con lo scossone più grosso dell'annuncio del ritiro di Jorge Lorenzo dalle competizioni. Annuncio del quale io non sono ancora molto convinto perchè le variabili che si sono palesate successivamente sono avvolte nel mistero. Il primo indizio è stato al Ducati Week di Misano l'anno scorso quando Jorge disse "non è finita qui" (eppure aveva già firmato con Honda). Poi l'arrivo di don Carmelo a caldeggiare una sua decisione in merito al prosieguo della sua carriera visti gli scarsi risultati (con altri non lo ha fatto però). Ed infine la voce che vorrebbe Alex Marquez in MotoGp quando in realtà "avrebbe" già firmato la sua permanenza in MarcVDS per un altro anno. Due fratelli campioni sotto il solito tetto, foraggiati da uno sponsor spagnolo (Repsol) sarebbe una ciliegina sulla torta troppo golosa per rinunciarvi vista la carenza di avversari contro Marc. Se poi i risultati arriveranno (dubito fortemente) è una questione secondaria. L'unico a mettersi un pò di traverso, per tattica o meno, è stato proprio Marc che è nettamente consapevole dei problemi di Honda, tanto è che anche ieri sia Zarko che Crutchlow sono finiti a terra di anteriore, cosa abbondantemente denunciata dallo stesso Lorenzo.
Ducati dal canto suo per scelte più che discutibili, anche ieri Miller ha dato paga sia a Dovizioso, che aveva il dovere di arrivare almeno secondo, sia a Petrucci mestamente finito nella ghiaia, si ritroverebbe un pilota molto gradito al padre della desmosedici a svilupparla per un anno senza la pressione delle gare e con un occhio alla completa guarigione fisica e magari qualche wild card giusto per testarsi un pò, arrivando al 2021 con una moto pronta per un top rider senza per forza chiamarsi Marquez.
Il 2020 a meno di grandi sconvolgimenti sarà ancora un anno di Marquez visto che anche ieri ha vinto, senza lunghi rettilinei, ma infilando magistralmente Quartararo all'interno e cucinandolo a suon di decimi segno che per batterlo qualcuno dovrà inventarsi qualcosa di diverso oltre i pettegolezzi.
Domani i test e forse altri annunci di mercato... 

domenica 3 novembre 2019

Motomondiale 2019, Considerazioni finali

Con il titolo assegnato anche in Moto2 la gara di Valencia sarà soltanto una passerella e quindi riassumerei gia oggi, per sommi capi, questa stagione di motorsport non scordandosi dell'ennesimo lutto che ha colpito il circus, un ragazzo indonesiano che correva inseguendo i suoi sogni come quelli di tutti i ragazzi che praticano questo meraviglioso sport.

MotoGP. Tutti contro Marquez era l'imperativo, invece lo spagnolo si è incattivito e li ha asfaltati peggio che degli altri anni. Nessuna flessione, nessuna smorfia solo tanto gas a dimostrazione che per batterlo ci vogliono idee più chiare quelle che mancano un pò dappertutto. Ciabatti si consola con l'ennesimo secondo posto ma fossi in AUDI farei un bel pulito all'interno del reparto corse lasciando solo Gigi Dall'Igna e i ragazzi del box. Confermare Petrucci non fa altro che prolungare l'agonia di un altro anno e non me ne voglia il buon Dovizioso ma una volta partito Lorenzo si è trasformato in un pilota quasi "normale" viste anche le super prestazioni della Ducati. E visto che ci siamo, vista la gara di Vinales oggi a Sepang, ci sarebbe solo un uomo al momento in grado di battere Marquez, e quello è proprio Lorenzo sia su Yamaha che su Ducati, altrimenti perchè una casa come la Honda si terrebbe un 5 volte campione del mondo per vederlo arrivare esimo? Fate due conti e capirete perchè. Parliamo di Yamaha, ma non quella descritta dai giornalisti prezzolati, ma quella moto che risulta essere sempre la più equilibrata tanto è che sono sempre nei primi dieci, sia con il team ufficiale sia con Petronas. Petronas che ha saputo portare in evidenza un ragazzo niente male quel Fabio Quartararo che tutti già cercano ma che ancora deve vincere. La frenesia di un pilota veloce a volte fa accecare e gridare al fenomeno, ma la strada è ancora lunga per il giovane francese come Vinales insegna, ancora all'asciutto di titoli. Su Valentino Rossi evito il giudizio non per demeriti ma perchè oramai ha già dato e preso tutto da questo sport e giudicarlo sarebbe poco elegante. Oltre 400 Gp, le tribune sono sempre gialle, Yamaha vende ancora bene quindi di cosa stiamo parlando? Bene Suzuki meno bene l'altalenante Rins, che a me piace parecchio, ma ancora poco costante e comunque ancora in lotta per un terzo posto in campionato. Bene Ducati Pramac con il chiaccherone Miller meno bene con la promessa Bagnaia portata agli apici con un pò troppo cinema così come Morbidelli. KTM ancora lontana dalle posizioni che contano così come l'Aprilia. Ultima nota per Zarco il francese catapultato nel team di Lucio Cecchinello ed oggi protagonista di una buona gara prima dello scontro con MIR. Zarco ha per le mani il modello 2018 quello con il motore più docile e subito ha dimostrato grande feeling. Che sia (anche) quella la strada da seguire visto l'ennesima caduta di Crutchlow? In attesa di una notizia bomba per quanto riguarda il mercato vi lascio alle vostre (e mie) elucubrazioni da bar!

Moto2 Finalmente il fratello di Marquez, Alex è arrivato al suo sigillo in Moto2. Un parto un pò lungo ma voluto fino in fondo, prima di fare troppi salti di categoria, e questo gli fa comunque onore vista anche la presenza di un fratello ingombrante. Bravo il team Marc VDS ancora una volta sul tetto del mondo e sopratutto bravo Alex a rimanere ancora un anno per cercare di riconfermare quel numero uno evitando di bruciare le tappe per essere poi esimo nella massima categoria. Doveva essere l'anno di Luthi al rientro ma lo svizzero non ha saputo cogliere i passi falsi dell'avversario così come si è svegliato tardi Binder o meglio KTM vincitore delle ultime gare con una moto che l'anno prossimo non ci sarà più. Anche in Moto2 ci sono state numerose esaltazioni pre campionato ma il primo degli italiani è settimo, quel Luca Marini ancora da maturare, forse lontano dai riflettori

Moto3 Con la vittoria di oggi Lorenzo Dalla Porta ha messo il sigillo su una stagione da incorniciare vinta con grande maturità da quella squadra che sta fornendo campioni uno ogni due anni segno che gira tutto alla perfezione (i quasi 100 punti di vantaggio la dicono lunga). E' mancato sul finale Canet nel novello team di Max Biaggi, forse un pò il limite del pilota catalano ma sappiamo che il campione romano saprà di nuovo scegliere il pilota giusto per ritentare la scalata al titolo. Bene anche Arbolino e bene il team di Simoncelli che è riuscito a fare delle buone gare sia con Antonelli sia con Suzuki anche se la strada da fare è ancora tanta, la vittoria di Misano rimarrà nei nostri cuori.

Per il momento è tutto, grazie a tutti voi che avete sempre la pazienza di leggermi, di commentare, di scambiare anche 4 chiacchere dal vivo. Buon Valencia a tutti e buon EICMA se ci andrete!!! 

lunedì 28 ottobre 2019

Lorenzo Dalla Porta Campione del Mondo Moto3 2019!


Lorenzo Dalla Porta Campione del Mondo!!! 14 anni dopo Andrea Dovizioso e tanti (troppi) dopo l’ultimo campione toscano, quell’Alex Gramigni che portò in cima al mondo per la prima volta l’Aprilia. Una stagione da incorniciare quella di Lorenzo fatta di costanza e attesa quella che non ha avuto Aaron Canet, anche se incolpevole della caduta thailandese. Lorenzo comunque ha vinto vincendo e questo da una dimostrazione del carattere che lascia presagire qualcosa di buono. Ma Dalla Porta non ha solo vinto un titolo ma ha dimostrato che con l’impegno e il sacrificio si possono ottenere risultati pregevoli senza essere iscritti a nessuna accademia “privata” concessa solo a chi “dice si”. L’accademia dovrebbe essere quella stessa Federazione Motociclistica Italiana che dovrebbe impedire quote di iscrizione esose per un campionato che vale sempre di meno tant’è che i nostri ragazzi se si vogliono mettere in mostra “emigrano” nel CEV dove il trampolino di lancio è sicuramente garantito. Un vivaio di pochi piloti non può generare talenti o fenomeni quando in realtà di ragazzi ce ne sarebbero tanti da osservare e dare loro una possibilità. Dalla Porta ha vinto grazie ai sacrifici della famiglia ed ha battuto di gran lunga quelli che provengono dall’accademia con tutto il cinema, sponsor e telecronisti prezzolati al loro seguito.
Quindi bravo Lorenzo e ti auguro di proseguire su questa strada e che tu possa anche essere d’esempio ad altri come lo dovresti essere per la Federazione stessa che oggi si gongolerà per il suo pilota anche se non veste Dainese o AGV.

lunedì 14 ottobre 2019

Il Joker della porta accanto

Chi si aspettava il classico fumettone della DC si è sbagliato di grosso ed alcuni genitori avrebbero dovuto evitare di portare i bambini a vederlo perchè Joker è un film che scava dentro la psicologia degli esseri umani quel lato oscuro che alberga in ognuno di noi pronto a venir fuori al primo segnale di debolezza o di rifiuto da parte di una società che a volte guarda la pagliuzza e non la trave. Il contesto in cui nasce Joker non è poi tanto distante da quelli che a volte possiamo trovare anche accanto a noi, come il compagno di classe di nostra figlia, il collega di lavoro, l'ubriaco sulla panchina. Arthur Fleck nasce chiedendo aiuto, chiedendo ascolto, ma il suo destino era già profondamente segnato da una madre violenta, una madre non madre che adotta un figlio per poi trattarlo come una valvola di sfogo. E nel chiedere aiuto ad una società cieca, Arthur gira per le strade venendo preso a calci da qualche ragazzino balordo o da qualche colletto bianco viziato, storie riscontrabili tutti i giorni nei nostri presenti. Joker nasce nel momento in cui l'uomo Arthur uccide chi ha riso di lui, nell'esatto momento in cui la pietà svanisce per fare posto alla soddisfazione di un gesto estremo ma necessario. La parabola poi prosegue in maniera esponenziale senza più freni arrivando ad uccidere sia la madre sia un compagno di viaggio risparmiando un amico nano che mai lo aveva deriso. L'omicidio poi in diretta di un noto presentatore (Robert De Niro) diventa l'apice della spettacolarizzazione del personaggio, dato in pasto al telespettatore medio, che alla fine lo assurge ad idolo di quella parte di popolo che non arriva a fine mese e che è in perenne conflitto con la classe più abbiente. Joker dovrebbe far riflettere sul presente che circonda ognuno di noi, sul nostro collega di lavoro che sta sempre in silenzio, sul bambino "bullizzato" e non ascoltato, sulla bambina che manda messaggi strani a tua figlia.
E' decisamente un film crudo con un ottima fotografia ed un ottima interpretazione di Joaquin Phoenix che si discosta dal premiato e compianto Heat Ledger senza perderne però le caratteristiche psicotiche del personaggio anzi, Joaquin ha avuto modo di farlo nascere a sua immagine al contrario del Joker già "confezionato" per Batman e lontano anni luce da quel Commodo vigliacco e meschino ne Il Gladiatore. Credo che la DC al contrario della Marvel punterà molto su questi spin off rivisti in chiave "più reale" anche se in fondo quasi tutti i cattivi dei fumetti sono un pò tutti Joker. 

domenica 6 ottobre 2019

L'ottava meraviglia del mondo 2019, Re Marc e la sua palla magica

Ogni anno gli avversari partono per batterlo con un sacco di propositi e un sacco di discorsi, tra piloti più motivati, piloti che si credono campioni, piloti sopravvalutati, rookie che promettono faville. E Marc che fa? Il mondiale lo vince ancora prima del Giappone, ancora prima dell'ultima gara, umiliandoli tutti anche chi ha appena detto "che il mondiale del 2015 me lo hanno fatto perdere" (cit post gara). Il più forte senza se e senza ma, indomito, mai arreso, e quando il dolore di una caduta si fa sentire lui tira giù la visiera per non mostrare il lato debole agli avversari. Marquez quest'anno ha giocato a biliardo e li ha mandati tutti in buca, tutti in analisi, ma quella da poltrona dello psicologo non quella inventata come fecero con Stoner. Nella giornata di Marc il Marziano troviamo una piccola luce, una scintilla che porta il nome di Quartararo, per tanti già un vincente, per me, al momento, un ottimo pilota, ma che ancora deve dimostrare di vincere. Stare in testa tutta la gara (la seconda dopo Misano) con dietro Marquez non è facile e questo lo potremo considerare il suo esame di ammissione. Restano 4 gran premi di passerella dove potremmo far partire un nuovo campionato, giusto per divertirsi un pò, così potremo vedere chi ha fame o chi aspetterà gli avanzi.
Su queste premesse è ipotecato anche il 2020 ma nel 2021 qualcuno piangerà lacrime amare se non cambierà direzione. Sto parlando di Honda che dovrà ascoltare i suoi piloti se non vorrà fare la fine del 2004, quando chiuse la porta in faccia a Biaggi che diceva le stesse cose che oggi dicono Lorenzo e Crutchlow. Un campionato già scritto dicevo perchè Ducati non sarà mai della partita, così come non lo sarà Yamaha, al momento l'unica moto più equilibrata. Perdere il mondiale all'ultima gara ci può stare ma perderlo con 5 gare di anticipo significa che qualcuno non ha fatto bene i conti.
Noi appassionati aspetteremo volentieri chi avrà il coraggio di sfidare Marquez per tutta la stagione e tiferemo sicuramente per lui, ma tiferemo anche per il fenomeno perchè non apprezzarlo nel suo gesto sportivo significa solamente essere dei ciechi tifosi che cinguettano e basta.
Bravo Marc, tra 2 settimane sarai in Australia dove c'è la Stoner Corner. Magari ci farai qualche slider giusto per farci divertire ancora!

lunedì 30 settembre 2019

Il più grande, Rea 5 volte World Champion

Il più grande di tutti i tempi, (in SBK) nessuno come lui. Questo è Johnny Rea, 5 volte campione del mondo Superbike, un signor pilota paragonabile benissimo a Marquez per il tipo di approccio alle corse. A mio avviso con una moto buona sarebbe forte anche in MotoGP ma di questo ce ne hanno privato gli organizzatori con la scusa dell'età o "del poco simpatico". 5 volte campione con numeri impressionanti e quest'anno forse ancora più grande perchè ha battuto un binomio ex MotoGp ovvero la Ducati V4 (di derivazione GP16) e Bautista. Io stesso non credevo fosse possibile ma Rea ci ha dimostrato che con l'abnegazione e l'impegno si può vincere. Alla grandezza del binomio Rea-Kawasaki si contrappone la "pochezza" del Team Ducati-Aruba per la brutta gestione di un campionato già vinto ma che evidentemente non vogliono vincere. Si attaccheranno alle cadute di Alvaro ma in realtà, alla fine, sono venute fuori frizioni che potevano benissimo essere evitate. Rea e Provec hanno dimostrato che per vincere ci vogliono i fatti, non parole, quelle che invece scorrono un pò troppe in Ducati, MotoGp compresa... 
Il mondiale ci lascia con la prima vittoria di un pilota forte, quel Ratzatioglu gestito (a mio avviso) male dall'ex campione delle Supersport Soufoglu che lo ha dirottato in Yamaha per uno pseudo sgarbo subito da Kawasaki. La casa dei tre diapazon si è dimostrata forte sia nel mezzo sia nei piloti ma il Team Puccetti stava facendo un ottimo lavoro e le promesse di Kawasaki per l'anno prossimo potevano essere allettanti per il turco. 
Chi è decisamente mancato è stato Davies pur avendo raggranellato qualche vittoria ma il confronto con Bautista lo ha lasciato un pò all'angolo. 
Benino BMW con un "operaio" Sykes, malino Honda alla ricerca di una moto che ancora non soddisfa i piloti, infortuni permettendo com'è successo al buon Camier.
Altro da dire non c'è se non salutare Melandri che appende il casco al chiodo e il ritorno di Savadori per tenere alta la bandiera italiana.
Ancora tante selle devono essere occupate ma sopratutto gli organizzatori dovrebbero fare qualcosa di più per questo campionato che comunque è bello, forse più "motociclistico" di altri, ma lasciato un pò a se stesso ad iniziare da una sparuta griglia di partenza.

lunedì 23 settembre 2019

Dicevamo? AragonGP 2019

Se qualcuno ha ancora qualcosa da aggiungere che non sia una banalità o una marchetta lo dica adesso, altrimenti possiamo tranquillamente chiudere il discorso qui. C'è chi dice che senza Marquez Ducati e Dovizioso avrebbero vinto già 3 mondiali di fila ma quest'anno, come non mai, il secondo arrivato sembra il primo dei bambini rispetto al gigante spagnolo. Lui è semplicemente il più forte di tutti che ha come avversario solo se stesso e l'eventuale cambio di moto nel futuro, perchè tanto lo farà. Al momento solo Lawson, Rossi e Stoner (recentemente) hanno vinto titoli con moto diverse, Lorenzo sta provando a vincere qualche gara, ma Marc farà ancora di più. L'ottavo titolo è già suo e se tanto mi da tanto lo sarà anche il nono. A quel punto raggiunto Rossi nel palmares si divertirà a vedere fino a dove si potrà spingere gettando il moto mondiale in un vero Luna-Marc (cit). Se poi a tutto questo ci mettiamo le scelte sbagliate dei team, vedi Ducati, la frittata è fatta. Io mi chiedo ancora quale sia stata la logica di confermare Petrucci quando in casa hanno Miller che ha dimostrato molta più costanza del ternano. Non sarebbe stata la panacea di tutti i mali ma almeno una Ducati in più la davanti ci poteva essere. Il buon Dovi ieri è arrivato per l'ennesima volta secondo ma per vincere i mondiali bisogna cercare almeno di arrivare primi, cosa che sembra che non freghi più nulla a nessuno. Se osservate bene le espressioni dai box c'è solo una persona che ha la convinzione di poter riuscire ad insidiare Marquez ed è Gigi Dall'Igna che sicuramente ha in testa un idea meravigliosa esattamente all'opposto dei responsabili del Team Ducati. Bene le Aprilia ieri, un pò meno la Yamaha che ha sofferto il motore Ducati nel rettilineo più lungo portando Vinales e Quartararo al quarto e quinto posto. Si rivede Crutchlow (sesto) e si rivede un Rins in ottimo spolvero che fa di tutto per non stare la davanti, dapprima tamponando il povero Morbidelli (poi scusatosi nei box) poi facendo il long lap ripartendo dalla 19 ima posizione arrivando nono soffiando il terzo posto in classifica a Petrucci. Altro da dire non c'è (purtroppo) con ancora 125 punti in palio e un divario di 98 il mondiale può essere chiuso a Motegi proprio in casa Honda lasciando le ultime 3 gare ad una passerella per Marquez.
In Moto2 si consolida la leadership del fratello di Marc che ieri ha fatto una gara intelligente visto che i suoi diretti inseguitori si sono un pò persi, vedi Luthi già "assente" da tre gare, vedi Fernandez che cade per la troppa foga. Chi tiene botta è Navarro con la SpeedUp  ma che niente ha potuto contro un granitico Binder su KTM che l'anno prossimo si ritirerà dalla Moto2.
La Moto3 ci consegna una vittoria imperiosa di Canet che  ha deciso di andarsene evitando "scontri" diretti con gli avversari specialmente con Arbolino e Dalla Porta ieri un pò sottotono, ed oggi ancora appaiati in testa al mondiale.
Prossimo round Thailandia con 2 rettilinei importanti magari utili per qualcuno... chissà.... Stay Tuned! 

lunedì 16 settembre 2019

Bla, bla, bla e ancora bla, Misano GP 2019

Chiacchere, solo chiacchere, nient'altro che chiacchere. Per battere Marquez bisogna smettere di chiaccherare e fare fatti concreti, altrimenti ce lo ritroviamo vincitore ancora per diversi anni. Purtroppo nel patinato mondo dello pseudo giornalismo del motorsport, tende sempre a far notizia una scaramuccia tra piloti, come quella del sabato tra Rossi e Marquez, rispetto alla grandezza di un pilota che vuole stravincere anche quando basterebbe un secondo posto. Dovrebbe far notizia la debacle della Ducati, cosi come quella della Honda che non avrà un ricambio di pilota a meno che non inizino a capire cosa Lorenzo (e anche Critchlow) chiede realmente, al netto della sua condizione fisica. Scrivono che la Yamaha non va quando ha piazzato 4 moto nei primi 5 posti forse per giustificare il "non arrivo" di qualcuno? Screditare un campione come Lorenzo non è giornalismo è "faziosismo". Cara Ducati lavorare per un ennesimo secondo posto è una sconfitta che si ripeterà anche l'anno prossimo. Quindi di cosa dovremmo parlare? Di Quartararo è già stato scritto di tutto anche se ancora non ha vinto nulla. Chiamarlo futuro mi sembra eccessivo, certo è che ha fatto più di tanti piloti, quelli che dovevano essere promesse e che ancora sono nel limbo. Una tirata d'orecchie andrebbe fatta a Rins che passa dalle stelle alle stalle nel giro di un week end e solo grazie al suo compagno di scuderia Suzuki ci ha potuto mettere una pezza. Bene la KTM più concreta del solito da quando Pedrosa si è messo a girare il gas. Lo so che queste cose non interessano ai tifosi ma servono per generare fenomeni di isterismo collettivo quando al bar vedono la gara e tutti tifano per Quartararo e non per il nemico Marquez reo di aver dato pan per focaccia al loro beniamino Rossi, quando in realtà sono due facce della stessa medaglia. Marquez ha vinto a Misano con la grinta dei numeri uno rimandando i fischi al mittente con gli interessi, quello stesso popolo tifoso foimentato da un cattivo giornalismo che gli ha resi gialli di bile, mai colore fu più appropriato. 93 sono i punti di distacco dall'operaio Dovizioso, 150 i punti ancora in palio con l'unica incognita di capire quando Marquez vorrà porre fine alle sofferenze altrui.
Domenica prossima Aragon aspettando altre perle di giornalismo.

lunedì 26 agosto 2019

...alla fine arriva Rins, MotoGP Silverstone 2019

Per noi appassionati moto e piloti fanno parte di un universo che va oltre il tifo. L'appassionato vero non tifa necessariamente per il pilota della bandiera ma più semplicemente per quel pilota che gli suscita simpatia o altro. Tifare Marquez sarebbe oggi banale pur essendo il re del motociclismo moderno come da stupidi sarebbe negarlo, ma oggi se c'è un pilota che suscita la mia curiosità è proprio Rins, forse per il suo old style quando è in sella, o forse anche per i riccioli che ricordano un pò il Sic comunque ad oggi un signor pilota in grado di uccellare (come Dovizioso) all'ultima curva sua maestà Marquez. Nella gara più tattica di sempre da parte di Marc (la chiusura della traiettorie negli ultimi due giri è da antologia) Rins ieri ha letto esattamente la strategia di Marquez e lo ha battuto sul suo stesso terreno, nonostante, come gli è già successo in passato, avesse confuso la fine della gara un giro prima. Gara di nervi dunque, condotta magistralmente da entrambi che solo un buon Vinales ha potuto seguire a un secondo e mezzo circa, ma senza mai essere della partita. Bravo Alex e brava la Suzuki nella persona di Davide Brivio e del suo staff capaci di creare un ottimo team che ieri ha visto anche un bel dodicesimo posto di Guintoli, al posto dell'infortunato Mir. Chi aveva altre aspettative era Rossi partito dalla seconda casella poi arrivato quarto, sempre però meglio di altri "fenomeni" tipo Miller e Crutchlow grandi chiaccheroni fuori della pista ma scarsamente presenti nei primi cinque. Una menzione speciale merita Andrea Dovizioso incolpevole protagonista di una brutta caduta innescata dalla caduta di Quartararo che lo ha fatto letteralmente decollare dove la peggiore delle conseguenze sono i 78 punti di distacco da Marquez in classifica. Una nota positiva va data a Lorenzo rientrato dopo l'infortunio e ieri arrivato al traguardo pur con tutti i dubbi (e le paure) che una frattura del genere possono lasciare.
Più ridicole sono state le aperture degli articoli sui vari giornali on line dove hanno visto un Marquez "sconfitto per la seconda volta" quando si dimenticano che stiamo parlando di un campionissimo che mai si accontenta nonostante un primato in classifica che lo potrebbe portare a più miti ragionamenti. Ma oramai lo sappiamo tutti che il giornalismo vero fa parte di un lontano passato così come le telecronache...
Prossimo round Misano nel tempio dei fischi e dei fischioni, terra dell'italico ittero... (passatemi la battuta)

venerdì 16 agosto 2019

Nella merda fino al collo

Fino a poco tempo fa avevo un blog dove parlavo di politica locale ed anche un pò italiana, pur non essendo un politico puro (ma d'altronde oggi chi lo è). I risultati delle elezioni del 26 Maggio mi hanno portato ad abdicare in quanto credo che governare gli italiani (e i fiorentini) sia perfettamente inutile. Politicamente credo in una "dittatura illuminata" preferibile ad una democrazia che esiste solo nei dizionari che porta a situazioni grottesche come quelle che stiamo vivendo in questi giorni. C'è un popolo che il 4 Marzo 2018 ha sancito una volontà popolare in un plebiscito Lega - M5S sfociato poi in una "strana" collaborazione governativa, un ibrido dove i punti di contatto si possono (o potevano) contare sulla punta di una mano. Giusto o sbagliato è comunque il risultato della democrazia "applicata". Nel 2019, precisamente un anno dopo, alle urne emerge che un partito di governo, la Lega, surclassa l'altro partito di governo, il 5 Stelle, relegandolo al ruolo di comprimario avendogli eroso parte dei consensi e rafforzandosi dal lato del centro destra. Questi sono i fatti di quest'ultimo anno e mezzo. Tralasciando le mere questioni politiche che non starò certo qui ad elencare, oggi ci troviamo di fronte alla cronaca di una morte annunciata, ovvero quel "divorzio" di un matrimonio mai consumato tra la Lega e i M5S. Democrazia vorrebbe di ridare la parola al popolo sovrano affinchè con un voto popolare si possa dare ed esprimere nuovi consensi per la formazione di un esecutivo che guidi il paese senza se e senza ma. Ma nel paese "democratico" questo non avviene perchè un gruppo di trombati, umiliati alle urne, siano ancora in grado di poter dire la loro anche quando parte del popolo (la più numerosa) li ha fatti fuori. Lupi travestiti da agnelli che cercano di sovvertire un voto popolare in nome della democrazia. 
Come vedete ho usato diverse volte la parola democrazia perchè è quella che mi hanno insegnato a scuola, quella parola per la quale "sono morte tante persone" (come amano dire alcuni), quella parola che sancisce la totale rottura con il ventennio tanto odiato e che non passa giorno fatto riaffiorare dagli stessi detrattori. Ma se il futuro ci porterà un governo dei pochi allora dov'è la tanto sbandierata democrazia? Io vedo più un ritorno ad una dittatura che sovverte una volontà popolare chiara e palese, qualunque essa sia, perchè come potete leggere sopra, qui non si parla di partiti ma di semplice volontà popolare che piaccia o no. E allora dico che siamo nella merda perchè a questo punto non esiste più una volontà popolare ma solo una volontà di pochi. E penso ai miei figli che si troveranno in mano un paese senza arte ne parte, un paese governato da fantocci che sistematicamente occupano sedie che non sono loro. Quella X impressa con il lapis nella cabina elettorale dovrebbe ancora essere una garanzia su qualsiasi segno essa venga impressa senza poi dire che chi vota quello ha la terza media e chi vota l'altro è laureato. Queste sono le regole ad oggi e siamo nella merda se non venissero rispettate, perchè da li ad arrivare ad una dittatura "non illuminata" il passo è veramente breve e il 2022 non è troppo lontano.

lunedì 12 agosto 2019

La vittoria più bella, AustrianGp 2019

Sono passati un bel pò di anni da quella prima vittoria del 2011 a Donington Park, quando Andrea Dovizioso vinse la sua prima gara. Anni di sacrifici di un buon pilota "sbocciato" 2 anni fa sulla tanto difficile Ducati. Ieri il Dovi ha vinto la sua gara più bella contro il pilota più forte dell'era moderna e ieri per nulla intenzionato a perdere. Non varrà un titolo mondiale ma nella mente degli appassionati sarà un bellissimo ricordo. Una bella gara di nervi contro un Marquez che a oltre metà gara si è fatto passare dall'avversario per osservare la sua gomma posteriore e per capire quanto potesse averne ancora. Poi l'epilogo all'ultima curva già teatro di beffe per Marc e quella di ieri forse la peggiore. Però il bello di Marquez è proprio questo: provarci fino in fondo perchè è così che fanno i campionissimi. Negli annali rimarranno le imprese dello spagnolo ma senza grandi avversari non saranno mai così grandi e di questo Andrea dovrebbe andarne fiero. Zeltweg ieri ha anche tirato fuori della grandi contraddizioni come la presenza di 3 Yamaha dietro i due "marziani" primo dei quali Fabio Quartararo alla sua prima vera gara da protagonista che ha avuto il lusso di mettersi dietro i due ufficiali Rossi e Vinales scortati da Rins. Quindi dov'è realmente la crisi se su un circuito dove il motore conta Yamaha arriva davanti? Il resto della compagine dietro come sempre (o nella ghiaia) ad eccezione di un ottimo Bagnaia e Oliveira autori di una buona gara (finalmente).
La vittoria più bella l'ha ottenuta anche Brad Binder nel giorno dell'addio di KTM alla Moto2 (e sul circuito di casa) in una gara costellata da diverse cadute (alcune anche stupide) dove ha visto allungare in campionato un sempre più maturo Alex Marquez ai danni di uno spento Luthi.
E visto che siamo a festeggiare le belle vittorie ci metto dentro anche quella di Fenati a digiuno dal 2017 e ieri ritornato a vincere dopo aver passato tante vicissitudini "umane" che lo avevano quasi annientato dalle quali è risorto ed è tornato lassù grazie anche ad un bravo team manager. Bravo Fenny!
Adesso rimane da vedere quando e dove Marc vorrà vincere il suo titolo e cosa rimarrà in Ducati e in Dovizioso di questa sbornia austriaca visto che 58 punti da recuperare non sono pochi ma neanche tanti. Per i prossimi giorni a tenere banco sarà il mercato piloti con Zarko che si è svincolato da KTM e con i malumori interni a Pramac visto che Miller non ha gradito la voce riguardante un ritorno di Lorenzo. I contratti sono blindati? Si possono recedere? Vedremo. A tal proposito però vorrei gettare una provocazione: sarà un caso che soltanto il sentir pronunciare il nome di Lorenzo, Dovizioso abbia fatto una gara di grinta come nei due anni passati?
Prossimo round Silverstone con la speranza di una gara asciutta visto che l'asfalto non è migliorato poi così tanto.

lunedì 5 agosto 2019

Il mentalista, #CzechGP #ducati #honda

La strategia era molto semplice: non fare arrabbiare Marquez. Non solo avete fatto delle scelte folli (Ducati) ma avete svegliato dal torpore uno dei più forti piloti di tutti i tempi. Quindi ha preso una moto e in condizioni di umidiccio ci ha messo le slick e ha fatto la pole position umiliando il resto della compagine ancora alle prese con i pannolini. "Ma domani sarà asciutto...." meglio per lui così avrà ancora più gusto nel cucinarvi a dovere! La cosa più triste di tutto è aver visto festeggiare il secondo posto nel box Ducati invece di cercare di capire il per che e il per come, su come si possa aver preso 63 punti di svantaggio (2 gare e mezzo) quando ad inizio campionato sembrava una lotta all'ultima gara. Caro Tardozzi, Ciabatti & Co non si festeggia un secondo posto viste le pompose premesse. Può festeggiare Pramac ieri terza con Miller ma non voi! Marquez è un marziano ma un atteggiamento più combattivo mi piacerebbe vederlo invece che accontentarsi... Ah già, Marquez è in scadenza di contratto nel 2020, magari... Quindi anche l'anno prossimo vi divertirete a festeggiare i secondi posti (forse)... Contenti voi. 
Sulla gara di ieri c'è poco altro da aggiungere se non che il paddok sta sempre più diventando una copertina di una rivista che non una fucina di piloti e scuderie vere, visto che in pista hanno poco da dire.
E nella Moto2 assistiamo ad un altro campionato targato Marquez, Alex, che si sta dimostrando sempre più maturo sia per il salto di categoria sia per la gestione delle gare, e visto che il motore Triumph è un pò più "simile " ad una MotoGp le premesse ci sono tutte. Ieri finalmente si è visto un ottimo DiGiannatonio buon secondo ma meglio di lui ha fatto Enea Bastianini molto positivo in quasi tutte le gare e ieri autore di una bella rimonta. Delusione Luthi che si attera lasciando una voragine tra se e Marquez.
Bella come sempre la Moto3 con una bella prova di orgoglio da parte di Canet che si è ripreso la leadership in campionato ai danni di un bravo Dalla Porta che ha saputo regolare un sempre più maturo Arbolino. Menzione d'onore a Antonelli partito dalla pit lane e arrivato quinto!
Che dire? Conclusioni e considerazioni ce ne sarebbero ma oramai i giochi sono fatti e Zeltweg sarà un altro appuntamento per vedere se Magic Marc riuscirà a vincere nel feudo Ducati o vorrà accontentarsi. Secondo me a qualcuno gli ci vorrà una buone dose di Maalox. Vedremo!
P.S. Chi si sdegna per i gesti di irriverenza di Marquez ha la memoria corta!!!!!! 

domenica 16 giugno 2019

Filotto mondiale, MotoGP Barcellona 2019

Scrivo partendo da una considerazione fuori dal coro, ma condivisa (a distanza) da Rossi: ma perchè la curva 10 non è stata utilizzata sul disegno originale e non quello da Formula 1? Il problema era la curva 13 dove è morto il povero Salom ma la 10 si può benissimo utilizzare quella ad ampio raggio evitando quelle staccate "isteriche" controproducenti alle moto. Chi è stato il genio che l'ha voluta così? Analizzando poi il fatto posso anche dire che Lorenzo è stato un bel "bischero" ma tutto sommato un normale incidente di gara come ne sono successi tanti anche a piloti blasonati. La caduta di stile poi nelle dichiarazioni di Meregalli fa capire la tristezza di certi individui e di certa stampa nonchè della faziosità del canale che ne detiene i diritti. Rossi alla fine è stato più signore e più "onesto" definendolo un normale incidente di gara. Purtroppo l'episodio di Lorenzo ha letteralmente tagliato la testa alla classifica eliminando un pretendente al titolo (Dovizioso) due papabili vincitori di gara (Vinales e Rossi) lasciando un vantaggio abissale a chi in realtà non ne ha bisogno. 37 punti di vantaggio sul secondo in classifica sono un eternità se chi comanda si chiama Marc Marquez, bravo con la fortuna dei campioni come lo è stata nei confronti di Rossi anni orsono e prima di lui per Giacomo Agostini. Adesso per tutti diventa una corsa in salita ad iniziare da Ducati che ha trovato in Petrucci un ottimo terzo posto ma non del tutto così convincente come ci si aspettava. La sorpresa del giorno porta il nome di Quartararò finalmente al traguardo dopo un bella pole position e dopo una gara più che convincente. Chi invece era tra i favoriti ma si è spolmonato per passare Petrucci è stato Rins l'unico amio avviso in grado di poter insidiare Marquez. Gli altri (a parte quelli della carambola) o finiti nella ghiaia o arrivati esimi in gare piuttosto anonime.
C'è un altro Marquez che svetta sul mondiale di Moto2 alla sua terza vittoria consecutiva in solitaria, sinonimo di una maturazione che presagirebbe oltre al titolo un suo passaggio in MotoGP, che ha regolato un ottimo Luthi e un Navarro sempre più costante. Bene Bastianini quinto, male invece Baldassarri ancora una volta a terra e non più leader di classifica.
In Moto3 Ramirez fa la sua prima vittoria facendo dimenticare al Team Leopard l'amarezza del guasto tecnico a Dalla Porta, vincendo su un ottimo Canet, sempre più leader, ed a un Vietti che partiva dall'oscurità delle retrovie. Anche in Moto3 una sequela di cadute ha falcidiato la gara facendo diventare una lotteria ogni volta il risultato finale.
Brutto come sempre il commento (salvo solo quello di Pasini) che rende quasi stancante la visone delle gare. Prossimo round Assen nell'ormai liceo delle moto ma vedrete che la strada che porterà in Olanda sarà costellata di titoli infamanti e scusometri infiniti, quando basterebbe guardare le gare e ricordare, non solo un sorpasso "eroico" ma anche le cazzate che per l'occasione vengono sempre dimenticate. Ciao belli!!!

lunedì 10 giugno 2019

Jerez con interessi, SBK Jerez 2019

Fine settimana interessante quello spagnolo per la Superbike. Dopo Imola il mondiale si presentava ricco di spunti interessanti anche dopo i test di Misano ma chi pensava di trarre qualche novità si è ritrovato sempre un uomo solo al comando: Alvaro Bautista. Indipendentemente dalla caduta di gara 2 il pilota Ducati ha dimostrato che per quest'anno non ce n'è per nessuno stroncando le velleità degli avversari sin dai primi giri. La caduta ci può stare, vista la facilità con la quale riesce a gestire un pacchetto che, se fosse in MotoGp, arriverebbere tranquillamente nei primi 10. Chi invece deve fare i conti con gli "anni" del suo materiale è Rea l'unico in grado di trarre il 110% da quello che passa il convento anche se Ratzatioglu, con una moto "clienti" ha avuto un bellissimo fine settimana che si è concluso con un podio in Gara2. Chi sale è sicuramente Yamaha con Van DerMark finalmente rivisto nelle posizioni che contano dopo Assen. Non bene invece per Lowes caduto in tutte e tre le prove. A proposito della caduta di gara 1 innescata da Rea, ancora una volta la direzione gara ha manifestato totale incompetenza nel giudicare il comportamento di un pilota e la relativa sanzione. Va ricordato infatti che quella curva (l'ultima di Jerez) è stata teatro sempre di duelli accesi (ci hanno fatto un DVD La Spallata) ma mai nessuno sanzionato. Anche Gibernau si fece male al ginocchio contro Rossi (pur non cadendo) eppure fu descritto come un incedente di gara. Rea in effetti è stato un pò garibaldino ma una doppia sanzione dopo 4 ore anche no. Totale incompetenza nella massima espressione motociclistica e questo non va bene. Peggio ha fatto Melandri su Davies in una curva da terza marcia. Un errore da novellino ma non da chi è nelle moto da tanti anni. Dicevamo dunque, se mai ce ne fosse bisogno, che Bautista esce comunque da Jerez più forte che mai mentre il suo diretto avversario si dovrà inventare qualcosa per non soccombere anche agli attacchi del Team Yamaha e dei suoi alfieri. 
Gare un pò vuote cosi come le colline prive di spettatori. Non so quale possa essere il futuro della serie ma il presente è un pochino triste. Prossimo round Misano. Stay tuned!

lunedì 3 giugno 2019

La prima volta di Petrucci, Mugello 2019

Ci sono tanti piloti che hanno vinto almeno una gara nella classe regina per "fortuna" e congiunzioni astrali varie, ma non è il caso di Danilo Petrucci. Nella vita di un pilota italiano uno dei sogni è vincere al Mugello in MotoGp, ma non per un caso fortuito, ma combattendo con il più grande pilota degli ultimi 20 anni (e non solo), un compagno di squadra cazzuto, e un outsider che non ha regalato neanche un cm ai tre davanti. Questa è stata la vittoria cristallina, intelligente, studiata e anche un pò folle di Petrucci, un anno esatto dopo dalla vittoria di Lorenzo su quella stessa moto con un numero 9 in meno. Riempirsi la bocca chiamandolo outsider del mondiale mi pare eccessivo anche perchè gli orgasmi e titoloni giornalistici cambiano nell'arco di un giorno, vedi Quartararò, pertanto lasciatelo godere di questa sua impresa lasciando al futuro quel che è del futuro. Vincere contro Marquez oggi non è semplice perchè se c'è uno che non lascia un metro quello è proprio lui e averlo dietro non deve essere piacevole. Eppure nella splendida vittoria di Petrucci io intravedo ombre scure sul cammino Ducati, perchè se Rins avesse avuto più cavalli il terzo posto di Dovizioso non sarebbe stato così al sicuro. 12 punti di distacco in classifica non sono molti ma bisogna ringraziare lo zero dello spagnolo... Dicevo di Rins supermaturo per stare la davanti con una Suzuki che gira più stretta delle altre e se poi trovassero anche qualche cavallino... Crisi nera un pò per tutti, tra gli italiani caduti, la Yamaha che non va oltre alle qualifiche del Sabato, ed un Lorenzo sempre più ai ferri corti con HRC che non vuole sentirsi dire che la moto è buona solo per uno. Marquez gli risponde per le rime ma la realtà è che senza Marquez l'Honda sarebbe settima in campionato e tra settimo e quattordicesimo non c'è tanta differenza. Leggendo tra le righe le dichiarazioni di Gigi Dall'Igna di Le Mans e quelle di Lorenzo ieri (che andrà in Giappone per parlare coi vertici Honda) vuoi vedere che... Chissà. Pertanto non resta che aspettare gli sviluppi di queste vicende anche in vista del mercato piloti e godere della vittoria di Danilo evitando di offuscarla con illazioni da bar che servono solo per telecronache sterili. Prossimo round Barcellona, pista molto simile al Mugello, dove un ulteriore passo indietro in classifica da parte degli inseguitori darebbe a Marquez solide certezze.

giovedì 30 maggio 2019

10, 100, 1000 Gattuso!

Personalità come Rino Gattuso non ce ne sono molte ed è forse anche questo uno dei segreti del suo successo. Dove è andato ha lasciato un segno sia come sportivo ma anche come uomo. L'uomo Gattuso potrebbe ricoprire qualsiasi ruolo perchè alla base c'è l'onestà, l'onore e l'attaccamento ai valori, aggettivi sconosciuti ai giorni nostri. A fronte del vil danaro Ringhio ha preferito la parola, la stretta di mano, l'attaccamento a quella maglia che gli ha dato tutto nella vita, roba che non si compra con i soldi. Ve lo immaginate un politico cosa non farebbe per quella valanga di danaro? Da Rino dovrebbero prendere esempio anche gli artisti, quelli che oggi fanno una dichiarazione e domani ne fanno un'altra giusto per essere politicaly correct. Gattuso è l'esatto contrario di Ibrahimovic, anche se il serbo svedese conserva una logica nel suo comportamento "vendendosi" al miglior offerente. Gattuso andrebbe insegnato nelle scuole nell'ora di educazione civica affinchè i ragazzi tornino ad apprezzare il valore della parola e della stretta di mano ma sopratutto il valore di un ideale senza per forza dovergli dare un prezzo. Gattuso Presidente, Gattuso ministro, potrebbe fare 1000 volte meglio dei politici odierni, potrebbe anche essere capo dell'opposizione senza mai sfigurare di fronte alla pletora di bandieruole che ci sono oggi in Parlamento. Sicuramente ci sarà chi lo taccerà di una scarsa eleganza e forse anche di ignoranza, ma non c'è peggior ignorante di chi si cela dietro una maschera fingendosi agnello per poi essere il peggio degli sciacalli. Grazie Rino per questo tuo messaggio che tutti i tifosi del Milan hanno accolto con soddisfazione, ma spero anche che lo abbiano accolto tutti, indistintamente, perchè è un messaggio tangibile, vero e reale.

lunedì 20 maggio 2019

Semplicemente Magic Marc, #FrenchGP 2019

Mi sembra che non ci sia da aggiungere altro se non il fatto che quest'anno il mondiale è già delineato nonostante il risicato vantaggio di Marquez su Dovizioso in classifica generale. Pioggia, umido, asciutto a chiazze lui è sempre li, se non primo è secondo ma è sempre li, dove gli altri "faticano". Anche Dovizioso, ieri secondo, ha perso lo smalto del combattente (anche se non lo è mai veramente stato) "graziato" da un buon Petrucci ieri in veste di guarda spalle. Dall'Igna ha detto che per battere Marquez ci vorrà un'altro Marquez. Se la rifaccia con i vertici Ducati che hanno mandato via malamente Lorenzo, ancora in forte difficoltà con il suo apprendistato. Sono partiti per suonare ma fino ad adesso sono stati suonati ed anche di misura. C'è chi dice che Marquez è per Honda quello che è stato Stoner per Ducati vero, ma ciò che conta alla fine è la vittoria e non una pletora di secondi posti (anche se ultimamente anche i secondi posti sono diventati vittorie). Nella giornata di ieri oltre al duo Ducati ha brillato anche Miller, molto più incisivo nella sua azione che ha regolato un sempre presente Rossi (un quinto posto dignitoso) seguito da un ottimo Espargaro su KTM ai suoi primi vagiti in alta classifica. Bene le due Yamaha Petronas con un Morbidelli di conserva e un Quartararo sempre più convincente. Malino Rins (partito dalle retrovie) e un Lorenzo ancora fuori dalla top ten ma rinfrancato dai nuovi dati. Vedremo. Premio per la sfortuna Vinales ieri centrato da Bagnaia.
In Moto2 l'altro Marquez vince e convince davanti a Navarro e Fernandez. Ecatombe italiana tranne che un costante Bastianini ieri settimo ed al jolly Pasini che ha regalato al Team Petronas delle ottime qualifiche per poi essere steso in gara da un altalenante Baldassarri anche se ieri in Moto2 ci sono state ben 12 cadute, compresa quella di Corsi quando era secondo.
Team Petronas invece che vince in Moto3 con McPhee davanti a Dalla Porta e ad un Canet sempre più al vertice visti gli errori dei suoi avversari che, come in Moto2, sono caduti in diversi.
Prossimo round Mugello, pista Ducati per le sue caratteristiche, ma a questo punto la curiosità si sposta su cosa possa fare Marquez.  

lunedì 13 maggio 2019

Marziani e piste pericolose #WorldSBK #ImolaSBK

Indipendentemente dalle 11 vittorie di Bautista su Ducati adesso la Superbike ha due problemi: Bautista e Rea. Lo spagnolo, catapultato nelle derivate di serie, con quella moto e giri liberi potrebbe benissimo stare nei primi 5 in MotoGP. Rea ha dimostrato di essere un super campione che alla prima occasione disponibile ha fatto capire che lui c'è, con tutta la sua classe e cattiveria. Due piloti fantastici che avrebbero meritato altri lidi lasciando la scusa dell'età agli altri, visto che Rossi corre ancora a 40 anni... in MotoGP. Rea è stato fermato solo dal tempo e da una pista molto discutibile. Io ho girato ad Imola molti anni fa e devo dire che il tracciato è molto bello. L'unico neo (che poi tanto neo non è) è la vicinanza dei muretti che non è mai cambiata vista anche la collocazione del circuito penso alla Rivazza e alle Acque Minerali tanto per citare 2 esempi pericolosi. Figuriamoci poi con il bagnato. Al di la dell'Appennino, non molto distante, ci sarebbe il Mugello ma evidentemente la paura di far sfigurare la MotoGP è molto alta anche se il direttore dell'autodromo Marazzi si illude il contrario, ovvero di poter portare la MotoGp a Imola. Certo è anche vero che a parte i due piloti dietro non esiste nessuno in grado di avere prestazioni così, tranne Davies che dopo aver trovato il bandolo della matassa, la sua Ducati ha pensato bene di lasciarlo a piedi in Gara 1. A parte la gara corta della domenica tutto il resto è lasciato alle immagini del trattore con il soffione nel vano tentativo di spazzare via l'acqua da un circuito che non riesce a drenarla. C'è anche un altro aspetto da analizzare in questa sparuta griglia di piloti: gli infortuni. Laverty si è rotto due polsi, Camier una brutta botta sommato ad un Honda ancora lontana, rendono la griglia ancora più scarna. Meno male che Bridewell, chiamato a sostituire Laverty, non ha sfigurato, ma 15 piloti all'arrivo sono veramente pochi. Sinceramente non riesco a vedere la luce in fondo al tunnel per questa Superbike viste anche le prestazioni stratosferiche di Bautista e Rea. Si può solo dire che la "forma" delle moto è uguale a quelle che trovi dal concessionario ma per tutto il resto... Vedremo i prossimi round cosa ci riserveranno, anche se a Jerez....

martedì 7 maggio 2019

Motociclismo, stampa, giornalisti, giornalai e affini @lorenzo99 #MotoGP @maxbiaggi

E' un vero peccato vedere il motociclismo in mano a certi pseudo giornalisti, pseudo commentatori, pseudo intenditori che da molto tempo a questa parte non hanno fatto altro che generare un pubblico tifoso, becero e ignorante, annientando quello che per gli appassionati è sempre stato uno sport "diverso" dagli altri. Sarebbe stato utile per molti andare ad Imola il fine settimana scorso alla rievocazione della 200 Miglia dove magicamente il tempo ci ha riportato indietro a quella dimensione che rappresenta e rappresentava il vero motociclismo. Ogni appassionato ha sempre avuto un pilota o una moto nel cuore ma ha sempre avuto anche grande rispetto per gli avversari perchè comunque facenti parte del solito meccanismo di bellezza di questo sport. Per fare un esempio concreto possiamo analizzare il caso Jorge Lorenzo, da diversi anni sulla bocca un pò di tutti ad iniziare dal 2015, passando dal non facile rapporto con Ducati fino al suo nuovo rapporto con Honda. Indipendentemente dalla simpatia per l'uomo Lorenzo, bisogna ricordare che Jorge è un 5 volte campione del Mondo, un ragazzo che si è messo in discussione svariate volte e volente o nolente è sempre riuscito nel suo intento. Essere campioni del mondo non significa vincere una gara o fare sempre un buon risultato, ma significa essere costanti nell'arco di una stagione con avversari tosti dove ogni cosa va analizzata in ogni sua parte. Lorenzo per vincere ha bisogno di tutto ciò e quando si trova nelle sue condizioni, vince. Punto. Altri piloti fanno secondo, terzo, cadono, ma al momento non sono ancora campioni del mondo. Quando Domenicali a Le Mans l'anno scorso palesò tutta la sua "frustrazione" nei confronti di un pilota che stava pagando 12 milioni di euro a stagione fece un grandissimo errore perchè da li a poco sarebbero arrivati i risultati ma sopratutto una sinergia con la moto che nessun altro prima di lui aveva raggiunto in così poco tempo dopo Stoner. Questi sono i fatti. Così com'è un fatto che Marquez si rallegrò del passaggio in Honda di Jorge vista la sua competitività. Così com'è un fatto che Yamaha non vince più un mondiale dal 2015. Leggere articoli sui non risultati di Lorenzo per consolarsi sui non risultati di altri fa un pò ridere quando basterebbe semplicemente scrivere "prova opaca dell'altro pilota Honda" giusto per il gusto della narrazione. Siamo arrivati a contare i secondi posti di un certo pilota quando fino a 10 anni fa i "secondi sono i primi degli ultimi". Si parla di piloti gestiti da manager "divini" che non toccano pallino da diverso tempo, quando un semplice ragazzotto di buona volontà è secondo nel mondiale con una moto ancora non al top. Quando Giò Di Pillo commentava la Superbike di Bayliss, Haga, Chili, Fogarty, si emozionava per tutti i piloti, magari con qualche preferenza Ducati, ma alla fine non c'era faziosità nelle sue parole. Oggi le telecronache sono asettiche, prive di sentimento se non per trovare scuse su scuse se un pilota o un team non fanno risultato. E questo si riscontra anche negli articoli del giorno dopo scritti con la solita vena malinconica se l'ordine di arrivo non è quello previsto o desiderato e allora giù una sequela di analisi su chi ha fatto più schifo. Cari giornalisti, caro Domenicali, Jorge Lorenzo (ma in passato anche altri Biaggi in primis) è un 5 volte campione del Mondo che sta cercando di tornare a vincere con il suo metodo e prima o poi lo farà perchè alla fine un quarto posto vale come un dodicesimo. L'unica cosa che vale è la vittoria finale. Come nel 2015 per lui e come nel 2007 per voi.

lunedì 6 maggio 2019

Magie & Maghi #MotoGP #SpanishGP 2019

Contrariamente al solito oggi voglio iniziare dalla Moto3 e dalla bellissima vittoria del Team SIC 58 che ha piazzato i suoi piloti primo e secondo. Una magia nello stesso circuito dove nel 2004 Marco Simoncelli otteneva la sua prima vittoria. Coincidenze? Può darsi, ma noi motociclisti, quelli romantici, quelli appassionati pensiamo sempre ai ragazzi che non ci sono più ma che da qualche parte assistono anche loro ai gran premi. Il Team SIC 58 nasce da un dolore immenso, quello stesso dolore che spesso ha il potere di annientare gli uomini ma che ieri si è trasformato in gioia, quella vera e sincera, quella gioia attesa da tanto tempo e che da domani permetterà a Paolo di vedere più luce all'orizzonte. Sul podio de la Frontera ieri sono tornati a sventolare i riccioli grazie a Niccolò Antonelli e al suo compagno di squadra giappo-riccionese Suzuki e per tutti noi è tornato a sventolare quel vessillo che era calato nell'Ottobre 2011. Grazie ragazzi!
La MotoGp invece ci ha regalato la cronaca di una morte annunciata di quel mondiale tanto annunciato come "livellato" ma che in realtà ancora una volta ha un solo Re: Marc Marquez. La classifica pare dica il contrario ma senza lo zero di Austin (per guasto tecnico) Marc sarebbe già "oltre" e lo sta facendo a dispetto di una moto non perfetta anzi (la caduta nel warm up è ancora da chiarire). E così mentre fiumi di inchiostro scorrono per parlare dei problemi delle moto, dei set-up, di quanto valgono i secondi posti, di titoli mondiali che mai arriveranno ma sopratutto di avere fatto scelte azzeccate, Marquez si diverte anche a dire che così si "diverte" poco segno di una superiorità umana imbarazzante. Non mi stancherò mai di dirlo ma l'unico pilota in grado di poter arginare questo potere è stato mandato via (malamente) da Ducati e che ore si trova, ancora una volta, a dover imparare tutto da capo. Tanto è che la moto "migliore" del lotto non riesce neanche a salire sul podio "battuta" dalla piccola Cenerentola Suzuki e da una "indecifrabile" Yamaha. Ecco, Suzuki e Rins sono le uniche belle novità di questo inizio campionato, dove una moto ancora non all'altezza e un pilota old style (busto sempre eretto e poche acrobazie) stanno facendo sognare molti appassionati, me per primo. Così come un Team satellite ha fatto sognare un pò tutti con una bella pole di Quartararo e una gara interrotta soltanto da uno stupido guasto tecnico. Nel Team Petronas c'è gente che lavora e parla poco, gente come Forcada, "parcheggiato" li da Yamaha nonostante abbia vinto il titolo nel 2015. Campionato finito dunque? Le premesse ci sono tutte e l'unica speranza è che la Honda risolva i misteriosi problemi più tardi possibile. Tutto il resto sono ancora chiacchere da bar come sempre buone per scrivere qualche sterile articolo. Ci leggiamo alla prossima in quel di Francia!

lunedì 15 aprile 2019

La legge del più forte, Assen 2019 #NLDWorldSBK

1.34.5 il best lap di Bautista in gara 2 solo 3 decimi più piano di quello di Vinales in MotoGp nel 2018. Ne vogliamo parlare? Doveva essere la gara di riscatto del Cannibale Rea invece è diventata una Caporetto per l'alfiere Kawasaki. Se nella prima manche poteva invocare una partenza da lontano, nella seconda ha fatto tutto nella maniera migliore possibile ma quando il 19 della rossa lo ha passato lo ha letteralmente frantumato, cuocendolo a fuoco lento, tanto è che perfino Van DerMark gli ha soffiato il secondo gradino del podio. Una prova di forza dello spagnolo così netta tanto da mettere alle corde un pilota come Rea e conosciamo tutti il talento del nord irlandese. Bautista danza con la sua Ducati, scivola nelle curve, frena, mai una sbavatura. 250 giri in meno non sono bastati perchè i veri giri da togliere sono quelli al polso visto che senza di lui sarebbe ancora Rea il dominatore. Ducati ha fatto una super moto che potrebbe davvero essere messa in MotoGp arrivando nei primi 10 costantemente. Ma allora perchè Bautista non è rimasto nel team ufficiale accanto a Dovizioso? Il resto del gruppo sempre altalenante ad iniziare da Davies che, al netto delle sue prestazioni, conferma che è Bautista a fare la differenza. Bene le Yamaha con un ritrovato Van DerMark ma solo in terra olandese. Grigie ancora le BMW con un Reitemberger più attivo ma sempre calante nel finale. Tra la moltitudine di delusioni, Melandri in primis, spiccano invece il Team Puccetti e il Team Pedercini entrambi al parco chiuso come migliori privati con Torres e Ratzatioglu.
Il prossimo round sarà in quel di di Imola, pista sconosciuta per il capo classifica, ma non per il suo inseguitore che ci ha vinto diverse volte. Riuscirà la Kawasaki a mettere in mano a Rea una moto vincente, oppure nessuno può farcela contro il binomio Ducati-Bautista? 

La prima di Alex Rins, #AmericasGP 2019

Houston abbiamo un problema! In realtà sembra più Honda abbiamo un problema. Nel giorno del meritato trionfo di Rins e della Suzuki stona un pò vedere le tre Honda ufficiali "rimanere" a terra, e la Ducati arrivare a podio con il team satellite. Alla fine meglio così ne giova sicuramente il campionato, però la gara di ieri è vissuta su parecchie singolarità tranne che il duello tra il giovane spagnolo e l'inossidabile vecchio Rossi. Nella delusione Honda permettetemi l'azzardo ci infilo anche una Ducati da decifrare, vista la ghiotta occasione di poter allungare in campionato. Il primo posto in classifica lo ritengo più un risultato di costanza che di un forte binomio uomo macchina. Mentre per Rossi alla fine il suo compito da quarantenne è rimanere sempre li, sfruttando ogni singola falla della concorrenza, D&D (Ducati e Dovizioso) ieri dovevano fare di più. L'attenuante è un circuito che non su può vedere con i piloti impegnati nei sobbalzi degni di una strada di Firenze. Austin diciamo che non ha fornito una rampa di lancio per Marquez e tutto viene rimandato allo sbarco in Europa a Jerez dove i valori reali prenderanno forma. Una considerazione sul tempo gara di Rins e Rossi: entrambi hanno concluso 7 secondi in meno rispetto allo scorso anno il che ci fa notare che comunque i due piloti non hanno lesinato di dare gas nonostante le condizioni della pista.
Brevi considerazioni di inizio campionato. Honda sinceramente da decifrare alla luce delle "disgrazie" dei loro tre piloti. Yamaha regolare con un sempre ottimo Rossi e un pasticcione Vinales che ancora non è riuscito a mettere in ombra il suo anziano collega. Suzuki una bella sorpresa insieme a Rins un ragazzo che a me è sempre piaciuto. Miller-Pramac una bella realtà, di contraltare al Team Ducati che spero vivamente di ritrovare a battagliare nelle posizioni di testa (e comunque insisto sul grave errore di aver "allontanato" Lorenzo). Bene anche Petronas con Morbidelli e Quartararo. Il resto al momento non pervenuti.
Prossimo round Jerez terra di scontri leggendari... Vedremo.

domenica 7 aprile 2019

Bautisterminator Aragon SBK 2019 #AragonSBK

Da dove vogliamo partire? Rispetto all'anno scorso entrambe le manches vinte da Bautista hanno avuto più o meno la stessa durata, secondi più secondi meno quindi che significa? Che la differenza la fa il solo Bautista capace di guidare la Ducati che ha sfornato una (quasi) MotoGp stradale. La colpa? Di nessuno o di tutti dipende. Se prendiamo il regolamento del BSB troviamo che il massimo dei giri che si può ottenere con una moto è pari a 16.000 compreso il bonus di 750 giri. Quindi se una marca ha un regime di serie di 15.250 giri può arrivare ai 16.000. La V4 nasce già con tale regime pertanto non usufruisce del bonus. Certo è che nessuno poteva pensare ad una simbiosi cosi perfetta pilota moto tanto da permettersi vantaggi abissali. Nove gare e nove vittorie con una facilità imbarazzante anche al cospetto di Johnny Rea il quale quest'anno sembra soffrire più del solito anche se ha fatto sempre secondo. La conclusione è che le corse sono anche queste quando dal cilindro viene pescato un jolly di tale portata. A questo punto le limitazioni alle altre moto diventano superflue oppure qualcosa nel regolamento va rivisto. Io credo che Bautista + V4 siano in grado di vincere tutto comunque, riesumando la vecchia diatriba fra chi sono i piloti più forti tra Superbike e MotoGp? Qualcosa di simile potrebbe accadere proprio nel BSB dove Redding disponde di una V4 anche lui anche se li, alcuni circuiti sono meno "performanti" rispetto a quelli mondiali. Solo le prossime gare tipo Imola ci potranno dare una misura completa della supremazia uomo-macchina fin'ora mai messa in discussione.
La prova del 9 la possiamo verificare con Davies e Laverty, felici possessori di V4 anche loro, arrivati (sembra) a capirci qualcosa proprio nel round di Aragon anche se, facendo un confronto sulla guida, sembra che il lavoro da fare sia ancora tanto.

lunedì 1 aprile 2019

Tango solitario #ArgentinaGP 2019

Avevo chiuso il post sul GP del Qatar dicendo: "vediamo le prossime gare in condizioni normali". Se l'Argentina ci ha fornito questi parametri il mondiale mi sembra già segnato. Ieri Marquez non ha vinto, ha stravinto dopo 3 curve arrivando al traguardo con un vantaggio di 12 secondi (ma potevano anche essere di più) permettendo agli avversari di vedere solo la sua ombra. Nessuna sbavatura, nessun duello. Ma è la seconda gara direte voi. Purtroppo spesso il buondì si vede dal mattino e la preparazione alla gara di Marc è stata impeccabile. Gli inseguitori ieri si sono plafonati a 8/9 decimi di gap al giro comprese le Ducati in lotta con Yamaha ufficiali e clienti più l'Honda di Crutchlow prima del ride through. Che significa? Che Yamaha ha fatto uno step in più? Ducati uno in meno? Tra questi emerge un buon Miller e la Suzuki con Rins autore di una bella gara che si è anche permesso il lusso di rimontare arrivando a quel pacchetto di piloti che si sono giocati le posizioni sul podio. Della partita è stato anche Morbidelli fino al disastroso finale dove ha tirato giù l'incolpevole Vinales. Un ottimo secondo Rossi (che ci ha messo una bella pezza) ha dunque relegato Dovizioso alla terza piazza che a mio avviso lascia un pò l'amaro in bocca a Ducati anche se Petrucci è arrivato subito dopo. Personalmente mi ritornano in mente le parole di Marquez l'anno scorso: "è una fortuna che Lorenzo abbia lasciato Ducati". A parte le sfortune personali del maiorchino a mio avviso l'unico pilota in grado di metterci qualche pezza poteva essere lui insieme a Ducati visto che con Honda deve ripartire da zero, se poi ci aggiungi che è mezzo "rotto"... Un brutto segnale per il campionato pensando anche al prossimo round Austin dove mi sembra di ricordare che fin'ora c'è sempre stato un solo vincitore... 
In Moto2 grande riconferma di Baldassarri nella sua gara più matura che ha saputo resistere ad un ottimo Gardner dopo un bel duello con Marquez, Schrotter e un "impossesato" Binder. Bene anche Marini e i rookie Bastianini e Locatelli.
La Moto3 come sempre è stata spettacolare e questa volta sono stati in 15 a lottare per il vertice. Sembrava la giornata di Canet e invece è spuntato Masia, dopo una bella pole anche una bella vittoria seguito dall'altro impossessato Binder (fratello) e dal primo podio di Arbolino. Gara comunque super avvincente visto che 17 piloti sono arrivati nell'arco di 2 secondi!
Prossima gara ad Austin città di grandi concerti con la speranza di non rivivere un altro "assolo"
   

giovedì 28 marzo 2019

Si chiama destino

Recentemente è venuto a mancare un giovane ragazzo di 14 anni deceduto per un incidente in pista con la sua moto da corsa. Come ogni volta l'orda barbarica dell'opinione pubblica si scaglia sul senso delle corse, delle gare, e di tutto ciò che ruota intorno al motorsport. L'equazione motori e rischio sembra sia un demone che aleggia ogni qualvolta succede qualcosa eppure i decessi in ambito sportivo sono molteplici anche senza un motore "tra le gambe". Uno dei più grandi piloti di tutti i tempi giace su di un letto da svariati anni per un banalissimo incidente a sciare, altra disciplina "pericolosa" in fatto di incidenti. Volendo possiamo puntare il dito sulle Road Racers come ad esempio il TT o la North West fino ad arrivare alla "macelleria" di Macao, tutte pratiche a rischio elevato ma che la gente, i piloti, ogni anno non esitano a frequentare pur sapendo di andare incontro all'ignoto. "Ma loro sono grandi, un ragazzo di 14 anni no". Un ragazzo da 14 anni può andare in moto alla stessa stregua di uno che può sciare, giocare a calcio, fare equitazione ne più e ne meno. Ogni sport comporta un rischio come un rischio lo corrono tutti i giorni i ragazzi che vanno in motorino a scuola nelle nostre caotiche città. Eppure fanno più morti le strade che le piste ma ogni qual volta che succede subito siamo pronti a puntare il dito dimenticandosi dell'unica variabile che non possiamo controllare: il destino. Negli anni 80 conoscevo un ragazzo di nome Massimo che sfrecciava in lungo e in largo per le vie di Firenze a velocità "smodate". E' morto in un circuito a Varano de Melegari per un banale incidente come quello che ha coinvolto il piccolo Marcos Garrido. Oggi correre in moto è molto più sicuro di tanti anni fa ma non esiste nessuna protezione contro il fato e contro il destino. Marco Simoncelli in una delle sue ultime interviste ha detto che la sua vita non poteva essere diversa dal guidare una moto da corsa, 1000 volte meglio che di stare dietro una scrivania come un impiegato qualunque. Marco è volato via inseguendo i suoi sogni e non a causa di un ago in vena, perchè anche quelle sono le realtà. Quando da lassù parte la "cartolina" è difficile non riceverla. Evitiamo quindi condanne e diti puntati e prendiamo esempio da quei genitori che "vanno avanti" e impariamo da loro ad apprezzare quello che "abbiamo", imparando da quel dolore che mai sarà cancellato ma che più saggi, forse, ci farà diventare... 

lunedì 18 marzo 2019

Quale futuro per la Superbike?

Vi è piaciuta la "nuova" SBK 18 moto in griglia, e una mini gara tra Gara 1 e Gara 2? Intanto chi pensava di aver "azzoppato" il Cannibale Rea se ne ritrova un altro, forse anche peggio visto che nemmeno il nord irlandese è riuscito a contenerlo. 6 gare 6 vittorie e per un certo verso abbastanza noiose se escludiamo Gara 1 in Thailandia. Chi sta uccidendo il mondiale quest'anno? Ducati ha senza dubbio partorito un missile terra aria ma Bautista ci ha messo del suo confrontando il risultati delle altre V4, ma Rea che arriva così lontano non è solo frutto della differenza tra piloti. Ma queste sono le corse direte voi. Intanto mentre una griglia strabuzza di piloti, il BSB inglese, un'altra si svuota tanto da arrivare a 18 partenti, un pò troppo poco per un mondiale con una gran voglia di rilancio. Il pubblico SBK non è quello della MotoGp e lo è sempre stato e poco digerisce i grandi stravolgimenti che si sono succeduti. Sicuramente i giornali contribuiscono in maniera negativa, visto che dovrebbero essere i deputati a veicolare una giusta informazione verso che di moto ne capisce meno, come un pò si assiste oggi in MotoGp. Autodromi pieni di tifosi e pochi appassionati, ma che però fanno tanto merchandising e spalti gremiti. Infatti è solo la MotoGp a "tirare" perchè delle classi minori importa poco basti vedere gli ascolti durante una domenica di gara dove solo la MotoGp registra dati importanti. Certo una collocazione interessante potrebbe essere l'SBK al posto della Moto2 ma così avremmo troppi galli in un pollaio e forse spazi risicati nei paddok. Ingaggiare grossi nomi? Meglio di Rea che ha vinto più di tutti non ne potevamo avere ma è stato detto che è "poco personaggio" quindi? Una risposta proviene dalle tribune affollate della Thailandia quindi la logica conseguenza all'apertura dei circuiti asiatici spostando l'indotto in oriente. Vedremo la prossima tappa ad Aragon con (speriamo) la limitazione di qualche cavallo in meno per Ducati sperando in un duello più ravvicinato nelle curve e nelle staccate rispetto ad accelerazioni varie o velocità supersoniche che fanno poco SBK. Chissà, nel frattempo tanto di cappello a Ducati e Bautista e a Johnny Rea che ancora una volta ha dimostrato di essere un vero combattente! 

domenica 10 marzo 2019

Tutto cambia, niente cambia #MotoGp #gpqatar2019

Marquez e Dovizioso oppure Dovizioso e Marquez, a voi la scelta. Alla fine, anche se era la prima gara farcita di diverse incognite, sono stati i protagonisti degli ultimi 2 anni a darsi ancora una volta battaglia. Una bella battaglia sempre con il solito copione: Marquez il gatto, Dovizioso calcolatore. Che sia questa ancora una volta la trama del 2019 non lo sapremo ma intanto Dovi 1 - Marquez 0. E' vero che per avere un quadro completo bisognerà aspettare il Gp del Mugello o forse la prossima gara, perchè di variabili ne abbiamo viste parecchie ad iniziare da Suzuki, penalizzata dal lungo rettilineo ma un fulmine nelle curve. Bravi entrambi i piloti con un Rins battagliero e un Mir studioso cosi come sono felice per Cecchinello che ha visto Crutchlow arrivare al podio. Ancora da decifrare le Yamaha quinta con Rossi e settima con Vinales, dietro ad un troppo "chiaccherone" Petrucci. All'appello è mancato Lorenzo mai così tanto a terra nel senso letterale del termine. Tre cadute per lui nel fine settimana lo hanno sfiancato fino a relegarlo al 17esimo posto.
Una considerazione però va fatta: la gara è stata bella solo per 2, 3 giri visto che per tutto il tempo si è girato un secondo più piano per paura dell'usura delle gomme. Tutto questo fa parte del nuovo show business? Molti più sorpassi è vero, ma si vedeva lontano un chilometro che il ritmo non era quello, ed i tanti sorpassi stile Moto2 ne sono la prova. I reali valori in campo si vedranno alla prima gara "normale"senza l'incubo di una pista scivolosa o della troppa usura DEI (no degli!) pneumatici.
In Moto2 il debutto del nuovo propulsore Triumph ha sancito un notevole abbassamento dei tempi mantenendo sempre il medesimo appeal. Bene Baldassarri che vince e convince in una gara d'attacco difendendosi sul finale da un certo Luthi sempre molto incisivo nella sua azione. Terzo sul podio Shrotter. Bene i nostri rookies con Bastianini nono e il Diggia subito dietro.
Moto3 spettacolare come sempre che ci ha regalato una bella carrellata di sorpassi dei soliti noti ma con un nuovo vincitore, il giapponese Toba che sinceramente mi è sembrato molto concreto che ha battuto in volta un ottimo Dalla Porta davanti a Canet. Ottimo il ritorno di Fenati che ha fatto un pò il bello e il cattivo tempo ma ci fa piacere vederlo di nuovo in pista combattente come sempre.
Vorrei fare un plauso a Mattia Pasini e perchè no al suo compagno di viaggio Triolo al momento abbastanza neutri nel commento a tratti anche divertente. Prossimo round Argentina, magari davanti ad un bel manzo della pampa.     

lunedì 4 febbraio 2019

Faccia a faccia

Vi è mai capitato di pensare di incontrare il voi bambino? Una sorta di faccia a faccia con il voi delle elementari, quel periodo di prima formazione dove fatti più o meno traumatici si mescolano ad esperienze di vita tipiche dei bambini. Ho utilizzato la parola fatti "traumatici" perchè spesso non abbiamo idea di cosa accade nelle scuole o nelle interazioni esterne, magari fatti banali agli occhi degli adulti, ma importanti per i bambini che li subiscono. Ma senza dover scavare nei traumi cosa direste o suggerireste al voi bambino per essere un domani un uomo o donna migliore, o vi piacete così come siete?
Eppure noi adulti siamo frutto di quelle esperienze primordiali che all'epoca sembravano solo situazioni ludiche ma che in realtà erano i primi mattoni della nostra personalità che poi ci avrebbe segnato la strada di quello che siamo oggi. Leggendo la biografia di grandi personaggi della storia troviamo sempre delle strade segnate dal destino che, a mio avviso, recita sempre la parte fondamentale, eppure per tanti non sembra che sia stato il destino ma semplicemente una scelta "umana". Ma allora è destino anche quello? Noi siamo veramente il frutto di quello che abbiamo seminato? Io non ho grossi ricordi delle elementari, ricordo vagamente qualche episodio, qualche volto, qualche scena di famiglia. Ricordo sicuramente un grande benessere e una grande gioia perchè ho avuto la fortuna di avere una famiglia "completa". Forse uno dei traumi più grossi è stata la nascita di mio fratello più che altro dovuta al fatto che mia mamma soffriva... Ma cosa potrei suggerire al me stesso bambino? Col senno di poi forse avrei cambiato il mio presente, forse avrei fatto scelte diverse, ma alla fine la mia odierna vita non è poi così male, certo se poi ci ripenso... Ma non posso saperlo e non voglio neanche suggerirlo ai miei figli perchè alla fine siamo frutto delle nostre scelte. E voi cosa suggerireste al vostro voi bambino?