lunedì 29 aprile 2013

Una bella giornata di motociclismo

Ieri ad Assen c'era il sole per fortuna e con il sole, si sa, le moto vanno più "forte" e sono più ganze da vedere. Grazie al passaggio sulle reti Mediaset ieri mi sono gustato 4 belle gare come da tanto non lo facevo, e perfino il commento di Ranghieri mi è sembrato anche carino. Superstock, Superbike, Supersport tutte giocate sul filo di lana con diversi spunti interessanti a livello sportivo (gesto dell'ombrello di La Marra escluso). Queste sono le corse per gli appassionati che simpatizzano per il pilota o per la marca ma sempre plaudenti nei confronti dei vincitori e dei vinti. Ad Assen è brillato il verde Kawasaki magistralmente guidato da un Sykes particolarmente in vena, che solo nella seconda manches ha trovato un ottimo Laverty che gli ha impedito la doppietta. Belle comunque entrambe le gare sopratutto per il secondo e terzo posto dove abbiamo ritrovato un discreto Rea, un attento Guintoli, un arrembante Baz e via tutti gli altri ad iniziare da un Giugliano sprecone che però ha dato dei segnali positivi. A tenere banco più delle gare è stata la voce circolante nel paddok di un ritorno di Max Biaggi come wild card in qualche gara ad iniziare da Monza. Voce che il Corsaro ha smentito, ma che ha dato prova di quanto il motociclismo abbia bisogno di figure carismatiche (Rossi docet). Se ne accorto anche Melandri che fino adesso non è sembrato così arrembante come quando c'era da sorpassare Max...Come dicevo Assen ci ha offerto 4 belle gare anche se da università è stata retrocessa a liceo dopo la stupida modifica voluta da non si sa chi. Campionato come sempre apertissimo anche se al momento Guintoli ha una manche di vantaggio sul secondo, cosa che sembra già preoccuparlo in ottica mondiale. I round sono ancora tanti e diversi piloti con diverse moto sono in grado di dire la loro e questo fa della SBK un campionato sempre interessante.   

venerdì 26 aprile 2013

Inseparabili

Suscitano sempre forte ammirazione in me le coppie coese, quelle che da tantissimi anni proseguono il loro percorso di vita sempre insieme, amandosi reciprocamente come se fosse il primo giorno. Un caro amico e coetaneo è ancora li unito a sua moglie da oltre 25 anni, con 3 figli e numerose avversità vissute, nel bene e nel male, nella salute e nella malattia... Eppure oggi i tribunali strabuzzano di divorzi con lite e coltelli, ma c'è ancora chi si ama e si vuole bene indipendentemente dal tempo trascorso, facendo di loro persone oramai fuori dal tempo, da questo tempo che tutto brucia lasciando dietro di se solo aridità. Recentemente poi mi è capitato di osservare in prima persona che l'amore va anche oltre la vita quasi avesse legato due persone anche nel loro ciclo vitale. La mancanza del coniuge ha portato dopo poco tempo alla scomparsa di colui o colei che era rimasto, come se quel filo di unione non si fosse mai spezzato. Eppure l'istinto "egoista" dovrebbe prevalere in noi, come successe a mio nonno a 95 anni, ma evidentemente l'amore ed il legame che si forma in determinate coppie riesce ad andare oltre l'istinto di sopravvivenza. Io li chiamo inseparabili e un pò li invidio perchè forse io rappresento proprio l'aspetto opposto... Chissà... Certo è che bisognerebbe forse imparare da queste manifestazioni, in un certo qual modo potrebbe essere la chiave per vivere più tranquilli... o forse no? Penso sia più legato alla soggettività delle persone e della loro "fortuna" di incontrare la famosa anima gemella... I puntini che scrivo sono proprio le domande che vorrei fare al regista di tutto questo per cercare di capire i vantaggi di questa simbiosi. A livello evolutivo sarebbe una catastrofe, ma morire d'amore è un'evoluzione? Riuscire ad andare avanti anche quando la persona che avevi accanto se ne va è così sbagliato, ingiusto, egoista? 

lunedì 22 aprile 2013

Passaggio di consegne

Difficile partire da un argomento preciso dopo due fine settimana di gare tra SBK e Motomondiale. Gare un pò meno soporifere del solito caratterizzate dall'arrivo di due nuovi vincitori Chaz Daviez e Marc Marquez. Davies ad Aragon ha imbastito due manches da anotologia regolando gli avversari già dalle prime battute e lasciando al resto della compagnia i resti del podio ad iniziare da Guintoli che, con due gare intelligenti, oggi è al comando della classifica. Indubbiamente alla SBK manca Max Biaggi e non sono solo gli ascolti a confermarlo. Melandri, nonostante un secondo posto, non è riuscito a raccogliere il testimone del Corsaro che se la ride dal microfono in qualità di commentatore di lusso e questo la dice un pò lunga sul bisogno di personaggi di spicco ai vertici della categoria. Cosa che invece è riuscita al momento per la MotoGp dove il dato da leggere in settimana era l'aumento del 30% delle vendite al Mugello. Questo è un pò l'effetto del secondo posto di Rossi alla prima gara. Gara che ieri nel nuovo tracciato Texano ha avuto il suo record quello del vincitore più giovane nella massima categoria, quel Marc Marquez tanto annunciato e che prontamente è arrivato puntuale come un treno svizzero. Il giovane spagnolo ha ereditato una sella pesante quella che apparteneva a Casey Stoner e non solo l'ha fatta sua ma sta facendo tirare un sospiro di sollievo a tutto lo staff Honda che si era visto un pò al perso dopo il ritiro dell'australiano. Certo è ancora prematuro gridare al fenomeno, ma la gomma posteriore usurata e la guida di traverso di Marc lascia ben sperare per il futuro. Ieri Marquez ha vissuto un fine settimana da campione con la pole il sabato e la vittoria la domenica regolando il suo compagno di squadra Pedrosa, un attento Lorenzo e un Crutchlow finalmente costante. Degno di nota anche Bradl quinto che ha preceduto Rossi e Dovizioso, con il ducatista protagonista di una prova discreta e di carattere contro Bautista ottavo. Per il resto una gara a parte, categoria ignota, arricchita da due moto ufficiali quella di Spies e Smith presi e messi li solo per motivi di marketing e non per meriti personali. Come suggerito anche da Rossi bastavano altri due o tre personaggi veloci per ricreare un ambiente "garoso", ma mentre il primo è tragicamente scomparso, Simoncelli, il secondo l'hanno fatto scappare, Stoner, solo perchè chiedeva un pò più di certezze sui regolamenti e un pò più di umanità anche all'interno del paddok. Umanità di cui ne ha fatto le spese anche Kevin Schwantz messo alla porta da Don Carmelo Ezpeleta che ben ha pensato di farlo fuori anche dai meriti di aver portato il mondiale in Texas. Chi vivrà vedrà.
Prossimi appuntamenti Assen SBK e Jerez MotoGp. Stay tuned!

martedì 16 aprile 2013

Gioventù bruciata

Che stia invecchiando è un dato certo. Due figli tendono a cambiare un pò il modo di vedere le cose. Pensandoci bene non è poi così vero perchè comunque rispetto a quando ero "giovane" sono sempre abbastanza uguale. E allora cosa mi turba? Quando accompagno i miei figli ai giardini mi piace sempre osservare tutte le persone che mi circondano per cercare di avere una lettura della società nella quale vivo. Giovani, anziani riuniti nel solito posto a formare una sorta di cerchio della vita. E mentre cerco di scorgere tre le rughe dei volti segnati dal tempo la chiave per capire cosa farò "da grande", l'occhio spesso mi cade sui più giovani, quelli che vanno dai 12 anni ai 16, mezzi uomini e mezze donne apparentemente formati  ma di fatto ancora imberbi. Denominatore comune il telefono cellulare e la testa china sopra anche quando parlano fra di se. Intercalare lessicale medio è il "cazzo" seguito dalla più classica bestemmia, per i maschi, "diohane". Le ragazze tendono a toccarsi i capelli una ventina di volte al minuto nel vano tentativo di essere sempre a punto, vestite griffate come la tendenza vuole. I maschietti proseguono ancora nell'indossare i pantaloni a vita bassa con la mutanda in bella mostra, dimenticandosi, o forse non sapendo, che quello è un segno distintivo nelle carceri su chi è disponibile a concedersi sessualmente. Come già detto il segno distintivo è il telefono utilizzato per giocare o peggio per comunicare inviandosi sms, mms, messaggi di vario tipo farciti di emoticon che hanno sostituito i nostri stati d'animo. Immancabile e sempre più frequente (lo è sempre stata) la sigaretta tra le dita, fumata spesso (e male) in maniera nervosa e accompagnata da un colpo di tosse e dall'immancabile esclamazione: "bisogna smetta di fumare..." (dovresti prima finire di nascere, demente!).
Appoggiato all'albero guardi il futuro dei tuoi figli con la ricorrente domanda se anche loro si comporteranno così oppure avranno altro tipo di interessi. Certo è che il quadro sopra descritto non fa onore alle future leve che guideranno il nostro paese anzi. Stereotipati in un contesto sociale predefinito e costruito ad hoc, saranno guidati dai futuri "lupi" che indirizzeranno il branco a loro piacimento illudendoli con gingilli e monili vari.
Forse così è sempre stato e noi non ce ne accorgevamo, o forse con il progresso gli strumenti per abbindolare sono sempre più sofisticati, ma resta il fatto che spero vivamente di avere dei figli un pò più lungimiranti sul proprio futuro, perchè trovarsi a quansi 50 anni appoggiato ad un albero e fare queste riflessione è veramente un attimo...

lunedì 8 aprile 2013

Motomondiale 2013 la musica non cambia

Salom, Espargarò, Lorenzo tre spagnoli sul gradino più alto del podio, solita bandiera, solito inno. E' questo l'inizio delle corse in moto categoria prototipi. L'unica bandiera italiana è ancora affidata a lui, quel Valentino Rossi rigenerato dal ritorno in Yamaha e capace di tornare sul podio alla prima uscita. Se volete vedere la situazione motociclistica italiana bastava andare al Mugello ed assistere al CIV per avere un quadro della situazione. Sulle moto non ci si va per meriti ma solo per soldi ed ecco perchè siamo arrivati a questi punti. 
Come previsto la gara della MotoGp è stata ad appannaggio di soli 4 piloti, Crutchlow a parte che è rimasto li quasi fino alla fine quando ha pensato bene di suicidarsi in fondo al rettilineo per opporsi a Rossi, come ha fatto anche Bradl caduto nel tentativo di stare dietro al pesarese. Tutto il resto come da copione (quasi) con l'imperiosa vittoria di Lorenzo che ha salutato subito la compagnia andando a vincere in solitaria. Oltre al ritorno di Rossi sul podio da segnalare (forse) l'arrivo di un giovane talento, Marquez, che è montato sulla moto di un altro grande, Stoner, ereditandone tutto il pacchetto, slider per i gomiti compresi. Questa è forse la vera novità del 2013 un pò troppo poco rispetto ad una gara priva di emozioni. Telecronaca a parte ci hanno pensato proprio loro, Marquez e Rossi, il giovane ed il vecchio, a farci sussultare sulle seggiole con due sorpassi niente male e ricchi di carattere ed ognuno con un significato diverso. Chi invece dovrà riflettere sulla gara è proprio Pedrosa bastonato dal giovane compagno di squadra che il giorno prima aveva punito con una scorrettezza. Marquez si è ripreso la rivincita con gli interessi ed invece di levare il gas lo ha dato a mano piena relegando Dani al quarto posto. Honda dovrà correre ai ripari con il suo pilota perchè il  trio Lorenzo-Rossi-Yamaha sembra essere partito col piede giusto. Un piccolo passo in avanti sembra averlo fatto Ducati con il Dovi partito dalla seconda fila e arrivato con 10 secondi meno rispetto al tempo di Rossi lo scorso anno. Andrea sta lavorando bene sullo sviluppo della moto e speriamo di trovarlo anche lui tra i primi come lo è stato all'inizio della gara. Il resto della compagnia perduto nella notte del Qatar, incolore e senza particolari guizzi. Il prossimo round sarà ad Austin (USA) una pista nuova per tutti che ci farà capire se ai 4 si uniranno altri oppure ci appresteremo ad un anno motociclistico noioso, per noi appassionati.