mercoledì 30 marzo 2011

Willy Signore e vengo da un motore (1995 – 29 Marzo 2011)

Non so quanti di voi abbiano avuto la fortuna di avere in casa un amico a 4 zampe. Era una sera del 1995 della quale non ricordo il mese ma solo il giorno della settimana, sabato, quando ad un tratto, nella via Trento, udii un miagolio che proveniva da dentro il cofano di un auto. Tentai di chinarmi per vedere sotto il motore, ma il curioso gatto, poco più che cucciolo, si era incastrato sotto il cofano e non ne voleva sapere di scendere. Casualmente l’auto era aperta e così alzai il cofano per liberare questo piccolo felino cittadino. Piccolo, brutto, puzzolente e sporco, come se avesse fatto lui il cambio d’olio all’auto e anche denutrito, decisi di portarlo in casa per poi consegnarlo al gattile il lunedì mattina, anche perché nella mia piccola casa c’era già un gatto che reclamava la mia attenzione. Da quella sera quel brutto gattino è sempre rimasto con me, diventando Willy, un bellissimo gatto che poi ha accompagnato la mia vita per 16 lunghi anni. Si perché contrariamente alle persone, gli “animali” (odio questa parola) vivono sempre con te e soprattutto non chiedono nulla in cambio, solo quel sano affetto che dovrebbe caratterizzare anche noi “umani”… 16 anni con un altro essere vivente sono veramente tanti ed io li ho vissuti in pieno, e la mia tristezza di questi giorni è per la perdita di un amico al quale ho sempre raccontato tutto ed il quale mi ha insegnato tante cose della vita, anche come si affronta la morte, in maniera dignitosa, senza troppi lamenti, ma solamente perché è un passaggio, l’ultimo della vita terrena.

Willy, il gatto con una persona dentro, era questo e molto altro, e solo chi conosce l’immensa filosofia felina può capirlo… Grazie amico mio per tutti questi anni insieme, grazie per avermi accettato nel tuo mondo e grazie per aver accettato il mio…

A tutti voi lascio questa antica leggenda pellirosse del Ponte dell’Arcobaleno affinchè rechi sollievo alle persone che hanno perso il proprio amico… come me

http://www.micimiao.it/Arcobaleno.htm

lunedì 28 marzo 2011

Giletti come Gilette

Ebbene si, per la seconda volta il modesto Massimo Giletti ha posto in trasmissione fatti e argomentazioni degni di una persona libera nel dire le cose giuste al momento giusto. Lo aveva fatto una prima volta, bacchettando Luca & Paolo per quella uscita infelice la prima sera del festival Sanremese e lo ha rifatto ieri, in un dibattito un pò più serio del festival della canzone italiana ovvero mentre si parlava di clandestini. Il buon Giletti ieri si è riscattato di anni di torpore televisivo, con quella perenne faccia da 6+, quella dose eccessiva di fondo tinta e quelle espressioni che hanno sempre saputo di poco. Ieri Giletti ha fatto il Ministro degli Esteri bacchettando senza troppi giri di parole un diplomatico di Malta, il quale non ha voluto dare troppe spiegazioni sul perchè a Malta non sbarcano i clandestini. E sull'incalzare dell'inciso di Giletti che insisteva che a Malta sparano, il diplomatico si è inceppato più volte fino a che il presentatore non lo ha tagliato definitivamente fuori. Non solo. Ha preso l'esponente del PD che come sempre vigliaccamente si sciacquava la bocca con gli extracomunitari e gli ha messo sotto il naso che Zapatero (di "sinistra") agisce nello stesso modo senza troppi giri di parole. In Italia siamo arrivati a questo? Siamo "ostaggi" di persone non politicanti che praticano meglio la politica dei politici? L'atteggiamento di Giletti è stato l'atteggiamento che gli italiani si aspettano dai politici eletti, ora come non mai, sopratutto in merito alla questione degli sbarchi. E' andato oltre la Lega, oltre Frattini, oltre il PD e i suoi esponenti, oltre l'azione del soporifero governo. Nell'unita di Italia ha fatto l'italiano che si è rotto di fare da zerbino al resto dell'europa. Il nostro caro governo del "ce l'ho duro" o del "mi consenta" è l'ora che si svegli perchè mi sembra che anche a Lampedusa siano italiani. E' l'ora che chi sbava dietro le veline (tutti!!!!) si dia un pò da fare perchè non c'è solo la Libia in rivolta e le cose non possono altro che peggiorare. Se poi ci sono persone volenterose che vogliono accogliere i profughi, PD, umanisti, vescovi, è l'ora di aprire le vostre ville e le vostre chiese, i vostri chiostri e siate accoglienti.... se vi riesce....
Per tutto il resto noi siamo come loro... Siamo su un barcone in mezzo al mare e non abbiamo neanche degli scafisti che ci conducono alla meta... perchè per il momento la meta non esiste. Per adesso siamo la metà degli altri, ma quanto potrà durare ancora?

Il Corsaro Nero


Difficile non parlare del secondo round del mondiale superbike a Donington Park, tanti sono gli argomenti che lo hanno caratterizzato. Certo è stato un fine settimana che ha confermato un grande campione e un grande mezzo, Checa - Ducati, il ritorno alla vittoria di un pilota navigato, Marco Melandri, e una debacle più morale che di classifica del campione del mondo Max Biaggi. Ma come sempre i fatti non vanno analizzati con gli ardori giornalistici in cerca di scoop e gossip, rimarcando episodi che sanno un po’ di aria fritta, bensì cercando di capire nell’arco di tre giorni l’andamento delle cose e la loro attenta analisi. Casualmente Biaggi è incappato in tre incomprensioni con tre piloti diversi Haga, Fabrizio, Melandri. Ma mentre con i primi due ci sono stati subito chiarimenti sull’accaduto, con Melandri il discorso si è protratto fino ai box dove in un faccia a faccia sembra che Biaggi abbia “schiaffeggiato” il ravennate reo di non aver accettato sportivamente le scuse del romano. Ebbene sembra che le percosse in questione alla fine siano state altro che due “buffetti” sulla guancia come a volte fa il prete la domenica per redarguire il ragazzo o il bambino colpevole della marachella di turno. Ma il fatto non ha convinto gli speaker che hanno voluto paragonare il gesto ad una clamorosa caduta di stile da parte di Max alimentando un episodio che poteva finire li. Dalla rilevanza data ai fatti sembra che con quest’episodio si sia voluto gettare un ponte tra la superbike e la motogp pensando anche ai due protagonisti non potendo in futuro vedere duellare Biaggi con Rossi. E allora se accuse devono essere accuse siano nel ricordare come anche un altro grande campione, Rossi appunto, icona del motociclismo mondiale, prese a “botte” Biaggi, come confermato anche dalle sue dichiarazioni nell’immediato con Capirossi nella scala che li portava sul podio “ho fatto a botte con Biaggi” (ripescatevele negli archivi). Chi vi scrive non è mai stato un tifoso di Biaggi anzi, forse più un detrattore, ma è col tempo che poi si leggono certi atteggiamenti e certe dichiarazioni. Ma forse la crisi della Superbike si inizia anche dall’alimentare questi episodi da bar, dove con dei pretesti “infantili” si cercano di mettere gli uomini contro per tirare su qualche spettatore in più e colmare l’assurdità della differita di Gara 1. Un vero peccato, tanto più che i protagonisti hanno poi dimostrato sul campo il loro valore nel bene e nel male, come l’ottima vittoria di Melandri (la prima in serie B, Capirossi docet), la conferma di Checa (e della Ducati), l’ottimo acquisto di BMW (Haslam), la ricomparsa del Kawa li davanti, SMRZ che non è caduto, ed infine le dichiarazioni di Biaggi che ha chiesto scusa al team per la prova incolore della prima manche e la squalifica nella seconda. Lo so che si sta andando in una direzione strana del motociclismo, con il 2012 che vedrà (oltre alla fine del mondo) la nascita degli ibridi, ma almeno per quest’anno in superbike lasciamo stare le crisi uterine e parliamo di motociclette e di piloti…

lunedì 21 marzo 2011

Stoner d'Arabia


Ho aspettato a scrivere questo post, perché non ho mai creduto ai test invernali. I piloti sono gente strana, soprattutto quelli più furbi, e meno male che ancora ci sono! Per chi proviene dalle corse ama i piloti sanguigni, quelli che non si risparmiano, quelli che vanno al limite. Gilles Villeneuve ne è un fulgido esempio, con in tasca solo qualche vittoria, ma ancora nei cuori di molti… Il 27 gira ancora per le piste, ma su due ruote e porta il nome di Casey Stoner, un ragazzo australiano fino al 2007 conosciuto da pochi, per poi passare alla cronaca come il primo bastonatore dell’invincibile Rossi. I destini dei due si sono poi incrociati più volte, quando il pilota furbo Rossi, con una manovra oltre il regolamento, scalfì la resistenza granitica del coriaceo Stoner nel sorpasso a Laguna Seca nel 2008 per poi arrivare di nuovo ad un confronto (non diretto) a fine campionato 2010 quando Rossi è passato alla Ducati e Stoner alla Honda. Un secondo e mezzo nel giorno degli “assaggi” sembrava un po’ troppo, ma è tipico di Stoner dare gas, tanto gas, forse anche troppo, tanto che più volte ha assaggiato l’asfalto. La schermaglia tra i due è poi continuata durante i test invernali, dove l’australiano non ha mai mollato la presa, mentre l’invincibile si trovava alle prese con una moto strana, forse la moto più da piloti che ci sia. Prima gara e la storia si ripete: primo Stoner, nono Rossi. Ma ancora non ci credevo, perche Valentino oltre ad essere bravo è anche furbo. Pronti attenti via, Rossi incredibilmente secondo alla prima curva, sesto alla seconda… La verità è realmente venuta a galla, la pista ha finalmente parlato. E’ soltanto una gara, la prima di un lungo percorso, e da motociclista “vero” mi auguro di ritrovare Rossi ancora davanti a lottare, come lo conosciamo noi, o almeno per come ci ha fatto credere di essere fino ad ora. Si perché poi il dubbio ti viene: Rossi non è montato su un camion come quando passò alla Yamaha. E’ montato su una moto vincente, quella stessa moto tanto osannata dai tifosi (non motociclisti) di Valentino quando le prese di santa ragione nel 2007. La gara di ieri in Qatar ci ha restituito un motociclismo più vero, ed è stata una delle gare più belle degli ultimi tempi. Stoner, gestito da Suppo come nel 2007, ha confermato le parole di Capirossi di due anni fa (ve le ricordate?): “Stoner è uno che va coccolato” .... Andato via Suppo dalla Ducati, Stoner si è perso, perché non doveva solo guidare la moto, ma doveva capire ogni volta perché la modificavano per farla guidare anche agli altri. Tutto il resto è storia recente…

Nella gara di ieri a mio avviso, non ha vinto solo Stoner, ma una bella medaglia se la merita anche l’ispanico Lorenzo che, con una moto prestazionalmente inferiore, ha piegato la resistenza di un coriaceo Pedrosa e della sua super Honda. Lorenzo ci ha fatto vedere che il titolo 2010 non è venuto per caso ed anche quest’anno sarà lui il pilota da battere. Pedrosa poi nel parco chiuso, con le lacrime agli occhi, ci ha detto che con una moto vincente ed una spalla menomata si può arrivare al podio, senza fare troppa pretattica… Il motociclismo è anche questo. A volte non hai solo avversari in pista, ma anche dentro di te…Bene anche gli altri due italiani Dovizioso quarto e Simoncelli quinto, mai rammentati nel dopogara dai soliti noti, troppo impegnati ad esaltare il settimo posto di Rossi, e ammettendo (con le lacrime agli occhi) che Stoner da qualche anno è il pilota più veloce…

Ovviamente tutti sono da verifica ma come inizio mi è piaciuto molto. Che il campionato del mondo abbia inizio dunque e come sempre che vinca il più forte.

P.S. Non so a voi ma a me Stoner sulla Ducati mi è mancato una cifra!!

venerdì 18 marzo 2011

Energia questa sconosciuta

Dopo il terremoto in Giappone parte del mondo si sta chiedendo quali misure e quali soluzioni si possono attuare a fronte di catastrofi naturali che interessino siti di importanza strategica quali sono le centrali nucleari e il loro apporto alla nostra quotidianità. Chi grida con forza "no al nucleare" lo fa solo per partito preso e per poca conoscenza di tutto ciò che ruota intorno alla richiesta di energia elettrica della nostra vita quotidiana. Nessuno di loro si è mai chiesto quanta energia serve in una nostra giornata tipo, certo è che tutti hanno il cellulare, aria condizionata, computer, televisione, frigo, microonde, lavastoviglie e così via. Ma evidentemente queste argomentazioni non bastano per fermare l'esercito del "no nucleare" in quanto sicuramente trattasi di persone che vivono in foreste e mangiano il cibo che producono da soli. Paragoniamo per ipotesi una centrale ad un automobile. Noi tutti utilizziamo l'auto per i nostri spostamenti quotidiani e non pensiamo che quando giriamo la chiave per metterla in moto, involontariamente attiviamo un arma che se male usata, provoca grossi danni alla collettività, pensando ad esempio ai piccoli o grandi incidenti stradali. Nessuno chiede con forza lo stop delle auto, perchè la comodità del mezzo stesso fa parte della nostra vita quotidiana e ci arrabbieremo molto se ci venisse tolta questa possibilità. L'energia è la stessa cosa. Pensate a tutte le azioni che fate in casa e eliminate quelle che coinvolgono l'energia elettrica. Cosa rimane? Pettinarsi i capelli, leggere un libro, mangiare insalata, giocare a dama o a carte, suonare la cetra. Questo è quello che succede quando manca la corrente elettrica. Tutto ciò che ne consegue, quando siamo “on-line” prevede un consistente dispendio di energia che noi (italiani) compriamo da altri. Ma chi sono questi altri? La Francia, Germania ed altri paesi che hanno centrali a poca distanza da noi nelle quali, se si verificasse un guaio, diventeremo anche noi fosforescienti. Non è che la dicitura sui cartelli comunali "Comune denuclearizzato" fa deviare le particelle radioattive. Lo ha detto anche Margherita Hack che è assurdo comprare energia nucleare da paesi confinanti quando ce la possiamo fare benissimo in casa. La battaglia da condurre, cari signori pseudo-ecologisti-pieni-di-gadget-elettronici, è la verifica costante delle centrali, come quelle in Romania ad esempio, che hanno la stessa età di quelle di Cernobyl ed iniziano ad essere vetuste. La battaglia è sull’attuazione e la messa in atto di centrali di quarta generazione, quelle tecnologicamente più progredite e più sicure anche in caso di malfunzionamento. Non pensate che coi pannelli solari, pale eoliche e tutte le energie "pulite" possiamo soddisfare la continua crescita di richiesta di energia. Nikola Tesla aveva immaginato un futuro diverso per l'energia già 100 anni fa, ma la maggior parte di voi ambientalisti non conosce neanche la storia di questo grande scienziato. L'energia elettrica fa parte del business che tutti noi, giornalmente, contribuiamo ad alimentare ad iniziare dall'accensione del vostro pc per navigare ed informarvi. E’ il mondo degli interessi che ci ha fatto evolvere in questa direzione purtroppo, e non sarà certo a breve termine che potremmo cambiare tecnologia. Certo è che non sarà una distesa di pale eoliche o un “deserto” di pannelli solari a soddisfare il nostro bisogno di energia elettrica e per adesso l’unica forma che ci garantisce il nostro fabbisogno è questa. Tanto per farvi un esempio (reale) cliccate sul link http://www.world-nuclear.org/education/uran.htm e guardate quante centrali ci sono nel mondo. Lo sapevate? Non credo, eppure ogni giorno sono accese come le nostre auto. Sapevate che Roma è più radioattiva di Cernobyl? Eppure i “grandi contestatori” non parlano mai di questi valori. Si narra che Grillo stesso abbia un contratto con ENEL per 20 Kw (o giù di li) eppure è il primo a sbraitare contro le centrali e a ostentare pannelli solari. La politica del terrore serve solo ai politici che oggi cavalcano un referendum, poi lo disconoscono a loro piacimento, mantenendo costantemente il popolo nell’ignoranza come il motto degli antichi romani insegna: Dividi et impera. Mi piacerebbe vedere in tv dibatti sull’energia, ma non trattati da comici o politici, ma trattati da chi studia ed ha una conoscenza a 360 gradi per poter istruire il popolo su dati concreti e non su supposizioni. Forse è da li che dobbiamo ripartire, da una conoscenza diversa sulla provenienza dell’energia e da un uso più attento di essa anche nei piccoli gesti, non solo quelli casalinghi, ma anche negli uffici dove lavoriamo anche se non la paghiamo direttamente. Forse un domani quella lampadina piantata a terra e accesa da Tesla a Colorado Spring si illuminerà di nuovo, perché anche i grandi affaristi e burattinai di questo nostro pianeta capiranno che non si potrà più vivere in un mondo “sporco” e che neanche per loro potrà esserci una boccata di aria fresca.