lunedì 26 febbraio 2018

Dall'Australia con furore, #AUSWorldSBK 2018

E' stato un furore "ragionato" quello che ha portato Marco Melandri alla vittoria nel primo round delle derivate di serie. Il ravennate ha vinto entrambe le manches, in giorni diversi e in condizioni diverse, ragionando con la testa prima e col gas poi per avere la meglio sul duo Kawasaki (Sykes il sabato e Rea la domenica). Due vittorie perfette che lo collocano a pieno punteggio in vetta alla classifica mondiale che vede per la prima volta un pilota "diverso" dal cannibale Rea. Il nordirlandese in gara uno a subìto un calo della gomma posteriore relegandolo alla quinta piazza mentre in gara due ha perso per soli 21 millesimi in volata. Eppure il regolamento prevedeva una riduzione dei giri del motore (1100 per Kawa e 600 per Ducati) ma non sono bastati per andare più forte di 12" rispetto allo scorso anno, segno che le squadre da battere sono ancora quella italiana e quella giapponese. Chi è mancato all'appello in entrambe le manches è stato Davies autore di una terza piazza in gara uno ma tradito dalla sua gomma anteriore in gara due dopo la ripartenza dal flag to flag. Già perchè il round australiano ha fornito questa nuova incognita non in regime di asciutto-bagnato ma bensì per un usura troppo rapida della gomma posteriore su alcune moto. Decisione giusta, decisione sbagliata? Si è invocata la sicurezza ma Barbier di Pirelli ha riscontrato diversi pneumatici non gonfiati come da prescrizione. Quindi chi ha ragione? Certo lavorare in ottica gara con pressione non consentite non è corretto nei confronti di chi gestisce un pacchetto che sia efficace per tutto il gran premio. Staremo a vedere intanto per una Ducati mancante all'appello un'altra Ducati "privata" si è affacciata lassù in alto con un Fores in grande spolvero che ha regalato una quarta e una terza piazza veramente di rilievo. Yamaha ha recitato il ruolo che aveva lasciato lo scorso anno senza quel guizzo atteso. Chi invece ha fatto uno step in avanti è stata Honda merito di un Camier maturo e accorto più che di una moto all'altezza delle altre. Belle gare comunque che ci hanno regalato un Melandri molto più in spirito SBK rispetto all'anno passato senza però dimenticare che il numero 1 è sempre lui, quel Johnny Rea che ci ha regalato un infilata a 300 orari circa alla curva uno a due giri dal termine di gara 2. Un'ultima considerazione: hanno rivisto i regolamenti tecnici ma non quelli del calendario che ci segnala che la prossima gara è tra un mese. L'interesse per un campionato nasce anche dalla sua "frequenza" ed un mese oggi e i due mesi in estate non fanno certo bene. Meno giri d'accordo ma allora più gare aggiungerei. Prossimo round in terra malese e da li avremmo già un idea sulle reali forze in campo (senza flag to flag).