lunedì 25 aprile 2016

Sfida alla frontiera, MotoGp #Jerez2016

E' stata proprio una sfida nel paese della frontiera quella che si è corsa ieri a Jerez. Tre gare da contenuti diversi ma ricche di spunti. Vale la pena iniziare dal ritorno alla vittoria di Valentino Rossi, la 113 in carriera. Pole e vittoria come nelle giornate migliori di ogni pilota. Per certi versi una vittoria inusuale, come da lui stesso ammesso, per distacco e questo la dice lunga sul rimescolamento che assisteremo ad ogni gara, complice una Michelin non perfettamente sincera. Se nei giorni precedenti il ritmo poteva essere sul 39' alto la domenica si è corso sempre sopra il 40 con forti problemi di spin addirittura in rettilineo. Troppo ghiotto il piatto di prosciutto spagnolo per non poterlo mangiare, e così Rossi ha fatto, lasciando qualche grassellino agli avversari. Il primo ad avere mandato giù il boccone più amaro è stato Lorenzo che al parco chiuso ha dichiarato: "senza quel problema avrei vinto per distacco". Una dichiarazione forte che necessiterà subito di una smentita a Le Mans (tempo permettendo). Quello che però è sfuggito a molti è stato il sorriso di Marquez. ieri terzo, che ha contenuto la sua irruenza ed ha portato a casa punti preziosi. E se accontentarsi significa arrivare terzo... Quarto un incognito Pedrosa, davanti alle Suzuki di Espargaro e Vinales. Dovizioso ancora una volta ha trovato chiuse le porte di Lourdes ritirandosi per guasto tecnico.
Al parco chiuso e sul podio finalmente una sola stretta di mano senza troppe dichiarazioni di amicizia e stima. Le buffonate del "volemosi bene" per forza sono finite lasciando spazio ad una sana competitività.
In Moto2 altro "cattivo" Sam Lowes riesce a vincere guidando in maniera spettacolare dipingendo le curve di Jerez come solo lui sa fare, regolando un ottimo Folger e un attento Rins. Bene Morbidelli quarto dopo aver battagliato con Baldassarri poi caduto.
Me è la Moto3 che ci ha regalato l'impresa della giornata destinata a rimanere nella storia. Brad Binder retrocesso in ultima posizione, parte frullandosi una trentina di piloti per andare a vincere in solitaria davanti a Bulega, autore anche della pole, e Bagnaia dopo un bel duello (corretto) con Navarro quarto. Di Bulega ieri abbiamo sentito anche troppo e quest'atteggiamento non vorrei che rovinasse il ragazzo appena all'inizi della sua carriera. 
Prossimo round Le Mans in casa Michelin con la speranza di vedere ancora delle belle e corrette gare... Chissà.

mercoledì 20 aprile 2016

E se ti chiamo amore...

...tu non ridere... Ci avete mai fatto caso, sopratutto tra i giovani, è tutto un chiamarsi amore? Amore, amore, amore di qui amore di la... Al supermercato poi è l'apoteosi: "amore che si mangia stasera?, amore lo vuoi il formaggino? amore l'hai preso quello?". Il top è quando l'amore (lui) decide di comprare una "schifezza". La reazione di lei non è più tanto "d'amore" ma piuttosto di una dominante con la frusta! Ma che serve chiamarsi di continuo amore? Sembra quasi che "marcando" il territorio con quella parola la coppia si preservi da attacchi esterni, ostentando oltre ogni limite la loro unione. Sinceramente lo vedo strano vista poi la durata dei rapporti che non va oltre il semestre, lasciandosi a volte nella maniera più brutale e irrispettosa. Certo è anche tra gli "adulti" non è tanto diverso, ma noi siamo più vissuti, più navigati, avendo già alle spalle qualche esperienza. Perchè allora chiamarsi di continuo amore? Credo che la parola amore debba essere soppesata un pò di più invece di inflazionarla in questo modo, anche perchè l'amore è come un diamante, dovrebbe essere per sempre e non per la scelta di una cibaria. Per sempre non vuol dire nei secoli fedele ma continuare comunque ad avere quel "rispetto" sancito davanti a Dio o ad un funzionario pubblico, ma sopratutto davanti ad una separazione, oggi diventata un vero campo di battaglia. Ecco perchè storgo il naso quando si abusa della parola amore. L'amore si crea, l'amore non si distrugge...ma si trasforma... Chiamatevi meno amore ma chiamatevi più per nome, perchè è nel nome e nella persona che porta quel nome che è racchiuso il vostro amore... Amore è generico... a volte si usa anche per non sbagliare ;-)

lunedì 11 aprile 2016

Houston non abbiamo un problema, #cotamotogp2016

Sembra la frase che si è ripetuto Marquez nella testa perchè al piccolo diavolo il COTA piace tanto da vincerci 4 volte di seguito. Il problema è che sembra abbia capito pure le Michelin e, con una condotta di gara come quella del Qatar, abbia imparato ad accontentarsi. Brutto cliente quest'anno dunque. Certo è anche vero che la pista americana ha fatto selezione ad iniziare dalla caduta di Rossi e lo sfortunato episodio che ha visto protagonisti Pedrosa e Dovizioso (che nel frattempo è andato a Lourdes ma ha trovato chiuso), però oggi Marquez su Honda è quello che fa la differenza, basti pensare che Crutchlow ha il solito mezzo (caduto anche ieri). Secondo a parecchi secondi (6 circa) Lorenzo che ha limitato i danni in attesa di tempi migliori. Terzo Iannone dopo lo strike di Pedrosa su Dovizioso. L'abruzzese poi al parco chiuso dirà di essersi meritato il podio quando in realtà farebbe meglio a seguire l'esempio di Pedrosa in Argentina quando ammise di aver avuto solo fortuna. Sempre da Pedrosa, Iannone dovrebbe prendere esempio del fair play che lo spagnolo ha avuto nei confronti del Dovi (vedi la foto) che è andato subito a sincerarsi delle condizioni dell'avversario prima in pista e poi ai box. Gesto che vale molto di più di un posto sul podio, visto anche che non sono compagni di squadra. Il resto della compagnia sempre esimi, tranne la buona prova di Pirro (ottavo) una garanzia come pilota-supplente.
In Moto2 Rins ha fatto il Marquez conquistando pole e vittoria stroncando la concorrenza di un ottimo Lowes ora primo in campionato ad un punto da Rins e 2 su Zarko ieri terzo. L'unico italiano a salvarsi è Corsi (sesto) dopo una bella battaglia con Luthi, Aegerter e Nakagami "falciato" proprio da Corsi.
In Moto3 autoritaria vittoria di Fenati che regola un ottimo Navarro autore della pole. Terzo Binder che mantiene il comando della classifica generale. Bene anche Locatelli quinto e Bastianini sesto ancora alla ricerca di una forma migliore. Chiude la top ten Bulega.
Prossimo round Jerez primo appuntamento europeo per misurare un pò la pressione e lo stato di forma di questo mondiale ancora in cerca d'autore.

lunedì 4 aprile 2016

Vida Loca, MotoGp Argentina 2016

Difficile giudicare il fine settimana argentino per il mondiale prototipi tanti sarebbero gli argomenti da trattare ad iniziare dai problemi con le gomme. Era già successo in Australia due anni fa ma evidentemente la Dorna pensa più alle cazzate che alla gestione di un campionato che dovrebbe essere la massima espressione del professionismo. Non si può dividere una gara in 2 perchè le gomme non arrivano a fine gara. Prima Baz, poi Redding sono stati vittime di due "esplosioni" anomale sinonimo che l'elettronica e gomme non vanno di pari passo. E in questo caos l'unico a leggere la gara nella giusta maniera è stato Marc Maruqez sempre molto spettacolare nella giuda ma molto più attento nella gestione gara e questo è un bel campanello d'allarme per tutti gli altri. Bravo anche Rossi furbo e attento (e anche fortunato) a non cadere letteralmente nelle trappole umide della pista, "accontentadosi" del suo quarto posto prima del suicidio Ducati-Iannone. Il pilota di Vasto ha pensato bene di fare il fenomeno nell'ultimo giro, dapprima sorpassando di forza Rossi, poi non contento ha messo nel mirino e centrato il suo compagno di squadra Dovizioso quando era saldamente in seconda posizione. Brutta, bruttissima pagina di poca lungimiranza sportiva da parte di uno che vuole emulare Valentino ma sopratutto poco rispettoso per il lavoro fatto da Dall'Igna in questi ultimi due anni. Gara da dimenticare per Lorenzo che al contrario di Rossi cade sull'umido in un fine settimana mai al top come anche da lui ammesso. Sul podio quindi Rossi e Pedrosa che a seguito di una gara incolore ha comunque portato a casa un risultato importante. Tutti gli altri da dimenticare tranne il povero Redding dapprima "frustato" dalla sua stessa gomma e poi abbandonato dalla sua Ducati. 
Prossimo round Austin, America in attesa di una gara senza troppi compromessi e senza troppe polemiche. Già perchè in Argentina ci sono state anche polemiche ma questa oramai è diventata prassi e non merita neanche di essere commentata....quasi....   

Il Re di Aragon, SBK Aragon 2016

Che a Chaz Davies piacesse Aragon un piccolo sospetto ci era venuto, ma che piacesse a Ducati non era scontato. Invece il binomio anglo-italico non ha fatto prigionieri infliggendo al duo Kawasaki un distacco imbarazzante. Chaz è un pilota solido, bravo, grintoso, poche parole ma tanto gas. Senza casco il classico ragazzo della porta accanto, ma con la visiera tirata giù un signor pilota. Ha detto bene Biaggi al telefono, due gare un pò noiose sotto il profilo della battaglia ma belle per intensità. La Kawasaki nella sua pista test non ha raccolto quanto sperato ma ha sempre fatto secondo e terzo lasciando le briciole agli altri. Altri che portano il nome di Fores due volte quarto con la "vecchia" Ducati segno che la pista spagnola va a genio alla casa bolognese che per l'occasione ha portato delle novità interessanti. Honda ha invece vissuto fasi alterne con una caduta (Van DeMark gara uno) e ritiro per Hayden gara 2. Gare un pò incolore per Giugliano (rispetto al suo compagno di squadra) mai troppo della partita e afflitto da problemi tecnici. La cosa positiva è che ha finito entrambe le manches senza strafare. Bene Savadori nella top ten. Prossimo round Assen dove sicuramente si rinnoverà la sfida tra piloti inglesi e speriamo anche qualcun altro.