lunedì 18 giugno 2018

Datemi un martello e... #CatalanGp 2018

Il fabbro Lorenzo si è ripetuto. Dopo il Mugello si è preso anche Barcellona, pista molto simile ma dal risultato non tanto scontato. Questo giro lo ha fatto prendendosi anche la pole position in maniera quasi imbarazzante, alla Lorenzo appunto. Paradossalmente per un pilota che risorge un altro si impantana cadendo rovinosamente a terra e gettando alle ortiche l'ottimo lavoro fatto fin qui. Dovizioso infatti, dopo la firma e dopo essersi lasciato andare a dichiarazioni discutibili (a mio modesto avviso) ha perso quella lucidità che lo aveva portato al titolo di vice campione del mondo ma sopratutto ha perso quella saggezza che aveva sempre dimostrato. Sarebbe stato bello vederti sotto il podio ad applaudire il tuo compagno di squadra, come lui ha fatto con te l'anno scorso, ma oramai sei infilato in quel meccanismo di belligeranza innescato da Ciabatti. Cosa succederà nel prosieguo del campionato non ci è dato saperlo ma fossi in Audi un bel cambio al vertice lo farei. Nel giorno di Lorenzo, Marquez fa il ragioniere e il dubbio che lo abbia fatto per la caduta di Dovizioso non ci verrà mai tolto, fatto sta che il funambolo spagnolo il Sabato ci ha dato un'altra grande prova di equilibrismo e incoscienza che rimarrà negli annali. Terzo ieri come al Mugello l'inossidabile Rossi autore di una gara furba, concreta, degna di un campione del suo calibro, relegando i compagni di marca nelle retrovie. Lui si dice non soddisfatto ma intanto è a -27 dalla vetta e sopratutto più avanti rispetto a Vinales. Dietro si è rivisto Cructhlow quarto che ha regolato un partente (da Honda) Pedrosa, davanti a Vinales e Zarko e il futuro ducatista in rosso Petrucci. 
Considerazioni ne potrei fare tante specialmente sulle strategie Ducati ma preferisco far parlare i fatti che fare come tanti pseudo giornalisti che danno solo fiato alla bocca.
In Moto2 abbiamo assistito alla prima vittoria di Quartararo che ha fatto il Lorenzo della situazione stroncando le velleità degli avversari a suon di giri veloci e una bella guida che nulla hanno potuto il buon Oliveira e Marquez. Sembrava incolore la gara di Bagnaia quando al parco chiuso i tecnici hanno svelato il mistero di una gomma difettosa.
Bastianini si sblocca finalmente in Moto3 alla sua prima vittoria con il team Leopard dopo una gara tattica che lo ha visto studiare gli avversari fino all'ultimo giro per poi scappare. Sul podio con lui Bezzecchi sempre più leader nel mondiale, visto anche lo zero di Martin caduto.
Una curiosità del GP di ieri: i piloti partiti dalla pole position hanno poi vinto la gara.
Prossimo round Assen (si correrà di domenica) con la speranza di tempo buono per continuare a vedere i reali valori in campo e per sentire lo scricchiolio tipico di chi si mangia le unghie (il sarcasmo ci sta tutto).

mercoledì 6 giugno 2018

Le discutibili strategie di Ducati

Una cosa brutta del motociclismo è l'abitudine, oramai conclamata da tempo, di chiudere i contratti a inizio stagione o addirittura dopo 2 o 3 gare. E' vero che l'esigenze son cambiate, le programmazioni, gli sponsor, ma almeno una regola andrebbe data. E' ormai di dominio pubblico l'imminente passaggio di Jorge Lorenzo da Ducati a Honda Repsol di fatto andando a costituire uno dei più forti Team degli ultimi 30 anni di motociclismo. Non sappiamo le motivazioni di quelle esternazione di Lorenzo all'indomani della vittoria al Mugello, ma sicuramente qualcosa non ha funzionato. Pur essendo un'ammiratore di Andrea Dovizioso, per tutte le sue caratteristiche di uomo e di pilota, va sottolineato che Dovizioso non è Lorenzo anche se in quest'ultimo anno e mezzo è esploso con delle belle vittorie proprio sul numero uno Marc Marquez. Un'errore simile Ducati lo ha già commesso con Stoner nel 2010, quando decisero di ingaggiare Rossi al posto dell'unico pilota che aveva fatto volare la Ducati. Lorenzo non è Casey ma rimane un signor pilota e se Ducati pensa di poter vincere un mondiale con la coppia Dovizioso-Petrucci secondo me sbaglia di grosso. Lorenzo in un anno e mezzo ha portato qualche podio e una sola vittoria a fronte di un ingaggio di 24 milioni di euro, ma casualmente con il suo arrivo Dovizioso ha iniziato a vincere. Coincidenze? Intanto bisognerà vedere cosa farà Jorge nel prosieguo del campionato, sicuramente farà di tutto per marcare il territorio levandosi dei macigni sopratutto nei confronti dell'AD Domenicali, il quale non ha avuto belle parole verso un 5 volte campione del mondo. Crede davvero l'AD che Petrucci possa essere la svolta? Io lo auguro al simpatico pilota ternano ma vincere un mondiale non è come vincere una gara. Con Lorenzo in Honda le cose si complicano un pò per tutti sulla carta perchè Honda non è Ducati avendo una reattività diversa alle esigenze dei piloti. Lorenzo non è Marquez ma nemmeno Pedrosa e sarà interessante vederlo in azione sulla RCV. L'unica salvezza certa di Ducati potrebbe essere il ritorno di Stoner ma Casey ha già più volte ribadito il suo niet anche se, leggendo il suo libro, qualcosa non mi torna... Tutto questo lo scopriremo solo vivendo, con la speranza che questi scossoni di mercato possano già influire sull'andamento di questo campionato.

lunedì 4 giugno 2018

La prima di Lorenzo (la sesta al #MugelloGP )

Lorenzo finalmente! Dopo un anno e mezzo di tribolazioni è arrivata la vittoria numero uno del campione spagnolo su Ducati. Una vittoria del maiorchino mancava agli appassionati (non ai tifosi) perchè Lorenzo, che piaccia o no, è sempre un signor pilota con 5 titoli di Campione del mondo alle spalle. Ha vinto alla sua maniera stroncando gli avversari uno ad uno con la sua guida "alla Biaggi". Aveva chiesto una moto ergonomicamente migliore per vincere e così è stato. A fine gara però Jorge si è tolto diversi sassolini dalle scarpe e quello più grosso è rappresentato da un non tanto velato addio alla Ducati. Cosa non ha funzionato forse lo sapremo in futuro ma a mio modesto avviso a Borgo Panigale dovranno rivedere molto le strategie di gestione della squadra corse. I numeri parlano chiaro: Lorenzo è stato il primo pilota dopo Stoner a vincere nel minor tempo possibile con Ducati com'è anche vero che da quando è andato via in Yamaha la casa giapponese non ha più vinto nulla. Freddi numeri ma realtà dei fatti. Lasciarlo andare via significa mettersi contro un signor pilota su di una moto dove ha già vinto, l'unico nell'era Marquez. Paradossalmente in Ducati dovrebbero augurarsi che la gara di ieri sia solo una vittoria isolata perchè altrimenti qualcuno dovrà riflettere. 
Alla splendida vittoria di Lorenzo fa da cornice la pole e record della pista di Valentino Rossi a digiuno da tanto tempo che ha poi saputo conclamare con un ottimo terzo posto in gara. Pole di Rossi e impennata di presenze in autodromo un equazione cara a Don Ezpeleta . Sorride amaro invece Dovizioso, ieri secondo con un brivido nel finale, che completa l'uno-due Ducati. Il forlivese forse sperava in qualcosa di più ma ieri ha dovuto fare i conti con il suo scomodo compagno di squadra. Nella rossa giornata di Ducati stona la caduta del funambolico Marquez scivolato di anteriore alla Scarperia, nonostante il suo tentativo di raddrizzare la moto con ginocchio, gomito e qualche santo. Uno zero che incide sulla classifica generale che vede salire Rossi al secondo posto a 23 lunghezze di ritardo ma a mio avviso non sufficienti per impensierire il fenomeno di Cervera. 
Ad un Rossi che brilla si annovera la debacle Yamaha con Vinales e Zarko mai in partita per il fine settimana, con lo spagnolo che si lamenta di continuo per il mancato supporto da parte Yamaha. Che sia un preludio all'arrivo di Lorenzo? Trovano scampoli di gloria anche le Suzuki quarta e quinta e abbastanza toniche sul lungo rettilineo del Mugello. Nella gara di casa non brilla neanche Petrucci il quale, dopo un contatto con Marquez alla Luco si ritrova a dover remare dalle retrovie segnando anche il giro veloce in gara. 
Prossimo round Barcellona, pista molto simile al Mugello dove avremo sicuramente delle conferme sull'andamento di questo "strano" mondiale segnato da questa mania di voler chiudere i contratti sin dall'inizio che minano un pò gli equilibri all'interno dei team. Nota stonata come sempre il pubblico becero e fischiante che con il motociclismo poco ha a che fare. Stay tuned!