domenica 26 ottobre 2014

3 tigri contro 3 tigri, MotoGp Malesia 2014

Tigre contro tigre verrebbe da dire, visto il tenore delle gare malesi. La prima tigre è senza dubbio Tito Rabat (10) al suo primo mondiale in carriera. Rabat lo ha vinto dominando e con tanta maturità sfoggiando uno stile perfetto in sella alla sua moto. Ha vinto contro un coriaceo e sportivo Kallio (8) ancora una volta secondo in un mondiale e un crescente Vinales (10) in odore di MotoGp. Tutto è riuscito nel migliore dei modi e questo suo primo titolo è la consacrazione quanto basta (giustamente) per rimanere in Moto2 a giocarsela anche il prossimo anno.
Tigri anche in Moto3 bella come sempre, combattuta con il coltello tra i denti dove alla fine è uscito il numero di Vasquez (10) contro un Jack Miller (9+) stratosferico con una KTM non ancora all'altezza della Honda. Marquez (7), quinto, ha limitato i danni e ha dimostrato una buona maturità tanto da arrivare a Valencia con 11 punti di vantaggio proprio su Miller. Terzo Rins (8) oramai fuori dai giochi. 
La tigre della Malesia quest'anno è Marc Marquez (10) che è tornato a vincere dopo qualche stop di troppo (ma già campione del mondo), eguagliando il record di Doohan con 12 vittorie, contro altre due tigri ognuna con la sua caratteristica. Quando ho scritto che questo è uno dei più bei mondiali di Rossi (9+), non ho fatto demagogia, ma ho visto un pilota che ha combattuto ad armi pari con gli altri, e il secondo posto in campionato lo conferma. Non ci sono stati sorpassi garibaldini (Barcellona 2010 contro Lorenzo) ne sorpassi irregolari (Laguna Seca 2008 contro Stoner), ma la voglia di un non più ragazzo di stare ancora davanti, riuscendoci alla grande. Bravo anche Lorenzo (9), che alla fine ha ammesso una scarsa condizione fisica, senza accusare una scelta di anteriore diversa. 12 punti li separano per la lotta del secondo posto, e all'orizzonte non c'è un quarto pilota. Forse dovrebbe essere Pedrosa (4), ma le due cadute odierne fanno pensare ad un finale un pò in ombra del bravo spagnolo. Male le Ducati (6) rallentate (Crutchlow fermo, Dovizioso (7) ottavo) dai noie tecniche, che lasciano il quarto posto ad un alternante Bradl (7) e un quinto a Smith (7) in spolvero sul finale. Il resto del gruppo alla spicciolata un pò troppo lontani rispetto alla testa della corsa.
Da segnalare la critica di Marc Marquez a Miller per condotta scorretta nei confronti del fratello. Caro Marc, fenomeno e veloce che sei, riguardati un pò le tue vecchie gare dove hai fatto diversi danni agli altri e non intrometterti solo perchè è tuo fratello, in fondo Iannone non ha corso per un tuo errore... 

domenica 19 ottobre 2014

Down Under, Philip Island MotoGp 2014

Cose dell'altro mondo, perchè proprio nell'altro mondo siamo stati. La terzultima tappa del moto mondiale ci ha veramente riservato sorprese inaspettate, piacevoli conferme, ma sopratutto che le corse vengono un pò fatte alla carlona, ovvero senza regolamenti. Prima di addentrarmi nel polemico oggi si è omaggiato alla 250 esima gara di Valentino Rossi (10) e quale miglior modo per festeggiarla con una vittoria. Non è la vittoria di Misano, ma è una vittoria trovata perchè comunque lui era li, ancora una volta nelle posizioni che contano, ancora una volta l'unico italiano del motociclismo mondiale. Il resto sono solo parole o promesse, però se il tricolore sventola ancora è solo grazie a lui. Oggi Rossi ha vinto da saggio in uno dei suoi mondiali più belli di sempre. E' vero che la corsa è stata falsata da quel gommista che tra un anno si ritirerà, perchè oggi la responsabilità della Bridgestone (3) (come lo fu un anni fa) è stata palese e manifesta, ma evidentemente Rossi ha saputo leggere anche in questo. Si parla tanto di sicurezza ma oggi i piloti sono caduti come birilli, tutti di anteriore e questo la dice lunga sulla serietà di chi orchestra il circus. Due anni fa Stoner denunciò questo fatto e oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Marquez (8) con 6 secondi di vantaggio caduto. Espargarò (7) senza troppo forzare caduto. Crutchlow (7), saldo al secondo posto, caduto. Si è salvato Lorenzo (8) che ha chiuso il gas perchè forse aveva capito qualcosa. Brutta immagine comunque. Brutta anche l'immagine di piloti osannati dai giornalai, ma poi immaturi e sempre al limite. Parlo di Iannone (3) che ancora non ha capito che la Ducati (7) non è un missile terra aria costruito per abbattere gli avversari Pedrosa (nd) docet. Se vuoi vincere caro Andrea devi seguire le orme di chi oggi è arrivato primo, altrimenti sarai relegato nelle retrovie. Anche Bradl (3) si è dimostrato un principiante abbattendo il povero Aleix Espargarò (7). Bene Dovizioso (7) che è rimasto in piedi fino ad arrivare quarto dietro un incredulo Smith (8) al suo primo podio. Comunque 250 di questi GP signor Rossi!
In Moto2 Rabat (8) non ce l'ha fatta a chiudere i conti con il mondiale rosicchiando però altri 3 punti al suo diretto rivale Kallio (7) oggi più incisivo del solito ma ancora dietro. Vince un ottimo Vinales (10) con tanta grinta e classe che ha regolato un redivivo Luthi (9) e Rabat. Morbidelli (6) non si è ripetuto in una delle sue gare così come Pasini bersagliato dalla sfortuna (gomma difettosa).
In Moto3 Miller (9) vince di prepotenza contro le Honda e contro un maturo Marquez (8)(secondo) che non si è tirato indietro alla battaglia. Bella come sempre comunque la gara con l'unico italiano Fenati (7) a fare il diavolo a quattro in ogni punto della pista, poi caduto per un contatto con Vasquez (7). Mondiale comunque ancora aperto visti gli esiti delle corse, anche se il fratellino di Marc sembra un pò più a posto moto/pilota/testa. Vedremo in Malesia e poi nell'arena di Valencia.
Stay tuned 

lunedì 13 ottobre 2014

Onore, disciplina e coraggio. MotoGp Motegi 2014

E' Marc Marquez il Samurai dei nostri tempi. Un moderno Samurai che ha come destriero un mostro da 250 cv, non ha la Katana ma una manopola del gas che fa roteare infliggendo duri colpi agli avversari. 4 i titoli conquistati, 2 nella classe regina. Ogni tipo di confronto lo ha vinto, nei numeri, in pista, anche contro la cattiva sorte, come fu due anni fa quando rischiò di perdere la vista. Un ragazzo che ha saputo emozionare tutti per il suo modo di interpretare le corse ed anche la vita. Vincere un mondiale con tre gare d'anticipo contro Lorenzo, Pedrosa e Rossi significa essere un vero n°1 indipendentemente da quanti altri ne vincerà in futuro. Nella giornata di Marquez altre due stelle hanno brillato ognuna per il proprio splendore. La prima è quella di Lorenzo capace di vincere una gara dai ritmi forsennati con una guida perfetta senza il benchè minimo errore. La seconda (e i suoi tifosi non se ne accorgeranno) è la stella di Rossi, terzo, autore di una gara maiuscola e mai domo fino alla bandiera a scacchi. Un pò più in ombra Pedrosa quarto, il quale non ha saputo liberarsi della scomoda compagnia di Dovizioso ai primi giri. Già Dovizioso... Nel giorno della sua prima Pole Position in Ducati i giornali hanno scritto che l'ha fatta insieme a Rossi, complimenti ai giornalisti. In gara il Dovi non è riuscito a girare come i primi e da metà gara ha dovuto cedere il passo arrivando comunque a 14 secondi da Lorenzo e davanti ad un accorto Iannone.
In Moto2 assolo imperioso dello svizzero Luthi autore di una bellissima gara regolando di misura un ottimo Vinales e un attento Rabat che si è contenuto visto anche il risultato del suo diretto rivale Kallio quinto.Da segnalare l'ottimo settimo posto di Morbidelli a ridosso dei primi che lascia ben sperare del futuro del giovane italiano.
In Moto3 il Samurai è il fratello piccolo del Samurai grande, ovvero Alex Marquez, capace di attendere l'errore dell'avversario Miller e vincere portando a 25 lunghezze il suo vantaggio in classifica. L'australiano aveva fatto tutto bene fino alle 2 ultime curve dal traguardo quando una staccata troppo lunga lo ha portato largo insieme al suo compagno di squadra Kent, finendo quinto al traguardo. Ma si sa che in Moto3 25 punti non sono poi tanti. Prossimo round Philip Island e vedremo chi sarà in grado di fare il salto del canguro.

giovedì 9 ottobre 2014

Diversamente omosessuale

Permettetemi una divagazione sui soliti temi trattati in questo blog, anche perchè la questione l'hanno fatta diventare politica. Premetto che, visti i recenti fatti sulle aggressioni verso chi "sostiene" che l'omosessualità sia un peccato, io sono contro quegli stronzi che hanno aggredito con violenza chi pacificamente manifestava un suo pensiero, anche se l'omosessualità non dovrebbe rappresentare un "caso". Conosco diverse persone con gusti sessuali diversi dai miei e sinceramente non mi verrebbe mai da pormi il problema se loro hanno problemi ad essere così. Nel mondo animale l'omosessualità è molto latente, ma anche nella nostra società esistono varie forme di diversità che possono più o meno sfociare nel palese. Fossi gay (e forse un pò lo sono) mi sentirei offeso da questa diatriba, mi sentirei offeso dall'essere trattato diverso. Un gay è uguale ad un etero in tutto e per tutto. La clausola del matrimonio è una farsa bella e buona. Il matrimonio civile sancisce l'unione di due individui che di fatto stipulano un contratto con se stessi. Che si chiami matrimonio o accordo tra le parti, fa si che un unione, come una società tra individui, diventi "legalizzata" sotto un profilo prettamente giuridico. Ma allora dove sta l'arcano e il perchè di tutto questo trambusto? Purtroppo chi ancora si dimena su questi argomenti non fa altro che foimentare una discriminazione che in realtà esiste solo per comodo. Chi oggi insiste nel volere i "diritti" per i gay non fa altro che pulirsi la coscienza perchè in cuor suo li vede diversi. E' un pò come il GayPride: non mi sembra che gli etero facciano sfilate per dichiarare di essere orgogliosi del loro status. Che centra sbandierare al vento il proprio gusto sessuale. Tanto vale per il mondo etero fare sesso sulle panchine dei giardini. Se mi piacesse vestirmi da donna (e vi garantisco che sono inguardabile) lo farei tutti i giorni senza aspettare un giorno stabilito. Poi starà a me valutare la reazione della gente e starà solo a me decidere se sono ridicolo o meno. Se la natura mi ha dato un fisico statuario e un "interiorità" da casalinga purtroppo è un mio problema con il quale dovrò convivere, nel rispetto personale e di chi mi sta accanto. Eviterei la questione morale perchè in realtà non esiste. Una coppia gay che adotta un figlio non deve rappresentare un anomalia ne una consuetudine. Biologicamente i figli nascono da individui di sesso opposto che generano un mix di caratteri dell'uno e dall'altra. Se poi due persone decidono di adottarne una terza importa di che sesso siano? Personalmente non avrei mai adottato dei figli, ne tanto meno lo avrei fatto da gay. Piuttosto (e di esempi ce ne sono a bizzeffe) avrei costituito una famiglia di facciata etero, procreato, e continuato a godermi il mio personale vizietto. Tutto il resto sono solo parole di uomini e donne che evidentemente non hanno altro a cui pensare, e vi garantisco che gli argomenti e problematiche molto più importanti non mancherebbero!!!!!! 

domenica 5 ottobre 2014

Uomini, mezz'uomini e saggi. Magni Course SBK 2014

Difficile scrivere un post su quanto è successo oggi a Magny Course penultimo round del campionato Superbike. Le emozioni da appassionato si susseguono nella mente con finali da diatribe da bar come succede sempre tra noi motociclisti. Eppure io un'analisi la faccio volentieri, e senza troppi giri di parole cercherò di esprimere il mio pensiero. In Gara 1 Marco Melandri, oramai fuori dai giochi mondiali, ha eseguito un ordine di scuderia ovvero lasciare una posizione a vantaggio di Guintoli in lotta per il titolo. Era già successo 2 anni fa proprio qui a in Francia quando Laverty fece lo stesso con Max Biaggi che poi vinse il titolo per mezzo punto. Analogie? Puo darsi, però quando ho visto Melandri fare cenno a Guintoli di passare ho avuto un sentimento contrastante di plauso ma anche di tristezza. La gara è stata molto delicata e sicuramente il ravennate aveva molto meno da perdere che del francese, mostrando una superiorità quasi imbarazzante. La risposta ce la darà però Guintoli a fine gara quando ha ammesso che avendo distanziato il suo rivale più diretto (Sykes) ha ritenuto opportuno rischiare "meno" battagliando col suo compagno di squadra. Ciò non toglie che mi sono stupito del gesto e alla fine ho apprezzato che Melandri avesse mostrato una maturità che non gli ho mai riconosciuto. L'Aprilia è un azienda che vende motociclette e le vittorie, ma sopratutto i titoli, contano più di tutto. Che poi noi motociclisti non amiamo i giochi di squadra è risaputo, ma sfido chiunque a non essere stato felice per la vittoria del mondiale di Max Biaggi nel 2012. In Kawasaki hanno fatto lo stesso perchè comunque alla fine deve trionfare la squadra assieme al pilota. Tutti questi discorsi sono stati poi vanificati da Gara 2 quando, ripetutosi il solito copione di Gara 1, alla fine Melandri ha voluto vincere. Giusto, sbagliato? A mio avviso è stato un comportamento da mezzo uomo perchè non puoi fare il saggio prima e lo "stronzo" poi. Tirare in ballo gli sponsor e tua figlia caro Marco non giustifica il tuo comportamento o di Gara 1 o di Gara 2, scegli te. Un domani gli occhi di tua figlia (cit) vedranno un uomo che non ha saputo scegliere fino in fondo da che parte stare, non solo di un vincitore. C'era una scelta da fare, una sola e non due. Il prossimo round in Qatar sarà un'altra storia qualunque sia l'esito finale, ma tu oggi come uomo dovevi fare una scelta. Albesiano ha detto che oggi è stato un grande giorno, ma sinceramente io non credo. E' stato un giorno di scelte sbagliate, altrimenti era molto più corretto non fare nulla e lasciare ai piloti la decisione, com'è stato per Jerez. Sportivamente parlando a questo punto preferisco che perdiate il mondiale, con un grosso dispiacere per il bravo e signorile Guintoli, che grazie alla sua condotta nelle gare, lo ha portato ad essere ancora li davanti. Se vincerà il mondiale sarà solo merito suo e non di un'azienda che non ha saputo imporsi sui propri "dipendenti". Melandri (forse) oggi poteva vincere il suo mondiale mostrando saggezza come ha fatto in Gara 1, non un mondiale piloti ma un mondiale sportivo, tanto comunque alla fine arriverà terzo, ne secondo ne primo. I piloti passano ma i titoli restano caro Melandri e il tuo, l'unico, risale a molto tempo fa, il che forse significa che sei un ottimo pilota ma non sufficientemente bravo per vincere più titoli. In Qatar spero che vinca il migliore e ancora una volta tu non ci sarai. Peccato.