martedì 29 maggio 2012

Tu vò fa l'amerigano

Effettivamente in America a Salt Lake City un pò tutti si sono esaltati con vicende più o meno alterne che sulla carta vedono più vincitori. Flagellate dal maltempo le prove, le due gare si sono corse in una condizione ottimale di tempo e temperatura ed hanno visto numerosi protagonisti. Il primo senza dubbio è Marco Melandri autore di due manches perfette totalizzando un secondo e un primo posto ottenuto con caparbietà ed attesa. Se nella prima ha rintuzzato la fuga di Checa, nella seconda si è dovuto vedere dagli attacchi di Rea che lo insidiava curva dopo curva. Il ravennate non si è perso d'animo ed ha regalato la sua seconda vittoria alla BMW mettendo definitivamente in ombra il suo compagno di squadra l'incolore Haslam. Non male neanche Rea quarto in gara 1 dopo una bella lotta con Biaggi ripetuta poi con Melandri in gara 2. Si è visto finalmente Davies la davanti in gara 2 e questo fa bene sperare nell'inserimento di un altro protagonista ai vertici. Bene Biaggi giudicato dal sottoscritto un pò troppo attendista, ma alla fine vero vincitore in fatto di punti mondiali da +5 a +18 sul secondo. Sicuramente due gare furbe in ottica mondiale. Sykes e Smrz un pò persi in entrambe le manches dopo delle ottime prove. Bene BMW in questo momento la moto più performante nelle mani di Marco. Malissimo La7 con una programmazione ai limiti della resa su Mediaset. Nell'attesa di un altra pista inutile, Misano, attendiamo il Motomondiale a Barcellona fiduciosi in un bel duello.

lunedì 21 maggio 2012

Rivoluzione Francese

Gare dentro e fuori nel Motomondiale approdato a Le Mans come nella migliore tradizione della Rivoluzione Francese. In un certo senso anche qui ci sono stati dei decapitati ma per fortuna con la testa sempre al loro posto...anzi. Dell'annuncio di Casey Stoner di ritirarsi dalla vita agonistica ne abbiamo già parlato nel post precedente, e questo ha fatto sì che si smuovesse già all'inizio del campionato il mercato piloti. Mercato che vede protagonista assoluto Jorge Lorenzo da ieri detto lo squalo, dopo una vittoria in solitaria sull'umida pista della Loira, con una gara perfetta condotta dall'inizio alla fine in risposta al suo rivale che lo aveva regolato all'Estoril. Se Honda aveva offerto a Casey 12 milioni d'euro quella è la cifra che dovranno pagare le case per aggiudicarsi il più forte pilota rimasto a guidare una MotoGp. Honda infatti senza Stoner e senza un sostituto valido si ritrova con Pedrosa che ieri ha dimostrato un pò i suoi limiti strutturali. E' vero che le condizioni non erano di quelle ottimali per un pilota di moto, ma almeno un pò di carattere dovrebbe venir fuori come la dimostrazione di saper guidare anche sopra i problemi. Lo ha fatto invece Valentino Rossi pensando che se la Ducati non va da Rossi, Rossi va con la Ducati. Gara caparbia e difficile con l'obiettivo di arrivare prima degli altri cercando di dimostrare il suo valore in condizioni difficili. Un bel secondo posto esattamente come un anno fa (terzo) sempre qui a Le Mans e sempre sull'acqua, con l'aggiunta di tre sorpassi fatti e subiti da Stoner negli ultimi due giri, e con un comportamento più corretto (confermato da Rossi stesso) rispetto a Jerez 2011 quando atterrò l'australiano. Mi piacerebbe sperare un prosieguo anche a Barcellona tra due settimane, ma da appassionati delle corse bisogna rimanere sul pianeta evitando di disturbare Isaac Asimov o Julio Verne. Prosegue invece la lotta interna al Team Tech3 col Dovi e Cal intenti a darsele di santa ragione e da ieri anche solidali l'uno con l'altro rimediando una scivolata per uno quando erano in lotta per il podio con Rossi. Testa che cade invece è quella di Ben Spies mai in ombra come quest'anno troppo lontano da quel pilota che solo due anni fa infiammava il pubblico SBK. Il resto del gruppo alla spicciolata come sempre, con le CRT un pò più vicine rispetto alle condizioni normali, ma sempre poco per infiammare gli spettatori presenti.
Anche in Moto2 ci sono state delle decapitazioni ad iniziare da Marquez che ha pensato bene di stendersi a metà gara quando lo svizzero Luthi era già in testa spedito verso un'ottima vittoria con un ottimo Corti in seconda posizione che ha saputo resistere alla tentazione di non strafare come anche Redding, terzo, e un buon Iannone quarto.
In Moto3 prima vittoria per Rossi, ma quello francese, che ha saputo attendere e non cadere rispetto agli avversari più blasonati eccezion fatta per il povero Fenati frenato da un guasto tecnico. Peccato perchè con Vinales a terra era un occasione per riportarsi in vetta alla classifica.
Breve considerazione alla fine riguardo alla spocchiosità del patron della MotoGp Ezpeleta: caro patron, la scomparsa di Simoncelli doveva farti già suonare un primo campanellino di allarme sul vuoto lasciato da un pilota carismatico. Con la partenza di Stoner avrai un altro buco da colmare ancora più grosso e prega i santi che Rossi torni agli alti livelli o un pilota si affacci la davanti come fece Stoner nel 2007 altrimenti sarai chiamato a gestire il mondiale della noia.

venerdì 18 maggio 2012

Casey Stoner

Credo che la notizia dell'addio alle corse di Casey Stoner meriti una riflessione da sportivi e appassionati di questo nostro sport. E' un addio strano considerando la giovane età ma sopratutto considerando il talento del ragazzo venuto dall'Australia. Un talento cristallino, capito poco agli inizi della carriera tanto che si era cucito addosso il soprannome di Rolling Stoner, all'epoca delle 125 e 250. Nessuno, se non i pochi addetti ai lavori, Cecchinello in primis, sapeva che quelle cadute erano il frutto di una voglia di andare oltre i limiti strutturali delle moto che stava guidando. Se ne accorse il buon Livio Suppo alla ricerca di un pilota da affiancare a Capirossi su una scorbutica Ducati. Era il 2007 quando Stoner strapazzando i semimanubri della sua Desmosedici vinse il suo primo titolo mondiale in sella alla rossa di Borgo Panigale. Un anno stratosferico dove si guadagnò la stima di tutti i meccanici che componevano quella squadra che poi gli rimarranno fedeli anche al suo arrivo in Honda. Tutto il resto è scritto nei risultati e nella bellezza di veder guidare una moto che solo lui ha guidato e che ha portato alla vittoria. Chi ha voluto attribuirgli momenti bui non aveva capito la grandezza del personaggio, poco incline alla spettacolarità del dopogara ma unico a dipingere le curve con un pennello di 220 CV. La grandezza di Stoner è iniziata dove gli altri hanno fallito dimostrando che per guidare una moto da gran premio occorre coraggio...e tanto. Altri piloti si sono cuciti addosso le moto prima di andare forte. Lui no. "Sono un pilota e cerco il massimo da ogni prototipo che guido". Per capire il pensiero dello Stoner-pilota basta leggere questo articolo dove descrive un mondo che solo lui riesce a vedere. Se ne va proprio da quel mondo che in questi ultimi anni ha perso la sua spettacolarità, la sua natura, chiedendosi come mai un pilota del calibro di De Punet guidi un ibrido. Un ragazzo signore che percepisce meno di Valentino e di Lorenzo ma non ha mai cercato di alzare la posta. Senza di lui i limiti si alzeranno a meno che non subentri un altro fenomeno, ma al momento è tutto da dimostrare. Anche se la MotoGp è diventata noiosa la prima domanda che nasce spontanea è: che ha fatto Stoner? Esiste un limite Stoner e questo è innegabile per tutti. La scomparsa di Simoncelli ha lasciato un vuoto, che solo dopo la sua scomparsa ne hanno sentito gli effetti. L'assenza di Stoner in griglia renderà la MotoGp ancora più blanda a meno che Dorna non corra ai ripari. Sportivamente spero che Stoner segua le orme di Raikkonen, magari un anno o due alla fattoria per poi sentire il richiamo dei cavalli, quelli di una moto da corsa per regalarci ancora tutta la sua magia.
Ciao Campione! 

lunedì 14 maggio 2012

Italia - Germania

Mi sono venuti in mente una miriade di titoli per questo post, ma mi accontento di un titolo vintage e anche famoso. I tedeschi per vincere hanno avuto bisogno degli italiani, di un pilota italiano e di uno staff che si è ritrovato in mano una moto che in pochi sapevano gestire. Galbusera, Dosoli, Melandri e tutto il resto hanno vinto la loro prima gara a Donington Park, una pista amica per il ravennate e da oggi anche per lo squadrone BMW troppo a digiuno per l'investimento fatto. Melandri ha vinto una gara furba, attendista, con quel pizzico di cattiveria che gli ha permesso di avere un secondo e mezzo negli ultimi tre giri quanto basta per regolare la concorrenza che portava il nome di Haslam, Sykes, Rea e Biaggi (nell'ordine). Quasi fotocopia gara due con botto iniziale da parte di Checa il quale, tamponando Laverty, ha fatto fuori in un sol colpo SMRZ e Giugliano autore di un ottima prima manche. A quel punto bagarre totale per tutto l'arco della gara tra Sykes, Biaggi, Haslam, Melandri e Rea che si sono sorpassati a più non posso fino all'epilogo finale dell'ultima curva. Mega staccata di Melandri il quale, per ovvie leggi della fisica va largo, lasciando il posto ad Haslam che lo seguiva. Ma anche Haslam nel tentativo di resistere al compagno di squadra allarga la curva lasciando tre metri di pista a Rea, che si infila sotto il gomito di Haslam facendo sponda con la moto, gettandolo a terra e con precisione millimetrica scaraventandolo verso Melandri in un filotto degno dei migliori giocatori di carambola. Con le due BMW fuori gioco sul traguardo sfilano i restanti piloti Rea, Biaggi e Sykes. Gare entrambe al cardiopalma come confermato anche da Valentino su tweeter, belle, combattute, forse un pò al limite, ma senza sanzioni per nessuno. Dal round inglese possiamo trarre nuovi spunti su questo campionato. Salgono Melandri, Haslam e la BMW con un pacchetto veramente performante. Si conferma Sykes con la quarta pole position e due gare ingrugnite fino alla fine aspettando la prima vittoria. Si rivede Rea ma sporadicamente e mai costante fino ad oggi. Mi piacerebbe invece aprire un capitolo su Max, ma vista la classifica e la gara di ieri lo attendo in America, dove i sorpassi saranno più di fino che sulle staccate all'arrembaggio. In fondo è ancora leader della classifica, con Checa a 20 punti e forse ancora il pilota da battere in attesa della conferma della BMW. Ieri l'Aprilia non è sembrata quel missile tanto decantato dal patron di Althea anzi, Max ci ha messo molto del suo sui sali e scendi di Donington e a Salt Lake il rettilineo è più di 1 km.... Staremo a vedere dunque...
Ah, quasi dimenticavo: la SBK l'anno prossimo sembra che passi nelle mani di Mediaset la quale ha perso i diritti della MotoGp che migrerà verso SKY (io non mi abbonerò!!). Se volete vedere un resoconto della futura transazione c'è l'ottimo video di Misterhelmet che ne riassume un pò tutta la filosofia (qui

lunedì 7 maggio 2012

Piove

Piove sul mondo motociclistico, e non solo per le avverse condizioni di queste ultime gare sia in MotoGp che in SBK, ma piove perchè ancora non si è riusciti ad offrire una stabilità al nostro sport che lo renda inossidabile nel tempo. Se la MotoGp è già da qualche anno che traballa sul filo del poco spettacolo, ieri ci si è messa anche la SBK dove, a fronte di condizioni meteo incerte, abbiamo assistito ad una poco chiara gestione della gara, sia da parte dei piloti sia da parte dell'organizzazione. Certo, correre in situazioni incerte non è affatto semplice, ma come ha detto Chili, l'elettronica serve anche a questo, a far si che le moto siano performanti in ogni situazione.8 giri su 36 in totale sono un pò pochi anche a rispetto degli spettatori che sono accorsi numerosi per i 25 anni di SBK, e questo quando tutte le altre classi hanno regolarmente preso il via. Speriamo che Donington Park, nonostante sia in Inghilterra sempre dal tempo incerto, renda più chiara la situzione.
E' piovuto anche in Portogallo, un pò meno che a Jerez, dove l'uragano Casey ha fatto il bello e il cattivo tempo, questa volta correndo contro se stesso più che contro un tostissimo Lorenzo e un attendista Pedrosa. Si perchè in fin dei conti questa è stata la gara, una lotta a tre, col il resto del gruppo a fare da comprimari senza aver neanche la minima possibilità di affacciarsi la davanti. Difficile andare a prendere uno Stoner come quello di ieri, difficile perchè non ha mai smesso di violentare la sua Honda a suon di manciate di gas, e poco importava se Lorenzo non gli ha mai concesso più di 8 decimi nell'arco di 28 giri, come ammesso anche dal campione spagnolo. Una gara per appassionati ma non per un pubblico "normale" che nella stessa settimana ha pagato 31 euro di biglietto per vedere le prove di F1 al Mugello. E' un parallelismo che la Dorna deve affrontare se non vuole perdere tutto il suo smalto, come consigliato anche dallo stesso Stoner: "ci vogliono regole più chiare". Alle spalle dei tre i soliti Dovizioso e Cruthclow oramai presi nel loro personale campionato, un Bautista speriamo in crescita, un Rossi....settimo, un sempre più lost Spies e via via tutti gli altri. Da segnalare la prima doppiata CRT quella di Petrucci.
In Moto2 lotta fratricida tra Marquez e Espargarò vinta dal pilota Repsol dopo un duello all'ultima curva. In leggera ripresa Iannone quinto mentre ancora luci e ombre su Corti e Corsi. Lascia invece la leadership del mondiale il simpatico Fenati in Moto3, causa incomprensione con Kent, vinta con volata finale da Cortese su Vinales al fotofinish. Rimedia per gli italiani Antonelli sesto.
Che dire? Non un bel momento per il motociclismo in generale alleviato dalle belle notizie sulle condizioni di McCornick, mentre per Lascorz la faccenda rimane ancora nebulosa sia per quanto detto sia per le reali condizioni dello spagnolo.

martedì 1 maggio 2012

Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale

Si è realmente visto qualcosa di nuovo nel Gran Premio di Jerez, seconda tappa di questo lungo mondiale. E dopo tanta attesa un nostro pilota è tornato sul primo gradino del podio nella più piccola delle classe, quella neonata Moto 3 che ha preso il posto della 125. Non voglio seguire l'onda dell'orgasmo collettivo che ha seguito questa vicenda, ma mi preme stringere la mano a quel giovane ragazzo che corrisponde a Romano Fenati e a tutto il suo team il quale, oltre le più rosee aspettative, è in testa al mondiale con un secondo e un primo posto. Cosa farà nel resto della stagione è ancora presto per dirlo, però quel tricolore sulla moto bianca ci riporta indietro nel tempo, a nomi illustri che hanno poi fatto la storia del motociclismo italiano. Fenati oltre a vincere però, fa anche emergere il lato più brutto del nostro motociclismo, ovvero quell'assurdo campionato che corrisponde al nome di CIV corso in piste poco formative per i nostri ragazzi, Imola e Monza in primis. Infatti Fenati l'anno passato lo ha fatto nel CEV (Campionato Spagnolo) corso in piste come Jerez, Catalunia, Albacete, Valencia e non è un caso che lui oggi sia li. Comunque, critiche a parte, godiamoci questo ragazzo vagamente somigliante a un Lou Ferrigno da giovane (anche nella stazza) e lasciamolo ai suoi sogni senza rovinarlo con interviste e domande da bar fatte da giornalisti in cerca di nuovi nomi.
Poco italiana la Moto 2 con il solo Corti a tenere botta agli spagnoli Espargaro e Marquez arginando la debacle di Iannone, Corsi e compagni (insisto che De Angelis non è italiano). Effettivamente la gara è stata interrotta prima della sua reale fine, ma non ci è sembrato che la nostra pattuglia fosse così vibrante come in Qatar, forse complice delle condizioni climatiche instabili, comunque tutti rivedibili il prox fine settimana all'Estoril.
Anche la Moto Gp non è stata immune alle bizzarrie del tempo, ma per fortuna la gara si è svolta all'asciutto (quasi) e i protagonisti non si sono fatti attendere. Inizio un pò cauto per tutti che ha favorito l'affacciarsi di vecchie glorie la davanti, con un Hayden molto battagliero, un piccolo screzio tra il Dovi e Lorenzo e Stoner non partito benissimo, ha favorito un pò di spettacolo stile Superbike. Ma col passare dei giri le cose sono tornate alla normalità con il canguro deciso a portare a casa il risultato e Lorenzo caparbio nel non mollarlo, Pedrosa un pò troppo attendista ha favorito il ritorno di un sempre più maturo Crutchlow, fino allo "sgranamento" degli altri tornati alle posizioni che gli competono. Bello dunque il duello sul filo del secondo tra Casey e Jorge con lo spagnolo che sembrava ne avesse di più fino all'ultimo giro quando il canguro-mannaro ha dettato la legge del più forte e lo ha battuto senza troppi complimenti. Una vittoria che rende omaggio ad un pilota poco amato qui in Italia, ma che fa godere i veri appassionati di motociclismo. Delusione Dovizioso e peggio di lui Ben Spies oramai l'ombra di quel fantastico pilota ai tempi della Superbike. Le CRT ancora lontane ma non doppiate al momento relegate ad un campionato a parte. Su Rossi potremo aprire un capitolo a parte ma i risultati parlano già da soli per uno che guida sopra i problemi avendo mezzo secondo nel polso. Ancora più brutto il commento alla diretta e l'immancabile Fuori Giri con il povero Fenati a mettere le pezze agli oramai stantii commentatori, che ben hanno pensato di montare su una storia sul presunto ritiro di Stoner a fine anno. Meno male che Valentino gli ha subito zittiti suggerendo che Casey è patrimonio di questo motociclismo moderno come lo sarebbe il Dottore se tornasse la davanti.
Prossima tappa il Portogallo la Lorenzo's Land per eccellenza e in contemporanea la SBK da Monza.