domenica 28 ottobre 2012

Ciao Campione!

Nel giorno di Jorge Lorenzo campione del mondo 2012, non ci dovrebbero essere "distrazioni" se non la celebrazione del grande e forte pilota spagnolo, il primo del suo paese a bissare il successo nella classe regina. Ma dopo gli ultimi fatti relativi al futuro del nostro sport, non ultimo il rimescolamento tra MotoGp e SBK, il mio pensiero, il pensiero degli appassionati di moto (perfino Cereghini, Bobbiese e Lucchinelli lo hanno fatto!) va all'addio di Casey Stoner alle corse. Manca ancora una gara è vero, ma il non veder più il suo talento in pista che maltratta cordoli e moto sarà una grave perdita che in molti realizzeranno quando la lepre non ci sarà più. Commercialmente tutti attendono il ritorno di Rossi in Yamaha, ma quelli sono problemi per il tifo e i suoi seguaci. A noi piaceva proprio per quella sua fame insaziabile di vittoria a costo di mettere anche a rischio il campionato, Sachsering docet. Lorenzo ha vinto un campionato che non gli ha reso merito, perchè la grandezza di un pilota si vede anche da quanti avversari riesce a sconfiggere come ha fatto il suo amico Biaggi in SBK. Fuori gioco Stoner non è rimasto che l'ottimo Pedrosa a dover contrastare l'Ispanico che da buon furbo che è si è limitato a controllarlo con gare, alcune, da "braccino". Ma è giusto così, gli annali parleranno di Lorenzo campione del mondo 2012 altro non conta. La magra consolazione sarà nel vedere implodere la MotoGp vittima del suo amministratore il quale cannibalizzerà la SBK relegandola ad una categoria minore. Non so cosa possa succedere in futuro, ma la Superstock è già interessante di suo e le case non stenteranno di renderla ancora più interessante mettendo in vendita mini prototipi. Aver lasciato scappare Stoner, aver permesso di correre a ragazzi dal grande portafoglio, ha prodotto soltanto tre piloti di combattere per la vittoria lasciando il resto del gruppo diversi secondi dietro. Non sarà Dovizioso sulla Ducati (glielo auguro), ne Crutclow sulla Yamaha, ne Marquez in Honda col team di Stoner, a sbocciare l'anno prossimo. Forse si, ma è più probabile che esca il no. Guidare come quei tre davanti significa fare la differenza, tanta, troppa... Come disse Stoner in conferenza stampa a Le Mans questo è un campionato prototipi, dove tutto è portato al limite e alla fine vince il più forte, non quello che si sa districare meglio nel continuo cambio di regolamento. Il chattering c'era anche in Australia, ma è la volontà del pilota a fare la differenza. Se n'è accorto anche Rossi il quale ha mostrato al mondo, dopo due anni di Ducati, che non è un fenomeno ma "solo" un grande campione, sicuramente il più furbo di tutti. Se parli del passato la persona normale ricorderà Giacomo Agostini quello che ha vinto più titoli, ma se parli con l'appassionato sentirai nominare Hailwood, Saarinen, Sheen, Fogarty etc, nomi che sono entrati lo stesso nell'olimpo dei più grandi pur vincendo meno. Ricordando infine Simoncelli, pilota non vincente o almeno non ancora sbocciato, magari non troppo simpatico per alcuni (anche per il sottoscritto), ma fondamentale per il paddock di questi tempi, dove anche gli spagnoli, Pedrosa e Lorenzo in primis, dopo le famose divergenze, ne hanno sentito fortemente la mancanza. Ecco il vuoto che lascerà Stoner. A rimpiazzarlo sarà il fresco campione del mondo Marquez, l'unico talento degno di salire su quella moto, ma da li a prenderne il posto ce ne vorrà di tempo. Io spero che vada subito forte, perchè, citando Biaggi, i campioni li vedi da subito, anche senza fare grossi risultati. Fu così per la coppia Cecchinello-Stoner e spero che sia anche per Gabarrini-Marquez. Finirò le mie considerazioni tra due settimane dopo la gara nell'arena di Valencia e nel frattempo saluto Casey con un arrivederci e non con un addio. Ciao Campione! 

lunedì 22 ottobre 2012

S-Cortese-ie malesi

Come non iniziare dall'assegnazione del primo titolo della Moto3 al tedesco Sandro Cortese... Si lo so, suona strano, ma Sandro Cortese è tedesco, di genitori italiani, parla italiano ma è tedesco. Punto. Per il secondo anno consecutivo la Germania porta sul gradino più alto della classifica un suo pilota, come l'anno scorso fu per Bradl, e questo rompe un pò gli schemi all'egemonia spagnola nei tre campionati. Bravo Sandro dunque, che ha saputo liberarsi di una compagnia scomoda quale quel Vinales che sembrava imprendibile e che invece una serie di errori di lui e il suo team lo hanno allontanato definitivamente dalla lotta per il titolo con l'epilogo finale dell'abbandono della squadra.Ma tutto questo non annacqua la bella prova del tedesco che ha chiuso la pratica a due gare dalla fine con una condotta regolare e vittorie piazzate al punto giusto come quella di ieri. Da contraltare al nome italiano del vincitore fanno invece le prestazioni opache dei nostri portacolori, illuse dal terzo posto di Tonucci a Motegi. La pattuglia stenta a decollare e poco servono i guizzi isolati di Fenati a poter prevedere una rinascita motociclistica. Anche il nome del vincitore della Moto2 sembra italiano ma in realtà è sammarinese quindi non adottabile neanche se parla come Capirossi o Rossi. Nella piscina di Sepang sono emersi i pesci che portano il nome di De Angelis, Rea e West eterne comparse sull'asciutto, protagonisti sul bagnato, mentre i veri protagonisti si sono un pò accontentati, un pò persi e alcuni stesi. La MotoGp ha ancora brillato per una noia latente mista a scelte e decisioni discutibili quella non ultima di posticipare la partenza di due ore. Sicuramente ci saranno dei geni alla stesura dei calendari, ma mi sembra che il fattore stagione non venga neanche preso in considerazione, pensando anche al prossimo GP in terra australe dove alle porte è la primavera che porta con se una situazione meteo incerta, già messa sotto accusa svariate volte. Si parla tanto di sicurezza tanto per riempirsi la bocca ma si scordano che le moto hanno due ruote, ed anche se le gomme rain hanno un ottima performance, correre con l'acqua con poco asfalto mette a rischio l'incolumità dei piloti, i quali si lamentano ma non fanno un gran che per cercare di cambiare la situazione, a parte non scendere in pista in condizioni bagnato-asciutto. Gara dunque rivinta da Pedrosa che porta a -23 il suo distacco da Lorenzo, anche ieri secondo e mai impensierito da un sempre più "nero" Stoner che le manda a dire a destra e a manca anche se queste per lui sono le ultime due gare. Comunque il buon Casey ha iniziato già la sua battaglia molto prima che scoppiasse il caso Dorna-Infront + regolamenti ad och denunciando che così le corse non hanno più senso di esistere, e vedendo i risultati non è difficile dargli torto. Nonostante una gran serie di mugugni e mal di stomaco comunque Ezpeleta ha continuato la sua erosione nei confronti delle corse escludendo Geo Tecnology dalla gestione motori Moto2 impiantando la futura base ad Aragon nei pressi del circuito, di fatto dimostrandosi un benefattore sopratutto in termini di manodopera. Il tutto ovviamente condito con le peggio telecronache da stadio dove in un'apoteosi rossiniana siamo scesi a commentare se un noto pilota si fosse cambiato i calzini o meno... Queste sono le corse nell'anno 2012 e il peggio deve ancora venire....  

domenica 14 ottobre 2012

Immortale

Premetto che mi accingo a scrivere un post cervellotico, forse privo di senso ma non del senso privo e già questa prima riga mi fa capire che sono sulla giusta strada. Il tutto nasce nell'assistere un parente, una cara parente che potrei definire una seconda mamma, in questi giorni in preda al male oscuro che segnerà forse la fine dei suoi giorni. Già, i giorni.... ma quali sono questi giorni... Avete mai riflettuto sui giorni e gli anni che inesorabilmente scorrono nel mezzo alle nostre vite?. Io mi ricordo, quando ero un ragazzo, già mi soffermavo a riflettere sullo scorrere del tempo, che non era impresso ancora nel volto dei miei genitori o dei nonni che ho avuto la fortuna di conoscere, ma sulla gente che passava davanti a me, e le loro vite che si manifestavano davanti agli occhi di un giovane ragazzo. L'ortolano, il macellaio, la signora del piano di sotto, e quello strano signore che passava sempre fischiettando sulla sua biciletta... Un tempo che all'epoca sembrava eterno, infinito, ovattato dall'energia e dalla spensieratezza di quei giorni. Il babbo, la mamma, i nonni, la cartella della scuola, l'autobus, il primo motorino e quella voglia di andare via d'estate, magari un fine settimana in tenda. Il tempo del primo amore, il primo giorno di lavoro e ti ritrovi già grande, alla soglia dei 50, con una famiglia che ti aspetta e un agilità perduta. Vai in palestra, ti alleni, continui la tua vita come se avessi sempre quegli anni ma l'immagine alle specchio non è più la tua. Gli occhi sono i soliti, ma le rughe e il capello bianco ti fanno capire che il tempo è passato anche per te, e ti sembra quasi impossibile visto che fino a qualche giorno fa ti credevi immortale. Eppure è così... I nonni non ci sono più e tuo padre ha un bastone per sorreggersi e camminare, e tua zia è su di un letto che si lamenta... La guardi e ti ritornano in mente gli anni passati insieme, le corse, i rimproveri, i pianti, le gioie...i dolori. Un ping pong temporale che ti riporta indietro di 30, 40 anni per poi ritrovarti ad assisterla in questi che, forse, saranno i suoi ultimi attimi di vita. Quella vita che ti sembrava eterna e che oggi è giunta alla fine... Ma non hai tempo di riflettere e ti domandi perchè quegli stessi occhi, che un tempo erano bambini, oggi hanno l'età di coloro che ti seguivano quando eri ragazzo, e pensi come saranno quando su quel letto ci sarai tu... Dove andrà tutta l'energia, il pensiero, la sapienza, accumulata nell'arco di una vita. Cosa ne sarà dei ricordi? Uno dei miei desideri è sempre stato di poter creare un interfaccia alla testa di mio nonno per potergli fare il download di tutti i ricordi, lui che ha vissuto tutto il 1900 ed ha assistito a i cambiamenti che ci hanno portato fino a qui. Forse non siamo ancora pronti per capire il significato del tempo legato alla vita. Oggi siamo prigionieri di una falsa liberta che ci porta a vivere le nostre vite senza riflettere troppo sullo scorrere del tempo. Forse se lo facessimo saremmo più saggi, meno bellicosi e più costruttivi, ma questo concetto ancora non ci appartiene. Adesso il ragazzo che una volta correva spensierato sul marciapiede deve salire, ma non per fare i compiti o perchè si è fatto tardi, ma perchè ora tocca a lui prendere per mano coloro che fino a poco tempo fa lo accompagnavano a scuola e che oggi devono essere accompagnati verso la fine o l'inizio di questo viaggio chiamato vita. 

Da Motegi con furore

Ancora una volta il motociclismo si corre guardando più alla politica che alla sostanza delle gare stesse, in quanto le ultime svolte sul futuro delle corse sia prototipi che derivate di serie è passato in mano ad un "gestore" unico che segnerà un cambiamento radicale entro il 2014. Mentre dal fronte SBK abbiamo assistito alla conclusione di un campionato apertissimo conclusosi con la vittoria di Biaggi per mezzo punto su Sykes, sul fronte MotoGp c'è ben poco da dire se non assistere a gare come quelle odierne dove la noia e la Spagna la fanno da padroni. Si perchè contrariamente alle dichiarazioni false di Ezpeleta (voglio un campionato aperto a tutti), il mondiale sta diventando un CEV (Campionato Spagnolo) allargato, dove l'unica incognita in grado di inserirsi per creare ancora interesse ruota attorno alla figura di Rossi, anche oggi incolore e ultimo delle MotoGp (quelle vere). Peccato perchè la gara odierna, per noi appassionati, ha visto un bellissimo Pedrosa vincere un duello con il suo diretto avversario Lorenzo a suon di giri veloci e tutti oltre il limite record della pista. Un po poco per lo spettacolo ma abbastanza per considerare che, se ci fossero stati altri piloti in grado di impensierire Lorenzo il mondiale sarebbe ancora aperto. Si sa che con il se ed il ma non si scrivono le storie (ne gli articoli) ma questo fa rendere ancora più amara la pillola di chi sostiene ancora a spada tratta il campionato prototipi denigrando le "derivate di serie". La novità di oggi è rappresentata dal terzo posto di Bautista non lontanissimo dai primi due il quale, insieme a Crutchlow (poi ritiratosi all'ultimo giro) ci hanno offerto qualche sorpasso interessante. Per tutto il resto, Stoner a parte, è stata la solita gara con un arrivo alla spicciolata. Niente di nuovo quindi sul fronte orientale se non che la partita MotoGp vs SBK è ben lungi da chiudersi qui. Come se non bastasse anche in Moto2 la Spagna ha monopolizzato il podio con una bella rimonta di Marquez che è partito ultimo (errata partenza) ed è arrivato primo davanti a Espargarò e Rabat. Questo è un pò il quadro triste delle corse che ha visto migrare il simpatico Corti dal Team Italtrans (Moto2) alla SBK con Pedercini, al licenziamento di Pasini a favore di Rolfo sulla CRT ART, a sottolineare che oggi si corre col portafoglio e non con la manopola destra. Grande colpa la attribuirei anche alla Federazione Motociclistica Italiana che ancora "campa" sulla figura di Rossi non incentivando, sopratutto a livello italiano, l'affacciarsi di qualche pilota buono in ambito internazionale. Poco contano i risultati di Fenati nella stagione e Tonucci oggi, il fatto è che non abbiamo e non siamo riusciti a portare un ricambio che potesse sostituire i nostri portacolori.
Bravo dunque a Pedrosa che è riuscito a riportare lo svantaggio sotto i 30 (28) punti sul "ragioniere" Lorenzo, il quale a tre gare dalla fine, può anche permettersi di arrivare terzo e vincere il mondiale per un sol punto. Questa è la MotoGp odierna, un accozzaglia di sponsor (sempre meno), hospitality faraoniche, piloti con un bel portafoglio, marketing quanto basta, ma pochi piloti in pista in grado di fare la differenza. Vedremo in Malesia cosa potrà succedere di nuovo, ma il futuro come sappiamo è un ipotesi.

domenica 7 ottobre 2012

3-58 punti. 6 volte Max Biaggi!!!!

Potevo iniziare il post con mille titoli, mille frasi, ma forse la più azzecata l'ha scritta GPOne. 358 i punti di Biaggi per vincere questo mondiale. 3 il suo numero di gara, 58 il numero di gara di Simoncelli, Aligi Deganello il medesimo capotecnico. Fantasia? Realtà? A noi piace pensarla così. Per il Sic la corsa era finita per una fatalità del destino, travolto dal suo più grande amico in una terra lontana. Oggi il Sic, un anno dopo la sua scomparsa ritorna a farsi "vivo" grazie ad un altro grande pilota italiano coadiuvato dal suo stesso capotecnico. Tutto il resto è il risultato raccolto sul campo dal "vecchio" Max, che a 41 anni sonati si è permesso il lusso di vincere un mondiale per mezzo punto di distacco su di un avversario che è cresciuto con l'andare del tempo e che oggi lo ha veramente messo a dura prova, quel Sykes che non ha regalato niente al più blasonato avversario, quest'anno meno preciso del solito. Ma si sa gli annali parleranno del sesto titolo del Corsaro, il quinto in sella all'Aprilia in un anno pazzo, flagellato sopratutto dal meteo e dagli errori. Il primo a commetterli più di tutti è stato un altro rivale che si è perso nelle ultime tre gare, quel Melandri capace di portare la BMW sul gradino più alto del podio, ma di scaraventarla a terra al primo accenno di pressione, vedi Portimao. Per diventare campioni occorre andare oltre il sorpasso al campionissimo, imparandone le gesta e le strategie, cosa mancata al giovane ravennate. Strano il mondo motociclistico. Nei box a tifare Biaggi c'era il futuro campione del mondo Lorenzo, la nemesi di un italiano che "combatte" nella MotoGp. Bravo Max, sono fiero di te, anche se a Magny Course hai fatto diversi errori e hai guidato un pò col "braccino". Ti avrei preferito imperioso, almeno in una delle due manches, invece hai subito la crescita di un grande avversario che ha brillato nonostante la tua ombra. La storia parla dei vincitori, ma a volte anche dei vinti e di Sykes ce ne ricorderemo a lungo. Adesso sulla SBK si avventeranno nuove nubi, più minacciose di quelle che hanno abbrutito questo mondiale, e non si sà se porteranno una semplice pioggerella o una tempesta tropicale. Il proprietario di entrambi i mondiali dovrà fare delle scelte che non penderanno sicuramente a favore di un mondiale più povero ma sicuramente più motociclistico combattuto e vinto sul filo del mezzo punto. Comunque nell'anno dei Maya, della fine del mondo ti sei aggiudicato il titolo per la sesta volta, con la tua marca storica che ti ha lanciato in questo meraviglioso mondo. Adesso attendiamo la conferenza di Motegi del boss Ezpeleta e una tua decisione sul futuro. Ti vedrei bene sulla verdona a cercare di lottare per il titolo 2013, ma questi sono solo i sogni di un appassionato motociclista.

lunedì 1 ottobre 2012

CVD Come Volevasi Dimostrare

E' totalmente inutile prendere un Gran Premio come esempio (Misano) per capire se il motociclismo, Rossi, e tutta la banda sia in ripresa. La MotoGp stà inesorabilmente implodendo su se stessa, e procede con un inerzia spaventosa verso un ancor più nebuloso futuro. In 8 ieri sono arrivati al traguardo (ibridi esclusi) diluiti in 44 secondi. L'unico duello al quale abbiamo assistito è stato quello tra Dovizioso, Cruthclow e Spies che lottavano per il terzo posto risoltosi poi con uno sprint vinto dallo svizzero...pardon italiano. La bellissima prestazione di Pedrosa è stata messa totalmente in ombra da una gara attendista di Lorenzo che si è accontentato del secondo posto, tanto e comunque non c'era nessuno ad insidiarlo. 38 punti prima 33 ora porterebbero a ragionare chiunque (Stoner escluso) per poter portare il secondo titolo in casa. E non si può neanche accusarlo più di tanto perchè ieri battere Pedrosa era quasi impossibile. Nessun outsider in grado di frapporsi fra i due come invece è per la SBK dove nessuno penserebbe di vincere con 33 punti di vantaggio. Biaggi ne ha 30 ma mancano due manches e gli avversari sono lo stesso molto agguerriti. Ezpeleta dice che vuole il ritorno dei marchi storici, ma chi si prende la briga di spendere anche al di fuori dello sviluppo di una moto da Gran premio quando oggi la Moto Gp non è solo corsa ma anche immagine, investimenti, Hospitality da 1000 e una notte, lontana dalle tende dove usciva Freddie Spencer con Erv Kanemoto. Ancora una volta rieccheggiano le parole di Stoner a Le Mans quando denunciava che oltre ai regolamenti in continua evoluzione che non danno stabilità, ne ai piloti ne alle case per lo sviluppo, Casey si lamentava anche del fatto che non c'è più quell'interscambio tra le categorie minori, relegate nei propri box o motorhome come dei lebbrosi in un lazzareto. Ditemi voi qual'è dovrebbero essere gli spunti per commentare una gara come quella di ieri. La caduta di Hayden? Il "lungo" di Rossi? Sono proprio quelli relegati fuori dal recinto che in questo momento stanno facendo lo spettacolo delle moto. La Moto2 e la Moto3 se non altro offrono spunti nettamente più interessanti per chi segue le gare se non per la molteplicità di avversari che si susseguono, anche se poi i dominatori sono sempre Cortese e Marquez. Di certo è che oggi la SBK è molto più mondiale che la MotoGp e gli appassionati questo lo sanno. Quando i "tifosi" torneranno negli stadi forse assisteremo a decisioni diverse da parte di Dorna che in questo momento sta campando su un pilota che anche ieri è arrivato ottavo. Dice bene Max Biaggi: "...quando a un pilota a secco da due anni gli viene proposta una moto ufficiale c'è qualcosa di strano...". A Motegi forse ci sarà il rientro di Stoner, almeno, salvo kamikaze dell'ultima ora, saremo certi di vederne 3 la davanti a battersi. Per tutto il resto c'è Magny Course, l'ultimo round della Superbike per vedere chi sarà il Campione del mondo 2012...