lunedì 26 luglio 2010

Houston... non abbiamo un problema!


Contrariamente al famoso messaggio degli occupanti dell'Apollo 13, l'astronauta Lorenzo e il suo razzo stanno andando a gonfie vele, pardon, a razzi tutto boost, verso la conquista del suo primo titolo mondiale. Nel tracciato di Laguna Seca il buon Jorge ha messo tutti in riga con una gara magistrale e un pò noiosa. Del suo ce l'aveva messo Pedrosa, scattato come sempre come un razzo, ma già dalle prime fasi si vedeva che la sua moto era un pò troppo ballerina per poter girare in 1.21.5, cosicchè all'entrata di una curva quasi veloce (la quinta) ha perduto l'anteriore nella maniera più classica ed ha offerto al rivale spagnolo la vittoria su un piatto d'argento, anche perchè l'astronauta Stoner, autore del giro veloce, non è stato in grado di insidiarlo più di tanto sempre alle prese con un mezzo nervoso e poco fedele alla sua guida aggressiva. Il resto dei "normali", rimasti in 12, hanno preso distacchi che vanno da 13 secondi della pattuglia capitanata da Rossi, Dovizioso, Hayden e Spies, fino al minuto e 14 di un inutile De Angelis a dimostrazione che le selle ci sono solo per chi se le compra e non per talento. Come ho detto gara incolore dopo l'uscita di Pedrosa, in quanto i primi tre dopo poco avevano già 3 secondi su Dovizioso che viaggiava con due secondi su Rossi, alle prese con gli arrembanti Hayden e Spies, ma poco incisivi per passare l'italiano. Orgasmo collettivo alla fine per il terzo posto di Rossi, anche se 13 secondi non sono pochi, però significativi se leggiamo la sua gara rispetto a quello che sapeva fare prima dell'infortunio. Io credo, e spero di sbagliarmi, che ci sia qualcosa nella testa di Valentino che si è rotto, non solo la tibia, perchè l'infortunio lo giustifichi se parti forte e stai coi primi per poi cedere dalla metà in poi. Invece il Dottore, come ha fatto anche in Germania, solo da metà gara in poi ha iniziato a girare forte con tempi interessanti, che gli hanno anche permesso di recuperare su Dovizioso. Brno sarà un gran premio interessante per la conferma dello stato di salute di Rossi, perchè come ha ammesso lui stesso, con la Superbike si è molto divertito registrando tempi da pole position e da primo della classe, ottenuti a ridosso dell'infortunio. Ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la telecronaca si è svolta nel fazionismo più assoluto con un apice a fine gara, quando Lorenzo si è travestito da astronauta (casco bellissimo) e il buon Meda ha pensato bene di dire che tutto ciò era troppo hollywoodiano e precostituito, come se tutti i siparietti di Rossi fossero "spontanei" (i sette nani, il cesso, il notaio, etc...). Tra le tante Lorenzo è stato anche protagonista (e l'unico) di un episodio di fair play nei confronti dello sfortunato De Punet, mostrando il numero di gara sulla griglia di partenza del francese. I prossimi appuntamenti saranno costellati dall'eterno dubbio di inizio secolo, ovvero la firma di Valentino per la Ducati, notizia tra le tante poco digerita dai veri tifosi della rossa che vedono un pò sminuire il valore della moto a discapito di un campione, il quale fidandosi poco, si porterà con se tutto il suo staff (mica scemo!) onde evitare di fare la fine di Stoner.
Buone ferie ragazzi e non rilassatevi troppo! C'è un nuovo fenomeno da fermare!!!

sabato 24 luglio 2010

Max and the City (puntata n°...boh)


Per la rubrica Dillo a Max, siamo di nuovo a parlare di rapporti personali interni, esterni ed oltre. Si perchè l'evoluzione sociale della specie, quella descritta magistralmente da Billy Wilder in "Quando la moglie è in vacanza", sopratutto con l'avvento dell'estate, porta sempre l'uomo e la donna, ad inevitabili incontri serali pre o post cena, nel vano tentativo di fare nuove conoscenze fino alla più remota ipotesi di "farci qualcosa". L'atavica reticenza a socializzare della donna fiorentina in città non coincide con l'immagine tanto descritta da amici di fuori città per non parlare dell'estero, come un animale da sesso puro, dove per un strano ma plausibile motivo, si trasforma da schiva a bongustaia della fauna maschile locale. Questo ha portato al fenomeno delle donne dell'est o cubane, le quali, spinte più da una fame economica che sessuale, si sono sorbite tutti i ragionieri e commercialisti ed anche qualche avvocato, rifiutati in maniera brutale dalla donna locale, troppo presa alla conservazione della propria immagine di donna ferma con i propri principi. E così mi tornano in mente le parole della canzone "tutti quanti col bicchiere in mano" la sera, nei locali all'aperto, dove alle tempeste tropicali si contrappongono le tempeste ormonali di tutti, seduti o in piedi, alla ricerca di una remota chance per portare a casa il risultato. L'altro giorno chiesi ad un amico, la cui moglie è al mare con i figli, com'era andata la notte brava in un noto locale fiorentino molto in voga ultimamente. La risposta è stata deprimente ma molto descrittiva su quanto detto fin'ora: "mah... ti dirò... fauna ce n'era, ma non c'è stato verso neanche di scambiare una battuta... Così ho annusato due ascelle, toccato una schiena, dato una strusciatina e sono venuto via...". Mah...
Incuriosito ho spostato le mie indagini sull'altro fronte, e sono direttamente andato nella tana del lupo, sono entrato sotto la sottana della donna fiorentina ed ho scoperto che... sotto il vestito gente!!! Si perchè fondamentalmente non siamo troppo diversi, diciamo che il maschio tira più alla conclusione, non è che si perda più di tanto nello studiare un approccio che non vada oltre il "t'ho già visto da queste parti..." La donna con la minigonna e il tacco fetish ha bisogno di qualcosa di più che gli smuova la serratura. La donna con le amiche sullo sgabello di un pianobar in estate, non ha bisogno dell'approccio adolescenziale o scontato. Consiglierei al maschio col muschio da astinenza un qualcosa che vada più direttamente al sodo, a minare quel tabu che aleggia intorno alla preda... Se la donna si è agghingata un messaggio lo vorrà dare (e non solo quello) o è solo chiacchere e distintivo? E allora esaltiamo un pò di quelle forme che per una sera hanno visto la luce e che non aspettano altro che un vivido complimento! Non avviciniamoci con la scritta in fronte www.vorreitrombare.org... Non è carino... Lo so che cinci ritto non vuole consigli, ma per una volta, facciamo emergere un pò di orgoglio maschio, teniamoci il merlo nelle mutande e facciamoci desiderare un pò... Cavolo! Voi pensate che la donna non abbia le nostre stesse pulsioni? Sbagliate! E' che solo gli piacerebbe cacciare un pò, non averlo scodellato li sul momento. E' anche vero che il tempo è tiranno, e che le ferie non durano in eterno, però tutto deve avere una giusta collocazione, evitando di girare come rabdomanti col bastone che vibra quando si trova l'acqua. Se provaste ad osservare, almeno per una volta, il rituale di accoppiamento (nel senso di conoscenza) di un uomo e una donna, vi accorgereste degli enormi sbagli effettuati da ambo le parti, la pochezza della conversazione, per non parlare degli atteggiamenti. Di solito il maschio sorvola le prede che stanno in gruppo e cerca un approccio con frasi da vocabolario adolescenziale. La preda allora guarda le sue amiche col classico sguardo: "eccone un altro..." e cala il gelo. A quel punto il maschio, lasciato a casa l'orgoglio, favorito dallo stordimento provocato da 3 Mohiti, seguita in monologhi che sortiscono l'effetto di una zanzara ronzante agli orecchi delle povere astanti, le quali, magari, si sarebbero fatte anche più curiose con argomenti più interessanti. E così mentre i giorni si ripetono la nostra reputazione va a farsi fottere minando anche quella di chi, come lo scrivente, tenta delle timide uscite serali giusto per fare nuove conoscenze e per essere cronista "distaccheto" delle notti estive. Uomini di tutta italia e della città di Fiorenza, vogliamo riprenderci lo scettro della sovranità assoluta o essere ancora schiavi del "tira più in pelo di..."?

venerdì 23 luglio 2010

Nel 2004 c'era già chi vedeva lontano

di Oriana Fallaci
«Signor Vicepresidente del Consiglio, Lei mi ricorda Palmiro Togliatti. Il comunista più odioso che abbia mai conosciuto, l’uomo che alla Costituente fece votare l’articolo 7 ossia quello che ribadiva il Concordato con la Chiesa Cattolica. E che pur di consegnare l’Italia all’Unione Sovietica era pronto a farci tenere i Savoia, insomma la monarchia. Non a caso quelli della Sinistra La trattano con tanto rispetto anzi con tanta deferenza, su di Lei non rovesciano mai il velenoso livore che rovesciano sul Cavaliere, contro di Lei non pronunciano mai una parola sgarbata, a Lei non rivolgono mai la benché minima accusa. Come Togliatti è capace di tutto. Come Togliatti è un gelido calcolatore e non fa mai nulla, non dice mai nulla, che non abbia ben soppesato ponderato vagliato per Sua convenienza. (E meno male se, nonostante tanto riflettere, non ne imbrocca mai una). Come Togliatti sembra un uomo tutto d’un pezzo, un tipo coerente, ligio alle sue idee, e invece è un furbone. Un maestro nel tenere il piede in due staffe. Dirige un partito che si definisce di Destra e gioca a tennis con la Sinistra. Fa il vice di Berlusconi e non sogna altro che detronizzarlo, mandarlo in pensione. Va a Gerusalemme, con la kippah in testa, piange lacrime di coccodrillo allo Yad Vashem, e poi fornica nel modo più sgomentevole coi figli di Allah. Vuole dargli il voto, dichiara che “lo meritano perché pagano le tasse e vogliono integrarsi anzi si stanno integrando”.

Quando ci sbalordì con quel colpo di scena ne cercai le ragioni. E la prima cosa che mi dissi fu: buon sangue non mente. Pensai cioè a Mussolini che nel 1937 (l’anno in cui Hitler incominciò a farsela col Gran Muftì zio di Arafat) si scopre «protettore dell’Islam» e va in Libia dove, dinanzi a una moltitudine di burnus, il kadì d’Apollonia lo riceve tuonando: “O Duce! La tua fama ha raggiunto tutto e tutti! Le tue virtù vengono cantate da vicini e lontani!”. Poi gli consegna la famosa spada dell’Islam. Una spada d’oro massiccio, con l’elsa tempestata di pietre preziose. Lui la sguaina, la punta verso il sole, e con voce reboante declama: “L’Italia fascista intende assicurare alle popolazioni musulmane la pace, la giustizia, il benessere, il rispetto alle leggi del Profeta, vuole dimostrare al mondo la sua simpatia per l’Islam e per i musulmani!”. Quindi salta su un bianco destriero e seguito da ben duemilaseicento cavalieri arabi si lancia al galoppo nel deserto del futuro Gheddafi. Ma erravo. Quel colpo di scena non era una reminiscenza sentimentale, un caso di mussolinismo. Era un caso di togliattismo cioè di cinismo, di opportunismo, di gelido calcolo per procurarsi l’elettorato di cui ha bisogno per competere con la Sinistra e guidare in prima persona l’equivoco oggi chiamato Destra.

Signor Vicepresidente del Consiglio, nonostante la Sua aria quieta ed equilibrata Lei è un uomo molto pericoloso. Perché ancor più degli ex democristiani (che poi sono i soliti democristiani con un nome diverso) può usare a malo scopo il risentimento che gli italiani come me esprimono nei riguardi dell’equivoco oggi chiamato Sinistra. E perché, come quelli della Sinistra, mente sapendo di mentire. Pagano-le-tasse, i Suoi protetti islamici?!? Quanti di loro pagano le tasse?!? Clandestini a parte, spacciatori di droga a parte, prostitute e lenoni a parte, appena un terzo un po’ di tasse! Non le capiscono nemmeno, le tasse. Se gli spiega che servono ad esempio per costruire le strade e gli ospedali e le scuole che anch’essi usano o per fornirgli i sussidi che ricevono dal momento in cui entrano nel nostro paese, ti rispondono che no: si tratta di roba per truffare loro, derubare loro. Quanto al Suo vogliono-integrarsi, si-stanno-integrando, chi crede di prendere in giro?!?

Uno dei difetti che caratterizzano voi politici è la presunzione di poter prendere in giro la gente, trattarla come se fosse cieca o imbecille, darle a bere fandonie, negare o ignorare le realtà più evidenti. Più visibili, più tangibili, più evidenti. Ma stavolta no, signor mio. Stavolta Lei non può negare ciò che vedono anche i bambini. Non può ignorare ciò che ogni giorno, ogni momento, avviene in ogni città e in ogni villaggio d’Europa. In Italia, in Francia, in Inghilterra, in Spagna, in Germania, in Olanda, in Danimarca, ovunque si siano stabiliti. Rilegga quel che ho scritto su Marsiglia, su Granada, su Londra, su Colonia. Guardi il modo in cui si comportano a Torino, a Milano, a Bologna, a Firenze, a Roma.

Perbacco, su questo pianeta nessuno difende la propria identità e rifiuta d’integrarsi come i musulmani. Nessuno. Perché Maometto la proibisce, l’integrazione. La punisce. Se non lo sa, dia uno sguardo al Corano. Si trascriva le sure che la proibiscono, che la puniscono. Intanto gliene riporto un paio. Questa, ad esempio: “Allah non permette ai suoi fedeli di fare amicizia con gli infedeli. L’amicizia produce affetto, attrazione spirituale. Inclina verso la morale e il modo di vivere degli infedeli, e le idee degli infedeli sono contrarie alla Sharia. Conducono alla perdita dell’indipendenza, dell’egemonia, mirano a sormontarci. E l’Islam sormonta. Non si fa sormontare”. Oppure questa: “Non siate deboli con il nemico. Non invitatelo alla pace. Specialmente mentre avete il sopravvento. Uccidete gli infedeli ovunque si trovino. Assediateli, combatteteli con qualsiasi sorta di tranelli”.

In parole diverse, secondo il Corano dovremmo essere noi ad integrarci. Noi ad accettare le loro leggi, le loro usanze, la loro dannata Sharia. Signor Fini, ma perché come capolista dell’Ulivo non si presenta Lei?».
New York, gennaio 2004


lunedì 19 luglio 2010

Caro Valentino ti scrivo...


...tanto so che non leggerai mai questo post, ma se lo facessi... Ho appena letto le tue dichiarazioni sul "La Stampa" (e forse su altri giornali), e rimango abbasito dopo che nel mio articolo precedente, neanche 12 ore fa, avevo elogiato le tue gesta sia come sportivo che come uomo. La tua dichiarazione che riporto in parte è questa:

"Alla fine volevo piangiucchiare come ha fatto lui (Stoner) due anni fa a Laguna Seca, ma ho preferito dirgli bravo. Non è vero che odio i miei avversari. Più che altro amo sfidarli, mi piace la bagarre in gara. Forse è quello che li irrita"

Stoner, caro Valentino, non ha piangiucchiato due anni fa, dopo che ti aveva bastonato l'anno prima. Stoner è stato molto più signore di te perchè la tua manovra da "eroe" al cavatappi andava sanzionata come un taglio di chicane dato che quando sei rientrato hai urtato Stoner senza lasciargli la posizione. Stoner è stato talmente signore che non ti ha accusato di aver frenato un millesimo prima del solito, quando lui è caduto prima di entrare sul rettilineo. Ricordi vero? Le malizie e le astuzie noi del "giro" le conosciamo e non ti abbiamo accusato per questo anzi... Come il sorpasso su Gibernau a Jerez, maschio ma regolare. Ma per favore evita termini del tipo "piangiucchiare" perchè al primo anno di MotoGp io ero driver BMW in pista e mi ricordo che levavi gas sul rettilineo del Mugello tanti erano i cavalli in più delle vostre Honda rispetto agli avversari. Certo tu sei forte, il più forte di questi ultimi anni, e negarlo sarebbe stupido, come sarebbe stupido gioire del tuo infortunio se non si è tuoi tifosi. Però durante il tuo regno Hayden e Stoner ti hanno messo dietro e forse quest'anno un altro pilota lo farà. Se gli altri piangiucchiano allora tu non nasconderti dietro una falsa convalescenza ipotizzando il tuo ritorno al 100% a Misano, perchè non si gira in 1.22.00 al Saschsering da "malati". Allora anche Stoner non si è svegliato quando sei arrivato te, ma ti ha semplicemente fatto capire che era inutile che ti affannassi per il terzo posto. Io ho semplicemente visto un bel duello tra due piloti veri... ma se la metti sul piano dell'ironia non piangiucchiare se quest'anno non vinci il mondiale...
Ma non è bello scrivere così, non è bello neanche leggerli commenti di questa fattura, quindi un consiglio da chi ti apprezza: puoi schernirli gli avversari, puoi anche fare della guerra psicologica, ma ricorda di portargli sempre rispetto, come loro lo portano a te. Lorenzo al Mugello non è stato ipocrita perchè ha riconosciuto il tuo valore nel motociclismo, ed ha ricordato al pubblico festante italiano, l'importanza di un campione come te. Se tu lo consideri un gesto ipocrita allora devo riconsiderare il tuo lato di campione di classe e gioire nel vederti nella polvere... Ma questo non lo farò mai perchè signori si nasce, non si diventa...

domenica 18 luglio 2010

Campioni, giornalisti, giornalai ruffiani e affini

Come volevasi dimostrare la valanga mediatica si è abbattuta sul moto mondiale al seguito dell'eroico ritorno di Rossi. Claudio Costa fu sibillino i giorni dopo l'incidente indicando in “forse” tre settimane per il rientro del pilota di Tavullia. E così è stato perché mai come oggi la Moto Gp ha bisogno di lui per uscire da un impasse che conta solo 17 piloti alla partenza dei quali solo 6 (per essere generoso) in grado di dare un minimo di spettacolo. La cosa più insopportabile di un gesto atletico di alta caratura sono i giornalisti e i cronisti, Meda in primis, che al cospetto del campione sembrano ipnotizzati e si prostrano come se avesse il potere di un santone. Ecco questo disturba un po' tutti noi appassionati di moto, abituati a recuperi record, Locatelli tanto per citarne uno recente, o tanti altri che sono rientrati senza tanto clamore. Ma lui è Valentino, talento indiscusso di questi ultimi 15 anni di corse, che non ha bisogno di essere santificato e coccolato come se fosse il fidanzato di tutti, sconfinando quasi verso un amore omosessuale. A me Rossi è piaciuto perché è andato forte, perché è tornato a fare quello per cui è nato, perché Stoner lo ha battuto sul campo, perché non si è nascosto dietro l'infortunio. E così dovrebbero fare i giornalisti, i commentatori, dovrebbero riportare la cronaca di una giornata di corse perché anche altri ragazzi hanno corso e hanno vinto. Gli eroi sono altri, loro sono solo guerrieri che combattono facendo uno sport per il quale sono disposti a sacrificare la vita figuriamoci una rottura di un osso. Bayliss si fece tagliare la falange del dito mignolo per poter rientrare a correre. Questo è il mondo dei piloti non solo di Valentino e i giornalisti lo sanno bene, ma si sa, i profani che seguono le corse sono in maggioranza rispetto a chi come me non vede solo un pilota in pista, non vede solo una classe, la MotoGp, ma le vede tutte tifando anche per altri piloti, non necessariamente italiani. Oggi il popolo ha bisogno di un suo idolo perché gli idoli fanno marketing e Valentino questo lo sa bene e si è cucito il suo posto nella storia. Ci fosse la possibilità di escludere il commento lo farei volentieri perché l'unica cosa udibile è il ruggito delle moto e ogni tanto qualche gaffe di Reggiani che almeno ci fa un po' ridere, ma subito anche lui ritorna nella più bieca normalità. Ora che la MotoGp ha ritrovato il suo re siamo tutti più contenti, e non è detto che faccia anche un apparizione in Superbike, così come nei rally e nelle esibizioni, perché oramai lo sport italiano porta solo il numero 46 e il 3 di Biaggi... Ma si sa, le gesta del romano valgono commercialmente meno per essere anche almeno una volta menzionate da giornalai ruffiani e compiacenti...