martedì 15 dicembre 2015

La gelosia, problematica o risorsa?

Una delle tante problematiche che affligge storicamente le coppie è la gelosia, vero carburante per dispute che nei secoli ha mietuto non poche vittime, arrivando addirittura a scatenare guerre come quella di Troia. Ma senza voler scomodare gli antichi tomi vorrei porre in voi un quesito: ma la gelosia realmente cosa è? Wikipedia la descrive così: La gelosia è un sentimento umano. Assume nel tempo il significato del timore di perdere o non ottenere un bene o un affetto o qualcosa che entri in possesso di qualcun altro.
Nasce allora da un possesso? Si insinua nell'insicurezza di perdere una persona? Partiamo dalla scelta del partner che sia marito, moglie o amante. Nella maggior parte dei casi l'inizio di un rapporto nasce con una scelta spesso frutto di un mix di gradevolezza della persona sia dal lato estetico sia da un lato interiore. La scelta però non prevede di apporre una bandierina tipo Risiko dichiarando il possesso del territorio. La persona sarà sempre comunque un patrimonio dell'umanità e starà solo a lui o a lei dichiararsi inviolabile. Però la gelosia va oltre perchè è da quel punto che inizia il balletto tra il possesso (bandierina) ed essere realmente gelosi per la scelta fatta. Un bell'uomo come una bella donna saranno sempre oggetto di attenzioni perchè è nella natura umana avere delle preferenze verso il "bello", che può essere sia estetico ma anche nel suo complessivo. Allora cos'è che fa scattare la molla della gelosia morbosa? Una scarsa autostima nel non saper gestire un rapporto fino in fondo? La paura di perdere? L'esempio più fulgido, e forse il più vero, è la gelosia che proviamo verso i propri figli che sappiamo, sin dall'inizio, che prima o poi ci verranno "tolti" da una terza persona senza che noi possiamo fare niente. Secondo il mio modesto parere la gelosia dovrebbe essere quell'ingrediente in più che da sapore ad un rapporto che comunque alla fine si deve basare sulla fiducia, anche se poi spesso viene disattesa. L'illudersi di "possedere" rischia di diventare un ossessione che poi travalica in una morbosità che minerà il rapporto definitivamente. Ma allora chi non è geloso non ama? L'amore non lo puoi quantificare come 3 etti di prosciutto dal macellaio ne tanto meno paragonarlo al punto di cottura della pasta. E' sicuramente una questione caratteriale e paradossalmente è riferita più alla sfera personale che a quella della coppia. Ci sono poi diversi gradi di gelosia legati sopratutto all'età. Da giovani la gelosia è più marcata perchè sono le prime volte che interagiamo con una persona e ancora non sappiamo cosa ci aspetterà. Col passare degli anni la gelosia "dovrebbe" trasformarsi in quel pizzicore che da al rapporto quella marcia in più. Un bell'uomo, una bella donna ancora piacenti dovrebbero fare la felicità dei propri partner e non crearne un affare di stato. Ma allora secondo voi la gelosia è più una problematica o una risorsa? 

venerdì 11 dicembre 2015

50....

....e poi ti fermi ad ammirare il panorama. Ti siedi, ti volti verso il basso e vedi la lunga scalinata che ti ha portato fin qui. Vedi la vallata sempre verde, il via vai delle persone e il paesaggio sempre bello e colorato. Ti siedi, apri la borraccia e bevi. Non ingurgiti l'acqua come i primi scalini ma ne assapori il gusto e lo fondi con l'aria che lentamente inspiri. Osservi il fiore davanti a te, lo vedi muoversi lambito da una lieve fresca brezza tipica di queste altitudini e ascolti il suono del tuo respiro. Il tuo corpo ti manda i messaggi tipici di una scalata, dolore alle ginocchia, fiato un pò grosso, lieve dolore ai lombi ma è ancora, per fortuna, tutto sotto controllo. Altri amici si sono fermati prima, ma non è una gara perchè porti con te il loro ricordo, la loro bandiera, da apporre alla vetta o semplicemente passandola ad altri. Durante la salita hai trovato un bastone che non pensavi di utilizzare all'inizio ma che in fondo ti rende l'arrampicata più facile e gradevole anche perchè il sentiero è un pò più irto rispetto ai dolci pendii iniziali, ma questo non ti impedisce di guardare sempre verso la vetta anzi, sicuramente ti aiuterà ancora nei passaggi più difficili. Con te nel sentiero ci sono altri scalatori alcuni più giovani che fanno avanti e indietro, altri che stanno salendo insieme a te. Con alcuni hai intrapreso il viaggio insieme, altri li hai trovati cammin facendo e sicuramente altri gli incontrerai più in su. In fondo a volte anche una mano tesa su una roccia difficile può aiutarti a salire senza scivolare. Adesso un ragazzino qualche metro più in in alto mi stà dicendo che da quella terrazza naturale il paesaggio è ancora più bello ed è giunta l'ora di ripartire. Chiudi la borraccia, ti stiri i muscoli, dai un occhiata giù in basso e ricominci il cammino verso la vetta, anche perchè dall'entusiasmo del ragazzo il panorama deve essere veramente bello... 

lunedì 9 novembre 2015

Biscotti italo-spagnoli

Chi crede che il risultato di ieri possa essere una questione di "mafia" spagnola si sbaglia di grosso. Già nel 1990 Capirossi vinse contro Spaan aiutato dai suoi stessi connazionali ma sembra che i nuovi tifosi abbiano la memoria corta (come lo stesso Capirossi in telecronaca ieri).
Tre anni fa quando Casey Stoner annunciò il suo ritiro disse delle cose molto interessanti e vere che solo in pochi (i veri appassionati e i veri giornalisti) capirono. Denunciò pubblicamente Don Carmelo Ezpeleta di un comportamento clientelare sempre verso la solita parte ovvero quella che gli portava più danari di tutti (affermazioni dette anche quest'anno). Con l'addio dell'australiano però nessuno ha mai pensato che sarebbe andato via l'unico pilota non spagnolo che potesse arginare lo strapotere della scuola iberica (se ieri c'era Casey la musica sarebbe stata diversa). Scuola avallata dallo stesso Valentino Rossi dove ha pensato bene di inserire il suo Team VR46 a correre il campionato spagnolo (con suo fratello e altri italiani) che è poi diventato il nuovo campionato europeo. Quindi di cosa stiamo parlando? Certo per un tifoso questi particolari non contano, ma per chi segue il motociclismo con più attenzione sa benissimo che le cose stanno così. Se Marquez ieri ha fatto il gioco sporco, lo ha fatto imparando dal suo stesso maestro che in 20 anni di carriera ha creato questo tipo di motociclismo, fatto di gag, battute, volemosi bene, tagliando-le-chicane-tanto-non-mi-puniscono, perchè questa è la realtà. Rossi il suo mondiale lo ha perso il Giovedì prima della gara di Sepang quando ha fatto quello che ha sempre fatto in carriera, ovvero demolire l'avversario sul piano psicologico. Peccato che il suo avversario avesse il suo poster in camera e avesse visto tutte le gare di Rossi (Laguna Seca docet). Il passaggio di Rossi alla Yamaha dopo i due anni bui in Ducati è stato avallato dalla stessa Dorna che ha visto calare l'interesse (soldi) per la MotoGp viste le prestazioni della sua gallina dalle uova d'oro. Due anni di ingaggio pagato "a mezzo" fanno comunque riflettere e alla lunga possono anche dare fastidio. Quando Rossi nel fuori onda di ieri dice a Ezpeleta "te l'avevo detto" tale affermazione racchiude tutto il significato di quanti hanno tentato di far emergere in questi ultimi anni in primis Stoner. Quindi chi ha fatto il primo biscotto e quando?

domenica 8 novembre 2015

Ha vinto Lorenzo, ha perso il motociclismo.#motogpvalencia2015

Chi semina vento raccoglie tempesta. Questo è quello che si merita la DORNA per aver seminato vento, e per aver dato la possibilità a tutti di poter essere giudici. Dopo Sepang tutti sono diventati intenditori di motociclismo, assetti e tempi sul giro, quando bastava applicare il regolamento, come lo fu per Simoncelli nel 2011. A quel punto Rossi e Lorenzo si sarebbero trovati a battagliare uno contro l'altro com'è regolare nello spirito di questo sport. Non solo. Dorna, con la squalifica o drive through di Rossi, avrebbe messo a tacere anche Marquez invece di bollarlo per condotta scorretta anche da parte di Mike Webb, uno dei direttori di gara. L'epilogo? Semplice. Marc si è trovato davanti Lorenzo per tutta la gara ma ha pensato bene di essere duro con lui come lo ha fatto con Rossi a Sepang. Lo ha controllato e non ha gettato il cuore oltre l'ostacolo, in fondo a cosa gli sarebbe valso? Se tutti fossero stati zitti e avessero applicato il regolamento oggi se le sarebbero date di santa ragione come sempre lo è stato. Alla fine Lorenzo ha fatto quello che doveva fare e ha vinto il suo quinto titolo mondiale. Sector e Gas lasceranno il circus non per i piloti che rappresentano ma per la gestione approssimativa delle corse, improntata oggi più che mai sul puro marketing che al momento ha la faccia di Valentino Rossi. Sicuramente questo mondiale rappresenta un pò la netta frattura verso il passato, frattura che già 3 anni fa Casey Stoner aveva denunciato preferendo ritirarsi che proseguire con questa banda di dilettanti. Le corse e i piloti sono altro, sopratutto i motociclisti, e i suoi appassionati. Adesso i tifosi si ritireranno pensando di essere stati sconfitti, ma qui l'unico sconfitto è lo sport. Forse con questa lezione si apriranno nuovi scenari futuri e una gestione più corretta delle corse tipo SBK, altrimenti possiamo cantare un requiem anche al motociclismo come lo è stato già per altri sport.
Di motociclismo possiamo parlare se guardiamo la Moto3 con un fresco e bravo campione del mondo, Danny Kent che ha riportato il Inghilterra il titolo dopo Barry Sheen e scusate se è poco. Kent ha battuto tutti anche un bravissimo Miguel Oliveira che nelle ultime gare ha fatto incetta di vittorie. Un bel finale Honda contro KTM giocato ad armi pari.
Brutto come sempre il monomarca HondaMoto2 non per la bravura dei piloti ma per la stupidità di voler utilizzare un unico propulsore, anche qui frutto di una scelta precisa di marketing e non di sport.
Finito il campionato adesso si vedranno gli strascichi di tutto ciò anche in previsione di cosa farà Yamaha, perchè non è detto che Lorenzo possa rimanere anche se sotto contratto. 
Un grazie a tutti voi che mi avete sempre seguito con i vostri LIKE e i vostri commenti, alcuni anche molto competenti altri sempre molto tifosi ma comunque nelle righe. In fondo stiamo parlando di moto e non di palloni.  

domenica 25 ottobre 2015

Calcio di rigore, #motogpmalesia2015

Ho iniziato questo post una decina di volte ma non sono mai riuscito ad avere un buono spunto per partire. Valentino Rossi è stato un grande campione...punto. Altri lo sono stati meno. Punto. Quindi? Io che seguo il motociclismo da 30 anni ho visto diversi campioni, anche se poco pubblicizzati, ma nessuno ha avuto la furbizia di Rossi che alla fine ha fatto come Vodafone dove tutto è girato intorno a lui. Oggi però Rossi ha dato un calcio ad un avversario ed anche a se stesso, com'è stato per il periodo Ducati dove in molti hanno capito che il mezzo secondo nel polso e "guido sopra i problemi" era solo un'ottima manovra di marketing. Oggi Marquez ha messo in pratica esattamente la tattica che il suo idolo ha fatto tante, tantissime volte, stuzzicando gli avversari fino a sfinirli, ma nessuno si è mai ribellato con un tale gesto di stizza così plateale. La rissa è iniziata Giovedi con una dichiarazione fatta da lui stesso contro la condotta di Marquez in Australia, tacciandolo di favoritismi a favore di Lorenzo. Il resto è stata storia recente culminata con il brutto gesto che ha poi eliminato Marquez dalla gara. In Argentina Rossi era stato bravo e Marquez un pollo. Ad Assen la direzione gara ha lasciato correre un taglio che per regolamento andava sanzionato. Eppure, dopo un gesto che ad un altro sarebbe costato la bandiera nera, a Rossi gli è stata inflitta una penalità sulla sua patente sportiva, che solo grazie ad il punto già preso a Misano, la gara prossima partirà in ultima fila, relegando il gesto ad un semplice incidente di gara. Di sorpassi maschi ci ne sono stati come anche di duelli epici, Raney con Shwantz, Bayliss con Edwars, Fogarty con Haga, Biaggi con Doohan, ma nessuno si è mai permesso di tirare un calcio all'avversario. Lo ha fatto Stoner ai danni di De Punet in prova a Le Mans (e il francese si addosso anche sportivamente la colpa) e tutti i soloni dell'epoca si scagliarono contro il Canguro Mannaro. Sempre lo stesso Stoner ha dato l'addio alle corse denunciando una gestione troppo faziosa del burattinaio Ezpeleta e questi di oggi ne sono i risultasti. Avevo scommesso che questo anno avrebbe portato a Rossi il suo ottavo titolo mondiale della classe regina, e se lo sarebbe perfino meritato per gli ultimi due anni fatti con intelligenza e classe. Ma l'applauso del suo amico intimo Uccio ai box, dopo la caduta di Marquez, mi ha fatto capire che signori si nasce e non si diventa e che la sportività è oramai un miraggio riservato solo agli appassionati di uno sport che è destinato a scomparire. Già le prime avvisaglie di minacce (anche di morte) a Simoncelli (quando atterrò Pedrosa) e quelle su Iannone e Marquez recentemente dovevano farci capire che il circo è cambiato, e oggi ne abbiamo finalmente le prove. Anni fa gli appassionati avrebbero fischiato i piloti per gesto così (gli australiani fischiarono Doohan dopo la bandiera nera a Biaggi). Oggi i social network ci insegnano che il motociclismo è diventato un terreno per i faziosi che però portano i soldi nelle tasche degli organizzatori. 
La gara? Ha vinto un grande Pedrosa che ha regolato un Lorenzo attento e guardingo. Il resto come sempre dietro e un bravo a Petrucci sesto. A Valencia Rossi partirà ultimo ma arriverà al peggio quarto vista la concorrenza. Lorenzo dovrà invece vincere altrimenti dovrà dare un calcio a questo mondiale. Calcio che qualcuno ha già dato, ma non solo al mondiale.

lunedì 19 ottobre 2015

Down Under, #motogpaustralia #sbkqatar 2015

Bella giornata di motociclismo ieri, degna di essere rimasti a casa in piedi, sdraiati o supini sul divano. Visto il mondiale SBK già assegnato partiamo con la gara della MotoGp una delle più belle degli ultimi anni per intensità e grinta. Menzione d'onore a Andrea Iannone che ha occupato il terzo gradino del podio ma virtualmente vincitore di una gara combattuta accanto a Marquez, Lorenzo e Rossi. Suo il sorpasso più bello della gara e forse del mondiale ai danni di Marquez e di Rossi, sorpasso degno di essere citato anche negli anni a venire, pensando anche che ad inizio gara il buon Andrea si sera preso anche una "gabbianata" nello stesso punto del sorpasso. A Marquez invece, oltre al primo posto, va anche la Palma d'Oro per non essersi ricordato che l'ultimo giro non era delle qualifiche ma della gara, stampando il record proprio sotto la bandiera a scacchi dopo aver recuperato a Lorenzo 7 decimi in un giro. Dal canto suo Lorenzo ha fatto una gara intelligente e solo il piccolo diavolo gli ha rovinato la festa e 5 punti che fino a due curve dalla fine erano già in tasca. Rossi invece ha fatto una gara alla Rossi con la consapevolezza che i mondiali si vincono anche accontentandosi, guardando gli altri davanti nell'intento di prendersi a carenate e sfruttando ogni loro singolo errore. All'appello è mancato Pedrosa quinto ma a distanza altrimenti poteva davvero essere una gara stile Moto3. Adesso i punti di divario tra Rossi e Lorenzo sono 11 e la Malesia sarà un bel crocevia per capire se il mondiale si giocherà all'ultima curva di Valencia. 
In Moto3 è ancora una volta successo di tutto dove l'unico vincitore possibile doveva essere Olivera (e cosi è stato) mentre a Kent sarebbe bastato controllare la situazione a distanza. Distanza che si è ridotta ai minimi termini quando Antonelli ha preso la ruota posteriore dell'inglese facendolo decollare e con lui altri 2 piloti tra cui il nostro Bastianini che matematicamente saluta i sogni mondiali. 
Nella notte Qatariana invece, in presenza dei nipoti di Bin Laden, si sono svolte 2 bellissime manches della Superbike con due vincitori a sorpresa dopo dei bellissimi corpo a corpo. In Gara1 trionfa Torres alla sua prima vittoria iridata dopo una gara intelligente avendo regolato niente meno che il fresco campione del mondo Rea alla ricerca del record di punti. Terzo un Sykes veloce ma calante sul finale. Nella seconda manche Haslam regola uno spettacolare Davies all'ultima curva dopo che il pilota Ducati ci ha emozionato per tutta la gara con delle staccate da cardiopalma sopperendo alla scarsa velocità nel rettilineo della sua moto. Terzo ancora una volta Sykes, mentre Rea si è dovuto ritirare per un guasto alla sua velocissima verdona. All'appello è mancato Biaggi per infortunio ma vedendo la prestazione dell'Aprilia forse lo spirito aleggiava...
Brevi considerazioni sulla telecronaca, sempre più pietosa quella di Sky, mentre quella di Italia 1 ai limiti del patetico con le solite domande sulla pseudo scorrettezza del sorpasso in Gara1 di Rea ai danni di Sykes. I piloti sono piloti "peggio" se sono inglesi più abituati ai fatti che non alle parole...

venerdì 16 ottobre 2015

BMW R1200 RT Usata, prova su strada.

E' consuetudine da parte delle riviste specializzate provare una nuova moto e recensirla svelandone i pregi e i difetti da dare poi in pasto al consumatore. Ma c'è anche un altro mercato, forse più vasto che del nuovo, che è quello dell'usato e l'unico riferimento per l'acquisto di una "vecchia" moto sono le prove di qualche anno fa. Ma allora perchè non recensirne una usata adesso? Recentemente un amico mi ha affidato un BMW R 1200 RT del 2006 chiedendomi pareri sul mezzo da lui comprato e capirne se il tempo potesse averne alterato in maniera sostanziale le caratteristiche tecniche. Il mezzo in questione ha avuto solo un proprietario e la distanza percorsa sono 26.000 km che abbiamo cercato di certificare informandosi presso la rete dei concessionari BMW. Come ogni moto con qualche anno i vari graffi e graffietti sono all'ordine del giorno considerato anche che il mezzo è stato usato molto in città e tangenziali varie. Contrariamente al suo aspetto "fisico" l'RT risulta una moto-scooter in quanto sin dal primo momento che ti siedi sopra risulta confortevole e poco grande a dispetto di un avantreno ricco di carenatura. La moto della prova aveva al posteriore un Metzler Roadtech del 2010 leggermente appiattito sul centrale, mentre all'anteriore un Pirelli Diablo del 2015 sostituito da poco. All'avvio il boxer parte subito bene senza troppi "scampanellii" e rumoretti vari sinonimo di una buona manutenzione (anche se il gioco delle valvole sarà da verificare) e sin dai primi metri abbiamo veramente la sensazione che l'RT è la moto che non ti aspetti, molto maneggevole anche tra il traffico cittadino. Spingendosi sul misto verso Fiesole, pur non avendo portato in temperatura le gomme, la moto risponde subito bene ai cambi di direzione con qualche inerzia all'avantreno dovuta forse a una sospensione anteriore da regolare. Anche il posteriore in fase di compressione e rilascio ha fatto venire un pò fuori gli anni sopratutto se utilizzato per ammortizzare le buche della città. Comunque una moto molto coerente e precisa nell'inserimento anche se il lieve appiattimento della gomma posteriore si fa sentire quando si scende in piega. Abituato ai suoni marcati delle moto da corsa la rumosità dello scarico del BMW risulta quasi assente tanto da sembrare una moto elettrica e solo dai 4000 giri in su si ode il tipico rombo del bicilindrico. In frenata prima della curva la sospensione anteriore non ci da troppa confidenza laddove ci piacerebbe essere più frenati di idraulica in compressione. Dei buchi in apertura gas mi fanno capire che forse la moto non ha fatto i richiami previsti dalla casa madre per l'aggiornamento del software. Mi fermo dopo 5 km di curve e controllo la temperatura delle gomme e vedo che l'anteriore ha lavorato bene mentre il posteriore (nonostante la trazione) ha fatto più fatica ad entrare in temperatura. Stranamente non sono riuscito a ripulire fino alla spalla la gomma e questo mi ha fatto nutrire qualche dubbio sulla scelta del 180/55 al posto di un 170/60 a mio avviso più confortevole e meglio calzante sul cerchio da 5.5 pollici, peraltro non previsto sul libretto. Comunque nonostante i 10 anni la moto è molto gioviale e pensando anche al prezzo, prima di comprare uno scooterone, un pensierino ce lo farei volentieri sopratutto se al diporto cittadino ci unisco le gite fuoriporta e qualche viaggio. Come sempre belle e sontuose le borse dedicate che ricalcano il profilo della moto anche se a mio avviso potevano farle come quelle del GS 1200R che si allargano e si stringono, perchè comunque nel traffico si rischia di rimanere agganciati a qualche paraurti. Bello anche il bauletto tipico BMW style un pò troppo grande rispetto alla capacità, con il risultato di "ingoffire" un pò la moto. Un ultima considerazione sul cruscotto che prevede l'alloggiamento di due casse per la radio (opzionale). Magari nel vano degli altoparlanti sarebbe stato possibile ricavare due tasche per riporre un cellulare o i documenti. Non mi hanno fatto impazzire gli specchi retrovisori ben incastonati nella carena ma un pò di difficile lettura. Comunque con un buon tagliando, cambiando anche i liquidi dei freni, la moto non ha niente a che invidiare alle moto "moderne" e pensando anche al prezzo del nuovo sicuramente un buon affare e duraturo nel tempo. 

lunedì 12 ottobre 2015

Dalle stelle alle stalle, #motogpmotegi2015

Nove giri dal termine. Lorenzo con tre secondi di vantaggio controllava Rossi a 3 secondi inseguito da un arrembante Pedrosa in forte rimonta. Sorpassato l'italiano, se la gara finiva così, Lorenzo nel campionato si sarebbe portato a -5 da Rossi. Otto giri dal termine. La rimonta di Pedrosa non era un fuoco di paglia ma bensì una cavalcata verso la testa della corsa, complice un calo di gomme di Lorenzo. Sette giri dal termine. Pedrosa agguanta Jorge e lo lascia in balia di Rossi che si era accodato alla Honda dello spagnolo trovando fiducia nelle sue traiettorie. Il resto è storia con il bravo pilota Honda che lascia la compagnia e va a tagliare il traguardo con 8 secondi di vantaggio (dopo averne presi lui stesso 8 a inizio gara!) su Rossi e su Lorenzo capitolato in pochi giri a -18 in classifica dall'italiano. Le gare sono anche queste, evitando di parlare di fenomeni o di piloti ultrasensibili sull'acqua. Nelle 3 gare in condizioni "miste" abbiamo avuto 3 vincitori diversi, segno che la pista bagnata o umida rendono il risultato incerto fino alla fine. Le congiunzioni astrali parlano da sole: questo sarà l'anno del decimo titolo di Rossi perchè sembra che sia scritto nelle stelle (e anche in regolamenti male interpretati, vedi Assen). Comunque questo Valentino è il migliore di sempre (come lo è stato anche l'anno scorso) visto anche il livello degli avversari, cosa che in passato si limitavano a un nome o forse due. 75 sono ancora i punti in palio, forse pochi o forse tanti. Lorenzo dovrà vincere, e in condizioni d'asciutto non ce n'è per nessuno, ma gli altri due piloti Honda dovranno mettersi nel mezzo, peggio se invece gli finiranno davanti. Jorge potrebbe sperare anche in Ducati ma ancora si fanno molti discorsi e pochi fatti. 
Chi invece ha chiuso la stagione con la Marsigliese in cuffia è stato Zarko che con il ritiro di Rabat per infortunio ha vinto "a tavolino" il suo primo titolo mondiale. Ma essendo in una stagione stratosferica si è preso anche la gara con una condotta magistrale da vero campione. Bravo!!!
In Moto3 l'unica stella che ha brillato nella pioggia giapponese è stato il nostro bravo Antonelli che a testa bassa si è portato a casa una vittoria difficile e matura che da segni di speranza per il futuro. I due contendenti al titolo, dopo gli svarioni di Aragon si sono controllati a vicenda senza fare troppi danni anzi, Kent ieri ha rosicchiato un altro punto sul nostro Bastianini portando il gap a +56. 
Prossimo round a casa di Stoner con la speranza di una gara full dry o full wet perchè comunque alla fine, a noi motociclisti, ci piace la prestazione assoluta sia del mezzo meccanico sia del pilota.

lunedì 28 settembre 2015

Highlander di Aragon #aragonmotogp2015

Ne resterà soltanto uno recitava il noto film sugli immortali, e sicuramente solo uno potrà vincere questo titolo mondiale. Però nella lettura di questa stagione possiamo affermare che Jorge Lorenzo quest'anno è stato il più forte e il più veloce e ieri lo ha ampiamente dimostrato. Senza le variabili del tempo che rimescolano le carte Lorenzo ha mostrato una netta superiorità anche rispetto ad un ottimo e mai domo Marquez sempre al limite per poter stare li davanti. Limite invece che non ha mai passato Rossi, pilota furbo e attento che non ha mai gettato il cuore oltre l'ostacolo ma si è "accontentato" di quanto la gara poteva offrire. Radio paddok dice che sembra di rivivere il mondiale 2006 con Lorenzo al posto di Rossi e Rossi al posto di Hayden. Può darsi, ma con ancora 4 gare da correre sicuramente il mondiale, a meno di clamorosi colpi di scena, se lo giocheranno a Valencia con le variabili Marquez e Pedrosa. Proprio quest'ultimo ieri ha interpretato una delle sue migliori gare duellando ad armi pari con Rossi, battendolo sul suo stesso campo ovvero il corpo a corpo, una dote che rende il pilota di Tavullia forte ma non imbattibile, peccato che diversi piloti se ne siano accorti troppo tardi. Marquez ieri non avrebbe mai impensierito Lorenzo perchè la differenza sul passo gara era di 2 decimi al giro e la caduta ne è la riprova. Adesso i punti che separano i due contendenti sono 14 e se il tempo sarà clemente ne vedremo delle belle. Un lieve segnale di ripresa si è visto anche in Ducati con Iannone che annusava a 2 secondi gli scarichi del terzo posto e Dovizioso risalito fino alla quinta posizione.Tutto il resto come sempre Game Over. 
In Moto2 l'acrobata Zarko non è riuscito nel colpaccio di chiudere i conti con il campionato, complice una non buona messa a punto e forse un pò d'ansia ma è solo un rimandare tanti sono i punti che lo separano dagli inseguitori Rabat e Rins ieri in ottima forma. I due spagnoli infatti hanno dato vita a un duello interessante fino alla bandiera a scacchi con Tito vincitore di una spanna su un sempre più maturo Rins. Terzo l'ottimo Lowes che continua il suo apprendistato in vista del mondiale 2016.
La Moto3 invece ci ha offerto una pagina folle del campionato dove i due leader Kent e Bastianini hanno pensato bene di rendere il mondiale ancora incerto. Enea all'ultimo giro tampona (clamorosamente) il povero Binder gettando alle ortiche un ottimo piazzamento, Kent un curva e mezzo dopo, invece di accontentarsi di un'ottima terza piazza, decide di aprire anticipatamente il gas all'ultima curva finendo vittima di un brutto high side (senza conseguenze) gettando alle ortiche la chiusura del campionato. Al traguardo un sempre ottimo Olivera su Navarro e un fortunato Fenati.
Da segnalare il brutto comportamento del popolo dei canarini gialli (parte di esso) che ieri ha impestato la pagina facebook di Pedrosa con le peggio nefandezze reo di aver ostacolato il loro beniamino.
Prossima tappa Giappone in casa Honda con la speranza di un finale campionato asciutto. 

lunedì 21 settembre 2015

Johnny Rea Campione del Mondo!!

Ci sono piloti e piloti. Quelli che non sai mai se sbocceranno o quelli che pur non avendo un mezzo all'altezza sai che prima o poi mostreranno il loro valore. Questo è sicuramente Rea un ottimo pilota vissuto un pò troppo sotto l'ombra dell'Ala Dorata (Honda) che non gli ha mai fornito un mezzo tecnico per poter stare li davanti. Ci ha pensato però la Kawasaki che lo ha accolto e lo ha guidato verso il suo primo titolo mondiale, e non lo ha fatto giocandoselo all'ultima gara ma molto prima segno di un dominio impressionante. Con 2 round ancora da disputare Rea potrà scrivere ancora qualcosa in questo suo anno fantastico e noi siamo lieti di aver assistito alle sue imprese. Niente ha potuto il suo compagno di squadra che non ha trovato la quadra del cerchio con il cambio di regolamento pur con una moto identica. In terra spagnola il duo Kawasaki ha vissuto un week end non al top, dove ha visto Rea mai sul podio e Sykes prima vincitore e poi quinto, cosa che invece è riuscita al sempre ottimo Davies (secondo e primo) ora sempre secondo in classifica iridata. Benino le due Aprilia seconde e terzi in gara due, mentre l'Honda si è dovuta accontentare di un Guintoli oramai con la testa in Yamaha e Van DeMark terzo in gara uno. Un super applauso se lo merita invece l'eroe dei due mondi, quel Michele Pirro che guida tutto ciò che si chiami Ducati, forse meritevole di più che di qualche comparsata. Adesso non resta che goderci questo finale di stagione con la lotta per il secondo posto tra Davies e Sykes e capire cosa farà Aprilia l'anno venturo, viste le voci che la danno in ritiro. Certo è che la SBK dovrà essere trattata un pò meglio dal padre padrone Ezpeleta ad iniziare dell'assurdità del mese e mezzo di stop tra la Malesia e la Spagna. 
Anche in Supersport, a meno di un clamoroso errore, con l'uscita di scena di Cluzel per frattura, il mondiale rimane saldamente in mano al turco volante Soufoglu, che anche ieri ha messo il suo sigillo in una gara dominata dall'inizio alla fine. Bene il sempre più maturo e spettacolare Jacobsen (secondo) davanti al nostro Zanetti sempre più a suo agio sull'MV. Agio che ha trovato anche Terol sedutosi al posto di Cluzel il sabato e quinto la domenica dopo un bel duello con Faccani (sesto) e Smith (quarto). Come sempre dispiace che una formula come la Supersport non sia valorizzata a dovere, sicuramente molto più interessante del monomarca Honda Moto2.
Prossimo round in terra francese dove i titoli da assegnare sono ancora 2 Superstock 1000 e Supersport. 

lunedì 14 settembre 2015

La corrida, #motogpmisano2015

Inizierei con le gare dei professionisti della Moto3 dove finalmente Enea Bastianini ha centrato la sua prima vittoria iridata e lo ha fatto davanti al pubblico amico. La voglia di vincere era tanta ma per fortuna Enea si è saputo accontentare fino a ieri e il suo secondo posto in classifica lo conferma. L'ostacolo ieri si chiamava Olivera, un bel pilota ma che nulla ha potuto contro la voglia di vincere del pilota del Team Gresini, che lo ha battuto in volata seguiti da un sempre più maturo Antonelli alla sua terza presenza sul podio. Fuori dal podio invece Fenati e Binder dopo una gara a 6 (prima della caduta di Vasquez). Il leader del mondiale Kent è arrivato sesto dopo una strana penalizzazione arrivata dalla direzione gara che lo ha "incolpato" di aver sfruttato troppo le vie di fuga rosse, quando in realtà dietro di lui un nutrito gruppo di piloti stava facendo la stessa cosa. L'inglese comunque ha sempre due gare di vantaggio sul mondiale e l'unico che può realmente impensierirlo è proprio il nostro bravo Enea.
In Moto2 Zarko non finisce mai di stupire e vincere anche quando gli avversari lo sgomitano in rettilineo, come ha fatto l'impossessato Aegerter prima che uno "strano" Rins non lo stendesse a terra. Lo svizzero infatti era partito col pungolo di voler vincere e ha reso i primi giri molto interessanti duellando col francese mentre dietro un manipolo di piloti cercava di consolidare le proprie posizioni. Caduti Rins e Aegerter il nostro Corsi si portava in seconda posizione in cattiva compagnia di Nakagami, Folger mentre dalle retrovie stava rientrando Rabat. Alla fine Zarko vince (con tanto di backflip dal guardarail!!!!) davanti a Rabat e Nakagami. Corsi quarto.
Dilettantesca e approssimativa invece la MotoGp complice un tempo "stronzo" che ha rovinato la festa e quindi una bella gara. Partiti con le slick i piloti hanno dovuto fare il primo cambio dopo pochi giri, in quanto la pista si era realmente bagnata, con i primi tre (Lorenzo, Marquez e Rossi) a marcarsi stretti, già comunque abbondantemente in vantaggio sul resto del gruppo. Mentre la pioggia rallentava, in pista già si stava formando l'asciutto sulla traiettoria ideale, cosa che non è sfuggita a Marquez che prontamente rientrava per un nuovo cambio moto con Rossi (passato in tersta) e Lorenzo intenti a studiarsi da vicino nonostante le gomme rain e le segnalazioni dai box di rientrare. A quel punto il giovane spagnolo aveva già iniziato a girare 10 secondi più veloce con Lorenzo che finalmente rientrava per il cambio. Rientrato in pista però lo spagnolo si faceva tradire dal sorpasso di Redding, il quale era partito con le slick e non aveva effettuato il cambio di moto (è anche caduto), quindi logicamente più veloce e rodato, pensando di essere troppo cauto decideva di accelerare a gomme fredde finendo mestamente nella ghiaia. Contestualmente alla caduta, Rossi rientrava per il cambio ma oramai la frittata era fatta. Sul podio quindi un bravo Marquez, Smith (anche lui senza cambio) e Redding davanti a Baz. Bene ancora una volta Petrucci, sfortunatissimo invece Pirro mai partito dalla quinta casella. Sicuramente il buon Michele non aveva salutato Padre Pio prima di partire da casa. Bravo comunque!! Un Rossi fortunato quinto riesce ad allungare in classifica a +23 su Lorenzo che butta alle ortiche un fine settimana partito come sempre al top. 
Brutta, bruttissima la cornice degli spettatori trasformati in canarini gialli che hanno esultato quando Lorenzo è finito nella ghiaia. Anni fa dagli stessi spalti di Misano avrebbero applaudito il pilota caduto. Oggi lo fischiano. Siete mediocri e meschini e non avete neanche a che fare con il pilota che state tifando, come non hanno a che fare con lo sport chi commenta le corse. 
Prossimo round Aragon crocevia per capire chi vincerà questo titolo (sperando nel meteo)... 

lunedì 31 agosto 2015

Forza Italia!!! #silverstonemotogp2015

Ci voleva il maltempo per rimescolare un pò le carte in MotoGp, perchè in condizioni d'asciutto la musica sarebbe stata la solita. Invece la pista bagnata di Silverstone ci ha reso il campionato con un protagonista in meno, Marquez, il primo podio di Danilo Petrucci (secondo), la vittoria di Rossi e il terzo gradino del podio di Dovizioso dopo un fine settimana travagliato. Tre italiani nuovamente sul podio grazie anche a condizioni molto diverse rispetto alle prove libere ma che ci hanno regalato lo sventolar del tricolore. Rossi su tutti dopo una gara in testa con il solo Marquez a impensierirlo mentre Lorenzo sin da subito non è mai stato della partita complice un casco bizzoso (è la seconda volta) e un tamponamento di Espargarò nelle prime battute. Intanto dalle retrovie, partito 18 esimo, Petrucci rimontava come una furia fino ad arrivare un secondo e mezzo da Rossi, quando ha pensato bene di accontentarsi per il suo primo podio in MotoGp. Nelle retrovie succedeva un po di tutto come l'eliminazione del team LCR complice una manovra azzardata di Miller che atterrava Crutchlow. Come dicevo carte rimescolate in una pista dov'è l'incognita ha regnato sovrana, rendendo questo finale di stagione sempre più interessante e incerto.
In Moto2 invece tutto come da copione dove neanche l'acqua ferma il solito Zarko sempre più padrone di questo mondiale e conferma un sempre più maturo Rins in seconda piazza e Rabat che chiude il podio.
E nel diluvio di Silverstone la Moto3 ritrova il suo indiscusso leader Kent il quale, senza farsi impressionare dall'acqua amica, rimette le cose a posto allungando sul secondo in classifica Bastianini, anche lui in netta sofferenza con il clima e cadute.
Prossimo round Misano Adriatico per una verifica su quanto sia effettivamente successo in Inghilterra e capire lo stato di salute di questo sport gestito e commentato in maniera troppo faziosa e commerciale.  

lunedì 17 agosto 2015

Salto mortale (all'indietro), #brnomotogp2015

Vorrei partire dal bel gesto atletico di Zarko il quale, una volta vinto la gara della Moto2, si è presentato sui bordi del muretto del Motodrome di BRNO e si è permesso di fare un salto mortale all'indietro davanti al pubblico dopo una bellissima gara condotta quasi sempre in testa, segno di uno stato di forma notevole che sicuramente gli darà il suo primo titolo mondiale della Moto2. Una gara, a detta dei telecronisti marchettari, poco interessante perchè non c'era un italiano, ricca invece di spunti per l'appassionato motociclista che ha potuto godere della costanza sul giro dei protagonisti (e vi assicuro che non è facile) dall'inizio alla fine. Sul podio con il francese un coriaceo Rabat che non è riuscito a colmare quel secondo di gap ed un sempre più maturo e convincente Rins che si è portato dietro un Marquez ancora in cerca del risultato pieno. 
Salto mortale in avanti in Moto3 anche per la prima volta di Niccolò Antonelli autore di una bella gara, intelligente e matura, che lo ha visto precedere al traguardo anche il nostro Bastianini e Binder su il resto del gruppo come sempre in battaglia dal primo all'ultimo giro. Anche se settimo Danny Kent ha dimostrato tutta la sua maturità nella gestione della gara che alla fine non gli ha fatto perdere tanti punti in campionato proprio sul nostro Enea Bastianini.
In MotoGP hanno invece seguito il copione di highlander dove al traguardo ne è restato soltanto uno, Jorge Lorenzo da Maiorca, autore di un'imperiosa gara che lo ha portato a infliggere 5 secondi a Marquez (secondo) e 10 secondi a Rossi (terzo). Vittoria con doppio premio in quanto ad oggi è in vetta alla classifica del mondiale, pari punti con Rossi ma con un numero maggiore di vittorie. Benino le Ducati quarta con Iannone e sesta con Dovizioso, mentre Pedrosa si è accontentato di un quinto posto lodevole viste le sue condizioni fisiche. Il resto del gruppo come sempre a una quaresima compresi i due ufficiali Crutchlow (caduto) e Redding  che sulla carta avrebbero dovuto stare la davanti almeno in questa fase della stagione. 
Con un Lorenzo così difficile ipotizzare cosa accadrà nelle prossime 7 gare, sicuramente speriamo che DORNA non cada nel tranello di "aggiustare" le cose favorendo l'uno o l'altro pilota per rendere il mondiale più interessante, vedi ad esempio la scelta delle gomme. A noi appassionati ci piace ancora credere nello sport e applaudiamo sempre al migliore che ha vinto, anche se non è italiano, anche se non è simpatico, lasciando ai prezzolati e venduti di turno (anche ex piloti) i commenti di bassa lega che niente hanno a che fare con il nostro sport.
Ci vediamo dunque a Silverstone con la speranza di un meteo clemente e di una gara "pulita".

lunedì 10 agosto 2015

Duello al sole (nuvoloso) #motogpindianapolis2015

Far West terra di duelli all'ultimo sangue. I pistoleri si sfidano l'uno contro l'altro addirittura spavaldi nel chiedere all'avversario di sparagli al cuore e così ha fatto Marquez a Lorenzo nel catino di Indianapolis quando, dopo aver condotto la gara fino agli ultimi due giri, il piccolo diavolo ha "uccellato" uno Jorge in splendida forma, ma non abbastanza per resistere al suo connazionale. Una gara che neanche a tavolino l'avevano prevista così veloce, tanto è che il terzo e il quarto, Rossi e Pedrosa hanno preso 6 secondi, ed il resto oltre, ... parecchio oltre. Indianapolis ci ha confermato ancora una volta che la MotoGp è una gara corsa ai vertici solo da 3 piloti + 1 (Pedrosa). Gli altri pur ufficiali (Crutchlow e Redding) mai una volta li davanti, le Ducati altalenanti (Iannone quinto e Dovizioso in rimonta), il resto semplici comparse. Rossi ancora una volta ha dimostrato la sua maturità e furbizia, facendo pretattica il Venerdi, sapendo comunque che al peggio sarebbe arrivato quarto. Peccato per Pedrosa che si è lasciato incantare da Rossi per la battaglia del terzo posto che a mio avviso era alla sua portata. Classifica riaccorciata con Lorenzo a -9 e Marquez a -56 non ancora fuori dai giochi finali. 
In Moto2 bella prova di Alex Rins alla sua prima vittoria mondiale seguito da un sempre ottimo Zarko che consolida la sua leadership nel mondiale, e con un Morbidelli (unico italiano) ottimo terzo, dopo una gara intelligente e grintosa. Segnali positivi per il Team Italtrans che sembra aver trovato la quadra vista anche la prima fila di Kallio. 
In Moto3 è veramente successo di tutto tanto che a vincere è stato il belga Livio Loi, seguito da altre due new entry sul podio McPhee e Oettl. La gara era partita con wet race, ma in realtà è sembrata più una decisione politica che altro. Infatti quasi tutti si sono presentati in griglia con la rain tranne che i primi tre che hanno poi gestito la corsa senza essere dei fulmini perchè il resto del gruppo aveva già perso più di un minuto abbondante per il cambio gomme, compreso il leader Kent oggi ventunesimo.
Da segnalare lo strano comportamento dei piloti del Team VR46, un pò troppo sopra le righe per essere dei "giovani", con Fenati (oggi quarto) al cambio gomme che sembrava essere impossessato da Pasusu e Migno un pò troppo sgargiante nelle dichiarazioni sul contatto avuto con il debuttante Dalla Porta. Penosi come sempre gli speaker, ieri in grado di darci ricette sul tartufo, invece di parlare di motociclismo. Prossimo round nelle vera università della moto: BRNO!!!!!!

lunedì 3 agosto 2015

BiaggiKan, #SBKMalesia2015

Non mi interessa se il titolo è di parte, ma ieri mattina io ho goduto! Fate quello che vi pare, dite, scrivete, ma rivedere Biaggi in pista è sempre un piacere e in queste due occasioni una bella variabile in gara. Di invecchiare non se ne parla e lo ha dimostrato in maniera egregia in Gara1 dove ha atteso che gli altri consumassero (male) le gomme presentandosi affamato nei sorpassi che lo hanno portato al terzo posto. Solo Rea e Davies, i piloti più in palla del momento, erano un pò troppo distanti, ma per il resto della compagine solo le briciole. L'unico a "resistergli" è stato un altro bravo pilota, quel Sylvan Guintoli che ha saputo portare la sua Honda fino al quarto posto, guarda caso anche lui di "vecchia scuola". In Gara2 purtroppo non c'è stata la possibilità di vedere quanto Max oggi poteva fare la differenza, perchè un nervoso Sykes ha deciso di percorrere traiettorie diverse venendo a collisione con il romano di fatto escludendolo dalla lotta. Meglio così? L'amaro c'è anche visto l'andamento della gara ma ringraziamo lo stesso Biaggi per tutto il lavoro fatto nel week end viste anche le sue condizioni fisiche "nascoste" per non trovare scuse alla fine (se non fosse andato bene). Protagonisti assoluti come già detto Rea e Davies, diversi nella guida e nel mezzo meccanico ma capaci di risolvere la corsa all'ultima curva, con il ducatista più freddo e calcolatore nella staccata che ha impedito a Rea di vincere anche Gara2. Oramai per il pilota Kavasaki manca solo 1 punto per la consacrazione a Campione del Mondo che avverrà sicuramente il prossimo round a Jerez. Alla fine gare un pò "noiose" uccise dallo strapotere della coppia Rea-Kawasaki con il solo Davies a sparigliare un pò le carte con una Ducati ancora in rincorsa. L'aprilia si salva grazie a Biaggi e a Torres, terzo in gara2, mentre Haslam è risultato un pò troppo opaco. 
In supersport prima vittoria americana di Jacobsen un ragazzo da tenere d'occhio per la sua guida e gestione della gara, nonostante una vetusta Honda che ha trovato solo due gare fa (complice il cambio di team). Bello il duello con Cluzel, ma il francese oggi è stato più attendista del solito per non buttare via punti preziosi, visto anche che Soufoglu è rimasto per un pò dietro di lui per poi finire quarto passato proprio dal compagno di squadra del francese, Zanetti, autore di una bella gara. Classifica accorciata a tre e sicuramente ogni round sarà una vera battaglia.

sabato 1 agosto 2015

Se telefonando (o messaggiando)

La canzone di Mina ai suoi tempi (ed anche oggi) era molto bella ma nell'epoca della globalizzazione qualcuno ne sta veramente abusando. In particolare mi riferisco a quella cattiva e pericolosa abitudine di "spippolare" continuamente sul telefono quando si è alla guida di qualsiasi mezzo. Io che sono un motociclista ho il vizio di osservare sempre i conducenti dei veicoli anche per capire se stanno guardando la strada oppure no (tipo agli incroci). Ultimamente vedo un sacco di gente col telefono in mano intenta a navigare su internet o più semplicemente a scrivere messaggi. Il dramma è che lo fanno anche tanti scooteristi che guidano il mezzo con una mano sola. Forse non vi è ben chiaro una cosa: le auto o gli scooter (le moto sono più difficili a guidarle con una mano) col pilota automatico ancora non le hanno inventate, e anche una piccola variazione di traiettoria può causare un incidente frontale, per esempio. Tra le tante multe "stupide" che vengono elevate nelle città, la guida con il telefono in mano mi sembra una delle migliori e una delle più "utili" socialmente e mi stupisco che ci sia ancora tanta gente che si lamenti di questo fatto, com'è successo recentemente in una discussione su facebook. Eppure gli incidenti aumentano in maniera esponenziale per questa casistica, come per i semafori rossi, e almeno per queste due gravi infrazioni dinamiche dovremo essere più contenti dei controlli effettuati. Esistono i bluetooth, gli auricolari, esiste anche il comando vocale per dettare i messaggi, quindi non vedo perchè scandalizzarsi se fanno i verbali per la guida col telefono. L'errore è anche delle amministrazioni le quali oggi sformano centinaia di multe "inutili" solo per fare cassa quando dovrebbero concentrarsi (e spendere) di più per la tutela e la prevenzione di chi circola su strada. Certo pensando ad un paesino sperduto che mette un autovelox trappola per fare cassa, la cosa fa un pò....arrabbiare.... ma ben vengano i controlli per tutte quelle infrazioni che possono causare incidenti gravi (semaforo rosso, mancata precedenza, guida con telefono, guida in stato di ebrezza, tanto per citare le più "famose"). Vedere elevare una multa per le casistiche di cui sopra dovrebbe farci sentire un pò più sereni e "tranquilli" e non perennemente incaz...ati con chi, almeno in quel momento, sta facendo un favore anche a noi.

venerdì 31 luglio 2015

Marte e Venere

Le differenze tra il mondo maschile e quello femminile sono ampiamente documentate in una miriade di "trattati" più o meno seri dove l'uomo viene raffigurato come titolare di 2 neuroni mentre la donna ne avrebbe un esercito. Tale manifestazione la possiamo già vedere da bambini con le femmine più avanti rispetto ai maschi più inclini al gioco e al fancazzismo puro piuttosto che avere già degli schemi di vita o idee precise. Nel proseguo degli anni i due emisferi si intersecano sempre più ma anche si confondono e allontanano, trovandosi per poi perdersi a più riprese. Come tutte le cose non c'è ne un vincitore ne un vinto ed ognuno difende strenuamente quanto fino a quel punto conquistato senza preoccuparsi troppo delle altrui posizioni che nel contempo si possono essere modificate per una miriade di motivi. Ma ancora una volta la differenza sostanziale la fanno gli individui ognuno con un suo pensiero, ognuno con il suo carattere. Chi media, chi discute, chi si arrabbia, chi prova indifferenza eppure il conflitto rimane sempre acceso e aperto senza mai fermarsi e cercare di capire, rimanendo in posizioni equidistanti come i pianeti e il più delle volte come due rette parallele. Essendo però lo scrivente maschio (con qualche tendenza omosessuale.... scherzo!!) patteggio più per il mio pianeta anche se gli riconosco dei limiti molto accentuati. Grazie ai nostri pochi neuroni viviamo vite sicuramente più serene, con pochi ragionamenti ma essenziali  diversamente da "loro" dove la troppa democrazia neuronale gli impedisce anche le più semplici risposte quale il SI e il NO. Per non parlare di quando viene sfiorata la sfera affettiva dove i vari concetti del bene e dell'amore vengono elevati alla massima potenza. L'uomo più furbo (e io non sono tra quelli) dice alla donna quello che vuole sentirsi dire e la conquista, magari per un giorno, una notte, o per un periodo di tempo. Lei si sente regina e degna di attenzioni fino a quando... L'uomo meno furbo (in realtà più sincero) sciolina i sentimenti in maniera meno marcata, meno plateale ma forse più sincera raccogliendo però "meno" o venendo continuamente frainteso. Le cose sono poi peggiorate con l'avvento dei telefoni cellulari dove l'amore, quello epistolare, quello del gettone e della cabina telefonica è stato sostituito dagli sms, uozzupp, faccialibro, quelle trappole di messaggistica istantanea che in molti l'attuano anche quando sono alla guida dei veicoli. Miliardi di messaggi, faccine e foto per conclamare minuto per minuto l'amore, il flirt, il tentativo di imbrocco e nei peggiori casi per "mettersi insieme" o addirittura per lasciarsi. Quello che una volta succedeva in due tre giorni oggi viene consumato nell'arco di un'ora, perchè oggi siamo connessi, siamo 2.0 abbiamo internet. Ma tutto ciò non ha fatto altro che marcare la distanza tra i due pianeti invece di avvicinarli perchè le sensazioni, quelle che provengono dal sentimento, dallo spirito, da quel filo sottile composto dall'anima e non da una serie di bit, non si possono scrivere su di uno schermo o stampare su un foglio, ma si devono scrivere sulla carta, a mano, senza nessun correttore ortografico, dettate dal cuore. Forse un domani l'essere umano costruirà un mezzo per poter andare e venire tra i due pianeti per conoscersi un pò meglio, magari scoprendo che bastava parlarsi un pò...

lunedì 29 giugno 2015

De ja vu, #motogpassen2015

Difficile iniziare un post dopo aver letto la lettera del dottorcosta (qui) sulla gara di MotoGp di Assen 2015. Il dottore come sempre ha centrato il problema e lo ha affrontato con le sue parole, quelle che per tanti possono essere superflue, ma che in realtà rivelano la vera essenza del motociclismo fatto di passione, sacrificio e lealtà verso l'avversario.
Dal mio punto di vista sono totalmente d'accordo con Claudio e vorrei aggiungere un pensiero in maniera meno filosofica ma molto più pratica da appassionato e non da tifoso. Nel motociclismo ci sono sempre stati episodi discutibili che hanno portato a diatribe accese tra noi motociclisti, come ad esempio il sorpasso di Capirossi su Harada, anche se quello fu un episodio limite perche eravamo a due curve dalla fine del campionato del mondo. Vogliamo anche ricordare Rossi che si è reso protagonista nel 2004 della famosa spallata a Gibernau a Jerez. In tempi più recenti Rossi su Stoner a Laguna Seca nel 2008 suscito' un grande scalpore perchè, regolamento alla mano, chi taglia una curva e ne approfitta per sopravanzare l'avverrsario deve poi cedere la posizione. Lo stesso Biaggi ha sempre affermato che le corse non sono una gara di ballo e che i contatti sono all'ordine nel giorno delle gare, ma l'episodio di Assen va a toccare quelle regole scritte che in teoria andrebbero rispettate. Purtroppo oggi il marketing si è impossessato del nostro mondo e i guerrieri e gli eroi citati da Costa oggi indossano armature firmate e piene di sponsor che pagano svariate migliaia (se non milioni) di euro che servono poi anche per la sopravvivenza dell'intero ciurcus. Rossi ancor oggi rappresenta la gallina dalle uova d'oro perchè è riuscito a veicolare tantissimi tifosi dentro gli autodromi di tutto il mondo trasformando le colline erbose degli appassionati, che ancor oggi si vedono nel GP di Inghilterra, Assen e Australia, in tribune di tifosi che non applaudono più il vincitore ma lo fischiano se non è il loro beniamino. 
Sabato Valentino Rossi ha ancora una volta sancito la sua suupremazia mediatica infischiandosene del fair play nei confronti dell'avversario ma più semplicemente uscendo al naturale, quel naturale che lo ha reso un icona del motociclismo moderno. La stampa ignorante e becera ha poi fatto il resto elogiandolo a prescindere perchè è molto più difficile (e poco renumerativo) criticare un campione che elogiarlo. Lui si salverà sempre anche se evadesse il fisco.... 
Rossi quest'anno deve vincere il suo decimo titolo perchè nell'era moderna nessuno è stato (ancora) come lui. Ma quando Rossi smetterà cosa rimarrà delle corse, chi saranno i futuri spettatori? In una recente dichiarazione Ecclestone, a seguito della vittoria di Rosberg a Montecarlo, ha detto che il pilota (Rosberg) non fa audience, non è un personaggio mediatico e in questo pensiero (parola grossa) c'è tutta l'essenza del motorsport moderno. Tony Cairoli, anche lui vincitore di 9 titoli mondiali, non viene neanche preso in considerazione perchè il suo sport è brutto, fangoso, sabbioso e non ha un seguito popolare. 
Prendiamo la SBK priva di un campione italiano (con il rispetto per l'acerbo Giugliano e gli altri italiani). E' stato Biaggi a rientrare per risollevare una categoria che non sta passando un bel momento. Eppure le gare sono sempre belle, combattute, ricche di sorpassi, cibo per gli appassionati ma non per i tifosi che esultano se un avversario cade in terra. All'inizio del campionato mi avrebbe anche fatto piacere vedere vincere il decimo titolo mondiale a Rossi (comunque quest'anno in ottima forma) ma sinceramente adesso spero non riesca nel suo intento perchè non è più un mondiale vinto sull'asfalto ma solo vinto ad un tavolo come fu anche per la sua avventura in Ducati (ma li per fortuna emersero i limiti del pilota). 
Il giorno che Rossi smetterà di correre sarà un brutto giorno per il motociclismo ma un bellissimo giorno per lo sport perchè i giornalai torneranno a vendere i giornali e i tifosi torneranno negli stadi e torneremo ad apprezzare i duelli dei piloti nei limiti dei regolamenti scritti dagli uomini e non da un munifico sponsor. 

martedì 23 giugno 2015

Corsari a Misano, #sbkmisano2015

E' inutile negarlo ma la presenza di Max Biaggi al round di Misano ha avuto un suo perchè. Per noi appassionati ha rappresentato la classica ciliegina sulla torta non perchè il mondiale non sia interessante, ma perchè comunque Max rappresenta quella nostra recondita voglia di non invecchiare mai sopratutto per noi motociclisti. Rispetto al mitico Bayliss Biaggi vantava più allenamento, nonostante quel che si dica, e in pista lo ha dimostrato a pieni voti combattendo (con margine) come se il tempo non fosse mai passato. A me è anche piaciuto il backstage, forse non da ripetere ad ogni gara, ma sicuramente una formula da approfondire magari con diversi piloti a turno coinvolti. Il round comunque ha rappresentato l'ennesimo crocevia che porta al primo mondiale di un fantastico pilota, quel Johnny Rea uscito da quel letargo dorato che era l'Honda. 133 punti di vantaggio su Sykes, secondo in gara 1 e primo in gara 2 questi sono i numeri che fanno di lui il vero colpevole dell'omicidio del mondiale SBK. Sykes ci ha provato, sua la pole position, sua la prima maches ma... Della partita anche il nostro Giugliano che ha trovato nel secondo posto di gara 2 una buona conclusione di un fine settimana iniziato col botto al Venerdi. Ottima anche la prestazione del suo compagno di squadra Davies a cui va il premio per la combattività ottenendo un terzo e quarto posto. Le Aprilia si sono fermate al quinto posto in gara uno e al terzo in gara due sempre con Haslam e con i due sesti posti di Biaggi sempre a ridosso comunque dei primi. Meno bene Torres caduto in gara uno e messo dietro in gara 2 da Biaggi. Lodevole anche la prova di Michele Pirro in perenne crisi di identità motociclistica passando dalla MotoGp alla Panigale con differenti pneumatici, finendo due volte ottavo. 
In Supersort invece è successo di tutto ad iniziare dalla caduta di Soufoglu all'ultimo giro nel tentativo di resistere dagli attacchi di un ottimo Zanetti poi terzo. Vince Cluzel con una gara accorta e studiata mai infastidito dagli attacchi del buon Jacobsen passato da Kawasaki a Honda senza neanche accorgesene troppo. Mondiale riaperto dunque con la speranza che MV supporti il suo forte pilota.
Inutile soffermarsi ancora sulla presenza di Biaggi in griglia e sulla evidente "crisi" del motosport, specialmete quello più di "nicchia" com'è la SBK. Il mondiale comunque è sempre bello anche se qualche casa gioca un pò a nascondersi vedi Honda, un altra che minaccia l'uscita verso dove non si sa (Aprilia) e Kawasaki che raccoglie (spendendo meno rispetto a MotoGp) degli ottimi risultati. 

lunedì 15 giugno 2015

Fino alla fine, MotoGp #Barcellona2015

Week end intenso quello spagnolo per il motomondiale. Tre gare e tre risultati incerti fino alla fine. Ha aperto le danze come sempre la Moto3, sempre ricca di piloti al vertice che si sono avvicendati nelle prime posizioni com'è oramai tradizione. Partito dalla pole, Bastianini avrebbe voluto concludere anche conquistando il gradino più alto del podio se non avesse trovato sulla sua strada un pilota, bravo, intelligente, furbo e veloce, quel Danny Kent che ieri ha fatto capire di voler questo mondiale più che mai. L'inglese sembrava un lupo con le pecore, a tratti leader, poi remissivo in coda, per arrivare all'ultimo giro con lucidità per battere tutti tranne l'ottimo Enea. I commentatori bulgari avevano voglia ad esultare quando una moto celeste del Team Leopard è finita per le vie di fuga, ma non era Kent bensì il suo compagno di squadra Ono. Bene anche Antonelli quarto "uccellato" da un sempre verde Vasquez sulla linea del traguardo.
Nel monomarca Moto2-Honda anche Zarco si è preso la vittoria sul finale all'ultimo giro dopo che Rabat, Rins e Lowes avevano comandato i 3\4 della gara fino a che dalle retrovie è arrivato il francese in splendida forma. Zarco vince e aumenta il suo distacco in classifica lasciando ad un ottimo rookie-Rins un bel secondo posto e a Tito Rabat uno stretto terzo. Degli italiani solo Morbidelli e Baldassarri si sono visti nella top 10 con il "Morbido"autore di una partenza fulminante ma dotato di una moto non molto a posto (vedi Kallio dodicesimo).
In MotoGp invece Lorenzo è stato "solo" dall'inizio alla fine, conducendo una gara accorta viste anche le numerose cadute lungo tutto il circuito. Il week end era partito in maniera "anomala" con l'uno due delle Suzuki prime e seconde (complice anche la gomma extra soft) ma Lorenzo era già davanti in prima fila. Scattato subito davanti Jorge ha avuto subito in Marquez un ombra che lo ha seguito anche fin da troppo vicino tanto da rischiare la collisione che poi lo ha portato ad assaggiare i sassi spagnoli. Perso uno dei protagonisti rimaneva Dovizioso tra lui e Rossi, ma la moto dello svizzero-forlivese non era così performante come al solito tanto da indurlo ad una strana caduta. A quel punto tra Rossi e Lorenzo uno spazio sottile che è passato dal secondo e mezzo ai due per poi concludere con un margine di otto decimi che il maiorchino ha detto di averlo gestito con qualche timore. Sul podio di rivede Pedrosa, senza troppi traversi, ne tantomeno staccate funamboliche, forse la giusta chiave per guidare oggi quest'Honda. Certo è che qualcosa non sta funzionando nella casa dell'Ala Dorata o forse nella testa del giovane pilota ma, anche se siamo a 1\3 del mondiale, il duo Yamaha sta suonando un assolo che sta rischiando di uccidere il campionato, perchè fino ad adesso nessuno dei due ha realmente "steccato". 18 secondi presi da Pedrosa sono un enormità, così come per il resto del gruppo con dei promessi protagonisti che ancora stentano ad uscire fuori (Redding e Cructhlow su tutti). Iannone si conferma buon quarto "di conserva". Bene Bautista nella top 10 anche se....
Fischi spagnoli ancora una volta all'insegna di Lorenzo reo di cosa non c'è dato saperlo...
Prossimo round Assen nella ex università della moto ora relegata ad un semplice liceo.   

lunedì 8 giugno 2015

Porti-mao? No, prendo-Rea!!! #SBK2015Portogallo

L'hanno definito cannibale e, non a torto, comanda il mondiale con quasi 5 manches di vantaggio. Lui si chiama Johnny Rea e fino a che cavalcava l'Honda non si riusciva a capire chi dei due fosse lo scarso, ma adesso i risultati parlano chiaro e Rea sta per azzannare definitivamente il mondiale SBK. Troppa è la sua voglia di "vendetta" inespressa da anni e in Kawasaki ha trovato un'arma vincente. Perfino il suo compagno di squadra Sykes, che tanto un fermo non è, non è riuscito ad arginare questa furia, mai sazia di vittorie. E anche in Portogallo lo ha fatto per due volte, con acqua, con l'asciutto e con entrambi. Il resto della compagine ha tentato di duellarci un pò ma la manopola del gas di Johnny girava troppo in fretta per loro. In gara 1 Sykes e Davies completavano il podio, anche se Sykes (sono tutti inglesi) ha avuto qualche problema sulla verdona al penultimo giro, mentre in gara 2 un più maturo Giugliano ha concretizzato un buon fine settimana davanti ad un Haslam leggermente altalenante. Sinceramente oltre al pilota anche il divario tecnico sembra sia un pò troppo eccessivo tra le Kawasaki e il resto del gruppo, ma questo alla fine fa parte di chi ha lavorato meglio e di chi si lamentava dei troppi vantaggi (vedi Honda). 
Nella Supersport invece abbiamo assistito al più classico dei duelli stile Highlander dove al grido "ne rimarrà soltanto uno" rispondono solo i due capoclassifica ovvero (in ordine) Sofuoglu e Cluzel che girano le piste di tutto il mondo a darsi carenate. Ieri l'ha vinta di forza il francese con un ultimo giro al cardiopalma rilanciando per il prossimo round a Misano tentando di accorciare lo svantaggio di 40 punti in classifica.
E pensando a Misano non può altro che venire in mente se mai ci sarà la soluzione del giallo di Biaggi Wild Card che porterebbe un valore aggiunto a questo campionato ucciso (con affetto) da Rea. 

lunedì 1 giugno 2015

Veni, vidi, vici: MotoGp #Mugello2015

Una delle più belle soddisfazioni di Jorge Lorenzo targato Mugello, non è stata la quaresima che ha dato ai suoi avversari, guidando come non mai, ma i fischi ricevuti sul podio dall'orda di canarini gialli, ai quali ci sarebbe stata bene una risposta (non troppo elegante) con un bel doppio dito medio alzato. Fischiare uno come Lorenzo significa non essere appassionati di moto ma solo tifosi, e questo sarà un bene quando il loro idolo si ritirerà dalle corse (purtroppo). La stella di Jorge ha brillato luminosa come lo aveva già fatto anche le due volte precedenti, dimostrando una ritrovata competitività con la moto, il suo team e se stesso. Ai box Biaggi lo ha abbracciato come un figlio perchè in pista lo ricorda molto. Un piccolo step in avanti lo ha fatto anche Andrea Iannone autore di una bella pole position il sabato (seguendo Lorenzo) e una gara intelligente la domenica, "accontentandosi" di un ottimo secondo posto lottando prima con Marquez e a distanza (un secondo circa) con Rossi. Valentino ha fatto una gara furba e accorta, dopo aver preso una non ottima partenza (dovuta sempre a qualifiche strane) è risalito fino al gruppo che seguiva Lorenzo superando dapprima Pedrosa poi mettendo Iannone nel mirino senza poi raggiungerlo. Bene anche Pedrosa ottimo quarto e non lontano dalla seconda posizione segno che il pilota ha ritrovato quel giusto feeling in sella alla Honda. Stesso discorso non si può dire di Marc Marquez sempre alle prese nel domare la sua focosa moto non trovando ancora il bandolo della matassa. Partito dalla tredicesima casella è stato autore di una spettacolare rimonta che lo ha portato fino al secondo posto, lottando prima con se stesso poi con Iannone fin quando alla Poggiosecco ha perso l'anteriore finendo nella via di fuga. Più sfortunato Dovizioso che ha dovuto abbandonare la compagnia per un guasto tecnico. Peccato perchè il secondo posto poteva essere suo. 
In Moto2 salutiamo il ritorno alla vittoria di Rabat su di un sempre più convincente Zarko (leader della classifica) e un ritrovato Aegerter che ha regolato il leader delle qualifiche Lowes. Malino gli italiani salvati da Baldassarri decimo.
Nella Moto3, sempre spettacolare, a dominare è stato Oliveira motivato come non mai a portare a casa la prima vittoria portoghese  nel motomondiale, e lo ha fatto in maniera egregia lasciando sfogare il gruppo per poi costruire la vittoria percorrendo la Bucine a velocità fotonica impedendo agli avversari di prendergli la scia. Più bravo di lui però (vista anche la sua leadership in classifica) è stato Kent che a metà gara si è messo alla fine del gruppone per poi uscire allo scoperto all'ultimo giro portando a casa un secondo posto che vede aumentare il suo vantaggio in classifica. Ha tentato di fare lo stesso Fenati (terzo) che l'ha spuntata per un non nulla su Bagnaia al fotofinish.
Brutte e marchettare ancora una volta le telecronache le stesse che poi alla fine sono quelle che generano i fischi dei canarini.
Prossimna tappa Barcellona!

lunedì 25 maggio 2015

La capanna dello zio Tom (Sykes), #DonigtonSBK2015

Con la sesta vittoria consecutiva a Donington Park, Tom Sykes si è di fatto arrogato il diritto di poter costruire una casetta all'interno del circuito. E quale meglio posto per farlo se non un circuito amico come quello inglese. Ieri Sykes andava decisamente più forte e nemmeno un coriaceo Rea ha potuto resistergli. Bella la bagarre nella prima manche, maschia, rude ma corretta, con i due inglesi che si sono letteralmente presi a sportellate fino a quando Rea non ha deciso che contro questo Sykes oggi poco si poteva fare. Bella alla fine anche la stretta di mano e gli onori all'avversario con tanto di dichiarazioni non scontate ma sincere. Avversari si ma con rispetto, senza troppi fronzoli e leccatine varie, come avviene invece spesso in altri campionati. Due manches quasi fotocopia con un Davies ottimo terzo e Haslam quarto. Bene Badovini in gara 1 quinto. Un pò altalenante e non ancora troppo in forma Giugliano che ha lamentato forti problemi di grip. Disfatta totale Honda con VDMark ritiratosi due volte e un Giuntoli alle prese con una moto inferiore (non doveva crescere con il nuovo regolamento?). E parlando del Campione del Mondo non si può che Aprilia brilli come l'hanno passato ma chi è causa del suo mal...
In gara 2 copione leggermente diverso, con Sykes che saluta tutti sin dall'inizio mentre nelle retrovie succedeva un pò di tutto anche un high side di REA che gli ha fatto giocare tutti i jolly possibili per rimanere in sella. Comunque, nonostante tutto, bella rimonta e ottimo secondo posto che gli permette di avere ancora due gare (4 manches) di vantaggio sugli inseguitori. A dispetto dei regolamenti e limitazioni, la SBK di ieri ha ancora una volta battuto il record della pista e ha confermato che Kawasaki ha veramente lavorato bene lasciando agli avversari solo le briciole.
Avvincente anche la Supersport con una gara più tattica che fisica con Soufoglu in palla che lascia sfuriare Cluzel all'inizio per poi prendersi la testa fino alla fine. Nulla il francese ha potuto contro il turco, faticando anche un pò con la wild card Ryde su Yamaha (vintage) che alla fine è arrivato terzo facendo impazzire perfino l'ottimo Zanetti quarto. Anche qui oramai il campionato è cosa a 2 con la speranza che MV riesca a dare una moto più "facile" ai sui piloti. 

lunedì 18 maggio 2015

Sinfonia francese, Le Mans MotoGp 2015 #lemans2015

E cosi, come un consumato conquistadores Jorge Lorenzo si prende anche la Francia dopo essersi imposto nella terra natia. Lo ha fatto alla sua maniera, ridisegnando il circuito come un pittore, controllando gli avversdari dagli specchietti retrovisori. A nulla sono valse le resistenze di Dovizioso prima e di Rossi poi, perchè entrambi si sono dovuti confrontrare con l'implacabile cronometro. E nella giornata delle conferme è arrivata anche quella che l'Honda non è più la moto da battere neanche con il suo funambolico pilota, ieri quarto, ma visibilmente in difficoltà. Per fortuna si sono affacciate le Ducati la davanti, altrimenti il mondiale sarebbe una noia, tanto è il divario tra i primi ed il resto del gruppo. Se poi ci mettiamo anche le cadute di qualche papabile protagonista, Crutchlow e Pedrosa (al rientro) non restano più tante le moto la davanti. Si è rivisto Smith sesto, dietro un acciaccato ma ancora poco convincente Iannone (quinto) anche se ha avuto un bel guizzo nel confronto con Marquez (chissà perchè poi verso la fine gara e non prima). Lorenzo sembra aver ingranato la marcia giusta? Ancora non lo sappiamo, però sappiamo che se al Mugello Marquez non li mette dietro il mondiale diventa parecchio in salita per l'Honda e il suo pilota, lasciando la lotta fratricida in casa Yamaha. 
In Moto2 splendida vittoria di Luthi, un pò alla Lorenzo, che ha regolato a colpi di giri veloci un redivivo Rabat e un ottimo Zarko che si è accontentato di un terzo posto, buono per i punti mondiali. Quarto Lowes, mentre il rookie Rins non è andato oltre l'asfalto. Superbene invece Morbidelli, l'unico italiano a mostrarsi ancora la davanti, con una guida sempre più matura e redditizia.
In Moto3 la giornata è stata costellata dalla bandiera tricolore con il ritorno alla vittoria di Fenati, seguito da un sempre più convincente Bastianini e da un bravo Bagnaia, dopo dei bei duelli per tutto l'arco della gara. Vero vincitore morale e comunque sempre più leader in campionato è stato Danny Kent partito dalla ultima casella e quarto poi alla fine e, secondo me, accontentandosi della posizione visto che i primi tre al momento non rappresentavano una minaccia per la classifica. Prossimo round il Mugello a casa di Rossi e di Dovizioso alla ricerca di una vittoria che manca da diverso tempo. 

lunedì 11 maggio 2015

Piadina Rea-magnola, Imola SBK 2015

6 anni a candire su di una moto che non era una vera moto da corsa, ma un clone della moto vista dal concessionario. Poi la svolta sulla verde Kawasaki e da li non c'è ne stato più per nessuno. Johnny Rea, a meno di clamorosi risvolti, sarà il nuovo campione SBK 2015 avendo già in tasca due Round di vantaggio. E' brutto fare già una previsione, ma il Rea di ieri a Imola ha espresso tutto il suo potenziale "inespresso" di quando correva per la Honda. Tutto perfetto, anche troppo, come sportivamente ha ammesso il suo compagno di squadra Sykes. Gli altri suoi diretti avversari hanno rotto due volte (Davies) e sono caduti (Haslam, gara 2), troppo per uno che il peggio che ha fatto è stato arrivare fino ad oggi secondo. Nella giornata di Rea ha comunque brillato Davide Giugliano in rietro dallo stop di 90 giorni, firmando la pole position un terzo e un quarto posto con due gare accorte. Speriamo che si ricordi di Imola anche in futuro perchè i mondiali si vincono anche accontentandosi e non gettando il cuore sempre oltre l'ostacolo. A proposito di chi si accontenta: L'Aprilia ha trovato solo un terzo posto in seconda manche grazie al bravo Torres, ma non era meglio riconfermare il campione del mondo Guintoli, visti i soldi buttati per l'ingaggio e i risultati di Melandri l'anno scorso? Nella giornata di ieri ottimi anche Badovini, Baiocco e il ritorno di Fabrizio, nono in Gara 2. Bella come sempre la SBK e sempre comunque in crescita nonostante le restrizioni regolamentari che non hanno impedito di battere il record sul giro del 2013. Un pò meno bella Imola, pista "strana" e poco sicura dove ancora non è stata creata una strada di servizio che non ha infatti impedito la Red Flag sulla caduta di Salom in Gara 1. 
In Supersport ci sono invece 2 piloti che hanno un altro passo rispetto agli altri: Soufoglu e Cluzel, che ieri, nella loro personalissima battaglia, hanno girato oltre un secondo al giro rispetto agli altri, dimostrazione di una superiorità notevole. Ieri poi il turco ha veramente guidato sopra le righe, forse per dimenticare il dramma familiare che lo sta affliggendo. Finalmente terzo Zanetti sulla pista amica, sperando in una crescita anche per Donington. Bravo come sempre Max Biaggi dietro il microfono anche se tutti lo vorrebbero vedere impugnare una bella manopola del gas. 

lunedì 4 maggio 2015

Il ritorno dell'Ispanico, Jerez 2015

Ai tifosi (i soliti) che avevano dato Lorenzo per spacciato e bollito, rispondo che nel motociclismo i fattori sono tanti che influenzano la prestazione dei piloti. Jerez infatti doveva essere un punto di svolta e così è stato. Jorge Lorenzo ha voluto tornare prepotentemente sulla scena a modo suo, in maniera maniacale, conquistandosi la vittoria alla sua maniera ovvero sin dall'inizio. A nulla è valsa la resistenza di Marquez che dal canto suo ha dimostrato stoicità e abnegazione portando a casa un ottimo secondo posto. Terzo, un pò sugli scudi, Rossi che alla fine ha preferito portare a casa punti preziosi che lo lanciano a +15 su Dovizioso in piccola crisi con la sua Ducati, nono al traguardo dopo una furibonda rimonta dall'ultima piazza. Cosa possiamo leggere da questo fine settimana? Che Yamaha ha fatto un salto in avanti e ha due piloti in stra-forma mentre Honda sembra vivere solo su Marquez e sulle sue "magie", anche se il quarto posto di Cructhlow potrebbe fargli valere un mezzo "più ufficiale", viste anche le scarse prestazioni di Hayoama (caduto). Bene i due fratelli Espargarò in terra natia e bene anche la Suzuki in netta crescita. Iannone ha vanificato quanto di buono fatto in qualifica con una partenza sbagliata arrivando sesto al traguardo.
In Moto2 gara tattica e molto tirata sin dalle prime battute con Rabat, Folger in fuga da subito seguiti da Luthi e Rins mentre nelle retrovie succedeva di tutto. Una sbavatura di Rabat ha aperto le porte a Folger che ha cavalcato in solitario mentre da dietro tornava su Rins e Zarko in splendida rimonta. Alla fine, alla fatidica curva 13, Rins tentava un sorpasso su Rabat colpendolo e cappotandosi nella via di fuga lasciando a Zarko una porta aperta per il secondo posto e la testa in campionato. Bene Morbidelli sesto e Corsi ottavo. 
In Moto3 vince per la terza volta consecutiva Danny Kent aiutato da un tentativo di sorpasso garibaldino all'ultima curva (la 13) di Quartararo che ha un pò sparagliato le carte favorendo il secondo posto di Olivera e il terzo di Binder. Italiani sesto e settimo con Fenati e Bagnaia nono Bastianini dopo un errore ai primi giri. 
Prossimo round Le Mans dove verifiche e conferme la fanno ancora da padrone su questo interessante inizio campionato.

lunedì 20 aprile 2015

Quando il gioco si fa duro... Assen SBK, Argentina MotoGp 2015

Ancora un doppio appuntamento domenicale tra SBK e MotoGp e ancora scintille agli antipodi del mondo. In SBK abbiamo assistito alla consacrazione di Rea in uno stato di forma mai avuto prima, grazie anche a quella marcia in più che Kawasaki gli ha permesso a rispetto della Honda. Rea ha concluso due gare magistrali con un predominio che solo l'altro inglese Davies ha tentato di spezzare. Due gare fotocopia che hanno visto anche Van DeMark due volte terzo spinto sempre da un ottimo pubblico olandese. Quarto (2 volte) Haslam che si allontana dalla vetta della classifica. Belle gare come sempre ma con un Rea così rischiamo di divertirci per la lotta del secondo posto.
Anche in Supersport lo spettacolo non è mancato grazie a un bel duello tra Soufoglu, Cluzel e Smith che ha visto l'americano veloce nelle prime fasi di gara per poi lasciare il turco e il francese duellare.Soltanto alla chicane prima del traguardo la disputa si è risolta a favore di Soufoglu anche se personalmente ho ravvisato una scorrettezza abbastanza palese che ha relegato Cluzel in seconda posizione.
E se le scintille olandesi non fossero bastate in Argentina si sono realmente viste, quelle della moto di Marquez a terra dopo un contatto con Rossi. La cronaca della gara ha visto il giovane spagnolo partire subito forte sgranando il gruppo fino ad arrivare ad avere 4,5 secondi proprio da Rossi che decimo su decimo si era portato in seconda posizione. Ed è infatti a fine gara che i due si sono riuniti con Valentino in forma migliore forte anche di un'ottima scelta delle gomme. Dopo una staccata che ha permesso a Rossi di portarsi in testa, Marquez ha subito replicato a centro curva venendo a contatto carena contro carena, per poi uscire appaiato con l'italiano ma con meno accelerazione. A quel punto presa mezza moto di vantaggio Rossi si è spostato sulla destra per preparasi al sinistra successivo e li la gomma posteriore della sua Yamaha è venuta a collisione con l'anteriore della Honda che cadeva rovinosamente sull'asfalto. All'arrivo quindi Rossi su un sempre più convincente Dovizioso e un ritrovato Crutchlow che ha regolato Iannone. Quinto Lorenzo lontano da una forma accettabile per un pilota del suo livello. 
Decisamente Rossi è il pilota più in forma del lotto e questo lo proietta verso un altro anno da protagonista come fu l'anno scorso. Adesso vedremo le capacità del suo diretto rivale Marquez sull'interpretare le gare. Dovizioso e Ducati si stanno confermando gara dopo gara mentre Lorenzo ha la necessità di mettere il suo sigillo se non vuole fare la fine di Sykes.
In Moto2 Zarko conferma la sua crescita, ma è Rins ad essere ancora in testa al campionato e questo la dice lunga sulla classe e intelligenza dello spagnolo. Buona la conferma di Lowes ancora sul podio e finalmente si rivede nella top 5 anche Kallio che ha preceduto un ottimo Morbidelli.
In Moto3 ancora una imperiosa vittoria in solitario di Kent che a metà gara se ne è andato sfoggiando un passo improponibile per il resto del gruppo che come sempre si è dato battaglia fino alla fine. L'ha spuntata Vasquez su Vinales ma in relatà il gruppo è arrivato in un fazzoletto di 1 seconcdo e mezzo. Brutto l'episodio di Fenati su Ajo nelle qualifiche dove l'italiano a preso a calci e pugni il finlandese e giusta la retrocessione in utlima posizione. Il fatto di avere scritto SKY e VR46 sulle carene non da il diritto a episodi di isteria, anche se perpretati da giovani ragazzi.
Prossimo round Jerez dove avremo ulteriori risposte a questo scintillante inizio di campionato.

martedì 14 aprile 2015

British Empire, Aragon SBK e Austin MotoGp (2015)

In 5 gare mondiali (Supersport esclusa) combattute agli antipodi del mondo, l'inno della Regina d'Inghilterra è suonato ben 4 volte e solo nella MotoGp abbiamo riascoltato ancora una volta la marcia reale spagnola. Partiamo dunque dalla terra di Aragona, al round spagnolo della SBK, dove gli inglesi hanno ancora una volta colonizzato il podio. Gara 1 Rea, Davies e Sykes hanno fatto il vuoto dopo essersi studiati a lungo. solo sul finale Davies ha tirato fuori gli artigli in un ultimo giro da vero campione combattendo con un febbricitante ma sempre più ottimo Rea. Sykes si è "accontentato" di un terzo posto davanti alle due Aprilia di Haslam e Torres. Ottima anche la prestazione di Fores che ha sostituito Bayliss sulla Ducati di Giugliano. In Gara 2 lo spilungone della Ducati ha deciso che oggi doveva essere il suo momento e cosi è stato dall'inizio alla fine, portando alla vittoria la rossa a digiuno da troppo tempo. Ottima anche la prerstazione di Rea (secondo) e di Haslam (terzo) che nulla ha potuto contro il connazionale. Brutta botta nel fisico ma anche per il morale di Sykes, disarcionato dalla sua verdona all'ingresso del rettilineo. Adesso Tom ha la metà dei punti del compagno di squadra che pare avviato verso il suo primo mondiale. Da segnalare infine le ottime prestazioni di Badovini al rientro su BMW e sempre di Fores (quinto).
Nel Texas, dove di solito le gole sono aride per il clima, il mondiale ha trovato una temperatura molto autunnale ma per fortuna il giorno della gara la pista era in buone condizioni. Ha aperto le danze la Moto3 con una splendida vittoria di Kent dopo una gara quasi in solitario, su un ottimo Quartararo e il "vecchio" Vasquez, dopo la solita bagarre tra 12 piloti circa. Quarto un ottimo Bastanini che ha sfiorato il podio in volata. Bene anche Locatelli (che ha rischiato grosso sulla scivolata di Olivera) e Fenati.
In Moto2 prima vittoria di Sam Lowes, il coriaceo pilota della SpeedUp che finalmente ha centrato il primo podio e vittoria in una gara che ha visto anche protagonista l'ottimo Zarko e un convincente Rins che si trova anche in testa al campionato. Nella lotta di testa si è visto anche un ottimo Morbidelli che ha dato del filo da torcere ad un non ancora a posto Rabat (quarto comunque alla fine).
Nella MotoGp abbiamo assistito al ritorno di Marquez alla vittoria, sempre alla sua maniera, l'unico a far pattinare la sua Honda nelle curve del circuito di Austin. Dopo un avvio brillante dello "svizzero" Dovizioso Marc ha dettato la sua legge mentre dietro succedeva un pò di tutto. Ad infuocare la battaglia sono stati proprio i protagonisti del Qatar, Dovizioso e Rossi, avvicendandosi al secondo posto, mentre un buon Smith osservava da dietro. Della partita è stato anche Iannone con un Lorenzo leggermente in ritardo sul gruppo. Alla fine Iannone e Smith cedevano il passo, mentre Dovizioso allungava su Rossi che doveva guardarsi dal ritorno di Lorenzo arrivando in fila indiana al traguardo, 3 secondi dietro lo spagnolo.
Alla fine una bella giornata per i colori Ducati, anche con 2 litri in meno, ed una conferma per i due italiani in testa al mondiale. L'Argentina ci darà nuove chiavi di lettura sulle potenzialità Ducati, sulla costanza della Yamaha e sopratutto sul reale stato di forma del binomio Honda-Marquez.
Come sempre peccato per la telecronaca di basso livello a differenza di quella molto più qualificata e sportiva della SBK. 

venerdì 3 aprile 2015

Il rispetto

"Non c'è più rispetto neanche tra di noi" cantava Zucchero qualche tempo fa, ma anche senza scomodare il cantante emiliano basta guardarsi intorno per capire che il rispetto è diventato oramai una forma arcaica di comportamento. Se ci pensiamo bene il rispetto è tutto ciò che lega la nostra società, le nostre azioni quotidiane, i nostri rapporti con gli altri. Se per esempio non avessimo rispetto per la natura (e molti non lo hanno) il nostro mondo (e in parte già lo è) sarebbe una pattumiera. Se non porti rispetto alle cose esse si rompono prima, se non rispetti delle regole vivremmo nell'anarchia e via dicendo. Al pari di tutto questo esiste anche il rispetto per le persone, vero motore della nostra società formata da individui pensanti (quasi). Ma nell'era di internet il rispetto è andato a farsi benedire perchè oggi noi siamo degli individui tuttologi, abbiamo la cognizione totale del mondo che ci circonda. Per farvi un esempio oggi siamo tutti avvocati, tutti dottori e tutti meccanici. Oggi le famiglie non sono più quelle canoniche ma la maggior parte sono "allargate", i tribunali sono pieni di avvocati per discutere i divorzi. E poi ci stupiamo se uno stato come il nostro decide di sostituire i nomi babbo e mamma con genitore 1 e genitore 2. Mancando il rispetto per le persone si creano degli ibridi, si crea il vuoto morale, il vuoto degli ideali. E allora possiamo parlare di evoluzione o involuzione? Fino a poco tempo fa usavamo il VOI verso i nostri padri e i nonni, adesso esiste il "fanculo" che non è propriamente uguale. Nel caotico traffico cittadino alla prima disputa per una manovra errata gli automobilisti diventano come cani nelle gabbie, urlando contro un finestrino chiuso verso un altro finestrino chiuso, quasi si riesce a percepire la bava che scende dalle loro bocche. Il buongiorno, il grazie, l'accortezza di alzarsi per offrire il posto ad un anziano oramai fanno parte dei ricordi. Oggi viaggiamo per strada con la testa sul telefono. Abbiamo 630 "amici" su facebook ma quando ci incontriamo non abbiamo nulla da dirsi. Non abbiamo talmente più rispetto per noi stessi che ci scambiamo con la nostra identità virtuale, il nostro avatar che spesso è rappresentato con fotografie di persone sorridenti quando in realtà siamo tristi e soli. Per carità, do ancora delle chances all'essere umano, perchè credo che ci sia ancora tanta potenzialità per questo parassita che vive su questo pianeta, però vorrei suggerigli di fare un passo indietro e di ripartire da leggere un libro ogni tanto invece che contare i "mi piace" delle foto, di aprire conflittualità per sms, di scrivere un diario sulle proprie sensazioni, di cercare di avere un pò più di rispetto per l'interno di noi stessi e non per l'involucro che ci contiene. Lo stesso rispetto poi da infondere nei nostri figli affinchè siano proprio loro ad alzarsi un domani da una sedia per lasciare il posto ad un vecchio anziano come il loro padre. Ma voi, folli lettori di questo blog, quanto rispetto avete per voi stessi e per gli altri?