venerdì 18 settembre 2020

SBK 2020 a che punto siamo

 


Nonostante l'atipicità dell'anno in corso, l'SBK ci sta fornendo un anno decisamente meglio della cugina MotoGp, vuoi perchè tutte le pedine sono al loro posto, vuoi perchè Redding ha portato una ventata di "sfrontatezza" utile quando si ha a che fare con il Cannibale Rea. Il campionato è iniziato nella maniera più equilibrata possibile dove dei nuovi outsider e vecchie conferme avrebbero potuto dare una scossa al dominio di Rea. Ad oggi però il solo Redding ha realmente tenuto il passo del pilota della Kawasaki il quale sembra che riesca a trovare sempre nuove motivazioni per vincere, indipendentemente da chi guidi la corsa. In gara 2 di Argon 2 Rea ha lottato con uno splendido Rinaldi (vincitore di gara 1 Aragon 2) come se fosse il suo diretto avversario nella lotta per il titolo. Per carità, forse lo potrà diventare, ma in classifica è ancora lontano, eppure Rea era li, staccata dopo staccata. Nonostante una caduta mi è piaciuto tanto fino a qui Scott Redding, che in sella alla sua Ducati non ci ha fatto rimpiangere l'avvio al fulmicotone dell'anno scorso di Bautista perchè comunque ha dimostrato totale abnegazione in questo progetto, tanto è che dopo la caduta si è messo a piangere dimostrando il lato umano del pilota guascone che da sempre è. Dicevamo dell'ottimo lavoro di Rinaldi e del Team Go Eleven in entrambi i week end che hanno portato il team indipendente ai vertici delle cronache. Un pò meno mi è piaciuto Davies, del quale sono un ammiratore, ma ancora non all'altezza di una costanza che lo dovrebbe vedere molto più avanti in classifica. Stesso discorso vale per Ratzatioglu tanto sbandierato come il vero outsider ad oggi messo in ombra anche dal suo compagno partente (verso BMW) Van DerMark. Honda sta cercando di vedere la luce in fondo al tunnel con due piloti "lavoratori" ai quali non si potrebbe chiedere di più. Di contro altare nel BSB la Honda va veramente forte... Il resto del circus tra vari sali e scendi ad iniziare da Baz, passando per BMW ancora in cerca della quadra del cerchio. Bene Caricasulo e Gerloff in crescita, meno bene l'apparizione di Melandri ma d'altronde era solo una sostituzione. Il mercato piloti è in fermento in attesa di riconferme e dipartite anche se, visti i risultati in MotoGp, un occhio a Rea lo darei volentieri e magari una nuova chance a Redding. Ma questo è solo fanta mercato di un appassionato di moto. 

Una grande menzione d'onore va a Locatelli in Supersport dove senza fare prigionieri alcuno si sta dirigendo verso la conquista del titolo iridato con l'ottimo Team di Evan Bros e magari con un posto prenotato in SBK. 

Domenica un'altra grande pista per la SBK e speriamo (per lo sport) in una riscossa di Scott per interrompere l'ennesimo cammino vittorioso di Johnny Rea.  

domenica 13 settembre 2020

MotoGp (ed altre classi) il punto dopo Misano 1 2020

 


Vorrei partire dalle parole di Stoner, già espresse dal sottoscritto (e altri) poco tempo fa: questo mondiale non "vale" per la sua atipicità. Due gare sullo stesso circuito snaturano lo spirito della competizione mondiale, se poi ci mettiamo l'assenza del campione abbiamo un campionato con tanti vincitori ma nessun re. Oggi ha vinto Morbidelli con una gara matura, condotta al comando egregiamente, coronamento di tanti sacrifici anche al cospetto di un compagno di squadra scomodo, che poi tanto scomodo non sembra più essere. Sinceramente, guardando la gara, non sembra più un mondiale MotoGp ma più una SBK sterile visto che nel campionato di "serie B" c'è molta più intensità e personalità. Paradossalmente chi tiene le fila di questa sorta di "mondiale" è ancora il vecchio Rossi, sempre li, ed oggi quarto dopo una gara senza alcuna sbavatura. Di oggi salvo i primi 5, degni di nota, il resto nel nulla più totale. Ad iniziare da Ducati e dal suo staff, spocchiosi, boriosi e sopratutto poco umili. Dicono che vogliono puntare ai giovani, ma con i giovani (se non si chiamano Stoner) non si vincono i mondiali. Si possono fare belle gare, ma il mondiale è ben altra cosa. Dovrebbero imparare da Honda che senza Marquez vale meno delle altre colleghe. E' un mondiale strano dove Yamaha non sfrutta il miglior interprete dell'M1, Jorge Lorenzo, ai box senza nessun motivo (cit). Quindi cosa dire se non guardare al 2021 sperando che tutto ritorni alla normalità? Chiunque vincerà questa edizione sarà un re senza corona perchè la corona va guadagnata nell'arco di un campionato con tutti i circuiti e, lasciatemelo dire, con in pista il numero 1! Gli infortuni fanno parte del gioco ma sinceramente senza un riferimento come Marquez sembra di essere tornati ai tempi del 2005 (e non è un anno a caso). 

La Moto2 ci regala un ottimo Marini che adesso guida il campionato davanti a Bastianini fresco di firma con Ducati, cha a Misano a tirato fuori una gara fotocopia di Jerez. A meno di grandi rivelazioni questo campionato si giocherà tra di loro più Bezzecchi. C'era anche Martin ma il Covid se l'è preso, quindi non sapremo mai la sua reale potenzialità.

In Moto3 invece Arenas ha pensato di riaprire il mondiale sdraiandosi con la sua KTM meno veloce delle Honda che hanno dominato con McPhee. Ogura e Suzuki. Tutti avranno modo di rifarsi domenica prossima, cercando nei dati quelle mancanze che oggi gli hanno impedito di emergere. L'unica cosa positiva (ma anche no) è che la MotoGp ci regala ogni round nuovi colpi di scena, prerogativa sempre stata della SBK, considerata la sorella minore. Ma il punto sulla Superbike lo affronterò nel prossimo post.

Stay tuned!!!