E
così dopo la mia prima Pantera GT Hardtail, passando per la
Specialized Turbo Levo Expert e finendo sulla attuale Focus Sam2 oggi
mi sono ritrovato tra le mani (e le gambe) la Santa tra le Sante
ovvero l’ultima nata in casa Santa Cruz, l’ebike che mancava come
dicono in molti. Grazie ai miei personali “spacciatori” di ebike
di ProBike Firenze ho avuto l’occasione di testare questa nuova
bici che sulla carta si dimostra veramente al top, ma che sul campo non avevo avuto ancora modo di provare. Il rider del test un bel
manzo di oltre 100kg (102 per l’esattezza) al suo secondo anno
sulle ebike ma con un bagaglio di esperienza quasi trentennale sulle
moto da corsa. Il perché del peso è presto detto: visto che il vero
ciclista è anoressico e attento ad ogni tipo di alimentazione,
l’utente medio, quello che alla carbonara associa un bel bicchiere
di vino, quello del tiramisu della casa, quello del grappino per
digerire, va ben oltre gli 80 kg e potete capire subito a quali
sforzi e torsioni sono soggette le povere bici che al massimo pesano
25 kg… Se poi pensiamo che la Santa arriva ai 21kg circa...
La
bike della prova è la Hecker modello S, uno step in più del modello base,
ed anche se tutte condividono lo stesso telaio in carbonio,
ovviamente la differenza la fanno le dotazioni che fanno lievitare il
costo dai 7300 dollari fino agli abbondanti 13,000.
Bene,
fatte le dovute regolazioni, salgo in sella ed inizio a pedalare per
cercare il giusto feeling con il mezzo e subito devo dire che ho
l’impressione di pedalare una bici normale, tanta è la fluidità
della pedalata anche a motore spento. Motore che, tendo a precisare,
nonostante sia uno Shimano 8000, “fischia” meno del fratello
montato sulla Focus. Che i ragazzi di Santa abbiano chiesto a Shimano specifiche diverse? Finito l’obbligato nastro di asfalto che ci
porta in collina, inizio subito con un bel sentiero in salita condito
da pietroni e radici e già sento la “magia” del
posteriore della Santa dove ad ogni compressione e rilascio
dell’ammortizzatore sembra (ed è prorpio così) che la ruota non
perda mai di trazione anzi, da la sensazione di spingere in avanti.
Certo è che anche con un e-bike bisogna sempre pedalare in salita (e
durare parecchia fatica) però questo “aiutino” la rende meno
faticosa, specialmente sui gradoni o sulle cuspidi rocciose quando le
altre bike tendono a subire un po' di più le asperità. Ovviamente il mio pensiero, mentre faticavo nell’irta salita, era la
curiosità nel vederla in azione in discesa su tratti a me noti,
visto che in questa zona disponiamo di una bella varietà di terreni.
Finalmente
ecco l’agognata discesa, con un primo tratto di strada bianca per
infilare su un percorso ricco di sassi per finire su un single track
prima stretto e poi largo, molto flow. Beh, che volete che vi dica…
la strada bianca (con le fosse per il drenaggio dell’acqua) è
passata in un attimo, tanto è che ho pensato che l’avessero
spianata. Il tratto con i sassi smossi l’ho sentito più per le sollecitazioni sull’anteriore perché il posteriore sembrava che fosse
sollevato da terra. Le asperità avvertite da una normale bike,
vengono completamente digerite dal posteriore, evitando che il
rebound si trasmetta alla forcella creando quella sorta di fastidiosa
instabilità tipica dell’andare sullo sconnesso. Incredibile!
Quelle che un tempo erano discese che “odiavo” sono diventate
magicamente strade serene, dedicate a contemplare la natura
circostante e ad osservare gli altri riders impegnati nell’arrivare
sani in fondo alla discesa ;-)
A
questo punto non rimaneva che un bel flat morbido e scorrevole ma
tanto la risposta la sapevo già. Sullo stretto la Santa gira senza
problemi ed anche li è il posteriore che facilità l’ingresso in
curva ed i cambi di direzione. Una volta poi aperta la strada e
aumentato la velocità, non sembra più di avere una bici ma una moto
che ti permettere di spingere forte senza problemi.
Vorrei poter scrivere di più ma questo breve articolo non potrebbe rendere bene l’idea se non provare la Santa, comparandola con i nostri
mezzi. Attenzione però, compreso nel prezzo non ci sono i soldi
dell’avvocato per la separazione dalla moglie!!
La
conclusione finale è una sola: “amazing”!, per una bike che ti
permette tutto in ogni situazione, spinta da un ottima unità quale
lo Shimano 8000 (uguale per tutte) e comunque con una buona dotazione
di serie anche sul modello “base”. Non mi piace l’offerta dei
colori, solo due, un giallo apprezzabile e un nero/marrone un po'
funereo, quando magari un po' di grafica non avrebbe fatto male,
specialmente per gli amanti del genere.
Il
prezzo è elevato? Se la mettete al confronto con gli altri marchi in
carbonio è perfettamente in linea. Forse manca un entry level sui
6000 euro ma realizzabile solo con un telaio in alluminio (credo).
Una cosa sulla quale penserei è l’aumento della capacità per la
batteria dove in questo caso Focus è stata più lungimirante
costruendo una bike con batteria principale da 375Wh fornendo una
batteria di riserva, sempre da 375Wh, da applicare su di una slitta
al posto della borraccia, ottenendo una bici “leggera” per giri
di 25 km circa aumentandone la capacità per le lunghe escursioni.
Chiudo
qui il post perché ho appuntamento dall’avvocato per avere un
preventivo Santa Cruz + separazione….