lunedì 30 settembre 2019

Il più grande, Rea 5 volte World Champion

Il più grande di tutti i tempi, (in SBK) nessuno come lui. Questo è Johnny Rea, 5 volte campione del mondo Superbike, un signor pilota paragonabile benissimo a Marquez per il tipo di approccio alle corse. A mio avviso con una moto buona sarebbe forte anche in MotoGP ma di questo ce ne hanno privato gli organizzatori con la scusa dell'età o "del poco simpatico". 5 volte campione con numeri impressionanti e quest'anno forse ancora più grande perchè ha battuto un binomio ex MotoGp ovvero la Ducati V4 (di derivazione GP16) e Bautista. Io stesso non credevo fosse possibile ma Rea ci ha dimostrato che con l'abnegazione e l'impegno si può vincere. Alla grandezza del binomio Rea-Kawasaki si contrappone la "pochezza" del Team Ducati-Aruba per la brutta gestione di un campionato già vinto ma che evidentemente non vogliono vincere. Si attaccheranno alle cadute di Alvaro ma in realtà, alla fine, sono venute fuori frizioni che potevano benissimo essere evitate. Rea e Provec hanno dimostrato che per vincere ci vogliono i fatti, non parole, quelle che invece scorrono un pò troppe in Ducati, MotoGp compresa... 
Il mondiale ci lascia con la prima vittoria di un pilota forte, quel Ratzatioglu gestito (a mio avviso) male dall'ex campione delle Supersport Soufoglu che lo ha dirottato in Yamaha per uno pseudo sgarbo subito da Kawasaki. La casa dei tre diapazon si è dimostrata forte sia nel mezzo sia nei piloti ma il Team Puccetti stava facendo un ottimo lavoro e le promesse di Kawasaki per l'anno prossimo potevano essere allettanti per il turco. 
Chi è decisamente mancato è stato Davies pur avendo raggranellato qualche vittoria ma il confronto con Bautista lo ha lasciato un pò all'angolo. 
Benino BMW con un "operaio" Sykes, malino Honda alla ricerca di una moto che ancora non soddisfa i piloti, infortuni permettendo com'è successo al buon Camier.
Altro da dire non c'è se non salutare Melandri che appende il casco al chiodo e il ritorno di Savadori per tenere alta la bandiera italiana.
Ancora tante selle devono essere occupate ma sopratutto gli organizzatori dovrebbero fare qualcosa di più per questo campionato che comunque è bello, forse più "motociclistico" di altri, ma lasciato un pò a se stesso ad iniziare da una sparuta griglia di partenza.

lunedì 23 settembre 2019

Dicevamo? AragonGP 2019

Se qualcuno ha ancora qualcosa da aggiungere che non sia una banalità o una marchetta lo dica adesso, altrimenti possiamo tranquillamente chiudere il discorso qui. C'è chi dice che senza Marquez Ducati e Dovizioso avrebbero vinto già 3 mondiali di fila ma quest'anno, come non mai, il secondo arrivato sembra il primo dei bambini rispetto al gigante spagnolo. Lui è semplicemente il più forte di tutti che ha come avversario solo se stesso e l'eventuale cambio di moto nel futuro, perchè tanto lo farà. Al momento solo Lawson, Rossi e Stoner (recentemente) hanno vinto titoli con moto diverse, Lorenzo sta provando a vincere qualche gara, ma Marc farà ancora di più. L'ottavo titolo è già suo e se tanto mi da tanto lo sarà anche il nono. A quel punto raggiunto Rossi nel palmares si divertirà a vedere fino a dove si potrà spingere gettando il moto mondiale in un vero Luna-Marc (cit). Se poi a tutto questo ci mettiamo le scelte sbagliate dei team, vedi Ducati, la frittata è fatta. Io mi chiedo ancora quale sia stata la logica di confermare Petrucci quando in casa hanno Miller che ha dimostrato molta più costanza del ternano. Non sarebbe stata la panacea di tutti i mali ma almeno una Ducati in più la davanti ci poteva essere. Il buon Dovi ieri è arrivato per l'ennesima volta secondo ma per vincere i mondiali bisogna cercare almeno di arrivare primi, cosa che sembra che non freghi più nulla a nessuno. Se osservate bene le espressioni dai box c'è solo una persona che ha la convinzione di poter riuscire ad insidiare Marquez ed è Gigi Dall'Igna che sicuramente ha in testa un idea meravigliosa esattamente all'opposto dei responsabili del Team Ducati. Bene le Aprilia ieri, un pò meno la Yamaha che ha sofferto il motore Ducati nel rettilineo più lungo portando Vinales e Quartararo al quarto e quinto posto. Si rivede Crutchlow (sesto) e si rivede un Rins in ottimo spolvero che fa di tutto per non stare la davanti, dapprima tamponando il povero Morbidelli (poi scusatosi nei box) poi facendo il long lap ripartendo dalla 19 ima posizione arrivando nono soffiando il terzo posto in classifica a Petrucci. Altro da dire non c'è (purtroppo) con ancora 125 punti in palio e un divario di 98 il mondiale può essere chiuso a Motegi proprio in casa Honda lasciando le ultime 3 gare ad una passerella per Marquez.
In Moto2 si consolida la leadership del fratello di Marc che ieri ha fatto una gara intelligente visto che i suoi diretti inseguitori si sono un pò persi, vedi Luthi già "assente" da tre gare, vedi Fernandez che cade per la troppa foga. Chi tiene botta è Navarro con la SpeedUp  ma che niente ha potuto contro un granitico Binder su KTM che l'anno prossimo si ritirerà dalla Moto2.
La Moto3 ci consegna una vittoria imperiosa di Canet che  ha deciso di andarsene evitando "scontri" diretti con gli avversari specialmente con Arbolino e Dalla Porta ieri un pò sottotono, ed oggi ancora appaiati in testa al mondiale.
Prossimo round Thailandia con 2 rettilinei importanti magari utili per qualcuno... chissà.... Stay Tuned! 

lunedì 16 settembre 2019

Bla, bla, bla e ancora bla, Misano GP 2019

Chiacchere, solo chiacchere, nient'altro che chiacchere. Per battere Marquez bisogna smettere di chiaccherare e fare fatti concreti, altrimenti ce lo ritroviamo vincitore ancora per diversi anni. Purtroppo nel patinato mondo dello pseudo giornalismo del motorsport, tende sempre a far notizia una scaramuccia tra piloti, come quella del sabato tra Rossi e Marquez, rispetto alla grandezza di un pilota che vuole stravincere anche quando basterebbe un secondo posto. Dovrebbe far notizia la debacle della Ducati, cosi come quella della Honda che non avrà un ricambio di pilota a meno che non inizino a capire cosa Lorenzo (e anche Critchlow) chiede realmente, al netto della sua condizione fisica. Scrivono che la Yamaha non va quando ha piazzato 4 moto nei primi 5 posti forse per giustificare il "non arrivo" di qualcuno? Screditare un campione come Lorenzo non è giornalismo è "faziosismo". Cara Ducati lavorare per un ennesimo secondo posto è una sconfitta che si ripeterà anche l'anno prossimo. Quindi di cosa dovremmo parlare? Di Quartararo è già stato scritto di tutto anche se ancora non ha vinto nulla. Chiamarlo futuro mi sembra eccessivo, certo è che ha fatto più di tanti piloti, quelli che dovevano essere promesse e che ancora sono nel limbo. Una tirata d'orecchie andrebbe fatta a Rins che passa dalle stelle alle stalle nel giro di un week end e solo grazie al suo compagno di scuderia Suzuki ci ha potuto mettere una pezza. Bene la KTM più concreta del solito da quando Pedrosa si è messo a girare il gas. Lo so che queste cose non interessano ai tifosi ma servono per generare fenomeni di isterismo collettivo quando al bar vedono la gara e tutti tifano per Quartararo e non per il nemico Marquez reo di aver dato pan per focaccia al loro beniamino Rossi, quando in realtà sono due facce della stessa medaglia. Marquez ha vinto a Misano con la grinta dei numeri uno rimandando i fischi al mittente con gli interessi, quello stesso popolo tifoso foimentato da un cattivo giornalismo che gli ha resi gialli di bile, mai colore fu più appropriato. 93 sono i punti di distacco dall'operaio Dovizioso, 150 i punti ancora in palio con l'unica incognita di capire quando Marquez vorrà porre fine alle sofferenze altrui.
Domenica prossima Aragon aspettando altre perle di giornalismo.