lunedì 31 ottobre 2016

Luci nel deserto, #qatarsbk2016

Non avranno una risonanza come la MotoGp, non saranno rissosi ne super campioni, ma l'ultimo round del mondiale Superbike ci ha offerto una pagina di motociclismo veramente bello. Inizierei col vincitore, con il cannibale, con il pilota che in 7 anni di "repressione" Honda ha trovato in Kawasaki la sua casa per potersi esprimere e lo ha fatto in tutta la grandezza di pilota. Jonathan Rea (si legge RIA!!!) è ancora meritatamente campione del mondo e ieri forse ancor di più con quel gesto di cavalleria autentica di cedere il posto al compagno di squadra per concludere il mondiale in seconda posizione. Potrebbe sembrare un gesto per una futura collaborazione ma loro sono inglesi. Per tutto l'anno se le sono dette e date di santa ragione ma ieri alleati per vincere la battaglia finale. 1000 volte bravo!!! Bravo anche Sykes nell'ammettere lo stupore di tale gesto segno che l'accordo non c'era, ma solo il rispetto che hanno i veri duellanti. In fondo è con grandi avversari che la vittoria è ancora più bella. Ma il vero vincitore di una buona parte del mondiale è Chaz Davies che ha pagato l'immaturità sua e del mezzo in diverse occasioni, riscattandola ampiamente con 11 vittorie di manches con una sequenza finale incredibile. Un pò Stoner e un pò Bayliss mi sembra la descrizione più azzeccata dello spilungone britannico. In gara due, oltre al gesto finale di Rea, abbiamo visto due piloti guidare al limite in una danza alla quale solo un waltzer di strauss avrebbe potuto sostituire il rombo dei motori. La Superbike dovrebbe ripartire da qui, come anche dal terzo e quarto posto di Guintoli, altro pilota sottovalutato. E' vero, forse manca qualcosa alla SBK per essere più mediatica, ma accontentiamoci dell'ancora "semplicità" del paddok. Mi auguro che Ducati con l'arrivo di Melandri non faccia l'errore che fece l'Aprilia 2 anni fa... Bello anche ritorno di Haslam, in prestito dal WBSB inglese. Già, proprio da questo campionato, che sembra che attiri i piloti (si parla anche del ritorno di Guintoli e l'arrivo di Giugliano) forse bisognerebbe attingere qualcosa, vista anche l'affluenza nei circuiti da parte degli inglesi. Certo le piste non sono il massimo però qualcosa nella SBK c'è che non va...
Comunque io ieri ho goduto e mi sono quasi commosso e questa credo sia l'essenza di uno sport fatto bene. Grazie anche all'eterno Max Biaggi per la sua presenza sempre competente e mai faziosa (da qualsiasi parte andrai non ti svendere come tutti!!!). Motori spenti, tute riposte e via per una vacanza per ritornare ancora più forti di prima. Ciao SBK mi mancherai!!!!!

Grazie Dovi!!! #malesiamotogp2016

Ammettiamolo, per noi appassionati la vittoria del Dovizioso (per i giornalai italiani pilota svizzero) ci ha fatto piacere. Non sarà eclettico, non sarà super veloce, non sarà "personaggio", ma di sicuro è un buon lavoratore del manubrio che si impegna sempre dal venerdi alla domenica. Ieri il Dovi ha vinto una gara difficile dove la cavalleria della sua Ducati non contava ma contava una guida accorta e priva di sbavature, quella che lui riesce ad esprimere meglio. Se vogliamo poi buttarla sul romantico ha vinto nella pista dove il suo nemico/amico ha vinto il suo mondiale in 250 e dove purtroppo ha perso anche la vita, quel Marco Simoncelli mai dimenticato proprio da lui, "nemico" di tante battaglie sin da ragazzi. In una gara strana costellata da infinite cadute riescono a trovare sprazzi di gloria anche Rossi e Lorenzo entrambi accomunati da una piccola sfida personale per il secondo posto nel mondiale. Qualche tempo fa gli stessi giornalai tifosi di Rossi dicevano che il secondo è il primo degli ultimi. Ieri hanno quasi gridato all'impresa. Io semplicemente dico che Rossi anche quest'anno ha fatto un buon e saggio campionato. Sono lontani i tempi in cui gli avversari non esistevano. Oggi di fronte agli avversari più forti di sempre ha portato a casa un buon secondo posto. Punto. Senza le incognite del meteo e delle gomme forse il mondiale si sarebbe concluso ieri o forse a Valencia....chissà... Lorenzo ieri terzo ha ammesso candidamente che senza le cadute il podio non l'avrebbe neanche visto e questo è un chiaro esempio di sportività. Un plauso anche al duo Avintia, Barbera e Baz quarto e quinto. L'unico che ancora una volta ha fatto tutto da solo è Marquez che cade e si rialza per arrivare undicesimo. Sinceramente dopo una stagione così al piccolo diavolo non possiamo rimproveragli nulla. Sicuramente a Valencia sarà della partita.
In Moto2 felice ritorno al titolo di un pilota forte e cazzuto che è stato il primo a bissare il successo per due anni consecutivi nella classe intermedia. Zarko ha messo in scena tutto il repertorio di un pilota vincente. Il doppio backflip con il fratello poi non ha prezzo. Bene Morbidelli sempre più conferma di questo mondiale. Non ce l'ha fatta Luthi a riaprire il mondiale per Valencia ma gli va dato l'onore delle armi. In ombra da un pò di tempo a questa parte Rins e Lowes.
Con i tre titoli già assegnati andiamo a Valencia per la kermesse di fine stagione e l'inizio della prossima.

lunedì 24 ottobre 2016

La prima vera volta di Cal, #australiangp2016

Nonostante tutta una serie di proclami sui vari vincitori di quest'anno, ieri Crutchlow ha vinto la sua prima gara "normale" senza se e senza ma, senza aiuti metereologici, forse il primo vincitore "vero" dopo i soliti noti. Certo è che al grande burattinaio Ezpeleta andrebbe spiegato che questa non è la stagione ideale per correre in questa zona dell'Australia, dove le temperature sono parecchio autunnali e il clima molto variabile. In effetti è stato un fine settimana all'insegna "dell'indo coio coio" con piloti che hanno girato con l'asciutto, quelli col bagnato, quelli con l'umido fino a stilare una classifica anomala dove ha visto i due piloti Yamaha finire nelle retrovie più profonde. Ed è proprio Rossi che alla fine dei giochi ha puntato il dito contro Michelin rea di aver fatto un pò troppa confusione sulle direttive delle gomme da usare. Per fortuna la domenica il meteo è stato clemente ed ha regalato una pista asciutta a tutti i piloti. Come già detto la gara offriva come spunto di curiosità la partenza arretrata del duo Yamaha visto che Marquez si era preso (di forza) la pole. Dopo qualche giro infatti, il fresco campione del mondo aveva già stabilito la sua legge distanziando Crutchlow di un bel pò e lasciando agli altri la battaglia per il terzo posto. Dalle retrovie intanto risaliva Rossi autore di sorpassi e giri veloci ai danni di piloti decisamente più lenti come se le sue gomme avessero recepito la strigliata del giorno prima. A 18 giri dalla fine, alla staccata dopo la Stoner, Marquez incappa nel suo primo zero disintegrando la sua Honda nella via di fuga lasciando all'inglese dagli occhi a pazzo la conduzione della gara in maniera imperiosa tanto è che neanche Rossi, dopo un promettente avvio, riusciva a riprenderlo. Terzo Vinales che ha seguito come un ombra il suo futuro compagno di squadra e quarto un "normale" Dovizioso che porta a casa, come sempre, il risultato. In ombra Lorenzo, sesto, a un calendario dalla vetta.
Gara bella, brutta? Sono contento per Crutchlow e per Cecchinello ma i dubbi rimangono su di una gestione approssimativa delle gomme (e delle regole). Se ciò serve per lo spettacolo non ci è dato saperlo ma spererei in un futuro meno nebuloso e più "chiaro" da parte del gommista (e anche di Dorna). Prossimo round nella patria di Sandokan con la speranza di vedere tre tigri contro tre tigri (anche a scriverlo mi sono intrecciato!!!)

lunedì 17 ottobre 2016

Gioco, partita, incontro. #motegi2016

Sabato ero in una sala scommesse e volevo puntare 5 euri sulla vittoria di Marquez e sulla conclusione per la lotta al titolo, ma poi mi sono detto "perchè buttare via dei soldi?". Invece nella terra del Sol Levante, patria del karakiri, qualcuno si è immolato verso le vette della leggenda e qualcuno ha preso la katana e se l'è infilzata direttamente nell'addome agitandola anche un pò. Marquez ieri ha vinto il suo terzo titolo in MotoGp nella maniera dei campioni veri, quelli che hanno tutto, talento, intelligenza anche fortuna. Lo ha vinto lui e nessun altro. In compenso lo ha perso la Yamaha che non ha saputo gestire 2 piloti che sulla carta potevano veramente ottenere di tutto, visto anche una moto super competitiva. Hanno invece preferito cullare il vecchio Rossi, "emarginare" Lorenzo e lasciare che il piccolo diavolo facesse incetta di vittorie e piazzamenti. La sensazione non troppo remota è che una parte di Yamaha, e anche di Dorna, sia impegnata per far vincere il decimo titolo a Rossi, digiuno dal 2009, considerandolo ancora la gallina dalle uova d'oro. Al momento è Marquez il pilota più forte in circolazione perchè ha vinto nell'era di Lorenzo, Pedrosa e Rossi. Al momento nessuno come lui. Punto. Nel GP della caduta degli Dei rimangono sprazzi di luce per Dovizioso secondo autore della "sua" gara che costruisce dal primo all'ultimo giro. In fondo la caduta di Lorenzo è anche da additare alla sua lenta ma inesorabile rimonta. Bene Vinales terzo, un pilota che l'anno prossimo dovrà sostituire una sella pesante in Yamaha. Dietro di lui Aleix Espargaro e Crutchlow non lontano dai primi. C'è chi ha ritenuto bello questo mondiale per la varietà di vincitori nelle ultime 10 gare. Senza le incognite del tempo e delle gomme forse non saremo qui a parlare di vittoria di Marquez perchè avremmo ancora un mondiale aperto ai "soliti" 3. Sicuramente "qualcuno" non ha calcolato l'incognita Marquez e dovrà inventarsi qualcosa di nuovo per arginarlo anche l'anno prossimo. Bravi comunque ai primi tre della classe, quasi sempre al top in ogni gara includendo lo sfortunato Pedrosa vittima dell'ennesima frattura. Yamaha si è anche resa protagonista di una caduta di stile facendo rimanere Lorenzo vincolato al contratto fino a fine anno, senza "sganciarlo" prima per poter effettuare dei test con Ducati. Che Lin Jarvis fosse poco lungimirante lo si è visto a inizio anno quando ha di fatto messo alla porta Lorenzo. Comunque è poi il campo a parlare. E il campo ha detto Marquez. 

lunedì 3 ottobre 2016

Il Re sole Chaz Davies, SBK Magny Course 2016

Sicuramente un ottimo momento di forma sia per Chaz sia per la Ducati. Se ci fosse stato il sole anche in Germania forse saremo qui a parlare delle 8 vittorie di stagione del pilota Ducati. In compenso in Francia Chaz ha avuto due manches stellari. La prima, al Sabato, quando ha letto (e azzardato) che le condizioni dell'asfalto potevano essere buone per le intermedie, rischiando la scelta in prima persona, riuscendo a gestire una gara non facile. La domenica invece, con la pista asciutta, ha aspettato il momento buono per lasciare che i due galli della Kawasaki si scannassero fra se per dare la zampata finale. La Ducati è veramente cresciuta nelle sue mani e sarò curioso di vedere cosa farà Melandri l'anno prossimo, perchè eguagliare il forte pilota britannico non sarà facile. Bene anche il duo Kawasaki con Rea sugli scudi in gara 1 e molto aggressivo in gara 2 anche se non è riuscito (se non sul finale) a domare Sykes. Ottimo Camier quarto in gara 2 mentre in gara 1 ha brillato anche Van Der Mark con un bel secondo posto. Mondiale comunque sempre saldamente nelle mani di Rea che esce senza danni dalla trasferta francese anche per una comportamento in gara sempre attento e mai domo, segno di un'atavica fame da podio. In conclusione due belle gare ricche di spunti sperando in un prosieguo e un anno prossimo ancora più proficuo per un mondiale che non è secondo a nessuno.