lunedì 27 luglio 2020

Mission One, Jerez 2020 (parte seconda)

Mission One è il nome che Yamaha dette al suo progetto MotoGp più di venti anni or sono, ma era anche ieri l'unica opzione per Quartararo per distanziare, non socialmente, quanto più possibile il suo rivale diretto Marquez. Operazione perfettamente riuscita con pole e vittoria imperiosa che non lascia dubbi sulla nuova leadership in Yamaha. Al netto dell'assenza di Marquez, Fabio ha dimostrato che quest'anno il mondiale ha un nuovo protagonista che ha sancito con le due vittorie questo inizio di campionato. Gli altri purtroppo al momento hanno un pò deluso ad iniziare dai piloti Ducati, Bagnaia escluso. Miller e Petrucci sono volati via mentre Dovizioso si è accontentato di un misero 6 posto che poteva anche essere peggio. Vinales, anche ieri secondo, doveva essere in battaglia con Quartararo fino alla fine, invece dopo pochi giri era già a 3 secondi. Pessima Yamaha con un sacco di motori punzonati e anche ieri rotto al povero Morbidelli autore di una bella gara. Si salva il vecchio Rossi che ieri ha rivisto il podio dopo un bel duello con Vinales a suon di staccate. Honda raccoglie qualche misero punto con Nakagami (quarto) e Alex Marquez (ottavo). Suzuki si affaccia nei primi 5 con Mir in attesa del rientro (in salute) di Rins. Anche se non presente ne vincitore Marquez ha fatto parlare di se tentando uno stoico rientro, prima con delle flessioni in "commissione" medica, poi con le libere il Sabato. Saggiamente lo spagnolo ha deciso di non correre per non compromettere ulteriormente il braccio destro, ma a Brno ci sarà e non credo a fare da comparsa.
In Moto2 finalmente un tris d'assi con un Bastianini che ha replicato le gesta di Marini la settimana scorsa, con una gara tosta controllando Marini stesso mai domo fino alla fine. Bene anche Bezzecchi finalmente lassù in alto.
Spettacolare come sempre la Moto3 che ha visto svettare su tutti Suzuki dopo entusiasmanti duelli al vertice, che hanno portato McPhee al secondo posto e Vietti al terzo dopo una bella rimonta dalle retrovie. In sordina Arbolino ieri decimo.
Prossimo round BRNO  dove capiremo che piega prenderà questo strano mondiale al momento ricco di incognite e poche certezze.

lunedì 20 luglio 2020

Covid MotoGp, Jerez (parte prima) 2020

Sinceramente avrei voluto iniziare il post in ben altra maniera, visto il lungo digiuno da moto che la situazione mondiale ci ha imposto. Mi sarebbe piaciuto parlare della bella prima vittoria di Quartararo, concreta e matura che sancisce il suo battesimo con il podio. Bella anche la vittoria di Marini in Moto2, cosi come spettacolare la gara in Moto3 vinta da un astuto Arenas. Purtroppo però questo fine settimana ci ha privato di tre protagonisti Rins, Marquez e Crutchlow anche se quest'ultimo rientrerà già domenica prossima. Da sportivo scrivo purtroppo perchè l'assenza del Campione del Mondo sarà un vuoto che non darà lustro ai futuri vincitori, come lo è stato per Dovizioso in questi ultimi anni. Vincere contro Marquez è un valore aggiunto alle gare e ai piloti che lo hanno fatto, cosi come lo è stata la rimonta dopo una spettacolare uscita a 200 km/h sulla terra. Un gesto sportivo che dovrebbe far riflettere tutti sulla grandezza di un campione come lui. Eppure in telecronaca abbiamo sentito la solita apatia nel commento sfociata nello schifo finale quando gli stessi commentatori si "auguravano" la rottura di qualche osso, come se avessero la vista a raggi X di Superman. La mano dx penzolante poteva anche non essere sinonimo di rottura, magari solo una forte contusione. Lo schifo è poi proseguito sui social dove un popolo arido ha festeggiato la caduta dello spagnolo. Per carità non tutti, ma quando uno sportivo, un campione si fa male, esultare è proprio da imbecilli. Cosi come lo stesso popolo ha insultato Rossi reo di aver fatto passare Marquez senza in realtà vedere che era in grosse difficoltà. Oltre agli spalti vuoti sarebbero più belle le gare senza telecronaca, con il solo rumore delle moto a commentare, visto il vuoto celebrale dei cronisti e ospiti vari.
Ci sarebbero tante cose da analizzare oltre la gara ma al momento preferisco smaltire la rabbia (e lo schifo) rimandando il commento a Jerez 2 domenica prossima. Mi limito solo a fare i complimenti ai vincitori Arenas, Marini e Quartararo e a tutti gli altri ragazzi che hanno reso lustro al nostro sport, praticato e non parlato.

martedì 7 luglio 2020

Nostalgia, passato presente e futuro

Ritorna un pò a richiesta la vecchia rubrica Max and the City dedicata ai più disparati argomenti (se volete andare a ritroso nel presente blog troverete un sacco di materiale).
Non so se siete amanti della guida in solitaria, chilometri e chilometri mangiati dalle vostre gomme e voi all'interno della vostra capsula col solo rumore dei vostri pensieri, radio o quant'altro. Certo la radio o la musica sono un ottimo metodo per far scorrere il tempo ma anche il panorama che scorre da grande rilassatezza invogliandoti a scavare un pò dentro di te. Poi ci sono le emozioni quelle evocate da un particolare brano, quelle che ti smuovono dentro, e automaticamente il veicolo che state conducendo ti fornisce un supporto per il viaggio che parte dal passato portandoti nel futuro. Un futuro che solo immagini, un futuro frutto del passato che hai vissuto tanto che per un momento il tempo sembra fermarsi. Il più delle volte una lacrima solca il volto accompagnata da una sbirciatina allo specchietto retrovisore per vedere la tua immagine e capire chi sta piangendo, se l'uomo attuale, se il ragazzo oppure il vecchio. Ogni volta che viaggi sembra sempre un dejavu ed è solo l'immagine riflessa che cambia. Quante volte avrai visto quelle pianure o montagne e l'ombra proiettata sull'asfalto sembra essere sempre la stessa ma in realtà è il motorino che è diventato una moto, la piccola utilitaria un auto più importante. Viaggiare in solitudine significa anche viaggiare dentro noi stessi perchè i chilometri passano come così passa la vita. Come recita un detto la parte bella del viaggio non è la meta ma il viaggio stesso. E a voi quali sentimenti evoca un viaggio da soli? Cosa pensate mentre il nastro di asfalto segna lo scorrere del viaggio?