martedì 7 luglio 2020

Nostalgia, passato presente e futuro

Ritorna un pò a richiesta la vecchia rubrica Max and the City dedicata ai più disparati argomenti (se volete andare a ritroso nel presente blog troverete un sacco di materiale).
Non so se siete amanti della guida in solitaria, chilometri e chilometri mangiati dalle vostre gomme e voi all'interno della vostra capsula col solo rumore dei vostri pensieri, radio o quant'altro. Certo la radio o la musica sono un ottimo metodo per far scorrere il tempo ma anche il panorama che scorre da grande rilassatezza invogliandoti a scavare un pò dentro di te. Poi ci sono le emozioni quelle evocate da un particolare brano, quelle che ti smuovono dentro, e automaticamente il veicolo che state conducendo ti fornisce un supporto per il viaggio che parte dal passato portandoti nel futuro. Un futuro che solo immagini, un futuro frutto del passato che hai vissuto tanto che per un momento il tempo sembra fermarsi. Il più delle volte una lacrima solca il volto accompagnata da una sbirciatina allo specchietto retrovisore per vedere la tua immagine e capire chi sta piangendo, se l'uomo attuale, se il ragazzo oppure il vecchio. Ogni volta che viaggi sembra sempre un dejavu ed è solo l'immagine riflessa che cambia. Quante volte avrai visto quelle pianure o montagne e l'ombra proiettata sull'asfalto sembra essere sempre la stessa ma in realtà è il motorino che è diventato una moto, la piccola utilitaria un auto più importante. Viaggiare in solitudine significa anche viaggiare dentro noi stessi perchè i chilometri passano come così passa la vita. Come recita un detto la parte bella del viaggio non è la meta ma il viaggio stesso. E a voi quali sentimenti evoca un viaggio da soli? Cosa pensate mentre il nastro di asfalto segna lo scorrere del viaggio?

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